Come cresce la G2: una ricerca dell'Ismu sulle nuove generazioni
nella società multietnica
Della G2 in Italia si è iniziato a parlare da poco, e purtroppo sull'onda della
cronaca, spesso senza distinguere il tema da quello più ampio delle migrazioni,
che ha assunto proporzioni consistenti ('preoccupanti' per molti) negli anni '80
e ha raggiunto il culmine mediatico da metà anni '90 in poi: un passaggio così
rapido che l'attenzione si è concentrata più sull'onda primo migrante che sulle
seconde generazioni, le quali nel frattempo si sono formate, stanno
crescendo e hanno un'identità in via di definizione.
Un'indagine dell'Ismu su un campione di 17.225 preadolescenti (11-14 anni)
che vivono in Lombardia, tra italiani, stranieri e figli di coppie miste, ha
provato a farne un ritratto, per quanto sia possibile dato che si tratta di un
fenomeno ancora in formazione. Ne è emerso un quadro composito, che mostra tutte
le difficoltà dell'inserimento e del senso di appartenenza ad una nazione che
sempre più spesso mostra, anche a livello politico, di rifiutare l'integrazione.
Soltanto il 32,6% dei figli di immigrati dice di sentirsi italiano; il 60% delle
femmine asiatiche, per esempio, ha relazioni nulle o poche frequenti con gli
italiani, mentre il 91,4% dei maschi stranieri rimane indietro di 5 punti
percentuali rispetto agli italiani quando si chiede se l'essere nati in Italia
costituisce un requisito sufficiente per la piena padronanza della lingua.
Dati contraddittori anche sul fronte scolastico: se gli stranieri (in
percentuali simili sia i nuovi arrivati che i figli di coppia mista) presentano
un rendimento scolastico peggiore rispetto a quello degli italiani - soprattutto
le etnie latinoamericane -, la maggior parte degli studenti stranieri vuole
continuare a studiare e iscriversi all'università: il 43,9% dei maschi stranieri
e il 54,2% delle femmine ha intenzione di frequentare gli atenei italiani, dato
che sale ulteriormente per i figli di coppia mista.
Ma non basta: la maggior parte degli stranieri e dei figli di coppia mista
aspira un domani ad una professione intellettuale. Chissà se il sistema
scolastico italiano consentirà loro di avere percorsi formativi in linea con
tali aspettative.
Interrogativi subordinati anche alla conoscenza della lingua: l'essere nati
in Italia non costituisce infatti un requisito sufficiente per la piena
padronanza dell'italiano; i maschi stranieri nati in Italia risultano indietro
di 5 punti percentuali rispetto agli italiani.
Un discorso a parte meritano poi i “Separated children”, cioè i minori
stranieri non accompagnati, “una categoria difficile da identificare e quindi
anche da quantificare”, come ha commentato Rita Bichi, autrice del volume sul
tema. Al 30 settembre 2007 i minori stranieri non accompagnati in Italia sono
6.554, provenienti soprattutto da Marocco, Albania e Palestina. Se la Sicilia,
primo punto di approdo per i migranti dal sud, è ovviamente la regione con
maggiori presenze, la Lombardia si colloca al secondo posto con 1.053 casi
registrati, “senza contare il dato sommerso”.
Al 31 gennaio 2007 dei 989 minori censiti dal Comitato minori stranieri in
Lombardia, 647 si concentravano a Milano, 121 a Cremona, 66 a Varese, 54 a
Brescia e 24 a Lecco. Questi dati non comprendono bulgari e rumeni che dal
1°gennaio 2007 non sono più soggetti alla normativa sugli extracomunitari.
“Il fenomeno va inserito nella più vasta situazione europea - ha spiegato Bichi
- perché il problema risponde a regole locali ma anche sovranazionali. Questi
bambini presentano una triplice vulnerabilità: sono minori, stranieri e soli”.
Le pubblicazioni
- Somiglianze e differenze. Le nuove generazioni nella società multietnica di
Guia Gilardoni
- Separated children. I minori stranieri non accompagnati di Rita Bichi
Di Fabrizio (del 06/12/2008 @ 09:02:36, in Regole, visitato 3218 volte)
Segnalazione di Betty Michelini e Cristina Seynabou Sebastiani
Una risposta concreta di fronte al susseguirsi di episodi di discriminazione
e violenza.
Il vademecum sarà presentato a operatori e cittadini stranieri martedì 9
dicembre alle 20,00 presso la sede del NAGA in via Zamenhof 7/A a Milanoalla presenza
della autrici e del servizio legale del NAGA.
Cosa fare e come comportarsi se non si ha il permesso di soggiorno? in caso di
fermo, abusi o violenze da parte delle forze dell'ordine? Cosa fare sei si
desidera fare una denuncia? se si ha bisogno di andare all'ospedale? se si è
subita una violenza sessuale e si desidera denunciare il proprio aggressore? se
si è vittima di un incidente sul lavoro?
Per rispondere a queste domande e a molte altre l'Avv. Melissa Mariani e l'Avv.
Anna Brambilla, con la collaborazione di diverse realtà associative e attive
nell'antirazzismo. hanno redatto il "Vademecum di resistenza al Pacchetto
Sicurezza".
"Il vademecum può diventare un ottimo strumento sia da distribuire alle persone
che si rivolgono agli operatori nell'ambito dell'immigrazione per renderle
consapevoli dei loro diritti e per far emergere segnalazioni, denunce o
semplicemente racconti sia da utilizzare dagli operatori stessi noi in caso di
violazioni di diritti" affermano l'Avv. Mariani e l'Avv. Brambilla.
"Un breve testo che può essere utilizzato agli sportelli, sulle unità mobili, in
tutte le situazioni d'informazione o accoglienza di immigrati e anche
all'interno delle comunità straniere stesse, uno strumento che vuole essere
anche una risposta concreata di fronte al susseguirsi di episodi di
discriminazione e violenza" concludono i referenti del servizio legale del NAGA.
Di Sucar Drom (del 06/12/2008 @ 12:14:31, in blog, visitato 1802 volte)
Roma, i romeni contro la Badescu
Si vota anche in Italia per le elezioni politiche in Romania e a uno dei seggi
allestiti a Roma per il voto scoppia un caso tra Ramona Badescu, delegata del
sindaco Gianni Alemanno per i ra...
Cassazione, bimbo rom chiede elemosina? Non è schiavitù
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porta suo figlio, per una parte della giornata, a chiedere l'elemosina per
strada. Lo si evince da una sentenza con cui la Cassazione ha ann...
Maroni ai sindaci: "Vietate l'elemosina"
Madri rom con figli al seguito che mendicano nelle città italiane. Tollerarle o
provare a toglierle dalle strade con specifiche ordinanze antiaccattonaggio?
Il dibattito si riaccende dopo la sentenza della Cassazione che ha annullato la
condanna in...
Il "manghel" dei bambini rom e sinti
La Cassazione ha annullato una sentenza della Corte d’Appello di Napoli che
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immediatamente sono arrivate le critiche di chi è convinto che quando si tratta
di Rom e Sinti qu...
Ue, chi incita al razzismo e alla xenofobia rischia sanzioni penali da 1 a 3
anni
Chi incita al razzismo e alla xenofobia rischia sanzioni penali da 1 a 3 anni.
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sull'adozione della decisione quadro. Un comunicato del commissario Ue alla
giustizia, Jacques Barrot (in foto), spiega che il pr...
Cassazione, sentenza ambigua
Dibattito acceso sulla sentenza della cassazione sul caso della donna rom che
chiede l’elemosina insieme ai figli. La sentenza è confortante in un senso ma
sconfortante in un altro. E’ confortante perché accusare una persona povera di
ridurre in schiavitù i figli mentre chiede l’elemosina è un’aberraz...
Premio Minerva, Viktoria Mohacsi tra le premiate
Oggi, lunedì 1 Dicembre, alle ore 20.30, la Galleria Doria Pamphili di Roma
ospiterà la diciannovesima Edizione del Premio Minerva. Il Premio Minerva si
svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica ed è patrocinato
dal Ministero per i Beni e le ...
Il “manghel” dei bambini rom e sinti
Fino al qualche decennio fa, per uscire dalla condizione di povertà e di
emarginazione, molti minori italiani “lavoravano” per “aiutare” le loro famiglie
e per questo spesso non frequentavano la scuola oppure frequentavano un
diverso...
Napoli, arrestate due persone per i fatti di Ponticelli
Due persone sono state arrestate a Napoli con l'accusa di aver incendiato,
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Per questo Natale pensa ad un regalo originale e solidale: un manufatto rom.
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Essere Rom o Sinto diventa un reato...
Mentre una recente ricerca dimostra che la «percezione di insicurezza»
diminuisce, un giornale nazionale finge di non accorgersene, e cita uno studio
vecchio di mesi che dice il contrario. Poi, in un box illustrativo sui «reati
che alimentano l’insicurezza», cita la «presenza di Rom e Sint...
Pistoia, l'estraneo fra noi
E' in corso presso la Biblioteca San Giorgio di Pistoia, fino al 13 dicembre,
una mostra dal titolo “L'estraneo fra noi- La figura dello zingaro
nell'immaginario italiano”...
Roma, quattro milionari a Casilino 900
Una brutta storia rischia di travolgere in Italia migliaia di persone
discriminate e segregate nei cosiddetti “campi nomadi”. A quattro persone che
vivono a Casilino 900 sono stati sequestrati beni mobili e immobili per un
valore di oltre un milione di euro. Un’enormità. Queste quattro persone,
Cittadini italiani, non avevano un lavoro ma erano proprietar...
Milano, il trionfo dei diritti umani
Evvai, primavera che muovi i primi passi al freddo e al gelo. Oggi sono stato
spettatore e anche comprimario di un grandissimo evento: la chiusura della
carovana di Libera in Lombardia, con appuntamento all’università d...
Venezia, continuano le polemiche sul villaggio per i Sinti veneziani
Continua la polemica a Venezia per la realizzazione del villaggio per i Sinti
veneziani che da quarant’anni vivono una situazione abitativa drammatica, senza
servizi igienici e fognature. Il Consiglio Comunale ha detto no al referendum
promosso dal “comitato no campi nomadi nei centri abitati"...
Di Fabrizio (del 06/12/2008 @ 18:29:26, in scuola, visitato 1505 volte)
Ricevo da Maria Grazia Dicati
Sperando di fare cosa gradita, diffondiamo questo comunicato: il Dipartimento
di Scienze Sociali dell'Università di Torino sta cercando una persona
interessata a collaborare a una ricerca sui minori rom a Torino, che abbia i
seguenti requisiti:
a) competenze sulle tematiche riguardanti i rom e/o l'immigrazione
b) Diploma di laurea (vecchio ordinamento) ovvero Laurea
Specialistica/Magistrale – II livello - conseguita con l'attuale ordinamento non
prima del 31-12-2005
I tempi sono molto stretti perché il bando per l'assegnazione dell'assegno di
ricerca (scaricabile alla pagina
http://www.unito.it/documenti/bando_40assegni_CRT.pdf) scade il 22
dicembre.
Radio Cingene sarà in onda dal 9 dicembre alle ore 11.00 (ora turca) e
trasmetterà sino alle 18.00. Dal 9 dicembre le trasmissioni saranno tutti i
giorni dalle 11.00 alle 18.00.
Dieci ragazzini in due stanze
con una voragine nel pavimento
"Quel palazzo poteva crollare".
Nelle parole di un vigile del fuoco, l´epilogo
del salvataggio di due famiglie kosovare nel palazzo di via Chiappara in cui
vivevano. "Poveri bimbi - dice un´anziana donna con le buste della spesa a Ballarò - Passano ore a chiedere l´elemosina". A intervenire sono stati la
polizia - in mattinata una agente aveva trovato in lacrime la bimba di sei anni
da cui nasce tutta la vicenda - i vigili del fuoco e le Emergenze.
Erano circa le 10 di mattina quando la poliziotta dell´ufficio Volanti ha
trovato in via Maqueda la piccola di sei anni in lacrime. La bambina parlava un
italiano piuttosto approssimativo, e non ha saputo indicare con certezza né dove
abitasse né dove fosse finita la madre. L´agente con grande pazienza ha chiesto
in giro e seguito le indicazioni della bambina che si è illuminata all´altezza
dell´Arco di Cutò. A quel punto è stata ritrovata la casa, al civico 45 di via
Chiappara. Gli agenti sono saliti e al primo piano hanno trovato altri due
bambini che venivano accuditi dal fratello più grande, sedicenne, in condizioni
igieniche carenti, tra rifiuti e escrementi di animali. "In questo grande
stanzone c´erano dei tappeti, una stufetta elettrica, e i bambini tutti intorno.
Mobili? Ben poco. C´è un materasso con delle scodelle sopra. "Ha presente il
campo rom della Favorita? Ci metta un tetto sopra e avrà il quadro
dell´appartamento", dirà poi uno dei soccorritori, descrivendo i 40 metri
quadrati in cui la famiglia viveva, con un grosso buco al centro del pavimento.
E se questo era il panorama del primo stanzone, nel secondo c´era un altro
nucleo familiare: altri kosovari, altri bambini. Sono stati dieci i minori
ritrovati: da uno a 16 anni. E mentre finalmente tornava la madre della bimba di
via Maqueda, a coordinare le operazioni c´erano il vice questore aggiunto
Giuseppe Di Blasi per la polizia, e Mariangela Paglino e Paolo Quercia per le
Emergenze sociali del Comune.
Poi l´arrivo dei vigili del fuoco. "Una parte dell´appartamento deve essere
sgomberata. Abbiamo trovato crepe nel muro e problemi anche al pavimento, per i
solai di legno che sono a rischio di crolli". Più tardi il responso della
polizia municipale e dei tecnici dell´ufficio Edilizia pericolante del Comune
sarà ancora più duro: dichiarazione di inagibilità per tutto il palazzo, con
entrambi i nuclei da sgomberare.
Verso le 12, la prima famiglia è uscita da casa: la madre, con al collo un
neonato - "Avrà al massimo un anno", ha detto uno dei vigili del fuoco - e un
secondo bimbo tenuto per mano. Dietro gli altri due, con il sedicenne dagli
occhi bassi. Nessun sorriso da grandi o piccini: sono volti spaventati, scappati
dall´incubo dell´ex Jugoslavia anni fa e di nuovo senza un tetto. Poche povere
cose da portare, mentre i vigili del fuoco venivano fermati da altri residenti
della zona per ulteriori emergenze. "Sono palazzi degli anni Venti, anche ben
costruiti. Il problema è che da troppo tempo manca la manutenzione da parte dei
proprietari e degli occupanti", dice uno dei soccorritori.
Il passaggio successivo è stato all´ufficio Immigrazione: agli adulti sono stati
notificati i provvedimenti di espulsione. Il permesso di soggiorno della madre -
rilasciato per motivi umanitari - è infatti risultato scaduto. Altri due invece
sono risultati in regola. Semplici intimazioni, senza alcun accompagnamento
coatto proprio in virtù dei tanti bambini. Ore di accertamenti anche sui
precedenti penali, mentre il Comune cercava - con qualche difficoltà - una nuova
sistemazione alle famiglie, arrivate in Italia ormai sette anni fa.
Alla fine ha vinto ancora la solidarietà: i due nuclei sono stati ospitati da
parenti a Palermo. Nella mattinata i soccorritori dicevano: "Dobbiamo far di
tutto per non separare le famiglie". Alla fine, in qualche modo, sono stati
ascoltati. Restano quegli occhi bassi, le paure sul volto, i ricordi indelebili
di una guerra neppure troppo lontana nell´ex Jugoslava, la speranza fallita di
un futuro migliore. Palermo come il Kosovo: per quelle famiglie l´obiettivo
resta sempre la sopravvivenza.
CONTINUA...
Parlano i commercianti che conoscevano le due famiglie fuggite dalla ex
Jugoslavia e arrivate in città nel 2001 "Erano venti, chiedevano l´elemosina"
I vicini di casa "Li abbiamo sempre aiutati dandogli da mangiare"
L´edificio è stato sgomberato Gli sfollati si sono sistemati da parenti
"Loro vivono qui in via Chiappara da quattro, cinque anni. Noi li conosciamo
bene". Dai banchi del mercato di Ballarò, i commercianti osservano curiosi
l´andirivieni di poliziotti e vigili del fuoco dal palazzo di via Chiappara, e
raccontano la storia di quelle due famiglie kosovare di etnia rom. "Prima
c´erano almeno venti bambini lì dentro. Li vedevamo andare a chiedere
l´elemosina qui intorno, dalla mattina alla sera. Poi, poche settimane fa, una
delle famiglie se n´è andata e ne sono rimaste due, con una decina di bambini.
Noi li aiutiamo come possiamo: c´è chi gli porta del pane, chi della carne, chi
della frutta, chi della verdura. Ma là dentro pare sia davvero un accampamento".
Furti tra i banchi non ne risultano: "No, qui non hanno mai rubato. Sono bravi,
e noi li
aiutiamo", ribadisce un anziano venditore. Si nota pietà negli occhi e nelle
voci dei commercianti. Nessuno spende parole d´odio verso quelle famiglie. Un
bambino di 10 anni esce dal palazzo e torna con una barretta di cioccolata. "Me
l´hanno regalata qui al mercato", dice sorridente e furbo, mentre se la mangia
con una certa avidità, e per lui è certamente la cosa più buona del mondo.
"Sono bambini simpatici - dicono da un altro banco - che fanno tenerezza. Lo
sappiamo tutti che chiedono l´elemosina nei dintorni di via Maqueda". E cosa
accade se tornano dalle questue quotidiane con pochi soldi? Nessuno sa
rispondere. "Escono la mattina, con i genitori o soli, e tornano la sera. Tutti
i giorni va così", dicono dai banchi, e qualcun altro racconta l´attaccamento
dei genitori ai propri bambini: "Non hanno mai dato problemi, ma guai a toccare
o trattar male i bambini. Diventano belve".
Dalla terrazza del secondo piano si nota persino una parabola satellitare, e
anche pezzi di muro pronti a cedere. Ma pare che quella zona del palazzo a
rischio di crollo sia disabitata da tempo. "Si vede che avevano cominciato dei
lavori, ma non li hanno mai terminati", dice uno dei vigili del fuoco. Dal
palazzo esce una donna sulla sessantina, con i capelli tinti di rosso in modo
piuttosto artigianale: "No, non vivo qui. Sono ospite. Io vivo a Gela" e senza
che nessuno glielo chieda, aggiunge: "Ho il permesso di soggiorno. Volete
vederlo?". Su come sia arrivata da Gela e da quale parte del palazzo sia uscita
la signora, resta il mistero, mentre lei si allontana. I bambini usciranno ore
dopo, verso la questura, e da qui verso le case di amici e parenti. La loro
odissea non è ancora finita.
Di Fabrizio (del 07/12/2008 @ 09:40:00, in Italia, visitato 1793 volte)
Li, 4/12/2008
Al Ministro dell’Interno On. Roberto Maroni ROMA
Gent.imo Ministro
la Federazione Rom e Sinti insieme negli incontri tenuti presso il
Ministero dell’Interno con il sottosegretario di Stato Michelino Davico e con il
capo segreteria del Ministro dott. Ciriello, ha sollecitato un dialogo diretto
con Rom e Sinti per collaborare nella ricerca della corretta soluzione per
l’integrazione culturale delle nostre minoranze.
Comprendiamo che i numerosi impegni del suo Ministero rendono difficile un
Suo incontro con la nostra Federazione, ma un dialogo diretto con i diretti
interessati Rom e Sinti è diventato indispensabile sia per una corretta
informazione, sia per mettere in atto coerenti interventi per evitare i disastri
del passato.
La Federazione rom e sinti insieme sollecita il Ministro dell’Interno a
garantire una “sicurezza abitativa” dignitosa per Rom e Sinti, una
politica abitativa, pubblica e privata, evitando ogni forma di “GHETTIZZAZIONE e
SEGREGAZIONE”.
Per questo Le chiedo di inserire la “Federazione rom e sinti insieme”
nel gruppo di lavoro che intende costituire presso il Ministero dell’Interno per
collaborare al piano di attuazione degli interventi successivi al censimento.
Comprendere la Federazione Rom e Sinti insieme nel gruppo di lavoro
presso il Ministero dell’Interno sarebbe la dimostrazione concreta di una
precisa volontà politica del Suo Ministero di voler realizzare un VERO processo
di interazione con e per Rom e Sinti per prevenire e contrastare concretamente
ogni forma di illegalità presente anche in alcune persone delle minoranze Rom e
Sinte.
Escludere la Federazione Rom e Sinti insieme dal gruppo di lavoro presso
il Ministero dell’Interno sarebbe la dimostrazione di una precisa volontà del
suo Ministero di NON VOLER realizzare CONCRETI PERCORSI di integrazione
culturale di Rom e Sinti, violando i principi della nostra Costituzione. Questa
negazione imporrebbe alla nostra organizzazione di mettere in atto con
determinazione forme di protesta, civile e democratica, per poter finalmente
informare correttamente l’opinione pubblica.
02/12/2008 -
divers.ro by Mihaela Dumitrascu, Marian Chiriac:Sette Rom per il
Parlamento. Che possibilità hanno?
Una donna, attivisti civici, politici di carriera, persone quasi sconosciute.
Questa sarebbe l'offerta dei Rom, candidati in liste di diversi partiti per le
elezioni parlamentari, tenutesi domenica 30 novembre.
I sette candidati rom, alcuni dei quali intraprendono in qualche modo il
ruolo di "Obama di Romania", sono i seguenti: Dana Rozalia Varga (PNL), Costel Bercus
(PSD), Ioan Gruia Bumbu (PNL), Tudor Gheorghe (PRM), Emanuel Onoriu (PNG),
Nicolae Paun (Partito Rom "Pro Europa"), Madalin Stefan Voicu (PSD).
Ad una prima lettura, si può rimanere sorpresi dalla varietà di opzioni
politiche. I candidati hanno optato per partiti di tutti i colori politici, da
quello del centro-destra, ora al potere - il Partito Nazional Liberale (PNL), a
quello del centro-sinistra - il Partito Social Democratico (PSD), sino al
Partito della Nuova Generazione (PNG) o al Partito della Grande Romania (PRM),
non facili da identificare ideologicamente, comunque, partiti che a volte hanno
mostrato un'attitudine anti-minoranze.
Di conseguenza,, i candidati rom non sono molto legati all'orientamento
ideologico, dato che piuttosto pongono l'accento sul bisogno di rappresentare la
propria gente, più spesso, di etnia rom - del collegio dove sono candidati.
Le elezioni porteranno una certezza: il Parlamento avrà almeno un
rappresentante dei Rom, più precisamente almeno il candidato del Partito Rom,
che in base all'attuale legislazione, ha un posto di diritto nella Camera dei
Deputati. Per gli altri, è più difficile predire il futuro, ma la speranza è
l'ultima a morire, in ogni caso...
Tuttavia, la campagna corrente presenta parecchie novità. Prima di tutte,
abbiamo la prima donna Rom che partecipa alla competizione per un posto da
deputato: Dana Rozalia
Varga, affiliata al PNL, è la candidata per il Collegio Uninominale 7 per la
contea di Timis.
In un'intervista al giornale online RomaWorld (www.romaworld.ro), Dana Varga
dice di voler essere "la voce della gente di Lugoj nel Parlamento" e che intende
prendere azioni specifiche nei seguenti campi: economia, sanità ed istruzione.
"Per iniziare voglio focalizzarmi nell'incremento del potenziale economico di
Lugoj, attraendo fondi europei e di investimento".
Varga, che per un certo periodo ha lavorato nell'amministrazione centrale
come consigliere del primo ministro Calin Popescu Tariceanu, intende
focalizzarsi nel suo mandato su: salari decenti, nuovi progetti per l'alloggio
sociale, come pure nel continuare i programmi già intrapresi dal Governo e nella
creazione di un sistema scolastico integrato per prevenire l'abbandono
scolastico.
La situazione delle donne nel collegio dove intende farsi eleggere come
deputato è pure un tema importante nella sua campagna. Riguardo a ciò, l'azione
di Dana Varga si focalizzerà sull'integrazione delle donne nel mercato del
lavoro, come pure nell'appoggiare iniziative di auto-imprenditorialità.
Nicolae Paun è il candidato del Partito Rom "Pro Europa" in tutti i
collegi uninominali per la Camera dei Deputati, essendo il rappresentante del
partito di minoranza che avrà automaticamente un rappresentante nel Parlamento.
Così Paun, che non ha un contro-candidato, può dichiarare nel suo slogan
elettorale "Scegline uno per tutti".
Se consideriamo l'esperienza e la notorietà, il candidato Rom con le più
ampie possibilità di andare in Parlamento, sarebbe quello scelto dal PSD nel
Collegio Uninominale 1 di Giurgiu: Madalin Stefan Voicu. D'altra parte, è
nella "lista nera" dei candidati disegnata dalla Coalizione per una Romania
Pulita (www.romaniacurata.ro)
, in quanto non ha firmato la Norma del Patto di Legge 2008. Normalmente questo
non dovrebbe influenzare più di tanto gli elettori.
Ioan Gruia Bumbu, presidente dell'Agenzia Nazionale per i Rom e
candidato PNL nel Collegio Uninominale 20 del distretto 5 di Bucarest, è come se
"giocasse in casa",, dato che il suo collegio si trova nel quartiere di
Ferentari, abitato principalmente da Rom.
Nello show elettorale da Radio France International, tenutosi lunedì
24 novembre, Bumbu, che ha esperienza nell'amministrazione locale e centrale, ha
puntualizzato che vuole rappresentare nel Parlamento la comunità rom di
Ferentari, perché conosce molto bene i problemi che si affrontano.
"La mia campagna si è svolta accanto agli elettori, sul campo. Con il mio
team abbiamo rivisto i problemi reali della gente di Ferentari. Ogni giorno sono
nel quartiere, parlo alla gente e capisco che hanno bisogno di lavoro,
dispensari e alloggi, che c'è troppo sporco, spazzatura."
Pensa che questi problemi non possono essere ignorati e che "un parlamentare
deve aiutare con leggi ed azioni concrete nel trovare soluzioni ai problemi
reali della gente. Dobbiamo essere capaci di rimuovere le cause dei problemi
sociali, per non avere più questi effetti. Inoltre, Bumbu dice che abbiamo
bisogno di una nuova generazione in politica, e data la sua giovinezza, ha un
approccio più pragmatico alla politica. Nondimeno, le sue possibilità di
vittoria sono abbastanza basse, dato che concorre contro Gigi Becali e Oana Niculescu Mizil,
appoggiati da Marian Vanghelie, il sindaco del 5° distretto.
Un altro alla prima esperienza elettorale è un giovane Rom, un attivista
molto conosciuto in quest'ambiente, nelle liste di un partito che spesso è stato
criticato per le sue politiche sulle minoranze.
Candidato dell'alleanza PSD-PC nel Colleggio Uninominale 4 di Calarasi,
Costel Bercus ritiene che le tematiche rom non siano differenti da quelle
dell'altra gente. "Per i Rom, questi argomenti possono in qualche modo essere
aggravati dall'intolleranza, discriminazione e a volte anche dall'esclusione",
ha dichiarato Bercus in un'intervista a Divers.ro.
"E' vero che sino a queste elezioni, la minoranza rom era considerata una
massa facile da manipolare da parte di chi trae vantaggio dalla loro povertà,
analfabetismo e mancanza di istruzione e corretta informazione. Venivano
comperati, si permetteva che ciò succedesse, anche con regali elettorali o con
denaro. Questo è precisamente il perché la mia campagna si è focalizzata
specialmente sulla mia esperienza in progetti educativi ed altri interventi che
ho organizzato, appoggiato e sviluppato per l'inclusione delle categorie sotto
privilegiate", ha dichiarato.
Costel Bercus, ex presidente dell'Associazione Romani Criss, dice di aver
scelto l'alleanza PSD-PC perché il programma che hanno lanciato in questa
campagna è focalizzato sulla numerosa gente media. "Per esempio, è difficile
promuovere con misure liberali strategie che possano livellare le lacune
nell'integrazione," dice, "perché sono collegate a direzioni chiaramente
protezioniste, correttive e populiste. Ci sono dichiarazioni, ma le prospettive
di riempirle con azioni concrete sono scarse, se non si ha l'appoggio della
maggioranza parlamentare".
Le possibilità di successo di Emanuel Onoriu, candidato del PNG nel
Collegio Uninominale 1 del primo distretto della capitale, sono stimate basse.
In un editoriale pubblicato da Romaworld.ro, il giornalista Petru Zoltan
nota che Onoriu "è stato gettato nella mischia per riempire i posti, dato che il
partito di Becali non ha molta gente. Sperando che i Rom siano così attratti per
votare per lui, otterrà una certa notorietà".
Tudor Gheorghe, presidente della Fondazione Tudor di Ploiesti e
candidato con PRM nel Collegio Uninominale 9 di Prahova, ha dichiarato in una
discussione sul forum Rom_link di aver scelto la lista PRM perché non si
adatterebbe ad alcune altre liste "dove altri hanno fatto donazioni importanti
ai partiti". D'altra parte, Tudor Gheorghe appare ottimista sulle sue sue
possibilità - anche se i Rom sinora non hanno mai votato PRM - ed augura "buona
fortuna a tutti i Rumeni che concorrono per il Parlamento, indipendentemente
dalla loro affiliazione politica, perché il sangue è più spesso dell'acqua."
Di Fabrizio (del 08/12/2008 @ 09:23:56, in Italia, visitato 2227 volte)
Ricevo da Roberto Malini
Riceviamo dalla Delegazione italiana del Gruppo socialista presso il
Parlamento europeo il testo della dichiarazione di Maria Grazia Pagano,
Pd-Pse, Commissione per le Libertà civili, la giustizia e gli affari
interni. Abbiamo inviato le nostre considerazioni e alcune proposte ai membri
della Commissione che ci paiono sinceramente sensibili alla necessità di
adeguarsi alla linea Europea, che non concede più spazio all'odio razziale e
omofobico.
Dichiarazione di Maria Grazia Pagano
Bruxelles, 5 dicembre 2008. "Il razzismo e la xenofobia non hanno posto in
Europa": è questo il messaggio che l'Unione Europea lancia all'indomani del
Consiglio dei 27 ministri della Giustizia che introduce sanzioni fino a 3 anni
di carcere per chi incita pubblicamente alla violenza e all'odio. Ma io direi di
più: il razzismo, l'omofobia e le discriminazioni di ogni sorta non hanno dimora
in una UE che ad una legislazione già avanzata in materia di diritti di
cittadinanza aggiungerà presto una direttiva, attualmente all'esame del
Parlamento Europeo, contro ogni forma di discriminazione.
Sarà da vedere se l'Italia saprà o vorrà trasporre correttamente questa
normativa senza incappare in un'ennesima procedura d'infrazione del diritto
comunitario. Devo dire, però, che nutro poca fiducia nell'attuale maggioranza di
governo, non tanto perché di uno schieramento opposto al mio, quanto perché
l'attuale centrodestra mi sembra, da un lato, incapace di sviluppare una cultura
dell'integrazione e dell'inclusione e, dall'altro, ancora incapace di difendere
la laicità dello Stato e troppo timoroso degli strali del Vaticano.
La posizione espressa dalla Chiesa in questi giorni sulla depenalizzazione
dell'omosessualità nel mondo e sulla Convenzione ONU sull'handicap è nota.
Quello che stupisce, però, è che uno stato laico sia incapace di difendere
apertamente i diritti umani e si preoccupi di smorzare le preoccupazioni del
Vaticano con dichiarazioni di comprensione, se non di apprezzamento, a partire
da quella del ministro Frattini. L'Italia deve stare tutta - destra e sinistra,
laici e cattolici - dalla parte dei diritti."
La proposta EveryOne. Razzismo, omofobia, diritto di cittadinanza: per
cambiare è necessario aprire gli occhi sulla realtà attuale e cominciare con una
seria autocritica
Roma, 6 dicembre 2008. Accogliamo con favore e speranza questo vostro messaggio.
La destra italiana, che ha ingannato gli elettori attraverso una campagna di
propaganda razziale senza precedenti attua una politica improntata
all'intolleranza, mentre non si impegna in alcun modo in relazione ai problemi
veri: la criminalità organizzata, collusa con politica e informazione, che ha
toccato i suoi "record" di "fatturato" nel 2007: 130 miliardi di euro in Italia,
circa 500 nel mondo (altro che criminalità straniera!); le disastrose politiche
ambientali, che non sono solo le pessime soluzioni adottate in Campania per
l'emergenza-rifiuti, ma la cecità di fronte all'inquinamento, all'effetto-sera,
ai progetti sul nucleare; la diffusione in ogni strato della società di
ideologie razziste, negazionismi, nazionalismi e federalismi pretestuosi; la
totale censura politica sui media (basti pensare al nostro gruppo: nonostante i
risultati ottenuti, nel campo dei Diritti Umani, in tutto il mondo e il rispetto
che ci circonda, siamo soggetti a un diktat e "bannati" da TV e stampa, salvo
briciole e scampoli, quando diffondiamo notizie inedite di interesse nazionale).
La sinistra, però, deve cambiare, perché le politiche razziali, che esistono in
Italia da lustri, sono diventate spregiudicate, poi efferate proprio durante il
governo Prodi e la Roma di Veltroni ha inaugurato l'inferno in cui attualmente
versano i Rom. I pochi uomini di sinistra che conoscono la realtà della
persecuzione antizigana in Italia si comportano ormai come le tre scimmiette:
per loro il razzismo è qualcosa di "astratto" e non riguarda il popolo
annientato dei Rom. Amministrazioni di sinistra come quella di Pesaro attuano
politiche persecutorie assolutamente disumane (basta digitare su google "Pesaro"
e "Rom" per averne un saggio); ma praticamente tutti i comuni in cui esistono
giunte di sinistra conducono azioni di persecuzione etnica e razziale, nei
confronti dei Rom, eccettuati i comuni sardi, dove tuttavia la presenza Rom è
minima. Idem per quelli di "destra". Se le forze politiche di sinistra
iniziassero a proporre programmi di integrazione e non di espulsione e
vessazione e decidessero di interrompere e far interrompere la propaganda
razzista, che raggiunge punte spaventose durante le elezioni, sarebbe un bel
passo avanti. I recenti discorsi di Rutelli, però, fanno pensare che si va in
direzione opposta. Riguardo all'Omofobia, il nostro gruppo è in grado di
elaborare una mozione per una Direttiva europea che garantisca diritti basilari
a tutti i cittadini omosessuali che risiedono nell'Unione europea, a partire da
una formula - che deve valere ovunque - per dare un riconoscimento giuridico
alle unioni. Se non è riconosciuto il rapporto di solidarietà e amore fra due
persone, i diritti dei Gay restano nella preistoria, perché si nega la base
stessa della libertà di scelta sessuale, che non è solo "poesia", ma deve
trovare una tutela nella legge. Se ritenete che i tempi siano maturi,
parliamone.
Mentre i consigli promettevano l'impossibile ma non facevano niente per
fornire un sito alla sua famiglia, Kate Brazil è in cerca di risposta.
Jake Bowerssegue questa donna zingara nella sua missione.
Intanto che si avvicina Natale, si stima che 4.500 famiglie Rom e Viaggianti
in tutta la Bretagna non avranno un posto legale dove vivere. Ma nell'East
Sussex, una donna zingara, suo marito e loro figlio disabile si sono confrontate
con un consiglio che dice che sono seduti su 1,2 milioni di sterline dei
contribuenti per risistemare un sito. Una settimana dopo il consiglio ha deciso
di iniziare i lavori "nei prossimi giorni".
Soltanto una buona sincronizzazione o pura coincidenza? Decidete voi.
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