Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 05/04/2006
Apparso ieri su Indymedia. Ho chiesto all'autore il permesso di ripubblicarlo e possibilmente di tenerci aggiornati sul mistero dei Rom scomparsi. Rimango dell'opinione che la gente non è biodegradabile, e che da qualche parte debba rispuntare...

Censura sul ghetto ferroviario di roma nord
DOVE SONO FINITI GLI "ZINGARI" DELLA STAZIONE NUOVO SALARIO? Non sento più nulla riguardo alla faccenda degli 'zingari' che abitavano nei vagoni della stazione Nuovo Salario, soprattutto dopo lo sgombero avvenuto a fine agosto, se non erro...dove sono finiti i 400 e più individui che 'abitavano' in condizioni penose in quei vagoni merci? E dove finiscono i più di 100 minorenni che stavano con le loro 'famiglie' in quella disumana situazione? Io sono andato a vedere nel giugno scorso, coi miei occhi, dopo un colloquio con Teresa Ellul del IV Municipio e un altro colloquio (telefonico) con Paolo Cento, che mi aveva anticipato il rischio dello sgombero. Ho passeggiato, accompagnato da un ferroviere, tra i corridoi pieni di merda (nel senso letterale), immondizia a cielo aperto e batterie rubate, tra i vagoni aperti di cui vedevo solo materassi pieni di muffa buttati alla meno peggio, giovani muscolosi giocare a carte mentre aspettavano il 'turno' di ritorno degli altri, più tanti altri vagoni misteriosamente chiusi. Casualmente ci sono capitato il giorno dopo la visita del prefetto Serra, prefetto di Roma (così mi hanno detto i ferrovieri) che ci è andato 'protetto' da due elicotteri, a quanto pare. Questo nel giugno 2005. Il ferroviere che mi ha gentilmente fatto da 'guida' (altrimenti me la sarei rischiata da solo) mi ha raccontato come questi poveracci arrivassero con dei camion dalla Romania, con un cartello con su già scritto il numero del vagone loro assegnato (!!!), per poi finire a lavorare in nero in qualche cantiere e/o industria di altre zone della Capitale... A quanto pare tutte cose vere, documentate da un operatore filmaker indipendente (non ne faccio qui il nome), che ha avuto il pregio di vedere i suoi filmati trasmessi dalla TV di Stato, in Romania, per scoraggiare appunto l'emigrazione clandestina. Poi, in piena estate, lo sgombero. E ora? Quei ragazzi, quei bambini? Sapevo, come sanno tutti i bravi educatori, che venivano lavati, puliti e vestiti prima di un qualche 'appuntamento' con misteriosi individui con belle Mercedes, dietro lauti compensi (alla famiglia). Non sono favole, né film. Gira in questi giorni su Internet un grosso allegato con fotografie di un feto di bimba abbandonato per strada, in Cina, per i noti problemi demografici e di discriminazione verso le nate donne. Grande è lo sdegno di chi l'ha ricevuto, da quello che ho potuto sentire in giro, ma dei vagoni di Nuovo Salario, nessuno sa più nulla? Dello sgombero, che ottiene solo l'effetto di sparpagliare la microcriminalità e la disperazione, nessuno si informa presso il Municipio IV o il Comune di Roma? Scusa la lunghezza, ma invito tutti i lettori di AmicoQua (e i cittadini del IV) a chiedere conto ai nostri dipendenti municipali che cosa è successo, e di dirlo chiaramente. Inutile se no, che tra qualche settimana ci lamentiamo per i 'furti slavi' o le 'violenze degli immigrati' che sono terminologie mediatiche comode a nascondere solo atteggiamenti politici ancora da chiarire. Francesco Melozzi , Educatore - Pedagogista
romalibera.blog.tiscali.it
BUCAREST – L'etnia Rom è una delle più soggette a disagio nel campo della salute. nonostante l'ampia percezione secondo cui "i Rom sono tra le etnie più sane e col tasso anti-immunitario più alto".
Secondo le ricerche, l'aspettativa di vita tra la popolazione rom in Europa è di 10 anni inferiore alla media, i suoi componenti sono generalmente esposti ad inquinamento ambientale, malnutrizione e mancanza di vaccinazioni tra i bambini, dipendenza dalle droghe e dall'alcool, mancanza di educazione sessuale e quindi vulnerabilità alle malattie trasmissibili sessualmente. Una delle cause principali della situazione è la difficoltà di accesso all'assistenza sanitaria.
In Romania, il sistema sanitario nazionale copre un'ampia fascia di popolazione, ma altre ne rimangono escluse. Principalmente, questo avviene in due forme:
- esclusione formale di chi non abbia i requisiti legali (ad es. mancanza di documenti d'identità);
- esclusione informale: chi ne ha il diritto non ne beneficia.
I Rom sono principalmente esclusi dal sistema per mancanza di documenti. Pesano anche cause generali, principalmente culturali ed etniche, che si sommano a stereotipi e pregiudizi nel far sì che la maggior parte dei Rom rimangano esclusi dal sistema.
I maggiori problemi tra Rom riguardo e operatori sanitari sono: la difficoltà nel procurarsi le medicine, i malfunzionamenti del database del sistema sanitario nazionale, mancanza di interesse verso i pazienti. Per migliorare le relazione tra le due parti è necessaria una mediazione.
A partire dal 1997, Romani CRISS (Center of Ethnic Roma for Social Intervention and Studies - Centrul Romilor pentru Interventie Sociala si Studii) ha iniziato un progetto per coinvolgere le altre associazioni rom, nel formare dei mediatori sanitari, che facilitino l'accesso all'assistenza sanitaria e funzionino da tramite da autorità, fornitori di servizi sanitari e componenti della comunità, in particolar modo donne e bambini.
All'inizio, dicono i rappresentanti rom di CRISS, i mediatori sanitari sono stati accettati con difficoltà dalla comunità. C'erano riserve e incomprensioni "sul ruolo del mediatore sanitario" e le donne erano riluttanti a parlare dei loro problemi di salute.
Nel 2001, i risultati positivi raggiunti hanno portato a riconoscere la professione di mediatore sanitario, inclusa nell'albo delle professioni di Romania.
Fonte: Romanian_Roma

 Continua la partnership con Demo Rai. C'e' ancora tempo per partecipare al concorso, le iscrizioni sono aperte fino al 29 aprile. Manca poco alla chiusura del bando di concorso di "Voci per la Libertà - Una canzone per Amnesty". Il 29 aprile sarà' infatti il termine ultimo per inviare il materiale e partecipare al concorso aperto a tutti i cantanti e band emergenti che hanno realizzato una canzone che sappia affrontare in modo efficace e originale i temi legati al messaggio di Amnesty International, contribuendo cosi' alle campagne per la promozione e la protezione dei diritti umani. L'unione nata nel corso dello scorso anno fra Voci per la Libertà e Demo Rai si consolida con la nuova edizione del concorso. Fra tutti gli artisti/gruppi che si iscriveranno a "Voci per la Libertà - Una canzone per Amnesty", indicando come fonte Demo Rai, Michael Pergolani e Renato Marengo, i due notissimi "acchiappatalenti" di Radio 1, ne selezioneranno due "oltre ai dieci scelti dai responsabili dell'Associazione Culturale Voci per la Libertà" che suoneranno alla IX edizione del festival, in programma dal 19 al 24 luglio 2006 a Villadose (RO). I sei finalisti che verranno scelti durante il concorso da una giuria di addetti ai lavori, parteciperanno al cd compilation Voci per la Libertà - Una canzone per Amnesty 06 e al vincitore del premio "Una canzone per Amnesty" verra' anche realizzato il videoclip della canzone portata in concorso, che sara' inserito all'interno del cd compilation. Il cd Voci per la Libertà - Una canzone per Amnesty 05, con i brani finalisti della scorsa edizione, e' uscito in allegato al numero di febbraio di Rockstar e da aprile sara' disponibile sul sito www.vociperlaliberta.it.
Continua anche la rassegna "Arte per la Libertà", che come per la scorsa edizione sara' divisa in tre sezioni: Fumetti per la Libertà, Scatti per la Libertà e Corti per la Libertà. Questa iniziativa nasce per far si' che il messaggio contenuto nella Dichiarazione universale dei diritti umani possa essere trasmesso anche da forme d'arte visive oltre che musicali. Durante le rassegne, le opere degli artisti che si distingueranno meglio nelle proprie sezioni verranno segnalate e diffuse dall'Associazione Culturale Voci per la Libertà e dalla Sezione Italiana di Amnesty International. Entrambi i bandi di concorso sono disponibili sul sito www.vociperlaliberta.it. PER INFORMAZIONI: tel. 0425/405562 info@vociperlaliberta.it Media Partner: APPUNTI - DEMO RAI "DNAMUSIC" ECO RADIO " FREAKOUT " FREEQUENCY " L'ALTOPARLANTE " LA VOCE DI ROVIGO " MESCALINA " MUSICALNEWS " MUSICBOOM " RADIO BASE POPOLARE " RADIO EFFETTI COLLATERALI " RISUONO " ROCK SHOCK " ROCKSTAR " ROCKIT - ROCKSOUND " SENTIREASCOLTARE " TELESTENSE - VIAVAI FINE DEL COMUNICATO Roma, 3 aprile 2006 Per ulteriori informazioni, approfondimenti: ASS. CULTURALE VOCI PER LA LIBERTA' www.vociperlaliberta.it Tel. 0425/405562 info@vociperlaliberta.it Dir. artistico: Michele Lionello - 339/6322874 e-mail: mic.lio@libero.it UFFICIO STAMPA VOCI PER LA LIBERTA' Tirza Bonifazi Tognazzi - 333/3245868 e-mail: tb.tognazzi@fastwebnet.it UFFICIO STAMPA AMNESTY INTERNATIONAL Tel. 06/4490224 - 348/6974361 e-mail: press@amnesty.it # Le comunicazioni effettuate per mezzo di Internet non sono affidabili e # pertanto Amnesty International non si assume responsabilita' legale per i # contenuti di questa mail e di eventuali allegati. L'attuale infrastruttura # tecnologica non puo' garantire l'autenticita' del mittente ne' dei # contenuti di questa mail. Se Lei ha ricevuto questa mail per errore, e' # pregato di non utilizzare le informazioni in essa riportate e di non # portarle a conoscenza di alcuno. Opinioni, conclusioni e altre # informazioni contenute in questa mail rappresentano punti di vista # personali e non, salvo quando espressamente indicato, quelli di Amnesty # International.

Si è conclusa settimana scorsa una ricerca sui Rom in Serbia, di cui hanno dato notizia parecchi media internazionali.
30 marzo (UPI) - Oltre il 72% dei bambini rom di Serbia non hanno mai completato la scuola dell'obbligo e il 9% non gode di assistenza medica.
Questi i risultati della ricerca condotta su 630 famiglie rom a Belgrado e nelle quattro più grandi città della Serbia. La stessa ricerca mostra che circa il 20% dei minori non sono presenti nelle liste scolastiche [...]. La ricerca è stata organizzata da Save the Children e dal Centro Diritti per l'Infanzia, secondo quanto riferito dall'agenzia BETA.
Vesna Dejaniovic, del Centro Diritti per l'Infanzia, afferma che i bambini rom iniziano di solito gli studi all'età di 7 anni, e passano 4 bocciature prima di completare il ciclo dell'obbligo.
Le ragioni principali risiedono nello scarso livello scolare dei genitori e nelle condizioni di vita, la maggior parte [degli intervistati] risiede in baraccopoli, sgomberati continuamente da un posto all'altro.
Vesna Dejaniovic ha aggiunto che l'8% dei bambini soffre di gravi disturbi e non ha effettuato le vaccinazioni prescolari [...]
Da: Roma_ex_Yugoslavia

Fotografie del 05/04/2006
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