Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 08/05/2012
Il Programma:
Qualcosa su di noi:
Via Idro si trova a Milano, in zona nord-est praticamente al termine di via
Padova, non lontano dalla tangenziale est, al confine con i comuni di Sesto San
Giovanni e Cologno Monzese.
Quasi in aperta campagna, al numero 62, da oltre 20 anni vi risiedono in un
campo comunale circa 120 Rom Harvati, metà di loro hanno meno di 18 anni. Di
lontana origine croata, sono presenti nella zona da oltre 40 anni, prima in
sistemazioni di fortuna e dal 1989 lì regolarmente residenti.
Sono cittadini italiani, scolarizzati dalla metà degli anni '80, iscritti al
SSN. Inizialmente era solo un prato abbandonato, dove erano piazzate le roulotte
attorno ad un sentiero che lo percorre come un anello, sentiero poi asfaltato
dal comune. Data la situazione di relativa tranquillità degli anni scorsi, le
famiglie hanno potuto col tempo sistemare i propri spazi, rendendo il campo
simile ad un piccolo campeggio. Nel villaggio ci sono anche due MONUMENTI:
- proprio di fronte all'ingresso LA GRANDE SERRA DEL PERDUTO
LAVORO, costruita quando la cooperativa LACI BUTI (Buon Lavoro
nella loro lingua, la cooperativa è formata dai rom stessi
diplomatisi operatori del verde agli inizi degli anni '90)
coltivava piante da vendere al mercato. Ora il monumento è in
disuso, perché il comune non ha più rinnovato la licenza di
vendita.
- Al centro del villaggio: il CENTRO POLIFUNZIONALE. Costruito
una quindicina d'anni fa dal comune, nelle intenzioni doveva
essere un centro comunitario, presidio sanitario e sociale. In
tutti questi anni è stato adoperato 5-6 volte. E' intenzione
degli abitanti riportarlo all'originaria funzione, già ora
sarebbe possibile utilizzarlo per tenere corsi di cucito e
sartoria. Inoltre potrebbe aprirsi ad iniziative e mostre in
collaborazione con la zona.
Inoltre nel villaggio risiedono gli ultimi allevatori di cavalli dell'area di
Milano, eredi di una lunga tradizione. Anni fa, quando nell'insediamento si
erano formate diverse squadre di calcio, divise per età, era stata anche
bonificata un'area per sistemarla a terreno di calcio, che fu teatro di
memorabili sfide con altre squadre del quartiere.
Questo, in poche parole, il vissuto di un insediamento storico. Sia chiaro, i
problemi non sono mai mancati e non mancano tuttora. Ma nei decenni passati, la
comune volontà degli abitanti, delle varie amministrazioni comunali, dei
cittadini e dei volontari di zona, avevano fatto sì che questo fosse conosciuto
come un campo modello nella realtà milanese. L'abbandono degli ultimi anni, la
mancanza di manutenzione e di politiche sociali, assieme alla volontà delle
ultime amministrazioni di procedere ad una progressiva chiusura del campo, hanno
portato ad un progressivo deteriorarsi della situazione.
Da questo è nato un
progetto partecipato di riqualificazione dell'insediamento, accompagnato da
un lungo confronto tra gli stessi abitanti e le forze politiche e sociali della
zona, per dare finalmente sicurezze a chi risiede in zona da decenni ed
all'insediamento un carattere di villaggio solidale pienamente inserito
nell'area del costituendo Parco della Media Valle del Lambro. Il progetto spazia
in diversi ambiti: da quello del lavoro, all'abitare, alla scuola,
all'interazione col quartiere e con la città. E' anche il senso della
partecipazione per la prima volta della comunità di via Idro alla festa VIA
PADOVA E' MEGLIO DI MILANO, in quanto componente degli storici quartieri di
Crescenzago-Gobba-Adriano. Sperando, con il contributo di artisti, cantanti,
musici, scrittori e vari testimoni, di offrirvi un panorama ricco ed
interessante di questa cultura, vi aspettiamo tutti il 19 e 20 maggio.
Programma
Sabato 19 maggio
- dalle 10.00 alle 12.00: Ti costruisco una storia:
laboratori per bambini - Preparazione con i bambini dei
costumi e delle scenografie dello spettacolo teatrale del
pomeriggio. Laboratorio curato da Stefania Benedetti, Mela
Tomaselli, Karisa Kahindi (a cura di associazione AB)
- dalle 10.30 alle 11.30: Il tempo dell'incertezza:
comunità stanziali e sgomberate a confronto - Letture
di brani dei libri METROPOLI PER PRINCIPIANTI (Gianni Biondillo)
e di I ROM DI VIA RUBATTINO - UNA SCUOLA DI SOLIDARIETA' (a cura
di Elisa Giunipiero e Flaviana Robbiati), effettuate dagli
autori e con la presenza dei protagonisti. (a cura di Martesana 2 e
Comunità rom di via Idro)
- dalle 16.00 alle 17.00: Racconterò una fiaba che mi
hanno raccontato - "L'anim-attrice" Stefania Benedetti
condurrà per mano il pubblico attraverso un racconto del popolo
rom (a cura di associazione AB)
- dalle 19.00 alle 20.00: The million dollar Kid -
Proiezione del documentario (40’ circa) sui Traveller in
Irlanda, alla presenza del regista Gian Maria Carrara, presso il
centro polifunzionale. Interazione con gli ultimi allevatori di
cavalli della città, che risiedono proprio in via Idro (a
cura di Vivere in Zona 2 e Comunità rom di via Idro)
- dalle 21.00 alle 23.30: Musiche randagie – Antonio Ricci, Valeria Lista, Rosa Maurelli, Rosanna Casè e Piero Leodi. - Pietro Marazza e Paola D'Alessandro. - OSPITE SPECIALE: Alessio Lega (a
cura di Comunità rom di via Idro e Anpi Crescenzago)
Domenica 20 maggio
- dalle 10.30 alle 11.30: Non siamo nomadi, siamo
cittadini? - presentazione del libro VICINI DISTANTI,
CRONACHE DA VIA IDRO (a cura di Fabrizio Casavola). L'autore
intervisterà alcuni protagonisti del libro su problemi,
speranze, racconti, promesse, riguardo la loro presenza
quarantennale in zona 2, da ascoltarsi nelle loro piazzole di
sosta, sorbendosi un caffè (a cura di Vivere in Zona 2 e
Comunità rom di via Idro)
- dalle 15.00 alle 18.00: I nipoti di Zampanò -
Clown, trampolieri, mangiafuoco, fachiri e giocolieri... grandi
e piccini faranno un balzo indietro nel tempo, com'era una volta
lo spettacolo itinerante, in compagnia degli artisti del
Circo
Ciccioli (a cura di Vivere in Zona 2)
tra le 18.00 e le 18.30: arrivo della Biciclettata
poetico meticcia con performance poetica (a cura di
Teatro degli Incontri)
dalle 18.30 alle 21.00: Video e suoni con Annese e
Finessi – DALLE TERRE DI NESSUNO, 2009, 53',
documentario di Elvio Annese - “Se un giorno d'inverno un
suonatore di fisarmonica...” Un film di Valerio Finessi con
Jovica Jovic. Due sguardi sui mutamenti urbani (a cura di
City ART)
dalle 21.30 alle 22.30: Dopocena con Ratko -
Cabaret con Luca Klobas (Zelig). Consigli, suggerimenti,
opinioni e dritte per neoarrivati e lungodegenti, su come
sopravvivere all'Italia e agli italiani (a cura di Vivere in
Zona 2)
Inoltre, durante tutta la durata della festa: per i più piccini, giro del
villaggio di via Idro a dorso di pony.
Il villaggio vedrà l'esposizione di ZigZart: un evento di
urban art con 10 installazioni che si relazionano con la realtà urbana,
estrapolando significati dai luoghi toccati, danno visioni creative cercando di
costruire relazioni e istigare processi trasformativi. Il villaggio nomade è un
luogo urbano, un possibile terreno comune, dove sperimentare convivenze e
relazioni tra culture diverse, tessere fili tra una realtà concreta degli
abitanti del villaggio e il mondo circostante. (evento a cura di Sitart)
Stanotte rileggevo il mio vecchio blog, Pirori, e tra i
vecchi post ho ritrovato questo del
maggio 2004. Chissà se quel razzista è ancora in circolazione, e chissà se è
cambiato qualcosa...
Io odio i neri, gli zingari (e un po' anche i gialli): non mi sento più
sicuro di girare in città. Sono Italiano e me ne vanto.
Me ne vanto di meno quando incontro un francese o un inglese: mi guardano sempre
con quella superiorità di chi è un popolo da almeno 1000 anni, mentre di
Italia se ne è cominciato a parlare da neanche 200. Ma in casa ho il TV color,
il DVD, l'HiFi e tutte quelle cose col nome inglese. Se me le portassero via, mi
sentirei un po' nero anch'io. E ho paura.
Gli zingari non hanno tutte queste cose, ecco mi sentirei un po' zingaro...
Loro non pagano le tasse come me, per scacciare la paura loro rubano i TV color,
e poi li rivendono a noi italiani, o ci allevano dentro le galline. Io,
piuttosto che rimanere senza TV color, lo comprerei persino da uno zingaro (e
magari ci risparmio, basta stare zitti).
Io pago le tasse per stare in pace, e con le tasse mando i figli a scuola.
Adesso, anche gli zingari vogliono mandare a scuola i figli (con i soldi che
paghiamo noi!) Abbiamo fatto un presidio, alla fine alcuni loro genitori li
hanno ritirati dalla scuola. Poi, andando a lavoro, ho trovato uno di questi
bambini zingari per strada. Magari quel bambino andava a chiedere il mangel, o a
rubare. M'è venuto un pensiero strano in testa: e se quello andava a rubare, io
con quelli del presidio (tutti italiani, lavoratori, padri di famiglia) non è
che ce l'abbiamo mandato noi??
A scuola, con gli zingari, stanno succedendo cose strane: prima, o i soldi (le
mie tasse!) non venivano spesi, oppure dovevamo pagare di tasca nostra quello
che lo stato ci doveva. Adesso la scuola ha tutta una serie di finanziamenti che
neanche mi aspettavo. Però gli zingari sono sporchi: adesso a scuola hanno
chiesto persino una lavatrice. Ho fatto 2 conti: se ci tassiamo noi genitori,
avremo la lavatrice a scuola, e forse ci risparmiamo su quello che pagavamo
prima (o almeno andiamo in pari).
La lavatrice: è un idea che ho avuto parlando col dottore; però si è aperto un
nuovo problema. Il campo degli zingari fa schifo solo ad immaginarlo... non c'è
acqua o corrente, certo che i bambini arrivano sporchi a scuola. Ma, se per caso
lì dentro scoppiasse un'epidemia, le malattie (che non sono razziste come me),
prima o poi arrivano anche da noi. Potremmo fare un nuovo presidio, perché gli
zingari vadano via, magari al posto del campo, non faranno un parco, ma speriamo
almeno in un supermercato (ce ne sono già altri otto). E poi, mi sono detto:
"Quelli" dove vanno? Non che me ne importi, ma lo so già, staranno qui attorno e
gireranno nuovamente nel quartiere. Anche ad arrestarli tutti, poi dove li si
mette? Io non so più se sono razzista, o se è solo la paura che scrivevo all'inizio...
ma tra uno zingaro che ho già visto e uno sconosciuto che verrà poi, forse
preferisco quello che ho già visto, che il figlio va a scuola, che magari gli ho
dato dei vestiti alla mamma… Cercate di capirmi!
Credo che il Comune non ascolterà questi pensieri di un razzista, e sgombererà
il campo con la polizia e con le ruspe (che io pago con le mie tasse). Si
aspetterà che gli sia grato di questo quando ci saranno le elezioni. Dopo le
elezioni, avremo un altro accampamento abusivo, poco distante dal primo, e
dovremo ricominciare ad odiarci da capo, come se niente fosse successo.
Odiare per me non è un problema, sono abituato. Sono molto più preoccupato
perché le mie tasse da anni sono finite in un giro vizioso: polizia, ruspe,
sgombero dell'immondizia quando non se ne può più. Ogni anno senza che niente
possa cambiare. Gli zingari montano un campo, il Comune lo smonta, il Comune
monta un campo, gli zingari lo demoliscono.
Forse sarebbe meno pesante per le mie tasche, se il Comune li pagasse per
montare, e tenere in ordine, dove li manda. I soldi, ho scoperto ci sono, ma se
non vengono spesi, non è che saranno investiti per fare quel parco che avremmo
bisogno. No! Tornano in tesoreria, o a Bruxelles o chissà dove. Ho il sospetto
che per farmi un favore, mi nascondano i soldi... e questo non è bello, se sei
convinto che i ladri siano gli zingari!
Insomma, caro diario, sono sempre razzista, ma a ragionare mi è venuto una gran
mal di testa. Cosa mi rimane di sicuro? La mia paura. Se non ne avessi così
tanta, parlerei con gli zingari per capire chi è il ladro. Ma non ne sono
capace, e forse anche lo zingaro avrà paura di parlare con me. Saremo condannati
ad odiarci, e per fortuna è quello che sappiamo fare meglio.
Fotografie del 08/05/2012
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