Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
di Radames Gabrielli, Presidente Federazione Rom e Sinti
Insieme
Roma, 28 luglio 2011. Carissimi Sinti, Rom e amici, come tutti sapete quello
che sta succedendo in Italia peggiora ogni giorno di più, siamo ritenuti
colpevoli di tutto quello di cui vogliono incolparci, senza darci nessuna
opportunità a difenderci. Non ci permettono di dire nemmeno la nostra opinione e
verità, gli sgomberi non si fermano mai, non ci permettono di abitare e lavorare
come ogni essere umano esistente su questo mondo. La scuola: è impossibile
che ai nostri figli venga insegnato come ai figli dei gagé, sbattono i nostri
figli all'ultimo banco senza mai insegnargli niente. Prima di farli entrare
nelle scuole li lavano dando la colpa, a noi che non manteniamo puliti i nostri
figli, senza mai ammettere che non ci permettono di abitare in un'area decente e
attrezzata, con almeno i servizi necessari e vitali come l'acqua fredda e calda
per l'inverno.
Ma io avrei un milione di cose da dirvi, cose che voi sapete e state vivendo
ogni giorno, cose diverse per ognuno di noi, chi la scuola, chi il lavoro, chi
l'habitat e chi tanto tanto altro. Sono poche le persone che hanno avuto la
fortuna di trovare quei pochi gagé che hanno voluto aiutare davvero qualche
bambino Rom o Sinto a frequentare le scuole e ad avere un diploma, ma pochi sono
riusciti a trovare il lavoro per cui hanno preso il diploma. Voglio fermarmi qui
e non continuare a parlarne, ma voglio sentire la vostra opinione.
Secondo me oggi è arrivata l'ora di radunarci tutti quanti, Sinti, Rom, gagé,
Camminanti e tutti quelli che lavorano per migliorare la vita di tutti noi,
radunarci per cercare di avere i nostri diritti, diritti che tutti gli esseri
umani hanno su questa terra all'infuori di noi, far vedere e sapere che ci siamo
anche noi. Tutto questo con una grandissima manifestazione, invitando anche
Sinti e Rom da varie parti d' Europa. Una manifestazione con personaggi del
governo di oggi e di domani, ai quali possiamo consegnare dei documenti in cui
ci sia scritto tutto quello che vogliamo e che abbiamo urgentemente bisogno per
migliorare la vita; non la nostra, ma quella dei nostri figli e dei figli dei
nostri figli.
Ho parlato direttamente con parlamentari, onorevoli, assessori di Roma che
conosco, per organizzare questa manifestazione; mi hanno promesso la loro
completa disponibilità se noi riusciamo a fargli vedere che per avere i nostri
diritti siamo pronti a scendere in campo e radunarci tutti quanti in un solo
grande popolo: una grandissima manifestazione davanti a palazzo Chigi o davanti
al Quirinale a Roma, tutti uniti almeno una volta nella vita, uniti per
combattere la discriminazione razziale, per cercare di migliorare almeno un po'
il nostro modo di vita.
Per ottenere davvero qualcosa dobbiamo far vedere che siamo tutti uniti, che
proveniamo da ogni città d'Italia e che diciamo basta a tutti i soprusi che ci
stanno ormai seguendo da migliaia di anni, che i campi di concentramenti,
l'olocausto per noi non sono ancora finiti, che la morte di Adolf Hitler non ci
a portato nessun cambiamento, e tanto tanto altro.
Spero che vi prendiate un po' di tempo per pensarci e mi comunichiate la
partecipazione diretta, non solo adesione, vostra e dei vostri conoscenti alla
manifestazione per i nostri diritti.
Per informazioni:
Radames Gabrielli
Presidente Federazione Rom e Sinti Insieme
Email: radames.gabrielli@gmail.com
Il testo che segue appare su
MAHALLA e
U VELTO. Invitiamo
i lettori a verificare quanto pubblicato e, se lo ritengono, a contribuire a far
circolare queste informazioni. Grazie
Fra le tante cause che concorrono alla diffusione del razzismo e delle paure
verso ciò che è sconosciuto, c'è la circolazione di notizie non verificate
spacciate come verità universali. Da anni circola in rete il testo di un
fantomatico "Codice
degli zingari", le cui prime segnalazioni risalgono addirittura agli anni
'20 del secolo scorso.
Da un po' di tempo è apparsa in rete
questa mail (riportiamo la parte iniziale):
"Le bande di malviventi, i Rom e i ladri stanno escogitando vari
stratagemmi perchè gli automobilisti (soprattutto donne) fermino il proprio
veicolo e ne scendano (in zone isolate)."
Altro non è che la versione di un
testo in francese, apparso già l'anno scorso. Riportiamo anche in questo
caso la parte iniziale:
"Alors que je roulais sur une route départementale un soir pour
rentrer chez moi, j'ai vu un enfant dans un siège auto, sur le bord de la
..."
Ne scrive il sito
Hoaxbuster, specializzato in bufale su Internet. Nel caso francese la
segnalazione sembrerebbe arrivare da un poliziotto, che stranamente invita a
segnalare casi simili non ai centralini della polizia francese (17), ma al
numero internazionale dei vigili del fuoco (112).
L'anno scorso la notizia in Francia venne inizialmente diffusa da un ragazzo,
probabilmente uno "spammer" francese, che contattato via mail rispose soltanto
di sapere che avvenivano fatti simili, senza fornire ulteriori spiegazioni. In
seguito le associazioni francesi di difesa dei Rom e dei Sinti presentarono
denuncia per incitamento all'odio razziale.
Abbiamo fatto una ricerca su Google riguardo al testo in italiano, ricevendo
sinora 104 risultati. Un fatto curioso: abbiamo trovato due casi in cui le
autrici ne parlano come di un'esperienza personale, descrivendola con le
medesime parole. In un caso la firma è di "Alessandra
Savio, Purchase Department", nell'altro viene firmata da una dipendente
dell'amministrazione provinciale di Padova.
A questo punto si è voluto conoscere se esistesse veramente questa persona
nell'amministrazione padovana. Una nuova ricerca in rete ha restituito pochi
risultati, anche se appare con due cognomi simili ma diversi.
Venerdì 29 luglio siamo riusciti a parlare con questa persona, che ci ha
chiesto di rimanere anonima. Per telefono ci ha detto di aver inizialmente
inoltrato a 5 amiche una mail arrivatale da un altro mittente - per sua
leggerezza senza cancellare la propria firma, di essere stata informata in
seguito delle falsità che vi erano contenute, di aver indagato sul caso
attraverso diversi forum in rete (ed aver scoperto anche una versione in
inglese), di aver provato a scusarsi personalmente con i destinatari per quanto
era successo.
Purtroppo, il più delle volte le scuse non bastano ad arginare la diffusione
in rete di queste menzogne, che rimangono in circolazione per anni. Perciò
abbiamo provato a smontare questa bufala.
Aggiungiamo a questo punto alcune raccomandazioni finali:
- se possibile, verificate le notizie che vi giungono, prima di
contribuire alla diffusione di informazioni false;
- diffidate delle notizie spacciate come sensazionali, e nel contempo come sconosciute
perché "qualcuno" non vorrebbe che circolassero;
- diffidate altresì delle notizie dove non vengono specificate date certe,
anche i luoghi citati non sono indicati con precisione, in cui l'autore
originario dell'informazione è citato in maniera generica.
Per tutto il resto, vi consigliamo
questa guida.
Sperando di essere stati utili, vi ringraziamo per l'attenzione.
Oltre alle redazioni di U VELTO e MAHALLA hanno collaborato:
Ivana Kerecki (Sesto San Giovanni - MI), Angela Tropea (Catania), Alberto Maria
Melis (Cagliari) ed Ernesto Rossi (Trezzano sul Naviglio - MI)
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