Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 17/08/2005
 - Aug 17 2005 01:35:51:317PM
Stoccolma; Se siete tra quanti che pensano che le lesbiche siano sessualmente frustrate o gli attivisti animalisti aggressivi, una biblioteca svedese vi permette di "confrontarvi" con loro in carne e ossa, piuttosto che studiarli sui libri.
Questo il progetto "Living Library" che mette faccia a faccia con i propri pregiudizi, promosso da Ulla Brohed della biblioteca di Malmoe, nella Svezia meridionale. "A volte ascolti i pregiudizi delle persone e capisci che sono solo disinformati".
Nove in prestito
Questo fine settimana, saranno nove persone, tra cui un omosessuale, un imam, un giornalista, una donna musulmana e uno zingaro (sic) a disposizione del pubblico della biblioteca per discutere assieme per 45' nel bar adiacente.
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I nove "soggetti" in prestito non sono stati difficili da trovare, anche se la signora Brohed ha ammesso di aver pagato "una piccola somma" per il loro coinvolgimento. Se questo primo tentativo avrà successo, verranno svolte ulteriori iniziative simili durante l'anno.
Da Sucar DromPROGETTO LAVORO A FAVORE DELLE FAMIGLIE SINTE E ROM DI MANTOVA
Le attuali attività economiche delle famiglie Sinte e Rom sono estremamente varie e mutevoli: esse cioè sono plurime in un dato momento per il medesimo individuo, e tanto più lo sono per l’insieme degli individui che cambiano nel tempo. Gli individui agiscono all’interno della famiglia che è agente nei rapporti interni ed esterni al proprio gruppo sociale. Nella cultura sinta e rom il lavoro è inteso come collaborazione tra i singoli individui che appartengono sia al nucleo familiare sia alla famiglia allargata. Ci sono attività tradizionalmente e largamente esercitate: il recupero dei materiali ferrosi e la loro vendita; i mestieri dello spettacolo viaggiante (giostrai, ecc); la vendita ambulante (centrini, calze, scope, bonsai, fiori, ecc.); lavori agricoli stagionali (soprattutto raccolte); vendita di poveri lavori artigianali (le bottiglie di vetro modellate a fuoco), ecc. Ci sono nuove attività: commercio d’auto usate, antiquariato, manovalanza nell’edilizia, pulizie, ecc. ...
Riferimenti
Da: Elena Simonoska elena.simonoska @ unimondo.org
L'Organizzazione Umanitaria Rom "Mesecina" di Gostivar denuncia il numero crescente di discriminazioni e incidenti a sfondo razziale contro i Rom in Macedonia.
Gli ultimi incidenti hanno visto coinvolte tre donne: Senad, Senaj e Birdzan, sedute ad un caffè nel viale lungo il fiume Vardar a Skopje. La cameriera aveva chiesto loro di allontanarsi, perché il tavolo a cui erano sedute era riservato alla direzione. Chieste spiegazioni, il padrone del locale ha detto loro che si trattava di una nuova regola del giorno prima.
Muhamed Toci, coordinatore di "Mesecina" dice che non si possono chiedere provvedimenti contro la proprietà del bar, perché non esiste niente nella legislazione macedone che proibisca simili comportamenti. La Legge contro le Discriminazioni non è ancora stata approvata ed esiste solo la possibilità di appellarsi genericamente alla Costituzione. Casi simili stanno emergendo ogni giorno in Macedonia. "Registriamo una crescita di atti e comportamenti razzisti a Kocani, Vinica e Delcevo, la situazione si fa preoccupante anche a Prilep e Ohrid." dice Toci, aggiungendo che a Vinica è attivo un gruppo, dal nome "Rosa Nera" che si è reso responsabile di azioni squadriste contro i rom. Un gruppo simile agiva anche a Bitola, ma ha terminato gli attacchi con l'arresto del suo capo. Sempre secondo Toci, i Rom denunciano di rado queste discriminazioni, perché trovano nella polizia e nelle autorità gli stessi pregiudizi che ne sono alla base. L'unica decisione di un tribunale contro una evidente discriminazione riguardò proprio Muhamed Toci, che ne 1999 si recò nel Centro di Assistenza Sociale d Gostivar per accedere a dei documenti e fu spintonato fuori dall'ufficio senza alcuna ragione. L'impiegata responsabile del gesto è stata poi condannata a un mese di prigione e un anno di allontanamento dall'incarico. (Dnevnik)
Segnalazione precedente:
da: Azra Berisa <kerrtv @ hotmail.com> Belgrade August 16, 2005 Information Romani Agency
Il primo Social Club dei Rom
E' stato aperto lo scorso 1 agosto nel Centro Comunitario Rom "8 Aprile" che si trova in via Slobodana Lale Berberskog nel quartiere belgradese di Mali Mokri Lug. E' finanziato dall'Organizzazione Internazionale dei Migranti. Il club è aperto a tutti, Rom o no. L'iscrizione è libera e gratuita, come a tutte le altre attività del Centro Comunitario. Il Social Club fornirà gratuitamente ai propri iscritti, assistenza medica, dentistica, legale e sociale. Lo spazio è fornito di un bar che fornisce caffé e succhi di frutta, radio e televisione, e organizzerà escursioni per i soci e i simpatizzanti.
Sarà aperto dalle 8.00 alle 20.00.

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Piano delle Asturie per l'educazione scolastica dei Rom
16. 8. 2005 La città di Langreo, situata nella Spagna settentrionale, decide di finanziare un piano d'integrazione scolastica
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Sono circa 600 i Rom accampati a Langreo, la maggior parte sono bambini. Secondo i dati del governo locale, circa il 30% di questi ragazzi abbandona la scuola nell'età che va dai 13 ai 16 anni, quando sono ancora nella fascia dell'obbligo. Inoltre, spesso i genitori non iscrivono i bambini all'asilo. Secondo i Servizi Sociali, il problema dell'assenteismo scolastico è maggiore tra le ragazze che tra i ragazzi. Lo scopo principale del progetto del governo locale è eliminare il sessismo dall'educazione. Se è vero che molte ragazzine Rom lasciano gli studi, spesso ciò è legato al basso livello socio-economico della famiglia, o quando i componenti della famiglia sono disoccupati. Il progetto si ispira alla politica del governo nazionale contro le discriminazioni di genere. Questa cosiddetta politica della "discriminazione positiva" intende promuovere l'inclusione delle donne nella vita sociale e lavorativa, ed è rivolta tanto a famiglie Rom che non-Rom ed a combattere la violenza tra le mura domestiche. Promuovere una educazione non sessista è il primo passo verso l'eguaglianza di genere. La cultura Rom tradizionale, al pari di molte altre, mantiene le donne nel ruolo di massaie e ad dette ai bambini, delegando il lavoro agli uomini. Probabilmente è questo concetto alla base dell'abbandono scolastico delle ragazze. Altro aspetto importante da considerare riguardo l'educazione, è che la cultura dei Rom è completamente orale e non esistono fonti a livello ufficiale. Non c'è alcun rapporto tra educazione formale e informale. E per questo le famiglie hanno scarse aspettative verso la scuola, ritenendo che le ragazze imparino in famiglia ciò che servirà loro nella vita.
(Anita Laura per Dzeno Association)
Sull'argomento:
Fotografie del 17/08/2005
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