Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Sucar Drom (del 31/07/2011 @ 09:43:49, in blog, visitato 1730 volte)
USA, all'asta i diari di Joseph Mengele: l'angelo della morte
La casa d'asta statunitense Alexander Autographs, rimetterà in vendita il 21
luglio i diari di Joseph Mengele, ufficiale delle SS e medico nazista che operò
ad Auschwitz-Birkenau nel Zigeuner Familienlager, dove erano...
Il racconto di Alma Azović dopo l'incontro con Papa Benedetto XVI
Il racconto di Alma Azović, (mediatrice culturale rom a Torino) sull'udienza
concessa a sinti e rom da Papa Benedetto XVI, domenica 11 giugno 2011 in
occasione del 150esimo anniversario della nascita del beato Ceferino Gimenez
Malla (1861-1936), catechista kalè di origine spagnola, mar...
Reggio Calabria, un successo lo spettacolo "Nomadi per decreto"
Il 17 luglio scorso l'Associazione Culturale Multietnica "Terra senza confine"
in collaborazione con la Cooperativa ROM 1995 ha presentato lo spettacolo
"Nomadi per decreto" che fa parte del progetto "ImmigrArte"...
Brat (fratello), cantieri per un'opera rom
Cantieri Teatrali Koreja e Centar Za Kulturu di Smederevo (Serbia) hanno
prodotto e stanno portando in giro in Italia lo spettacolo "Brat (fratello),
cantieri per un'opera rom" che ha vinto il Premio Internazionale Teatro
dell'Inclusione 2010, dedicato a Teresa...
Roma, Minorities Stereotypes on Media
I risultati del monitoraggio sulla rappresentazione delle minoranze sui mezzi di
informazione italiani. Il 58,6% dei casi riguarda gli immigrati, poi vengono
gay, lesbiche, transessuali, che ottengono un'attenzione 'significativa" pari al
13,8% dei casi, le minoranze etno-cu...
Roma, il Comune non tutela i rom sgomberati ma tutela gli animali
Nei giorni scorsi don Franco De Donno, da anni responsabile della Caritas di
Ostia, denunciava pubblicamente lo sgombero senza alternative abitative dei rom,
oggi leggo che la Giunta capitolina ha stabilito che per gli animali (cani e
gatti) dei rom sgomberati sarà predisposto un sistema di a...
Il sogno di Ciprian
Si chiamava Marian Danila, ma per tutti era Ciprian, ed aveva solo 13 anni.
Ciprian aveva un amore che lo aspettava in Italia, a Pesaro. Ciprian aveva un
sogno, sempre lo stesso, quello che da sempre accompagna intere generazioni di
migrant...
Massa Carrara, "Homo migrans" prima nazionale
Lunedì 25 luglio 2011 all'Anfiteatro di Luni (Massa Carrara) si terrà la prima
nazionale di HOMO MIGRANS, racconto teatrale e musicale di Marco Rovelli. Regia
di Renato Sarti (assistente alla regia Marco Di S...
Sinti e Rom descritti dal Parlamento italiano
Una nuova sezione di approfondimento è stata inserita nella parte destra di U
Velto. La nuova sezione ha come titolo: "Parlamento italiano, XVI legislatura"
ed offre tutto il materiale che le due Camere legislative it...
Vicenza, il Pastore Davide Casadio: «Non chiamateci nomadi, non vogliamo i campi
ma micro aree per famiglie»
Prende posizione la Comunità sinta dopo le polemiche per il presunto "campo" che
doveva nascere in Gogna. Un terreno sequestrato dalla polizia locale, una
massicciata, la posa di tubazioni e di condotte per l'allacciamento idrico, un
contatore elettrico comparso in un fondo agricolo...
Di Fabrizio (del 30/07/2011 @ 09:11:25, in Regole, visitato 2079 volte)
Reggionline.com giovedì 28 luglio 2011 - Il primo intervento alle prime
luci dell'alba a Roncocesi, seguito da molti altri blitz. Si indaga su una serie
di furti
REGGIO - Intervento dei carabinieri di Parma, questa mattina, nel campo nomadi
di via Ancini, a Roncocesi. La retata - iniziata alle prime luci dell'alba - si
è protratta per molte ore, per concludersi poco dopo le 11.
Sul posto sono arrivate almeno 3 volanti e una camionetta: i carabinieri non
hanno voluto rivelare ulteriori particolari sul tipo di intervento effettuato.
Le famiglie sono state svegliate presto, le roulotte setacciate: le forze
dell'ordine avrebbero requisito materiale, ma al momento non è dato sapere se si
tratti di armi o altro.
Guarda la
fotogallery
In un primo momento, era sembrato che i militari stessero cercando armi
all'interno del campo di via Ancini - dove vive anche il pastore della locale
comunità evangelica - ma col passare delle ore si è venuto a sapere che quello
di Roncocesi è stato solo uno dei nove interventi compiuti dai militari in
altrettanti campi nomadi tra Reggio e provincia: i carabinieri sono intervenuti
anche in due accampamenti di Modena e in uno della provincia di Milano, a Senago.
Nell'operazione, denominata "Raiders", si stanno cercando i responsabili dei
numerosi furti avvenuti tra il marzo del 2009 e il febbraio del 2011 in ville
isolate, condomini e casali di campagna nei Comuni di Parma, Neviano Degli
Arduini, Langhirano, Lesignano de' Bagni e Traversetolo.
Le indagini sui colpi, partite dai carabinieri di Neviano, nel parmense, hanno
cercato di far luce su una sequela impressionante di ruberie, avvenute tutte con
la stessa modalità: i ladri entravano nelle case per poi tagliare e vuotare le
casseforti.
Nessuno, tra le decine di persone controllate, è stato arrestato. Sono però
stati sequestrati diversi oggetti in oro, gioielli e orologi ritenuti rubati,
oltre ad alcune ricevute emesse da negozi che acquistano oro e che ora sono al
vaglio degli investigatori.
Tra gli oggetti sequestrati anche numerosi attrezzi, come flessibili, trapani
elettrici e armi da scasso; i carabinieri hanno portato via anche alcune pistole
scacciacani.
Le perquisizioni di oggi sono state eseguite con l'impiego complessivo di 140
carabinieri e l'ausilio di unità cinofile e di un elicottero: iniziate alle
prime luci dell'alba, le operazioni terminate in tarda serata.
La protesta dei nomadi
Il giorno dopo il blitz dei carabinieri, i nomadi contestano alle forze
dell'ordine i modi del loro intervento. Lo ha riportato "La Gazzetta di Reggio".
A parlare, per loro, è Vladimiro Torre, sinto e presidente dell'associazione
Them Romanò: "Non si può fare di tutta l'erba un fascio. Non siamo ladri: siamo
contro la droga e contro la delinquenza - ha detto Torre - Penso che sia giusto
che chi sbaglia paghi, ma non è corretto spaventare i nostri bambini e le donne
arrivando alle 5 del mattino e buttando tutti fuori dalle nostre roulotte".
Torre, in contatto con diverse realtà del Comune di Reggio, racconta della
voglia di integrazione della comunità: "Io penso che sia giusto fare controlli,
giusto fermare chi non si comporta bene, ma non è possibile che si arrivi
all'alba in un luogo dove vivono tanti bambini e tante donne - continua - Ci
hanno sequestrato le cassette degli attrezzi, i trapani che usiamo per la
manutenzione delle roulotte e penso che questo non sia corretto. Noi vogliamo
integrarci. L'ho detto tante volte al sindaco Graziano Delrio e all'assessore
Matteo Sassi che non vogliamo più essere discriminati, accusati di essere quello
che non siamo. Eppure nonostante tanti sforzi, non cambia niente".
Un mediatore culturale, secondo Torre, potrebbe aiutare il processo di
integrazione: "Ho proposto più volte di nominarne uno - conclude - ma non sono
mai stato ascoltato".
Daniele Paletta
Di Fabrizio (del 30/07/2011 @ 09:06:16, in Italia, visitato 1486 volte)
Di Fabrizio (del 29/07/2011 @ 14:19:11, in media, visitato 1962 volte)
sabato 30 luglio · 7.30 - 8.30 RAI 3 e in replica su raitv nei 6 giorni
successivi
SCIARA Film Production/Media Design presenta
IMMAGINARIO ROM: ARTISTI CONTRO
un documentario di Domenico Distilo, produzione SCIARA
Alcuni artisti contemporanei Rom a Budapest, utilizzano l’arte come strumento
per sottoporre a critica e ribaltare l’immagine che la cultura maggioritaria e i
media europei hanno costruito intorno alla minoranza Rom. L’arte contemporanea
Rom in Ungheria diviene pertanto uno strumento di lotta politica in un contesto
razzista, connotato dalla presenza minacciosa di gruppi paramilitari xenofobi
legati a movimenti di estrema destra.
Trailer "Immaginario Rom, artisti contro"
Sciara Film Production/Media Design
stampa@sciara.net
Un incendio doloso accaduto lunedì scorso, su cui sono ancora in corso le
indagini. Di seguito in ordine cronologico quello che sono riuscito a trovare in
rete.
Da
Mundo_Gitano
25-07-2011 -
In Germania dato fuoco ad un condominio abitato da gitani
Abbiamo appena letto la notizia dall'agenzia EFE e ci ha invaso un sussulto di
orrore e preoccupazione. Ancora non si riesce a darsi ragione di quello che è
successo ad Oslo, che altri teppisti razzisti e codardi hanno dato fuoco ad un
intero edificio abitato da famiglie rom. L'agenzia stampa ha pubblicato la
notizia, affermando che un condominio abitato da famiglie rom è bruciato la
notte scorsa nella città di Leverkusen, sul fiume Reno a metà strada tra Düsseldorf e Colonia. Leverkusen è famosa anche per la sua squadra di
calcio Bayer-Leverkusen. La polizia non ha esitato ad affermare che la matrice
sarebbe razzista e xenofoba.
I poveri abitanti dell'edificio sono riusciti per tempo a mettersi in salvo,
però lo stabile è bruciato completamente e le fiamme hanno colpito anche gli
edifici vicini. Al momento non si conoscono ancora quante persone c'erano
all'interno quando scoppiò l'incendio. Grazie all'intervento dei pompieri si è
impedito che il fuoco si propagasse alle case vicine, che sono state coinvolte
solo superficialmente.
I testimoni riferiscono di aver visto almeno quattro persone che, dopo aver
lanciato ordigni incendiari, sono fuggiti su due auto. I sospetti erano vestiti
di nero e con la testa rasata, sempre secondo quanto riferito dai testimoni alla
polizia locale. La polizia sta indagando negli ambienti di destra estrema, e non
esclude il coinvolgimento di altri gruppi nazisti e violenti.
La Unión Romani ha preso contatti con i principali leader ed associazioni gitane
tedesche, nonché con i responsabili del FORUM EUROPEO DEI GITANI, che ha sede al
Consiglio d'Europa a Strasburgo, offrendosi di lavorare congiuntamente, se
necessario. Inoltre si è rivolta all'Organizzazione per la Sicurezza e la
Cooperazione in Europa, perché si facciano più pressioni possibili per un rapido
arresto dei criminali piromani e si prendano misure per porre freno all'ondata
di attentati razzisti che ultimamente stiamo patendo.
Uniamo il nostro dolore a quello dei familiari dei giovani vilmente assassinati
in Norvegia.Oggi, tristemente, ci sentiamo uniti nel dolore perché la bestia
razzista non conosce limiti umani né frontiere territoriali.
MANUEL GARCIA RONDON
Secretario General de Unión Romani
UNION ROMANI
Dirección Postal/Postal Address:
Apartado de Correos 202
E-08080 BARCELONA (Spain)
Tel. +34 934127745
Fax. +34 934127040
E-mail: u-romani@pangea.org
URL: http://www.unionromani.org
Da
Roma_und_Sinti
M&C news
Colonia - La polizia comunica che si è verificato un incendio doloso lunedì
mattina, in un appartamento vicino a Colonia abitato da famiglie rom e sinte.
"Non possiamo escludere un retroterra di estrema destra," ha detto un
portavoce della polizia.
Sconosciuti hanno gettato ordigni esplosivi in un appartamento al piano terra
nella città di Leverkusen. Secondo la polizia gli occupanti sono riusciti a
scappare illesi.
I testimoni parlano di quattro attentatori che sono fuggiti a bordo di una
macchina e di un minibus.
L'appartamento è stato distrutto dalle fiamme, ma i pompieri sono riusciti ad
impedirne la propagazione al resto dell'edificio.
© Deutsche Presse Agentur
Da
Roma_und_Sinti
The
Local, edizione tedesca
Le indagini della polizia su un incendio doloso di un appartamento che
ospitava famiglie rom e sinte a Leverkusen continueranno martedì mattina per
dimostrare la possibilità che ci siano i neonazisti dietro questo attacco.
26/07/2011 - La polizia ed i pubblici ministeri della vicina Colonia nel Nord
Reno-Westfalia stanno indagando sui moventi xenofobi dell'attacco, durante il
quale nove persone hanno dovuto fuggire da un appartamento al piano terra, dopo
che gli assalitori hanno lanciato diverse molotov attraverso le finestre, alle
12.25 circa di lunedì.
Tutti i nove occupanti dell'appartamento sono scappati illesi, ma
l'appartamento è bruciato totalmente e solo l'intervento dei vigili del fuoco ha
fermato le fiamme dal distruggere il resto dell'edificio.
L'attacco è avvenuto nell'atmosfera tesa che circonda la violenza di estrema
destra seguita al massacro di almeno 76 persone venerdì scorso, da parte di un
nazionalista norvegese.
La polizia riferisce che i testimoni hanno visto due giovani vestiti di nero
fuggire dalla scena su una Volkwagen scura, probabilmente una Golf o una Polo,
con la targa della città di Neuss (Nord Reno-Westfalia). Bild riporta che
si sospetta fossero teste rasate.
Un portavoce della polizia ha confermato a martedì mattina a The Local che
gli inquirenti continuano a sondare la possibilità che dietro l'attacco ci siano
gli estremisti di destra, anche se le indagini proseguono in tutte le direzioni.
Sul caso stanno indagando ventuno ufficiali della polizia di Colonia, inclusi
membri della squadra per gli incendi dolosi.
Di Fabrizio (del 29/07/2011 @ 09:24:15, in scuola, visitato 1651 volte)
Segnalazione di Giovanna Bellotti
Education 2.0
Che cosa significa essere uno zingaro? Le risposte in un libro dello studioso
Sergio Rodríguez di cui pubblichiamo la recensione in italiano e in spagnolo (reseña
en español después del artículo en italiano) con alcune riflessioni sulla scuola
e gli stili di apprendimento.
Gli zingari sono la minoranza culturale più antica, numerosa e discriminata in
Europa, che vive da più di dieci secoli in questo territorio. In Italia, sono in
realtà presenti a partire dal 1422 (data in cui sono arrivati a Bologna), oggi
si contano più di 140.000 cittadini e cittadine Rom. A questo numero vanno
aggiunti coloro che sono arrivati a partire dal 1989 dai paesi dell'Europa
orientale.
Sicuramente i Rom sono i grandi sconosciuti del nostro continente. L'ultima
indagine di Eurobarometro, rileva che la maggioranza dei cittadini europei non
vuole avere uno zingaro o Rom come vicino di casa, avere zingari come colleghi
di lavoro o che i propri figli e figlie abbiano come compagni di scuola bambini
e giovani zingari. Con la precisione dell'antropologo e la profondità del
filosofo, l'autore – che ha lavorato con gli zingari per decenni – studia
accuratamente la mentalità degli zingari e fornisce elementi per capirla; lo
studio è molto completo, ricco di informazioni e affronta tutti gli aspetti
della vita degli zingari.
Superando i modelli tradizionali di analisi sui Rom, l'autore si concentra su
aspetti quali le forme di apprendimento, i modelli di vita, i comportamenti
etici o estetici, in questo modo riesce a individuare con chiarezza una forma di
vita di origine indiana, che è diventata un frammento d'Oriente nel cuore
dell'Occidente. Questo spiega la lunga storia di incontri e scontri, di fascino,
di attrazione e di discriminazione, che esiste tra rom e non rom.
Più precisamente, il lavoro studia la situazione degli zingari secondo cinque
approcci:
• approccio epistemologico (analisi dell'origine, la tipologia e il significato
della consapevolezza di sé che hanno i Rom, al fine di interpretare i concetti
di verità e menzogna che i Rom condividono),
• approccio antropologico (analisi del modo di concepire, da parte degli
zingari, i concetti di persona, libertà, lavoro, comunità e storia, in quanto
elementi che plasmano la visione del mondo Rom),
• approccio etico (analisi dei concetti di azione libera, norme di convivenza e
di educazione morale, per interpretare come si configurano i concetti di bene e
male),
• approccio estetico (analisi delle forme di percezione, criteri estetici e
forme di espressione, per interpretare come si configurano i concetti di bello e
brutto),
• approccio filosofico religioso (analisi degli atteggiamenti Gypsy di fronte
all'assoluto e alla coscienza della propria finitezza, interpretando come si
configura la dimensione della trascendenza a prescindere dalla religione).
Tutto questo fa parte di uno studio storico e demografico aggiornato, relativo
alla situazione degli zingari in Spagna e nel resto d'Europa, che aiuta a
comprendere il contesto in cui vivono gli zingari.
In materia di istruzione, per esempio, lo studio osserva come la prevalenza di
stimoli persistenti, l'attenzione rivolta all'individuo, la percezione
soggettiva della realtà o di una condizione logica induttiva si proietta sul
processo di apprendimento dei bambini e dei giovani zingari, la cui difficoltà
di astrazione è ben nota agli insegnanti. Pertanto, qualsiasi intervento fatto a
scuola, in classe,volto a superare l'insuccesso scolastico, dovrebbe essere
basata sull'esperienza come mezzo di comprensione, piuttosto che sulla
trasmissione di concetti astratti.
Inoltre nello stesso ambito, è indispensabile che la scuola diventi sempre più
inclusiva, cioè sensibile alla differenza culturale. Ridurre le assenze
ingiustificate da scuola, ancora molto elevate tra la popolazione Rom in Europa,
è possibile nella misura in cui le famiglie non percepiscano più la scuola come
strumento di acculturazione, con conseguente perdita della propria identità. È
quindi necessario introdurre nei programmi scolastici, attraverso riconoscimento
di crediti, elementi di cultura rom, relativi alla storia, alla lingua, ai
costumi, alla distribuzione geografica... così le famiglie porteranno i figli a
scuola, non per farli diventare gadje ma per farli diventare zingari nel senso
migliore.
Il libro offre anche un contributo metodologico innovativo, introducendo una
metodologia qualitativa, che supera i paradigmi di antropologia e sociologia,
basati sui modelli di analisi quantitativa, che hanno dominato gli aspetti
teorici degli studi sul tema gitano a partire dalla metà del XX secolo. I
materiali utilizzati per questa analisi interpretativa sono osservazioni
personali e testimonianze di Rom, e anche di coloro che hanno vissuto e lavorato
con loro, nonché analisi critica di libri e articoli su questo argomento e
produzione artistica e letteraria della cultura zingara.
Grazie a questi materiali, il libro interpreta l'atteggiamento profondo che più
o meno consapevolmente fonda la mentalità degli zingari, a prescindere dalla
natura eterogenea dei Rom stessi, a seconda delle variabili personali, sociali e
culturali. In questo modo dà quindi una risposta, per la prima volta, alla
questione centrale relativa alla condizione degli zingari: cosa significa essere
uno zingaro.
Destinatari di questo lavoro sono gli insegnanti, di scuola primaria e
secondaria, operatori della Formazione professionale e della istruzione
terziaria, docenti universitari di antropologia, sociologia e filosofia; gli
assistenti sociali; facilitatori socio-culturali; mediatori scolastici; agenti
di job placement; operatori per il tempo libero; educatori sociali.
Il libro:
Sergio Rodríguez, "Gitanidad.
Otra manera de ver el mundo", Kairós, Barcelona 2011
Di Fabrizio (del 28/07/2011 @ 09:19:06, in blog, visitato 1649 volte)
Niente di nuovo, il fenomeno è visibile ed analizzato da
anni, adesso si sveglia anche la stampa mainstream. Rimane un mistero: se viene
citato Le Pen, perché in Italia i grandi media continuano a tacere sul ruolo
della Lega come "regista dell'odio"?
Dai razzisti ungheresi ai populisti francesi, è una rete unita
ALESSANDRO ALVIANI
Le motivazioni della strage di venerdì in Norvegia restano tutte da
verificare. Eppure, se dovesse trovare conferma l'immagine del trentaduenne Anders Behring Breivik che la Rete sta lentamente restituendo, le autorità di
sicurezza norvegesi potrebbero aver avuto drammaticamente ragione. A febbraio,
nel loro ultimo rapporto, avevano lanciato l'allarme su un'«accresciuta
insicurezza» nel Paese e avevano pronosticato per quest'anno un aumento delle
attività interne dell'estrema destra. Dal 2009 Anders Behring Breivik era membro
di un forum neonazista svedese, chiamato Nordisk, che si autodefinisce un
portale su «identità, cultura e tradizioni nordiche» e conta circa 22.000
iscritti.
La scena neonazista norvegese è piuttosto debole, quella svedese «è molto più
forte», spiega il professor Hajo Funke, esperto di estremismo di destra presso
la Freie Universität di Berlino. Eppure, ricorda, in Norvegia si assiste alla
diffusione del populismo di destra incarnato dal Partito del Progresso, che ha
superato il 20% dei consensi. Non che tale partito sia corresponsabile
dell'attentato, precisa, eppure la sua propaganda fornisce un «terreno fertile»
per la diffusione di idee e risentimenti anti-islam e anti-immigrati. Sembra che
lo stesso Breivik avesse preso la tessera, salvo poi abbandonare la formazione
perché la considerava troppo moderata. Sebbene deboli dal punto di vista
organizzativo e numerico, «gli estremisti di destra norvegesi sono in contatto
tanto con quelli svedesi, tanto con altri gruppi di estrema destra in Europa»,
si legge nel rapporto diffuso a febbraio dalle autorità norvegesi.
La scena dell'estrema destra europea è molto frastagliata e i passaggi sono a
volte fluidi. Ci sono i populisti alla Le Pen, i neonazisti ungheresi, la Npd
tedesca, «il più radicale partito di estrema destra» nell'Europa occidentale,
come la definisce il professor Funke. Non esiste un coordinamento centralizzato,
una sorta di «regia» a livello europeo, spiega Funke, eppure i contatti
personali a livello sovranazionale sono all'ordine del giorno. E si sviluppano
attraverso canali multipli, non da ultimo la musica. I concerti di «white power
music» rappresentano una piattaforma di incontro e scambio per gli estremisti e
«attirano centinaia di militanti da tutta Europa», scrive l'Europol nel suo
ultimo rapporto. Le performance si svolgono in località segrete e vengono
annunciate soltanto su Internet.
Non a caso: il Web - soprattutto il Web 2.0 - si sta trasformando nel megafono
privilegiato dei neonazisti. «Gli estremisti di destra sono sempre più attivi
nei social network, per raggiungere le generazioni più giovani», nota l'Europol.
Ciò rappresenta «una nuova dimensione» della minaccia che l'estremismo di destra
può costituire in futuro per l'Europa. Secondo uno studio presentato giovedì, ad
esempio, in Germania nel 2010 sono stati caricati su Facebook, Youtube e altri
social network 6000 post dal contenuto di estrema destra, il triplo rispetto
all'anno prima. Il potenziamento delle attività sul Web è però soltanto un
aspetto che contraddistingue tali ambienti. I neonazisti puntano a metter sempre
più piede nella società, provando a sfruttare un insidioso mix fatto di paure
xenofobe, reazioni anti-islam e preoccupazioni economiche. E sono pronti a
cambiar volto, pur di diventare più «presentabili».
È quanto avviene in Germania, un Paese che conta 219 organizzazioni di estrema
destra con un totale di 25.000 membri e in cui si osservano due fenomeni
concentrici. Il primo: negli ambienti neonazisti cresce la presenza delle donne,
usate come esche per far passare richieste che, se fossero strillate da una
testa rasata, verrebbero subito respinte. Il secondo: una trasformazione nel
modo di presentarsi. In passato lo skinhead era immediatamente riconoscibile
dalla testa rasata e dagli stivali. Oggi, invece, lo stile classico degli
skinhead «è ormai obsoleto», scrivono i servizi segreti tedeschi nel loro ultimo
rapporto annuale. In pubblico i neonazisti preferiscono «capi di abbigliamento o
marche orientate ai trend comuni della moda giovanile e che segnalano in modo
meno evidente l'appartenenza alla scena» dell'estrema destra. A prendere sempre
più piede, specie tra i più giovani, sono i cosiddetti «Autonomi nazionalisti»,
che riprendono abbigliamento e forme di azione dai gruppi di estrema sinistra.
Di Fabrizio (del 28/07/2011 @ 09:08:11, in casa, visitato 1648 volte)
Storia precedente
Corriere del Veneto Mentre il Comune studia la riqualificazione, gli
zingari (e l'opposizione) chiedono lo spostamento. L'area è a rischio
esondazioni
VICENZA - "Spostate permanentemente le famiglie rom di via Cricoli, il
campo è illegittimo e a rischio alluvione". A Vicenza si torna a parlare dei
nomadi e del campo di via Cricoli: la Lega Nord chiede che lo spostamento
temporaneo per i lavori di ristrutturazione dell'area diventi permanente, il Pdl
auspica "che sia in una zona extra cittadina ". Ma anche gli stessi nomadi ora
chiedono di sostare in un'area più sicura. Mentre l'assessore al Sociale
Giovanni Giuliari assicura che il trasloco ci sarà, "ma solo per due tre mesi,
il tempo di fare i lavori". Il luogo di destinazione però è ancora ignoto: nei
corridoi del Comune le voci parlano di San Pietro Intrigogna, della zona
industriale o come terza ipotesi l'area di Vicenza est dove sorgerà il nuovo
stadio. Gli stessi nomadi non ne sanno nulla: "Non abbiamo ancora fatto alcun
sopralluogo, in nessuna area - commenta Davide Casadio, associazione Sucar Drom
- certo, sarebbe meglio portar via queste famiglie da lì. Quella di via Cricoli
è un'ex discarica ".
Dello spostamento temporaneo del campo si è parlato anche in consiglio comunale,
venerdì. Di fatto c'è un'insolita convergenza di opinioni fra l'opposizione di
centrodestra e i rappresentanti delle famiglie nomadi (30 famiglie, cento
persone, per lo più di etnia sinta), limitatamente a quel riguarda l'area: tutti
sono infatti d'accordo che non è adatta, e che gli attuali abitanti dovrebbero
essere spostati in modo permanente. "Sarebbe meglio portarli via da lì. La
realtà è che i sinti sono stati messi in un posto che una volta era un deposito
rifiuti - commenta Casadio - il primo problema da superare però è la xenofobia,
i vicentini superino i muri che ci sono. E' un vero peccato che il progetto
delle micro-aree sia stato accantonato. Circa lo spostamento, comunque, noi non
abbiamo avuto ancora nessuna comunicazione precisa dal Comune sulla zona che
dovrebbe temporaneamente ospitare le famiglie: speriamo ci sia il massimo
dialogo possibile". Patrizia Barbieri (Lega Nord) insiste sulla necessità di
impiegare al meglio i fondi ministeriali disponibili. "I nomadi vanno spostati
in area periferica proprio come trasferimento - osserva la consigliera comunale
- il Comune si spenda per impiegare i soldi stanziati da Roma in tal senso:
sappiamo tutti che la zona di via Cricoli è "illegittima", visto che è a rischio
alluvione, ed è pericolosa perché lì passa il gasdotto.
Investire in quello spazio significa buttare via dei soldi statali e non
risolvere il problema". Critico anche Valerio Sorrentino (Pdl) che rimarca come
"l'amministrazione cerchi di dare le notizie più scomode ad agosto. Comunque,
aspettiamoci una ribellione a questa decisione: non ci sono zone cittadine
individuabili che possano ospitare i nomadi. Come minimo, devono individuare una
zona extra cittadina, lontana dai centri residenziali ". Il consigliere Marco
Zocca, dello stesso partito, a sua volta, lunedì mattina, chiederà di "conoscere
con urgenza le aree individuate". L'assessore Giovanni Giuliari ribadisce che il
trasferimento sarà a termine, e manifesta tranquillità. "Stiamo aspettando che i
tecnici relazionino alla giunta sull'area individuata - precisa -. Fra poco
inizieremo la concertazione sia con le famiglie vicentine che con i nomadi, che
saranno spostati per due o tre mesi. Ricordo che la riqualificazione del campo Cricoli è stata predisposta dallo stesso ministero degli Interni che chiede
espressamente di mettere in sicurezza questi spazi". E ancora: "Per l'inverno ci
auguriamo che il campo di via Cricoli sia pronto - conclude l'assessore -:
certo, non ci staranno tutti di nuovo lì dentro. Vediamo quali altre soluzioni
trovare, magari qualcuno starà in appartamento, come già succede. Gli altri
rispetteranno tutte le norme in vigore, dalla fedina penale pulita al pagamento
delle bollette".
Andrea Alba - 25 luglio 2011
Fine MOMENTANEA di una
storia dove molti hanno voluto chiudere gli occhi
Tratto dalla Gazzetta della Martesana - Lunedì 25 luglio 2011
Non esiste più il campo nomadi di via Montegrappa. A oltre dieci anni di
distanza dai primi insediamenti, anche le ultime roulottes sono state rimosse e
i rom cacciati. Lo sgombero è avvenuto mercoledì, senza momenti di tensione: sul
posto sono intervenuti solo gli agenti della Polizia locale. Erano rimasti una
roulotte, due camper e una tenda, per una decina di rom. La scorsa settimana
cinque manifestanti erano riusciti a far sospendere l'ordinanza di sgombero
firmata dal sindaco che, però, a distanza di pochi giorni, ha dato il via libera
ai ghisa di agire. Il terreno, comunque, viene costantemente monitorato per
evitare che altri nomadi possano insediarsi. "E' stata ripristinata una
situazione di legalità - ha detto il sindaco Giordano Mazzurana - La
strada, a passaggio pubblico, non poteva essere occupata da mezzi e manufatti:
esisteva un abuso che non potevamo permettere".
Segnalazioni precedenti da Pessano con Bornago
Tratto dalla Gazzetta della Martesana 18 luglio 2011 - Congelata l'ordinanza del sindaco sul campo di via Montegrappa
Pessano con Bornago - Rischiavano di essere sgomberati mercoledì, ma alcuni
cittadini che hanno manifestato li hanno salvati. Per ora. La trentina di nomadi
che si trova ancora al campo di via Montegrappa, tra cui 15 minori, doveva
essere mandata via quando cinque residenti muniti di cartelli con scritto «I
diritti non si sgomberano» hanno manifestato davanti al Comune, ottenendo il
congelamento dell'ordinanza firmata dal sindaco Giordano Mazzurana . A sostenere
i diritti dei rom c'erano anche Caritas e l'associazione «Avvocati per niente
Onlus»: la prima si sta interessando per trovare una soluzione alternativa,
almeno per i casi più vulnerabili, mentre la seconda, capitanata dall'avvocato
Alberto Guariso, è in attesa di ricevere la lista delle fragilità all'interno
del campo, in cui ci sono persone anziane e disabili. Una movimentazione
sollevata da alcuni pessanesi, tra cui Frances Catania, che ha cercato di
sensibilizzare l'opinione pubblica sulla vicenda difendendo i rom anche dalle
accuse dei proprietari degli orti confinanti al campo. L'Amministrazione
comunale, però, è sempre stata ferma sulla vicenda: quel campo va ripulito, i
nomadi sgomberati e l'area destinata a riqualificazione per poter essere fruita
dai residenti. I rom, bosniaci, vivono al campo di Pessano con Bornago dal 2002
e i bambini hanno frequentato le scuole del paese anche se, recentemente, alcuni
sono rimasti al campo per paura dello sgombero. Resta da vedere cosa deciderà il
sindaco e se, nel frattempo, saranno trovate altre soluzioni per i casi più
gravi..
Segnalazioni precedenti da Pessano con Bornago
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