Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Sucar Drom (del 06/12/2008 @ 12:14:31, in blog, visitato 1812 volte)
Roma, i romeni contro la Badescu
Si vota anche in Italia per le elezioni politiche in Romania e a uno dei seggi
allestiti a Roma per il voto scoppia un caso tra Ramona Badescu, delegata del
sindaco Gianni Alemanno per i ra...
Cassazione, bimbo rom chiede elemosina? Non è schiavitù
Non può essere contestato il reato di riduzione in schiavitù alla mamma rom che
porta suo figlio, per una parte della giornata, a chiedere l'elemosina per
strada. Lo si evince da una sentenza con cui la Cassazione ha ann...
Maroni ai sindaci: "Vietate l'elemosina"
Madri rom con figli al seguito che mendicano nelle città italiane. Tollerarle o
provare a toglierle dalle strade con specifiche ordinanze antiaccattonaggio?
Il dibattito si riaccende dopo la sentenza della Cassazione che ha annullato la
condanna in...
Il "manghel" dei bambini rom e sinti
La Cassazione ha annullato una sentenza della Corte d’Appello di Napoli che
aveva condannato una madre rom scoperta a fare accattonaggio con il figlio,
immediatamente sono arrivate le critiche di chi è convinto che quando si tratta
di Rom e Sinti qu...
Ue, chi incita al razzismo e alla xenofobia rischia sanzioni penali da 1 a 3
anni
Chi incita al razzismo e alla xenofobia rischia sanzioni penali da 1 a 3 anni.
Lo hanno deciso i ministri della Giustizia Ue, che hanno raggiunto un accordo
sull'adozione della decisione quadro. Un comunicato del commissario Ue alla
giustizia, Jacques Barrot (in foto), spiega che il pr...
Cassazione, sentenza ambigua
Dibattito acceso sulla sentenza della cassazione sul caso della donna rom che
chiede l’elemosina insieme ai figli. La sentenza è confortante in un senso ma
sconfortante in un altro. E’ confortante perché accusare una persona povera di
ridurre in schiavitù i figli mentre chiede l’elemosina è un’aberraz...
Premio Minerva, Viktoria Mohacsi tra le premiate
Oggi, lunedì 1 Dicembre, alle ore 20.30, la Galleria Doria Pamphili di Roma
ospiterà la diciannovesima Edizione del Premio Minerva. Il Premio Minerva si
svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica ed è patrocinato
dal Ministero per i Beni e le ...
Il “manghel” dei bambini rom e sinti
Fino al qualche decennio fa, per uscire dalla condizione di povertà e di
emarginazione, molti minori italiani “lavoravano” per “aiutare” le loro famiglie
e per questo spesso non frequentavano la scuola oppure frequentavano un
diverso...
Rapporto ENAR 2007: il razzismo è un fenomeno pervasivo e persistente in tutta
l'Unione europea
Le manifestazioni di razzismo in Europa continuano, nonostante qualche progresso
in campi come l'educazione e i media. Estremismo e violenza razzista sono in
crescita. Sono alcune delle principali conclusioni del Rapporto ENAR 2007 sul
razzismo in Europa, presentato...
Napoli, arrestate due persone per i fatti di Ponticelli
Due persone sono state arrestate a Napoli con l'accusa di aver incendiato,
devastato e saccheggiato alcuni campi rom nel quartiere Ponticelli lo scorso
maggio. Il Gip del Tribunal...
Roma, regalati e regala a Natale un manufatto rom
Per questo Natale pensa ad un regalo originale e solidale: un manufatto rom.
L’associazione Insieme Zajedno invita a fare un’esperienza di pace e
solidarietà. A Roma dal 6 all’8 dicembre...
Essere Rom o Sinto diventa un reato...
Mentre una recente ricerca dimostra che la «percezione di insicurezza»
diminuisce, un giornale nazionale finge di non accorgersene, e cita uno studio
vecchio di mesi che dice il contrario. Poi, in un box illustrativo sui «reati
che alimentano l’insicurezza», cita la «presenza di Rom e Sint...
Pistoia, l'estraneo fra noi
E' in corso presso la Biblioteca San Giorgio di Pistoia, fino al 13 dicembre,
una mostra dal titolo “L'estraneo fra noi- La figura dello zingaro
nell'immaginario italiano”...
Roma, quattro milionari a Casilino 900
Una brutta storia rischia di travolgere in Italia migliaia di persone
discriminate e segregate nei cosiddetti “campi nomadi”. A quattro persone che
vivono a Casilino 900 sono stati sequestrati beni mobili e immobili per un
valore di oltre un milione di euro. Un’enormità. Queste quattro persone,
Cittadini italiani, non avevano un lavoro ma erano proprietar...
Milano, il trionfo dei diritti umani
Evvai, primavera che muovi i primi passi al freddo e al gelo. Oggi sono stato
spettatore e anche comprimario di un grandissimo evento: la chiusura della
carovana di Libera in Lombardia, con appuntamento all’università d...
Venezia, continuano le polemiche sul villaggio per i Sinti veneziani
Continua la polemica a Venezia per la realizzazione del villaggio per i Sinti
veneziani che da quarant’anni vivono una situazione abitativa drammatica, senza
servizi igienici e fognature. Il Consiglio Comunale ha detto no al referendum
promosso dal “comitato no campi nomadi nei centri abitati"...
Di Fabrizio (del 06/12/2008 @ 09:02:36, in Regole, visitato 3233 volte)
Segnalazione di Betty Michelini e Cristina Seynabou Sebastiani
Una risposta concreta di fronte al susseguirsi di episodi di discriminazione
e violenza.
Il vademecum sarà presentato a operatori e cittadini stranieri martedì 9
dicembre alle 20,00 presso la sede del NAGA in via Zamenhof 7/A a Milano alla presenza
della autrici e del servizio legale del NAGA.
Cosa fare e come comportarsi se non si ha il permesso di soggiorno? in caso di
fermo, abusi o violenze da parte delle forze dell'ordine? Cosa fare sei si
desidera fare una denuncia? se si ha bisogno di andare all'ospedale? se si è
subita una violenza sessuale e si desidera denunciare il proprio aggressore? se
si è vittima di un incidente sul lavoro?
Per rispondere a queste domande e a molte altre l'Avv. Melissa Mariani e l'Avv.
Anna Brambilla, con la collaborazione di diverse realtà associative e attive
nell'antirazzismo. hanno redatto il "Vademecum di resistenza al Pacchetto
Sicurezza".
"Il vademecum può diventare un ottimo strumento sia da distribuire alle persone
che si rivolgono agli operatori nell'ambito dell'immigrazione per renderle
consapevoli dei loro diritti e per far emergere segnalazioni, denunce o
semplicemente racconti sia da utilizzare dagli operatori stessi noi in caso di
violazioni di diritti" affermano l'Avv. Mariani e l'Avv. Brambilla.
"Un breve testo che può essere utilizzato agli sportelli, sulle unità mobili, in
tutte le situazioni d'informazione o accoglienza di immigrati e anche
all'interno delle comunità straniere stesse, uno strumento che vuole essere
anche una risposta concreata di fronte al susseguirsi di episodi di
discriminazione e violenza" concludono i referenti del servizio legale del NAGA.
Per maggiori informazioni:
NAGA
02 58 10 25 99
naga@naga.it –
sosexp@naga.it
Di Fabrizio (del 06/12/2008 @ 08:43:18, in Italia, visitato 1482 volte)
Da
ChiAmaMilano
Come cresce la G2: una ricerca dell'Ismu sulle nuove generazioni
nella società multietnica
Della G2 in Italia si è iniziato a parlare da poco, e purtroppo sull'onda della
cronaca, spesso senza distinguere il tema da quello più ampio delle migrazioni,
che ha assunto proporzioni consistenti ('preoccupanti' per molti) negli anni '80
e ha raggiunto il culmine mediatico da metà anni '90 in poi: un passaggio così
rapido che l'attenzione si è concentrata più sull'onda primo migrante che sulle
seconde generazioni, le quali nel frattempo si sono formate, stanno
crescendo e hanno un'identità in via di definizione.
Un'indagine dell'Ismu su un campione di 17.225 preadolescenti (11-14 anni)
che vivono in Lombardia, tra italiani, stranieri e figli di coppie miste, ha
provato a farne un ritratto, per quanto sia possibile dato che si tratta di un
fenomeno ancora in formazione. Ne è emerso un quadro composito, che mostra tutte
le difficoltà dell'inserimento e del senso di appartenenza ad una nazione che
sempre più spesso mostra, anche a livello politico, di rifiutare l'integrazione.
Soltanto il 32,6% dei figli di immigrati dice di sentirsi italiano; il 60% delle
femmine asiatiche, per esempio, ha relazioni nulle o poche frequenti con gli
italiani, mentre il 91,4% dei maschi stranieri rimane indietro di 5 punti
percentuali rispetto agli italiani quando si chiede se l'essere nati in Italia
costituisce un requisito sufficiente per la piena padronanza della lingua.
Dati contraddittori anche sul fronte scolastico: se gli stranieri (in
percentuali simili sia i nuovi arrivati che i figli di coppia mista) presentano
un rendimento scolastico peggiore rispetto a quello degli italiani - soprattutto
le etnie latinoamericane -, la maggior parte degli studenti stranieri vuole
continuare a studiare e iscriversi all'università: il 43,9% dei maschi stranieri
e il 54,2% delle femmine ha intenzione di frequentare gli atenei italiani, dato
che sale ulteriormente per i figli di coppia mista.
Ma non basta: la maggior parte degli stranieri e dei figli di coppia mista
aspira un domani ad una professione intellettuale. Chissà se il sistema
scolastico italiano consentirà loro di avere percorsi formativi in linea con
tali aspettative.
Interrogativi subordinati anche alla conoscenza della lingua: l'essere nati
in Italia non costituisce infatti un requisito sufficiente per la piena
padronanza dell'italiano; i maschi stranieri nati in Italia risultano indietro
di 5 punti percentuali rispetto agli italiani.
Un discorso a parte meritano poi i “Separated children”, cioè i minori
stranieri non accompagnati, “una categoria difficile da identificare e quindi
anche da quantificare”, come ha commentato Rita Bichi, autrice del volume sul
tema. Al 30 settembre 2007 i minori stranieri non accompagnati in Italia sono
6.554, provenienti soprattutto da Marocco, Albania e Palestina. Se la Sicilia,
primo punto di approdo per i migranti dal sud, è ovviamente la regione con
maggiori presenze, la Lombardia si colloca al secondo posto con 1.053 casi
registrati, “senza contare il dato sommerso”.
Al 31 gennaio 2007 dei 989 minori censiti dal Comitato minori stranieri in
Lombardia, 647 si concentravano a Milano, 121 a Cremona, 66 a Varese, 54 a
Brescia e 24 a Lecco. Questi dati non comprendono bulgari e rumeni che dal
1°gennaio 2007 non sono più soggetti alla normativa sugli extracomunitari.
“Il fenomeno va inserito nella più vasta situazione europea - ha spiegato Bichi
- perché il problema risponde a regole locali ma anche sovranazionali. Questi
bambini presentano una triplice vulnerabilità: sono minori, stranieri e soli”.
Le pubblicazioni
- Somiglianze e differenze. Le nuove generazioni nella società multietnica di
Guia Gilardoni
- Separated children. I minori stranieri non accompagnati di Rita Bichi
A.P.
Di Fabrizio (del 05/12/2008 @ 09:30:25, in Europa, visitato 1339 volte)
Da
Hungarian_Roma
Lunedì 1 Dicembre 2008, Giovedì scorso il Tribunale della città di Pécs ha
incarcerato quattro giovani per "aver tentato di assalire" una donna rom e sua
figlia. I giovani sono stati accusati di violenza contro una minoranza etnica,
ma il giudice János Kovács ha detto che la corte avrebbe ragionevoli dubbi
sulla motivazione razzista dell'assalto, e quindi non ha potuto condannare gli
imputati in base alle accuse del pubblico ministero. Le pene detentive tra gli
otto e 15 mesi sono state comminate ai quattro accusati, ed uno di loro ha
ricevuto la pena di un anno, sospesa per tre anni perché minorenne. Gli
assalitori hanno colpito con calci la madre mentre la figlia tentava di scappare
e chiedere aiuto. Una volta catturati dalla polizia, i giovani hanno ammesso di
aver attaccato le due donne per la loro origine razziale, ma più tardi hanno
ritirato le loro dichiarazioni dicendo di aver bevuto e per questo agito con
aggressività.
Di Fabrizio (del 05/12/2008 @ 09:07:55, in Europa, visitato 1491 volte)
Romanian_Roma
Mihaela Dumitrascu
http://www.divers.ro/ La cultura Rom costruisce casa su basi solide!
Con la musica dei violini di sottofondo e decine di Rom riunitisi martedì 25
novembre, in una tenda piazzata su di un terreno fangoso, le fondamenta del
Centro Nazionale Cultura Rom (CNCR) sono state poste [...] e lo stesso
giorno è stato firmato il contratto di inizio lavori.
Il quartier generale del CNCR crescerà sulle fondamenta di un ex cinema nel
distretto 5 di Bucarest, consistente in due lotti di terra con un'area di 520 e
450 mq, forniti dal Consiglio Generale della Municipalità di Bucarest. Il budget
stanziato ammonta a 7 miliardi di vecchi Lei. La somma stanziata per il 2009
dovrebbe raggiungere circa 4,5 milioni di €u.
Il centro includerà una sala spettacoli, da usare anche come aula conferenze,
uno spazio espositivo per dipinti, arte fotografica, corsi per lingua romanes e
di computer, come anche uno spazio registrazioni. Gli organizzatori intendono
offrire autentica musica rom, musica rom adattata alla disco, novelle e poesie,
dipinti, scultura, religione, corsi che combinino l'istruzione con la cultura.
Il lancio del Centro è parte di una serie di eventi condotti tra il 25 e il
27 novembre nello stesso luogo, con il motto "Dimentica di ieri... celebra
l'oggi! Riportiamo la cultura alla vita!".
Per tre giorni, i visitatori che hanno osato avventurarsi nella terra fangosa
dov'era piazzata la tenda, hanno potuto osservare diverse proiezioni
cinematografiche ed hanno avuto la possibilità di acquistare i prodotti rom
tradizionali - pentolame, posate, pannelli fioriti, monili d'argento, ecc. - ed
ascoltare la musica dei violinisti.
Di Fabrizio (del 04/12/2008 @ 09:19:20, in scuola, visitato 1872 volte)
Da
Roma_Francais
ISERE - Secondo RESF tre studenti espulsi
NOUVELOBS.COM | 02.12.2008 | 11:54 La Rete Istruzione Senza Frontiere (RESF)
denuncia l'espulsione verso la Germania di una famiglia di Rom kosovari. Il
padre, accompagnato dalla polizia, si è recato a cercare i suoi figli a scuola
per un incontro in prefettura, prima che la famiglia fosse rinviata a Lipsia.
Secondo RESF, una famiglia di Rom kosovari residente nell'Isère e
comprendente quattro bambini, di cui tre scolarizzati a Grenoble, è stata
espulsa il 25 novembre. La famiglia, che aveva depositato una domanda d'asilo in
Germania prima di arrivare in Francia a settembre, è stata rinviata a Lipsia.
Lunedì 24 novembre, di pomeriggio, il padre famiglia, accompagnato da due
poliziotti in borghese, è andato a scuola a cercare i suoi tre figli (due alla
materna e uno alla scuola primaria) per recarsi ad un incontro in prefettura.
Per Béatrice Bonacché, membro di RESF 38 (Isère), i poliziotti si sono
fermati davanti al cancello della scuola primaria, ma sono entrati nella scuola
materna.
"Non liberi nei loro movimenti"
In seguito la famiglia è stata trasferita al centro di ritenzione di Lione,
prima di prendere l'indomani l'aereo per la Germania. "E' la prima volta che
succede nel nostro dipartimento", deplora Béatrice Bonacché. "La prefettura
afferma che queste persone sono partite di loro volontà, ma li abbiamo sentiti
per telefono prima della partenza e non erano liberi nei loro movimenti".
D'altra parte, CIMADE (associazione di aiuto ai migranti) non ha potuto
incontrare la famiglia nel centro di ritenzione. "Noi denunciamo con forza la
procedura, che la prefettura giudica normale. I bambini sono stati prelevati
durante l'orario scolastico", spiega Béatrice Bonacché. "La famiglia parla poco
il francese. Non siamo sicuri che abbiano capito cosa stava succedendo",
aggiunge.
Di Fabrizio (del 04/12/2008 @ 09:02:00, in Europa, visitato 1643 volte)
Da Roma_Daily_News
26 novembre 2008
Un innovativo incontro di due giorni a Londra - organizzato da Amnesty International - ha riunito attivisti Rom e dei diritti umani di tutta Europa. L'evento si è svolto lunedì, martedì e mercoledì (di settimana scorsa ndr), allo scopo di creare una nuova, collaborativa strategia per combattere la discriminazione in Europa contro i Rom , uno dei gruppi più marginalizzati del continente.
"Il problema fondamentale posto dagli attivisti Rom è di trovarsi di fronte ad un precipizio - e non c'è eco. Le loro richieste cadono in orecchie sorde," spiega Larry Olomoofe, dell'European Roma Rights Centre di Budapest. "Amnesty International può fornire una piattaforma per queste voci locali, ed amplificarle."
La nuova iniziativa fornirà maggior attenzione al lavoro di Amnesty International sui diritti dei Rom, e la porterà più vicina ai gruppi Rom esistenti.
"Ciò dev'essere inclusivo. Se dobbiamo lavorare con i Rom, dobbiamo coinvolgerli," dice Olomoofe. "Molto spesso, le OnG locali - ed i singoli - vengono abbandonati. Ma è arrivato un punto di svolta. La garanzia di Amnesty International da più credibilità all'argomento."
Olomoofe ritiene che le sezioni locali di Amnesty International possano giocare un ruolo primario nell'affrontare le tematiche rom.
"Alle sezioni locali di AI e ad altre OnG dovrebbe essere data più autonomia, così che possano lavorare più rapidamente. Incontri come questi formeranno buone relazioni di lavoro, così che AI possa fidarsi di noi in futuro."
Valeriu Nicolae, Direttore Esecutivo dell'Organizzazione di Base dei Rom Europei, è cosciente della dimensione di questa operazione.
"Sinora, il lavoro sui diritti umani non ha sortito molti effetti, e la situazione dei Rom non è migliorata. Inoltre non abbiamo abbastanza appoggio dalla società civile. I sindacati non sono interessati, nemmeno i gruppi femminili, neanche le istituzioni egualitarie. Le OnG rom hanno impiegato anni rimanendo più o meno ignorate. Ma questo può cambiare."
Amnesty International giocherà un ruolo chiave nell'esercitare pressione. "Gli attivisti Rom sono facilmente allontanati, ma se c'è Amnesty International i governi iniziano a prestare attenzione. Possono negarlo, ma poi iniziano ad agire, perché si sentono messi in discussione," dice Nicolae.
Nella Repubblica Ceca, Amnesty International sta iniziando a vedere i benefici del lavorare a stretto contatto con le OnG locali.
"Le varie OnG hanno forze differenti. Alcune si focalizzano sul lavoro di base, altre si occupano di questioni legali. La forza di Amnesty International è nel condurre le campagne," spiega Jindra Parizkova, Coordinatrice per l'Educazione ai Diritti Umani della sezione ceca di Amnesty International.
"Il nostro ruolo è di raggiungere il pubblico ed i governi. Possiamo aumentare l'impatto delle OnG locali facendo pressione assieme. E' l'unico modo che può funzionare. Per esempio, abbiamo incontrato il ministero ceco dell'Istruzione e vediamo segni che stanno già cooperando."
Molto del lavoro della coalizione nella Repubblica Ceca si è focalizzato sulla scuola. Spiega Jindra Parizkova: "Vogliamo combinare le tematiche rom con l'educazione ai diritti umani. Abbiamo idee, come la fabbricazione di giochi da tavolo per le scuole, che riguardano tutti i gruppi marginalizzati, non solo i Rom."
Valeriu Nicolae concorda: "Non si tratta solo di diritti etnici. Questi bisogni vanno risolti nel quadro dei diritti umani."
Di Fabrizio (del 03/12/2008 @ 16:50:58, in Italia, visitato 1976 volte)
Ricevo da Maria Grazia Dicati
Flavio
Lotti: Ma quale impegno per i diritti umani! L’Italia è assente e inadempiente!
Percezione sociopatica
Alla vigilia della Conferenza Stampa che illustrerà le iniziative organizzate in
Italia per il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani,
Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace, ha rilasciato la seguente
dichiarazione:
“Tra una settimana, il 10 dicembre 2008, il mondo celebrerà il 60° anniversario
della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: la “Magna Carta” dell’umanità,
il documento che per la prima volta ha riconosciuto i diritti fondamentali di
tutti gli esseri umani.
Ci sarà il mondo, ma non ci sarà l’Italia. O meglio non ci sarà il governo
italiano.
E’ uno scandalo! L’Italia è il solo paese europeo che ha scelto di ignorare
l’appello dell’Onu che il 10 dicembre 2007 aveva inaugurato l’Anno dei Diritti
Umani e invitato tutti gli stati ad un maggiore impegno concreto.
Il fatto è ancora più grave perché l’Italia fa parte del Consiglio Diritti Umani
dell’Onu, l’organismo che più di ogni altro ha la responsabilità di difendere e
promuovere il rispetto dei diritti umani nel mondo. Per questo, l’Italia
dovrebbe essere in prima linea, tra i paesi che più s’impegnano per i diritti
umani.
Non è così. L’Italia è addirittura inadempiente: non ha nemmeno attuato le
raccomandazioni che gli sono state ripetutamente rivolte dall’Onu in materia di
diritti umani. Ma se non facciamo noi quello che ci chiede l’Onu come possiamo
pretendere che lo faccia l’Iran?
L’Italia è, non da ora, carente di una politica organica dei diritti umani.
L’Italia è troppo spesso assente nelle istituzioni dove si lavora tutti i giorni
per far avanzare il rispetto dei diritti umani.
Non c’è l’Italia. O meglio non c’è il governo italiano.
A tenere alta la bandiera dell’Italia ci sono migliaia di cittadini, giovani,
amministratori locali, insegnanti, associazioni ed Enti Locali che scelgono di
dedicare una parte importante del proprio tempo, delle proprie competenze e del
proprio denaro per difendere e promuovere i diritti umani a casa nostra e nel
resto del mondo. Sono loro che hanno raccolto la bandiera dell’Onu e dei diritti
umani e hanno organizzato l’Anno dei diritti umani. Sono loro che mercoledì 10
dicembre daranno vita alla Giornata nazionale d’Azione per i diritti umani.”
(Flavio Lotti)
Mercoledì 3 dicembre 2008
Roma, Hotel Nazionale, Piazza Montecitorio, ore 11.00
CONFERENZA STAMPA
di presentazione della Giornata nazionale d’azione per i diritti umani
e della manifestazione “diamo voce ai diritti umani” in programma il 10 dicembre
2008 davanti alla sede rai di viale Mazzini
Interverranno tra gli altri: Citto Maselli e Ugo Gregoretti, Coord. Emergenza
cultura - Salvatore Nocera, Federazione Italiana Superamento Handicap - Stefano
Busi, Unione degli Studenti - Luca De Zolt portavoce Rete degli studenti medi -
Igiaba Scego, giornalista e scrittrice somala - Kurosh Danesh, Responsabile
Coordinamento Immigrati Cgil - Salvatore Sasso, Dirigente scolastico - Andrea
Olivero, Presidente nazionale delle Acli - Paolo Beni, Presidente nazionale
delle Arci - Gabriella Stramaccioni, Libera - Giuseppe Giulietti, Articolo 21 -
Adriano Poletti, Vicepresidente del Coordinamento Nazionale degli Enti Locali
per la Pace e i Diritti Umani - Flavio Lotti, coordinatore Comitato Nazionale
per il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
Durante la Conferenza stampa verrà effettuata la prima proiezione del film
“La lunga marcia dei diritti umani”, simpatica cronaca della Marcia
Perugia-Assisi effettuata dai conduttori di Caterpillar Massimo Cirri e Filippo
Solibello
Ufficio Stampa: Tavola della pace - Floriana Lenti 338/4770151
tel. +39 075 5734830 Fax +39 075 5721234
email: stampa@perlapace.it - sito:
www.perlapace.it
Di Fabrizio (del 03/12/2008 @ 09:30:28, in Europa, visitato 1887 volte)
Da
Nordic_Roma (nb: tutti i link sono in inglese)
foto European Jewish Congress
The Local
Il Fronte Nazionale Socialista (NSF), uno dei gruppi dominanti dentro il
movimento suprematista bianco in Svezia, si è disperso e poi rilanciato come
partito Folkfronten (Fronte del Popolo).
"Sabato 22 novembre, il Il Fronte Nazionale Socialista (NSF) ha deciso di
trasferirsi in toto nel neonato Fronte del Popolo, perché sentiamo che questo
partito ha la capacità di ricostruire una Svezia per gli Svedesi. Questo
significa anche la fine delle iscrizioni al Fronte Nazionale Socialista," scrive
il gruppo sulla propria pagina web.
Secondo la rivista Expo, il gruppo ha eliminato tutti i riferimenti a Hitler,
ma continua a lottare per una Svezia etnicamente omogenea.
Secondo la piattaforma del partito, gli Svedesi etnici posseggono il diritto
alla nazione perché condividono "lo stesso gene e lo stesso sangue", che
apparterrebbe a chi "per migliaia d'anni ha lavorato la medesima terra".
Scopo del partito quindi, è di "restituire agli Svedesi il loro potere ed i
loro diritti".
Il nuovo partito sarà guidato da due attivisti di lungo corso del NSF: Daniel
Höglund ed Anders Ärleskog.
Il NSF venne fondato nel 1994, ma rimase senza un leader dal 1999, quando
Anders Högström, allora leader del gruppo, sorprese i suoi colleghi ed il paese
annunciando che rinunciava al
nazismo.
L'ala della destra violenta e radicale in Svezia è stata in una condizione di
cambiamento continuo e di lotte intestine tra le fazioni, ognuna sperando di
vincere con i pochi attivisti impegnati, similarmente agli sviluppi che hanno
avuto luogo tra i gruppetti della sinistra.
Secondo la Säpo,
la polizia della sicurezza svedese, la competizione ha obbligato NSF a
rilanciarsi come alternativa parlamentare, lasciando ad altri gruppi a
continuare la lotta per le strade.
Mentre il Folkfronten si definisce un partito, non ha alcun piano di
partecipare al processo democratico, secondo il suo nuovo sito web.
"Il partito non partecipa ai 'dibattiti' della democrazia parlamentare circa
il momentaneo, irrilevante, teorico, spacca-capello, ma lavorerà per gli
interessi a lungo termine dell'etnia svedese" [...]
TT/David Landes (news@thelocal.se)
Di Fabrizio (del 03/12/2008 @ 08:52:52, in Italia, visitato 1844 volte)
Ass. Insieme Zajedno
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