Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Premessa: all'inizio del mese scorso, in Belgio un adolescente è stato ucciso da un coetaneo per un motivo estremamente futile: rubargli il lettore mp3. L'omicidio aveva scosso il Belgio come non succedeva dallo scandalo Ducroux. Successive indagini hanno portato all'individuazione del colpevole in un giovane Rom, rifugiato polacco. Per una settimana ho cercato informazioni, senza trovarle, complice anche un convegno europeo che aveva coinvolto anche i corrispondenti dal Belgio di Roma network (e la scarsa attenzione che il fatto ha riportato tra i media italiani).
Questo mi è arrivato da: Opre Roma (la data è del 3 maggio, ma credo che sia stato scritto settimana scorsa) Pubblicato su: Roma_Benelux
La comunità Rom del Belgio è schoccata e sopraffatta dalla notizia che la polizia polacca ha arrestato il giovane killer del teenager belga.
Due settimane fa Adam G. (Rom, 17 anni) e il suo compagno Mariusz O. (anche lui di 17 anni) uccisero il coetaneo belga Joe van Holsbeek per rubargli il lettore MP3. I due colpevoli e altri due membri della famiglia che li aiutarono, sono in prigione, due in Belgio e due in Polonia.
I media in Belgio si stano focalizzando sull'etnia degli assassini. Dopo aver urlato per due settimane che i ragazzi erano nordafricani, ora sembra che siano rom.
Ieri, solo due ore dopo che era giunta la notizia che in Polonia la polizia aveva catturato il ragazzo in un "accampamento di zingari" nella città settentrionale di Suwalki, la radio belga mi richiedeva un'intervista. Le dichiarazioni stampa rilasciate dal mio ufficio ieri sera, in cui richiedevo di non focalizzarsi sull'etnia e di non stigmatizzare la comunità Rom, sono state menzionate nei bollettini TV di entrambe i canali fiamminghi.
Vorrei avere notizie dai nostri fratelli in Polonia e conoscere com'è lì la situazione, e quale sia l'atteggiamento della società verso i Rom, perché in questo momento in Belgio i lavoratori che arrivano dalla Polonia si trovano di fronte a reazioni negative e razziste. A loro volta, questi immigrati rispondono che i Rom non sono polacchi, sono stranieri arrivati da fuori e completamente differenti! Da quanto ne so, i Rom vivono in Polonia da oltre 500 anni.
Per affrontare la situazione attuale, abbiamo bisogno di tutto l'aiuto dai nostri fratelli e sorelle all'estero. La comunità Rom in Belgio (circa 50.000) era già discriminata, vive in condizioni miserabili e l'antiziganismo è forte tra i media. Domenica scorsa oltre 80.000 hanno preso parte ad una manifestazione silenziosa per le strade di Bruxelles contro questo tipo di violenza; il governo ha annunciato nuove misure e costruirà nuovi riformatori; l'estrema destra se la prende contro gli immigrati irregolari... E' uno dei periodi più difficili dal tempo delle deportazioni collettive dei Rom nel 1999 (vedi 17/09/04 ndr).
In quei giorni, i media mi soprannominavano lo Zorro degli Zingari, la Roccia Rom, ora avrei bisogno di essere parte del movimento internazionale Rom, dove ci si aiuta l'un l'altro e unitariamente si protesta quando collettivamente si viene accusati di crimini individuali.
Spero che il mio appello non cada nel vuoto.
Nais tuke.
Wolf Staf Bruggen
Voorzitter-Chairman-Presidentos
Opré Roma ngo
opreromavzw@yahoo.com
Tel : ++32 (0)484.962.264.
Belgische afgevaardigde voor het European Roma and Travellers Forum
Belgian delegate to the European Roma and Travellers Forum
Delegato Belgia Europako Romengo thaj Travelerengo Forumo
Una segnalazione precedente:
Da:
Czech_Roma - 22/4/2006.
Il problema dei ghetti rom è più serio di quanto le autorità vogliano ammettere.
Oggi il giornale Lidove noviny (LN) che secondo una ricerca non ancora
terminata, ce ne sono 330, ma le stime del governo ne contano qualche dozzina.
La stima di 330 è del sociologo Ivan Gabal, autore di un'indagine per conto del
Ministero del Lavoro. "I ghetti stanno crescendo. Il trend è negativo".
dice Gabal. "Nessuno immaginava che il problema fosse tanto esteso" ha
aggiunto Czeslaw Walek, segretario del consiglio governativo per gli affari rom.
Secondo l'organizzazione Gente nel Bisogno, sono decine di migliaia i Rom che
vivono in condizione di isolamento, le stime più pessimiste sino a un terzo dei
210.000 Rom della nazione. Una riunione governativa ha ammesso che il problema
non è stato affrontato: "Assieme alla disoccupazione a lungo termine, quella
dell'esclusione sociale è la questione più urgente," dice Walek. Walek dice
poi che i comuni contribuiscono ad aggravare i problemi, spostando i Rom verso
appartamenti o sistemazioni provvisorie lontano dalla città. Jan Cerny di Gente
nel Bisogno afferma che le attività rivolte ai Rom mancano di coordinamento: "Il
ministero non si confronta con le municipalità, tutto ciò produce caos e spreco
di denaro." Gabal dice che il suo gruppo intende sottoporre delle soluzioni al
governo, aggiungendo che non ne esistono di universali e ogni comune necessita
di soluzioni differenti. La ricerca etichetta come ghetti tanto intere località,
come la famigerata Chanov a Most, che strade o edifici isolati. Il fattore
cruciale sono la povertà dei residenti o il fatto che vivano ai margini della
società.
© Prague Daily Monitor
http://www.praguemonitor.com
Lettera aperta: 29 aprile 2006
A Sua Altezza il Papa - Vaticano
Sua Santità,
Anche se sono in possesso di innumerevoli prove sui crimini
commessi durante la II guerra mondiale dalla Croazia Indipendente contro i Rom,
documenti croati e tedeschi fornitimi dai sopravvissuti, mi mancano tuttora i
documenti vaticani degli anni 1941-1945, così da poter terminare la
sceneggiatura del film "I Rom a Jasenovac".
Sarebbe un grande contributo alla verità se Lei volesse aprire
gli archivi del Vaticano e Le rivolgo un appello in questo senso. Come
presidente del "Memorial Center dei Rom" in Serbia e Montenegro, sono a
disposizione per formare una commissione speciale che presenterebbe i documenti,
così La invito a nominare la commissione del Vaticano che li possa illustrare,
in modo che i documenti possano essere comparati ed ispezionati.
Ogni paese che ha paura della verità, si sforza a celare le
testimonianze. Ma questa è una grande opportunità per il Vaticano nel mostrare
il proprio sguardo verso la verità. Durante la sua esistenza, la Chiesa ha
insegnato "Il diritto e la verità provengono da Gesù Cristo (Giovanni 1:17). Se
il Vaticano decidesse di seguire questo esempio, sarebbe di sprone
all'applicazione di questi principi.
Con profondo rispetto,
BAJRAM HALITI
Presidente del Memorial Center dei Rom per gli studi sull'olocausto,
Membro del Parlamento dei Rom, incaricato delle questioni per il Kosovo,
Presidente dell'Uffico Centrale dei Rom del Kosovo
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