Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 19/07/2007

Roma, 17 lug (Velino) - “Per noi sembra che non ci debba essere nessuna
integrazione, ma solo lager in cui perdere la dignità di esseri umani”. A
denunciarlo sono i rappresentanti di alcuni dei principali campi nomadi della
Capitale che oggi, nella facoltà di Scienze statistiche della Sapienza, hanno
organizzato una conferenza stampa per denunciare i pericoli insiti nella
“deportazione” dei Rom della Capitale in quattro grandi “Villaggi della
solidarietà”, fuori dal raccordo anulare, prevista nel Patto per la sicurezza
firmato dal sindaco capitolino Walter Veltroni con il ministro dell’interno
Giuliano Amato. Uno dopo l’altro i rappresentanti dei campi hanno raccontato il
loro percorso, sottolineando le difficilissime condizioni di vita che si sono
protratte per decenni. Il 95 per cento dei Rom presenti nella Capitale è
stanziale, con particolare riferimento al grande insediamento di Castel Romano,
proposto da alcuni come modello, per struttura e dimensioni, dei “Villaggi”
previsti nel Patto per la sicurezza. “Non abbiamo acqua potabile, siamo isolati
dal mondo – racconta Luigi, uno dei rappresentanti del campo – ci siamo spostati
nel 2005 da vicolo Savini, sradicando i nostri bambini dal tessuto sociale nel
quale si erano faticosamente inseriti, in quella che doveva essere un’area ‘attrezzata’.
Qui però abbiamo trovato 220 container per oltre mille persone, a otto
chilometri dal centro abitato più vicino, senza neanche un filo d’ombra e una
fermata dell’autobus. Ma soprattutto nel campo non c’è acqua: l’unica che
possiamo avere è quella fornita da un pozzo, per due ore al giorno, che non è
potabile ed è inquinata”. Una situazione difficile che verrà raccontata e
denunciata nel corso di una manifestazione, giovedì 19 luglio dalle 19,
organizzata all’interno del campo, al km 20 della via Pontina, in cui l’acqua
del pozzo verrà imbottigliata come “Acqua della fonte della solidarietà” e
donata alle autorità politiche e istituzionali responsabili. Gli ospiti verranno
accolti con cibi tradizionali, cortei musicali itineranti e poesie delle culture
Rom.
In tutti gli interventi della mattinata ci sono attacchi alla amministrazione
capitolina e al governo per i contenuti, ma anche per il processo decisionale,
del Patto per la sicurezza. “Il processo che ha portato a questo documento –
spiega Graziano del campo di Ciampino – è passato sopra le nostre teste. Si
tratta di un comportamento degno di uno stato autoritario che ha prodotto un
risultato dal sapore ancora più autoritario. Ho sentito le istituzioni parlare
spesso di solidarietà e integrazione, ma l’intento mi sembra quello di isolare e
nascondere il diverso. Di integrazione non c’è traccia. Stiamo lavorando a un
progetto comune, con il comitato “Rom e Sinti insieme” nato a marzo, per
presentare delle proposte alternative alla questione a livello nazionale. Deve
esserci lasciata la libertà di scelta, ci devono permettere di elaborare vie
alternative, altrimenti il pericolo che la situazione si faccia difficile è
altissimo”.
Decabel, ragazzo rumeno che vive in un insediamento abusivo, racconta: “Io e la
mia famiglia, come le altre nella nostra situazione, ci svegliamo la mattina
pensando, anche oggi abbiamo un tetto. Si spendono decine di migliaia di euro
per demolire i nostri campi, quando potrebbero essere usate per rendere la
situazione più vivibile e garantire un futuro diverso ai nostri figli. Invece
Veltroni fa venire in Italia i poliziotti rumeni che hanno distrutto le nostre
case vent’anni fa in Romania”. Mentre si teneva la conferenza stampa però, quasi
in risposta alle proteste dei Rom, in via Maddaloni, nel VI Municipio, le forze
dell’ordine portavano a termine lo sgombero di un insediamento abusivo in cui
erano presenti circa 50 tra nomadi e rumeni. Ai minori, sottolinea una nota del
VI Municipio, è stata data “un’adeguata sistemazione”.
LUNEDÌ 23 LUGLIO DALLE 18 ALLE 20 IN PIAZZA SCALA
INCONTRO CON I ROM DEI CAMPI DI MILANO
ROM E SICUREZZA: E’ QUESTO IL VERO PROBLEMA DI MILANO?
Un’emergenza si è abbattuta sulla città e la provincia di
Milano: l’invasione dei rom. Per rispondere a questa calamità presunta le
amministrazioni comunali provvedono a sgomberi senza né capo né coda perché non
offrono alternative: uomini, donne e bambini vengono semplicemente abbandonati a
se stessi costringendoli a cercare rifugi di fortuna in condizioni sempre più
precarie.
La scoperta che la sicurezza è un diritto dei cittadini e che la legge e la
polizia devono intervenire per impedire sfruttamento e infrazioni del codice
penale è la scoperta dell’acqua calda visto che la legge dovrebbe valere per
tutti, rom e non rom. Ma soprattutto nasconde la cattiva coscienza di chi in
questi anni ha lasciato crescere l’impunità in tutti i campi – dalle grandi
speculazioni immobiliari all’evasione fiscale, alla mancata politica contro
traffico e inquinamento -, costruendo le condizioni di una sensazione generale
di insicurezza e frustrazione.
Una politica responsabile e degna di un Paese civile non insegue il malcontento
e il pregiudizio ma costruisce le condizioni di diritti e doveri uguali per
tutti per una convivenza pacifica, sicura e rispettosa delle diverse culture,
sconfiggendo gli imprenditori della paura, le forze politiche più reazionarie e
razziste, che su questo terreno costruiscono le loro fortune elettorali.
Il problema va affrontato su diversi piani, assumendo l’obiettivo della
convivenza tra cittadini che fanno parte della stessa comunità con una visione
più generale del complesso problema dell’immigrazione. Ma c’è un piano che va
affrontato immediatamente ed è quello che riguarda, in questo momento, le
condizioni di vita di queste persone, uomini donne e bambini che cercano, come
tutti, un angolo di pace, di serenità e di sicurezza sociale e per i quali si
prospetta una vera e propria emergenza umanitaria.
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Per il superamento della politica dei campi nomadi, che
diventano ghetti e come tutti i ghetti possibile fonte di degrado umano e
sociale
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Per una moratoria sugli sgomberi nella città di Milano e in
Provincia,
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Per la costituzione di tavoli di concertazione reale del
Comune, della Provincia, della Regione,
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Per un investimento sistematico sulle comunità per
sviluppare professionalità in ambiti "imprenditoriali" e formare figure come
i mediatori culturali,
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Per contrastare il "razzismo istituzionale" e il trattamento
discriminatorio nella pubblica amministrazione e nei servizi, vere e proprie
violazioni dei diritti umani
LUNEDÌ 23 LUGLIO DALLE 18 ALLE 20 IN PIAZZA SCALA
INCONTRO CON I ROM DEI CAMPI DI MILANO
Con testimonianze di Renato Sarti, Bebo Storti,
messaggi di Dario Fo e Moni Ovadia letti da Dijana Pavlovic,
più musica rom e altro
HANNO ADERITO ALL’APPELLO:
Acea Onlus, Accesso coop. sociale, Mario Agostinelli, Alfredo Alietti, Salvatore Amura, Massimiliano Andretta, ARCI Milano, Paola Arrigoni, Associazione Altropallone, Associazione Aven Amenza-Unione rom e Sinti, Associazione Cittadini dal mondo, Associazione Comitato italiano contro la schiavitù moderna, Associazione Oltre il Campo, Associazione OsservAzione, Associazione Guerre&Pace, Associazione culturale Punto rosso, Associazione Rom Sinti @Politica, Associazione Liberi, Associazione NAGA, Associazione Sinistra critica, Associazione Sucar drom, Associazione Todo Cambia, Associazione Unaltralombardia, Daniele Barbieri, Gabriella Benedetti, Pierluigi Branca, Massimo Bricocoli, Mariano Bottaccio, Vando Borghi, Paolo Cagna Ninchi, Grazia Casagrande, Fabrizio Casavola, Marco Cavedon, Circolo migranti PRC-SE, Comitato per le libertà e i diritti sociali, ConGES Consorzio Giusto Etico Solidale, Bruno Cousin, Anna Paola Cova, Sergio Cusani, Bianca Dacomo Annoni, Giorgio D’Andrea, Fabio de Nardis, Deafal ong, José Luis Del Roio, Massimo Donati, Stefano Femminis, Festa dei popoli di Opera, Diario Fo, Cecilia Gallotti, Jole Garuti, David Gentili, Massimo Gentili, Alberto Giasanti, Marina Gori Sanremo, Roberto Guizzi, Raffaella Lavanga, Giovanna Malgaroli, Marcello Maneri, Ezio Mancini, Marina Mariani, Guido Martinotti, Pietro Maria Maestri, Ainom Maricos, Andrea Membretti, Giovanni Merlo, Enzo Mingione, Carlotta Mozzana, Luciano Muhlbauer, Giuseppe Natale, Alfonso Navarra, Giorgio Nobili, Opera nomadi Milano, Opera nomadi nazionale, Officina Soc. Coop. Osadonna, Moni Ovadia, Michele Papagna, Stefano Panigada, Luigia Pasi, Maurizio Pagani, Simonetta Pavan, Dijana Pavlovic, Fabio Quassoli, Franca Rame, Valentina Rossi, Anna Maria Satta, SDL intercategoriale, Sergio Segio, Bebo Storti, Atomo Tinelli, Antonio Tosi, Pino Vanacore, Roberto Veneziani, Gigliola Vicenzo, Tommaso Vitale, Enrico Vitale
Fotografie del 19/07/2007
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