Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
C'è un articolo di
venerdì scorso de
Il Piccolo che rapidamente ha fatto il giro del web italiano. Qualcuno mi
ha segnalato anche
questo, e poi Adriano Sofri su
Repubblica, oppure
QUA. Per mia deformazione ho dato un occhio anche alla stampa estera
e, posso almeno assicurarvi che è tutto vero.
La notizia sta sollevando grande scandalo ed indignazione; un po' come
quando, perdonate il paragone, si scoperchia un bidone e la spazzatura è rimasta
"nascosta" lì troppo tempo. CERTO CHE SENTI LA PUZZA, DOVEVI INTERVENIRE
PRIMA! Insomma, succede che della Slovacchia sappiamo mediamente poco
(figuriamoci dei Rom che stanno lì), anche se è a poche ore dall'Italia, e
varrebbe la visita di noi turisti. Cose da non perdere: sicuramente
tante città che mantengono un'impronta centroeuropea che altrove s'è persa,
boschi, montagne e poi la birra.
Quello che gli Slovacchi non vorrebbero farvi vedere sono i ghetti dove vivono
buona parte dei Rom: se in Italia ci vergogniamo dell'abbandono dei campi sosta,
lì ci sono insediamenti di
legno, pietre e fango ai margini dei comuni più piccoli, o
enormi ghetti urbani di edilizia degli anni '50-'60, che da decenni
necessiterebbero di interventi di risanamento.
L'ingresso della Slovacchia nella UE, come in altri paesi dell'ex blocco
sovietico, era subordinato al ripianamento della situazione di grave esclusione
sociale di buona parte della minoranza rom. In realtà ha provocato il fenomeno
opposto, con aumento di prezzi e taglio dei servizi sociali, che hanno portato a
ricorrenti rivolte urbane e
disordini nel febbraio 2004, ripetutisi nel
2006.
Quindi una minoranza rom che non si rassegna ed è anche pronta a scendere in
piazza, in maniera violenta se è il caso. Diciamo che da questo punto di
vista, è perfettamente parte integrante della UE; dopo la GB potrebbe succedere anche nella vicina
Repubblica Ceca. In Slovacchia, accanto a situazioni di estrema marginalità
e devianza, convive una presenza di intellettuali rom impegnati in politica
(sempre in polemica tra loro), nei media, nel campo della musica e dello spettacolo, nell'imprenditoria e manovalanza edile. Quindi la situazione è parecchio sfaccettata.
L'altra faccia della medaglia è un razzismo anti-rom sempre più esplicito e
violento, con scontri ed attentati. Specchio di questo razzismo è
l'atteggiamento delle autorità, riassunto nell'articolo iniziale de Il Piccolo.
ATTENZIONE PERO': un atteggiamento simile, soprattutto da parte dello stato e
degli intellettuali slovacchi, non nasce dall'oggi al domani, ma è saldamente
radicato nel passato. Il caso delle sterilizzazioni forzate, nasce negli anni
'70, ancora al periodo della Cecoslovacchia-dopo primavera di Praga, e lo scandalo scoppiò nel 2004 nella
Repubblica Ceca grazie all'ERRC. In seguito le indagini raggiunsero anche la
Slovacchia. Sembra (ma le ricerche sono ancora in corso) che l'ultimo caso sia
avvenuto nel 2007. Nella
Mahalla potete trovare diverse notizie sugli ultimi 6 anni; ECCO PERCHE' MI
STUPISCE IL VOSTRO STUPORE.
Un altro fenomeno preoccupante di razzismo istituzionale, che riguarda
diversi paesi dell'Europa centro-orientale, è quello della segregazione
scolastica dei bambini rom posti, senza ragione alcuna, in classi differenziali.
Sarebbe un discorso molto lungo, che si potrebbe riprendere in seguito (magari
prima di farvi stupire da un ennesimo articolo che troverete in rete), se nel
frattempo volete informarvi leggete, prendendovi il tempo che vi necessita,
QUI.
Se invece cercaste altre notizie sulla Slovacchia,
QUI. Buona lettura.
PS: e se volete avere un'idea di quale possa essere il dibattito
pubblico in Slovacchia a proposito di questi temi, ma avete ovvie difficoltà con
la lingua locale, date una scorsa a
questa fila di commenti. Dove, ma sul Giornale, naturalmente...
Da
British_Roma (i link sono in inglese, NDR)
Ieri sera alla TV: Bogus Beggars - by Diarmuid Doyle
Martedì 16 agosto 2011 -
Ireland’s Bogus Beggars (TV3)
è tanto falso come titolo di programma, [sintomatico] di dove sia arrivata la
televisione irlandese. Un mese di indagini sull'accattonaggio organizzato in
Irlanda, focalizzate sulla comunità rom, che sembravano determinate a provare
che [il paese] fosse al centro di una truffa su larga scala, che avrebbe
coinvolto i circoli del crimine internazionale, facendo una fortuna alle spalle
degli innocenti benefattori irlandesi.
Alla fine, il giornalista
Paul Connolly ha dovuto alzare le mani e concordare che non c'era niente di
fatto - nessuna gang, nessun Mr. Big a capo di essa, e nessuna grande somma di
denaro ottenuta dal chiedere l'elemosina in Irlanda. Ha invece trovato un mondo
di "estrema povertà, disperazione ed una comunità in lotta per la
sopravvivenza."
Capita, che si mettano mesi di lavoro in una storia e non poche risorse
nell'inchiesta, e tuttavia non c'è nessuna storia. In quelle circostanze, non la si
trasmette. Ma qualcuno a TV3, molto più in alto di Paul Connolly,
sembra aver deciso che in un modo o nell'altro ci sarebbe stata un'ora di
televisione di questo lavoro.
Il risultato è stato un disastro imbarazzante, che fa vergognare TV3. Ha
promozionato il programma dicendo che si trattava di un'esposizione
sull'accattonaggio organizzato in Irlanda, ben sapendo che non era così.
"TV3 Si Infiltra Nel Sinistro Mondo Dell'Accattonaggio Organizzato in -La
Truffa Dei Mendicanti D'Irlanda-" recitava un comunicato stampa che accompagnava
il dvd con l'anteprima, uno slogan in diretta contraddizione con ciò che il
programma rivelava e che porterà sicuramente a lettere di protesta dei
telespettatori.
Connoly ha fatto del suo meglio, ma le sue fonti originali gli hanno giocato
un brutto tiro. Tutto ciò che ha trovato è che alcuni Rom mendicano in modo
aggressivo (cosa che è contro la legge), ma due minuti in O'Connell St.
avrebbero dimostrato che anche alcuni irlandesi mendicano in modo aggressivo.
Difficilmente può dirsi giornalismo investigativo.
Dove il programma ha veramente raschiato il fondo del barile, è stato nelle
intervisti ai membri dei gruppi di estrema destra anti-immigrati - l'equivalente
del
British National Party -
che descrivevano i Rom come "sanguisughe" che non avevano niente da contribuire
alla società irlandese, e che dovrebbero essere deportati tutti, nessuno
escluso.
La decisione editoriale iniziale di coinvolgere costoro nel documentario è
stata bizzarra, ma includere ciò che avevano da dire è stato imperdonabile, dopo
che l'indagine aveva stabilito che non c'era nessun circuito criminale rom ,
nessun accattonaggio organizzato e nessun enorme profitto. Dire che il programma
è stato deludente sarebbe un eufemismo. E' stato una disgrazia.
[...]
Nessuna fotografia trovata.