Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 18/01/2010
Ricevo da Roberto Malini
Milano, 16 gennaio 2009
Cari amici antirazzisti (che siate attivisti, giornalisti, politici o persone
che credono nella solidarietà),
fra le tante iniziative curate dagli attivisti EveryOne vi è il sostegno a
famiglie Rom e "clandestine" in difficoltà. Nessuno dei membri del nostro gruppo
è ricco, eppure ogni mese ciascuno di noi riesce a devolvere i propri risparmi
ora a questa, ora all'altra famiglia. Sono grandi sacrifici e personalmente
ringrazio tutti i nostri attivisti per quello che fanno, rinunciando alle
vacanze, all'auto nuova, a oggetti superflui, a vestiario di marca... e
anche a beni necessari. In un momento tragico, uno dei nostri membri ha venduto
la casa, per mettere in salvo (provvedendo a rinnovo documenti, spese di
viaggio, mezzi di sostentamento urgente) in Romania, Spagna e Francia molte
famiglie Rom sgomberate a Milano, Roma, Pesaro e in altre città. Grazie a questa
incredibile generosità di amici che sono onorato di avere, di persone che
mettono le esigenze di chi soffre ancora prima delle proprie, sono state salvate
decine di vite umane, si sono evitati smembramenti di famiglie, si è alleviato
(e si allevia) il dolore e l'emarginazione di chi è costretto dai nostri
governanti a vivere e morire ai margini della società.
Questo mese abbiamo avuto una serie di spese impreviste, dopo gli sgomberi di
Pesaro, attuati con procedure inumane, sgomberi che hanno originato spaventosi
drammi umanitari. Presto vi aggiorneremo sul più importante dei progetti
realizzati: qualcosa che lascerà una traccia!
Ora però lanciamo a tutti voi un S.O.S.
La famiglia di Rebecca Covaciu, la giovanissima artista Rom di cui si sono
occupati i media di tutto il mondo, ha grosse difficoltà con l'affitto
dell'appartamentino in cui vive, a Milano. Rebecca e i suoi fratellini
frequentano la scuola dell'obbligo con grande profitto, nonostante la povertà.
Papà Stelian e mamma Georgina fanno i miracoli per provvedere alle tante
necessità e il sostegno del nostro gruppo non sempre è sufficiente, dati i
molteplici interventi e la situazione sempre più grave dei perseguitati.
La discriminazione rende difficile inserire i Covaciu nel mercato del lavoro.
Abbiamo procurato a Stelian e al figlio maggiore diversi appuntamenti, ma i
potenziali datori di lavoro, quando apprendono che si tratta di Rom, non
concedono loro un'occasione. Samuel ha 20 anni ed è un grande lavoratore,
disposto a lavori di fatica o anche di fiducia. Ha fatto il lavapiatti, il
cameriere, l'uomo di fatica. Sa assistere infermi, anziani e bambini.
Chiunque sia in grado di aiutarlo a trovare un lavoro a Milano, darà una
grande mano a questa bella, coraggiosa e sfortunata famiglia. Sono utili anche
contributi-affitto (anche minimi), via vaglia postale o Western Union.
Ecco il telefono di Rebecca: 380 7575 313
Grazie a chi darà un contribuito in questa azione di giustizia, diritti umani e
umanità.
Roberto Malini
Per ulteriori informazioni:
Gruppo EveryOne
+39 3408135204 :: + 39 3313585406
www.everyonegroup.com ::
info@everyonegroup.com
di Alessandro Matta
In vista della prossima Giornata della Memoria, molte sono le iniziative per il
27 Gennaio 2010. Come ogni anno, la Macchina della memoria, alimentata dalle
scuole e dalle istituzioni sta scaldando i motori per la decima Giornata della
Memoria, che coincide col 65° anniversario dalla liberazione dei Lager Nazisti e
della liberazione dell' Europa dall'incubo nazifascista.
Tuttavia, in questi giorni, ha colpito la mia attenzione un video, mandatomi via
Facebook da Alberto Melis, maestro elementare e scrittore, impegnato come me in
quella che fu definita da Pupa Garribba (giornalista, esponente di spicco della
delegazione Italiana della Shoah Foundation di Spielberg nonché testimone delle
leggi razziali del 1938 scampata da bambina alla deportazione a Auschwitz e a
morte certa)la memoria come lotta.
E' curioso che Facebook, spesso additato dai media come un covo di gruppi
razzisti o antisemiti o negazionisti della Shoah, possa riuscire come veicolo di
trasmissione della memoria. Il video ha un'importanza molto particolare. Non è
lungo, è un video girato negli anni '40 a colori (rarità per quella epoca) della
durata di un minuto e mezza. Eppure, questo documento conservato oggi presso gli
archivi del Bundesarchiv in Germania, e visibile anche attraverso il sito Web
della sezione Audiovisivi del museo dell' Olocausto di Washington, è assai
importante per l'approfondimento dell'altro sterminio nazista, quello più
dimenticato o talvolta addirittura approvato, quello dei rom.
Il filmato è il resoconto video degli esperimenti sui bambini rom attuati da Eva
Justin, una assistente del Dottor Robert Ritter, che si occupò durante il
Nazismo di studiare a livello razziale il popolo zingaro, arrivando a
considerarlo come affetto da malattie biologiche o razziali specificatamente
inventata di sana pianta dai nazisti come l'Ibridismo o la tendenza al
nomadismo o alla delinquenza .
La Justin studiò i bambini rom come parte della sua dissertazione sulle
caratteristiche razziali. I bambini erano a St. Josefspflege, un brefotrofio
cattolico a Mulfingen, in Germania. La Justin completò i suoi studi poco dopo la
realizzazione di questo film. I bambini furono deportati ad Auschwitz, dove la
maggior parte di loro venne immediatamente sterminata.
Il video è uno dei pochi, anzi pochissimi, documenti filmati dagli stessi
carnefici relativi alla Porrajmos, ovvero allo sterminio degli zingari, che i
nazisti decisero di eliminare su motivazione biologica e su progetto eugenetico
esattamente come avevano iniziato con gli ebrei nel 1941. Pochissimi altri i
filmati come questo della Justin che documentano la schedatura dei rom, le
indagini eugenetiche su di loro o talvolta la loro deportazione. Esiste un
filmato del 1940 in bianco e nero con audio aggiunto in inglese che mostra
l'arresto di alcuni rom e il loro caricamento su alcuni camion della durata di
due minuti.
Come non vedere questi filmati con una sorta di brivido alla schiena, come una
sorta di vera e propria incubazione dello sterminio che di li a poco si
abbatterà su quelle inermi persone filmate a scopo di ricerca razzistica o per
puro divertimento?
Dalla relazione finale delle indagini di Eva Justin sui bambini di Mulfingen ,
si legge una terribile conclusione, pari a quelle apportate dal Dottor Ritter,
relativamente al fatto che la questione zingara non potrà essere risolta se non
con lo sterminio anche dei bambini rom, anzi, soprattutto di essi.
Ciò che provoca rabbia in qualunque persona che veda questi filmati , è il
sapere che queste persone, questi carnefici anzi , dopo la guerra abbiano
continuato all' 85% una vita normale, senza che nessuno arrivasse a processarli.
Eva Justin, per esempio, dopo la guerra divenne "addetta di previdenza sociale".
H. Grebe, assistente di Verschuer al KWI per l'antropologia, sarà nominato
professore incaricato a Marburgo e successivamente diventerà presidente della
Lega tedesca Medici sportivi. Heinze, perito per l'eutanasia, divenne nel 1953
capo dell' ambulatorio di psichiatria giovanile nell'ospedale di Wunstdorf.
Come non vedere in tutto ciò una giustizia mancata e uno sterminare due volte un
popolo pacifico come i rom? I rom che non hanno mai dichiarato guerra a nessun
altro popolo in tutta la loro storia e che solo per questo meriterebbero il
Nobel per la pace!
Link del video dei Bambini usati per gli esperimenti di Eva Justin
Di Fabrizio (pubblicato @ 00:37:43 in casa, visitato 2411 volte)
di Eugenio Viceconte - Jan. 17th, 2010 at 8:09 PM
Da pochi minuti il TG3 Lazio ha annunciato che domani mattina circa 150 rom
del Campo di Salone, un campo legale, spartano ma attrezzato con container e
servizi, saranno spostati al Centro Richiedenti Asilo (CARA) di Castel Nuovo di
Porto (circa a 50 km dal campo di Salone).
Un CARA non è una prigione o un CIE ma è comunque un luogo in cui vengono
applicate restrizioni alle libertà individuali.
E' un luogo che serve ad ospitare persone appena arrivate sul territorio
nazionale che richiedono asilo per motivi politici o economici.
I rom di Salone sono o di origine dell'ex Jugoslavia, e quindi sono arrivati in
Italia da almeno 15 anni, o più recentemente dalla Romania.
Ovviamente parlare di richiedenti asilo per dei cittadini comunitari come i
Rumeni è una bestialità incivile.
Parlare di richiedenti asilo per gente che 20 anni fa è arrivata in italia da un
paese in guerra ... ed a cui l'italia 20 anni fa e negli anni a seguire non ha
saputo trovare una cittadinanza, è una ulteriore bestialità.
Le promesse di Alemanno e del prefetto Pecoraro alle comunità rom di roma
sono belle e dimenticate.
Gran parte della popolazione di Salone è fatta da ragazzi che sono nati a
Roma!
Le foto che
vedete nel seguente slide show sono state scattate da ragazzi rom in gran
parte del campo di Salone.
Molte, sono scattate nel campo di Salone, un campo con gravi problemi ma che
offre un minimo di normalità a chi ci vive.
Nel CARA di Castel Nuovo di Porto non troveranno tutto questo.
Ragazzi che parlano italiano, per il semplice motivo che sono nati TUTTI a Roma.
Richiedenti asilo da cosa? Dal nostro infame paese che non ha saputo dargli
un futuro ne vorrà mai offrirglielo?
... altri "flash", citazioni, foto commenti e link li trovate su TUMBLR
http://hiddenside.tumblr.com/
Fotografie del 18/01/2010
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