Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 02/05/2007
Vi invio il comunicato della presentazione del libro "E per
patria una lingua segreta. Rom e Sinti in provincia di Venezia", che si terrà a
Padova presso la Fiera di Civitas, il 5 Maggio.
Cordiali Saluti
Davide Turatti
Presentazione del libro
E PER PATRIA UNA LINGUA SEGRETA
5 MAGGIO 2007 ORE 16.30
Fiera di Padova
Civitas XII edizione 4-6 maggio 2007
Intervengono:
L’Assessora alle Politiche sociali della Provincia di Venezia
I curatori del volume,
COSES
Il Presidente dell’associazione “osservAzione”
Coordina Sergio Frigo, giornalista del Gazzettino
Il libro raccoglie il lavoro di ricerca del COSES, svolto su incarico
dell’Amministrazione Provinciale di Venezia (Assessorato alle Politiche
sociali), dedicato alla presenza dei rom e dei sinti sul territorio. La ricerca
si compone sostanzialmente di quattro parti riguardanti rispettivamente:
• l’analisi per comune, avvalendosi della conoscenza degli assistenti
sociali, della presenza in provincia di rom e sinti e delle problematiche ad
essa collegate. Particolarmente importante è in questa sezione l’approfondimento
del rapporto tra i ‘nomadi’ e gli operatori dei servizi sociali, la popolazione
residente e le Istituzioni;
• lo studio dei problemi sollevati dall’inserimento dei minori nel sistema
scolastico attraverso una serie di interviste a testimoni privilegiati puntate
sugli aspetti comportamentali, ma anche sui problemi di attrito linguistico;
• un focus, con interviste ancora rivolte a testimoni privilegiati, su alcuni
problemi legati all’inserimento dei rom e dei sinti nel mondo del lavoro;
• una quindicina di interviste dirette a rom e sinti di varie zone della
provincia veneziana, cercando di capire (e di far capire) che senso abbia in
questo nuovo Millennio essere o nascondere di appartenere a queste etnie.
Il libro esce ulteriormente arricchito da un contributo dello studioso Nando
Sigona e da una scheda sulla legislazione nazionale ed europea riguardante rom e
sinti a cura di Carla Osella.
Da
Romanian_Roma
Il 26 aprile 2007 il Tribunale Europeo per i Diritti Umani si è espresso su
due casi riguardo i pogroms anti-Rom che ebbero luogo in Romania agli inizi
degli anni '90. Il governo rumeno porta la responsabilità di aver infranto
diversi articoli della Convenzione Europea sui Diritti Umani, ed ha
rimediato pagando considerevoli somme per i danni ed i costi affrontati dai
richiedenti, oltre ad intraprendere misure volte al miglioramento delle loro
condizioni di vita e delle relazioni interetniche. [...]
Gergely contro la Romania, il primo dei due casi affrontati, riguarda gli
incidenti in cui venne dato fuoco a diverse case rom del villaggio di Casinu Nou,
nel distretto di Harghita, e le famiglie rom costrette a lasciare il villaggio.
Il secondo caso, Kalanyos ed altri contro la Romania, tratta di un incidente
simile avvenuto il giugno 1991 nel vicino villaggio Plaiesii de Sus. A seguito
del brutale pestaggio di due Rom, un non-Rom era morto, di conseguenza 28 case
rom erano state sistematicamente distrutte e le famiglie cacciate dal villaggio.
In entrambe i casi, le autorità locali erano state assenti o avevano partecipato
attivamente agli attacchi. Le investigazioni ufficiali furono superficiali,
mancarono di indicare le responsabilità degli individui colpevoli o provvedere
indennizzi alle vittime. [...]
Con una procedura raramente adoperata, il Tribunale Europeo per i Diritti
Umani ha isolato questi due casi sulla base delle dichiarazioni del governo
rumeno che contengono una serie di ammissioni: i suoi agenti, difatti, sarebbero
colpevoli di infrazione dell'art. 3 (proibizione della tortura), art. 6 (diritto
ad un equo processo), art. 8 (rispetto dell'individuo e della vita familiare),
art. 13 (diritto ad un indennizzo effettivo) ed art. 14 (divieto di
discriminazione) della Convenzione Europea. Il governo ammette di "aver mancato
di investigare per chiarire pienamente le circostanze che portarono alla
distruzione delle case e dei possessi dei richiedenti, cosa che li ha portati a
vivere in condizioni improprie, rendendo loro difficile la richiesta di azione
civile per i danni patiti, come pure l'esercizio del loro diritto alla casa,
alla vita privata e familiare." Inoltre, il governo esprime rincrescimento per
il fatto che "mancarono i rimedi per la protezione dei diritti dei richiedenti,
quando cercarono giustizia presso i tribunali, e questo fu dovuto al fatto che
erano di origine Rom".
In aggiunta, il governo intraprese una serie di misure atte a migliorare le
relazioni interetniche come pure le condizioni di vita delle due comunità. Per
terminare, il governo si è impegnato a pagare danni per € 133.000 alle quattro
presone coinvolte nei due casi.
[...]
Rif: il caso
Hadareni
Fotografie del 02/05/2007
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