L'essere straniero per me non è altro che una via diretta al concetto di identità. In altre parole, l'identità non è qualcosa che già possiedi, devi invece passare attraverso le cose per ottenerla. Le cose devono farsi dubbie prima di potersi consolidare in maniera diversa.
Di Fabrizio (pubblicato @ 13:03:05 in media, visitato 1958 volte)
Ricevo da Maria Grazia Dicati
"Politica e informazione - con poche lodevoli eccezioni - ignorano o guardano
con fastidio all'enorme capitale della 'società civile responsabile' che difende
i diritti umani reagendo all'ingiustizia, alla violenza e all'oppressione con
azioni quotidiane ed efficaci" Lo denuncia del coordinatore della 'Tavola della
pace', Flavio Lotti che oggi, 'Giornata internazionale dei Diritti umani', ha
indetto proprio davanti alla sede Rai di viale Mazzini a Roma una manifestazione
nazionale.
"Se si vuole difendere davvero i diritti umani e, allo stesso tempo, tentar di
uscire dalla grave crisi che stiamo vivendo non si può fare a meno di ascoltare
e valorizzare quel capitale enorme rappresentato dalla 'società civile
responsabile' che ha scelto di reagire all'ingiustizia, alla violenza e
all'oppressione con azioni quotidiane ed efficaci" - afferma Lotti. "Sono
migliaia i cittadini, giovani, amministratori locali, insegnanti, gruppi,
associazioni, organizzazioni ed Enti Locali che dedicano una parte importante
del proprio tempo, delle proprie competenze e del proprio denaro per difendere e
promuovere i diritti umani, per diffondere solidarietà, moltiplicare la
cooperazione, promuovere la giustizia sociale, accrescere la consapevolezza,
sollecitare la partecipazione, costruire la cultura della pace, della
nonviolenza e dei diritti umani" - prosegue Lotti.
"Ma - ribadisce il coordinatore della 'Tavola della pace' - questo capitale
enorme testardamente non viene valorizzato, non lo si vuole né mostrare né
ascoltare". "La politica e l’informazione (con poche lodevoli eccezioni) lo
ignora o lo guarda con fastidio" - prosegue Lotti. "O servi a qualcuno o sei
cancellato" - sottolinea Lotti ricordando anche "i tentativi di
strumentalizzazione e le pacche sulle spalle".
"Ma se la politica e l’informazione ignorano i difensori dei diritti umani e i
costruttori di pace non sono né una politica né un’informazione di pace" -
ribadisce il coordinatore della 'Tavola della pace'. "Allo stesso modo, un
governo che non riconosce, valorizza e sostiene i propri cittadini che
s’impegnano personalmente e spesso gratuitamente, a costo di piccoli e grandi
sacrifici, per costruire pace, giustizia, rispetto dei diritti umani non è un
governo di pace. E questo ci fa solo del male" - conclude Lotti.
Per questi motivi la 'Tavola della pace' ha deciso di celebrare la Giornata
internazionale con una manifestazione davanti alla sede Rai di viale Mazzini a
Roma alla quale hanno aderito numerosissime realtà della società civile italiana
tra cui il 'Coordinamento Nazionale Enti Locali per la pace e i diritti umani',
Federazione Nazionale Stampa Italiana, UsigRai - Sindacato Giornalisti Rai,
Libera, Acli, Arci, CGIL, Legambiente, Missione Oggi, Mosaico di Pace, Focsiv,
Emmaus Italia, CNCA, Gruppo Abele, Asal, Intersos per citare solo le principali.
Davanti ai cancelli della sede Rai di Roma verrano letti gli articoli della
'Dichiarazione Universale dei Diritti Umani', della Costituzione Italiana e del
Contratto di servizio RAI. In un recente messaggio titolato "Cara Rai...", la
'Tavola della pace' ha ricordato ai vertici di viale Mazzini la natura di
"servizio pubblico" della Rai e che "i diritti umani hanno bisogno" della Rai.
"Senza di te i diritti umani sono violati e i responsabili restano impuniti.
Centinaia di milioni di persone, in Italia e nel mondo, sono senza voce: hanno
disperato bisogno della tua attenzione" - sottolineava Lotti.
Insomma, conclude Lotti "i diritti umani interrogano la politica, ma la politica
ancora non risponde". "Per questo abbiamo deciso di promuovere oggi 10 dicembre
una Giornata nazionale d’Azione per i diritti umani: 201 manifestazioni in 159
città italiane per promuovere una nuova agenda della politica".
Interverranno tra gli altri:
I bambini e i maestri delle Scuole Elementari Pistelli e Manetti di Roma
Luciana Alpi, mamma di Ilaria
Maria Grazia Giannichedda, Forum Salute Mentale, Presidente Fondazione Basaglia
Padre Sivio Turazzi, Missionario in Congo - Chiama l'Africa
Pietro Barbieri, Salvatore Nocera, F.I.S.H. – Federazione Italiana Superamento
Handicap
Giuseppe Giulietti, Giorgio Santelli, Giuliano Santelli, Angelo Giacobelli,
Articolo 21
Andrea Vianello, Elisa Marincola, Duilio Gianmaria, David Sassoli, Santo della
Volpe, Giampiero Bellardi, Antonio Di Bella, Beppe Muraro, giornalisti Rai
Valentina Amurri, Linda Brunetta, Benedetta Buccellato, Ugo Gregoretti, Citto
Maselli, Michele Mirabella, Biagio Proietti, Nino Russo del Coordinamento
Emergenza Cultura
Il Consiglio delle OnG della Comunità Rom come organizzazione leader per
oltre 120 associazioni civili rom e come la più forte piattaforma rom di
Slovacchia, sta osservando la situazione di crescente nazionalismo e fascismo
nei paesi vicini e specialmente in Ungheria, con profondo rammarico ed offesa.
Dal nostro punto di vista, i gruppi dei componenti delle guardie e gli
estremisti nazionalisti in Ungheria, sono le unità paramilitari fasciste
che, senza alcuna ragione, attaccano i membri della comunità Rom in Ungheria.
Questi gruppi stanno tentando di importare l'estremismo, il fascismo ed il
nazionalismo anche nel territorio della Repubblica Slovacca. Noi, Rom, temiamo
per la nostra vita. Queste attività ci ricordano gli anni '30 e l'espansione
dell'estremismo, del fascismo e del nazionalismo in Europa, che terminò
nell'olocausto del popolo Ebreo e Rom.
Consideriamo la situazione di squadre in uniforme di guardie e gruppi
nazionalisti estremisti che marciano sul territorio della Slovacchia e
diffondono la paura intorno a loro, come assolutamente inaccettabile.
Non comprendiamo il Governo Ungherese, guidato dal Primo Ministro Ferenc
Gyurcsanyi, che si dichiara come un paese membro democratico dell'Unione
Europea, senza reagire per fermare le attività delle Guardie e senza lavorare
all'adozione della legislazione e degli strumenti di legge per evitare la
diffusione del fascismo e del nazionalismo in Ungheria.
Ci appelliamo a tutti i paesi dell'Unione Europea, alle sue istituzioni e
organizzazioni perché agiscano e ci aiutino a fermare questo terrore in
espansione.
Di Sucar Drom (pubblicato @ 00:14:16 in blog, visitato 1758 volte)
Dai commenti su youtube: grazie è importante soprattutto di questi tempi
(l'episodio delle impronti digitali mi sembra si sia riproposto di recente da
queste parti....) ricordare e capire cosa vuol dire resistere e anche
rispettare. se stessi e gli altri.
E per terminare: questo video mi ha ricordato un vecchio intervento sul blog
U TOPIC
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