Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 17/07/2006
Un'ulteriore puntata dei cittadini cancellati dalla Slovenia
Qualche mese fa a Velimir Dabeti, 37 anni, è stato scoperto col permesso di soggiorno scaduto. Come prevede la legge, gli è stato impartito l'ordine di lasciare il paese. Non ha obbedito ed è stato arrestato. Routine giudiziaria dell'Italia della Bossi-Fini. Solo che Velimir non ha avuto difficoltà ad ottenere l'assoluzione. Per un motivo banalissimo: ha dimostrato che, se uscisse dall'Italia, non saprebbe dove andare. E' un fantasma anagrafico. Precisamente, in lingua slovena, un "izbrisano". Un "cancellato"....
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Cittadinanze Imperfette. Rapporto sulla discriminazione razziale di rom e sinti in Italia, a cura di Nando Sigona e Lorenzo Monasta, Edizioni Spartaco, 2006
Rom e sinti, quelli che comunemente chiamiamo "zingari" o "nomadi", sono la minoranza etnico-culturale più discriminata d’Europa. Come documentano i numerosi casi riportati in questo volume – il primo rapporto sulla discriminazione razziale di rom e sinti presentato da osservAzione e redatto da Nando Sigona e Lorenzo Monasta – anche in Italia questo popolo è oggetto di discriminazione in molti ambiti, in molti modi e da parte di diversi soggetti, talvolta anche istituzionali. Una discriminazione che si manifesta nella vita di tutti i giorni, nella scuola, sul lavoro e nella negazione del diritto ad un alloggio adeguato, come ha denunciato recentemente il Comitato Europeo per i Diritti Sociali. Una discriminazione che arriva fino al rifiuto di riconoscere ai rom e ai sinti lo status di minoranza nazionale.

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I “campi nomadi”, tanto quelli legali quanto quelli illegali, di cui si parla solo quando qualche bambino muore nell’incendio accidentale di una baracca o di una roulotte, sono il risultato di politiche pubbliche razziste che segregano chi è ritenuto irriducibilmente diverso. Essi sono il luogo dove i diritti dei residenti sfumano, dove la discrezionalità di chi ha il potere diventa la regola, dove la normalità dell’abuso e dell’ingiustizia è tanto palese, estesa e radicata da diventare, dicono gli autori, paradossalmente quasi invisibile.
Nelle politiche pubbliche i rom e i sinti sono assenti, senza voce. Quello che si vede, con poche importanti eccezioni, nella migliore delle ipotesi, sono simulacri di partecipazione, laddove le decisioni vengono prese da altri referenti in altre sedi. Nella peggiore, invece, rom e sinti sono meri oggetti, nuda vita, da utilizzare come spauracchi per mobilitare elettorati benpensanti e spesso razzisti.
osservAzione - centro di ricerca azione contro la discriminazione di rom e sinti è un'associazione di promozione sociale (ONLUS) impegnata nella lotta contro l'anti-ziganismo e le violazioni dei diritti umani e per la promozione dei diritti di rom e sinti in Italia. Nando Sigona lavora come ricercatore presso il gruppo di ricerca su Sviluppo e Migrazioni Forzate (DFM) della Oxford Brookes University (Gran Bretagna). Lorenzo Monasta è ricercatore presso il CIET International, Universidad Autonoma de Guerrero (Messico). Entrambi sono soci fondatori di osservAzione.
osservAzione - Centre for Action Research Against Roma and Sinti Discrimination is a non governmental organisation engaging in a range of activities aimed at combating anti-Romani racism and human rights abuse of Roma and Sinti in Italy.
Un ricordo da Pirori, introduzione ad un altro post di domani:Immaginate che al campo è morto un anziano. Dentro una baracca, grande ma abusiva, siamo seduti accanto alla stufa con ospiti venuti da lontano. All'angolo apposto, un grande televisore, che è spento. Ci sono norme molto complicate e rigide dopo i funerali e la televisione dovrà rimanere spenta per un pezzo. Anche i bambini sono tristi, ma nello stesso tempo i più piccoli sono curiosi di sentire quei vecchi che non hanno mai visto, arrivati per il funerale. La madre tenta di calmarli, dicendo loro che i "nonni" sono stanchi e si fermeranno per la notte. Ci sarà tempo per fare domande. Ma questi sono bambini cresciuti con la TV accesa tutte le sere, e anche i vecchi han voglia di ricordare quando il tempo libero trascorreva ascoltando i racconti. Parlano del lavoro di una volta:
Mate ...Quando veniva la primavera, verso la metà di marzo si prendevano le tende e si andava in montagna e sopra le balle di fieno ci facevamo come un letto. Si caricava la roba sopra i cavalli o gli asini. Per terra si mettevano le pelli di pecora e si portava tanto rame per lavorare un bel po' di tempo. Facevamo caldaie grandi di rame, alluminio o ferro. Chi teneva due cavalli o due asini era ricco.
Nasif ...Noi prima con i cavalli andavamo nei paesi, arrivavamo, mettevamo le tende, poi venivano i gagé, i turchi "ecco, il maestro è venuto". Noi tutti con i violini suonavamo, joj, che vita era quella. Ma ora vedi, in questo fango, batto su queste pentole, con il martello picchio questi vasi,per mangiare un panino. Che devo fare, fratello, devo vivere. Non posso tornare in Jugoslavia.
Bekrija ...Io quando sono venuto in Italia sono andato a Roma e lì sono rimasto un po' ditempo, ho preso il permesso di soggiorno, i documenti e tutto. Sono rimasto qualche anno, vendevo le pentole nelle campagne. I gagé compravano i paioli per fare la polenta. Sono stato a Torino 7 anni, ero lì al campo,ho lavorato due anni e mezzo al carcere minorile come maestro, ho i documenti che ho lavorato lì. E poi mi pagavano poco allora ho smesso di lavorare.
Ganzavuri Per il lavoro, si deve tagliare il rame da una lasta. Poi lo si scalda su un fuoco a legna, per modellarlo. Poi, a seconda di cosa si vuole ottenere, lo si appoggia per lavorarlo o sul palanchino, sulla piastra in ferro o sull'incudine. Lo batti col martello, il punteruolo e lo scalpellino. Alla fine, lo si lucida con sale e aceto. Se è un oggetto che servirà per mangiare, bisogna stagnarlo. Lo si scalda nuovamente e con uno straccio cosparso di stagno si passa la parte interna, due volte, ogni volta lasciando che si raffreddi. Alla fine, si pulisce con detersivo ed erba (per non raschiare la stagnatura) e lo si asciuga con la segatura.
Fotografie del 17/07/2006
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