Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 26/10/2012 @ 09:22:48, in lavoro, visitato 1499 volte)

Da Baltic_Roma

The ADVOCACY PROJECT TROPPO PER QUEL COMODO LAVORO GIORNALIERO Elise Filo | Posted October 3rd, 2012

Romnì

Alla fine del 2007, una donna venne a conoscenza di un bar che apriva a Vilnius e chiamò per chiedere se cercavano personale. C'era ancora vacante un posto da lavapiatti, e la donna vi si recò per un colloquio. Al suo arrivo, il gestore del bar informò la donna che il lavoro non era più disponibile.

Quello stesso giorno, un'altra donna venne a conoscenza della medesima apertura a Vilnius, e pure lei chiamò in cerca di lavoro. Cercavano sempre un lavapiatti e la seconda donna arrivò poco dopo la prima per sostenere il colloquio. Al suo arrivo, il gestore la informò che il posto era ancora vacante e la assunse.

"Purtroppo" per quell'esercizio, la seconda donna era un'ispettrice incaricata dall'Istituto per il Monitoraggio dei Diritti Umani di determinare se ci fosse stato qualcosa di irregolare nella decisione di non assumere la prima donna, di etnia rom. Il responso: ci fu. Cioè: una donna zingara era venuta prima in cerca di lavoro, ma non è stata assunta perché nessuno vuole avere una zingara nel personale.

Per continuare col precedente tema dell'economia dello spaccio di droga, vediamo perché in gran parte l'economia formale è inaccessibile ai Rom di Kirtimai. (confronta precedente, ndr.)

Un'economia debole è un problema endemico che riguarda tutta la popolazione lituana. A giugno 2012 il tasso nazionale di disoccupazione era del 13,3% (l'equivalente di 215.100 persone). La disoccupazione giovanile era del 25,2%. Nel contempo il salario minimo mensile, nonostante sia cresciuto da agosto 2012, è di 850 Lita (LTD) - neanche 320 $. A causa delle difficoltà nel guadagnarsi da vivere, il paese ha vissuto un forte calo demografico, oltre 83.000 sono emigrati nel 2010 e quasi 54.000 nel 2011.

Per i Rom. gli stereotipi negativi aggravano la ricerca delle già limitate opportunità di lavoro formale. Ma se la discriminazione sulla base dell'origine etnica o razziale è legalmente proibita, ci sono diverse importanti ragioni per cui questa legislazione è inefficace. Prima di tutto: la maggior parte dei Rom non conosce i propri diritti. Non sanno neanche valutare quando i loro diritti siano violati, né il processo da seguire per un eventuale risarcimento in caso di violazioni. Come possono lamentarsi? A chi scrivere? Quali documenti presentare? E quanti di loro hanno familiarità col servizio di aiuto legale garantito dallo stato (o con la procedura per richiederlo)? Quindi, sono poche le denunce per discriminazione intentate dai Rom, quindi, prevale una cultura discriminatoria nell'impunità.

Oltre a questi disincentivi strutturali, ci sono ragioni pratiche per cui difficilmente viene intrapresa la ricerca di un impiego. Per arrivare dove si ricerca personale, può essere necessario cambiare diversi mezzi di trasporto. Questo significa comprare diversi biglietti (ogni autobus necessita di un nuovo biglietto), si aggiunga la ricerca della posizione (senza GPS, senza internet, forse senza saper leggere e scrivere), accedere ai mezzi di trasporto (dopo le 20.00 non ci sono autobus per Kirtimai, e nessun taxi vuole andarci), e spesso è necessaria la padronanza della lingua lituana. Per la comunità di Kirtimai, parecchio distante dal centro città e che ospita molte persone di lingua non-lituana - senza reddito né risparmi, la ricerca di un impiego è un'impresa praticamente impossibile. Anche se l'impiego fosse garantito, questo porterebbe a costi iniziali (trasporti, abiti, baby sitter, ecc.) che molti non possono semplicemente permettersi.

Muoversi a Vilnius

Ovviamente, questo non significa che la situazione debba rimanere immutabile e che qualcuno perseveri, nonostante tutto. Da luglio 2012, 158 Rom si sono registrati alla Borsa del Lavoro di Vilnius. Soltanto otto di loro avevano una qualifica professionale e 49 non erano mai andati a nessun tipo di scuola. La Borsa del Lavoro di solito si limita a mettere in contatto gli iscritti con le posizioni che richiedono un minimo di qualificazione (completamento degli studi superiori o della formazione professionale) e quindi non può assistere molti Rom di Vilnius. Le opportunità che la Borsa del Lavoro può offrire sono limitate a pochi posti di lavoro di manutenzione ambientale, come pulizia delle strade e spazzamento della neve. Queste sono opportunità, in teoria, ma occorre tenere in considerazione che potrebbero essere fisicamente impegnative per 41 tra gli iscritti, che hanno superato i 50 anni e sette con disabilità. Inoltre, sono opportunità, nei fatti, soltanto teoriche per questa popolazione, secondo le norme culturali sulla pulizia. I Rom non possono pulire gli spazi pubblici (in realtà, è una percezione che cambia a seconda dei gruppi e della dislocazione geografica, ndr.). Alcuni fanno eccezione,  ma c'è una buona dose di vergogna nella loro decisione. Negli ultimi sette mesi, nove dei 158 iscritti Rom hanno trovato impiego tramite la Borsa del lavoro, e cinque un impiego temporaneo. Questo sistema non è efficace per la comunità rom di Kirtimai e la stragrande maggioranza rimane senza un reddito formale.

La povertà non è certo un lusso, e per superare questa condizione le persone devono essere in grado di accedere al lavoro e guadagnarsi da vivere. Tuttavia, uno dei motivi più citati per cui non esistono incentivi a tutti questi ostacoli strutturali e pratici nella ricerca di un impiego, è che i sussidi statali di disoccupazione sono comparabili al salario di un lavoratore non qualificato.

Quindi, perché impegnarsi con spese a fondo perso, i fastidi del viaggio e l'umiliazione della discriminazione? La disillusione è il sentimento dominante tra molti rom, riguardo l'impiego formale e l'ascesa sociale. Sapendo che la situazione non cambierà. la motivazione a spingere i propri diritti non esiste. Non sono stati educati a farlo e non sanno immaginare come migliorare la situazione - quindi dove sarebbe la motivazione? La vita a Kirtimai è sopravvivenza, non è sviluppo. E ciò è pericoloso.

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Di Fabrizio (del 27/10/2012 @ 09:09:40, in Kumpanija, visitato 1727 volte)

Diceee: Qua ci sono troppi ladri e mendicanti
Risponde un'anziana indovina: Tratta bene anche il ladro. Avrai fortuna.

Quanto segue è una storia vera

L'estate scorsa stavo attraversando la strada e incrocio un tipo mai visto prima: scuro, piccolo e con la sigaretta spenta all'angolo della bocca. Brutto come la fame.

Non mi ero accorto che lo sgorbietto aveva iniziato a pedinarmi, tentando di aprirmi lo zaino senza farsi notare. Sfortuna (per lui) volle che dall'altro lato della strada incrociava un tipo, mio amico da anni ma soprattutto molto più in alto dello sgorbietto nella gerarchia dei ladri da strada.

Urlaccio del mio amico, e neanche faccio in tempo a voltarmi che lo sfortunato borseggiatore era già a 15 metri di distanza. Si è fermato lì: messi insieme io e il mio amico superiamo i 200 chili, e tutti e due fumiamo come ciminiere. Ad inseguire lo sgorbio non ci pensavamo proprio.

Ci siamo scambiati le parolacce di rito in tre lingue diverse e alla fine, in maniera altrettanto cerimoniosa, ci siamo congedati.

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Di Fabrizio (del 28/10/2012 @ 09:13:49, in media, visitato 1743 volte)

Diceee: Ma quanto sono belli, buoni e bravi i mendicanti!
Risponde una bambina che fruga nel cassonetto: Proprio a me vuoi prendere in giro?

Fatte le dovute eccezioni, siamo il prodotto dell'ambiente che ci circonda. Noi vogliamo recuperare con loro i violini, forse una cultura persa, ma cosa starà cercando quella bambina? Una fisarmonica o un panino avanzato di McDonald?

Brutta gente, che ci guarda affamata. Avanguardia di un esercito che da ogni angolo del mondo assedia i nostri portafogli. Amiamo gli "estranei" perché prima di tutto siamo scontenti ed incerti del nostro stile di vita, ma nel pratico li isoliamo lontani dalle nostre case e proprietà, prima che il NOSTRO si tramuti in LORO. E loro, se ne fregano dei nostri muri, visto che sanno scavalcarli.

Però quella commedia, UNA POLTRONA PER DUE, insegna alcune cosucce interessanti:

  1. prendiamo un perfetto ed integrato esemplare del nostro sistema di vita, catapultatelo nell'inferno, e diventerà in tutto simile a chi odiava il giorno prima;
  2. è una commedia, per cui anche il nostro diavolo principiante, nella sua cattiveria, mantiene tratti di umanità. Insomma, c'è una sceneggiatura che agisce nel scoprire questo lato diciamo "umano". Nella vita reale, siamo noi gli "sceneggiatori";
  3. tanto per identificare i veri diavoli, di chi è l'idea iniziale dello scherzo al co-protagonista Louis Winthorpe III? Un mendicante, o i due suoi vecchi compari di vita? Occhio a dove arriveranno le vere fregature!
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Di Fabrizio (del 29/10/2012 @ 09:19:36, in media, visitato 1587 volte)

La voix des Rroms mette in guardia i media par voxrromorum le 16 octobre 2012

Questo è un messaggio che inviamo a tutti i media francesi:

Signore e signori, questo avvertimento non riguarda tutti i media, ma un buon numero e il vostro può essere tra quelli. Vi chiediamo quindi di prestare attenzione a questo messaggio.

Da qualche mese, la politica dello "smantellamento dei campi illegali", associati (a torto) sistematicamente ai Rom, si accompagna ad una campagna di demonizzane dei Rom, di cui vi state facendo complici. L'ultimo atto è stato il reportage di France 2 di ieri sera, chiaramente di parte quando si domanda ad una madre di famiglia "cosa pensate degli abitanti di Marsiglia che hanno CHIESTO ai Rom di partire?" (il campo rom dato alle fiamme il mese scorso, ndr.) E di seguitoil gestore di un bar, che dice di non aver mai avuto problemi, ma che impugna una mazza da baseball per difendersi! Per non parlare di una signora anziana, neanche lei ha mai avuto problemi, ma che ha paura di "essere aggredita". Da parte rom [si è dato ascolto ad] una ragazza che afferma di mangiare nella spazzatura.  Vi ricordiamo che succede dappertutto, non solo ai Rom. Alcuni hanno persino fatto una scelta consapevole e militante contro la società dei consumi.

Europe 1 quando ha titolato "I Rom potranno diventare ortofonisti", con un'ironia di cattivo gusto, persino disgustosa, in un articolo che menziona soltanto l'allargamento dei mestieri autorizzati  per Rumeni e Bulgari, senza dire l'essenziale: che questi ultimi devono comunque avere la residenza con la carta di soggiorno, per lavorare ed accedere anche a questi mestieri.

Non può mancare L'Express, con un servizio del 10 ottobre intitolato "Essere vicini dei rom", dove si piange sulle sfortune che devono subire i "residenti esasperati".

Per non parlare dell'enorme operazione poliziesca che ha preceduto di qualche giorno il pogrom di Marsiglia: 11 Rom arrestati, consegnati all'odio della folla, presentandoli all'unisono come trafficanti e schiavisti di bambini, perché i LORO figli avrebbero potuto essere arrestati per piccoli furti. E dopo questa frenesia mediatica, il pogrom di Marsiglia, la caccia generalizzata al Rom da parte della polizia, il blackout totale su questo affare. Perché? Perché l'obiettivo è stato raggiunto? E' questo che volevate, signori giornalisti? Ci sono ebrei tra di voi? Chiedete ai vostri genitori di raccontarvi gli articoli contro gli ebrei negli anni '30.

Ad ogni espulsione [...], ripetete come pappagalli: "lo sgombero è avvenuto senza problemi". E' così da 20 anni, senza problemi. Per utilizzare il vostro gergo NON E' UNA NOTIZIA! I Rom non sono violenti. Aspettate disordini con la polizia per mettere del sangue sui vostri fogli? Ne sarete responsabili. Già lo siete con l'invocazione all'odio tramite i "residenti esasperati". Mentre vi stiamo scrivendo, la polizia caccia i Rom, con neonati in braccio, dai marciapiedi di Marsiglia, di Noisy le Grand ed ancora altrove. Siete complici di questa politica. Avete deciso di farvi eco della disumanizzazione dei Rom, preambolo necessario a qualsiasi genocidio! Tra di voi sono rari quanti rispettano la loro professione ed il dovere di informare in maniera equilibrata. Non dimenticate, in un contesto in cui l'informazione è veloce, anche la storia passa più veloce di prima. Sarà quella a condannarvi come complici di una politica mortifera. Tenetene conto e reagite di conseguenza!

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Di Fabrizio (del 30/10/2012 @ 09:14:59, in Kumpanija, visitato 1957 volte)

Fabrizio Santori, è presidente della Commissione Sicurezza di Roma Capitale. Ci eravamo già occupati di lui questa primavera.

Questa foto di Pino Cruciatti lo ritrae durante il recente sgombero a Tor de Cenci, mentre col suo IPAD controlla che qualche pericoloso criminale non sia nascosto per sfuggire alla retata (segnalazione di Eugenio Viceconte).

Ma neanche Santori è una macchina, e così capita, appena può, che sul suo profilo Twitter riprenda un'immagine che gira su Facebook da qualche mese:

Immagine tratta da Osservatorio21luglio.org

Io rimango del mio parere: non è questa la stagione consigliata per giocare al piccolo campeggiatore (in effetti sinora non avevo capito che lo scopo di Santori fosse di mandare i Rom in vacanza).

Se però questo presidente della commissione ecc. ecc. volesse realizzare il suo sogno, assieme a quello di tutti quanti sognano di toglierselo dalle palle, gli consiglio la lettura  di un articolo (che altrimenti avrei giudicato inutile e un po' idiota) apparso settimana scorsa su MILANOFINANZA, dove troverà consigli utili per giocare a fare lo "zingaro".

CON UNA RACCOMANDAZIONE: i due americani dell'articolo si stanno godendo la vita con i LORO soldi, non vorrei che Santori (visti i tempi che corrono) lo facesse con i NOSTRI.

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Di Fabrizio (del 31/10/2012 @ 09:09:39, in casa, visitato 2008 volte)

Segnalazione di Giacomo Marino

 La videointervista di MNews.it

Melito Porto Salvo (Reggio Calabria) - Lo sgombero del campo Rom di via Del Fortino è stato portato a termine brillantemente nella mattinata di oggi, con l'abbattimento delle baracche e l'avvio delle attività di bonifica dell'area. L'operazione coordinata dal sindaco di Melito Porto Salvo, Gesualdo Costantino, si è svolta in assenza di problemi di ordine pubblico, con le pattuglie di carabinieri e polizia che hanno monitorato la situazione a distanza senza alcuna necessità di intervenire. I mezzi pesanti e le maestranze sono entrati nel campo intorno alle 8,30, provvedendo all'abbattimento delle baracche ormai disabitate e alla messa in sicurezza dell'area, letteralmente invasa da enormi cumuli di rifiuti di ogni genere. La decisione dell'Amministrazione comunale di procedere al definitivo smantellamento del campo non ha incontrato resistenze. Anzi ha trovato la piena collaborazione da parte di un gruppo di ex residenti che, forniti di caschi e tute da lavoro, hanno voluto affiancare gli operai nelle operazioni di pulizia.

Giova ricordare che alle famiglie rom sgomberate dal campo sono stati assegnati gli alloggi appositamente acquisiti dal Comune. Avviato circa dieci anni, il processo di delocalizzazione è stato ultimato con successo dall'Amministrazione comunale a guida Costantino. Dal momento dell'insediamento avvenuto lo scorso mese di maggio, il sindaco ha inteso dare una forte accelerata al progetto che ruotava attorno a due capisaldi: l'inclusione nel tessuto sociale delle famiglie rom; la riqualificazione dell'area, con il recupero del palazzetto dello sport, l'insediamento della caserma della Polizia Municipale nei locali dell'ex carcere di via Del Fortino, dove verranno trasferiti anche gli uffici afferenti all'area delle politiche sociali e dove verrà istituita la biblioteca comunale.

L'operazione odierna è stata concordata nei minimi particolari con la Prefettura di Reggio Calabria. In queste ultime settimane, il sindaco, dottore Costantino, ha avuto diversi incontri con il prefetto Piscitelli, seguiti da "vertici" con il dirigente del Commissariato di polizia di Condofuri Marina, Filippo Leonardo, con il comandante della compagnia carabinieri di Melito, Gennaro Cascone e con il comandante della Polizia Municipale, Antonio Onofrio Laganà.

Il campo rom insisteva nell'area di via Del Fortino da altre mezzo secolo. Il suo quasi totale azzeramento (nella parte alta sono rimaste in piedi un paio di baracche, occupate da famiglie che avranno assegnata a breve l'abitazione), ha di fatto rappresentato un evento storico per la cittadina di Melito di Porto Salvo. Di fondamentale importanza è risultata anche la collaborazione intessuta dall'Amministrazione comunale con l'Opera Nomadi. La via del dialogo privilegiata dall'assessore di riferimento, il vicesindaco Annunziato Nastasi, alla lunga ha consentito di centrare perfettamente l'obiettivo prefissato.

"Per l'Amministrazione comunale di cui mi onoro di essere la guida - ha dichiarato il sindaco, Gesualdo Costantino - quella di oggi sarà una giornata da ricordare a lungo. Dopo oltre cinquant'anni è stata cancellata l'autentica bruttura costituita da questo campo, all'interno del quale centinaia di persone hanno vissuto in condizioni igieniche-sanitarie pessime. Ringrazio sua eccellenza il prefetto Vittorio Piscitelli, per il sostegno che ha assicurato a questa operazione, così come ringrazio le forze dell'ordine per averci affiancato quest'oggi con assoluta professionalità, la polizia municipale, la protezione civile e quanti si sono impegnati per chiudere una pagina ingloriosa delle vicende nostrane. Da oggi si cambia registro. Quest'area sta per diventare oggetto di interventi importanti. Procederemo, infatti, al recupero del palazzetto dello sport, alla riqualificazione dell'ex depuratore comunale, al posto del quale sorgerà un Parco dell'acqua, all'insediamento della caserma di Polizia municipale, degli uffici delle politiche sociali e delle attività produttive, nei locali dell'ex carcere. In questo modo avremo raggiunto diversi obiettivi. In primo luogo avremo favorito l'inclusione sociale dei rom e, in seconda battuta, restituiremo alla collettività un'area rimasta per troppo tempo abbandonata al degrado".

Melito di Porto Salvo, lì 25 ottobre 2012

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Di Fabrizio (del 01/11/2012 @ 09:11:37, in Europa, visitato 2801 volte)

(Scritto complicato dedicato ai solutori più che abili)

In un'epoca in cui le notizie girano veloci, non so chi abbia l'onore della scoperta. Il fronte della tessera recita: diventare Rom... conviene. Il retro riporta i vantaggi riservati agli iscritti che, scusandomi per le imprecisioni, sarebbero:

  • accesso alla casa
  • accesso alla scuola
  • lavoro
  • accesso ai servizi sanitari...

Gli amici antirazzisti hanno denunciato il carattere razzista della storia (d'altronde, se ti dichiari antirazzista, cos'altro devi fare?). Io invece sono stato colpito subito da quel simbolo. Osservatelo bene: non vi sembra di aver già visto qualcosa di simile?

A me, ad esempio, ricorda moltissimo la simbologia delle democrazie popolari e socialiste, in buona parte finite in soffitta una ventina e passa di anni fa. E, pensa che ti ripensa, mi viene in mente che sotto quei regimi TUTTI (che fossero Rom, Calmucchi, Uzbechi o altro) avevano almeno casa, scuola, lavoro, sanità garantiti. Con tutta una serie di controindicazioni, sintetizzate nella parola REGIMI (ad esempio, dubito che una linguaccia come me avrebbe potuto far carriera da quelle parti). Ma intanto, registrerei l'attenzione a queste preoccupazioni materiali, su cui tornerò alla fine.

Cambiando discorso: mi capita, sempre più spesso, di essere rimproverato per questa mia linguaccia, da destra e da manca, da antirazzisti o dai razzisti... "Dovresti essere più serio," mi dicono, "e raccontare una realtà di miseria, depravazione, discriminazione..."

Non ci crederete, ma se dovessi raccontare storie di case minuscole, separazioni familiari, lavoro da inventarsi ogni giorno ecc. farei prima a scrivere un'autobiografia. Perché, allora?

Escludendo un mio problema di rimozione psicologica, per una volta tanto usiamo Tiziano Terzani per una citazione che non sia alla cazzo.

Se davvero vuoi conoscere qualcuno, ti consiglio di evitare i convegni, con le solite litanie e i soldi che entrano nelle tasche dei soliti organizzatori. La conoscenza passa dalla pancia prima che dalla testa.  Se vuoi conoscere i Rom:

  • mangia assieme a loro
  • giocaci a pallone
  • alzati alle 6 di mattina per recuperare il ferro con loro
  • fatti una scazzottata (attenzione alle controindicazioni!)
  • RIDI E FATTI PRENDERE IN GIRO!

Ma attenzione, il riso non è soltanto un antidoto per sopportare (e possibilmente superare) "miseria, depravazione, discriminazione". E' un cambio di prospettiva, nella propria testa prima che nel sistema.

Riso o umorismo? Se permettete la questione diventa culturale: quando si vive nelle condizioni materiali dei Rom e dei Sinti in Europa, saper sdrammatizzare, fare festa ad ogni piè sospinto è un modo per resistere e non annichilirsi. E' un loro patrimonio culturale che potremmo apprendere. Perché è così difficile imparare da loro? Perché:

  1. l'umorismo è per definizione immateriale, e quindi tendiamo a sottovalutarlo;
  2. riconoscere che un popolo semi-analfabeta usa un sistema di resistenza così sofisticato, presuppone dargli una dignità e un sapere (un bagno di umiltà da parte nostra) che invece tendiamo a negare, concentrandoci solo sulle sue condizioni materiali;
  3. è un po' come se, avendo condiviso un lungo tratto di storia con l'altra minoranza europea da sempre esclusa -gli Ebrei- ne avesse assimilato alcuni tratti culturali. Ma gli Ebrei sono sempre stati più istruiti, e sono riusciti a proporsi sotto questo aspetto. Però, da quando noi Europei abbiamo fornito gli Ebrei di uno Stato, un esercito e soprattutto di un nemico (i Palestinesi), abbiamo scoperto che forse non ci erano più così simpatici, e smettevano i panni delle povere vittime. Che sia questa la nostra paura nascosta? Di perdere anche il povero zingaro e di ritrovarci di fronte un popolo con gli stessi nostri appetiti e prepotenze, ma forgiato alla resistenza da secoli di storia?

E così, finisce che il "povero zingaro", diventa il Rom a cui neghiamo ogni minimo percorso di integrazione. Tornando a Diventare Rom... conviene, lo stiamo GIA' diventando, ogni giorno di più le certezze che avevamo su casa, lavoro, scuola e sanità SONO CARTA STRACCIA. Chi è il colpevole? Poco importa: incapaci di reagire, finiremo per rovistare nei cassonetti come loro, facendoci guardare in cagnesco dai mendicanti che, come leghisti dell'ultima ora, ci cacceranno anche da lì dicendo che c'erano prima loro.

Come terminare questi ragionamenti, non lo so. Ma, per restare in tema, l'immagine di fare a cazzotti davanti ad un cassonetto, fa ridere o piangere?

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Di Fabrizio (del 02/11/2012 @ 09:06:00, in media, visitato 1409 volte)

Raccontavo ieri che di questi tempi, in mancanza di determinate certezze è più facile prendersela con chi, Rom e Sinti, certezze non le ha mai avute. Alla stessa maniera, nella vulgata popolare è lo zingaro che rimane il ladro per eccellenza, mentre la realtà quotidiana ci restituisce esempi a non finire di furti commessi da colletti bianchi.

Fateci caso: quand'è che un giornale parla di un furto? Ormai, non è più possibile nascondere il SISTEMA di ladrocinio che regola la pubblica amministrazione; a parte ciò la cronaca accenna ai furti quando:

  1. siano coinvolti Rom o Sinti (o si presume lo siano);
  2. la vittima è un personaggio famoso. 

Il ministro Elisa Fornero rientra nel secondo caso. Non solo, come personaggio pubblico, visti i tempi che corrono, è anche uno dei più impopolari in circolazione. Difatti, la notizia del furto nel caso del ministro (DISCLAIMER: il furto rimane un reato, non vorrei essere accusato di induzione al crimine!) ha sollevato soddisfazione repressa soprattutto tra precari, gente che ha perso il potere d'acquisto negli ultimi anni ecc. Insomma, tra quelle fasce di popolazione dove maggiormente alberga l'antiziganismo.

Ho notato anche che nelle cronache giornalistiche stavolta mancava quella frasetta, che spesso compare quando non si sa cosa scrivere:

  • si sospetta che il furto sia stato commesso da un gruppo di zingari...

Frase che dice tutto e niente, ma contribuisce comunque a creare un sentimento negativo verso gli "zingari". Costava tanto metterla ANCHE a chiusura dell'articolo sulla Fornero?

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Di Sucar Drom (del 03/11/2012 @ 09:16:20, in Europa, visitato 1177 volte)
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Di Fabrizio (del 04/11/2012 @ 09:11:35, in Europa, visitato 1260 volte)

31 ottobre 2012
Germania: il presidente del Consiglio centrale dei Sinti e dei Rom mette in guardia contro il razzismo nel dibattito in materia di asilo.
"Ci sentiamo discriminati quando le questioni relative all'abuso del diritto di asilo, che emergono in pubblico, vengono quasi sempre associate alla nostra minoranza".

Nel dibattito sul numero sempre maggiore di richiedenti asilo provenienti dai Paesi balcanici, il Consiglio centrale dei Sinti e dei Rom mette in guardia il Governo tedesco dal razzismo e populismo.

"Introdurre ora un visto per persone provenienti dalla Serbia o dalla Macedonia, sarebbe un'azione sbagliata" ha affermato il presidente del Consiglio, Romani Rose. "Fate attenzione al razzismo ed al populismo; questo non deve accadere alle persone di colore o di origini diverse che si trovano costrette a viaggiare in Germania" ha aggiunto. In sostanza, secondo Rose, in Germania si finge di non vedere l'esistenza di accampamenti di Sinti e Rom provenienti dalla Macedonia o dalla Serbia per motivi di asilo. "Si dovrebbe analizzare ogni singolo caso con attenzione anziché liquidarlo in maniera frettolosa" e ancora "in Serbia ed in Macedonia abbiamo la presenza di un razzismo inimmaginabile" e quindi per tale motivo, secondo Rose, queste persone hanno deciso di intraprendere un viaggio verso la Germania.

La recente inaugurazione a Berlino del monumento per ricordare l'Olocausto dei Sinti e Rom uccisi dai nazisti è visto da Rose come un impegno da parte dello Stato e della società tedesca. "Il razzismo contro i Sinti ed i Rom deve essere bandito proprio come l'antisemitismo. Ne consegue che questi argomenti devono essere trattati negli attuali dibattiti politici per potersi assumere ognuno le proprie responsabilità. Ci sentiamo discriminati quando le questioni relative all'abuso del diritto di asilo, che emergono in pubblico, vengono quasi sempre associate alla nostra minoranza. Si dovrebbe riflettere soprattutto sul fatto di andare a caccia di voti con slogan populisti e sul fatto di fare dei Sinti e dei Rom il capro espiatorio della criminalità e del tasso elevato della disoccupazione" ha aggiunto Rose.

(Angela Forese)


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