Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Invitiamo tutti alla conferenza "cittadinanze imperfette" che si terrà a Mantova il 21 marzo 2007, dalle ore 15.30, nella Sala Conferenze del Palazzo del Plenipotenziario, in piazza Sordello, 43. Il 21 Marzo è stato dichiarato Giorno Internazionale per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale dall’Assemblea Generale delle Nazione Unite, come reazione all’omicidio di settanta dimostranti anti-apartheid a Shaperville, in Sud Africa nel 1960. Durante la conferenza sarà presentato il libro “cittadinanze imperfette” e saranno raccontate le discriminazioni subite dalle popolazioni rom e sinte in Italia e in particolare nella Provincia di Mantova. Sarà anche dimostrato che la distinzione razziale è un’invenzione recente, legata al mito e alla superstizione e lontana dalla scienza. La conferenza è organizzata dall'Associazione Sucar Drom, in collaborazione con Assessorati alle Politiche Sociali e Pari Opportunità della Provincia di Mantova, United Against Racism, Istituto di Cultura Sinta. L'iniziativa è all'interno delle manifestazione organizzate in Europa nella Settmana Europea Contro il Razzismo (17 - 25 marzo) e l'Anno Europeo per Pari Opportunità per Tutti. Di seguito il programma ORE 15.30, Fausto Banzi (Assessore alle Politiche Sociali, Provincia di Mantova), Cesarina Baracca (Assessore alle Pari Opportunità, Provincia di Mantova), Yuri Del Bar (Consigliere Comunale, Comune di Mantova). ORE 16.00, il razzismo, tra mito e scienza di Daiana Gabrieli, Diego Saccani e Manuel Gabrieli (Servizio Civile Nazionale Ente Morale Opera Nomadi Mantova). ORE 16.30, cittadinanze imperfette di Nando Sigona (Oxford University, OsservAzione). ORE 17.15, le discriminazioni di Carlo Berini (Istituto di Cultura Sinta). Dibattito e conclusioni Per informazioni Associazione Sucar Drom via don Enrico Tazzoli n. 14, 46100 Mantova telefono 0039 0376 360643, fax 0039 0376318839 e- mail: sucardrom@sucardrom.191.it
Riferimenti cittadinanze imperfette
Di Fabrizio (del 17/03/2007 @ 10:16:38, in Europa, visitato 1608 volte)
da
Altrenotizie
Venerdì, 16 Marzo 2007 - 00:05 -
di Elena Ferrara
E’ uscita dalla Yugoslavia ed è entrata a fare parte a pieno titolo nell'Unione
Europea nel maggio del 2004; è nella Nato nell’ambito di un allargamento
dell’alleanza atlantica che ha inglobato alcuni dei paesi un tempo considerati
nemici. Punta, quindi, ad essere una nazione “europea” a tutti gli effetti.
Ma ora si scopre che la Slovenia – collocata ai nostri confini – è anche un
paese xenofobo e razzista. E una denuncia in merito - forte ed appassionata –
giunge da Amnesty International che si rivolge direttamente all’Unione Europea
per evidenziare la situazione che si è andata creando in Slovenia attorno alla
minoranza Rom.
L’Unione – sottolinea Amnesty - ''non può continuare a ignorare la difficile
situazione in cui si trovano migliaia di cittadini'' che vivono in un ''limbo
giuridico o aspettano un indennizzo dalle autorità slovene'' perché private dei
propri ''diritti più fondamentali''.
Amnesty International rinnova così il suo appello a Bruxelles contro le
discriminazioni cui sono sottoposti i Rom ed altre minoranze. Esattamente 15
anni fa, solo qualche mese dopo la dichiarazione di indipendenza, ricorda
l'organizzazione umanitaria, le autorità slovene ''presero la decisione
straordinaria che da allora è stata condannata dalle più alte corti del Paese,
dall'Onu e dal Consiglio d'Europa: la rimozione di oltre 18.000 persone,
soprattutto di origine Rom, dal registro dei residenti permanenti''.
Esistono ''casi drammatici di persone alle quali è stata negata l'assistenza
medica anche se erano nel pieno di una cura - si legge nella nota – e di bambini
ai quali non è stato permesso di iscriversi a scuola per molti anni e di
famiglie ridotte alla povertà dopo aver perso il lavoro e la casa''. Dal 1992 a
oggi, le Corti slovene hanno ''corretto parzialmente'' la situazione, spiega la
nota, ma ''circa 5.000 persone continuano a vivere in un limbo giuridico, senza
diritti, e coloro che sono stati reinseriti (nel registro) non hanno ricevuto
alcun indennizzo''. Quindi, conclude Amnesty, ''c'è ancora molto da fare e l'Ue
non può permettersi di ignorare questo problema''.
Parlano i fatti che sono anche denunciati dalle organizzazioni umanitarie di
Lubiana. Si apprende così che le autorità centrali, ad esempio, hanno facilitato
lo sgombero forzato dell'insediamento Rom nel villaggio di Ambrus, dopo i
disordini che erano stati organizzati e scatenati da persone non-Rom. E’ vero
comunque che la polizia è intervenuta per proteggere i Rom, ma lo ha fatto con
grave ritardo. C’è stata una manovra “politica” per ritardare le azioni e
facilitare così gli scontri e le aggressioni. E successivamente altri Rom con i
loro bambini nel comune di Ivancna Gorica, sono stati evacuati nel centro di
rifugio di Postojna/Postumia. Un fatto è certo: con la tacita complicità del
governo ''l'insurrezione'' xenofoba anti-Rom dilaga in Slovenia. E la situazione
non accenna a migliorare. Presenti nel territorio sin dal XIV secolo i Rom e i
Sinti sloveni sono tra gli 8 e i 10 mila anche se il censimento del 2002 ne
registrò solo 3246. Ben diverse sono infatti le statistiche dei centri di
assistenza sociale.
Tra i Rom il tasso di disoccupazione è elevatissimo, le loro attività economiche
tradizionali sono state spazzate via dall'industrializzazione e dal mercato e in
assenza di programmi specifici, che in teoria potrebbero attingere anche da
fondi europei, il profilo economico-sociale di questa comunità ne pronostica un
futuro incerto. E la situazione non è migliorata pur se dal 1991, grazie ad uno
specifico articolo nella Costituzione, alla comunità Rom è riconosciuto lo
status di minoranza etnica i cui diritti particolari vanno definiti e realizzati
per legge. Intanto sono 22 le attuali associazioni Rom; i più organizzati e
socialmente integrati sono quelli del Prekmurje (è una delle otto provincie
storiche del Paese) in cui vive pure la comunità nazionale ungherese e dove la
convivenza interetnica è tradizionalmente di casa. Ma per i Rom la vita, anche
qui, è difficile. I problemi maggiori sono quelli del rapporto con le autorità
amministrative di Murska Sabota, Bendava, Dobrovnik, Turnisce, Beltinci e
Crensovci. E così risulta che a 14 anni dall'indipendenza e dal riconoscimento
costituzionale dei Rom, la loro comunità rimane, nonostante tutto, la più
umiliata.
La conflittualità generata dalla precarietà sociale dei Rom ed il razzismo
strisciante della maggioranza, specie nella Dolenjska, rimangono due pericolose
mine vaganti che l'attuale governo di Lubiana sembra affrontare con
disattenzione; attento sì a non apparire come potere xenofobo, ma sensibile
anche alle intolleranze della propria base elettorale. E in questo contesto non
va dimenticata l’estrema cautela che caratterizza i governanti di Lubiana
preoccupati delle reazioni dei circoli nazionalisti interni.
Di Fabrizio (del 18/03/2007 @ 09:31:10, in blog, visitato 1498 volte)
Un nuovo blog sui Rom in Messico.
E' in lingua inglese.
QUI
(Sempre in inglese, un nuovo blog sui
Rom in Europa)
Di Sucar Drom (del 18/03/2007 @ 09:57:27, in blog, visitato 1382 volte)
L'anello debole: radio, tv, cinema contro l'esclusione sociale
La Comunità di Capodarco, impegnata da 40 anni nell'accoglienza di persone in
difficoltà, ha sempre posto attenzione anche a come le notizie sociali sono
diffuse, se sono diffuse. Per questo organizza da 13 anni un seminario annuale,
chiamato Redattore sociale, destinato ai giornalisti, con l'obiettivo di aiutare
una form ...
Gustavo
Zagrebelsky, la via dell'interazione
E' stato pubblicato da Maria Grazia Dicati, nello spazio web RomSinti@Politica,
un intervento di Gustavo Zagrebelsky, Presidente Emerito della Corte
Costituzionale. L'intervento pubblico a favore del concetto di interazione di
uno dei massimi costituzionalisti italiani, rende sempre più forte l'impegno
delle nostre organizzazioni a con...
Roma,
l'Opera Nomadi boccia il Campidoglio
Emergenza Rom e Sinti, va in scena il ping pong delle responsabilità. Mentre
Veltroni lancia un appello a tutte le forze politiche per risolvere un problema
che coinvolge 2mila persone e chiede aiuto a Marrazzo per trasferire gli
accampamenti fuori città, il presidente della Regione restituisce al Primo
cittadino la patata bollente e chiede alla maggioranza capitolina «un’assunzione
di responsabil...
Ungheria, i Rom sono indesiderati
Le popolazioni Rom sono tradizionalmente bersaglio di pregiudizi etnici. Al
giorno d’oggi, nonostante gli sforzi compiuti dal governo ungherese volti a
modificare gli strumenti legislativi in modo da renderli conformi agli standard
europei e ai alla normativa internazionale per la promozione dell’eguaglianza e
la lotta contro le discriminazioni, le minoranze Rom continuano a essere vittime
di brut ...
Roma,
Alemanno propone i CPT per i Rom e i Sinti
Lunedì 12 marzo scorso Gianni Alemmano si è recato dal Prefetto di Roma per
presentare una proposta di legge che a breve sarà presentata in Parlamento.
Alemmano alla guida di una delegazione di Alleanza Nazionale ha illustrato al
Prefetto Serra una proposta finalizzata a costruire una strategia nazionale per
fronteggiare il fenomeno del "no
Di Fabrizio (del 19/03/2007 @ 09:51:10, in Italia, visitato 1577 volte)
Arci Lombardia - CGIL Lombardia organizzano
Giovedì 22 marzo ’07
Camera del
Lavoro di Milano,
C.so di P.ta
Vittoria, 43 - sala De Carlini
Ore 20.30
presentazione del libro
Cittadinanze
Imperfette.
Rapporto
sulla discriminazione razziale di rom e sinti in Italia
(a cura di Nando
Sigona e Lorenzo Monasta)
Con Nando Sigona, attivista di
OsservAzione e ricercatore presso il gruppo di ricerca su Sviluppo e
Migrazioni Forzate (DFM) della Oxford Brookes University (UK).
Rom e sinti, quelli che comunemente chiamiamo "zingari" o
"nomadi", sono la minoranza etnico-culturale più discriminata d’Europa. Come
documentano i numerosi casi riportati in questo volume, anche in Italia questo
popolo è oggetto di discriminazione in molti ambiti, in molti modi e da parte di
diversi soggetti, talvolta anche istituzionali.
Ore 21.30 presentazione del
documentario
SUSPINO. UN
GRIDO PER I ROM, di GILLIAN DARLING KOVANIC (2006)
Il documentario offre uno sguardo sulla persecuzione che
affligge la minoranza europea più numerosa e umiliata. Con la caduta del
comunismo e il rafforzamento del nazionalismo di destra, i rom sono diventati il
capro espiatorio delle nuove democrazie dell'Est Europa. A causa di violenti
conflitti e discriminazioni, decine di migliaia di rom dell'Europa Orientale
scappano dai loro Paesi. Questo video parla della Romania, dove la più grande
concentrazione di rom in Europa è considerata 'nemico pubblico'. E parla
dell'Italia, dove i rom sono considerati nomadi e relegati a vivere nei campi,
negando loro i diritti umani fondamentali concessi ai rifugiati e ai cittadini
stranieri.
Osservazione
Da
Bulgarian_Roma
17 Marzo 2007 - Un video amatoriale lanciato su Internet, mostra le truppe
Bulgare [in Iraq] che canzonano e umiliano la popolazione locale. Il breve
filmato mostra diversi soldati che si muovono su una vettura scoperta,
mentre insultano i nativi in bulgaro [...] ed usano una parola bulgara che
significa "sporco Rom" ed ha una connotazione offensiva.
[...] Il Ministero della Difesa ha rimproverato i soldati responsabili
dell'azione e ha chiesto di investigare sul caso.
Di Fabrizio (del 20/03/2007 @ 09:41:21, in scuola, visitato 1577 volte)
Da
Roma_Francais
L'Alta autorità di lotta contro le discriminazioni e per le pari opportunità
(HALDE) ha giudicato discriminatorio il rifiuto del sindaco (UMP) di Béziers di
iscrivere 14 bambini rom in una scuola della città all'inizio del 2006.
"Questa misura che, nella sua motivazione, è rivolta solo ai bambini rom
residenti sul territorio del comune," [...] è discriminatoria, afferma HALDE
nella sua decisione datata del 12 febbraio 2007, ma che soltanto ora è stata
resa pubblica.
L'istanza fa riferimento ai motivi adottati dal sindaco e portata a
conoscenza dell'HALDE il 9 novembre 2006, dove segnalava che "I rifiuti di
iscrizione sono motivati da un problema di domiciliazione delle famiglie di
questi bambini sul territorio comunale, poiché queste risiederebbero attualmente
su una zona del territorio comunale per niente edificabile poiché fortemente
inondabile".
Ragionando sul proprio ruolo di sindaco incaricato, non solo di far
rispettare i regolamenti edilizi "ma soprattutto di garantire la sicurezza
pubblica", Raymond Couderc invoca "il rischio corso da queste famiglie a causa
del loro luogo di sosta", per giustificare non di potere "adottare alcuna misura
tale da incoraggiare la perpetuazione della loro residenza".
La sua decisione si fonda dunque soltanto sui rischi legati alla sosta delle
famiglie, subordinando il diritto dei bambini all'educazione al fatto che i loro
genitori non possano stazionare in zona pericolosa, si stupisce HALDE nella sua
decisione.
"Le regole riguardanti l'iscrizione a scuola e quelle relative all'urbanismo
ed alla sicurezza pubblica sono chiaramente distinte" ricorda,
qualificando questa situazione come "abuso di potere".
Il sindaco si è finalmente conformato all'obbligo di scolarizzare i 14
bambini, sottolinea tuttavia HALDE, poiché due famiglie hanno depositato una
procedura per direttissima-sospensione, il 1 settembre 2006, presso il tribunale
amministrativo di Montpellier. Il quale ha risposto, in settembre ed in
novembre, con tre ordinanze sospendendo le decisioni di rifiuto d'istruzione,
confermate successivamente dal Consiglio di Stato.
L'Alta autorità presenterà le sue osservazioni, dinanzi allo stesso tribunale
amministrativo, in occasione dell'esame in fondo alle richieste in annullamento,
la cui data non è ancora fissata.
Cari amici, l’Opera Nomadi di Milano ha appena realizzato un proprio sito consultabile all’indirizzo: www.operanomadimilano.org. Il sito intende principalmente fornire elementi di conoscenza ed analisi della situazione cittadina e provinciale delle comunità rom e sinte ma può essere anche un’occasione di divulgazione di idee, iniziative e proposte di interesse non solo locale. Vi invitiamo quindi a farci pervenire gli approfondimenti di carattere generale di cui siete autori o a conoscenza. Un cordiale saluto Maurizio Pagani – Giorgio Bezzecchi
Dandoci una scorsa, ecco un esempio di cosa si può trovare (il resto, cercatelo voi):
Il progetto "Bianca & Bernie" a Milano
Il progetto "Bianca & Bernie" a Milano ha come obiettivo quello di avvicinare i giovani che intendono svolgere l’esperienza di Servizio Civile Volontario in ambito sociale e l’Opera Nomadi che attua delle specifiche azioni di promozione e sostegno nell’ambito delle comunità rom e sinte, nelle scuole, nei servizi del territorio. Il progetto nazionale, promosso dal CESV di Roma si sviluppa in oltre cento sedi operative presso le associazioni di volontariato, utilità sociale e comuni tra cui l’Opera Nomadi di Milano. Il progetto vuole proporre ai giovani un’occasione concreta di incontro e collaborazione con il mondo del volontariato, come occasione di crescita e di formazione per i giovani del servizio civile, promuovendo la loro partecipazione alle attività concrete presenti sul territorio. Svolgere il SCN con Bianca & Bernie significa quindi entrare in rapporto con persone che hanno scelto di attivarsi volontariamente in uno specifico settore (culturale, educativo, sociale) e portare la tua energia e inventiva al servizio di questa grande forza ideale e capacità operativa.
Un Percorso personale ma non solitario
Nell’Opera Nomadi ci sono persone che lavorano intorno a te per il miglior svolgimento del tuo servizio civile, oltre alla segreteria organizzativa, i formatori e i responsabili del monitoraggio. Una persona dell'associazione (l'OLP) si occuperà di spiegarti i tuoi compiti e di curare il coordinamento tra te, i tuoi colleghi e il resto dell'associazione; un Tutor sarà a disposizione per chiarirti dubbi e le situazioni difficili che potresti affrontare, un Responsabile provinciale curerà il buon andamento generale; i tuoi colleghi e i volontari dell'associazione infine, condivideranno con te le proprie esperienze.
Una crescita comune
Il volontariato è un mondo che sa ascoltare, attento ai problemi degli altri ma anche alla propria crescita; non ci si aspetta di sapere già tutto, anzi, il tuo parere e le tue riflessioni critiche ci aiuteranno a trasformare il progetto e l'incisività della nostra azione. Per questo ti chiediamo di documentare il tuo percorso con un diario e di rispondere a questionari di monitoraggio e soddisfazione.
Con l'impegno di ognuno
Fare il SCN è un impegno serio e coinvolgente; scoprirai l’intensità del rapporto con l'altro, ma anche le difficoltà per i limiti e le carenze esistenti e la frustrazione di non poter risolvere tutto. Tempo e intelligenza ti saranno necessari per riuscire ad attivarti a pieno e costruire, nell’arco di un anno, nuove e più profonde competenze. Anche per il nostro ente presso il quale presti servizio accoglierti è un grande impegno, per accoglierti, guidarti, darti fiducia e autonomia per un vero impegno di formazione sul campo, che noi vediamo come un investimento in termini di crescita sociale e consapevolezza civica.
Per una logica di rete
Per tutti inoltre la scommessa è di riuscire, grazie alla presenza tua e degli altri giovani che svolgeranno servizio civile, ad uscire dallo specifico di ciascuna associazione di volontariato, per costruire un'azione comune che dia più forza e risalto alle azioni svolte da ognuno.
Contattaci
Contattaci, per saperne di più e partecipare alle selezioni per il prossimo bando.
Di Fabrizio (del 21/03/2007 @ 09:45:29, in casa, visitato 1555 volte)
Da
Roma_Rights
COMUNICATO STAMPA
[...] Il Segretariato Internazionale dell'Organizzazione Mondiale Contro la
Tortura (OMCT) ha stato informato da Greek Helsinki Monitor (GHM), partner del
network, sulla continua discriminazione contro i Rom in Grecia, la seria
violazione dei loro diritti economici, sociali e culturali e sulle recenti
dichiarazioni anti-rom del vice Pubblico Ministero della Corte Suprema. La
recente visita del Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d'Europa
conferma ancora una volta i fatti riguardanti gli sgomberi illegali dei Rom
dalle loro case. OMCT e GHM chiedono alla Grecia l'adozione immediata da parte
della Grecia delle raccomandazioni del Commissario per i Diritti Umani.
Dichiarazioni anti-rom del vice Pubblico Ministero della Corte Suprema
Athanassios Kanellopoulos in un'intervista ad un settimanale del 2 febbraio 2007
si è così espresso sullo sgombero dei Rom dalle loro case a
Patrasso: "Secondo me, Patrasso non dev'essere condannata per risolvere
tutti questi problemi. Patrasso non deve diventare una città zingara".
Come riportato precedentemente da OMCT e GHM, Patrasso è stata lo scenario
dello sgombero forzato di numerose famiglie rom senza fornire loro un alloggio
alternativo, come previsto dalle leggi greche ed internazionali. Athanassios
Kanellopoulos al tempo degli sgomberi era a capo della Sezione d'Appello di
Patrasso e nell'intervista tenta di giustificare gli sgomberi illegali del 2006.
Inoltre, GHM riporta che Kanellopoulos in precedenza aveva affermato che i
Rom non avevano diritto alla casa ed in flagrante trasgressione dei principi di
presunzione d'innocenza e del segreto giudiziario, aveva annunciato alla stampa
locale che GHM incitava i Rom coinvolti nel commettere illegalità e che queste
attività sarebbero state giudicate dall'autorità.
OMCT e GHM esprimono la loro profonda preoccupazione per queste
dichiarazioni, incompatibili con i requisiti etici di imparzialità e
anti-discriminazioni che sono richiesti ad un alto esponente dell'apparato
giudiziario. [...]
La discriminazione contro i Rom in Grecia
Nei precedenti comunicati OMCT e GHM hanno richiesto la fine della
discriminazione contro i Rom in Grecia, che oltre ai numerosi sgomberi illegali,
riguarda le condizioni inaccettabili di vita, l'accesso all'istruzione spesso
impossibile, dato che i Greci rifiutano di avere bambini rom nelle loro stesse
aule. Per questo, le autorità spesso hanno fatto costruire aule speciali per
classi differenziali di soli bambini rom. OMCT e GHM hanno ripetutamente
richiesto la piena adozione delle norme europee ed internazionali
anti-discriminazione come pure l'applicazione della legge greca contro le
discriminazioni.
Il Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d'Europa si esprime
contro la discriminazione
La situazione dei Rom a Patrasso è stata il soggetto di una lettera del 1
dicembre 2006 di Thomas Hammarberg, Commissario per i Diritti Umani del
Consiglio d'Europa, indirizzata ai Ministri dell'Interno, dell'Amministrazione
Pubblica e del Decentramento, a seguito della sua recente visita in Grecia.
Nella lettera, tra l'altro, dice che la sua...
"... breve visita a Patrasso, suggerisce che ci sono problemi residui.
Ho visto famiglie rom vivere in condizioni miserabili. Non solo, ho incontrato
famiglie le cui povere dimore erano state abbattute la mattina stessa. E' ovvio
che le -procedure- che avevano fatto di loro dei senza-casa sono in totale
contraddizione con gli standards dei diritti umani di cui riferivo in
precedenza. Sono stato anche contrariato dal vedere gente non-Rom che durante la
mia visita si comportavano in maniera aggressiva e disturbando le mie interviste
alle famiglie rom. Mi aspettavo che la polizia intervenisse in nostra protezione
ma ho avuto l'impressione che le stesse autorità non prendessero una chiara
posizione contro la xenofobia e le tendenze anti-zigane."
Informa anche che "Inoltre sembra esserci una necessità di ulteriore lavoro
per contenere le tendenze xenofobe e razziste che ostacolano seriamente
l'inclusione sociale dei Rom."
Di Fabrizio (del 21/03/2007 @ 10:47:37, in Italia, visitato 2042 volte)
Ricevo e porto a conoscenza:
Alcune settimane fa, dalle pagine di questo giornale (Il Giorno), avevamo avanzato delle precise proposte al Sindaco di Baranzate e alla Provincia di Milano perché i problemi di convivenza e di isolamento posti dai cittadini di questo piccolo comune alle porte di Milano, rom compresi, non rimanessero per l’ennesima volta senza risposta.
Ma fino ad oggi non abbiamo avuto alcun segnale positivo.
Mentre a Milano monta la polemica per la fiaccolata promossa dal Sindaco Moratti sul tema della sicurezza cittadina, non risparmiando critiche al primo cittadino che avrebbe più propriamente il compito istituzionale di prendere per mano la gente e accompagnarla verso forme di socialità, non in piazza, il Sindaco di Baranzate e l’Assessore Corso della Provincia dimenticano anch’essi le proprie urgenti responsabilità.
Le forme di convivenza però non aspettano e devono poter ottenere l’appoggio concreto di chi governa il territorio e se tra i problemi più avvertiti vi è quello della coesistenza tra i cittadini baranzatesi e i rom che risiedono in questo comune dalla metà degli anni ’80, le risposte non possono ancora una volta essere disattese.
Il tema della sicurezza non è un valore in sé, da proporre demagogicamente con illusori “patti coercitivi sulla legalità” come nel caso di via Triboniano, ma una condizione che si conquista con la buona amministrazione e raccogliendo le istanze di convivenza che vengono dal basso, dalle persone, dal volontariato.
E allora vogliamo qui ricordare alle Istituzioni che cosa è necessario fare, da subito, con il contributo dei cittadini che già si sono resi disponibili a operare insieme:
- instaurare un rapporto di conoscenza e confronto con le famiglie rom, incontrandole, discutendo con loro dei problemi di tutti i giorni
- assicurare ai minori, piccoli e adolescenti, la possibilità di andare a scuola, a Baranzate e a Milano, nelle scuole dell’obbligo come nei centri di formazione professionale
- garantire condizioni di salute e di accesso ai servizi sanitari, soprattutto per le giovani donne madri, perché la loro aspettativa di vita media si attesta normalmente intorno ai 50 anni di età
- promuovere il lavoro e la regolarizzazione degli adulti, perché solo così potranno divenire dei cittadini con eguali opportunità.
Il mondo delle comunità rom e di chi vive non distanti da loro, nelle periferie e nell’hinterland, è spesso l’opposto di quello rappresentato dagli interessi economici delle categorie imprenditoriali e commerciali che lunedì prossimo promuoveranno la manifestazione di Milano.
Coloro che appartengono a questo mondo inferiore vivono in zone urbane separate e ghettizzate. Soffrono di isolamento e non per scelta.
Maurizio Pagani
Vicepresidente Opera Nomadi Milano
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