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	 Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.     
	
		
		
			Di  Fabrizio (del 31/12/2011 @ 09:15:54, in  casa, visitato 2287 volte)
		  
	 
    
		
      
SARdies.org 29 dicembre 2011 22:30  
  Sassari - La differenza balza subito all'occhio: tanto è 
"anarchico" uno, quanto è ordinato l'altro, con alcuni moduli abitativi che a 
tratti ricordano le casette di Paperopoli. Sono in tutto 114 i nomadi ospitati 
nel campo di Piandanna. Anzi, i campi. Perché, di fatto, sono due, con ingressi 
separati. Due mondi insomma, che comunicano con difficoltà. Diverse le 
religioni, diverso anche il concetto di insediamento abitativo. Unico invece il 
paese d'origine, la vecchia Jugoslavia. Così, i musulmani (detti "Khorakhanè") 
sono in prevalenza originari della Bosnia; gli ortodossi ("Gagikane") vengono 
dalla Serbia e soprattutto dalla Croazia (dalle Krajine, le ex regioni ortodosse 
"ripulite" a suo tempo, con modi piuttosto "spicci", da Tudjman). 
Campo nomadi di Piandanna, un progetto per i bambini
(archivio SARdies 12 
dicembre 2011) 
  
 
La Commissione Cultura e Servizi Sociali, guidata da Sergio Scavio (Ora sì - Sel), 
presente anche l'assessore Vinicio Tedde (che oltre alla delega al Patrimonio ha 
preso, in via temporanea, anche quella alle Politiche Sociali, in attesa 
dell'imminente reintegro nelle sue funzioni dell'assessore Michele Poddighe, 
nelle ultime settimane assente per malattia) è tornata al Campo Nomadi dopo la 
visita dello scorso aprile. Da quel sopralluogo qualcosa è già cambiato. Per 
esempio la stradina di accesso, finalmente asfaltata. Adesso però si interverrà 
su altri aspetti. La prima proposta è del consigliere Antonio Piu (Pd), 
componente dell'apposita Commissione sui Rom istituita presso il Settore Servizi 
ed iniziative sociali dell'Amministrazione comunale. "Stiamo pensando di 
proporre l'installazione di una torre-faro, come quella delle rotatorie", spiega 
Piu. "I bambini così potranno muoversi anche di sera, quando cala la luce". Ma 
c'è anche il problema delle fognature: nella parte musulmana mancano del tutto. 
E qui si dice che siano già spariti (pare più di una volta) i rubinetti dai 
servizi igienici installati dal Comune. 
  
 
Il campo di Piandanna rimane in ogni caso costantemente monitorato e controllato 
dall'Amministrazione comunale. I problemi sono altri. Quanti sono per esempio i 
rumeni, cittadini dell'Unione Europea, che dormono nell'area dell'ex gazometro 
di via XXV aprile? Sembra siano un centinaio, sicuramente alcune decine. Quando 
inizieranno i lavori per il Centro Intermodale dove finiranno? 
     
	
	  
	
    
		
      Da 
Roma_Francais 
Le Parisien I mercati popolari della miseria si sviluppano di notte 
Nei quartieri popolari di Parigi, le vendite direttamente al suolo si 
moltiplicano, in notturno, il week-end. Cianfrusaglie proposte per alcuni euro, 
dopo che gli straccivendoli sono andati via. CÉCILE BEAULIEU et ANNA LECERF 
 
Porte Montmartre (XVIII), all'inizio di dicembre. Ogni venerdì sera 
da un mese, 
mercanti per la gran parte rom, cvendono 
vestiti e oggetti di qualsiasi tipo dopo la partenza degli straccivendoli. (LP/jean-baptiste 
quentin.) 
 
Al calare della notte, decine di sagome curvate sotto il peso di enormi balle 
ricolme di oggetti eterocliti, convergono in direzione della Porte Montmartre 
(XVIII). 
Là sotto il ponte della periferica, allo stesso posto che occupano gli 
straccivendoli il week-end e il lunedì, mercanti della notte s'installano ogni 
venerdì sera da ormai un mese. Un mercato della miseria notturna, animato da 
mercanti di fortuna originari delle popolazioni rom, che offrono direttamente al 
suolo, scarpe sparigliate, piccoli casalinghi usati, scatolami, stoffe, 
abbigliamento, lenzuola o tovaglie per alcuni euro. 
 
I poveri vendono a poveri più poveri ancora di loro, all'ombra dei 
professionisti dello straccio, loro stessi molto svantaggiati. Ma i venditori 
notturni hanno anche un'altra clientela: gli straccivendoli che vengono a 
comprare all'ingrosso lotti interi di merce. Acquistata per 50 euro, sarà 
rivenduta il doppio il giorno dopo, alla luce del sole... 
 
I venditori si spostano a secondo dei "pericoli". 
 
Di questi mercati notturni, Parigi ne conta sempre più, soprattutto nei 
quartieri popolari. La Porte Montmartre, i quartieri di Belleville e 
Ménilmontant, ma anche le Porte di Bagnolet e di Montreuil, accolgono così da un 
po' di tempo questi visitatori della sera, rom o asiatici. In un'atmosfera 
tranquilla, al limite dello studioso, gli oggetti passano da una mano all'altra 
nella quasi penombra. Furtivamente, in quanto che sia venditori che compratori 
sanno che i minuti sono contati: non sono al riparo di un intervento della 
polizia. 
 
"Questi mercati notturni sono tenuti dai più poveri, coloro che non hanno un 
posto assegnato, i quali temono maggiormente di essere sloggiati" sottolinea 
Samuel Lecoeur, presidente dell'associazione di difesa degli straccivendoli. 
Molto fluttuanti, i venditori si spostano a secondo del "pericolo", annunciato 
dal passaparola. "Quando sappiamo che hanno confiscato la merce di un venditore 
a Belleville, evitiamo la zona e ci dirigiamo verso Ménilmontant." 
 
Le stesse scene hanno luogo alle Porte di Bagnolet e di Montreuil. Se gli 
straccivendoli lì stabiliti diffidano dei venditori ambulanti, non ci sono 
invece "guerre di caste", ma la concorrenza non ne è meno agguerrita. Mohammed 
Zouari, straccivendolo alla Porte Montmartre, benché guardando con una certa 
indulgenza le famiglie rom che s'installano ogni venerdì sera sul piazzale 
degli straccivendoli caramente conquistato, non può fare a meno di deplorare la 
loro presenza notturna. "E' evidente, sospira, il cliente che viene a comprare 
di notte, non verrà a trovarci la mattina dopo! Ci perdiamo..." 
     
	
	  
	
    
		
        
Finalmente qualcosa di positivo per la federazione rom e sinti insieme 
 
Dopo quasi più di due anni di frenetica attività per cambiare le regole per 
iscrivere nuove imprese all'albo degli autotrasportatori 
OGGI LA FEDERAZIONE ROM E SINTI INSIEME 
con un immensa gioia può finalmente far sapere ai suoi lettori che qualcosa di 
positivo e successo, l'Italia a finalmente preso in considerazione il 
regolamento Europeo. 
 
Queste sono le nuove procedure per iscriversi all'Albo degli autotrasportatori. 
 
La circolare n.4/2011 del Ministero Infrastrutture e Trasporti detta 
disposizioni e modalità operative.  
Sono cambiate le regole da seguire per iscrivere nuove imprese all'Albo degli 
autotrasportatori e per mettere in circolazione nuovi veicoli. 
 
Al più presto faremmo sapere come fare per iscriversi, per adesso per saperne di 
più basta cliccare e aprire
QUESTO LINK. 
 
Presidente Radames Gabrielli 
     
	
	  
	
    
		
	
	  
	
		
		
			Di  Fabrizio (del 27/12/2011 @ 09:36:28, in  casa, visitato 1825 volte)
		  
	 
    
		
      Segnalazione di Stojanovic Vojislav 
 
Lameziaterme.net Venerdì 23 Dicembre 2011 10:22 
 
L'Aterp ha annunciato che le case popolari di Carrà per i Rom saranno presto 
completate. 
 
IO NON CI CREDO, ed è difficile trovare opinioni diverse. 
 
Gli ultimi 25 anni di politiche pubbliche sull'edilizia popolare promosse dall'Aterp, 
autentico carrozzone, si sono risolte in un plateale ed insopportabile 
fallimento per la ns Città. 
 
Basta guardare le strutture a torre, esteticamente orribili, per oltre un 
centinaio di alloggi che stanno marcendo a Savutano; un cantiere aperto (solo la 
palizzata) circa dieci anni or sono in via dei Bizantini, immediatamente 
bloccato, mai più ripreso; l'opera incompleta sui terreni confiscati alla mafia 
in contrada Carrà; la manutenzione precaria ed inefficiente dei fabbricati e 
degli alloggi. 
 
Sono la plastica rappresentazione di un ente improduttivo, antieconomico ed 
indifferente alle necessità sociali, che, se avesse svolto con diligenza appena 
infantile la propria missione, avrebbe contribuito a risolvere, gradualmente, 
l'emergenza abitativa non solo dei Rom, ma di altri cittadini bisognosi. 
 
E' molto più utile, visti i precedenti, che i soldi destinati al completamento 
dei 20 alloggi Rom siano affidati direttamente all'Amministrazione Comunale che, 
proprio in questi giorni, si accinge a consegnare 12 alloggi popolari in via 
Cianflone, realizzati da essa in meno di tre anni. Non sono tempi del tutto 
brevi, ma rispetto a quelli dell'Aterp appaiono fulminei. 
 
Per il completamento delle altre strutture, vista la cronica inerzia dell'Aterp 
che incide negativamente su servizi essenziali connessi a diritti fondamentali 
come quello alla casa, occorre pensare, una volta per tutte, ai liberi 
"interventi sostitutivi" del Comune previsti dall'art 14 legge regionale 
n.15/2006, del tutto ignorata dalla politica, ma che rappresenta uno dei 
rarissimi casi in cui il legislatore regionale ha assunto il ruolo di 
riformatore al servizio della collettività. 
 
consigliere avv. Antonello Sdanganelli 
     
	
	  
	
		
		
			Di  Fabrizio (del 26/12/2011 @ 09:00:06, in  lavoro, visitato 2461 volte)
		  
	 
    
		
      L'anno scorso postai una
favola natalizia per i più piccoli. Quest'anno è il turno di quelli un po' 
più grandicelli. Lo spunto viene da un commento
su un altro blog. 
 
Immagine da 
cavallomagazine.quotidiano.net 
Discutevo il mese scorso con amici, che mi raccontavano di aver visto in 
Turchia, a Creta ed in Macedonia fiere di cavalli gestite da Rom e si vantavano di averle riscoperte 
andando tanto lontano. 
Rispondevo che sino a 10 anni fa, esisteva qualcosa di molto simile in un posto 
niente affatto esotico, in centro a Monza, proprio accanto alle mura del carcere 
vecchio (non ci siamo mai fatti mancare niente!). 
A vederlo non era niente di particolare, soprattutto da vuoto: un vasto piazzale cintato e coperto da tettoie. I miei 
figli quando erano piccoli marinavano la scuola (adesso sono cresciuti e posso 
dirlo) per andarci con me il giovedì mattina. 
E lì incontravano con stupore un vecchio rom malmesso e semianalfabeta, che avevano conosciuto al 
campo sottocasa, che da una vita faceva l'allevatore di cavalli, che trattava alla pari con commercianti e nobili amanti dei cavalli. La 
trattativa terminava immancabilmente nell'osteria vicina, a vino e salamelle. 
Fuori dal recinto, un piccolo mercato con oche, galline e conigli, coltelli a 
serramanico (la passione di qualsiasi ragazzino), borracce, ed il vecchio che ci spiegava la differenza tra una sella 
inglese e una americana. 
Il mercato dei cavalli ha chiuso, ha chiuso anche l'osteria delle salamelle, 
anche il tabaccaio. Nessuno di loro era ricco, ma si campava e ci si conosceva 
(ci si rispettava) tutti: rom, nobili, gagé, bambini... anche se non escludo che 
lontani dalla fiera riemergessero vecchie discriminazioni. 
Presto arriverà un centro commerciale, che strozzerà i negozi 
superstiti. 
Il vecchio vive tuttora in un campo regolare, ai margini di quello che potrebbe 
diventare un vasto parco urbano. I suoi parenti sono diplomati operatori del 
verde, ma la loro cooperativa da anni non ha commesse, anche se il lavoro 
sarebbe sotto casa. 
Cinque anni fa presentammo un progetto al comune, perché in questo parco, al 
posto di un'altra speculazione edilizia, si potesse installare una stalla a norma, 
con maneggio annesso, per organizzarvi visite scolastiche e gite a cavallo nel 
costituendo parco. Avevamo a disposizione le persone più esperte nel ramo in 
città, avremmo potuto persino dare lavoro a qualcuno che non fosse rom. 
Nessuno si occupò di questo progetto, in compenso il comune vuole chiudere il 
campo. Il vecchio, con figli e nipoti, ha trovato una cascina nel pavese dove 
sistemarsi e credo che per loro sia la soluzione meno dolorosa. 
A me spiace non solo per dover perdere dei vecchi amici che hanno insegnato ai 
miei figli ad amare tutti gli animali. 
Spiace perché quando si parla di cultura e di possibilità di esprimersi, pensiamo alla musica, alla poesia, ma 
lo è anche una vita di lavoro passata ad allevare cavalli. Era uno scambio, come 
lo è la cultura, come lo è il lavoro, perché è lo SCAMBIO che permette alle 
tradizioni di rimanere vitali e rinnovarsi. E pure di accrescere tutti quanti 
operino questo scambio. 
Dicono che la mia città sia inclusiva, che da sempre dia attenzione al lavoro 
e al soldo. Se davvero fosse così, come l'ho conosciuta da quando ci sono nato, 
non mi dispiacerebbe, neanche con la sua nebbia e le sue durezze. 
Sarebbe un esempio europeo, come Monaco di Baviera, dove i Turchi che ho 
conosciuto spazzini 30 anni fa, oggi dirigono supermercati ed agenzie viaggi. 
Come Marsiglia, che ha lasciato una palude schifosa come la Camargue ai gitani, 
che l'hanno resa una meta turistica internazionale. 
E mentre noi gagè sogniamo la Turchia o la Camargue, spendiamo i soldi per 
andarci ed essere parte (anche solo per un attimo) di questi paradisi perduti, 
facciamo in modo che chi potrebbe ricreare da noi quelle atmosfere sia obbligato ad andarsene. 
     
	
	  
	
    
		
      
  
 
L'Associazione Sucar Drom e l'Istituto di Cultura Sinta augurano BUONE FESTE 
promuovendo l'immagine della nostra Cooperativa di lavoro (labatarpe, in lingua 
sinta). 
 
Il Consiglio direttivo della Sucar Drom / I.C.S. e i Soci della Coop. Labatarpe 
     
	
	  
	
    
		
      Da 
Slovak_Roma 
Billboard.biz By Phil Gallo, LA - 9-12-01 
  
A destra Hans Zimmer, con i musicisti della Slovacchia il cui talento appare 
nella colonna sonora di "Sherlock Holmes - Gioco di Ombre"  
Può avere un risposta un mistero musicale, dopo l'uscita di "Sherlock Holmes 
- Gioco di Ombre" il 16 dicembre e il rilascio della colonna sonora da parte di Watertower Music 
tre giorni prima. Avendo usato per il film la musica zingara di un gruppo di 
strumentisti slovacchi, il compositore Hans Zimmer spera che la colonna sonora 
possa servire da trampolino per questi sconosciuti musicisti di un villaggio. 
"Quello che sto cercando di fare, via iTunes, è aggiungere bonus track perché 
l'album resista più a lungo." dice Zimmer, seduto nel suo studio di Santa 
Monica, California. "Vediamo dove si arriva, non sono ancora sicuro di tutta la 
storia. Voglio vedere cosa se ne pensa un po' in tutto il mondo e se (la musica) 
piace, possiamo inciderne ancora." 
Il video che racconta del viaggio di Zimmer in Slovacchia per registrare la 
musica dei Rom, sarà disponibile all'uscita dell'album, assieme a tre tracce. 
Il cortometraggio ha particolarmente eccitato Zimmer. "C'era grande musica in 
tutti i villaggi dove siamo andati," dice. "Una cosa incredibile." 
Due bande rom [...] sono nella partitura del film, gli otto elementi di Kokavakere Lavutara 
ed il quintetto Ciganski Baroni. La Mnozil Brass Band fornisce un elemento 
tedesco al lavoro orchestrale di Zimmer e del suo collaboratore Lorne Balfe. 
 
"Dall'India al sud della Spagna e poi in Irlanda, c'è questa corrente di 
coscienza musicale che si può seguire," dice Zimmer. "Amo tutti questi 
chitarristi zingari." 
Zimmer, che supervisionerà le musiche per gli Academy Awards assieme a Pharrell 
Williams, ha discusso "Sherlock Holmes" e3 la creazione del coro per 
il prossimo "Cavaliere Nero" in un'intervista con Billboard.biz. 
Sembra che la tua immaginazione corra selvaggia su questo tema - sono più 
gli stili russo ed europeo, che quello dell'Inghilterra vittoriana. Però, è 
prominente la musica rom. Da dove arriva questa idea? 
Ho accennato a temi zingari nel primo ed ho letto lqa sceneggiatura alla pagina 
IV dove si dice "la zingara indovina." Da lì ho telefonato (al regista) Guy (Ritchie) 
dicendogli "Andiamo!". Conosco la musica, ma non posso fare niente su stereotipi 
e pregiudizi. Volevo trovare i musicisti, vedere l'ambiente. Nei contatti siamo 
stati aiutati da Madeleine Albright e dal National Democratic Institute. La 
priorità era di trovare grandi musicisti e d'altra parte pensavamo che sarebbe 
stato simpatico documentare in una certa maniera. Mia sorella (Zoe) è fotografa 
di moda ed era d'accordo sarebbe stato bello in questo modo. Entrando nelle 
comunità rom, ho lasciato il mondo che conoscevo, prima non potevo immaginarmelo 
- si è nel mezzo dell'Europa, ma non te ne renderesti mai conto. C'è questa 
povertà ed ingiustizia mitigate da un'incredibile dignità e musicalità. 
E' un'atmosfera molto diversa, non solo dal primo "Sherlock Holmes", ma 
anche da tutti i tuoi altri lavori. Canticchiavo una melodia mentre lasciavo il 
teatro. 
Abbiamo ridotto la musica del film per vari motivi - sembra funzionare col 
moderno Zeitgeist. E' solo con i film d'animazione che si adoperano ancora 
lunghe ed ampie melodie. Inoltre l'idea del virtuosismo è diventata 
completamente marginale. Amo la musica virtuosistica. Potessi, passerei il resto 
della mia vita registrando Jeff Beck. (I virtuosismi) non si adattano (alle 
colonne sonore), ma i musicisti rom sì. Nel contempo, posso tornare al mio mondo 
minimalista. E' stato divertente avere tutti questi musicisti rom in una stanza 
e dire "OK, proveremo a fare una cosa minimalista come il ticchettio di un 
orologio." Portarli fuori da quello a cui erano abituati. 
Facendo così, eri cosciente di mescolare la loro musica con quella 
orchestrale, permettendo loro contemporaneamente di esprimersi secondo le loro 
tradizioni? 
Non potevo fare cose alla Django (Reinhardt). Troppo lontane dal loro mondo. Gli 
(spunti musicali) di Sherlock non erano troppo (basati su) Ennio Morricone, come 
può sembrare a molti, ci sono più Kurt Weill e Bertolt Brecht. Ho immaginato che 
lanciando la musica della repubblica di Weimar nell'Inghilterra vittoriana 
sarebbe stato qualcosa di interessante - piccole unghiate sporche e l'UNPA UNPA 
degli ottoni. 
 
Per te stato davvero un anno di sequel -  "Pirates of the Caribbean: On 
Stranger Tides," "Kung Fu Panda 2," "Holmes" - per 
continuare con  "The 
Dark Knight Rises" and "Madagascar 3". Come ti cauteli dal rischio di 
ripetizioni? 
Divento pazzo. Cerco di proporre idee che siano appropriate e poi vedere se c'è 
qualcun altro la fuori che io possa scuotere un poco. Mi piace il processo 
collaborativo - non dobbiamo semplicemente conformarci al sistema di Hollywood. 
Mi piace quando i miei registi sono parte della band. Quando ascolti (la colonna 
sonora) dell'album, c'è questa "Shadows Suite", cioè me stesso al livello più 
dittatoriale. Verificatane la solidità e che fosse proponibile, l'abbiamo data 
ai musicisti rom. Il mio partner Lorne è un grande quando dice "cosa 
succederebbe se" quando ho delle intuizioni. Molte volte se ne esce con un'idea 
armonica che io, troppo preso dalle mie certezze, non avrei mai avuto. Se 
l'architettura è solida per iniziare, è facile aprire le porte ed aggiungervi 
dell'individualità. 
Nonostante la serie filmica per cui sei più conosciuto, Batman, hai 
collaborato con James Newton Howard, ora lavori da solo. Dove ti situi in questo 
processo? 
Ho dato al (regista) Chris (Nolan) un po' di musica per "Dark Knight Rises". Ciò 
che ne ha accresciuto la visibilità è stato il nostro canto. Mi venne in mente 
un canto che coinvolgesse centinaia di migliaia di persone. Ed abbiamo usato una 
frazione dell'idea per rivelare un personaggio su Internet. La gente è molto 
intrigata da questo campo e dal suo risultato. Abbiamo soltanto (postato) su  
Facebook e Twitter che tutti potevano partecipare su ujam.com. Mi piace l'idea 
che tramite gli ultimi due film (di Batman) abbiamo creato questo mondo, il 
mondo di Dark Knight. So che i fan hanno una vera comprensione e rispetto per 
questo mondo. Quindi, perché non renderli abitanti di questo mondo, renderli 
parte? Si svilupperà sino alla fine di dicembre. Tutto ciò che dico (ai 
potenziali cantanti) - se volete essere ascoltati, vi chiedo di essere un po' 
più aggressivi. Basta carinerie. Un po' più di atteggiamento. Questa idea si è 
evoluta dal coro di Eric Whitacre su YouTube. Una delle cose interessanti per un 
tecnico del suono è che ogni voce viene registrata nel suo proprio ambiente. 
Mettere assieme tutti questi ambienti non lo si ottiene spesso. Diventa un suono 
davvero interessante. 
 
Zimmer ed i musicisti zingari slovacchi nello studio del compositore Santa Monica, Calif. 
Foto: Phil Gallo 
     
	
	  
	
		
		
			Di  Fabrizio (del 23/12/2011 @ 09:48:28, in  media, visitato 2022 volte)
		  
	 
    
		
      
  
18 dicembre 2011 18:04 - Il Giornale di Berlusconi dileggia il 
Ministro Riccardi e la Comunità di S.Egidio. "Tecnico improvvisato, salottiero, 
amico di zingari e islam". Meglio Mara, Maria Stella e Nicole 
I pogrom non nascono perché un bel giorno la gente impazzisce e se la prende 
con il diverso. I campi di sterminio non si costruiscono perché un folle 
ritiene che bisogna sbarazzarsi degli ebrei, che hanno troppi soldi e fanno il 
bello e il cattivo tempo, e per giunta rovinano la razza ariana. Il Ku Klux Klan 
non trae origine dalla pensata di quattro idioti che si sentono "appestati" dai 
negri portati in America in catene per farne schiavi nei loro campi di cotone, 
ma dal bisogno di braccia gratuite. L'oscurantismo talebano non viene fuori dal 
nulla, perché il loro capo storico, pieno di soldi e di mogli, si annoiava, ma 
dalla voglia di mettere a ferro e fuoco l'Occidente. . 
Dietro ogni odio etnico, razziale, sociale ci sono teste pensanti, che 
servendosi di ignoranti e idioti, predicano odio, spargono pregiudizi, inventano 
menzogne e giorno dopo giorno instillano paure, creando le ragioni delle 
persecuzioni e delle violenze. Basta attendere il momento giusto, come quello 
che attraversiamo, per annientare i neri, gli zingari, gli ebrei, i gay. 
 
Oggi Il Giornale di Berlusconi apre con questo titolo in prima pagina: 
"Proposta choc del Ministro Riccardi. Case gratis ai rom. Agli italiani arriva 
il conto della stangata, ma il governo pensa agli zingari". Una ignobile 
menzogna. Se gli italiani non hanno la casa, ora sanno con chi prendersela. 
 
Il Giornale dedica due articoli al Ministro Riccardi e lo fa a pezzi e dileggia 
gli zingari che restano in Italia perché "hanno trovato il terreno fertile per 
l'accattonaggio, lettura della mano, furti e furtarelli, recupero forzoso d'ogni 
pezzo di rame in circolazione ed altre attività che appartengono, come ci è 
stato insegnato, alla loro grande cultura". 
Senza gli zingari, insomma, l'Italia non avrebbe ladri, cartomanti, accattoni. 
 
Il Ministro per l'integrazione, Andrea Riccardi, è il presidente della Comunità 
di Sant'Egidio, un fiore all'occhiello dell'Italia nel mondo. La Comunità ha 
registrato straordinari successi laddove è stata chiamata, o è intervenuta, per 
fare cessare le armi e costruire una cultura di pace. 
 
Quali le ragioni del furibondo attacco e della sfilza di insulti? Il Ministro ha 
visitato a Torino il campo Rom incendiato da un manipolo di razzisti, che hanno 
creduto allo stupro denunciato da una ragazzina, costretta a controlli di 
verginità mensili. Riccardi ha ragionato sulle cause del pogrom e al pensiero di 
donne e bambini privi di tutto a causa dell'incendio ha proposto di farli vivere 
come gli altri, non più da emarginati. Mettendoli nelle condizioni di avere un 
tetto? Così come avviene con gli indigenti, qualunque sia la loro origine, in 
ogni città d'Italia. 
 
Il Ministro non ha annunciato un decreto o una proposta di legge, ma invitato ad 
affrontare il tema dell'emarginazione e dell'integrazione, nell'interesse del 
Paese, non solo dei rom, allo scopo di superare disagi sociali che sono, in ogni 
comunità emarginata, all'origine della devianza sociale. E' questa la colpa del 
"prete laico, più prete che laico". 
 
Il Giornale trasforma la volontà di Riccardi, che è un docente universitario, in 
una "proposta choc", una discriminazione degli italiani a favore dei rom "ladri 
per cultura". 
 
Quando qualche disperato subisce lo sfratto del padrone, sa ora con chi 
prendersela, con i rom e con il Ministro Riccardi. Del trattamento Boffo 
s'incaricano Paolo Granzotto e Giancarlo Perna. Granzotto rimprovera al Ministro 
di "dividersi fra i sospiri per la pace nel mondo e dialoghi con i suoi 
beneamati zingari". Cogliendo le sue abitudini più deteriori, lo descrive come 
un signore che pratica "giulivo, l'impegno sociale nei salotti buonisti… fra un 
frizzantino e un teuccio con i Pavesini". Pesante sarcasmo. 
 
Giancarlo Perna ricorda che "nelle pause della sua attività con tonache ed 
infelici Andrea Riccardi si laureò in legge" e, successivamente "s'infarcì un 
po' alla rinfusa di date e battaglie", guadagnando il posto in facoltà. Riccardi 
passa per uno storico ed un saggista, ma nella botte non c'è vino buono. Sarebbe 
solo un salottiero che fa sfoggio del suo buonismo, sprovvisto di profonde 
convinzioni. "Tutte le religioni gli vanno a fagiolo", è "intimo con gli 
ortodossi, compagno di scuola del rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, 
commensale di Hassan al Tourabi, fondamentalista islamico sudanese". 
 
Che cosa avremmo potuto aspettarci da un tipo così, se non che ci invitasse ad 
affrontare la questione dei rom all'indomani dell'incendio del loro campo da 
parte di un manipolo di razzisti torinesi? Il Ministro rispetta tutte le fedi, 
avverte Giancarlo Perna, "ma contesta la Lega, sostenendo che non esiste una 
identità padana". 
 
L'elenco delle colpe, imperdonabili, di Riccardi non si ferma qui. "Il prete 
laico s'improvvisa tecnico", titola Il Giornale , riassumendole tutte. "La sua 
specializzazione sono i guai del mondo". Quali sarebbero le sue qualità, le 
virtù, le competenze? 
 
Gli manca l'essenziale, non ha mai compiaciuto Silvio Berlusconi. Non si è 
sdraiato sul lettone di Putin, come Nicole Minetti. Quale pedigree gli da il 
diritto di sedere sulle poltrone che furono di Mara Carfagna e Maria Stella 
Gelmini a uno storico un po' confuso infarcito di date e di battaglie, 
specializzato ad occuparsi dei guai del mondo, un pretonzolo spogliato dalla 
dubbie amicizie? Uno che toglie le case agli italiani per darle gratis ai rom, 
come recita il titolo, uno dei tanti, dedicati al Presidente della Comunità di 
Sant'Egidio. 
 
E' una pagina, ancora una, di cattivo giornalismo. Ingiusta e bugiarda nella 
sostanza, incivile nella forma. Ignobile, insomma. L'editore dovrebbe avere il 
coraggio civile di assumersene le responsabilità - morali, politiche - della 
linea del suo quotidiano piuttosto che rifugiarsi nell'autonomia della redazione 
e ostentare distacco.  
RomaToday Il ministro Riccardi vuole dare case ai rom: è polemica 
sul web 
Il ministro della cooperazione e integrazione Andrea Riccardi si ripromette 
di affrontare con decisione il problema dei campi rom. Sul web è polemica per le 
sue dichiarazioni 
di Redazione 19/12/2011 
 
Stanno scatenando un putiferio sul web le dichiarazioni rilasciate nei giorni 
scorsi dal ministro della cooperazione e integrazione, Andrea Riccardi, rispetto 
allo spinoso tema dell'integrazione delle minoranze rom e sinti nel tessuto 
sociale del nostro paese. 
Il ministro è accusato da blogger e da qualche articolista di voler regalare 
una casa a tutti i nomadi presenti sul territorio italiano (circa 140.000 
persone). Ma è veramente questo che Riccardi ha dichiarato? 
Una breve ricerca tra gli archivi dell'Ansa ci dice che nell'ultimo mese il 
ministro ha semplicemente dichiarato: "Come ministro dico che la situazione dei 
Rom non e' delle più brillanti, come cittadino mi sono vergognato della loro 
condizione in Italia. Dobbiamo agire per il superamento dei campi rom". 
"Superamento dei campi rom" uguale "casa a tutti gli zingari presenti nel 
nostro paese"? Forse, anche se questa è una deduzione logica e non certo il 
pensiero manifesto di Riccardi. E soprattutto, quello del superamento dei campi 
nomadi è un tema sul quale da anni si riflette nel mondo della politica e, a 
parte movimenti estremisti e xenofobi, tutti concordano sulla necessità di 
fornire ai rom presenti nel nostro paese abitazioni nelle quali sia garantito un 
livello minimo di sicurezza igenico-sanitaria. 
Perchè allora questo accanirsi contro Andrea Riccardi?! Tutto (più o meno) 
nasce dall'editoriale 
di Paolo Granzotto su Il Giornale, che si scaglia contro il ministro 
accusandolo appunto di voler regalare la casa a 140.000 zingari nello stesso 
momento nel quale il governo reintroduce le tasse sulla casa. 
Torniamo alle parole del ministro: "Ci sono fondi europei utilizzati solo al 
10%" che permetterebbero la realizzazione di un grande progetto edilizio a 
favore dei nomadi. Si tratterebbe quindi di una grande operazione di civiltà che 
non graverebbe in alcun modo sui conti italiani, e che permetterebbe a tanti rom 
e sinti presenti sul territorio italiano di veder migliorate la propria vita, e 
allo stesso tempo libererebbe tanti comuni cittadini italiani "non zingari" 
dalla presenza, oggettivamente difficile, dei grandi campi rom. Se finora non è 
stato fatto è solo per la mancanza (più o meno deliberata) di una strategia 
nazionale sul problema. 
Un'altra falsa notizia riguarda i numeri: Granzotto parla di dare le case a 
140.000 persone. Peccato però che di questi oltre 70.000 sono cittadini 
italiani, e quasi 50.000 sono rom e sinti che da secoli vivono nel nostro paese, 
integrati e già tutti forniti di casa (essì, perchè quando gliene viene data la 
possibilità i rom e i sinti sono generalmente ben felici di vivere in abitazioni 
sicure). 
Come si può vedere la polemica è stata creata ad arte, e sta facendo breccia 
grazie ai pregiudizi che riguardano le popolazioni rom e sinti. 
Non ci vogliamo nascondere che tanti siano i problemi nella convivenza tra 
nomadi e "sedentari" in Italia. Ma sfruttare per polemiche strumentali un tema 
che, invece di veder rinfocolare le tensioni, avrebbe bisogno di pacatezza e 
riflessione è un'operazione bieca e da esecrare. 
"Salutiamo invece con piacere le volontà del ministro Riccardi di voler 
affrontare in maniera pragmatica e positiva quella vergogna tutta italiana che è 
l'esclusione e ghettizzazione sociale delle minoranze nomadi" 
     
	
	  
	
		
		
			Di  Fabrizio (del 22/12/2011 @ 09:57:43, in  Italia, visitato 2333 volte)
		  
	 
    
		
      Ricevo da Stefano Nutini 
Considerando che:  
	- da marzo 2011 circa 200 persone di origine rumena hanno provveduto a 
	installare abusivamente abitazioni di emergenza nell'area di via 
	Varsavia-Sacile sul retro dell'Ortomercato; 
 
	- tra di essi si contano alcune decine di minori, tra i quali bambini/e 
	iscritti alle scuole elementari di via Monte Velino, via Martinengo e Madre 
	Teresa di Calcutta. 
 
	- nella realtà sopra citata operano diverse associazioni di volontariato 
	come Padri Somaschi, Comunità di S. Egidio, Gruppo sostegno Forlanini e una 
	rete di zona comprendente, oltre a questi enti, il Comitato inquilini 
	Molise-Calvairate-Ponti, il Sicet e l'Unione inquilini; 
 
	- II Comune di Milano ha deciso di sgomberare le strutture abitative 
	insediate in tale area in data 22 novembre 2011, salvo poi scegliere di 
	concerto con gli occupanti di procrastinare lo sgombero al 12-12-2011
 
	- la permanenza degli abitanti nell'area è rischiosa a causa della 
	vicinanza della ferrovia, dell'uso di bombole a gas e per le precarie 
	condizioni igieniche
 
 
Il Consiglio di Zona 4, pur condannando ogni forma di occupazione 
abusiva della proprietà privata e di quella pubblica, chiede che:  
	- il Consiglio di Zona 4 venga correttamente e tempestivamente informato 
	su tutte le decisioni che il Comune di Milano intende adottare e/o adotterà 
	al fine della risoluzione del problema.
 
	- se si è già definito o se si può trovare, anche con la partecipazione 
	del Consiglio di zona 4, un percorso condiviso con gli occupanti che non 
	intendono fare ritorno in Romania; 
 
	- il Consiglio di Zona 4 sia parte in causa nell’analisi e nella 
	realizzazione degli interventi che si auspicano vengano posti in essere per 
	preservare le acquisizioni dal punto di vista scolastico e lavorativo di 
	alcuni degli occupanti al fine di ridurre per quanto possibile le forme di 
	disagio e di insicurezza;
 
	- venga chiarito quale sia l'impatto del passaggio della Paullese 
	nell'area considerata e negli altri insediamenti della zona;
 
	si faccia luce sullo stato dei residui economici del "Fondo Maroni", per un 
	reale utilizzo sociale del denaro pubblico, a fini di inclusione sociale e 
	non di semplice repressione/dissuasione;  
	- la tematica della presenza dei gruppi rom e sinti a Milano sia 
	affrontata partendo da un'analisi socio-demografica e territoriale degli 
	insediamenti attenta alle specifiche configurazioni, risorse e condizioni e 
	si sviluppi attraverso percorsi di dialogo e di incontro per la ricerca di 
	una soluzione di inclusione condivisa che non comporti disgregazioni dei 
	nuclei familiari e che conduca ad una reale politica sociale di superamento 
	dei campi.
 
 
IL CONSIGLIO DI ZONA 4 
	- Visto il Regolamento del Decentramento Territoriale;
 
	- sulla base dell’esito della votazione palese, proclamata dal Presidente nei 
seguenti termini:
 
 
Presenti 33 
voti favorevoli 29 
voti contrari = 
astenuti 4 (Bassi, Conte, Mariani, Testa) 
 
D E L I B E R A 
 
di esprimere PARERE FAVOREVOLE a quanto esposto in relazione. 
 
IL SEGRETARIO Dr. Aldo Braccio
IL PRESIDENTE Loredana Bigatti 
IL DIRETTORE DI SETTORE
Dott. Carlo Premoselli 
	- ALL’ASSESSORE ALLE POLITICHE SOCIALI
 
 
Mozione definitiva, approvata dal CDZ giovedì scorso, con ulteriori modifiche, e 
favorevolmente votata dalla maggioranza più Pdl (Lega astenuta, cioè nei fatti 
contraria) 
     
	
	  
	
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