Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 03/05/2006
Lo scorso 9 aprile, avevo riportato la bozza di un documento
Città per tutti,
inizialmente proposto da Naga, Arci, Sincobas e successivamente emendato e
rielaborato dalla miriade di associazioni di volontariato e dalle comunità di
immigrati di Milano.
Al termine di questo percorso, il documento sarà presentato ufficialmente
mercoledì
10 maggio alla Casa della Cultura al candidato sindaco Ferrante.
Qui gli altri
riferimenti (nota bene, causa un fraintendimento risulta ancora firmato dalla
Comunità Rom di via Idro, che in realtà non è stata consultata, per cui
l'adesione verrà tolta dal documento finale)
Ricevo ora un contributo di Maurizio Pagani, Vicepresidente Opera Nomadi
Milano, che ha seguito l'evolversi della discussione durante l'ultimo mese, e
quindi può fornire indicazioni utili:
Non so se Milano sia una città più di “destra” o di “sinistra” per censo
o vocazione elettoralistica, ma di sicuro di questi tempi non è un fatto
trascurabile. Sta di fatto che la più parte “di sinistra e progressista,
meglio se un po’ smoderata o radicale” dell’associazionismo, quella a cui
sono più affezionato, impegnata sul fronte dei diritti, casa, nuove povertà
e migranti, sembra essere fin troppo prudente o razionale.
Di sicuro ha avuto un merito importante, quello cioè di invitare il
candidato alla poltrona di Palazzo Marino, Bruno Ferrante, alla discussione
di un documento dal titolo “una città per tutti”, con chiaro riferimento a
chi ne è ordinariamente “escluso”.
Ma è stata presa da una grave amnesia: la “questione Rom”.
E non è un problema di poco conto, anche se tenuto generosamente “dentro” al
documento ma sempre come tema “trasversale” ai contenuti più generali.
E come non parlarne altrimenti, vista l’enfasi che normalmente gliene viene
attribuita sugli organi di stampa o nelle raccomandazioni della Comunità
Europea che circolano abbondanti nella rete?
Non vorrei sembrare ingeneroso con chi ha sottoscritto il documento, non da
me per i motivi che vi ho sopra citato, ma avrei trovato giusto e doveroso
indicare questo tema tra le priorità che attendono chi dovrebbe guidare la
città con un senso etico e programmatico profondamente diverso dai
precedenti sindaci.
Avendo seguito anch'io parte del lavoro preparatorio, ed avendo aderito al
documento finale (a titolo personale), fornisco una mia risposta
(sempre personale e che in ogni caso non coinvolge il comitato promotore):
Capisco la tua preoccupazione, ma il documento che verrà presentato il
giorno 10 è già un lungo elenco di legittime richieste, e si rischia di
ottenere l'effetto "lista della spesa" aggiungendo voci ulteriori.
Un lungo elenco, che sarebbe valido a Milano come a Palermo. Ma, quel
che è peggio, il rischio è di ottenere dal candidato sindaco un assenso di
facciata, senza che questo si tramuti in un impegno fattivo.
Ritengo quel documento importante per quanto riguarda il tema generale
dei diritti, della cittadinanza, dell'uso degli spazi e delle risorse
pubbliche da parte di tutti i cittadini, e che il ruolo importante delle
organizzazioni dei Rom, è di appoggiare e spingere per quelle
rivendicazioni, nell'interesse dei Rom stessi, nel loro doppio ruolo di
persone emarginate dai processi politici e sociali e spesso di persone
migranti.
Esiste, è innegabile, una specificità che distanzia le istanze della
comunità Rom, autoctona o migrante, dalle richieste che possono portare gli
altri nuclei. Per questo, già a novembre, avevo offerto la mia disponibilità
a organizzare incontri con i candidati alle primarie cittadine. Purtroppo,
tale disponibilità non ha trovato ascolto.
Occorre quindi ripartire dall'opportunità offerta da questo documento,
prima che vada persa un'ulteriore occasione. Occorre anche, e io spero che
le varie comunità presenti all'incontro si esprimano in questo senso, che si
superi la logica "emergenziale" della questione Rom e stranieri, per
illustrare il ruolo che già oggi le varie comunità e le loro associazioni
hanno nella vita politica cittadina, nella gestione, nell'uso, nella
valorizzazione degli spazi periferici, nel rilancio dell'occupazione e del
ruolo del decentramento.
Occorre infine, arrivare ad una sintesi tra le tante richieste, anche
particolaristiche, e le richieste di spazi, di rappresentanza, di migliori
possibilità economiche e sociali che arrivano da tanti cittadini, per non
trovarsi tutti sconfitti ed isolati. Per farlo, ritengo che sia necessario
uscire da una logica che vede la metropoli come un tutt'uno omogeneo,
affrontando invece le specificità offerte dalle varie zone.
A Milano, la comunità Rom di via Idro e la cooperativa Laci Buti 2, prenderanno parte alla Terza edizione di NAVIGLIO MARTESANA IN FESTA, domenica 7 maggio. La mattina escursione a cavallo per i più piccoli. Durante tutta la giornata, funzionerà uno stand espositivo con animazione.
Vi aspettiamo!
Nel quadro del progetto Minority studies Society Studii Romani,
sponsorizzato da Open Society-Institute di Sofia, è stata creato l'Archivio
Librario "Studii Romani".
I materiali raccolti includono libri ed articoli accademici,
pubblicazioni di organizzazioni rom, audio e video, posters e depliant (in tutto
oltre 1000 testimonianze, 547 libri e 45 periodici bulgari e mondiali).
Come parte separata ma integrante della Libreria Specializzata,
è la Collezione Speciale del Museo dei manufatti, sezione del Museo Nazionale
Etnografico. La Libreria Specializzata e l'archivio "Studii Romani" sono parte
dell'Accademia Bulgara delle Scienze. Durante gli orari di apertura pubblica
l'ingresso è libero, secondo le norme del sistema delle biblioteche.
Sofia 1000, Moskovska str. 6a -
Bulgaria
E-mail: romanilibrary@yahoo.com -
studiiromani@geobiz.net
Apertura: lunedì, mercoledì, venerdì - 09.00-12.00, 13.00-17.00
http://www.studiiromani.org
Ufficio Centrale dei Rom dal Kosovo
Tel/fax ++381 11 316 59 25
Mob ++381 64 26 37 621
e-mail:
hbajram1955@yahoo.com
RISOLUZIONE SPECIALE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELLE NAZIONI UNITE PER I
ROM DEL KOSOVO
Il 21 aprile 2006 a Belgrado, Bajram Haliti,
presidente dell'unione dei cittadini dell'Ufficio Centrale dei Rom dal
Kosovo e membro del Parlamento Mondiale dei Rom, ha dichiarato alla TANJUG
che è necessario che il Consiglio di Sicurezza dell'ONU operi per la
costituzione dell'autonomia della comunità Rom in Kosovo.
Il senso e il contesto basico di questa
risoluzione dev'essere l'implementazione di diritti speciali alla comunità
Rom, che è anche l'unica e urgente maniera per risolvere il problema della
sopravvivenza di questa comunità nella provincia e il ritorno di 120.000
civili dispersi in Serba e in occidente. L'esperienza di oltre sei anni di
presenza di maestranze civili e militari delle Nazioni Unite testimonia che
la sopravvivenza e il ritorno sono possibili solamente applicando un
meccanismo simile all'amministrazione temporanea che è l'articolo 10 della
risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (confronta
ndr.), applicato all'intera provincia in accordo con la Jugoslavia e che
è essenzialmente il modello dell'autonomia.
Con questi obiettivi e contesto, la nuova
risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non dovrà
rimpiazzare la risoluzione 1244; lo completerebbe appena con gli articoli
che risolverebbero il più grosso problema odierno del Kosovo e Metohia, cioè
la protezione dei diritti della minoranza nazionale Rom.
Il rafforzamento della risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni
Unite sarebbe realizzato con la stesura e la ratifica dello statuto di
autonomia per la comunità Rom nel Kosovo. Lo Statuto dovrebbe identificare i
confini della Regione. L'unica differenza rispetto all'attuale è che i Rom
sarebbero ammessi alla trattative e alle cariche pubbliche assieme ai
rappresentanti UNMIK, a quelli dell'etnia albanese e che la rappresentanza
di Serbia e Montenegro cambierebbe in quella della sola Serbia. [...]
La proposta di autonomia della comunità Rom del Kosovo, dopo adeguata
consultazione coi legittimi rappresentanti e di tutte le parti interessate,
sarebbe ratificata dal segretario generale dell'ONU.
Tutte le procedure necessarie devono essere sviluppate appena possibile
[...] L'adozione e la dichiarazione dello Statuto garantirebbe l'intera
comunità Rom del Kosovo, incluso quanti vivono nella Serbia centrale, di
vivere liberamente e partecipare alla vita pubblica, non soltanto ai confini
della provincia ma in tutto il Kosovo. La partecipazione alle elezioni dei
rappresentanti incoraggerebbe i Rom alla partecipazione alla vita pubblica.
Questo nuovo capitolo potrebbe aprire una nuova e pacifica pagina nel Kosovo
multietnico. Presidente - Bajram Haliti
Fotografie del 03/05/2006
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