Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 21/07/2005
Di Fabrizio (pubblicato @ 22:12:40 in sport, visitato 4462 volte)

In redazione:
da Milano Fabrizio Casavola, da Edimburgo Filippo Podestà - Articolo precedente
La situazione a Edimburgo? Il clima è ottimo, sia nella squadra che con gli altri team. Abbiamo ritrovato vecchie conoscenze degli anni scorsi e ci ritroviamo dentro e fuori dal campo di gioco. Venerdì appuntamento in discoteca con musiche latinoamercane, per la gioia dei nostri. Il campus dove siamo alloggiati è bellissimo, non c'è paragone con la Svezia dell'anno scorso: piscina gratis per tutti e colazione da star male.
Unico neo la "sala stampa": ci sono solo due computer sempre affollati. Ieri non funzionava Internet. Appena possibile, proverò a inviare qualche foto. In questa situazione, abbiamo saputo per caso di un attentato a Londra, dopo una telefonata ricevuta dall'Italia. Nessuno ne sapeva niente.
Ieri l'inizio è stato massacrante, con tre vittorie in cinque partite. Giochiamo con la squadra ridotta all'osso (anche la Russia è nella nostra situazione e deve contare sui rincalzi scozzesi). Le autorita non hanno avuto alcuna indulgenza con i nostri giocatori dal Peru dalla Croazia e dalla Romania, sappiamo che sono arrivati in Italia, c'è amarezza ma meglio in Italia che persi senza una lira negli aeroporti europei e con l'ufficio immigrazione a fiatargli sul collo. In questo torneo è indispensabile fare sempre affidamento su giocatori freschi, e rischiavamo di uscire in anticipo.
Gli inglesi
Oggi, prima che si sapesse di cosa era successo a Londra, abbiamo giocato una sola partita, ma importante, contro l'Inghilterra, che aveva già affrontato in precedenza una forte Ucraina (come noi, del resto ). La partita era iniziata male e al primo minuto abbiamo sbagliato un rigore. La squadra però ha mantenuto la concentrazione. Hugo Alonso, il nostro portierone argentino si è dovuto sdoppiare e giocare anche all'attacco: suo il primo gol della partita. E' uscito in barella dopo un'entrata durissima, poi nel secondo tempo, richiamato dagli applausi del pubblico, è rientrato in campo. Alla fine la partita è finita 3 a 0 per noi, con tutti i ragazzini a dare pacche sulle spalle al nostro Hugo.
Con questa vittoria, siamo rientrati tra le otto squadre che si disputeranno le finali. Ieri sembrava tutto più difficile, oggi ci stiamo tranquillizzando, anche se la strada sino al 24 rimane lunga e i giocatori devono rimettersi da botte e lividi. Aprire la sfilata inaugurale di ieri, portando la coppa, è una bella responsabilità.
Nel pomeriggio siamo andati a vedere Olanda Scozia (3 a 3). Sono tra gli avversari più forti che incontreremo nelle finali, insieme all'Irlanda, che sinora è la squadra con la forma migliore e l'Ucraina, la vera sorpresa del torneo.
Domani, su Tuttosport ci sarà un articolo di Alessandro Baretti, che già ci aveva seguito per il torneo dell'anno scorso.
Di Fabrizio (pubblicato @ 16:13:36 in media, visitato 2000 volte)
di Kristína Magdolenová
"Finalmente questi Zingari se ne vanno" dice la signora anziana accanto all'ascensore. Non nota un collega che sta scendendo le scale. Lui la sente, ma... come comportarsi? Lei si volta al nostro passaggio. Noi stiamo spostando dei mobili.
La nostra agenzia da due anni si trova in un blocco di palazzi popolari. Cinque impiegati si trovano lì regolarmente; tre sono Rom e altri due no. Noi ci muoviamo in silenzio come mosche, attente a non fare rumori inutili. Per la verità, il nostro tempo passa parlando e rispondendo al telefono. La maggior parte del tempo siamo fuori sede per i servizi. Puntualmente portiamo via la spazzatura e puliamo il nostro spazio. Uno dei vicini - che ha sempre mostrato simpatia nei nostri confronti - la mette così: "Finalmente anche qui ci sono persone che agiscono come esseri umani", anche se credo che la maggioranza dei coinquilini non condivida.
Ci sono vicini che non ci hanno mai salutato e scappano quando ci affacciamo sulle scale, brontolando qualcosa come "Phew, che paura con questi Zingari...!" Quasi tutti nell'ufficio siamo studenti. Tre si sono laureati o frequentano l'università. Per la strada o durante il nostro lavoro, questo è un titolo di merito, ma non nel nostro palazzo: "Bisogna fare qualcosa con questi Zingari. Devono andarsene" li sentiamo sussurrare o chiedere una riunione del comitato di condominio in tal senso.
I più giovani, tentano di instaurare un contatto con noi, quasi scusandosi: "Dovete capire, è gente fatta così. Sono preoccupati da tutto, ma voi siete a posto. Noi non facciamo caso a voi" A volte, quando abbiamo visite, i vicini si affacciano "Chi è là?" così spieghiamo che sono componenti delle ambasciate, giornalisti stranieri, il Consiglio d'Europa... a volte si presentano con le telecamere e la troupe televisiva al seguito. Ecco che allora gli stessi vicini si sciolgono a chiacchierare con loro e a difendere la nostra presenza.
Mi ricordo che alla televisione stavamo aspettando "La Forza di una Donna", dove veniva presentato il nostro staff. Ho suggerito agli altri: "Secondo me, questa gente non sa niente di noi. Mettiamo un volantino nelle loro caselle della posta e invitiamoli ad incontrarci e guardare la trasmissione. Forse così il nostro rapporto cambierà..." E' seguito un silenzio assoluto. "Devi capire, non ne posso più di dover dimostrare ogni giorno a questa gente che non rubo e sono una persona normale. Pensi veramente che siano ansiosi di guardare la trasmissione?" mi ha risposto il collega più vicino. Ho dovuto ammettere che probabilmente aveva ragione. Se fossero interessati, non ci terrebbero così a distanza.. Ci guarderebbero in faccia e ci saluterebbero... ma non lo fanno.
Una volta, siano rientrati in ufficio per terminare alcuni lavori. Ho aperto il cancello, di fronte a me una coppia, marito e moglie di mezza età. Mi hanno salutato, ma quando si è affacciato dietro di me il collega Rom, gli hanno intimato: "Dove vai, chi cerchi?" E lui "Veramente, io vivo qui..." La coppia si è guardata in faccia, chiedendosi a voce alta: "Uno Zingaro che vive qui? Da Quando? Com'è possibile?"
Ecco la nostra domanda: cosa deve fare un Rom per essere accettato? Se ha terminato gli studi, lavora quotidianamente, guadagna per il proprio sostentamento, è educato, gentile, lavora nell'informazione, non beve e non fuma... ma cosa deve fare ancora perché la gente non fugga spaventata quando lo vede e provi almeno a salutarlo? Continuiamo a dire che i Rom devono integrarsi ma, qual'è il limite di questo tipo di integrazione? Io ritengo che il mio collega sia ben integrato e pure orgoglioso di essere Rom... più integrato anche di molti altri, ma sembra che in Slovacchia questo non venga inteso. [...] L'integrazione non può basarsi su una patina irremovibile di colore della pelle, o degli occhi o dei capelli... O sì?
Intanto, ogni giorno mi reco a lavoro, saluto i vicino e aspetto che qualche volta mi guardino in faccia. Altrimenti, metterò un biglietto sulla nostra porta: Ingresso vietato. Solo di razza pura! così che capiscano quanto sono patetici.
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In merito a quanto scritto da Roma Press Agency (http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?id=142), la presidente della Croce Rossa Slovacca, Helena Kobzova, ha detto che la manifestazione non intendeva essere offensiva "Ci spiace se qualcuno ha inteso la cosa in quella maniera. Mi scuso con tutti i cittadini di origine Rom che l'hanno giudicata offensiva e di cattivo gusto".
La Croce Rossa, d'altra parte, insiste sul carattere non-razzista della manifestazione. L'ideatore della scena "Matrimonio Rom", Vasil Grundza, è lui stesso di origini Rom. In un'intervista al giornale SME, si è giustificando dicendo che quella era la semplice ricostruzione della realtà dei Rom. "Se qualcuno vuole dipingere la Croce Rossa come un'organizzazione razzista, sappia che quella scena riprendeva un tradizionale matrimonio Rom come accadevano 70 anni fa. Come Rom, non mi sento offeso da quella scena."
Le dichiarazioni di scusa sono state accolte con favore da Roma Press Agency e dalle organizzazioni che avevano guidato la protesta. Kristina Magdolenova, direttrice di RPA, ha affermato "Siamo contenti che la Croce Rossa Slovacca abbia ammmesso il suo errore."
(Dzeno Association)
Di Fabrizio (pubblicato @ 01:11:52 in casa, visitato 3928 volte)
RADIO ripresa da Dzeno
Il comune di Belgrado sta provando a risolvere il problema della numerosa comunità Rom, che vive in baracche sotto il Ponte di Gazela (vedere http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?id=113 ndr) Dovrebbe sorgere un nuovo complesso edilizio a Nuova Belgrado, che soddisferà i criteri civili di abitabilità, comprenderà anche strutture scolastiche e un presidio di polizia.
Di fronte alle proteste dei cittadini, il portavoce del comune ha affermato: "Probabilmente non basteranno un mese o sei, ma è tempo che anche i Rom facciano parte del tessuto urbano e civile. Se non offriamo loro la possibilità di vivere in condizioni decenti, saranno sempre più esclusi".
I cittadini del quartiere per il momento sono in agitazione. I Rom, dal canto loro, dicono di non essere stati interpellati da nessuno in proposito, e di non avere argomenti su cui esprimersi. [15 luglio 2005]
Fotografie del 21/07/2005
Di Fabrizio (pubblicato @ 15:22:59, vista 7569 volte)
Rom e Sinti di tutto il mondo ...
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