Richiediamo chiarezza. Di Rom si parla poco e male, anche quando il tema delle notizie non è "apertamente" razzista o pietista, le notizie sono piene di errori sui nomi e sulle località
Di Fabrizio (pubblicato @ 13:23:36 in Italia, visitato 1982 volte)
9 dicembre. In occasione del 52°esimo anniversario della Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani (10 dicembre 1948) il gruppo Amnesty International
di Verona intende organizzare una conferenza sui diritti dei Rom e dei Sinti,
volta a sensibilizzare la popolazione veronese sul tema degli insediamenti
abitativi precari, all'interno della Campagna (((IO PRETENDO DIGNITA'))).
La conferenza "L'altra verità: quello che non vi dicono sui campi nomadi" si
terrà giovedì 9 dicembre alle ore 17.45 nell'aula 2.1 della Facoltà di Lettere e
Filosofia (via S. Francesco, 22 – Verona) dell'Università degli Studi di Verona.
Alla conferenza parteciperanno, in qualità di relatori:
- Prof. Leonardo Piasere, antropologo e professore dell'Università degli Studi
di Verona;
- Dott.ssa Barbara Cei, referente del progetto "per l'integrazione della
Comunità Rom rumena di Verona" per conto della Cooperativa Sociale Azalea
(2009);
- Sig.ra Cerasela Barbu, membro della comunità Rom rumena di Verona;
- Dott. Fernando Vasco Chironda, Coordinatore Campagne dell'Ufficio Campagne e
Ricerca di Amnesty International Sezione Italiana.
Modererà Gabriele Colleoni, giornalista de L'Arena.
Per ulteriori informazioni, contattare le organizzatrici della conferenza: Albanese Gemma (vice responsabile gruppo Italia 029):
g.albanese@amnesty.it -
340 4683791 Scola Vera (referente Pena di morte, gruppo Italia 029):
v.scola@amnesty.it –
348 7501973
Federazione Rom&Sinti Insieme
Associazione Upre Roma COMUNICATO STAMPA
L'arte unisce, il pregiudizio divide
Concerto conclusivo della campagna "DOSTA!" a Milano Giovedì 9 dicembre Auditorium San Fedele
Giovedì 9 dicembre alle ore 21 all'Auditorium San Fedele, in via Hoepli 3/b la
campagna "Dosta!" di Milano si conclude con il concerto organizzato dalla
Federazione Rom&Sinti insieme e l'Associazione UPRE ROMA in collaborazione con
la Fondazione Fabrizio De André e Radio Popolare.
La campagna "DOSTA!" ("basta" in lingua romanes) promossa dalla Comunità
europea è coordinata e finanziata dall'UNAR (Ufficio Nazionale
Antidiscriminazioni Razziali) in collaborazione con il Consiglio d'Europa e con
le principali federazioni rom e sinte per promuovere in Italia una maggiore
conoscenza della cultura dei Rom e dei Sinti, la più grande minoranza etnica
d'Europa, e per sconfiggere con la conoscenza gli stereotipi che hanno sempre
accompagnato questo popolo.
Il concerto si aprirà con un omaggio a Django Reinhardt, in occasione
del centenario della sua nascita. Il grande musicista manouche che influenzò la
musica jazz con le sue composizioni e il suo grande virtuosismo verrà celebrato
dalla Delirium Jazz Band.
A seguire artisti rom incroceranno le loro voci e i loro strumenti con
artisti gagi, creando originali ed insolite band promiscue: Tonino Carotone e la Banda del villaggio solidale
i Perturbazione e il maestro George Moldoveanu e il suo violino
la Banda Osiris e i Muzikanti di Balval, con il maestro Jovica
Jovic alla fisarmonica e le danze di Melissa Mattiussi.
Nel corso del concerto si alterneranno immagini e testi con Dijana
Pavlovic, Alessio Lega e ospiti a sorpresa
La serata sarà condotto da Davide Facchini di Radio Popolare.
In questa occasione la Federazione Rom&Sinti insieme e l'associazione UPRE
ROMA ringraziano la Fondazione Culturale San Fedele, la Casa della Cultura, la
Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, la Fondazione Fabrizio De André per il
contributo e il sostegno dato a tutta la campagna milanese.
21/11/2010 - "Assimilazione" è un termine con una accezione negativa. Significa
che in una società NON si perdono completamente le proprie caratteristiche
culturali e il proprio stile di vita.
"Integrazione" è un termine usato soprattutto in relazione al processo di
adattamento delle minoranze e degli immigrati in Europa. Significa che una
minoranza si adatta ai principi portanti della società senza esserne assimilata.
E' un fatto che noi rom non siamo né assimilati né integrati nelle società
europee. In ogni caso pensiamo che nessuno debba pensare di poter assimilare
il nostro popolo. D'altro canto, non siamo nemmeno integrati in modo
soddisfacente nelle società nelle quali viviamo. Sentiamo sempre le autorità
parlare delle difficoltà di integrazione dei rom. Il problema del perché i rom
non siano assimilati è sempre stato affrontato dai media, dai bollettini delle
ONG e dai rapporti pubblicati dagli accademici.
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La maggior parte di coloro che si domandano "Perché i rom non sono integrati?"
crede che i rom stessi non vogliano l'integrazione, anche se non lo hanno mai
affermato apertamente. Secondo loro, noi rom siamo contenti di vivere in
condizioni difficili. Nella serie di articoli che ci stiamo preparando a
pubblicare, vogliamo mostrare quanto questa convinzione (che i rom non vogliano
integrarsi), condivisa da troppe persone, sia errata.
E' un dato di fatto che i rom vogliano essere integrati in qualsiasi posto
vivano. Vogliamo vivere nelle stesse condizioni delle classi medie e alte, così
come i nostri antenati. Siamo cresciuti nella povertà e nella miseria. Non vi è
nulla a proposito della nostra volontà di essere integrati. I nostri lettori
vedranno che la questione principale è se le autorità delle società nelle quali
viviamo vogliano la nostra integrazione, dopo che avranno letto questa serie di
articoli. Per il momento parleremo soltanto delle questioni principali. A
partire dai prossimi articoli inizieremo la discussione sugli ostacoli che
incontrano i rom che vogliono essere integrati. Nell'ultimo degli articoli che
pubblicheremo, avremo alcune raccomandazioni per le autorità e per i
rappresentanti delle organizzazioni dei rom.
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E' qui che stanno le domande che ci mostrano se i rom non possono essere
integrati nella società oppure se non lo desiderano. Diremo di più a proposito
di delle risposte a tali domande in questo articolo.
Per diverse centinaia (ndr: nell'originale è scritto migliaia, ma mi sembra
improbabile) di anni, la fonte principale di sussistenza per le persone che
costituivano la Nazione Universale dei rom, è stato il nomadismo commerciale. I
rom ottenevano prodotti alimentari da agricoltori stanziali e da pastori nomadi,
in cambio di prodotti del loro artigianato e della fornitura di servizi. Perché
i rom scelsero questo modo di sostentarsi che li forzava a elemosinare per un
tozzo di pane? (ndr: mi sembra in contraddizione con quanto appena sopra
detto) Perché non provvedevano da soli al proprio sostentamento attraverso
l'agricoltura o l'allevamento di bestiame? Era una scelta o una costrizione?
Cosa successe all'inizio, alle tribù che appartenevano alla Nazione Universale
dei rom, tentarono di coltivare terre o di allevare bestiame, come mezzo di
sopravvivenza nella loro storia successiva?Questa autonomia dei rom
venne osteggiata dai gagé, in qualche modo?
La popolazione rom affrontò un lungo periodo di crisi dopo l'industrializzazione
e perse i propri lavori tradizionali. I rom dovettero svolgere lavori che altri
non volevano fare, con scarsi guadagni e senza un'assicurazione sociale.
Quando questi lavori cominciarono a divenire più popolari, i non-rom iniziarono
a mostrare interesse per questi e da ciò nacque un conflitto. Tale conflitto,
nato in condizioni di pace, avrebbe potuto raggiungere un livello tale di
discriminazione, tanto da indurli a usare la violenza? I rom ritornarono a
svolgere lavori con paghe molto basse?
I rom furono ostacolati nello stabilirsi in zone centrali delle città e nelle
aree urbane, in determinati periodi storici? I gruppi rom che non potevano
stabilirsi nelle aree centrali delle città, dovettero spostarsi in zone desolate
e disagiate? I rom furono cacciati dalle città dopo che queste aree furono
bonificate ed il centro delle città si ingrandì?
Le risposte alle domande sopra ci mostreranno perché i rom non sono integrati
nelle società nelle quali vivono; perché non condividere le stesse condizioni di
vita con i gruppi che vivevano meglio? Lo scopo principale di questo articolo è
quello di mostrare a coloro che pensano che i rom siano i soli responsabili
della vita che fanno, che i rom NON sono i soli responsabili del disastro che
devono affrontare.
Anche se noi sappiamo che chi vuole capire i rom non ha bisogno di molte
spiegazioni...
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