Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Dialogar(t)e
FESTA DI PRIMAVERA Venerdì 23 marzo 2007, ore 21:00 al Frida – via Pollaiuolo, 3 – Zona Isola - MILANO
SPAZIO ARANCIONE - via Guerzoni, 39 - Milano info@spazioarancione.it - www.spazioarancione.it
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Moresco (gruppo marocchino-italiano)
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Veronica e i suoi fratelli (gruppo rom)
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Strange Meeting (trio strumentale fusion italiano)
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Mostra fotografica
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Letture e storie dal mondo accompagnate dalla musica di Martina
Di Fabrizio (del 22/03/2007 @ 10:19:04, in Italia, visitato 1698 volte)
Recentemente a Roma e nel Lazio si sono riaperte le polemiche sui campi nomadi. Riporto questo articolo da TusciaWeb che, anche senza dire niente di nuovo, tenta di dare alcuni elementi di dialogo
Sono stato a guardare stupefatto ed incredulo la vicenda del possibile trasferimento d’alcuni rom sul nostro territorio.
Il Prefetto Serra ha dichiarato che non esisteva alcuna ipotesi di trasferimento forzato di campi nomadi, giudicabile negativamente dagli stessi rom (demonizzati senza essere a conoscenza di nulla), e che sarebbe stato considerato alla stregua di una deportazione, ma un’ipotesi appunto, d’inserimento di 10 persone per centro abitato, in abitazioni pagate dalla Regione e con inserimento scolastico dei bambini rom.
Sono stati semplicemente chiesti i pareri dei sindaci coinvolti, e quindi non si comprende il perché di tutta questa spirale d’odio, d’ignoranza e di paure, fomentata dalle destre, che mi ha personalmente indignato.
Il popolo rom è una popolazione indeuropea che parla una lingua di ceppo indiano, concentrato soprattutto nell'Europa dell'Est, in Spagna e in Sud America (specie in Brasile e in Argentina).
Nella loro lingua rom (o rrom, plurale roma o rroma) significa semplicemente "persona", "essere umano". I rom sono spesso chiamati zingari, zigani o gitani, tutti termini che derivano da Egitto e che fanno riferimento ad una presunta (ed erronea) origine egiziana dei rom. I rom sono spesso impropriamente chiamati nomadi, termine che in realtà si riferisce genericamente a chiunque conduca vita itinerante, e che quindi è improprio riferito ai Rom stanziali (la maggioranza) e, al contrario, potrebbe applicarsi a popolazioni che nulla hanno a che fare con i rom (fonte Wikipedia).
Può un popolo essere interamente criminalizzato e perseguitato?. In passato questo è accaduto, nei campi di sterminio nazisti non sono morti solo ebrei, ma anche rom.
Al pari della più nota Shoah (il tentativo del regime nazista di sterminare gli ebrei), il Porrajmos fu deciso sulla base delle teorie razziste che caratterizzavano il nazismo. Dato che le comunità nomadi dell’Europa orientale non erano organizzate come quelle ebraiche, il numero delle vittime non è esattamente definibile, ma si può approssimare tra le 400.000 e le 800.000 unità.
Solo recentemente i Rom hanno iniziato a chiedere di essere ufficialmente inseriti tra le vittime del regime nazista.
L'aspetto più terribile della loro detenzione è rappresentato soprattutto dagli esperimenti scientifici cui fecero da cavie, a partire dal 1943, ad Auschwitz e altri campi di concentramento.
A molti di loro furono inoculati germi e virus patogeni per osservare la reazione dell'organismo di fronte alle malattie, altri furono obbligati ad ingerire acqua salata fino alla morte. Particolarmente duro fu il trattamento riservato alle donne. Le più giovani venivano sottoposte a dolorose operazioni di sterilizzazione, mentre quelle mature erano utilizzate per riscaldare, nude, i corpi di coloro che erano stati soggetti agli esperimenti sul congelamento.
L’art. 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite recita:
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
Art. 2 Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione potrà essere inoltre fondata sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.
I diritti sono i diritti di tutti nessuno escluso e dichiarazioni come quelle del sindaco di Barbarano Montaccini “gli zingari sono portatori di malattie, come la scabbia”, sono gravissime e probabilmente anche al di fuori della legalità, oltre che una palese violazione dei diritti umani.
Il sindaco Montaccini, si è domandato perplesso perché un giornalista gli abbia chiesto se era cattolico……… la risposta signor sindaco è su di uno strano libro a lei probabilmente ignoto Matteo 5, 3-12…..Beati quelli che fanno cordoglio, perché saranno consolati.
Beati i mansueti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che sono affamati e assetati della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché a loro misericordia sarà fatta.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati quelli che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio….
Tante volte, nell’agenda della politica, sentiamo amministratori locali parlare, devo dire spesso demagogicamente, di accoglienza, integrazione, dialogo, conoscenza…….ecco, io credo che dovremmo declinare questi concetti partendo, per esempio, dalla stessa etimologia del termine accoglienza, “ad cum lego”, che reca al suo interno il senso stesso di questo concetto, che deve necessariamente parlare di confronto, di scambio, di intercultura, di cose, persone e culture che si legano fra loro arricchendosi vicendevolmente.
Voglio farmi garante di un’iniziativa, portare ragazzi del nostro territorio in visita ad un campo rom, in modo che possano rendersi conto con i propri occhi, della condizione in cui versano degli esseri umani come loro. Mi farebbe piacere che fra questi ragazzi, ci fossero anche ragazzi di Barbarano che hanno partecipato alla “porchettata rom.
Giuseppe Picchiarelli (Assessore provinciale di Viterbo ndr)
Di Fabrizio (del 22/03/2007 @ 09:49:28, in scuola, visitato 1880 volte)
Da
Mundo_Gitano
Por: Silvia Torralba
Lavorare in rete per dar voce alle donne gitane e promuovere il loro
accesso alla scolarità, dalla scuola sino all'università. E' l'obiettivo per cui
sette anni fa nacque Drom Kotar, un'entità delle donne gitane di Barcellona.
08/03/2007, Circa poco più di un mese fa, l'Università di Lleida ha
ospitato l'ultima edizione dell'Incontro
delle Studenti Gitane che, dal 2002, è promosso dall'associazione
Drom Kotar Mestipen.
In tutti questi anni, l'entità ha organizzato quest'iniziativa in nove occasioni
con l'idea di fomentare la partecipazione di bimbe e donne gitane che sono nel
processo di formazione e scambiare esperienze per lottare contro l'assenteismo
scolastico.
L'obiettivo è "conoscere le cause dell'abbandono prematuro" della scuola,
conoscere le alternative per superare questa problematica e, nel contempo,
mostrare come molte giovani e donne gitane "stanno arrivando lontano o vogliono
farlo" studiando all'università e lavorando per la loro comunità [...].
Negli Incontri delle Studenti Gitane partecipano ragazze e donne che stanno
formando entità sociali in tutta la Catalogna,maestri ed associazioni di
quartiere, sempre sotto la coordinazione di Drom Kotar.
Questa organizzazione si formò nel barrio de la Mina a Barcellona più di
sette anni fa al fine di riunire donne di differente età, gitane e no, per
superare situazioni di esclusione di genere e precedenza, far conoscere alla
società il lavoro che molte donne gitane attive realizzano per la loro comunità
e promuovere l'accesso alla scolarizzazione ed alla formazione di bambine ed
adulte.
Per questo, Drom Kotar ha predisposto spazi di dialogo, come gli incontri tra
studentesse ragazze ed adulte e la Commissione delle Madri. Attraverso quest'ultimo
spazio, che funziona da vari mesi, le donne gitane arrivano alle famiglie per
sensibilizzarle sull'importanza dell'educazione per il futuro dei loro figli, e
lavorare passo a passo con le loro scuole per formare il corpo insegnante con
metodologie di intervento sulla storia e la cultura del popolo gitano.
Formarsi per aumentare la partecipazione
Oltre a lavorare per aprire spazi di dialogo e promuovere la scolarizzazione,
Drom Kotar appoggia processi di formazione occupazionale per aumentare
l'inclusione socio-lavorale. In questa maniera, donne gitane di oltre 45 anni si
sono formate per lavorare come controllore nelle mense scolari, nella pausa e
nel tempo libero.
Questo tipo di formazione, segnalano da Drom Kotar, permette alle donne di
sviluppare abilità e, soprattutto, presuppone "includere le voci gitane,
attraverso le donne, dentro la scuola, nei centri civici, centri giovanili,
ecc." per superare situazioni come l'abbandono scolastico e la mancanza di
partecipazione, e generare referenti positivi.
A tutto questo, si aggiunge anche l'iniziativa Educa Rom, che si coordina con
altre associazioni di gitani di paesi come Romania, Ungheria e Francia.
L'idea
Non è altro che lavorare in maniera coordinata per promuovere l'accesso alla
scolarità di gitane adulte nel territorio europeo e, mediante educatrici ed
istituzioni di appoggio, sensibilizzare la popolazione sulla storia e la cultura
gitana e registrare i contributi realizzate dalle organizzazioni gitane.
Io cosa posso fare?
Quanti vogliono collaborare con la Commissione delle Madri
dell'associazione Drom Kotar Mestipen possono scrivere a
ARROBA@dromkotar.org
Il 2 e 3 aprile si svolgerà a Valencia il Congresso Nazionale delle Donne
Gitane organizzato dalla Federazione Autonoma delle Donne Gitane della
Comunità Valenciana. Se desiderate informazioni o volete partecipare, potete
domandare all'associazione
Drom Kotar
Mestipen.
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Di Fabrizio (del 21/03/2007 @ 10:47:37, in Italia, visitato 2042 volte)
Ricevo e porto a conoscenza:
Alcune settimane fa, dalle pagine di questo giornale (Il Giorno), avevamo avanzato delle precise proposte al Sindaco di Baranzate e alla Provincia di Milano perché i problemi di convivenza e di isolamento posti dai cittadini di questo piccolo comune alle porte di Milano, rom compresi, non rimanessero per l’ennesima volta senza risposta.
Ma fino ad oggi non abbiamo avuto alcun segnale positivo.
Mentre a Milano monta la polemica per la fiaccolata promossa dal Sindaco Moratti sul tema della sicurezza cittadina, non risparmiando critiche al primo cittadino che avrebbe più propriamente il compito istituzionale di prendere per mano la gente e accompagnarla verso forme di socialità, non in piazza, il Sindaco di Baranzate e l’Assessore Corso della Provincia dimenticano anch’essi le proprie urgenti responsabilità.
Le forme di convivenza però non aspettano e devono poter ottenere l’appoggio concreto di chi governa il territorio e se tra i problemi più avvertiti vi è quello della coesistenza tra i cittadini baranzatesi e i rom che risiedono in questo comune dalla metà degli anni ’80, le risposte non possono ancora una volta essere disattese.
Il tema della sicurezza non è un valore in sé, da proporre demagogicamente con illusori “patti coercitivi sulla legalità” come nel caso di via Triboniano, ma una condizione che si conquista con la buona amministrazione e raccogliendo le istanze di convivenza che vengono dal basso, dalle persone, dal volontariato.
E allora vogliamo qui ricordare alle Istituzioni che cosa è necessario fare, da subito, con il contributo dei cittadini che già si sono resi disponibili a operare insieme:
- instaurare un rapporto di conoscenza e confronto con le famiglie rom, incontrandole, discutendo con loro dei problemi di tutti i giorni
- assicurare ai minori, piccoli e adolescenti, la possibilità di andare a scuola, a Baranzate e a Milano, nelle scuole dell’obbligo come nei centri di formazione professionale
- garantire condizioni di salute e di accesso ai servizi sanitari, soprattutto per le giovani donne madri, perché la loro aspettativa di vita media si attesta normalmente intorno ai 50 anni di età
- promuovere il lavoro e la regolarizzazione degli adulti, perché solo così potranno divenire dei cittadini con eguali opportunità.
Il mondo delle comunità rom e di chi vive non distanti da loro, nelle periferie e nell’hinterland, è spesso l’opposto di quello rappresentato dagli interessi economici delle categorie imprenditoriali e commerciali che lunedì prossimo promuoveranno la manifestazione di Milano.
Coloro che appartengono a questo mondo inferiore vivono in zone urbane separate e ghettizzate. Soffrono di isolamento e non per scelta.
Maurizio Pagani
Vicepresidente Opera Nomadi Milano
Di Fabrizio (del 21/03/2007 @ 09:45:29, in casa, visitato 1555 volte)
Da
Roma_Rights
COMUNICATO STAMPA
[...] Il Segretariato Internazionale dell'Organizzazione Mondiale Contro la
Tortura (OMCT) ha stato informato da Greek Helsinki Monitor (GHM), partner del
network, sulla continua discriminazione contro i Rom in Grecia, la seria
violazione dei loro diritti economici, sociali e culturali e sulle recenti
dichiarazioni anti-rom del vice Pubblico Ministero della Corte Suprema. La
recente visita del Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d'Europa
conferma ancora una volta i fatti riguardanti gli sgomberi illegali dei Rom
dalle loro case. OMCT e GHM chiedono alla Grecia l'adozione immediata da parte
della Grecia delle raccomandazioni del Commissario per i Diritti Umani.
Dichiarazioni anti-rom del vice Pubblico Ministero della Corte Suprema
Athanassios Kanellopoulos in un'intervista ad un settimanale del 2 febbraio 2007
si è così espresso sullo sgombero dei Rom dalle loro case a
Patrasso: "Secondo me, Patrasso non dev'essere condannata per risolvere
tutti questi problemi. Patrasso non deve diventare una città zingara".
Come riportato precedentemente da OMCT e GHM, Patrasso è stata lo scenario
dello sgombero forzato di numerose famiglie rom senza fornire loro un alloggio
alternativo, come previsto dalle leggi greche ed internazionali. Athanassios
Kanellopoulos al tempo degli sgomberi era a capo della Sezione d'Appello di
Patrasso e nell'intervista tenta di giustificare gli sgomberi illegali del 2006.
Inoltre, GHM riporta che Kanellopoulos in precedenza aveva affermato che i
Rom non avevano diritto alla casa ed in flagrante trasgressione dei principi di
presunzione d'innocenza e del segreto giudiziario, aveva annunciato alla stampa
locale che GHM incitava i Rom coinvolti nel commettere illegalità e che queste
attività sarebbero state giudicate dall'autorità.
OMCT e GHM esprimono la loro profonda preoccupazione per queste
dichiarazioni, incompatibili con i requisiti etici di imparzialità e
anti-discriminazioni che sono richiesti ad un alto esponente dell'apparato
giudiziario. [...]
La discriminazione contro i Rom in Grecia
Nei precedenti comunicati OMCT e GHM hanno richiesto la fine della
discriminazione contro i Rom in Grecia, che oltre ai numerosi sgomberi illegali,
riguarda le condizioni inaccettabili di vita, l'accesso all'istruzione spesso
impossibile, dato che i Greci rifiutano di avere bambini rom nelle loro stesse
aule. Per questo, le autorità spesso hanno fatto costruire aule speciali per
classi differenziali di soli bambini rom. OMCT e GHM hanno ripetutamente
richiesto la piena adozione delle norme europee ed internazionali
anti-discriminazione come pure l'applicazione della legge greca contro le
discriminazioni.
Il Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d'Europa si esprime
contro la discriminazione
La situazione dei Rom a Patrasso è stata il soggetto di una lettera del 1
dicembre 2006 di Thomas Hammarberg, Commissario per i Diritti Umani del
Consiglio d'Europa, indirizzata ai Ministri dell'Interno, dell'Amministrazione
Pubblica e del Decentramento, a seguito della sua recente visita in Grecia.
Nella lettera, tra l'altro, dice che la sua...
"... breve visita a Patrasso, suggerisce che ci sono problemi residui.
Ho visto famiglie rom vivere in condizioni miserabili. Non solo, ho incontrato
famiglie le cui povere dimore erano state abbattute la mattina stessa. E' ovvio
che le -procedure- che avevano fatto di loro dei senza-casa sono in totale
contraddizione con gli standards dei diritti umani di cui riferivo in
precedenza. Sono stato anche contrariato dal vedere gente non-Rom che durante la
mia visita si comportavano in maniera aggressiva e disturbando le mie interviste
alle famiglie rom. Mi aspettavo che la polizia intervenisse in nostra protezione
ma ho avuto l'impressione che le stesse autorità non prendessero una chiara
posizione contro la xenofobia e le tendenze anti-zigane."
Informa anche che "Inoltre sembra esserci una necessità di ulteriore lavoro
per contenere le tendenze xenofobe e razziste che ostacolano seriamente
l'inclusione sociale dei Rom."
Cari amici, l’Opera Nomadi di Milano ha appena realizzato un proprio sito consultabile all’indirizzo: www.operanomadimilano.org. Il sito intende principalmente fornire elementi di conoscenza ed analisi della situazione cittadina e provinciale delle comunità rom e sinte ma può essere anche un’occasione di divulgazione di idee, iniziative e proposte di interesse non solo locale. Vi invitiamo quindi a farci pervenire gli approfondimenti di carattere generale di cui siete autori o a conoscenza. Un cordiale saluto Maurizio Pagani – Giorgio Bezzecchi
Dandoci una scorsa, ecco un esempio di cosa si può trovare (il resto, cercatelo voi):
Il progetto "Bianca & Bernie" a Milano
Il progetto "Bianca & Bernie" a Milano ha come obiettivo quello di avvicinare i giovani che intendono svolgere l’esperienza di Servizio Civile Volontario in ambito sociale e l’Opera Nomadi che attua delle specifiche azioni di promozione e sostegno nell’ambito delle comunità rom e sinte, nelle scuole, nei servizi del territorio. Il progetto nazionale, promosso dal CESV di Roma si sviluppa in oltre cento sedi operative presso le associazioni di volontariato, utilità sociale e comuni tra cui l’Opera Nomadi di Milano. Il progetto vuole proporre ai giovani un’occasione concreta di incontro e collaborazione con il mondo del volontariato, come occasione di crescita e di formazione per i giovani del servizio civile, promuovendo la loro partecipazione alle attività concrete presenti sul territorio. Svolgere il SCN con Bianca & Bernie significa quindi entrare in rapporto con persone che hanno scelto di attivarsi volontariamente in uno specifico settore (culturale, educativo, sociale) e portare la tua energia e inventiva al servizio di questa grande forza ideale e capacità operativa.
Un Percorso personale ma non solitario
Nell’Opera Nomadi ci sono persone che lavorano intorno a te per il miglior svolgimento del tuo servizio civile, oltre alla segreteria organizzativa, i formatori e i responsabili del monitoraggio. Una persona dell'associazione (l'OLP) si occuperà di spiegarti i tuoi compiti e di curare il coordinamento tra te, i tuoi colleghi e il resto dell'associazione; un Tutor sarà a disposizione per chiarirti dubbi e le situazioni difficili che potresti affrontare, un Responsabile provinciale curerà il buon andamento generale; i tuoi colleghi e i volontari dell'associazione infine, condivideranno con te le proprie esperienze.
Una crescita comune
Il volontariato è un mondo che sa ascoltare, attento ai problemi degli altri ma anche alla propria crescita; non ci si aspetta di sapere già tutto, anzi, il tuo parere e le tue riflessioni critiche ci aiuteranno a trasformare il progetto e l'incisività della nostra azione. Per questo ti chiediamo di documentare il tuo percorso con un diario e di rispondere a questionari di monitoraggio e soddisfazione.
Con l'impegno di ognuno
Fare il SCN è un impegno serio e coinvolgente; scoprirai l’intensità del rapporto con l'altro, ma anche le difficoltà per i limiti e le carenze esistenti e la frustrazione di non poter risolvere tutto. Tempo e intelligenza ti saranno necessari per riuscire ad attivarti a pieno e costruire, nell’arco di un anno, nuove e più profonde competenze. Anche per il nostro ente presso il quale presti servizio accoglierti è un grande impegno, per accoglierti, guidarti, darti fiducia e autonomia per un vero impegno di formazione sul campo, che noi vediamo come un investimento in termini di crescita sociale e consapevolezza civica.
Per una logica di rete
Per tutti inoltre la scommessa è di riuscire, grazie alla presenza tua e degli altri giovani che svolgeranno servizio civile, ad uscire dallo specifico di ciascuna associazione di volontariato, per costruire un'azione comune che dia più forza e risalto alle azioni svolte da ognuno.
Contattaci
Contattaci, per saperne di più e partecipare alle selezioni per il prossimo bando.
Di Fabrizio (del 20/03/2007 @ 09:41:21, in scuola, visitato 1577 volte)
Da
Roma_Francais
L'Alta autorità di lotta contro le discriminazioni e per le pari opportunità
(HALDE) ha giudicato discriminatorio il rifiuto del sindaco (UMP) di Béziers di
iscrivere 14 bambini rom in una scuola della città all'inizio del 2006.
"Questa misura che, nella sua motivazione, è rivolta solo ai bambini rom
residenti sul territorio del comune," [...] è discriminatoria, afferma HALDE
nella sua decisione datata del 12 febbraio 2007, ma che soltanto ora è stata
resa pubblica.
L'istanza fa riferimento ai motivi adottati dal sindaco e portata a
conoscenza dell'HALDE il 9 novembre 2006, dove segnalava che "I rifiuti di
iscrizione sono motivati da un problema di domiciliazione delle famiglie di
questi bambini sul territorio comunale, poiché queste risiederebbero attualmente
su una zona del territorio comunale per niente edificabile poiché fortemente
inondabile".
Ragionando sul proprio ruolo di sindaco incaricato, non solo di far
rispettare i regolamenti edilizi "ma soprattutto di garantire la sicurezza
pubblica", Raymond Couderc invoca "il rischio corso da queste famiglie a causa
del loro luogo di sosta", per giustificare non di potere "adottare alcuna misura
tale da incoraggiare la perpetuazione della loro residenza".
La sua decisione si fonda dunque soltanto sui rischi legati alla sosta delle
famiglie, subordinando il diritto dei bambini all'educazione al fatto che i loro
genitori non possano stazionare in zona pericolosa, si stupisce HALDE nella sua
decisione.
"Le regole riguardanti l'iscrizione a scuola e quelle relative all'urbanismo
ed alla sicurezza pubblica sono chiaramente distinte" ricorda,
qualificando questa situazione come "abuso di potere".
Il sindaco si è finalmente conformato all'obbligo di scolarizzare i 14
bambini, sottolinea tuttavia HALDE, poiché due famiglie hanno depositato una
procedura per direttissima-sospensione, il 1 settembre 2006, presso il tribunale
amministrativo di Montpellier. Il quale ha risposto, in settembre ed in
novembre, con tre ordinanze sospendendo le decisioni di rifiuto d'istruzione,
confermate successivamente dal Consiglio di Stato.
L'Alta autorità presenterà le sue osservazioni, dinanzi allo stesso tribunale
amministrativo, in occasione dell'esame in fondo alle richieste in annullamento,
la cui data non è ancora fissata.
Da
Bulgarian_Roma
17 Marzo 2007 - Un video amatoriale lanciato su Internet, mostra le truppe
Bulgare [in Iraq] che canzonano e umiliano la popolazione locale. Il breve
filmato mostra diversi soldati che si muovono su una vettura scoperta,
mentre insultano i nativi in bulgaro [...] ed usano una parola bulgara che
significa "sporco Rom" ed ha una connotazione offensiva.
[...] Il Ministero della Difesa ha rimproverato i soldati responsabili
dell'azione e ha chiesto di investigare sul caso.
Di Fabrizio (del 19/03/2007 @ 09:51:10, in Italia, visitato 1577 volte)
Arci Lombardia - CGIL Lombardia organizzano
Giovedì 22 marzo ’07
Camera del
Lavoro di Milano,
C.so di P.ta
Vittoria, 43 - sala De Carlini
Ore 20.30
presentazione del libro
Cittadinanze
Imperfette.
Rapporto
sulla discriminazione razziale di rom e sinti in Italia
(a cura di Nando
Sigona e Lorenzo Monasta)
Con Nando Sigona, attivista di
OsservAzione e ricercatore presso il gruppo di ricerca su Sviluppo e
Migrazioni Forzate (DFM) della Oxford Brookes University (UK).
Rom e sinti, quelli che comunemente chiamiamo "zingari" o
"nomadi", sono la minoranza etnico-culturale più discriminata d’Europa. Come
documentano i numerosi casi riportati in questo volume, anche in Italia questo
popolo è oggetto di discriminazione in molti ambiti, in molti modi e da parte di
diversi soggetti, talvolta anche istituzionali.
Ore 21.30 presentazione del
documentario
SUSPINO. UN
GRIDO PER I ROM, di GILLIAN DARLING KOVANIC (2006)
Il documentario offre uno sguardo sulla persecuzione che
affligge la minoranza europea più numerosa e umiliata. Con la caduta del
comunismo e il rafforzamento del nazionalismo di destra, i rom sono diventati il
capro espiatorio delle nuove democrazie dell'Est Europa. A causa di violenti
conflitti e discriminazioni, decine di migliaia di rom dell'Europa Orientale
scappano dai loro Paesi. Questo video parla della Romania, dove la più grande
concentrazione di rom in Europa è considerata 'nemico pubblico'. E parla
dell'Italia, dove i rom sono considerati nomadi e relegati a vivere nei campi,
negando loro i diritti umani fondamentali concessi ai rifugiati e ai cittadini
stranieri.
Osservazione
Di Sucar Drom (del 18/03/2007 @ 09:57:27, in blog, visitato 1382 volte)
L'anello debole: radio, tv, cinema contro l'esclusione sociale
La Comunità di Capodarco, impegnata da 40 anni nell'accoglienza di persone in
difficoltà, ha sempre posto attenzione anche a come le notizie sociali sono
diffuse, se sono diffuse. Per questo organizza da 13 anni un seminario annuale,
chiamato Redattore sociale, destinato ai giornalisti, con l'obiettivo di aiutare
una form ...
Gustavo
Zagrebelsky, la via dell'interazione
E' stato pubblicato da Maria Grazia Dicati, nello spazio web RomSinti@Politica,
un intervento di Gustavo Zagrebelsky, Presidente Emerito della Corte
Costituzionale. L'intervento pubblico a favore del concetto di interazione di
uno dei massimi costituzionalisti italiani, rende sempre più forte l'impegno
delle nostre organizzazioni a con...
Roma,
l'Opera Nomadi boccia il Campidoglio
Emergenza Rom e Sinti, va in scena il ping pong delle responsabilità. Mentre
Veltroni lancia un appello a tutte le forze politiche per risolvere un problema
che coinvolge 2mila persone e chiede aiuto a Marrazzo per trasferire gli
accampamenti fuori città, il presidente della Regione restituisce al Primo
cittadino la patata bollente e chiede alla maggioranza capitolina «un’assunzione
di responsabil...
Ungheria, i Rom sono indesiderati
Le popolazioni Rom sono tradizionalmente bersaglio di pregiudizi etnici. Al
giorno d’oggi, nonostante gli sforzi compiuti dal governo ungherese volti a
modificare gli strumenti legislativi in modo da renderli conformi agli standard
europei e ai alla normativa internazionale per la promozione dell’eguaglianza e
la lotta contro le discriminazioni, le minoranze Rom continuano a essere vittime
di brut ...
Roma,
Alemanno propone i CPT per i Rom e i Sinti
Lunedì 12 marzo scorso Gianni Alemmano si è recato dal Prefetto di Roma per
presentare una proposta di legge che a breve sarà presentata in Parlamento.
Alemmano alla guida di una delegazione di Alleanza Nazionale ha illustrato al
Prefetto Serra una proposta finalizzata a costruire una strategia nazionale per
fronteggiare il fenomeno del "no
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