Osman Kaplan, che appartiene alla seconda generazione di migranti arrivati
con lo scambio di popolazione Turchia-Grecia, è anche conosciuto come Osman
Pescatore o Kurdo Osman. Da molto tempo ha smesso col bere. Ora prega, anche
troppo. Era mezzogiorno. Stava pregando. Una persona senza tatto gli si
avvicinò:
Che Allah accetti la tua preghiera, Osman.
Che Dio ti benedica.
C'è Murat İzmirian tra i vostri (Romanì). Gli ho affittato la casa, e
ora voglio mandarlo via. Ma lui non accetta di andarsene.
Osman era così arrabbiato. Era pronto ad esplodere. Ma si ricordò di essere
in una moschea.
Dio non separò l'umanità in vostri e ai nostri. Possa Dio donare la
pazienza ai nostri e vostri.
***
Stavo parlando coi miei amici. Birol disse improvvisamente:
Siete zingari, siete umani a metà.
In quel momento mi sentii malissimo. Era la stessa persona con cui avevo
diviso il mio pane? Non riuscii a controllarmi ed iniziai a rispondergli
violentemente. Da quella volta non ho più parlato con lui.
***
Un giorno un uomo stava riempiendo il suo accendino col gas. Pagò dieci lire.
Roman Ertan, che riempiva gli accendini, si preparava a dargli il resto. L'uomo
chiese:
Cos'è questa? Mi stai dando soldi zingari?
Ertan andò fuori di testa. Spense la macchina per riempire gli accendini.
Guarda, c'è scritto "Lira Turca" su quella che hai chiamato moneta
zingara. Non ne posso più delle espressioni con cui ci umiliate. "Prestito
zingaro: furto"."Campo zingaro: luogo sporco". Si usano ancora espressioni
simili e si discrimina la società rom con queste parole.
Le persone con questa mentalità discriminatoria non saranno di successo.
Anche noi siamo cittadini turchi come gli altri. Chi si ritiene superiore agli
altri farà fatica a capire la realtà degli zingari liberi. Siamo elementi
fondanti di questo paese anche se ci ignorate.
E' un peccato che i gagé, anche quelli che si credono più sinceri degli
altri, ci siano ostili...
Di Fabrizio (pubblicato @ 09:06:34 in casa, visitato 1762 volte)
Facendo ogni sorta di scongiuri, leggevo qualche giorno fa questa notizia su
Repubblica.
Riflettevo sulla sottile differenza che passa tra un campo "tollerato" come
quello e i campi cosiddetti "regolari".
Succede al campo "regolare" di via Idro a Milano, che
vigili e polizia si presentino in forze e "...una ruspa ha demolito
la cabina elettrica che serviva tutto il campo, a causa di alcuni allacciamenti
non regolari; col risultato che ora tutto il campo è senza elettricità (anche
chi aveva un regolare contatore)" così "Ora tutte le famiglie hanno
allacci elettrici volanti, e naturalmente abusivi."
(leggi QUI, ndr).
Non si tratta di un caso isolato. Per il momento è estate, ma con l'arrivo della
brutta stagione la situazione potrebbe diventare davvero pericolosa. Inutilmente
i Rom che vi abitano (e sanno cosa significhi abitare in un campo), stanno
tentando di far capire che tra tutti gli interventi che si vorrebbero fare,
quello sarebbe il più urgente.
Nel contempo, quando il Comune attrezzò il campo, decise di installare per
ogni piazzola sulla medesima colonnina tanto l'allaccio dell'acqua che l'attacco
della corrente elettrica. Per qualche miracolo, ancora nessuno è rimasto
folgorato. Nel frattempo i più prudenti, sempre in maniera abusiva per la legge,
hanno provveduto a farsi allacci propri. Una delegazione di Amnesty
International in visita in via Idro, ci raccontava che in alcuni campi a Roma
aveva visto la stessa situazione.
Forse sarebbe il caso che i vari gestori, associazioni dal grande cuore,
tavoli e consulte rom, oltre a discutere dei massimi sistemi, prevedessero che
chi abiti in un campo venga consultato anche nella fase di progettazione. Lo
dico senza alcuna malizia verso questo o quello. La democrazia si costruisce
soprattutto sulle piccole cose, "al limite" si sarà evitata un'altra piccola stupida morte.
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