Di Fabrizio (pubblicato @ 11:48:32 in Italia, visitato 2006 volte)
Ciao Fabrizio,
ti mandiamo un comunicato molto importante e speriamo che lo prenderai in
considerazione.
Saluti,
Giulia e Valeria
W.A.M.
WE ARE ALL MIGRANTS!
Siamo tutti migranti!
Viale Giustiniano Imperatore 272
(Metro B – San Paolo)
Comunicato Stampa n°1
Dalla presa di coscienza della violazione dei diritti fondamentali dell’uomo;
dalla consapevolezza che nella vita di ogni persona la condizione di migrante è
sempre possibile; dalla voglia di reagire per la riaffermazione dello Stato di
diritto, rimanendo nella legalità;
NASCE W.A.M., UN’ASSOCIAZIONE, UN MOVIMENTO PER LA TUTELA, LA PROMOZIONE E
LA SALVAGUARDIA DEI DIRITTI UMANI FONDAMENTALI!
Sono Jsac, Kawa, Suliman, Daniel. Ognuno ha con sé la sua valigia:
all’interno il proprio dramma da raccontare.
Tutto ha inizio una settimana fa, quando a Daniel Osis Chuta viene
consegnata da parte della Cooperativa Sociale a.r.l. “Programma Integra”
una lettera per il Prof. Mati dove gli viene chiesto di lasciare
l’appartamento “CASA DI INTEGRA” viale Giustiniano Imperatore 272. A
Daniel invece la lettera con il medesimo contenuto viene consegnata dal Prof.
Saber socio e collaboratore della suddetta cooperativa.
Al portavoce del SLM (ITALIA) Suliman Ahmed non è stata necessaria
neanche la lettera di preavviso. Prima della sua partenza in CIAD (13 SETT
2005), per le elezioni del presidente del Darfur e dei portavoce del
Movimento di Liberazione del Sudan (SLM), il presidente della suddetta
cooperativa gli aveva assicurato la permanenza nella “Casa d’integra” al
suo rientro in Italia; ma al suo ritorno Suliman viene trasferito nel CENTRO
DI ACCOGLIENZA di SCORTICA BOVE n° 151 ROMA.
Hanno ricevuto l’ultimo invito a lasciare l’appartamento di viale Giustiniano
Imperatore, 272 in Roma che gli era stato “concesso” da istituzioni locali,
nazionali ed europee attraverso progetti individuali di “integrazione”.
Li avevano riappropriati della speranza di una vita migliore di quella da cui
erano fuggiti.
E, invece, ancora una volta, si ritrovano sull’orlo della precarietà
esistenziale. Raggirati da false promesse, che presagivano una tranquillità
tanto agognata, hanno ricevuto un invito ad abbandonare la casa, che finalmente
li aveva tolti dalle fredde strade capitoline, dagli stenti che questa città
impone a coloro che arrivano in clandestinità solo per
reclamare i diritti fondamentali, a cui ogni essere umano “dovrebbe” essere
ammesso a godere.
Gli avevano promesso il sostegno lavorativo ed abitativo che tutti gli Stati
democratici occidentali mirano a garantire sulle solenni carte.
Jsac, Kawa, Suliman, Daniel, e tanti altri non vogliono tornare a vivere nel
Parco delle Farfalle – Colle Oppio – né nei freddi e fetidi centri di
accoglienza del Comune di Roma. Alcuni di loro collaboravano per progetti
d’integrazione del Comune di Roma, che prevedevano la garanzia di un alloggio:
sono stati “licenziati” e invitati a lasciare l’appartamento concesso. Ad altri
era stata promessa la collaborazione continuata nel tempo: sono stati illusi!
Altri ancora, che attualmente collaborano come i primi e i secondi, hanno paura
di fare la stessa fine. Fuggivano da guerre fisiche e si ritrovano a combattere
con noi la guerra alla precarietà che risucchia sempre più persone.
Vorrebbero affrancarsi da un modello assistenziale che li sfrutta fino al
limite, ma il loro scarso potere economico non gli consente indipendenza.
Hanno cercato modesti alloggi da affittare, ma quando l’interlocutore sente
la loro voce straniera, diventa sordo.
Jsac Mati. Iracheno, oppositore del regime di Saddam Hussein, professore
all’Università di Mosul, fondatore di “Justice now” Responsabile dei diritti
umani per la Free Lance International Press . Torturato. Richiedente asilo. In
Italia dal 2003.
Kawa Saber Said. Curdo iracheno, oppositore del regime di Saddam Hussein,
professore all’Università di Soulemaniya. Minacciato dai fanatici musulmani.
Torturato. Imprigionato. Rifugiato politico. In Italia dal 2002.
Suliman Ahmed Hamed. Sudanese. Membro fondatore e portavoce in Italia del
“Movimento di Liberazione del Sudan” (S.L.M.). Presidente dell’Associazione
“Figli di Darfur”. Torturato. Rifugiato politico. In Italia dal 2003.
Per questi motivi “il fuggitivo e il privilegiato” decidono di camminare
insieme, stretti in un abbraccio lungo un progetto senza fine. Un percorso in
continua evoluzione, nell’intreccio della conoscenza dei propri compagni di
viaggio. L’insoddisfazione verso ciò che già è stato precostituito dall’alto
spinge queste persone
all’AUTO-ORGANIZZAZIONE e all’AUTO -DETERMINAZIONE
per il perseguimento di uno scopo genuino.
DIRITTO AD UNO SPAZIO DIGNITOSO ED ADEGUATO IN CUI VIVERE, LAVORARE, ESPRIMERSI.
Realtà migranti si mescolano, mantenendo la propria identità.
Rifugiati politici, italiani, studenti, torturati, oppositori a regimi politici,
storici ed ideologici, uniti nella concretizzazione di un modello alternativo di
Intercultura.
Perché un’alternativa è possibile.
ORA!
Roma 31 Marzo 2006
Info: Prof. Saber - 338.8103338, Prof. Mati 333.3898386,
Najo Azdovic
340.9756277
Nicola Depalo – 388.3609410, Francesco Palazzo – 393.2167026
BELGRADE, Apr 5 (IPS) - In migliaia che hanno abbandonato la Serbia dopo le guerre succedutesi negli anni '90 stanno per tornare, dove nessuno lo sa. Sono circa in 150.000 che hanno vissuto illegalmente nelle nazioni europee per anni.
La maggior parte di loro sono poveri ed illetterati, si sono occupati di lavori manuali all'estero quando è stato possibile, secondo i dati ufficiali. La maggior parte si è ritrovata in Germania, Svezia, Danimarca ed Italia.
Tra di loro, molti sono Rom, o di etnia albanese dalla provincia meridionale del Kosovo, o di etnia bosniaca sempre dal Kosovo o dal vicino Sangiaccato.
Le loro richieste di asilo sono state rigettate dalle autorità straniere, particolarmente dopo la caduta dell'ex presidente Slobodan Milosevic nel 2000. La scusa del rifiuto è diventata la fine delle ragioni [politiche] che erano alla base della loro fuga dalla madrepatria.
"Da quando vennero siglati i primi accordi sui rimpatri nel 2001, i cittadini di Serbia sono ritornati al ritmo di 8.500 all'anno" dice ai giornalisti Rasim Ljajic, ministero per i diritti umani.
Ljajic ha recentemente aperto un ufficio di accoglienza per rimpatriati all'aeroporto di Belgreado, dove in migliaia avevano già fatto ritorno negli anni scorsi. L'ufficio, che prevede la la presenza di due assistenti sociali e di un operatore della Croce Rossa, è stato reso possibile con lo stanziamento di 85.000 $ dalla Svezia.
"Ma la maggior parte di loro è gente che nessuno vuole" dice Danilo Rakic dell'OnG su diritti umani "484" di Belgrado: "Sono rimandati qua, ma non hanno un posto dove andare."
La maggior parte dei Rom di ritorno trova rifugio in catapecchie nel quartiere periferico di Novi Beograd [...] Sotto ai raccordi autostradali fioriscono dozzine di "villaggi di cartone" abitati da persone che si offrono per qualsiasi lavoro manuale.
Molti di loro parlano del rimpatrio come di una deportazione. In buona parte hanno avuto solo 48 ore di preavviso.
Un Bosniaco di Kosovska Mitrovica che si presenta come "H.P." lasciò il Kosovo nel 1996 e finì nei Paesi Bassi. La sua casa natale venne distrutta dai bombardamenti NATO tre anni dopo. Come non-Albanese, teme il ritorno in Kosovo, dove le minoranze non sono benvenute, nonostante la presenza di NATO e ONU.
"Dove posso andare? Non ci sono più case a Mitrovica. Non voglio andare a Pristina (la capitale), dove sarei circondato dall'etnia albanese, che non vogliono nessun altro attorno."
H.P. attualmente vive con la famiglia nella città meridionale di Novi Pazar nel Sangiaccato, ai confini col Kosovo. E' un'area a popolazione predominante di musulmani slavi o bosniaci. Come molti altri, non ha un lavoro.
Kadrija Mehmedovic, che guida l'OnG "Povratak" (Ritorno) sempre a Novi Pazar, dice che sorgono particolari problemi con i minori: un terzo di loro parla solo la lingua del paese da cui provengono, e spesso finiscono nelle scuole per bambini disadattati. Molti genitori decidono di non mandarli del tutto a scuola.
Circa in 40.000 sono stati deportati in Sangiaccato dal 2000" ha raccontato recentemente Mehmedovic ai media belgradesi. "Nel passato fuggivano dalla povertà, ma questa è tuttora presente."
Gli attivisti per i diritti umani puntano il dito contro le assurdità burocratiche nei paesi che hanno deportato gli immigrati. Ad esempio, nota Danilo Rakic: "Un componente di una famiglia si vede approvato il permesso di residenza, agli altri componenti viene rifiutato, così le famiglie preferiscono affrontare assieme la deportazione. Dietro, ci sono storie di matrimoni misti, che so Serbia e Macedonia. Succede che le coppie vengano separate e rimpatriate in diversi paesi."
Ma gli attivisti rimproverano anche la Serbia per fare poco o niente per chi viene rimpatriato.
"Si tratta di nostri concittadini e abbiamo l'obbligo di re-integrarli nella società." ci dice Sanja Mrvaljevic dell'ufficio EU in Serbia. "C'è necessità di sviluppare strategie, che sono totalmente mancanti."
Se non c'è una strategia, "ci resta solo la speranza" dice H.P. (END/2006)
APPROVATO IL PROGETTO "AIUTO ALLA SCUOLA SPECIALE SVETI SAVA" A Maggio partirà il progetto "AIUTO ALLA SCUOLA SPECIALE SVETI SAVA", finanziato da "AIUTARE I BAMBINI", vedi qui:
La Scuola speciale “Sveti Sava” ospita 98 bambini dai 7 ai 15 anni, quasi tutti rom, con patologie fisiche e psichiche; in particolare 10 sono audiolesi, 10 affetti da sclerosi multipla, 67 hanno ritardi mentali, 5 hanno la sindrome di Down, 6 sono autistici.. La scuola, su una collina, lontana dalle abitazioni, ha un ampio giardino, ben curato, ma vuoto. E’ una scuola statale, con programmi molto rigidi che non dan...
Di Fabrizio (pubblicato @ 09:48:32 in blog, visitato 2068 volte)
Ieri sera mi ha contattato Lilicka di Tanalab, sta coordinando una trasmissione sui Rom. Potrete ascoltarla dalle h. 20.00 in streaming QUI
Purtroppo (parole sue) non c'è stato il tempo per organizzare un'intervista ai diretti interessati. Le ho chiesto di presentare il suo lavoro:
La trasmissione parlerà dei rom: popoli straordinari che attraversano il mondo senza leggi a regolare i loro rapporti interni: nè stati, nè presidenti, nè confini. I rom per questo loro modo di vivere hanno sempre fatto paura e sono stati vittime delle peggiori discriminazioni e repressioni da parte dei /gagè/. Attraverso un percorso storico cercheremo di parlare dei vari popoli e delle varie culture nomadi, delle discriminazioni forti che attraverso i secoli si sono avute nei loro confronti, fino ad arrivare all'attualità e ai campi di sinti presenti in Italia e delle notizie riguardanti l'attuale situazione dei nomadi nel mondo nell'epoca delle "GRANDI DEMOCRAZIE" e della farsa di leggi che ancora una volta discriminano le persone per la loro cultura e appartenenza etnica.
Di Fabrizio (pubblicato @ 08:56:31 in Kumpanija, visitato 2575 volte)
Mi sembra di ricordare, che questo fine settimana ci sia una scadenza importante () per un po' di gente in Italia. Sabato 8 aprile però è anche la ricorrenza del Giorno Internazionale del Popolo Rom e visto che la Mahalla ha il suo zoccolo duro di lettori dall'estero, ecco un po' di appuntamenti per loro:
Bonjour à tous,
Les associations rroms « Rromani Baxt », « La Voix des Rroms », « Femmes rroms, sinté et kalé », AVER contre le racisme et « Ternikano Berno » vous invitent à la célébration de la Journée internationale rrom
Le samedi 8 avril De 10 heures à 19 heures A l'Institut Polytechnique Saint Louis à Cergy Pontoise 32, Boulevard du Port - Cergy RER A, arrêt Cergy Préfecture
Au programme: Musique, chants, expositions diverses, projection de films, lectures de morceaux choisis de la littérature rrom, prises de parole et discussion Possibilité de restauration et rafraîchissements sur place à des prix modiques
Venez nombreux!
Friday April 7th, 2006
7 pm Building open to public – café/bar opens 8 pm House lights dim 8.00 - 8.30 Romani Rad Music and Dance 8.30- 9.00 Brentwood Gypsy Support Group “That’s all very Romantic - but ….” From India to Bentley churchyard. ( with multi-media back projection) “I want to go to School” 1811 - The story of Trinity Cooper: “We want to go to School” 1967 – Hornchurch Airfield “Up the Chimneys” Tribute to Charles Smith and Bob Reed by Bernadette Reilly The meaning of the Romani National Anthem: Anglo-European School students, Abbie Southern and Berengere Ariaude
9.00 – 9.20 Interval
9..20 – 9.50 It’s a Cultural Thing – or is it? (Extracts) By Michael Collins, with Michael Collins and Patricia McCarthy, directed by Mick Rafferty. A personal journey through childhood, and a view from the inside of the stand made by Travellers forty years ago at Cherry Orchard in Dublin, and today at Dale Farm, Basildon. 9.50 – 10.20 Romani Rad Finale, ending with Opre Roma
Tickets from Brentwood Theatre Box Office £9 (£7.50 conc.) Telephone the Box Office on (01277) 200305 and pay by most credit or debit cards. There is no booking fee. For an optional charge of 40p your tickets will be posted to you, or else you may collect them from the Theatre's foyer in the 30 minutes before the performance commences. In person From the Information Centre 44 High Street (opposite WHSmith) open, Monday to Friday 9.30 – 12, 1- 400pm
Transport. Go to Brentwood and Warley Rail Station from Liverpool or Stratford Main Line Rail Stations. Brentwood Theatre would be around a £3 taxi ride, or a brisk 15 minute walk up Queen's Road. Details of how to get there on http://www.brentwood-theatre.org/
Trains go back to Liverpool Street every 15 minutes or so up to 23.47 (which arrives Liverpool Street at 12.35) - After that it's the 4.42 on 8th April)
Cher, Nous avons le plaisir de vous inviter à plusieurs évènements relatifs à la Journée de la Nation Roms à Gand (le samedi 8 avril à partir de 17 heures), à Bruxelles (le dimanche 9 avril à partir de 16 heures) et à Opwijk (le vendredi 14 avril à partir de 20h30). A Bruxelles en particulier, au Centre culturel "De Pianofabriek" situé rue du Fort 35 à 1060 Saint-Gilles (200 m de la Barrière de Saint Gilles), le programme est le suivant: - 20 h - "La Panica" - Fanfare Bulgare. - 18 h - "Roma Luca" - Présentation du CD "Andar o Brussel" - Roumanie - 16 h - "Ze kwamen uit het Oosten..." présentation de son livre par Wolf Staf Bruggen. Au plaisir de vous y rencontrer. Cordialement. Alain Verkindere, pour: Wolf Staf Bruggen Voorzitter-Chairman-Presidentos Opré Roma ngo opreromavzw@yahoo.com Tel : ++32 (0)484.962.264
Disclaimer - agg. 17/8/04 Potete
riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo
il link: www.sivola.net/dblog.
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