Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Segnalazione di Tommaso Vitale

di Sara De Carli (s.decarli@vita.it)
24/09/2007
Due anni e mezzo fa, stessa sorte per i rom di via Capo Rizzuto. E il 13
settembre l'assessore Corso aveva detto: "Mai più"
Dunque l'unica soluzione trovata, alla fine, è stata quella di parcheggiare i
rom su un bus. 35 uomini per un mese vivranno su un autobus, separati dalle
famiglie.
Don Virginio Colmegna è un getleman, e il comunicato della Casa della Carità non
lo dice, ma già alla conferenza stampa del 13 settembre, la soluzione si era
profilata all'orizzonte. Don Colmegna l'aveva buttato lì un po' come una
battuta, il limite a cui era impensabile arrivare. "Non vorrei che alla fine
tornassimo indietro a due anni e mezzo fa, al pulman dove abbiamo sistemato i
rom sgomberati da via Capo Rizzuto".
E Francesca Corso, assessore della provincia di Milano per i diritti dei
cittadini, nomadismo e diritti di asilo, diritti delle bambine e dei bambini,
tutela dei consumatori, bilancio sociale, protezione civile, integrazione
sociale per le persone in carcere o ristrette nelle libertà, aveva esclamato:
“Ma in questi due anni e mezzo siamo cresicuti tutti. Se non fa nulla il
Prefetto, lo facciamo noi".
Appunto.
Da
Czech_Roma
http://www.radio.cz/en/article/95623
Il governo ha annunciato un piano per fondare un'agenzia atta a combattere la
discriminazione e l'esclusione sociale delle minoranze, specialmente i Rom,
nelle città ceche. L'annuncio è stato fatto martedì da Dzamila Stehlikova -
ministra responsabile dei diritti umani. Il piano è stato approvato anche
dal Consiglio governativo per gli Affari Rom. Un rapporto stima circa 300
insediamenti (gli attivisti dicono sono molti di più) dove gli abitanti vivono
in condizioni insostenibili. Nella fase pilota del progetto l'agenzia affronterà
il problema dei ghetti in dieci città ceche.
Jan Veliger ha intervistato Kumar Vishwanathan, un operatore di comunità di
origine indiana conosciuto per il suo lavoro con la comunità Rom. Jan gli ha
chiesto se vede la creazione di una nuova agenzia governativa come un passo
positivo:
"Penso sia uno sviluppo benvenuto. Penso che era ora che una simile
agenzia venisse creata, perché negli scorsi sedici, diciassette anni le cose per
i Rom sono andate di male in peggio. L'esclusione sociale è cresciuta, la gente
ha perso il lavoro i Rom non erano preparati ai cambiamenti democratici ed
all'arrivo del libero mercato (sotto il comunismo avevano tutti un lavoro). I
Rom sono stati i primi a perdere il lavoro e la casa, il loro livello scolare è
molto basso, così penso che questo è un chiaro segnale che lo stato vede che i
problemi sono davvero seri e che qualcosa dev'essere fatto.
Le organizzazioni Rom hanno accolto favorevolmente questi sviluppi?
Penso che molte organizzazioni Rom siano davvero elettrizzate ed inoltre
alcune municipalità sono contente e si stanno unendo. La caduta del comunismo ha
portato ad una crescita delle organizzazioni Rom, come pure della
"consapevolezza" e dell'identità Rom, ed assieme c'è anche stato una specie di
approccio compassionevole da parte dei non-Rom nel fare qualcosa per i Rom che
sono in una situazione davvero brutta.
Un sacco di OnG sono cresciute come funghi sin quando la Repubblica Ceca
ha raggiunto la UE, quando buona parte dei fondi che arrivavano dall'estero si
sono spostati verso l'Ucraina e la Romania, cosa che ha fatto terminare alcune
OnG. Ora, molte piccole e sopravissute OnG che avevano svolto un buon lavoro a
livello di base, sperano di essere in grado di accedere ai fondi che permettano
di continuare il loro lavoro. I fondi UE dovrebbero avere anche una particolare
percentuale di co-finanziamento. E' dove le municipalità locali hanno un
importante ruolo chiave e di partner.
Il commissario per i diritti umani ha dichiarato che compito dell'agenzia
dovrebbe essere il lavoro con le famiglie al completo: come pensi che dovrebbe
essere questo lavoro?
Lavorare con le famiglie non significa "viziare" qualcuno. Penso
significhi identificare i bisogni e le barriere che le famiglie incontrano nel
processo di integrazione. I Rom trovano estremamente difficile muoversi in
alcuni spazi, , lo spazio sociale è molto limitato per i Rom, che arrivano da
località marginalizzate. Quindi quanti hanno desiderio di migliorare, affrontano
innumerevoli barriere. Far parte delle forze di polizia, dei servizi sociali,
del mercato del lavoro in termini di uguaglianza con chiunque altro: questo è
ciò di cui i Rom hanno bisogno e che resta ancora un sogno.
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