Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 02/09/2005
Come se il tempo stesse girando in tondo. Dopo un po', è normale che venga il mal di testa.
Una tesi, che ritrovo sempre più spesso: gli islamici oggi sono visti come 70 anni fa erano descritti gli ebrei (sottotitolo ovvio: il fascismo e il razzismo di allora stanno tornando con altre vesti)
Nel frattempo sta aumentando il mal di testa. Di questi islamici non mi fido... Li capisco, sono d'accordo, ma non mi fido. Quando scrivono di democrazia, di civiltà. di tolleranza... in realtà sono preoccupati di difendere loro stessi e magari quel poco e quel tanto che sono riusciti a portare con sé.
Quei paragoni che li disgustano, quelle immagini che li offendono, il sentirsi etichettare a priori come ladri o asociali... insomma, il repertorio di 70 anni fa, per chi è nato Rom è stato il pane quotidiano, fino a non farci più caso. Ora si [ri]scopre il razzismo e il fascismo di questi comportamenti. Ma manca ancora coscienza che gli islamici di oggi, sono gli Zingari di oggi (e di ieri). E se non si capisce questo, le vittime possono trasformarsi nei nuovi carnefici, più evoluti e civili.
Il principio è lo stesso: non riconoscere l'altro come un proprio simile. Senza voler far niente per capire da dove abbiano avuto inizio le differenze, ma soltanto per cintare idealmente il proprio cortile. Così è facile parlare di un popolo (che è la più grande minoranza europea) rinchiudendolo nella gabbia fisica e morale della devianza e della depravazione. Senza guardare oltre. Osservo che i tassi di natalità, mortalità, reddito, scolarizzazione che si trovano tra i Rom e i Sinti europei, sono grossomodo gli stessi dei campi profughi in Palestina o delle township sudafricane. Però, sarei giudicato razzista se parlassi di loro come qualsiasi persona civile (occidentale e no) si riferisce a chi non ha ne patria, ne bombe, ne IADL. O meglio, ci sarebbe chi si occupa di difesa legale, ma per ragioni sociopolitiche preferisce operare in paesi più facili da destabilizzare.
Mal di testa acuto: faccio quel che posso per calmarlo e scrivere della pulizia etnica che in questo clima europeo potrebbe essere il futuro degli islamici. Ma l'argomento è ancora un tabù mediatico: sappiamo di cosa succede fuori dai nostri confini, quello che succede in Italia (che si tratti di rimpatri forzati, attentati razzisti, discriminazioni) rimane forzatamente ristretto nella corrispondenza tra intimi.
PS: Ho soltanto riscritto una lettera che mandai 16 anni fa ai giornali. Allora, avevo visto un campo Rom soltanto due volte e già si stava cercando di fare in modo che le cose potessero cambiare. Ho dovuto cambiare pochissimo per rendere i 16 anni che sono passati.
PPS del giorno dopo: Ma davvero tenere un blog serve a sfogarsi? Quando tutti sfogano i loro mal di testa, senza sapersi ascoltare, si finisce a scrivere per se stessi. Anche a sfogarmi, vedo che le cose sono addirittura peggiorate da 16 anni fa.
Una volta c'era l'ebreo che da persona diventava categoria, tirato in mezzo anche quando non aveva niente a che fare col discorso. La personificazione di ciò che è negativo.
- Su il Giornale.it di ieri: si parla di Kusturica, ma visto che il tema del film sono i Rom, il titolo diventa: «C’è chi si fa arrestare solo per avere un tetto»
- Su La Padania online: titolo "AL QAEDA RIVENDICA LA STRAGE DI LONDRA" e testo "... Insomma - detto con la massima delicatezza per ...quelle vittime - gli sciiti sono l'equivalente, per mentalità, costumi e arretratezza, degli zingari. ..." di Blondet (dove ho già sentito questo nome?)
Una delle cose assurde di questo blog, è che è più facile sapere cosa avviene in Romania o in Germania (ad esempio), di ciò che succede in Italia.
In questi giorni, avrei bisogno di qualcuno che mi raccontasse cosa sta succedendo a Verona, e che riuscisse a seguirne gli sviluppi. La città potrebbe divenire un vero e proprio laboratorio dei rapporti tra autorità e comunità nomadi, che nomadi hanno smesso di esserlo da anni.
Nel 2001 la locale Lega Nord diede vita ad una campagna dal titolo "Fuori gli zingari dalla città". Bersaglio la comunità dei Sinti italiani - un centinaio - subivano uno sgombero dall'area in cui si trovavano da tempo, costretti ad una situazione di vagabondaggio da un posto all'altro per trovare una soluzione. Soluzione che dall'amministrazione comunale tardava ad arrivare. unità, che troverà ospitalità nella circoscrizione n. 6, l’unica di centro sinistra. La Lega si mobilita contro questa permanenza, e si mobiliterà affinché i Sinti vengano rimessi allo stadio e da lì continuerà a dire che devono andarsene. La campagna di raccolta firme, con cui la Lega intendeva sollevare la questione, non era una “normale” campagna antirazzista, ma il manifesto diceva: via gli zingari..." Il tribunale condanna alcuna assessori comunali per violazione alla legge Mancino. (*)
Le tensioni in comune continuano, anche perché nel frattempo la giunta è passata al centro-sinistra. Che in qualche modo tenta di mettere una pezza all'altra emergenza Zingari: gli arrivi dall'Europa dell'Est, in condizioni simili a quelle di molte città italiane. Il campo di Boscomantico, che accolse nel 2003 i rom sgomberati dal primo insediamento voluto dalla nuova amministrazione. La giunta Zanotto sanò allora – era il 2002 e solo da alcuni mesi amministrava la città – una situazione di estremo degrado ereditata dalla precedente giunta di centro-destra, più di duecento persone che vivevano alle porte della città in condizioni spaventose. A dicembre un altro centinaio di rom rumeni, che erano scappati durante lo sgombero ma erano poi tornati a Verona e dormivano sotto un cavalcavia, fu accolto nel campo. I bambini andavano a scuola o all’asilo-nido interno, ne nascevano di nuovi. La svolta avviene quest’anno, quando il prefetto, su invito del ministero, comunica al comune che il 31 agosto scade la concessione dell’area. Il comune non demorde e stanzia quasi 700 mila euro per la realizzazione di un nuovo campo, adiacente al vecchio. Qui, però, fa sapere andranno solo coloro che sono in regola con le norme della legge, la famigerata Bossi-Fini. (*)
Il resto è cronaca di questi giorni, e riporta ad esperienze simili in atto da altre parti d'Europa, ma anche a Roma, Milano, Napoli... Gli ultimi arrivati, quelli che non hanno niente da perdere e a cui resta solo l'espulsione, occupano una chiesa in pieno centro; come fecero a suo tempo i sans papier a Notre Dame. Il parroco, inizialmente reagisce con irritazione, poi cede al dovere della prima assistenza. La chiesa e il sagrato, complice anche i centri sociali veronesi che sostengono l'occupazione, si riempiono di cartelli e striscioni. Il comune non sa che pesci pigliare, nel frattempo davanti alla chiesa riappaiono i consiglieri inquisiti della maggioranza precedente, ma le provocazioni non vengono raccolte. Rimane la questura a gestire "l'unità di crisi". Nessuno degli occupanti ha ricevuto il decreto di espulsione. Anzi, a parere del dirigente della questura, Ferdinando Malfatti, è possibile che alcuni di loro siano sanabili, una volta esaminate le singole posizioni: Stiamo aspettando – dice – di avere una lista dei nomi degli adulti presenti in chiesa, per confrontarle con quelle forniteci dal comune. Per ora non pensiamo di intervenire, anche perché non è stato commesso alcun reato. La chiesa è aperta ai fedeli e il parroco ha dichiarato la sua disponibilità a dare rifugio a questa gente”. Passa Ania, che ha il pancione e una figlia piccola per mano, lei potrebbe avere il permesso per gravidanza, ma le assistenti sociali e gli operatori della comunità dei giovani le hanno proposto di andare in un istituto, lasciando il marito al suo destino. Ania non vuole, e come lei tutte le altre nella sua situazione: “Il comune ci ha tradito – dice – ci ha fatto promesse, i nostri bambini sono andati a scuola, hanno preso anche il diploma e adesso ci cacciano. Non vogliamo sparire nel nulla”. (*)
Notizie di ieri sera: la mediazione ha funzionato e le espulsioni per il momento sono state scongiurate. Il nodo adesso rimane quello di passare dall'emergenza alla progettualità.
(*) da Melting Pot
Fotografie del 02/09/2005
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