Di Fabrizio (pubblicato @ 09:59:08 in Kumpanija, visitato 2587 volte)
Dove: presso il Pub "Le Pecore" in Via Fiori Chiari 21, a
Milano
Cosa:
Lunedì 15 ottobre ore 21 Introduzione della settimana Rom con
proiezione di video, cui segue l’intervento di MONI OVADIA
Martedì 16 ottobre ore 21 Concerto dei Rhapsodija Trio e di un gruppo
di musicisti rom
Mercoledì 17 ottobre ore 20.30 Proiezione del documentario OPERA GAGIA;
confronto aperto al pubblico con TOMMASO VITALE, ricercatore Università
Bicocca, ANTONIO BOCOLA, regista del documentario, esponenti delle comunità rom
Giovedì 18 ottobre ore 17 Favole rom per bambini gagi e rom Ore 21
Concerto del gruppo MUZIKANTI
Venerdì 19 ottobre ore 21 ROM CABARET, con Dijana Pavlovic, Marta
Pistocchi, Jovica Jovic
Sabato 20 ottobre ore 21 Proiezione di immagini appena raccolte in
Romania da Marilisa Cosello e Alessandro Stellari. Finale con intervento di
DARIO FO
Nel locale saranno esposta per tutto il periodo una mostra fotografica e
sarà visibile un’istallazione audio/video di Valeria Fondi Di Pietro.
Il programma e le eventuali variazioni sono consultabili su
www.lepecore.com
Le ragioni:
In questi ultimi mesi
sono stati effettuati 32 sgomberi di campi rom abusivi nel Milanese. Si tratta
di rom rumeni che dal 1 gennaio di quest’anno sono cittadini europei e hanno gli
stessi diritti e gli stessi doveri di tutti gli altri cittadini europei, come
noi; quindi non possono essere rispediti nel loro paese se non a determinate
condizioni. Si è così creata una situazione senza sbocco: sgomberati da qui,
questi uomini con le loro donne, i loro bambini e le quattro cose che hanno
salvato si spostano più in là. Da un punto all’altro, da uno sgombero all’altro.
Oggi ci sono tra 5 e
600 rom che vagano per Milano e provincia vivendo come possono.
Questa scelta non è
dettata, se non a parole, da ragioni di sicurezza. Infatti, non c’è dubbio che
sia più sicura una situazione in cui queste comunità si trovino sotto controllo
con gli uomini che non perdono il lavoro e i bambini che non perdono la scuola a
causa dei continui sgomberi.
Saranno poi le forze dell'ordine e il
sistema di giustizia ad occuparsi, ognuno nella propria funzione istituzionale,
dei casi da loro ritenuti perseguibili.
Sarebbe saggio
sospendere questa scelta che porta solo tensione e sgomberare, come avveniva
fino a pochi mesi fa, solo dopo aver trovato soluzioni che rispettino la dignità
e la condizione umana dei rom e poi guardare un po’ più lontano, a una strategia
che costruisca un quadro di certezze per tutti, cittadini italiani e comunità
rom, con una politica concordata di processi di inserimento reale nel mondo
lavorativo, scolastico e sociale.
I “campi nomadi” producono malattia,
disoccupazione, devianza, induzione alla criminalità, conflitti sociali: effetti
tipici del disagio sociale diffuso.
Bisogna quindi
abbandonare la logica dei campi e prevedere, come è avvenuto e avviene in molti
altri Paesi, ma anche in Italia, inserimento sociale, lavorativo ed abitativo
adeguato, come anche per i rifugiati e richiedenti asilo.
Noi crediamo che una
politica responsabile e degna di un Paese civile non debba inseguire il
malcontento, il disagio e anche il pregiudizio, ma costruire le condizioni di
diritti e doveri uguali per tutti per una convivenza pacifica e rispettosa delle
diverse culture.
Ci sembra importante
prima di tutto conoscere questo popolo, la sua cultura, le sue tradizioni, anche
la sua storia con le lunghe persecuzioni fino ai campi di concentramento; un
popolo pacifico che non ha mai fatto una guerra ed è distribuito in tutta
Europa, unico vero popolo europeo. Se si cercano i modi per comunicare con loro,
si può forse avere una idea diversa da quella che si fonda sull’ignoranza e sul
pregiudizio.
Questo ci aiuta a
considerarli per quello che sono, esseri umani come noi, in cerca, come noi, di
un po’ di benessere e di felicità che nei luoghi dai quali provengono sono loro
negati. E come esseri umani non possono essere abbandonati nel degrado nel quale
vengono cacciati.
Ora che arriva l’inverno le loro condizioni diventano tragiche: basti pensare ai
bambini, alle donne, molte delle quali incinte. Un primo segno di umanità nei
loro confronti deve essere quello di rendere la loro vita materiale meno
precaria e offrendo loro un ricovero decoroso almeno per superare una stagione
che sarà dura e difficile.
LE
ASSOCIAZIONI CHE PARTECIPANO:
Il Naga è un'associazione di volontariato
laica e apartitica, costituita a Milano nel 1987 allo scopo di promuovere
solidarietà e interventi socio- assistenziali in difesa dei diritti sanitari e
legali di immigrati temporaneamente presenti, rifugiati politici e Rom, senza
alcuna discriminazione di razza, religione, partito.
www.naga.it
L’Opera Nomadi si configura come un'associazione apartitica e
aconfessionale; dal 1970 è elevata a Ente Morale Nazionale. L'Associazione è
nata dalla consapevolezza che fosse necessario un movimento di volontari
organizzato per promuovere interventi atti a togliere gli zingari o gruppi di
origine nomade dalla situazione di emarginazione in cui sono relegati e per
aprire la collettività nazionale alla comprensione e all'accoglienza dei
diversi. www.operanomadimilano.org.
L’associazione “Aven Amentza” – Unione Rom e Sinti, è nata nel 2004,
con l’appoggio della Camera del Lavoro, per essere la voce politica e sindacale
nella difesa dei diritti di queste popolazioni. Fra le tante iniziative,
ricordiamo un anno e mezzo di sportello sindacale presso il campo di via
Triboniano, con FILLEA Cgil, per il controllo delle buste paga e delle
situazioni lavorative di numerosi Rom, soprattutto romeni e bosniaci.
Informazioni: Tel. 0248409114
UNALTRALOMBARDIA Associazione il cui scopo è quello di promuovere la
partecipazione diretta dei cittadini in tutti gli ambiti culturali e politici
nei quali si può realizzare un impegno civile contro la guerra, contro ogni
forma di ignoranza, intolleranza, violenza, censura, ingiustizia,
discriminazione economica, sociale, razziale, di genere.
www.unaltralombardia.it
Comitato Rom e Sinti insieme Associazione costituita dalle comunità
rom e sinte di diversa etnia presenti in Italia, con lo scopo di promuovere la
partecipazione diretta di esponenti di queste comunità anche in sedi
istituzionali.
www.comitatoromanophralipe.it
Gruppo Abele Il Gruppo Abele di Milano è impegnato sui problemi delle
dipendenze, del carcere e dell'esclusione sociale.
www.gruppoabele.org
Festa dei Popoli di Opera si occupa di organizzare eventi insieme alle
comunità di immigrati presenti nel territorio del sud Milano. Informazioni: Tel.
0257602678.
Associazione Liberi L’Associazione
culturale “Liberi” ha lo scopo di sviluppare una cultura incentrata sui valori
della convivenza civile, del diritto alla felicità, della tolleranza, della
solidarietà, della comunicazione libera e aperta e della continua ricerca di
nuove frontiere nella sfera dei diritti e delle libertà individuali e
collettive.
Ministero Sabaoth e Cooperativa Sociale Sabaoth Onlus,
è una realtà evangelica aderente alla denominazione Ceiam (Chiesa Evangelica
Internazionale e Associazione Missionaria). Da sempre operante nel sociale,
offre gratuitamente un centro ascolto, uno sportello lavoro, banco alimentare,
raccolta e distribuzione vestiario, corso di italiano per stranieri, assistenza
psicologica e legale per stranieri, senza alcuna discriminazione di razza, fede,
nazionalità o stato sociale.
www.ministerosabaoth.org
Di Fabrizio (pubblicato @ 09:45:24 in casa, visitato 2653 volte)
Nomadi per forza La più antica comunità Rom del mondo sfrattata da Istanbul
Il più antico insediamento Rom del mondo, situato nel quartiere di Sulukule a
Istanbul e risalente al 1054, potrebbe presto scomparire per far posto a 'case
tradizionali in stile ottomano'. Il progetto della municipalità del distretto di
Faith, nella parte occidentale della città, prevede infatti l'acquisto delle
abitazioni, dove vive una comunità zingara di almeno 1.500 persone, la loro
ristrutturazione, o la demolizione di buona parte di loro.
La 'rigenerazione' del quartiere, adiacente le mura dell'antica
Bisanzio, rischia di veder scomparire un sito noto per la sua pittoresca
vitalità. Sulukule è infatti sinonimo di danze, vita notturna, chiassosa
convivialità. Il Comune ha proposto ai Rom incentivi economici per
acquistare nuovi appartamenti, a Sulukule o in altre zone di Istanbul.
Ma gli zingari non ne vogliono sapere. "A fatica riusciamo a guadagnare
il minimo per sopravvivere - dicono -, figuriamoci per comprare una
casa".
La ragione dietro il rifiuto dei Rom ad abbandonare
Sulukule sta nello spettro di una 'sedentarizzazione forzata' in nuovi
appartamenti dove la loro libertà e il loro tradizionale stile di vita,
estraneo a canoni stanziali e regole condominiali o urbanistiche,
verrebbero irrimediabilmente stravolti.
Insediamento storico. L'intera
migrazione Rom verso l'Europa inizia qui, secondo gli studiosi. Il
ricercatore britannico Adrian Marsh, autore di un libro dal titolo 'Le
origini degli zingari: identità e influenze nella storia dei Rom', ha
deplorato il progetto municipale, parlando della scomparsa non solo di
una delle parti più folkloristiche di Istanbul, ma soprattutto della
'memoria di una comunità millenaria'. Uno scriba bizantino, nel 1054,
narra per primo della presenza di 'egiziani' che abitano in 'tende scure
sotto le mura della città' e che si guadagnano da vivere come
chiromanti, giocolieri, indovini, addomesticatori di orsi ballerini.
Dopo la caduta di
Costantinopoli in mano turca, nel 1453, i danzatori e i musicisti di
Sulukule divennero attrazioni stabili nelle notti dell'opulenta corte
ottomana. Il quartiere fu decimato dal terremoto del 1960 e le sue
suggestive taverne, dove imperversava la danza del ventre, vennero
chiuse dai politici conservatori nel 1990. Ma la vita notturna non è
cessata, e ha continuato ad animare Sulukule fino al giorno d'oggi.
Musicisti e artisti abitano ancora qui, e considerano il quartiere 'la
terra dei loro antenati'.
"Condizioni vantaggiose". Schiere di
attivisti stanno raccogliendo informazioni e opinioni casa per casa, per
valutare l'eventualità di un'alternativa al progetto. Il sindaco del
distretto Faith, spiega che entro la fine dell'anno verranno distrutte
463 strutture, definite 'insalubri' e pericolose in caso di terremoto.
"E' il progetto sociale più ambizioso che sia mai stato realizzato qui a
Istanbul - ha raccontato Mustafa Demir all'agenzia francese Afp qualche
tempo fa -. Compreremo le case dai proprietari e, una volta
ristrutturate, i Rom potranno riacquistarle a condizioni vantaggiose,
pagando la differenza nell'arco di 15 anni". Se solo i Rom volessero...
Disclaimer - agg. 17/8/04 Potete
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