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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 04/09/2008 @ 09:14:17, in Europa, visitato 1742 volte)

Da Roma_ex_Yugoslavia

The Associated Press - 1 settembre 2008

SARAJEVO, Bosnia-Herzegovina: Un'agenzia internazionale dei diritti umani dice che assisterà la polizia bosniaca nel combattere i crimini motivati razzialmente.

L'Ufficio OCSE per le Istituzioni Democratiche ed i Diritti Umani dice che i poliziotti bosniaci verranno formati nel riconoscere i crimini basati sull'odio e nel collaborare con le comunità che ne sono vittime.

Il vice Ministro Mijo Kresic dice che saranno introdotte punizioni più dure contro i crimini basati su nazionalità, orientamento religioso o politico.

L'ufficio OCSE, riferendosi all'ODIHR, ha detto nel 2006 di essere preoccupato sugli attacchi a persone ritornate dopo il conflitto etnico in Bosnia del 1992-95 e per le minoranze, inclusi i Rom.

L'ufficio ha raggiunto lunedì l'accordo col Ministero della Sicurezza.

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Di Fabrizio (del 03/09/2008 @ 08:48:27, in Europa, visitato 1958 volte)

Da Roma_Daily_News

Regno Unito / Finlandia / Lituania / Slovacchia

Convenzione sull'Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione contro le Donne

Estratto dalle osservazioni conclusive del Comitato ONU sulla "Convenzione per l'Eliminazione della Discriminazione contro le Donne" (CEDAW) [...] nella sua 41a sessione tenutasi dal 30 giugno al 18 luglio

Rapporto pubblicato venerdì 29 agosto 2008 (tutti i link sono in inglese ndr)

Tutte le informazioni sulla 41a sessione

Regno Unito
. . . . preoccupati che le donne di diverse comunità etniche e di minoranza, incluse le comunità viaggianti, continuano a soffrire di discriminazione multipla, particolarmente nell'accesso all'istruzione, impiego e servizi sanitari. Il Comitato nota che le donne [delle comunità] etniche e minoritarie sono sotto-rappresentate in tutte le aree del mercato lavorale, particolarmente nelle posizioni decisionali, hanno alti tassi di disoccupazione e pagano un notevole gap nella loro paga oraria confrontata a quella maschile. Le donne di differenti comunità etniche e di minoranza sono anche ampliamente sotto-rappresentate nella vita politica e pubblica. Il Comunicato nota che che le donne delle comunità viaggianti sperimentano alti numeri di aborti e feti nati morti, ed hanno il più alto tasso di mortalità infantile tra tutti i gruppi etnici. Si nota anche che le donne delle comunità etniche e minoritarie soffrono di alti tassi di depressione e malattie mentali, mentre le donne di discendenza asiatica hanno i più alti tassi di suicidio e di autolesionismo.
http://www2. ohchr.org/ tbru/cedaw/ United_Kingdom. pdf

Finlandia
31. Mentre notiamo che le misure prese dallo Stato per accrescere la consapevolezza delle donne Rom sui loro diritti e la loro integrazione nella società finnica, il Comitato rimane preoccupato perché queste donne continuano ad affrontare forme multiple di discriminazione basata sia sul sesso che sull'origine etnica, inclusi alto tasso di disoccupazione, difficoltà nell'accesso ai servizi e discriminazione all'interno delle loro stesse comunità.

32. Il Comitato richiama lo Stato ad implementare misure efficaci per eliminare la discriminazione contro le donne Rom ed aumentare il  loro godimento dei diritti umani. Incoraggia lo Stato ad essere proattivo nelle sue misure per prevenire la discriminazione contro le donne Rom, sia nelle loro comunità che nella società maggioritaria, a combattere la violenza contro di loro, ed aumentare la loro consapevolezza sulla disponibilità dei servizi sociali e sugli aiuti legali come pure a fare passi per familiarizzarle con i loro diritti di eguaglianza e non-discriminazione. Il Comitato richiede che lo Stato fornisca, nel suo prossimo rapporto, informazioni sulla situazione delle donne dei gruppi etnici di minoranza, incluso l'accesso all'istruzione, impiego e servizi sanitari, e sull'impatto delle misure prese per aumentare questi accessi e sui risultati ottenuti, come pure i progressi di tendenza.
http://www2. ohchr.org/ tbru/cedaw/ Finland.pdf

Lituania
28. Mentre notiamo varie misure prese dallo Stato, incluso il Programma per l'Integrazione dei Rom nella Società Lituana (2000-2004 and 2008-2010) ed il Programma di Sviluppo Rurale Lituano per il 2007-2013, il Comitato nota con preoccupazione che i gruppi vulnerabili delle donne - per esempio donne rurali, donne con disabilità, donne appartenenti alle minoranze etniche, incluso donne Rom, donne migranti ed anziane - continuano a soffrire di discriminazione nell'istruzione, nell'impiego, nella casa ed altre aree, sulla base del loro genere e sesso, ed in altri campi, essendo così esposte a forme multipli di discriminazione. A questo riguardo, il Comitato nota purtroppo che le informazioni presentate dai rapporti statali non erano sufficientemente specifici riguardo alle donne e non coprivano adeguatamente la situazione di tutti questi gruppi.
http://www2. ohchr.org/ tbru/cedaw/ Lithuania. pdf

Slovacchia
22. Mentre si riconoscono le misure prese dallo Stato per il Decennio dell'inclusione Rom 2005-2015, il Comitato è preoccupato perché le donne e le ragazze Rom rimangono in situazioni vulnerabili e marginalizzate, specialmente riguardo sanità, istruzione ed impiego.

23. Il Comitato preme perché lo Stato prenda misure efficaci, incluso misure speciali temporanee in accordo con l'articolo 4, paragrafo 1 della Convenzione e Raccomandazioni Generali dei 25 del Comitato, per eliminare le forme multiple di discriminazione contro le donne e le ragazze Rom ed aumentare il rispetto per i loro diritti umani. Richiama anche lo Stato ad accelerare l'ottenimento de facto per le donne Rom dell'eguaglianza, rafforzando il coordinamento tra tutte le agenzie che lavorano sui Rom, sulle tematiche della non discriminazione e dell'eguaglianza di genere, particolarmente nelle aree della salute, istruzione e partecipazione nella vita pubblica. Il Comitato preme perché lo Stato implementi misure mirate per eliminare la discriminazione contro le donne Rom in tutte le aree con un'agenda specifica, che controlli lo sviluppo e il raggiungimento degli obiettivi dichiarati, inclusi quelli compresi nel Decennio dell'Inclusione Rom 2005-2015, e prenda se necessario azioni correttive. Il Comitato preme perché lo Stato prenda misure concrete per cambiare la tradizionale percezione dei Rom da parte della popolazione maggioritaria, incluso programmi mirati alla consapevolezza e alla sensibilizzazione, in particolare in quei settori della società dove queste attitudini sono evidenti. Richiama lo Stato a fornire nel prossimo rapporto periodico una fotografia completa della situazione delle donne e delle ragazze Rom, inclusi i dati disaggregati per sesso riguardo le opportunità ed i successi nell'istruzione, nell'accesso all'impiego ed ai servizi sanitari e la partecipazione alla vita pubblica ed al processo decisionale.

30. Mentre si riconoscono le spiegazioni date dalla delegazione sui presunti casi di sterilizzazioni forzate di donne Rom, e prendendo nota della legislazione sulla sterilizzazione recentemente adottata, il Comitato rimane preoccupato per le informazioni ricevute rispetto alle donne Rom che testimoniano di essere state sterilizzate senza previo ed informato consenso.

Inoltre il Comitato raccomanda che lo Stato prenda tutte le misure necessarie per assicurare che le recriminazioni espresse dalle donne Rom riguardo la sterilizzazione forzata siano debitamente riconosciute e che alle vittime di tali pratiche sia garantita effettiva compensazione.
http://www2. ohchr.org/ tbru/cedaw/ Slovakia. pdf

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Di Fabrizio (del 03/09/2008 @ 08:47:34, in media, visitato 2246 volte)

Mi segnala Ivana:

MITO SettembreMusica e Milano Film Festival presentano una rassegna dedicata al cinema gitano: 8 appuntamenti con produzioni - tra le altre - da Bulgaria, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, che raccontano storie di un mondo in realtà poco conosciuto.

Il cinema gitano non esiste. O meglio, è un cinema nomade, che cambia nazionalità, produzione, personaggi. Esiste un'immagine cinematografica dei gitani, che è differente a seconda dell'occhio che la raffigura; esiste un'immagine solare e vitale, fracassona e rumorosa (Kusturica, su tutti), come esiste un'immagine dolente e malinconica (Tony Gatlif).

Una selezione dei migliori film che vengono dal mondo gitano e che parlano dei gitani. Film mal distribuiti o mai distribuiti, occasione di incontro e dibattito su un'identità cinematografica nomade e sfuggente.

Il programma completo:

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Di Fabrizio (del 02/09/2008 @ 16:06:47, in blog, visitato 1556 volte)

Troppo gustoso: dal Blog di Giuseppe Civati

I turisti si chiedono: qual era la città in cui non si può mangiare la pizza sulle scalinate? E quale quella dove non ci si può trovare in tre in un parco? E, ancora, quale quella dove non si può riposare sulle panchine? Quale, infine, la regione da cui è complicato telefonare a casa dai centri di telefonia fissa? E' necessaria una guida, si sono detti. In continuo aggiornamento. Michelin ha bruciato tutti sul tempo, offrendo la guida Ordinanze. Città per città, un'iniziativa editoriale di forte impatto e di sicuro successo. Una sorta di rough guide per rough mayors, per quei sindaci muscolari che tanto piacciono nel Paese medievale in cui tutti abitiamo. P.S.: ovviamente è uno scherzo, ma la realtà supera la fantasia e la guida è davvero necessaria. Paese che vai, ordinanza che trovi. Prima di essere multati... P.S./2: ovviamente la guida è a disposizione di tutti, democratici e non. Pubblicatela sul vostro blog. Così, per offrire un servizio a chi - come Gurb - viene da fuori. Magari segnalando questo link, anche perché, è notizia recente, a Montecatini parlare con una prostituta costa 400 euro, ad Alcamo prendono due fave con un'ordinanza e a Cavi di Lavagna si comminano sanzioni salatissime a chi passeggia in stato di ebbrezza. In quelle condizioni si rischia, in effetti, di investire un Suv.

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Di Fabrizio (del 02/09/2008 @ 15:17:26, in Italia, visitato 1793 volte)

Ricevo da Maria Grazia Dicati

Comunicato dell'associazione EveryOne sull'attentato incendiario che è costato la vita a due giovani fidanzati a Legnaro (PD). Il razzismo fomentato da politiche securitarie di diversi sindaci sceriffi del Veneto (bypartisan come amano definirsi) sta creando un clima avvelenato e pericoloso che bene serve a mascherare i veri problemi della Regione nonché gli intrighi affaristici che stanno depredando le casse pubbliche e che sui giornali locali trovano molto meno attenzione rispetto ad appelli xenofobi.

LEGNARO (PADOVA)/GIOVANI GIOSTRAI UCCISI IN INCENDIO. GRUPPO EVERYONE: "NON E' REGOLAMENTO DI CONTI, INQUIRENTI INDAGHINO SU ATTENTATO RAZZISTA"

A Legnaro, in provincia di Padova, si è scatenato stanotte l'ennesimo incendio contro i "nomadi". Un rogo, di origine dolosa, secondo quanto riportano alcune agenzie e secondo le prime ipotesi del Sindaco della cittadina, ha distrutto il capannone e la giostra che apparteneva ad alcuni Sinti. Purtroppo il rogo ha ucciso in modo atroce due giovanissimi fidanzati, entrambi giostrai e Sinti: lui aveva 19 anni, lei 18.

Il Gruppo EveryOne e altre associazioni che tutelano i diritti dei Rom e dei Sinti hanno più volte lanciato l'allarme-razzismo nel Padovano, dove l'intolleranza raggiunge punte gravissime, fomentata da politici razzisti e irresponsabili. Il sindaco di Legnaro, Giovanni Bettini, ha addossato pubblicamente la responsabilità della tragedia a "un regolamento di conti tra famiglie di nomadi giostrai, per motivi sconosciuti", escludendo "nel modo più assoluto che si tratti di un'aggressione a sfondo razzista. Qui la città non c'entra nulla".

"Riteniamo che ci siano tutte le basi per vagliare attentamente l'ipotesi di un attentato a sfondo razzista, indirizzando le indagini in tal senso" dichiarano invece i leader del Gruppo EveryOne Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau. "E' assurdo pensare che i Sinti, giostrai o meno, regolino i propri diverbi con un efferato omicidio, che nelle loro comunità è considerato come il reato più grave in assoluto, per il quale i responsabili sarebbero immediatamente messi al bando. Inoltre," proseguono gli attivisti "anche secondo i nostri volontari Rom, che conoscono la comunità Sinti padovana e i giostrai della zona, non è assolutamente ipotizzabile un regolamento di conti che sfoci in un reato simile, visto che la comunità di giostrai è costituita da famiglie imparentate tra loro e molto unite. E' noto inoltre a tutti" proseguono Malini, Pegoraro e Picciau "come nella zona della provincia di Padova, negli ultimi mesi e soprattutto d'agosto, quando l'Italia era in vacanza, si siano intensificati episodi di odio razziale ai danni di comunità Rom e Sinti stanziate localmente. Non ultima, la scritta su un muro ‘Brucia il rom' lasciata lo scorso 30 agosto da un gruppo razzista locale nel territorio di Vigodarzere, un comune limitrofo del padovano, dopo aver incendiato una baracca sull'argine del Brenta. Invitiamo gli Inquirenti" concludono i rappresentanti di EveryOne "a non sottovalutare queste ipotesi, come purtroppo è avvenuto in altri comuni italiani, e a indirizzare le indagini verso gruppi di estrema destra locali, che agiscono efferatamente senza paura di ritorsioni, confortati dalle posizioni spesso intolleranti e xenofobe delle istituzioni locali".

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Di Sucar Drom (del 02/09/2008 @ 11:33:40, in blog, visitato 1603 volte)

Freising (Germania), i giovani Rom e Sinti nella Chiesa e nella società
I giovani “zingari” e il loro ruolo nella Chiesa e nella società saranno al centro del VI Congresso Mondiale della Pastorale per gli Zingari, promosso dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti in collaborazione con la Conferenza Episcopale Tedesca. Sul programma si legge questa nota:...

Venezia, Rita Zanutel interviene dopo l'incontro in Prefettura
L’assessore provinciale alle politiche sociali, Rita Zanutel (in foto a destra), interviene dopo l’incontro in Prefettura a Venezia di alcuni giorni fa. «Di fronte ai problemi, spesso complessi - dice- come amministratori pubblici ab...

Venezia, Radames Gabrielli: "noi Sinti e Rom vogliamo essere soggetti attivi"
Pubblichiamo di seguito l’intervento tenuto il 30 agosto da Radames Gabrielli (in foto, il secondo da sinistra) alla Festa di Liberazione. Buona sera, sono Radames Gabrielli, sono un Sinto italiano, appartenente al...

Reggio Emilia, il battesimo per il riscatto sociale dei Sinti
Il battesimo come rituale di iniziazione. Simbolo della conversione alla chiesa evangelica che, per gli italiani di etnia Sinti, rappresenta anche una conversione sociale. Ieri mattina, al “campo nomadi” di via Antonio da Genova, sono state Tracy e Jasmine a ricev...

Veneto, la Regione vuole la deportazione di massa di Rom e Sinti?
Il consigliere regionale del Partito Democratico del Veneto, Igino Michieletto ha presentato un'interrogazione a risposta immediata per sapere se la Giunta veneta...

Card. Martino, i Sinti e i Rom sono vittime di discriminazione e d’indifferenza
“Di fronte alle situazioni di discriminazione e d’indifferenza” di cui sono vittime i Sinti e i Rom, “la Chiesa non può restare indifferente”. È questo il monito affidato oggi alla Radio Vaticana dal ca...

La Giornata Europea della Cultura Ebraica
La Giornata Europea della Cultura Ebraica, giunta quest’anno alla nona edizione, è ormai divenuta una piacevole consuetudine della prima domenica di settembre. La sfida dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane di aprire nello stesso giorno le porte delle sinagoghe, dei musei, dei siti ebraici, ha incontrato il crescente int...

Legnaro (PD), morti carbonizzati due giovani
Dramma a Legnaro, nel padovano: questa notte un incendio, forse di origine dolosa, ha distrutto un capannone della fiera cittadina. All'interno si erano appartati due giovani fidanzati che sono morti carbonizzati. I due ragazzi, entrambi sinti giostrai, erano ...

Consiglio d’Europa, i Sinti e i Rom devono essere inseriti nei processi decisionali politici
«Le popolazioni sinte e rom sono gravemente sottorappresentate negli Enti locali, nelle assemblee nazionali e nelle amministrazioni di governo in tutta l’Europa. Si tratta di una grave lacuna nelle nos...

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Di Fabrizio (del 02/09/2008 @ 09:02:01, in casa, visitato 2346 volte)

Domenica scorsa Tom Welschen mi ha scritto un'appassionata lettera a favore della comunità turca di Sulukule minacciata di sgombero. Mi dice di aver "dedicato una grande parte della giornata alla produzione alcuni files sulla situazione nel quartiere" e di sentirsi "un'altra volta impotente e triste, ma facendo questo almeno mi do l'impressione di essere un po' utile e solidale..."

Vi linko il video girato in italiano:

Sulukule - le autorità stanno distruggendo il quartiere dei Rom

Descrizione: succedono delle cose terribili ad Istanbul...le autorità turche hanno mandate delle macchine distruttive nel quartiere Rom...staccano il corrente per almeno 8 giorni....dobbiamo fare qualcosa per salvare Sulukule (Turchia) e tutelare la Comunità Rrom più antica del mondo. (continua)

Per vedere gli altri lavori (in inglese): questo è il link ( appariranno gli 82 video... scegliere l'opzione "più recenti" e vedrete i 4 su Sulukele)


Sempre sul quartiere, le ultime novità da Roma_Daily_News

Today's Zaman Il taglio della corrente elettrica a Sulukule scatena l'ira degli abitanti

Un annuncio del comune di Fatih ad Istanbul che l'elettricità verrà tagliata nel quartiere di Sulukule per otto giorni a causa del prossimo progetto di demolizione dell'area ha scatenato le ire dei residenti nel quartiere.

Giovedì le squadre municipali hanno iniziato a demolire parti del quartiere, abitato soprattutto da Rom, come parte del progetto di rinnovamento dell'area. Gli edifici allineati sulle vie Neslişah e Hatice Sultan sono stati i primi ad essere demoliti. Il comune ha annunciato che il quartiere sarà lasciato senza elettricità per i prossimi otto giorni causa il progetto di demolizione, cosa che ha scatenato una forte reazione tra i residenti.

I residenti dicono che essere lasciati senza elettricità per oltre una settimana creerà una situazione in cui non potranno svolgere le attività basiche quotidiane, notando che ciò è particolarmente problematico perché si sta avvicinando il Ramadan. Dicono: "Non siamo contro le demolizioni nel nostro quartiere. Ma non è normale che l'elettricità venga interrotta per otto giorni mentre si avvicina il Ramadan. Abbiamo preparato molto cibo per il Ramadan. Verrà sprecato se non avremo l'elettricità per i frigoriferi."

Altri residenti hanno espresso il timore che il quartiere sarà bersaglio dei ladri se sarà lasciato senza elettricità. "Come possiamo sentirci sicuri la notte se non abbiamo l'elettricità? Gli scassinatori minacceranno le nostre vite in questo periodo," dicono.

Il progetto di demolizione dell'area continuerà nei prossimi giorni. La Municipalità Metropolitana di Istanbul ha progettato di costruire a Sulukule 620 case nuove, un hotel e un centro culturale e di intrattenimento. Il progetto di rinnovamento del quartiere e di rilocazione dei suoi abitanti ha sollevato l'indignazione dei residenti e dell'UNESCO. Istanbul è attualmente nella Lista dei Patrimoni Mondiali dell'UNESCO e ci si aspetta che prenda le necessarie misure per la protezione dei suoi siti storici, uno dei quali è il quartiere di Sulukule.

30.08.2008 News
BAYRAM EMİR

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Di Fabrizio (del 01/09/2008 @ 09:19:32, in Europa, visitato 1930 volte)

Da La voix de Rrom

Grazie al film "Il tempo dei gitani" del regista serbo Emir Kusturica, il pubblico il pubblico ha avuto una descrizione di ciò che furono negli anni '70 e '80 le reti mafiose che sfruttavano i bambini rrom nella Yugoslavia di allora. Si prenderanno in considerazione le immagini di questi campi di roulottes in Italia, dove erano tenuti da adulti abietti i figli forzati a mendicare, a volte lontani dalla loro famiglia. Quel tempo è passato, ma il film è sempre là per ricordarcelo. E là anche per mostrarci come dei ragazzi che non avevano mai visto una roulotte ci vivevano per la prima volta. Cominciò un secondo episodio all'inizio degli anni '90, quando dei Rrom rumeni vennero in Francia accompagnati da "passatori" che li misero nelle roulottes. Ancora là, hanno dovuto adattarsi a questo habitat - se così possiamo chiamare le roulottes rovinate e senza ruote dove erano stati relegati dai loro passatori - ma non è durato. Una volta liberati dai loro debiti verso i passatori, hanno costruito piccole baracche con materiale di recupero ed hanno provato sempre a sopravvivere ai margini delle grandi città francesi, lavorando in nero, recuperando ferraglia e vendendo fiori o giornali...

Dal 2002, la Romania e la Bulgaria hanno firmato accordi con i paesi Schengen, permettendo a tutti i possessori di passaporti di questi paesi di circolare liberamente e senza obbligo di visto nello spazio Schengen per una durata inferiore ai tre mesi. Cinque anni più tardi, questi paesi si sono uniti all'Unione Europea ed i controlli alle frontiere sono stati soppressi. Si arriva quindi da Sofia o da Bucarest a Parigi come se si venisse da Marsiglia, portando solo la carta d'identità con sé.

Disgrazia!

E' precisamente il periodo dove l'azione governativa si misura con le cifre. Evidentemente, la regola è più severa in materia d'immigrazione che su quella dell'impiego o del potere d'acquisto. Nell'agosto 2007, poco dopo aver assunto le sue funzioni ministeriali, M. Hortefeux ha preparato il terreno dicendo che la realizzazione dell'obiettivo quantificato in materia di espulsione di stranieri sarà difficile da raggiungere causa l'ingresso della Romania e della Bulgaria nell'Unione Europea, rappresentando i cittadini di questi due paesi circa un terzo degli espulsi nel 2006. Enorme! Vorrebbe dire che 8.000 Rumeni e Bulgari sono stati espulsi nel 2006, pur sapendo che in virtù degli accordi internazionali avessero il diritto di ritornare, come effettivamente hanno fatto. E tra questi 8.000, sono quasi tutti Rrom. Un semplice calcolo del costo di queste misure porta alla cifra ben rotonda di 80 milioni di euro. Quanti alloggi sociali si sarebbero potuti costruire con questi soldi gettati negli abissi della demagogia? Detto questo, M. Hortefeux non abbassa la guardia. Continuerà ad espellere i Rrom rumeni e bulgari, anche se cittadini europei. Nel 2007, rappresentarono circa 3.000 espulsi, sistematicamente tornati in Francia ed altri 30 milioni di euro. Come fare per espellere dei cittadini europei?

E' tutta una questione di transizione. Per quanto europei che siano, i Rumeni ed i Bulgari hanno uno statuto ibrido che assomiglia molto di più al regime di stranieri extracomunitari che a quello di comunitari. La Francia si è ben premurata di limitare i diritti di questi nuovi europei, particolarmente riguardo al diritto del lavoro, da cui indirettamente dipende anche il diritto di soggiorno. Ed ecco come si gioca per raggiungere le cifre di espulsione, con gente che si espelle anche più volte l'anno.

E per prendere comunque un aspetto di innovatore, ogni tanto, prima dell'espulsione, si raccolgono un certo numero di famiglie nel mucchio, che si pretende di "aiutarle ad integrarsi". E si inventano così "i villaggi di inserimento", queste specie di centri chiusi e sorvegliati; si osa chiamarli così! Questi MOUS (controllo d'opera urbana e sociale) di cui non si vede bene il carattere urbano o sociale: i siti sono sorvegliati 24h/24 e l'accesso è proibito a tutte le persone esterne, senza previa autorizzazione speciale. Quelli "accompagnati socialmente" che vi vivono non hanno l'autorizzazione a lavorare dalla prefettura, che è tuttavia destinataria dei progetti. Le buone idee dei Rrom che ci vivono, compreso in materia di imprenditorialità, sono soffocate dalla mancanza di "titoli di soggiorno". Il mantenimento di questi che vengono presentati come "scelti per fortuna" in una situazione di pressione costante, dove anche i corsi di formazione sono considerati come costrizioni, il prezzo da pagare per restare nei prefabbricati dei "villaggi d'inserimento", è una bomba a scoppio ritardato. Non ci si integra più dei propri fratelli o cugini che vanno da una baraccopoli all'altra rischiando le espulsioni. Non si sa dunque ciò che queste iniziative daranno tra qualche anno, ma nel frattempo, si sa che "bengalo" in rromani vuol dire diabolico.

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Di Fabrizio (del 01/09/2008 @ 00:00:02, in Italia, visitato 2011 volte)

Da Circolo Pasolini Pavia

Associazione Sinti italiani di Pavia
Si è costituita in questi giorni a Pavia l'Associazione dei Sinti italiani di Pavia. Questo è il comunicato inviato alle associazioni cittadine. E' già in programma un'iniziativa presso il campo di Piazzale Bramante il 12 settembre alle ore 21. Il Circolo Pasolini dà il benvenuto alla nuova associazione rendendosi come sempre disponibile alla collaborazione per raggiungere gli scopi di convivenza pacifica e civile, rispetto e reciprocità. (Irene Campari)

Alle associazioni
ai partiti
ai gruppi sociali e culturali
ai cittadini della Pavia antirazzista e democratica

Pavia, 28 agosto 2008

OGGETTO: COSTITUZIONE DELL’ASSOCIAZIONE SINTI ITALIANI DI PAVIA
E INVITO AD UNA SERATA PUBBLICA DI DIBATTITO E DI INCONTRO CULTURALE

In data 20 agosto 2008, su iniziativa delle comunità sinte pavesi residenti in Via Bramante e in P.le Europa, si è costituita nella nostra città l’Associazione Sinti Italiani di Pavia.

L’associazione, prima del genere sul nostro territorio, si propone da statuto di “organizzare attività per il riconoscimento della cultura e della tradizione del popolo sinto e per il suo riconoscimento quale minoranza etnico-linguistica”. A tale scopo l’associazione agirà attraverso momenti di formazione, iniziative culturali ed artistiche, azioni di sensibilizzazione pubblica, ma anche interventi volti a valorizzare le competenze professionali e il sapere tradizionale dei suoi aderenti, a partire dal recupero del ferro e dalla sua lavorazione artigianale.

L’associazione vede la luce, come momento di organizzazione autonoma della presenza sinta a Pavia, in un periodo particolarmente critico per le nostre comunità, così come per quelle Rom, esposte più che mai, a livello nazionale come locale, al rischio della discriminazione etnica e di una progressiva quanto infondata criminalizzazione, nel nome di demagogiche e spesso antidemocratiche “politiche securitarie”.

A Pavia l’associazione intende rappresentare democraticamente la voce del popolo sinto, a partire dalla tutela dei suoi diritti di cittadinanza e dall’ottemperanza dei suoi doveri civici, con particolare riferimento alla collocazione sul territorio degli attuali e futuri insediamenti, stabili e temporanei, e alla loro ideazione e gestione. L’associazione desidera costituire una controparte dialettica per gli enti locali, a partire dal Comune, nella ricerca di una soluzione condivisa e partecipativa per la presenza degli insediamenti in questione, ma anche in riferimento alla progettazione di quegli interventi – in campo formativo, lavorativo, sociale, culturale – atti a favorire il migliore e più proficuo rapporto tra le comunità sinte e il resto della popolazione pavese.

Per continuare l’impegno comune, rinnovato insieme alle associazioni e alle realtà democratiche pavesi lo scorso luglio, in occasione della riuscita iniziativa pubblica presso il campo di p.le Europa, l’Associazione Sinti Italiani di Pavia chiede di aderire e di partecipare fattivamente alla riuscita dell’evento pubblico previsto al campo di Via Bramante per venerdì 12 settembre, con il seguente programma:

CON I SINTI E CON I ROM
COSTRUIAMO INSIEME UN PROGETTO PER PAVIA

VENERDI’ 12 SETTEMBRE 2008
CAMPO SINTI DI VIA BRAMANTE – BORGO TICINO

H.21: PROIEZIONE DEL DOCUMENTARIO “OPERA GAGIA”
(2007), di A. Bocola e F. Scarpelli, sulla drammatica cacciata delle comunità zigane dal territorio del comune milanese di Opera

H.22: DIBATTITO PUBBLICO: “Sinti e Rom cittadini di Pavia? Progettiamo interventi condivisi, nel segno dell’accoglienza”
Presentazione dell’Associazione Sinti Italiani di Pavia e dibattito: sono stati invitati esperti, esponenti di associazioni di tutela delle minoranze zigane ed amministratori locali pavesi
Modera: Andrea Membretti (sociologo, Università di Pavia)

H. 23: MUSICA E BALLI ZIGANI

Durante la serata sarà presente un servizio bar, con specialità sinte (frittelle, torta nera, …). Verranno inoltre allestite una piccola mostra di pittura di artiste sinte e una bancarella dell’usato e dei prodotti artigianali in ferro.

Con l’augurio che la serata sia occasione di confronto produttivo e che veda un’ampia partecipazione della cittadinanza pavese, restiamo in attesa di un gentile riscontro via e-mail da parte delle associazioni e gruppi locali rispetto all’adesione all’iniziativa.

Con l’occasione porgiamo cordiali saluti
Il Presidente dell’Associazione Sinti Italiani di Pavia
Erasmo Formica

Per adesioni via e-mail: www.forem@yahoo.it

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Di Fabrizio (del 31/08/2008 @ 09:46:54, in media, visitato 2127 volte)

Ricevo da Maria Grazia Dicati

CASILINO 900, BRAZZODURO: TROUPE TV UNGHERESE BLOCCATA DA VIGILI

Roma, 30 ago - «Siamo stati fermati e identificati all'uscita dal campo con la minaccia di sequestro del materiale filmato. Forse vogliono evitare che le brutture di Roma circolino in Europa». È il professor Marco Brazzoduro, docente di statistica all'Università La Sapienza a raccontare il fatto avvenuto circa mezz'ora fa all'uscita del campo rom Casilino 900. «Ci siamo recati con una troupe ungherese della Duna tv al campo per un documentario sulla situazione dei rom in Italia - ha detto il docente - all'uscita i vigili ci hanno fermati adducendo il motivo che non avevamo l'autorizzazione a filmare. Ci hanno sequestrato l'equipaggiamento minacciando di fare altrettanto con il materiale filmato. A quel punto ho chiamato la prefettura e la situazione, dopo circa un'ora, si è sbloccata e ci hanno restituito tutto». Sulla vicenda, ha detto ancora Brazzoduro, si erano attivati l'ex-segretaria del Partito radicale, Rita Bernardini e l'ambasciata ungherese in Italia.

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