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La redazione
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 06/12/2008 @ 08:43:18, in Italia, visitato 1469 volte)

Da ChiAmaMilano

Come cresce la G2: una ricerca dell'Ismu sulle nuove generazioni nella società multietnica

Della G2 in Italia si è iniziato a parlare da poco, e purtroppo sull'onda della cronaca, spesso senza distinguere il tema da quello più ampio delle migrazioni, che ha assunto proporzioni consistenti ('preoccupanti' per molti) negli anni '80 e ha raggiunto il culmine mediatico da metà anni '90 in poi: un passaggio così rapido che l'attenzione si è concentrata più sull'onda primo migrante che sulle seconde generazioni, le quali nel frattempo si sono formate, stanno crescendo e hanno un'identità in via di definizione.

Un'indagine dell'Ismu su un campione di 17.225 preadolescenti (11-14 anni) che vivono in Lombardia, tra italiani, stranieri e figli di coppie miste, ha provato a farne un ritratto, per quanto sia possibile dato che si tratta di un fenomeno ancora in formazione. Ne è emerso un quadro composito, che mostra tutte le difficoltà dell'inserimento e del senso di appartenenza ad una nazione che sempre più spesso mostra, anche a livello politico, di rifiutare l'integrazione. Soltanto il 32,6% dei figli di immigrati dice di sentirsi italiano; il 60% delle femmine asiatiche, per esempio, ha relazioni nulle o poche frequenti con gli italiani, mentre il 91,4% dei maschi stranieri rimane indietro di 5 punti percentuali rispetto agli italiani quando si chiede se l'essere nati in Italia costituisce un requisito sufficiente per la piena padronanza della lingua.

Dati contraddittori anche sul fronte scolastico: se gli stranieri (in percentuali simili sia i nuovi arrivati che i figli di coppia mista) presentano un rendimento scolastico peggiore rispetto a quello degli italiani - soprattutto le etnie latinoamericane -, la maggior parte degli studenti stranieri vuole continuare a studiare e iscriversi all'università: il 43,9% dei maschi stranieri e il 54,2% delle femmine ha intenzione di frequentare gli atenei italiani, dato che sale ulteriormente per i figli di coppia mista.

Ma non basta: la maggior parte degli stranieri e dei figli di coppia mista aspira un domani ad una professione intellettuale. Chissà se il sistema scolastico italiano consentirà loro di avere percorsi formativi in linea con tali aspettative.

Interrogativi subordinati anche alla conoscenza della lingua: l'essere nati in Italia non costituisce infatti un requisito sufficiente per la piena padronanza dell'italiano; i maschi stranieri nati in Italia risultano indietro di 5 punti percentuali rispetto agli italiani.

Un discorso a parte meritano poi i “Separated children”, cioè i minori stranieri non accompagnati, “una categoria difficile da identificare e quindi anche da quantificare”, come ha commentato Rita Bichi, autrice del volume sul tema. Al 30 settembre 2007 i minori stranieri non accompagnati in Italia sono 6.554, provenienti soprattutto da Marocco, Albania e Palestina. Se la Sicilia, primo punto di approdo per i migranti dal sud, è ovviamente la regione con maggiori presenze, la Lombardia si colloca al secondo posto con 1.053 casi registrati, “senza contare il dato sommerso”.

Al 31 gennaio 2007 dei 989 minori censiti dal Comitato minori stranieri in Lombardia, 647 si concentravano a Milano, 121 a Cremona, 66 a Varese, 54 a Brescia e 24 a Lecco. Questi dati non comprendono bulgari e rumeni che dal 1°gennaio 2007 non sono più soggetti alla normativa sugli extracomunitari.
“Il fenomeno va inserito nella più vasta situazione europea - ha spiegato Bichi - perché il problema risponde a regole locali ma anche sovranazionali. Questi bambini presentano una triplice vulnerabilità: sono minori, stranieri e soli”.

Le pubblicazioni

- Somiglianze e differenze. Le nuove generazioni nella società multietnica di Guia Gilardoni
- Separated children. I minori stranieri non accompagnati di Rita Bichi


A.P.

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Di Fabrizio (del 06/12/2008 @ 09:02:36, in Regole, visitato 3218 volte)

Segnalazione di Betty Michelini e Cristina Seynabou Sebastiani

Una risposta concreta di fronte al susseguirsi di episodi di discriminazione e violenza.

Il vademecum sarà presentato a operatori e cittadini stranieri martedì 9 dicembre alle 20,00 presso la sede del NAGA in via Zamenhof 7/A a Milano alla presenza della autrici e del servizio legale del NAGA.

Cosa fare e come comportarsi se non si ha il permesso di soggiorno? in caso di fermo, abusi o violenze da parte delle forze dell'ordine? Cosa fare sei si desidera fare una denuncia? se si ha bisogno di andare all'ospedale? se si è subita una violenza sessuale e si desidera denunciare il proprio aggressore? se si è vittima di un incidente sul lavoro?
Per rispondere a queste domande e a molte altre l'Avv. Melissa Mariani e l'Avv. Anna Brambilla, con la collaborazione di diverse realtà associative e attive nell'antirazzismo. hanno redatto il "Vademecum di resistenza al Pacchetto Sicurezza".
"Il vademecum può diventare un ottimo strumento sia da distribuire alle persone che si rivolgono agli operatori nell'ambito dell'immigrazione per renderle consapevoli dei loro diritti e per far emergere segnalazioni, denunce o semplicemente racconti sia da utilizzare dagli operatori stessi noi in caso di violazioni di diritti" affermano l'Avv. Mariani e l'Avv. Brambilla.
"Un breve testo che può essere utilizzato agli sportelli, sulle unità mobili, in tutte le situazioni d'informazione o accoglienza di immigrati e anche all'interno delle comunità straniere stesse, uno strumento che vuole essere anche una risposta concreata di fronte al susseguirsi di episodi di discriminazione e violenza" concludono i referenti del servizio legale del NAGA.

Per maggiori informazioni:
NAGA
02 58 10 25 99
naga@naga.itsosexp@naga.it

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Di Sucar Drom (del 06/12/2008 @ 12:14:31, in blog, visitato 1802 volte)

Roma, i romeni contro la Badescu
Si vota anche in Italia per le elezioni politiche in Romania e a uno dei seggi allestiti a Roma per il voto scoppia un caso tra Ramona Badescu, delegata del sindaco Gianni Alemanno per i ra...

Cassazione, bimbo rom chiede elemosina? Non è schiavitù
Non può essere contestato il reato di riduzione in schiavitù alla mamma rom che porta suo figlio, per una parte della giornata, a chiedere l'elemosina per strada. Lo si evince da una sentenza con cui la Cassazione ha ann...

Maroni ai sindaci: "Vietate l'elemosina"
Madri rom con figli al seguito che mendicano nelle città italiane. Tollerarle o provare a toglierle dalle strade con specifiche ordinanze antiaccattonaggio? Il dibattito si riaccende dopo la sentenza della Cassazione che ha annullato la condanna in...

Il "manghel" dei bambini rom e sinti
La Cassazione ha annullato una sentenza della Corte d’Appello di Napoli che aveva condannato una madre rom scoperta a fare accattonaggio con il figlio, immediatamente sono arrivate le critiche di chi è convinto che quando si tratta di Rom e Sinti qu...

Ue, chi incita al razzismo e alla xenofobia rischia sanzioni penali da 1 a 3 anni
Chi incita al razzismo e alla xenofobia rischia sanzioni penali da 1 a 3 anni. Lo hanno deciso i ministri della Giustizia Ue, che hanno raggiunto un accordo sull'adozione della decisione quadro. Un comunicato del commissario Ue alla giustizia, Jacques Barrot (in foto), spiega che il pr...

Cassazione, sentenza ambigua
Dibattito acceso sulla sentenza della cassazione sul caso della donna rom che chiede l’elemosina insieme ai figli. La sentenza è confortante in un senso ma sconfortante in un altro. E’ confortante perché accusare una persona povera di ridurre in schiavitù i figli mentre chiede l’elemosina è un’aberraz...

Premio Minerva, Viktoria Mohacsi tra le premiate
Oggi, lunedì 1 Dicembre, alle ore 20.30, la Galleria Doria Pamphili di Roma ospiterà la diciannovesima Edizione del Premio Minerva. Il Premio Minerva si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica ed è patrocinato dal Ministero per i Beni e le ...

Il “manghel” dei bambini rom e sinti
Fino al qualche decennio fa, per uscire dalla condizione di povertà e di emarginazione, molti minori italiani “lavoravano” per “aiutare” le loro famiglie e per questo spesso non frequentavano la scuola oppure frequentavano un diverso...

Rapporto ENAR 2007: il razzismo è un fenomeno pervasivo e persistente in tutta l'Unione europea
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Napoli, arrestate due persone per i fatti di Ponticelli
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Roma, regalati e regala a Natale un manufatto rom
Per questo Natale pensa ad un regalo originale e solidale: un manufatto rom. L’associazione Insieme Zajedno invita a fare un’esperienza di pace e solidarietà. A Roma dal 6 all’8 dicembre...

Essere Rom o Sinto diventa un reato...
Mentre una recente ricerca dimostra che la «percezione di insicurezza» diminuisce, un giornale nazionale finge di non accorgersene, e cita uno studio vecchio di mesi che dice il contrario. Poi, in un box illustrativo sui «reati che alimentano l’insicurezza», cita la «presenza di Rom e Sint...

Pistoia, l'estraneo fra noi
E' in corso presso la Biblioteca San Giorgio di Pistoia, fino al 13 dicembre, una mostra dal titolo “L'estraneo fra noi- La figura dello zingaro nell'immaginario italiano”...

Roma, quattro milionari a Casilino 900
Una brutta storia rischia di travolgere in Italia migliaia di persone discriminate e segregate nei cosiddetti “campi nomadi”. A quattro persone che vivono a Casilino 900 sono stati sequestrati beni mobili e immobili per un valore di oltre un milione di euro. Un’enormità. Queste quattro persone, Cittadini italiani, non avevano un lavoro ma erano proprietar...

Milano, il trionfo dei diritti umani
Evvai, primavera che muovi i primi passi al freddo e al gelo. Oggi sono stato spettatore e anche comprimario di un grandissimo evento: la chiusura della carovana di Libera in Lombardia, con appuntamento all’università d...

Venezia, continuano le polemiche sul villaggio per i Sinti veneziani
Continua la polemica a Venezia per la realizzazione del villaggio per i Sinti veneziani che da quarant’anni vivono una situazione abitativa drammatica, senza servizi igienici e fognature. Il Consiglio Comunale ha detto no al referendum promosso dal “comitato no campi nomadi nei centri abitati"...

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Di Fabrizio (del 06/12/2008 @ 18:29:26, in scuola, visitato 1505 volte)

Ricevo da Maria Grazia Dicati

Sperando di fare cosa gradita, diffondiamo questo comunicato: il Dipartimento di Scienze Sociali dell'Università di Torino sta cercando una persona interessata a collaborare a una ricerca sui minori rom a Torino, che abbia i seguenti requisiti:
a) competenze sulle tematiche riguardanti i rom e/o l'immigrazione
b) Diploma di laurea (vecchio ordinamento) ovvero Laurea Specialistica/Magistrale – II livello - conseguita con l'attuale ordinamento non prima del 31-12-2005
I tempi sono molto stretti perché il bando per l'assegnazione dell'assegno di ricerca (scaricabile alla pagina http://www.unito.it/documenti/bando_40assegni_CRT.pdf) scade il 22 dicembre.

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Di Fabrizio (del 07/12/2008 @ 09:26:33, in media, visitato 1592 volte)

Da Roma_ex_Yugoslavia

Radio Cingene sarà in onda dal 9 dicembre alle ore 11.00 (ora turca) e trasmetterà sino alle 18.00. Dal 9 dicembre le trasmissioni saranno tutti i giorni dalle 11.00 alle 18.00.

Tutto ciò che dovete fare è visitare il sito www.cingeneyiz.org e cliccare sul bottone "radyo çingene" in alto sulla homepage, oppure collegarvi al seguente indirizzo: http://www.cingeneyiz.org/radyo.htm

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Di Fabrizio (del 07/12/2008 @ 09:32:02, in casa, visitato 2329 volte)

Segnalazione di Betty Michelini

Da La Repubblica - Palermo di Gabriele Isman

Dieci ragazzini in due stanze con una voragine nel pavimento "Quel palazzo poteva crollare".

Nelle parole di un vigile del fuoco, l´epilogo del salvataggio di due famiglie kosovare nel palazzo di via Chiappara in cui vivevano. "Poveri bimbi - dice un´anziana donna con le buste della spesa a Ballarò - Passano ore a chiedere l´elemosina". A intervenire sono stati la polizia - in mattinata una agente aveva trovato in lacrime la bimba di sei anni da cui nasce tutta la vicenda - i vigili del fuoco e le Emergenze.

Erano circa le 10 di mattina quando la poliziotta dell´ufficio Volanti ha trovato in via Maqueda la piccola di sei anni in lacrime. La bambina parlava un italiano piuttosto approssimativo, e non ha saputo indicare con certezza né dove abitasse né dove fosse finita la madre. L´agente con grande pazienza ha chiesto in giro e seguito le indicazioni della bambina che si è illuminata all´altezza dell´Arco di Cutò. A quel punto è stata ritrovata la casa, al civico 45 di via Chiappara. Gli agenti sono saliti e al primo piano hanno trovato altri due bambini che venivano accuditi dal fratello più grande, sedicenne, in condizioni igieniche carenti, tra rifiuti e escrementi di animali. "In questo grande stanzone c´erano dei tappeti, una stufetta elettrica, e i bambini tutti intorno. Mobili? Ben poco. C´è un materasso con delle scodelle sopra. "Ha presente il campo rom della Favorita? Ci metta un tetto sopra e avrà il quadro dell´appartamento", dirà poi uno dei soccorritori, descrivendo i 40 metri quadrati in cui la famiglia viveva, con un grosso buco al centro del pavimento. E se questo era il panorama del primo stanzone, nel secondo c´era un altro nucleo familiare: altri kosovari, altri bambini. Sono stati dieci i minori ritrovati: da uno a 16 anni. E mentre finalmente tornava la madre della bimba di via Maqueda, a coordinare le operazioni c´erano il vice questore aggiunto Giuseppe Di Blasi per la polizia, e Mariangela Paglino e Paolo Quercia per le Emergenze sociali del Comune.

Poi l´arrivo dei vigili del fuoco. "Una parte dell´appartamento deve essere sgomberata. Abbiamo trovato crepe nel muro e problemi anche al pavimento, per i solai di legno che sono a rischio di crolli". Più tardi il responso della polizia municipale e dei tecnici dell´ufficio Edilizia pericolante del Comune sarà ancora più duro: dichiarazione di inagibilità per tutto il palazzo, con entrambi i nuclei da sgomberare.

Verso le 12, la prima famiglia è uscita da casa: la madre, con al collo un neonato - "Avrà al massimo un anno", ha detto uno dei vigili del fuoco - e un secondo bimbo tenuto per mano. Dietro gli altri due, con il sedicenne dagli occhi bassi. Nessun sorriso da grandi o piccini: sono volti spaventati, scappati dall´incubo dell´ex Jugoslavia anni fa e di nuovo senza un tetto. Poche povere cose da portare, mentre i vigili del fuoco venivano fermati da altri residenti della zona per ulteriori emergenze. "Sono palazzi degli anni Venti, anche ben costruiti. Il problema è che da troppo tempo manca la manutenzione da parte dei proprietari e degli occupanti", dice uno dei soccorritori.

Il passaggio successivo è stato all´ufficio Immigrazione: agli adulti sono stati notificati i provvedimenti di espulsione. Il permesso di soggiorno della madre - rilasciato per motivi umanitari - è infatti risultato scaduto. Altri due invece sono risultati in regola. Semplici intimazioni, senza alcun accompagnamento coatto proprio in virtù dei tanti bambini. Ore di accertamenti anche sui precedenti penali, mentre il Comune cercava - con qualche difficoltà - una nuova sistemazione alle famiglie, arrivate in Italia ormai sette anni fa.

Alla fine ha vinto ancora la solidarietà: i due nuclei sono stati ospitati da parenti a Palermo. Nella mattinata i soccorritori dicevano: "Dobbiamo far di tutto per non separare le famiglie". Alla fine, in qualche modo, sono stati ascoltati. Restano quegli occhi bassi, le paure sul volto, i ricordi indelebili di una guerra neppure troppo lontana nell´ex Jugoslava, la speranza fallita di un futuro migliore. Palermo come il Kosovo: per quelle famiglie l´obiettivo resta sempre la sopravvivenza.

CONTINUA...

Parlano i commercianti che conoscevano le due famiglie fuggite dalla ex Jugoslavia e arrivate in città nel 2001
"Erano venti, chiedevano l´elemosina"

I vicini di casa "Li abbiamo sempre aiutati dandogli da mangiare"
L´edificio è stato sgomberato Gli sfollati si sono sistemati da parenti

"Loro vivono qui in via Chiappara da quattro, cinque anni. Noi li conosciamo bene". Dai banchi del mercato di Ballarò, i commercianti osservano curiosi l´andirivieni di poliziotti e vigili del fuoco dal palazzo di via Chiappara, e raccontano la storia di quelle due famiglie kosovare di etnia rom. "Prima c´erano almeno venti bambini lì dentro. Li vedevamo andare a chiedere l´elemosina qui intorno, dalla mattina alla sera. Poi, poche settimane fa, una delle famiglie se n´è andata e ne sono rimaste due, con una decina di bambini. Noi li aiutiamo come possiamo: c´è chi gli porta del pane, chi della carne, chi della frutta, chi della verdura. Ma là dentro pare sia davvero un accampamento". Furti tra i banchi non ne risultano: "No, qui non hanno mai rubato. Sono bravi, e noi li aiutiamo", ribadisce un anziano venditore. Si nota pietà negli occhi e nelle voci dei commercianti. Nessuno spende parole d´odio verso quelle famiglie. Un bambino di 10 anni esce dal palazzo e torna con una barretta di cioccolata. "Me l´hanno regalata qui al mercato", dice sorridente e furbo, mentre se la mangia con una certa avidità, e per lui è certamente la cosa più buona del mondo.

"Sono bambini simpatici - dicono da un altro banco - che fanno tenerezza. Lo sappiamo tutti che chiedono l´elemosina nei dintorni di via Maqueda". E cosa accade se tornano dalle questue quotidiane con pochi soldi? Nessuno sa rispondere. "Escono la mattina, con i genitori o soli, e tornano la sera. Tutti i giorni va così", dicono dai banchi, e qualcun altro racconta l´attaccamento dei genitori ai propri bambini: "Non hanno mai dato problemi, ma guai a toccare o trattar male i bambini. Diventano belve".

Dalla terrazza del secondo piano si nota persino una parabola satellitare, e anche pezzi di muro pronti a cedere. Ma pare che quella zona del palazzo a rischio di crollo sia disabitata da tempo. "Si vede che avevano cominciato dei lavori, ma non li hanno mai terminati", dice uno dei vigili del fuoco. Dal palazzo esce una donna sulla sessantina, con i capelli tinti di rosso in modo piuttosto artigianale: "No, non vivo qui. Sono ospite. Io vivo a Gela" e senza che nessuno glielo chieda, aggiunge: "Ho il permesso di soggiorno. Volete vederlo?". Su come sia arrivata da Gela e da quale parte del palazzo sia uscita la signora, resta il mistero, mentre lei si allontana. I bambini usciranno ore dopo, verso la questura, e da qui verso le case di amici e parenti. La loro odissea non è ancora finita.

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Di Fabrizio (del 07/12/2008 @ 09:40:00, in Italia, visitato 1793 volte)

 Li, 4/12/2008
Al Ministro dell’Interno On. Roberto Maroni ROMA


Gent.imo Ministro
la Federazione Rom e Sinti insieme negli incontri tenuti presso il Ministero dell’Interno con il sottosegretario di Stato Michelino Davico e con il capo segreteria del Ministro dott. Ciriello, ha sollecitato un dialogo diretto con Rom e Sinti per collaborare nella ricerca della corretta soluzione per l’integrazione culturale delle nostre minoranze.

Comprendiamo che i numerosi impegni del suo Ministero rendono difficile un Suo incontro con la nostra Federazione, ma un dialogo diretto con i diretti interessati Rom e Sinti è diventato indispensabile sia per una corretta informazione, sia per mettere in atto coerenti interventi per evitare i disastri del passato.

La Federazione rom e sinti insieme sollecita il Ministro dell’Interno a garantire una “sicurezza abitativa” dignitosa per Rom e Sinti, una politica abitativa, pubblica e privata, evitando ogni forma di “GHETTIZZAZIONE e SEGREGAZIONE”.

Per questo Le chiedo di inserire la “Federazione rom e sinti insieme” nel gruppo di lavoro che intende costituire presso il Ministero dell’Interno per collaborare al piano di attuazione degli interventi successivi al censimento.

Comprendere la Federazione Rom e Sinti insieme nel gruppo di lavoro presso il Ministero dell’Interno sarebbe la dimostrazione concreta di una precisa volontà politica del Suo Ministero di voler realizzare un VERO processo di interazione con e per Rom e Sinti per prevenire e contrastare concretamente ogni forma di illegalità presente anche in alcune persone delle minoranze Rom e Sinte.

Escludere la Federazione Rom e Sinti insieme dal gruppo di lavoro presso il Ministero dell’Interno sarebbe la dimostrazione di una precisa volontà del suo Ministero di NON VOLER realizzare CONCRETI PERCORSI di integrazione culturale di Rom e Sinti, violando i principi della nostra Costituzione. Questa negazione imporrebbe alla nostra organizzazione di mettere in atto con determinazione forme di protesta, civile e democratica, per poter finalmente informare correttamente l’opinione pubblica.

Distinti saluti
Il presidente
Nazzareno Guarnieri

Sede legale: Via Fanfulla da Lodi, 5 – 00176 Roma – C.F. 97510400589
Segreteria . 3483915709 – Presidenza: 3277393570 – 3396408501 Coordinamento: 3932442264
email: federazioneromesinti@yahoo.it - Web: http://comitatoromesinti.blogspot.com

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Di Fabrizio (del 08/12/2008 @ 09:22:54, in Europa, visitato 2299 volte)

Da Romanian_Roma

02/12/2008 - divers.ro by Mihaela Dumitrascu, Marian Chiriac: Sette Rom per il Parlamento. Che possibilità hanno?

Una donna, attivisti civici, politici di carriera, persone quasi sconosciute. Questa sarebbe l'offerta dei Rom, candidati in liste di diversi partiti per le elezioni parlamentari, tenutesi domenica 30 novembre.

I sette candidati rom, alcuni dei quali intraprendono in qualche modo il ruolo di "Obama di Romania", sono i seguenti: Dana Rozalia Varga (PNL), Costel Bercus (PSD), Ioan Gruia Bumbu (PNL), Tudor Gheorghe (PRM), Emanuel Onoriu (PNG), Nicolae Paun (Partito Rom "Pro Europa"), Madalin Stefan Voicu (PSD).

Ad una prima lettura, si può rimanere sorpresi dalla varietà di opzioni politiche. I candidati hanno optato per partiti di tutti i colori politici, da quello del centro-destra, ora al potere - il Partito Nazional Liberale (PNL), a quello del centro-sinistra - il Partito Social Democratico (PSD), sino al Partito della Nuova Generazione (PNG) o al Partito della Grande Romania (PRM), non facili da identificare ideologicamente, comunque, partiti che a volte hanno mostrato un'attitudine anti-minoranze.

Di conseguenza,, i candidati rom non sono molto legati all'orientamento ideologico, dato che piuttosto pongono l'accento sul bisogno di rappresentare la propria gente, più spesso, di etnia rom - del collegio dove sono candidati.

Le elezioni porteranno una certezza: il Parlamento avrà almeno un rappresentante dei Rom, più precisamente almeno il candidato del Partito Rom, che in base all'attuale legislazione, ha un posto di diritto nella Camera dei Deputati. Per gli altri, è più difficile predire il futuro, ma la speranza è l'ultima a morire, in ogni caso...

Tuttavia, la campagna corrente presenta parecchie novità. Prima di tutte, abbiamo la prima donna Rom che partecipa alla competizione per un posto da deputato: Dana Rozalia Varga, affiliata al PNL, è la candidata per il Collegio Uninominale 7 per la contea di Timis.

In un'intervista al giornale online RomaWorld (www.romaworld.ro), Dana Varga dice di voler essere "la voce della gente di Lugoj nel Parlamento" e che intende prendere azioni specifiche nei seguenti campi: economia, sanità ed istruzione. "Per iniziare voglio focalizzarmi nell'incremento del potenziale economico di Lugoj, attraendo fondi europei e di investimento".

Varga, che per un certo periodo ha lavorato nell'amministrazione centrale come consigliere del primo ministro Calin Popescu Tariceanu, intende focalizzarsi nel suo mandato su: salari decenti, nuovi progetti per l'alloggio sociale, come pure nel continuare i programmi già intrapresi dal Governo e nella creazione di un sistema scolastico integrato per prevenire l'abbandono scolastico.

La situazione delle donne nel collegio dove intende farsi eleggere come deputato è pure un tema importante nella sua campagna. Riguardo a ciò, l'azione di Dana Varga si focalizzerà sull'integrazione delle donne nel mercato del lavoro, come pure nell'appoggiare iniziative di auto-imprenditorialità.

Nicolae Paun è il candidato del Partito Rom "Pro Europa" in tutti i collegi uninominali per la Camera dei Deputati, essendo il rappresentante del partito di minoranza che avrà automaticamente un rappresentante nel Parlamento. Così Paun, che non ha un contro-candidato, può dichiarare nel suo slogan elettorale "Scegline uno per tutti".

Se consideriamo l'esperienza e la notorietà, il candidato Rom con le più ampie possibilità di andare in Parlamento, sarebbe quello scelto dal PSD nel Collegio Uninominale 1 di Giurgiu: Madalin Stefan Voicu. D'altra parte, è nella "lista nera" dei candidati disegnata dalla Coalizione per una Romania Pulita (www.romaniacurata.ro) , in quanto non ha firmato la Norma del Patto di Legge 2008. Normalmente questo non dovrebbe influenzare più di tanto gli elettori.

Ioan Gruia Bumbu, presidente dell'Agenzia Nazionale per i Rom e candidato PNL nel Collegio Uninominale 20 del distretto 5 di Bucarest, è come se "giocasse in casa",, dato che il suo collegio si trova nel quartiere di Ferentari, abitato principalmente da Rom.

Nello show elettorale da Radio France International, tenutosi lunedì 24 novembre, Bumbu, che ha esperienza nell'amministrazione locale e centrale, ha puntualizzato che vuole rappresentare nel Parlamento la comunità rom di Ferentari, perché conosce molto bene i problemi che si affrontano.

"La mia campagna si è svolta accanto agli elettori, sul campo. Con il mio team abbiamo rivisto i problemi reali della gente di Ferentari. Ogni giorno sono nel quartiere, parlo alla gente e capisco che hanno bisogno di lavoro, dispensari e alloggi, che c'è troppo sporco, spazzatura."

Pensa che questi problemi non possono essere ignorati e che "un parlamentare deve aiutare con leggi ed azioni concrete nel trovare soluzioni ai problemi reali della gente. Dobbiamo essere capaci di rimuovere le cause dei problemi sociali, per non avere più questi effetti. Inoltre, Bumbu dice che abbiamo bisogno di una nuova generazione in politica, e data la sua giovinezza, ha un approccio più pragmatico alla politica. Nondimeno, le sue possibilità di vittoria sono abbastanza basse, dato che concorre contro Gigi Becali e Oana Niculescu Mizil, appoggiati da Marian Vanghelie, il sindaco del 5° distretto.

Un altro alla prima esperienza elettorale è un giovane Rom, un attivista molto conosciuto in quest'ambiente, nelle liste di un partito che spesso è stato criticato per le sue politiche sulle minoranze.

Candidato dell'alleanza PSD-PC nel Colleggio Uninominale 4 di Calarasi, Costel Bercus ritiene che le tematiche rom non siano differenti da quelle dell'altra gente. "Per i Rom, questi argomenti possono in qualche modo essere aggravati dall'intolleranza, discriminazione e a volte anche dall'esclusione", ha dichiarato Bercus in un'intervista a Divers.ro.

"E' vero che sino a queste elezioni, la minoranza rom era considerata una massa facile da manipolare da parte di chi trae vantaggio dalla loro povertà, analfabetismo e mancanza di istruzione e corretta informazione. Venivano comperati, si permetteva che ciò succedesse, anche con regali elettorali o con denaro. Questo è precisamente il perché la mia campagna si è focalizzata specialmente sulla mia esperienza in progetti educativi ed altri interventi che ho organizzato, appoggiato e sviluppato per l'inclusione delle categorie sotto privilegiate", ha dichiarato.

Costel Bercus, ex presidente dell'Associazione Romani Criss, dice di aver scelto l'alleanza PSD-PC perché il programma che hanno lanciato in questa campagna è focalizzato sulla numerosa gente media. "Per esempio, è difficile promuovere con misure liberali strategie che possano livellare le lacune nell'integrazione," dice, "perché sono collegate a direzioni chiaramente protezioniste, correttive e populiste. Ci sono dichiarazioni, ma le prospettive di riempirle con azioni concrete sono scarse, se non si ha l'appoggio della maggioranza parlamentare".

Le possibilità di successo di Emanuel Onoriu, candidato del PNG nel Collegio Uninominale 1 del primo distretto della capitale, sono stimate basse. In un editoriale pubblicato da Romaworld.ro, il giornalista Petru Zoltan nota che Onoriu "è stato gettato nella mischia per riempire i posti, dato che il partito di Becali non ha molta gente. Sperando che i Rom siano così attratti per votare per lui, otterrà una certa notorietà".

Tudor Gheorghe, presidente della Fondazione Tudor di Ploiesti e candidato con PRM nel Collegio Uninominale 9 di Prahova, ha dichiarato in una discussione sul forum Rom_link di aver scelto la lista PRM perché non si adatterebbe ad alcune altre liste "dove altri hanno fatto donazioni importanti ai partiti". D'altra parte, Tudor Gheorghe appare ottimista sulle sue sue possibilità - anche se i Rom sinora non hanno mai votato PRM - ed augura "buona fortuna a tutti i Rumeni che concorrono per il Parlamento, indipendentemente dalla loro affiliazione politica, perché il sangue è più spesso dell'acqua."

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Ricevo da Roberto Malini

Riceviamo dalla Delegazione italiana del Gruppo socialista presso il Parlamento europeo il testo della dichiarazione di Maria Grazia Pagano, Pd-Pse, Commissione per le Libertà civili, la giustizia e gli affari interni. Abbiamo inviato le nostre considerazioni e alcune proposte ai membri della Commissione che ci paiono sinceramente sensibili alla necessità di adeguarsi alla linea Europea, che non concede più spazio all'odio razziale e omofobico.

Dichiarazione di Maria Grazia Pagano

Bruxelles, 5 dicembre 2008. "Il razzismo e la xenofobia non hanno posto in Europa": è questo il messaggio che l'Unione Europea lancia all'indomani del Consiglio dei 27 ministri della Giustizia che introduce sanzioni fino a 3 anni di carcere per chi incita pubblicamente alla violenza e all'odio. Ma io direi di più: il razzismo, l'omofobia e le discriminazioni di ogni sorta non hanno dimora in una UE che ad una legislazione già avanzata in materia di diritti di cittadinanza aggiungerà presto una direttiva, attualmente all'esame del Parlamento Europeo, contro ogni forma di discriminazione.

Sarà da vedere se l'Italia saprà o vorrà trasporre correttamente questa normativa senza incappare in un'ennesima procedura d'infrazione del diritto comunitario. Devo dire, però, che nutro poca fiducia nell'attuale maggioranza di governo, non tanto perché di uno schieramento opposto al mio, quanto perché l'attuale centrodestra mi sembra, da un lato, incapace di sviluppare una cultura dell'integrazione e dell'inclusione e, dall'altro, ancora incapace di difendere la laicità dello Stato e troppo timoroso degli strali del Vaticano.

La posizione espressa dalla Chiesa in questi giorni sulla depenalizzazione dell'omosessualità nel mondo e sulla Convenzione ONU sull'handicap è nota. Quello che stupisce, però, è che uno stato laico sia incapace di difendere apertamente i diritti umani e si preoccupi di smorzare le preoccupazioni del Vaticano con dichiarazioni di comprensione, se non di apprezzamento, a partire da quella del ministro Frattini. L'Italia deve stare tutta - destra e sinistra, laici e cattolici - dalla parte dei diritti."

La proposta EveryOne. Razzismo, omofobia, diritto di cittadinanza: per cambiare è necessario aprire gli occhi sulla realtà attuale e cominciare con una seria autocritica

Roma, 6 dicembre 2008. Accogliamo con favore e speranza questo vostro messaggio. La destra italiana, che ha ingannato gli elettori attraverso una campagna di propaganda razziale senza precedenti attua una politica improntata all'intolleranza, mentre non si impegna in alcun modo in relazione ai problemi veri: la criminalità organizzata, collusa con politica e informazione, che ha toccato i suoi "record" di "fatturato" nel 2007: 130 miliardi di euro in Italia, circa 500 nel mondo (altro che criminalità straniera!); le disastrose politiche ambientali, che non sono solo le pessime soluzioni adottate in Campania per l'emergenza-rifiuti, ma la cecità di fronte all'inquinamento, all'effetto-sera, ai progetti sul nucleare; la diffusione in ogni strato della società di ideologie razziste, negazionismi, nazionalismi e federalismi pretestuosi; la totale censura politica sui media (basti pensare al nostro gruppo: nonostante i risultati ottenuti, nel campo dei Diritti Umani, in tutto il mondo e il rispetto che ci circonda, siamo soggetti a un diktat e "bannati" da TV e stampa, salvo briciole e scampoli, quando diffondiamo notizie inedite di interesse nazionale). La sinistra, però, deve cambiare, perché le politiche razziali, che esistono in Italia da lustri, sono diventate spregiudicate, poi efferate proprio durante il governo Prodi e la Roma di Veltroni ha inaugurato l'inferno in cui attualmente versano i Rom. I pochi uomini di sinistra che conoscono la realtà della persecuzione antizigana in Italia si comportano ormai come le tre scimmiette: per loro il razzismo è qualcosa di "astratto" e non riguarda il popolo annientato dei Rom. Amministrazioni di sinistra come quella di Pesaro attuano politiche persecutorie assolutamente disumane (basta digitare su google "Pesaro" e "Rom" per averne un saggio); ma praticamente tutti i comuni in cui esistono giunte di sinistra conducono azioni di persecuzione etnica e razziale, nei confronti dei Rom, eccettuati i comuni sardi, dove tuttavia la presenza Rom è minima. Idem per quelli di "destra". Se le forze politiche di sinistra iniziassero a proporre programmi di integrazione e non di espulsione e vessazione e decidessero di interrompere e far interrompere la propaganda razzista, che raggiunge punte spaventose durante le elezioni, sarebbe un bel passo avanti. I recenti discorsi di Rutelli, però, fanno pensare che si va in direzione opposta. Riguardo all'Omofobia, il nostro gruppo è in grado di elaborare una mozione per una Direttiva europea che garantisca diritti basilari a tutti i cittadini omosessuali che risiedono nell'Unione europea, a partire da una formula - che deve valere ovunque - per dare un riconoscimento giuridico alle unioni. Se non è riconosciuto il rapporto di solidarietà e amore fra due persone, i diritti dei Gay restano nella preistoria, perché si nega la base stessa della libertà di scelta sessuale, che non è solo "poesia", ma deve trovare una tutela nella legge. Se ritenete che i tempi siano maturi, parliamone.

Per ulteriori informazioni:
Gruppo EveryOne
Tel: (+ 39) 334-8429527 – (+ 39) 331-3585406
www.everyonegroup.com :: info@everyonegroup.com

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Di Fabrizio (del 09/12/2008 @ 09:04:17, in casa, visitato 1723 volte)

Da Travellerstimes

Mentre i consigli promettevano l'impossibile ma non facevano niente per fornire un sito alla sua famiglia, Kate Brazil è in cerca di risposta. Jake Bowers segue questa donna zingara nella sua missione.

Intanto che si avvicina Natale, si stima che 4.500 famiglie Rom e Viaggianti in tutta la Bretagna non avranno un posto legale dove vivere. Ma nell'East Sussex, una donna zingara, suo marito e loro figlio disabile si sono confrontate con un consiglio che dice che sono seduti su 1,2 milioni di sterline dei contribuenti per risistemare un sito. Una settimana dopo il consiglio ha deciso di iniziare i lavori "nei prossimi giorni".

Soltanto una buona sincronizzazione o pura coincidenza? Decidete voi.

 (in inglese ndr)

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