Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

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Richiediamo chiarezza. Di Rom si parla poco e male, anche quando il tema delle notizie non è "apertamente" razzista o pietista, le notizie sono piene di errori sui nomi e sulle località

La redazione
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\\ Mahalla : Storico per mese (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 12/04/2009 @ 09:26:15, in Italia, visitato 2652 volte)

Ricevo da Tommaso Vitale

Care e cari,

il giorno 30 aprile 2009, presso l'università di Bergamo si terrà una giornata di studio dal titolo "Il paradosso rom. La questione di una cittadinanza imperfetta", che si concluderà con una cena e uno spettacolo presso lo Spazio Polaresco di Bergamo. Siete tutti invitati.
Alla pagina web (attiva per quanto ancora in allestimento) www.unibg.it/cittadinanzarom troverete ulteriori informazioni.

Cari saluti

Gli organizzatori: Giuseppe Aricò; Paolo Barcella; Davide Biffi; Francesca Forno; Nausicaa Guerinoni; Greta Persico.

Il 30 aprile, in concomitanza con la giornata di studio "Il paradosso rom. La questione di una cittadinanza imperfetta" e l’inaugurazione della mostra "Impronte. Volti e parole dal mondo rom", le cooperative "IL SEME E RUAH" hanno organizzato una cena presso lo Spazio Agorà del Polaresco.

La cena sarà a base di cous cous, antipasti e dolci vari.

Il cous cous sarà preparato dalla cooperativa Agorà del Polaresco che fornirà anche il vino, mentre gli antipasti e i dolci saranno preparati insieme alle donne immigrate della cooperativa Ruah con prodotti dell’equo solidale.

La cooperativa Ruah metterà inoltre a disposizione piatti in mater bi e bicchieri e posate, per evitare ogni spreco di plastica.

Il costo della cena sarà di 13 euro. Chi vuole aderire deve comunicarlo entro il 17 aprile mandando un e-mail a Daniela Pedrali danielapedrali@virgilio.it

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Di Daniele (del 11/04/2009 @ 09:33:38, in musica e parole, visitato 1721 volte)

Vi ricordate del battello sulla Sava?

da Blic.online Author: N. Dzodan | 07.04.2009 - 09:00

I componenti della banda "Black Panthers" stanno aspettando con impazienza l'apertura di una nuova zattera dopo che la vecchia era bruciata. Il battello era un posto molto famoso a Belgrado e Toma, il frontman della banda, ha annunciato la riapertura ai primi di giugno.

"Stiamo terminando i pontoni e tra pochi giorni la zattera sarà messa in acqua vicino a Obrenovac. Purtroppo, siamo un po' in ritardo, perché, causa un'inondazione, gli operai non hanno potuto finire secondo i piani. Presto inizieremo i lavori di costruzione: pareti, tetti e a maggio inoltrato, abbiamo programmato le decorazioni interne," dice Toma Panther, frontman della banda "Black Panthers" ed annuncia che ai primo di giugno ci sarà l'apertura della zattera.

"Il design dell'interno non sarà molto differente da quello vecchio, perché deve corrispondere alla nostra anima. Possono prenderci tutto, ma non la nostra anima. Sarà più grande e con toilette migliori," spiega il musicista, aggiungendo che il suo unico dispiacere è di non poter aprire per Djurdjevdan (la più grande festa religiosa del popolo rom), ma comunque la cerimonia di apertura sarà memorabile.

"La cerimonia sarà memorabile. Tutti i nostri amici che ci hanno offerto aiuto quando c'era bisogno, saranno invitati e vorremmo dare qualcosa in cambio. Fortunatamente c'è ancora brava gente," puntualizza Toma.

I "Black Panthers" attualmente suonano su una zattera vicino a dove erano abituati ad esibirsi sino allo scorso dicembre quando scoppiò l'incendio.

"Spesso la gente mi chiede dove siamo perché non sanno che suoniamo ancora. Ogni sera, eccetto il venerdì, suoniamo su una zattera vicino alle rovine di quella bruciata, finché non avremo finito di ripararla," conclude Toma Panther.

Ricordiamo ai lettori, che il concerto per i fondi è stato tenuto dall'Orchestra Filarmonica di Belgrado, che ha raccolto una considerevole somma di denaro per il nuovo battello.

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Di Fabrizio (del 11/04/2009 @ 08:53:07, in musica e parole, visitato 2044 volte)

CAMPAGNA NAZIONALE “NON AVER PAURA”

SABATO 18 APRILE ORE 18 - 24 ALLO SPAZIO PUBBLICO AUTOGESTITO LEONCAVALLO VIA WATTEAU MILANO (MM verde Centrale + bus 81 - MM gialla Sondrio + bus 43)

PROGRAMMA
Dalle ore 18: filmati e mostra fotografica

Ore 18.30: PROPOSTE FUORI CAMPO
Antonella Attardo presenta il rapporto di Amnesty International - Paolo Cagna Ninchi, associazione Upre Roma, presenta la proposta di iniziativa popolare sul riconoscimento di minoranza etnica, con Piero Colacicchi, associazione OsservAzione, Corrado Mandreoli, CGIL Milano, Emanuele Patti, ARCI, Dijana Pavlovic, Federazione Rom e Sinti insieme, Maurizio Pagani, Opera Nomadi, Marta Pepe, NAGA, Tommaso Vitale, Università Bicocca. Coordina Elena Jannuzzi Hileg, Leoncavallo

Ore 20: Cena rom

Ore 22: Concerto a sostegno della COMPAGNIA TEATRALE ROM con la Banda del villaggio solidale, i Muzikanti, artisti di strada e la partecipazione di MONI OVADIA



Dopo lo stato d’emergenza e i commissari speciali i rom tornano nell’occhio del ciclone per le prossime elezioni: si è riaperta la caccia alle centinaia di uomini, donne e bambini che cercano di sopravvivere sotto i ponti, lungo le massicciate ferroviarie, nelle discariche di Milano e provincia. Ma ancora più devastante è l’effetto della campagna d’odio e di pregiudizio assecondato da una legislazione esplicitamente razzista. I segni di questa campagna e di questa legislazione si colgono nelle manifestazioni di intolleranza e di violenza quotidiane e cambiano profondamente le coscienze lasciando un sedimento acido che corrode la stessa cultura di un popolo.

L’emergenza materiale e l’emergenza morale che si coagulano nel destino delle comunità rom sono il paradigma del nuovo razzismo e non si possono affrontare separatamente perché una è effetto e condizione dell’altra e viceversa. Il degrado e la segregazione nei quali si costringono i rom in campi nomadi concepiti come moderni campi di concentramento servono a fomentare la paura, a ispirare comportamenti razzisti, a sostenere la politica della destra xenofoba.

Per sciogliere questo nodo, per contrastare questa politica, per costruire una cultura della convivenza, del riconoscimento e del rispetto tra diversi occorre rompere gli schemi e soprattutto abbattere i muri che dividono gli uni dagli altri. Il primo passo è conoscersi e per conoscersi veramente bisogna fare i conti con la cultura dell’altro.

Con questo scopo e con l’obiettivo di offrire un percorso di riscatto ai giovani rom l’associazione UPRE ROMA presenta il progetto della COMPAGNIA TEATRALE ROM: l’espressione artistica è lo strumento più efficace per dialogare tra culture diverse, conoscersi scambiando una parte della propria esperienza e della propria anima.

La serata, intervallata da una cena etnica con cucina zigana, propone una mostra fotografica e la proiezione di filmati tra cui quello prodotto da Amnesty International sulla situazione a Milano, un confronto pubblico sul riconoscimento per legge della minoranza rom e sinta e infine un concerto con raccolta fondi per la costituzione della compagnia teatrale rom
.

L’iniziativa si colloca nell’ambito della campagna contro il razzismo, l’indifferenza e la paura dell’altro NON AVER PAURA, APRITI AGLI ALTRI, APRI AI DIRITTI a cui favore si raccoglieranno le firme e si realizza con interlocutori significativi per la cultura di Milano come lo Spazio pubblico autogestito Leoncavallo, un luogo che alla Milano prima da bere e ora da cementificare ha contrapposto pezzi di produzione culturale e che è sotto l’attacco di una politica cittadina cieca e sorda di fronte alle esigenze e alla creatività alternativa delle nuove generazioni.

ARCI Milano, Associazione UPRE ROMA, NAGA, Spazio pubblico autogestito Leoncavallo

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Di Fabrizio (del 10/04/2009 @ 09:40:50, in casa, visitato 1660 volte)

Da Roma_ex_Yugoslavia

http://www.youtube.com/user/pravonanaseljetv

Oggi (4 aprile ndr), le organizzazioni rom ed i loro alleati a Belgrado, stanno organizzando una dimostrazione in risposta alla demolizione degli alloggi della comunità rom nel Blocco 67, situato a Nuova Belgrado. La violenta e sorprendente mossa di distruggere le case e l'intera comunità è stata organizzata dalle autorità della Città di Belgrado, col supporto del sindaco Dragan Djilas. C'è bisogno della vostra solidarietà!

Venerdì mattina (3 aprile), è iniziato lo sgombero violento e forzato delle famiglie rom che vivono nel Blocco 67. I residenti di questa comunità dicono che la demolizione è iniziata improvvisamente alle sei di mattina, guidata da un ampio schieramento della polizia e di forze speciali. La brutalità della polizia si è mostrata nell'evacuazione di emergenza di due donne della comunità. Le proprietà ed i beni sono stati lasciati sotto le rovine. Una parte della comunità sta ora passando la notte di fronte al Consiglio Cittadino. Sono senza abiti pesanti, coperte, cibo e medicine (molti le hanno dovute abbandonare). I residenti dicono che durante la giornata giovano non identificati su motociclette li hanno provocati ed hanno installato la paura nella comunità.

Nel contempo, non è stata assicurata alcuna alternativa alloggiativa dal governo della città, e nessuno si prende cura delle loro esigenze. Il Sindaco Djilas ha annunciato che è "necessario che siano rimossi dall'area cosicché possiamo costruire un nuovo viale necessario per lo sviluppo della città, e tenere gli eventi pianificati per il futuro." Ha anche minacciato di impiegare le forze di polizia per rimuovere qualsiasi protestante che intendesse bloccare le strade. Queste azioni sono state precedute da una campagna sui mezzi di informazione che giustificavano l'espulsione dei Rom che vivevano a Nuova Belgrado, sotto considerazioni di "sicurezza" e "immagine cittadina" in vista delle Universiadi 2009. Attraverso le sue dichiarazioni, il Sindaco Dragan Djias ha contribuito alla relazione fascista contro i cittadini rom e giustificato la distruzione delle loro case. Come alternativa il comune suggerisce un muro attorno alla comunità cosicché "non vengano viste le deformità cittadine durante l'Universiade."

Questo significa che l'Universiade sarà pagata con vite umane se necessario?

I nostri concittadini che sono stati lasciati senza casa sono determinati a combattere per i loro diritti, il loro diritto alla vita, alla libertà, alla casa e al lavoro.

Oggi (sabato) alle 13 è stata organizzata una protesta contro il brutale comportamento con cui il governo di Belgrado preferisce risolvere i problemi della città. Appoggiate la gente che è stata buttata per strada in questa maniera violenta. Dobbiamo alzarci in solidarietà con i Rom di Belgrado, non dobbiamo permettere che le loro case siano distrutte, che siano costruiti muri fascisti e che la gente sia rinchiusa nei ghetti!


Chiediamo solidarietà internazionale per coordinare queste azioni (traduco il testo sotto elencato in italiano, al link Roma_ex_Yugoslavia trovate quello in inglese, se preferite ndr):

VI PREGHIAMO CONTATTARE I SEGUENTI: (1) Ufficio del Sindaco della Città di Belgrado; (2) Ufficio del Presidente della Repubblica di Serbia; (3) Ufficio Centrale della Federazione Sportiva Universitaria (che organizza l'Universiade a Belgrado); (4) La vostra più vicina ambasciata o consolato serbo.

(1) Mayor's Office:

E-mail: natasa.golubovic@beogradsg.org.yu
Head of Office, tel: 3246-764, 3229-787
tel: 3247-424, tel/fax: 3344-675
Natasa Golubović
esperta indipendente associata in affari internazionali

Spettabile Sindaco Dragan Djilas:

Le scrivo per esprimere il mio oltraggio sulla recente espulsione razzista di 50 famiglie dalla comunità rom del Blocco 67, vicino a Belvil a Nuova Belgrado.

Chiedo che il vostro governo prenda tutte le misure necessarie per fornire la restituzione ai residenti della comunità e prevenire ogni ulteriore espulsione di famiglie rom o la loro ulteriore esclusione sociale.

Belgrado non può aspettarsi di riqualificarsi agli occhi del mondo ospitando le Universiadi o i contesti dell'Eurovisione, mentre continua a negare i diritti fondamentali alla casa, impiego, vita e sicurezza dei suoi residenti, particolarmente i più vulnerabili e socialmente esclusi.

Io chiedo che il vostro governo risponda ed incontri i propri obblighi di fronte a numerose convenzioni internazionali e lavori per assicurare i diritti dei residenti rom invece di schierare le forze di polizia per sopprimerli ed ingaggiarli nella "pulizia sociale."

Distinti saluti,


(2) Presidente della Repubblica di Serbia:

GENERAL SECRETARIAT OF THE PRESIDENT OF THE REPUBLIC OF SERBIA
Andricev venac 1, 11000 Beograd, Serbia
tel: +381 (0)11 3632-007, 3632-136
e-mail: kontakt.predsednik@predsednik.rs
www.predsednik.rs

Spettabile Presidente Boris Tadic:

Le scrivo per esprimere il mio oltraggio sulla recente espulsione razzista di 50 famiglie dalla comunità rom del Blocco 67, vicino a Belvil a Nuova Belgrado.

Imploro il vostro governo perché prenda tutte le misure necessarie per sanzionare le Autorità della Città di Belgrado ed assicurare che forniscano restituzione ai residenti di questa comunità rom e lavorino per prevenire ogni ulteriore espulsione di famiglie rom o la loro ulteriore esclusione sociale in Serbia.

Belgrado non può aspettarsi di riqualificarsi agli occhi del mondo ospitando le Universiadi o i contesti dell'Eurovisione, mentre continua a negare i diritti fondamentali alla casa, impiego, vita e sicurezza dei suoi residenti, particolarmente i più vulnerabili e socialmente esclusi.

Io chiedo che il vostro governo risponda ed incontri i propri obblighi di fronte a numerose convenzioni internazionali e lavori per assicurare i diritti dei residenti rom invece di schierare le forze di polizia per sopprimerli ed ingaggiarli nella "pulizia sociale."

Distinti saluti,

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Di Fabrizio (del 10/04/2009 @ 09:37:21, in Regole, visitato 1518 volte)

Segnalazione di clochard

[mercoledì 8 aprile 2009]
Alla Camera viene soppresso l’art. 5 del decreto legge che prevedeva il prolungamento dei tempi di detenzione a sei mesi

Nuova battuta d’arresto sui Cpt. Già il Senato, nell’ambito della discussione sul disegno di legge 733 (quello che tra le altre contiene la soppressione del divieto di segnalazione da parte dei medici) aveva cassato la previsione di trattenere un anno e sei mesi i migranti irregolari nei centri di detenzione.

Ma il Viminale, indisponibile a cedere sul governo delle migrazione tramite l’incarcerazione (si dice in attesa di espulsione) aveva riproposto attraverso il cosiddetto decreto "anti-stupri", tuttora in vigore, una norma simile, che prolungava a sei mesi il trattenimento. Questo, non solo nel caso di ostruzione all’identificazione (come previsto dalla contestatissima direttiva europea sui rimpatri) ma semplicemente per difficoltà (magari burocratiche e attribuibili alle autorità dei paesi d’origine) nel risalire alla nazionalità dei migranti in attesa di espulsione.

Sulla sorte del decreto legge, che il Parlamento deve ratificare entro 60 giorni dalla sua emanazione) per la parte relativa ai Cie, è però intervenuto un emendamento di Udc e Pd che ha fatto sopprimere l’art 5 sostenuto dal voto segreto di alcuni esponenti della maggioranza.
Uno "smacco" che non va giù alla Lega Nord che sull’immigrazione sta rigiocando la sua legittimità.

Il terreno è tutto aperto, il decreto ancora in vigore, si attendono le successive votazioni del Senato. Intanto però si afferma uno spazio di possibilità nella realtà di una crisi che sta travolgendo profondamente gli assetti monolitici della rappresentanza politica incapace di trovare risposte adeguate allo scenario che abbiamo davanti. Le risposte sono confuse e vanno dalle dichiarazioni belligeranti del Ministro Maroni (ricordiamo la sua annunciata "cattiveria contro i clandestini") a quelle spiazzanti del presidente della Camera Fini (macchè tolleranza, ci vuole integrazione...), a quelle bonapartiste del presidente del Consiglio, attento a colpire la "pancia del popolo" ma tanto astuto da saper ammorbidire le controversie spinose.
Chi volesse guardare a questo scenario con gli occhi classici della politologia rischierebbe di impazzire. Chi prova a farlo con quelli dell’ideologia, di ritrovarsi in una visione fantasiosa.

La nuda e cruda realtà è quella che tiene insieme il razzismo più becero che vorrebbe scaricare la crisi sui migranti, insieme e contemporaneamente alle centinaia di firme raccolte dai parlamentari della maggioranza contro la segnalazione degli irregolari. Una matassa nuova.
A quanti pensano che il voto alla Camera contro l’art 5 del decreto significhi la possibilità di rispondere al razzismo col voto dell’opposizione, diciamo che il suo sguardo è corto e mistificatorio.
In gioco non c’è la capacità di votare, la decisione su questo o quel provvedimento, ma la forza di decidere.

C’è qualcosa di nuovo che ha bisogno di trovare nuove istituzioni, nuovi momenti di decisione. Le reti di solidarietà, quelle dei medici contro la delazione, le reti auto-organizzate dei migranti, possono parlare ad un paese in cui la crisi ha rotto ogni inibizione alla xenofobia.

La risposta al razzismo, nella crisi, non può che essere una risposta moltitudinaria. Non quella degli esperti dell’immigrazione, non quella dei migranti soli contro altri, ma quella di una società che dal basso sappia riprendersi ciò che questo mondo così mal governato le ha tolto. La capacità di decidere sul proprio futuro.

N. Grigion, Progetto Melting Pot Europa

Vedi anche:
The road to Lampedusa - L’inferno ora dura 6 mesi

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Di Fabrizio (del 09/04/2009 @ 10:35:02, in Italia, visitato 1401 volte)

Su Radio Radicale le interviste effettuate da Andrea Billau al convegno del del Coordinamento Nazionale Antidiscriminazione "Sa phrala"-Ogni persona è tuo fratello. Durata totale 24'.24". Per ascoltare necessitano del lettore multimediale RealPlayer, scaricabile gratuitamente.

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Di Fabrizio (del 09/04/2009 @ 09:32:04, in Italia, visitato 1424 volte)

Ricevo da Agostino Rota Martir

A Pisa anche quest’anno nessuna cerimonia. Ormai sembrano lontani anni luce quei tempi quando in città la Giornata Mondiale dei Rom e Sinti era una ricorrenza attesa, vissuta anche con un po’ di fatica ma era un appuntamento atteso, soprattutto dalle comunità Rom che si sforzavano di presentarsi alla cittadinanza, per tentare di uscire allo scoperto, per mostrare e far conoscere qualcosa della propria cultura e storia, e per testimoniare la volontà di "integrarsi" nel tessuto cittadino.

Tutto spazzato via! Le cause sono molteplici ma quasi tutte riconducibili non tanto ai Rom ma alla nostra società, che in questi anni (soprattutto l’anno scorso) ha mostrato un feroce disprezzo verso i Rom, sarebbe inutile elencare i fatti, anche per non rivivere quei tragici momenti. Pisa non è per niente esente, soprattutto da quando si è insediata la nuova Amministrazione che non ha fatto mistero della sua volontà di "risolvere il problema dei Rom" in città!

Negli anni passati i Rom spesso venivano consultati, invitati a partecipare alle iniziative, anche quando faceva comodo a qualcuno... ora invece i Rom sono esclusi da tutto, sopratutto quando si prendono decisioni per i Rom stessi!

Il messaggio chiaro che i Rom hanno recepito è quello di non essere ben visti, di essere solo una minaccia, di dover vivere sotto un continuo controllo, rastrellati dentro il Progetto Città Sottili che annulla e viviseziona l’identità di un popolo su criteri discutibili e di puro opportunismo sociale e politico.

Se l’on. Maroni dichiara pubblicamente che bisogna "essere cattivi" per fermare l’arrivo di nuovi Rom, a Pisa l’Amministrazione propone di dare un’elemosina di 500 euro per togliersi dai piedi il Rom Rumeno: è la "cattiveria" camuffata da elemosina...

Celebrare quest’anno la giornata mondiale dei Rom a Pisa sarebbe stata una beffa, una solenne presa in giro..ringraziamo e prendiamo atto della coerenza per la scelta di tacere questo appuntamento da parte della cittadinanza e dell’Amministrazione. Meglio il silenzio, dopo tutto sa anche di saggezza, purché serva anche a prendere coscienza e riflettere sulle proprie contraddizioni!

"Lungo i fiumi, laggiù in Babilonia, sedevamo e piangevamo al ricordo di Sion. Ai salici lungo le rive avevamo appeso le nostre cetre. Laggiù, dopo averci deportato, ci invitavano a cantare; esigevano canti di gioia i nostri oppressori. Cantate, dicevano, un canto di Sion. Ma come cantare i canti del Signore in terra straniera?" (Sal.137)

La Passione dei Rom e Sinti continua, anche se dimenticata e accantonata frettolosamente, ma loro confidano che qualche scintilla della luce di Pasqua non esiterà a scendere sulle loro vite.

Don Agostino Rota Martir
Erizon Mahmuti


Campo nomadi di Coltano (PI) – 8 Aprile 2009 – Giornata Mondiale dei Rom e Sinti

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Di Fabrizio (del 09/04/2009 @ 09:12:36, in musica e parole, visitato 3134 volte)

Politiche possibili
Abitare le città con i rom e i sinti
a cura di Tommaso Vitale
Studi Economici e Sociali Carocci
€ 31.00 - 2009 pp. 300 ISBN 9788843050499

(cliccare sull'immagine per acquistare il libro)

Da secoli sono parte integrante della storia urbana e rurale del nostro Paese. Li chiamiamo con diversi nomi: zingari, nomadi, rom, sinti, caminanti, yenish. Negli ultimi anni la loro presenza è diventata uno dei principali temi di dibattito e mobilitazione nella vita politica, soprattutto a livello locale. I Comuni sono chiamati a realizzare politiche sociali e abitative, e spesso non sanno cosa fare. Tentate dalla demagogia, incalzate dai media, le amministrazioni sovente non conoscono esperienze già attuate in altre città e di cui è stata valutata l’efficacia. Nel volume vengono esaminati aspetti storici, culturali e sociologici dei differenti gruppi zigani e vengono descritte le linee di politica progettate dall’Unione Europea. Sono poi esposte nel dettaglio le politiche sociali, sanitarie, educative, del lavoro e, in particolare, abitative realizzate verso i nomadi in diverse realtà italiane. Dall’insieme emerge come, se programmate e negoziate con i rom e i sinti, politiche locali che affrontano i problemi e le contraddizioni e rispettano i diritti di tutte le parti in gioco sono possibili.

Prefazione di Luca Rodda
Ringraziamenti di Maurizio Cabras

Introduzione: elogio del possibilismo di Tommaso Vitale

Parte prima
Una pluralità di storie e culture
La "questione zingari" nell’Italia fascista. La costruzione culturale di una categoria razziale
di Luca Bravi
Lingue, culture e rappresentazioni di Demir Mustafa
Generazioni nomadi fra tradizione e mutamento di Alfredo Alietti
Le normative europee e internazionali contro la discriminazione di Eva Rizzin e Claudia Tavani

Parte seconda
Conflitti e governo locale

Opera: emergenza e partecipazione politica di Patrizio Ponti e Laura Rosina
Pavia: la negazione istituzionale di una questione pubblica di Andrea Membretti
Buccinasco: un esperimento insolito coi sinti lombardi di Ernesto Rossi
Reggio Calabria e Messina: tra mediazioni e conflitti di Antonella Cammarota e Tiziana Tarsia
Venezia: quando un ente locale deve lottare per realizzare le proprie politiche di Claudia Mantovan

Parte terza
Le politiche sociali
I servizi sanitari. Promozione della salute ed epidemiologia del pregiudizio
di Lorenzo Monasta
I servizi sociali. Rom a servizio o servizi per i rom? di Daniela Lucatti
I servizi sociali. Strategie di progettazione integrata di Stefania Mapelli
I percorsi educativi. Il sostegno alle capacità di minori e adulti di Claudia Biondi e Sabrina Ignazi
La scuola. Luogo di appartenenza o di esclusione? di Angela Sacco
Il lavoro. Gli inserimenti lavorativi fra sperimentazione e messa a regime di Eleonora Costantini
Il lavoro. Mediazione associativa, auto-organizzazione dei rom e conquista di opportunità personali di Maurizio Pagani
L’integrazione fra politiche. Immaginare un futuro tra memoria e presente di Milena Scioscia

Parte quarta
Le politiche dell’abitare
Dalla segregazione al diritto all’abitare
di Tommaso Vitale e Livia Brembilla
Pisa: politiche e interventi locali fattibili con i rom e i sinti di Antonio Sconosciuto
Rovereto e Trento: l’accesso all’edilizia pubblica di Stefano Petrolini
Bologna: migrazioni rom e inserimenti abitativi di Cris Tomesani
Milano: gradualmente verso una casa in affitto di Fiorenzo De Molli
Mantova: dal campo ai terreni privati, un percorso di mediazione culturale di Elena Borghi e Stefano Liuzzo
Modena: il percorso di realizzazione delle microaree di Luca Puggioli e Paola Santoro
Padova: il superamento dei campi nomadi e il Progetto di inserimento scolastico di Renata Paolucci
Trezzo sull’Adda: l’importanza dell’ascolto di Giuseppe Barbisoni, Francesca Gilioli, Laura Di Martino
Trezzo sull’Adda: una esperienza interrotta… verso modelli dell’abitare integrato di Maurizio Cabras e Paola Ciceri
Settimo Torinese: il processo di autocostruzione e auto recupero come strumento di inclusione sociale di Armando De Salvatore e Simona Riboni
Lione: il miglioramento delle abitazioni “indegne? di Martine Chanal
Case, casette, baracche e roulotte di Nicola Solimano

Conclusioni.
Ragionare per casi: dinamiche di innovazione nelle politiche locali con i rom e i sinti
di Tommaso Vitale e Loris Caruso

Bibliografia

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Di Sucar Drom (del 08/04/2009 @ 10:31:26, in blog, visitato 1646 volte)

Milano, sgomberato l'insediamento abusivo della Bacula
Ieri mattina la baraccopoli sorta da alcuni anni sotto il cavalcavia Bacula a Milano è stata smantellata dalle forze dell'ordine, 70 persone sono state allontanate. Per impedire la rioccupazione cominceranno...

Venezia, il pesce d'aprile? Le piscine per i Sinti
Nella città lagunare sono comparsi i tanto temuti distributori automatici della Coca-Cola. La materializzazione delle curiose macchinette è stata seguita da un comunicato stampa e un video, che ha diffuso i particolari del...

Bolzano, una famiglia sinta è in strada
Sulle spalle Francesca (nome di fantasia, ndr) ha lo zainetto coi libri; in braccio la gabbia del criceto. Ieri né lei né gli altri due suoi fratelli di 11 e 16 anni sono andati a scuola. C...

Genova, ragazzo muore di polmonite
Sfrattato dal tugurio, un giovane rom di 18 anni è morto a causa di una polmonite fulminante all'ospedale villa Scassi di Genova Sampierdarena. Il 18enne viveva con la fa...

Roma, i Rom della Panareo in Arcobaleni di Pace
Il 27, 28 e 29 Marzo si è conclusa a Roma, presso il Centro Olimpico di Acqua Acetosa, la Campagna per l’Integrazione promossa dal “Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali” e dalla “Lega Nazionale Calcio UISP”...

Il viaggio di Ionica
Quando a settembre del 2008 Ionica e Claudia con i loro piccoli Annamaria ed Abel, lasciarono Pesaro, città dal cuore di metallo, per venire in Basilicata, terra di antica e rinnovata speranza, non avevamo una precisa idea delle “difficoltà” cui noi tutti saremmo andati incontro. Avevamo solo una speranza…

Bolzano, Ipes sfratta gli “zingari”
Leggendo il giornali di ieri mi viene la pelle d'oca a pensare che cosa farà adesso quella famiglia sinta, dove andrà a vivere con i sui figli ancora minorenni, li hanno sfrattati, è riportato dall'Alto Adige del 1 aprile, li hanno sfrattati, scac...

Vademecum per i richiedenti la protezione internazionale in Italia
Disponibile da circa un mese il vademecum per i richiedenti la protezione internazionale in Italia, curato dal Ministero dell’Interno e aggiornato con le mod...

Napoli, V° edizione dell’Arte della Felicità
L'evento ”Arte della Felicità”, giunto alla V° edizione, quest’anno è dedicato al tema della ‘paura’. Questa mattina (ore 10), Gabriele Salvatores incontrerà gli studenti presso il Cinema Modernissimo per commentare l’inch...

Rom e Sinti nella letteratura/7 - BAUDELAIRE
Nemmeno Baudelaire resiste al fascino del tema Rom-Sinti, e nella raccolta Les fleurs du mal inserisce la poesia Zingari in viaggio, del 1857. Ieri s’è messa in viaggio la tribù profetica / dalle pupille ardenti, i piccoli in spalla, / o abbandonando ai loro fieri appetiti / il tesoro sempre pronto alle mammelle ...

Pisa, la città sottile naufraga?
Per il momento è soltanto una proposta, come spiega il direttore della Società della Salute, Giuseppe Cecchi, ma se dovesse trovare applicazione, a Pisa e nel suo hinterland potrebbe rivelarsi la soluzione ...

Napoli, vogliono creare la "città dei rom"
A Napoli si discute sulla proposta del Prefetto di creare una “città dei rom” nel Comune di San Giuliano, alle porte della città partenopea. E tutti sono contrari ma ad oggi non abbiamo la voce dei Rom...

Roma, alle cooperative che assumono svantaggiati il 5% degli appalti comunali
“Abbiamo ottenuto un ottimo risultato, sono molto orgoglioso di poter valorizzare questo progetto che è un'impresa sociale che incentiva la solidarietà e la sussidiarietà”. Con queste parole il sindaco di Roma Gia...

Terremoto, vittime e paura anche tra gli immigrati
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38° Giornata internazionale delle popolazioni sinte, rom, kalé, manouche e romanichals
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Di Fabrizio (del 08/04/2009 @ 09:49:49, in Europa, visitato 1778 volte)

Da Hungarian_Roma

Budapest, 3 Aprile 2009: Il 2 Aprile 2009 , il dottor Máté Szabó, Commissario Parlamentare per i Diritti Civili, ha dichiarato al portale di notizie online FigyelőNet , tra le altre cose, che "la criminalità categorizzata su basi etniche" -il crimine Zingaro- esiste, identificandosi come un tipo di crimine effettuato per vivere. Si è anche riferito ai Rom come essere "un gruppo sociale collettivistico, a livello quasi tribale," comparandoli con la società individualistica ungheresi. Inoltre, il dottor Szabó ha dichiarato che l'attenzione della società maggioritaria dovrebbe essere disegnata sull'esistenza di questo specifico profilo criminale, si è anche auto-presentato come il Commissario Parlamentare della maggioranza, in contrasto col Commissario Parlamentare per i Diritti delle Minoranze Etniche e Nazionali - suggerendo così apertamente che non vede se stesso come rappresentante dei membri della minoranza rom.

Queste dichiarazioni, indicando che il Commissario Parlamentare presume una collegamento diretto tra etnia e atti criminali, non sono conciliabili con la proibizione di discriminazione come definita dalla Costituzione della Repubblica di Ungheria. Le dichiarazioni sono discriminatorie e nuociono alla dignità dei membri della comunità romanì.

In una dichiarazione successiva, il dottor Szabó ha ritenuto che il titolo dell'articolo in cui l'intervista è stata pubblicata fraintende le sue dichiarazioni, anche se le dichiarazioni di cui sopra sono inaccettabili e possono e dovrebbero essere interpretate da sé, indipendentemente dal titolo. Inoltre il Commissario Parlamentare non ha ritrattato. Quindi i firmatari [sotto elencati] considerano che il dottor Szabó continua a ritenerle valide.

E' dovere ed obbligo del Commissario Parlamentare per i Diritti Civili di assicurare i diritti costituzionali di tutti gli individui e gruppi che vengono in contatto con le istituzioni della Repubblica di Ungheria, indipendentemente che appartengano ad un gruppo maggioritario o minoritario nella società. Alla luce di quanto sopra riportato, i firmatari ritengono che il dottor Szabó non sia più in grado di esercitare con credibilità la funzione di Commissario Parlamentare per i Diritti Civili.

Firmatari:
Hungarian Helsinki Committee (HHC)
Legal Defence Bureau for National and Ethnic Minorities (NEKI)
Chance for Children Foundation (CFCF)
Roma Civil Rights Foundation (RPA)
European Roma Rights Centre (ERRC)

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