Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 10/07/2010
Ricevo da Matteo Pegoraro
9 luglio 2010 - [Alleghiamo alla presente il testo (vedi link ndr)]
dell'appello diffuso da Front Line (www.frontlinedefenders.org),
fondazione internazionale per la protezione dei difensori dei diritti umani nel
mondo, riguardo alla persecuzione giudiziaria in corso in Italia nei confronti
degli attivisti del Gruppo EveryOne (www.everyonegroup.com), e in
particolare dei suoi co-presidenti Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario
Picciau. A seguito infatti di un decreto penale di condanna nei confronti di
Malini e Picciau per presunta "interruzione di pubblico servizio" a Pesaro nel
dicembre 2008, Malini, Pegoraro e Picciau sono stati sottoposti a quasi un anno
di indagini preliminari su ordine del sostituto Procuratore della Repubblica
presso il Tribunale di Pesaro. Le indagini hanno concluso che i tre
co-presidenti sarebbero colpevoli del reato previsto e punito dall'articolo 368
del codice penale italiano, ossia "calunnia", nei confronti di un assessore del
Comune di Pesaro e della dirigente dei servizi sociali locali. Il tutto per aver
inviato due lettere - una indirizzata alle istituzioni pesaresi e alla società
civile, un'altra all'autorità giudiziaria - in cui si parlava di "abusi"
perpetrati dai servizi sociali e di sottrazione illecita - a causa
dell'indigenza familiare - di una minore di etnia Rom ai propri genitori
biologici.
Invitiamo pertanto politici, organizzazioni umanitarie, associazioni e chiunque
si batta per la libertà e soprattutto per la salvaguardia dei diritti umani e
civili, a divulgare l'appello di Front Line e ad aderirvi, accedendo alla pagina
http://www.frontlinedefenders.org/node/2597/action e firmando la petizione
on line su
www.petitiononline.com/italyhrd.

Si avvicina lo sgombero per i rom accampati a Quaracchi. Dopo il sopralluogo
della ASL che ha definito invivibile la situazione, il Comune di Sesto ha già
inviato in due riprese la Polizia municipale, e solo l'intervento, fra gli
altri, di don Santoro, ha impedito che le persone venissero cacciate su due
piedi,senza neppure raccogliere quel poco che hanno. Per il dopo sgombero, che
ormai è imminente, è pronta la consueta tradizionale soluzione: lasciare che si
arrangino. Purché vadano più in là. E' da gennaio che vanno più in là, questi
rom qui, hanno dormito fuori nel gelo e ora bollono nelle baracche di cartone.
Pazienza…
Malgrado l'esistenza di fondi europei inutilizzati, destinati specificamente
all'inclusione dei rom, i comuni dicono di aver finito i soldi e quindi di
essere impotenti.
Certo, per ottenere i fondi bisogna presentare dei progetti, e per fare progetti
occorre una volontà politica che, evidentemente, non c'è.
Così come ci appare tristemente latitante la chiesa… il nostro pensiero corre
alle decine di strutture religiose – istituti, conventi, canoniche – abbandonate
o semivuote, oltre che esenti dall'ICI, che invece di accogliere lo straniero
restano sbarrate e inespugnabili.
Malgrado i tanti discorsi sulla vita sacra, sull'infanzia da proteggere, sui
diritti umani… Questi sono zingari, mica umani.
di Antonio Passanese, dal Corriere Fiorentino
Un cancello arrugginito divide il mondo reale da quello irreale. A Quaracchi, a
due passi dalle industrie della Piana c'è una vera e propria favela. Ci vivono
un centinaio di rom tra grossi ratti, zecche, pulci, tonnellate di immondizia,
escrementi. Hanno occupato due capannoni completamente rivestiti di amianto. Le
strutture cadono a pezzi ma "gli zingari che sono qui non sanno dove andare"
denuncia Arianna Contini di Opera Nomadi.
C'è un rischio epidemia, hanno segnalato gli ispettori del dipartimento di
prevenzione della Asi 10. Dopo il sopralluogo del 29 giugno scorso i medici
hanno riscontrato "che le condizioni complessive dell'area in oggetto sono
attualmente incompatibili, dal punto di vista igienico sanitario, con la
permanenza di persone". Nella favela di Quaracchi non è difficile prendere la
tubercolosi "e tra un po', se qualcuno non interviene, potrebbe scoppiare il
colera". Cartoni e lastre di compensato dividono le improbabili camere da letto.
Non c'è acqua, non c'è elettricità "la situazione è gravissima — continua
Arianna Contini —, in particolare per i numerosi bambini, quasi tutti malati".
Gli oltre cento rom che oggi occupano quell'area dell'Osmannoro (di proprietà di
un'azienda di Verona poi affittata alla Cir, ora fallita), fino a qualche tempo
fa, erano alla ex Osmatex. "E' inutile scaricarli qui e lì come dei pacchi.
Bisogna risolvere il problema alla radice", continua la rappresentante di Opera
Nomadi.
Nella favela di Quaracchi i rom hanno paura. Non vogliono parlare e non vogliono
farsi fotografare altrimenti "ci mandano via. Però fate vedere come stiamo
vivendo". I miasmi sprigionati dalla spazzatura, che da mesi non viene raccolta,
prendono allo stomaco. La zona circostante è una fogna a cielo aperto e con il
caldo di questi giorni l'odore acre delle urine rende impossibile la permanenza
in quell'area, anche per pochi minuti.
Il sindaco Gianassi, qualche giorno fa, ha voluto rendersi conto in prima
persona della precaria situazione di Quaracchi. Dice di avere le mani legate
perché "non ci sono più fondi. E poi devo anche pensare agli altri 65 rom che
alloggiano nel campo di via della Madonna del Piano". Qualche giorno fa il primo
cittadino ha ricevuto la nota della Asl e "adesso sto cercando di capire se il
rischio epidemia ed amianto sia circoscritto a quel dormitorio abusivo o se
riguarda tutta l'area". Intanto nella favela di Quaracchi la spazzatura cresce.
E così anche il rischio malattie.
Ma per chiudere:
9 luglio 2010 - Comunicato stampa “Infondato il pericolo di epidemia di
colera negli insediamenti rom di Sesto Fiorentino”
Intendiamo smentire con fermezza i riferimenti ad un presunto pericolo di
epidemia di colera nell’insediamento spontaneo rom nell’area di Quaracchi a
Sesto Fiorentino (FI) diffusi nella giornata del 6 luglio dall’Agenzia Ansa, dai
quotidiani La nazione (pag.18) e Corriere Fiorentino (pag.8) e da diversi siti
internet. Non esistono a tutt’oggi segnalazioni di epidemia di colera sul
territorio italiano e non sono state svolte analisi specifiche nell’area di
riferimento, come confermato dallo stesso Dipartimento di Igiene Pubblica della
Asl.10. Ciò non significa che la situazione igienico sanitaria non sia da
considerarsi preoccupante dal punto di vista igienico sanitario. La scorsa
settimana Medici per i Diritti Umani ha presentato e diffuso il rapporto dal
titolo “L’Europa Invisibile”, contenente tutti i dati sanitari a seguito di due
anni di lavoro all’interno degli insediamenti della zona. Invitiamo pertanto gli
organi di informazione ad avere maggiore cautela nel diffondere notizie che
posso ingenerare inutili allarmismi nell’opinione pubblica. La drammatica
condizione di vita di quelle famiglie richiede uno sforzo comune per predisporre
soluzioni positive, che una cattiva informazione finisce col rendere ancora più
difficili e osteggiate.
Medici per i Diritti Umani
Fondazione Michelucci
Arci Toscana
Caritas Diocesana di Firenze
Fotografie del 10/07/2010
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