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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 05/04/2011 @ 09:55:16, in Kumpanija, visitato 1856 volte)

Da Czech_Roma

Coppia trova una nuova vita a Lambton. By TYLER KULA

23/03/2011 - Nove anni dopo essere scappati dalla Repubblica Ceca a causa di discriminazioni e violenze, Anna e Karel Kyncl sono cittadini canadesi.

La coppia che vive sposata a Watford, oggi ha prestato giuramento durante una cerimonia di cittadinanza a Londra.

Per Anna, 57 anni, e Karel, 61 anni, il Canada offre la libertà e la pace che la coppia non ha mai avuto nel paese nativo.

"La gente è molto amichevole ed è un cambiamento nella mia vita ed in quella di Anna," dice Karel. "Qui nessuna paura."

La coppia ha passato persecuzioni a causa delle origini rom di Anna.

I Rom sono ampliamente discriminati in Europa, dice Mary Janes, una donna di Watford che assieme al marito Paul, ha aiutato i Kyncl a stabilirsi in Canada e superare la barriera linguistica.

"Si potrebbero fare paragoni con gli stati USA del sud, neri contro bianchi," continua. "Karel era considerato il bianco, Anna, la Rom, era considerata la nera."

"Si è ritenuto disonorevole che Karel sposasse una zingara. Per lei, si pensava che volesse migliorare il suo status sociale sposando un bianco."

Karel è stato insultato e percosso ed Anna minacciata di continuo, tanto che aveva difficoltà a dormire. Nel 2002 la coppia ha visitato, insieme a Jaroslav che è il fratello di Karel, Glencoe nell'Ontario, e poco dopo hanno deciso di stabilirsi lì. Hanno fatto richiesta dello status di rifugiati, che è stato loro negato nel 2004.

"La minaccia era che fossero rispediti nella Repubblica Ceca," dice Janes.

Aggiunge che la coppia viveva con $30 al mese, dopo aver pagato l'affitto, e aveva bisogno di soldi per i permessi di lavoro e le spese legali.

E' stato allora che la comunità è intervenuta. Sono stati raccolti in totale $4.500 dalle chiese locali, e spedite oltre 40 lettere a Rose-Marie Ur, parlamentare di Lambton Kent Middlesex, con una petizione di 305 firme che chiedeva un processo equo.

Nel 2007 i Kyncl hanno ricevuto lo status di immigrati.

Karel ha la patente di guida e lavora nelle costruzioni, mentre Anna ha un'attività in proprio di pulizie domestiche.

"Non comprano niente a credito. Tutto ciò che hanno l'hanno comprato e pagato in contanti," dice Janes.

"Siamo soltanto contentissimi che alla fine siano diventati cittadini canadesi. Qui sono felici, gli piace vivere a Watford. Sono una risorsa per la comunità grazie al nostro interessamento."

Anna e Karel Kyncl hanno ricevuto la cittadinanza canadese il 23 marzo, nove anni dopo la fuga dalla violenza e dal razzismo nella Repubblica Ceca. La coppia di sposi era arrivata in Canada ed aveva chiesto lo stato di rifugiati nel 2002. TYLER KULA/ THE OBSERVER/ QMI AGENCY

 
Di Fabrizio (del 09/04/2011 @ 09:15:44, in Kumpanija, visitato 1342 volte)

sabato 16 aprile dalle 19.30
Oratorio S. Vincenzo, Via Milano 59, Settimo Torinese


Cari lavoratori, soci e amici di Terra del Fuoco,

si avvicina per tutti noi una ricorrenza molto importante.. Il secondo compleanno del Dado!!

La grande famiglia del Dado ha deciso, anche quest'anno, di festeggiare insieme a tutti voi i tanti obiettivi raggiunti: c'è Sorina che si è iscritta a scuola guida per conseguire la patente, come suo fratello Ion, ci sono le splendide pagelle di Sarah e di Bianca, e Iulian, che farà parte del centro studi "Sa Mergem!" sulla storia del popolo Rom; ci sono Turkan, Alì, Atakan ed Efsane, la famiglia curda costretta a lasciare la Turchia, che è stata accolta a braccia aperte nella nostra comunità e ci sono Alì Mohamed, Jirow, Taku e Bashi, alle prese con i loro primi contratti di lavoro.

Queste e tante altre le storie che racconteremo nella serata di Sabato 16 aprile,
gustando la cena preparata da tutti gli ospiti del Dado, con piatti tipici dalla Romania, dalla Somalia e dalla Turchia!

Non potete mancare!

Programma della serata:

H.20.00:
Cena multietnica (su prenotazione, offerta libera a partire da 5 euro) presso il salone dell'oratorio
Intervengono:
Aldo Corgiat (sindaco di Settimo T.se),
Caterina Greco (ass. politiche sociali)

H.22.00:
Musica dal vivo e dj Set, con
SVOBODA ORCHESTRA,
LUCIANO DE BLASI E I SUI GENERIS
BOTTEGA DI MUSICA e PAROLE

Info e prenotazioni: 335 67.82.066 / teresa.mangone@terradelfuoco.org

L'appuntamento su Facebook

 
Di Fabrizio (del 14/04/2011 @ 09:32:05, in Kumpanija, visitato 1353 volte)

martedì 19 aprile alle 18.30
Sala Santa Rita Piazza Campitelli, Via Montanara 8 - Roma


Intervengono
Il Prof. Luca Bravi - Università di Firenze - Studioso della storia dei Rom e Sinti in Europa
Sonya Orfalian - Scrittrice e giornalista
Maria Emanuela Gargallo di Castel Lentini - Editrice Irradiazioni

L'appuntamento su Facebook

 
Di Fabrizio (del 15/04/2011 @ 09:51:06, in Kumpanija, visitato 1586 volte)



Intervista a Dijana Pavlovic, attrice ed attivista per i diritti dei ROM, ci racconta la sua esperienza come "International Visitor" negli Stati Uniti.

Link per chi legge da Facebook

 
Di Fabrizio (del 30/04/2011 @ 09:25:57, in Kumpanija, visitato 3219 volte)

Associazione Amici di Camilla presenta
UN POMERIGGIO IN VIA IDRO
con Sidi, Karisa... Miriam, Jonathan, Joussef, Maria...

Spettacolo, cibo, musica al villaggio di via Idro 62, per incontrarsi e conoscersi

Anteprima:
Sabato 7 maggio h. 15.30 - Laboratorio di pittura per bambini
----
Domenica 8 maggio
h. 15.30 - spettacolo teatrale per bambini LA GIORNATA DI SIDI E KARISA
h. 16.45 - concerto con I MUZIKANTI DI BALVAL
h. 18.00 - GRIGLIATA
per tutta la durata della festa: LABORATORIO FOTOGRAFICO A CURA DI ALESSIA E FRANCESCA
Al termine i bambini lanceranno in aria 100 palloncini colorati

INOLTRE:
Biciclettata sulla Martesana con destinazione via Idro. Appuntamento domenica 8 maggio alle ore 14.15 in via Giacosa 46 (ingresso parco Trotter), a cura dell'Associazione "elementare.russo"

Venerdì 6 maggio alle ore 21.00 a villa Pallavicini in via Meucci 3:
A FORZA DI ESSERE VENTO - LO STERMINIO NAZISTA DEGLI ZINGARI Proiezione video e relazione di Paolo Finzi. Incontro pubblico a cura dell'Anpi sezione di Crescenzago, in collaborazione con l'Associazione Villa Pallavicini.

Promuovono:
A.N.P.I. Crescenzago - Associazione culturale AB - Associazione "elementare.russo" - Associazione la Città del Sole - Amici del Parco Trotter Onlus - Associazione VILLA PALLAVICINI - Comitato "Vivere in Zona 2" - Comitato Genitori Elementare S. Mamete - Comunità Rom via Idro 62 - Fondazione Casa della Carità - Legambiente Crescenzago - Martesanadue - Osservatorio sui razzismi - Partito Democratico Zona 2 - Sinistra Ecologia e Libertà Zona 2

 
Di Fabrizio (del 09/05/2011 @ 09:26:08, in Kumpanija, visitato 1600 volte)

Da Mundo_Gitano (altro su Dalila Gomez)

EL MUNDO.es Por: Anna Viñas* - 16 aprile 2011
* Giornalista e sta girando il mondo per descriverci la situazione della donna nei cinque continenti

Dalila vive una contraddizione. Si definisce innanzitutto una gitana, ama il suo popolo e le sue tradizioni, e pertanto si veste da gitana, vive nel suo gruppo e ne parla l'idioma, il romanés. Però proprio per amore alla sua "kumpania", il nome che riceve la comunità in romanés, ha rotto con la maggior parte degli archetipi che limitano la donna gitana. E' ingegnere industriale, ha lavorato per l'amministrazione colombiana, ed il consiglio dei patriarchi della comunità -un'istituzione vietata alle donne- non  prende nessuna decisione senza prima consultarla. "Io faccio sempre quel che voglio", assicura. Non è poco. Il suo obiettivo: lottare per i diritti del popolo rom.

Il suo cammino verso la ribellione iniziò a 18 anni, quando decise che voleva andare all'università. Contravvenendo ai desideri di tutta la famiglia, preoccupata più di ogni altra cosa che si sposasse, Dalila si è laureata grazie al denaro guadagnato leggendo la fortuna alle sue compagne di corso. "Mio padre non voleva che studiassi e mi diceva che se l'avessi fatto sarei diventata una gagì (paya), che all'università si apprendono cose cattive, come la droga o la prostituzione."

Come poche gitane in Colombia, Dalila non si è sposata a 15 anni, non è rimasta incinta ed è riuscita a diventare ingegnere industriale specializzata in gestione e pianificazione dello sviluppo. Passata attraverso diverse imprese, facendosi passare come occidentale per paura delle discriminazioni, sino ad arrivare all'amministrazione pubblica, dove ha iniziato a lavorare per i diritti del suo popolo. Il suo impegno si è materializzato in un decreto che riconosce i gitani come gruppo etnico colombiano, presente nel paese dall'epoca coloniale ed in un censimento. " Già ora siamo una variabile di cui tenere conto nel bilancio, dato che il popolo gitano deve affrontare diverse sfide. Una di queste è di attuare politiche di prevenzione nella salute, perché culturalmente i gitani non ci pensano. Un'altra sfida è la scolarizzazione dei bambini, che molto presto abbandonano la scuola perché i loro modelli culturali non rientrano nel sistema educativo omologante della società occidentale." Di fatto, si calcola che in Colombia il 70% dei bambini gitani non abbia mai messo piede in una scuola.

La maggior parte dei problemi rispondono a blocchi culturali, e Dalila lo ha sperimentato nella storia della sua vita. Durante i primi anni di scuola ricorda di essere stata una bimba segnalata per le sue "strane" abitudini e per il suo modo di vestire. "Non  parlavo bene il castigliano ed avevo uno strano accento perché in famiglia si parlava il romanés. Inoltre, i miei compagni di classe non capivano perché non avessi una casa e vivessi in una tenda." Era l'obiettivo degli scherzi, ma lei voleva lo stesso completare gli studi. Inoltre dovette adattarsi ai nuovi modelli di autorità. "Ero molto ribelle perché non capivo che il professore dovesse comandarmi. Nella kumpania solo il patriarca ha l'autorità sugli altri ed i bambini sono sempre molto liberi."

La libertà è uno dei valori più apprezzati dal popolo gitano, che si dichiarano libertari. Non vogliono [...] padroni, non accettano la routine, né essere schiavi del tempo. "Viviamo nel presente, nel qui e ora. Non ci occupiamo del passato, e questo in parte ci pregiudica perché non reclamiamo giustizia. Non abbiamo capitalizzato l'Olocausto come gli Ebrei." Non si preoccupano neanche del futuro, da qui il disinteresse alla prevenzione o al risparmio. "Se abbiamo soldi li spendiamo o li condividiamo con gli altri," dato che la loro concezione di vita è collettiva.

Distaccati dalla materia e dal territorio, i gitani sono nomadi per concezione di vita, anche se oggi è un'opzione difficilmente realizzabile a causa delle frontiere, e in Colombia dal conflitto armato. "Anche se la guerra genera il fenomeno dello spiazzamento in molte vittime, noi soffriamo il confinamento. Dentro un territorio ci sentiamo sequestrati, e questo influisce sulla nostra qualità di vita."

Tuttavia, la mobilità è il loro livello mentale. Ed è quello che da vita a Dalila. "Quando lavoravo per l'amministrazione, mi offrirono un posto fisso ma rifiutai. Non era per me." Tuttavia, il lavoronon le è mai mancato, e quindi lei èil supporto economico della sua famiglia allargata, con 20 membri. "Mio padre ed i miei fratelli non hanno un'entrata stabile, perché sono artigiani del rame e non vendono molto. Io sostengo tutti e loro sono orgogliosi di me per il mio lavoro."

Tuttavia, in precedenza era una donna perseguitata dai patriarchi della comunità, ed era a rischio di essere esclusa dal suo lavoro pubblico in difesa degli interessi del popolo gitano. "Mi giudicavano e mi accusavano di voler rimpiazzare gli uomini. Non accettavano che prendessi il comando."

Proprio la mancanza i rappresentanza delle donne e la loro assenza negli organi di potere, è per Dalila un'altra delle sfide che deve affrontare il popolo rom. "Dobbiamo cambiare in alcune cose, per esempio il nostro accesso all'istruzione superiore, se vogliamo essere in una situazione migliore." Tuttavia, sottolinea che "questo non significa che dobbiamo cambiare la nostra maniera di essere."

Si riferisce ai lignaggi patrilineari che organizzano il gruppo, e alla differenziazione tra uomini e donne, che dice "si prendono cura di loro." Per Dalila questo non è maschilismo. "I gitani hanno imparato ad essere maschilisti dalla società occidentale, non dalla nostra cultura," assicura. "Vedo il maschilismo come una questione del capitalismo, in cui gli uomini vogliono possedere le donne, però per i gitani non è una questione di possesso, ma di rispetto."

Dalila intende preservare l'essenza gitana immergendola nei nuovi tempi, e ha iniziato l'esperimento con la sua stessa vita. Ha cambiato il suo destino di donna gitana studiando, pianificando e investendo nel suo futuro per essere autonoma, ed è riuscita a farsi ascoltare dagli organi di comando della sua kumpania. Dalila ha rotto con gli schemi del popolo gitano, al fine di preservarli. Sembra questa stessa una contraddizione, però la vita ne è piena.
_______
PRORROM
Proceso Organizativo del Pueblo Rrom (Gitano) de Colombia
Correo-e: prorrom@gmail.com

“Yo no se qué tristeza o qué alegría me producen estas aves errantes a quienes amparan el sol y la luna y el cielo y las estrellas y los árboles. Tristeza de irse a todas horas. Alegría de renovar el horizonte a cada que los pájaros cantan al alba. Alegría de no pesar sobre la tierra más de lo que pesa una yerba. Tristeza de no tener Patria, ni raza, ni alero nativo” / (Tic Tac: 1913)

 
Di Fabrizio (del 22/05/2011 @ 09:58:16, in Kumpanija, visitato 2172 volte)

Da Roma_Daily_News

Cingeneyiz.org Essere zingari o no Mustafa Aksu: Ricercatore e autore aksumustafa@gmail.com

18/05/2011 - Sapevo che gli zingari sono stati esclusi, perché è capitato anche a me da bambino e da giovane. La situazione non mi piaceva. Anni dopo, ho visto che c'erano accuse contro di noi nei dizionari editi da fondazioni pubbliche, enciclopedie, libri di studiosi e persino in alcune leggi...

Alcuni testi che includevano discorsi discriminanti sono stati cancellati dai dizionari, dopo la mia battaglia legale di anni.

Per il nostro popolo è stato un grande successo. Tuttavia, superare i pregiudizi verso gli zingari usando la cultura è molto più importante.

Faccio lezioni, partecipo a programmi tv allo scopo di vincere i pregiudizi contro il mio popolo. Sto scrivendo libri, alcuni dei miei articoli sono pubblicati su pagine web... sono contento. Cercherò di fare del mio meglio anche se ormai sono vecchio. Ho contattato zingari istruiti per raggiungere più facilmente i miei scopi. Ho incontrato primi ministri, studiosi, burocrati, musicisti di origine zingara, come risultato delle mie ricerche in tutta la Turchia.

Quando annunciai i nomi di 27 zingari famosi, 3 di loro (uno era un ex ministro e gli altri musicisti) si arrabbiarono con me. Fecero dichiarazioni sulla stampa. Mi rimproverarono per averli "smascherati". Essere zingari per loro era un errore. Mi minacciarono di denuncia. Da allora sono passati quattro anni. Non c'è stata nessuna denuncia a mio carico.

Il mio scopo non era di insultarli. Voglio dar loro dignità, annunciando la loro origine zingara. Voglio ammonire le persone sui pregiudizi contro gli zingari e fermare la discriminazione. Zingaro non è un aggettivo. Zingaro è il nome della nostra identità etnica. Affermare che qualcuno è zingaro non è svilirlo.

Uno dei famosi musicisti ha protestato inviandomi una lettera autenticata. Un altro, durante un programma su ATV Channel, ha detto: "Non sono né zingaro né Rom. Gli zingari non hanno documenti, non sono arruolati nelle forze armate. L'origine della nostra famiglia è così chiara, non ci sono dubbi. Mio padre è un capitano in pensione. Quindi non siamo zingari e non vogliamo esserlo."

Per iniziare, chi non si registra all'ufficio nascite non ha documenti, sia uno zingaro oppure no. Gli zingari hanno le carte d'identità se sono registrati alla nascita. Non ci sono zingari che disertano. I loro giovani vengono mandati a militare con gli strumenti musicali.

Secondariamente, dove nasci, o il tuo lavoro o status, non sono un segno della tua origine etnica. Devi rispettare tutti i tipi di origine etnica.

Sono nato a Düzce. Sono stato un funzionario delle ferrovie statali. Ho vissuto ad Ankara. Sono stato sposato per 56 anni. Sono stato nell'esercito come ufficiale di riserva. E sono, senza dubbio, uno zingaro. Quindi?

La gente deve cambiare mentalità. Tutti devono poter dire che non è importante essere zingaro o non esserlo.

 
Di Fabrizio (del 14/06/2011 @ 09:34:39, in Kumpanija, visitato 1587 volte)


Vi aspettiamo Mercoledì 15 giugno alle ore 17 presso il Roma Scout Center per l'evento finale del progetto "Profumi e sapori della tradizione rom"!

Il progetto, che ci ha visto impegnati in un percorso di ricerca sulla cucina e le tradizioni rom, si conclude con la pubblicazione del libro "Profumi e sapori della tradizione rom". Il cibo, le fiabe e le nostre storie di vita costituiscono il filo conduttore per raccontare la cultura romanì.

Durante la serata potrete assaggiare i piatti tipici della tradizione culinaria rom e divertirvi insieme a noi con la musica e le danze tradizionali.

La Romà Onlus ha sostenuto l'iniziativa attraverso l'attività di coaching svolta dal presidente Graziano Halilovic.

Il progetto è finanziato dal programma della Commissione europea Youth in Action.

Vi aspettiamo in massa!

Gruppo Informale Giovani Insieme

PROGRAMMA DELL'EVENTO:

Profumi e Sapori della Tradizione Rom
15 giugno – Roma Scout Center
Largo dello Scautismo, 1 – Roma


Ore 17:00 – Presentazione delle attività del progetto e della pubblicazione finale
Interviene il gruppo di giovani partecipanti rom e non rom
Saluti delle autorità locali

Ore 18:00 – Degustazione dei piatti tipici della gastronomia romanì

A seguire musica e danze tradizionali

Il progetto è stato ideato e realizzato dal gruppo informale di giovani rom e non rom "Giovani insieme".

Associazione di Promozione Sociale
Via Altavilla Irpina, 34/36
00177 - Roma (Italy)
Phone +39 06 64 82 97 95
Fax +39 06 64 82 97 95

info@romaonlus.it
http://www.romaonlus.it

 
Di Fabrizio (del 22/06/2011 @ 09:43:35, in Kumpanija, visitato 1340 volte)



sabato 25 giugno dalle 11.30 alle 13.00
Giardini Indro Montanelli (lato porta venezia) Corso Venezia MILANO

Dalle paure alle libere diversità
Incontro con i primi cittadini Rom che si dichiarano gay.

Conducono: Patrizia Quartieri, Consigliere Comunale del Comune di Milano e Paolo Hutter, attivista lgbt e giornalista.

In occasione del pride, inserito nel tema della campagna 'Milano siamo anche noi", discutiamo, serenamente di differenze, inclusione sociale e cultura.

L'appuntamento su Facebook

 
Di Marylise Veillon (del 15/07/2011 @ 09:45:02, in Kumpanija, visitato 2313 volte)

Se non si leggesse bene:

Termometro a corda GIPSY
Corda secca: Beltempo
Corda bagnata: Pioggia
Corda rigida: Freddo
Corda invisibile: Nebbia o Bere meno
Corda mossa: Vento
Senza corda: Ce l'hanno rubata

 
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