Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 20/01/2013
Da
U Velto

Il Giorno della Memoria 2013 sarà ricco di appuntamenti organizzati
dall'associazione Sucar Drom e dall'Istituto di Cultura Sinta, in collaborazione
con i partner del
progetto europeo Memors e con altri partner. Gli appuntamenti
più significativi sono appunto quelli organizzati per Memors, in particolare per
l'inaugurazione del primo museo virtuale sulle persecuzioni subite da sinti e
rom durante il fascismo. Diversi anche
gli appuntamenti in Provincia di Mantova.
In ultimo è da evidenziare il confronto storico che si terrà a Milano dal
titolo: "Shoah e Porrajmos, un nuovo patto sulla memoria" che vedrà come
relatore, per la prima volta in Italia, il prof.
Ian Hancock dell'Università del
Texas.
Tutti gli appuntamenti
18 gennaio 2013
-
Mantova, Il dramma del Porrajmos, Liceo delle Scienze Umane "Isabella d’Este",
Aula Magna
Liceo "Isabella d’Este" - Conservatorio di Musica "L. Campiani".
20 gennaio 2013
- Castiglione delle Stiviere (MN), inaugurazione mostra "Porrajmos, altre tracce
sul sentiero per Auschwitz", ore 11.00, Biblioteca comunale.
- Palazzolo sull'Oglio (BS), inaugurazione mostra "Porrajmos, altre tracce sul
sentiero per Auschwitz", ore 16.00, ANPI Brescia.
26 gennaio 2013
- Rivergaro (PC), inaugurazione della mostra "Porrajmos, altre tracce sul
sentiero per Auschwitz", Biblioteca comunale.
- Mantova, E come potevamo noi cantare, lettura concerto per la Giornata della
Memoria. Musiche del repertorio popolare rom e yiddish, Ravel, Bloch, Mozart.
Testi di Sejdic, Kerim, Schopf,
Katzenelson, Liceo Musicale "Isabella d’Este".
- Tossicia (TE), commemorazione del Porrajmos con inaugurazione di una targa
dove sorgeva il campo di concentramento per sinti e rom, progetto Memors, ore
9.30
- Prignano sul Secchia (MO), Memorie del Porrajmos, conferenza con il prof. Ian
Hancock e i sopravvissuti al campo di concentramento, progetto Memors, ore 10.30
- Cerreto Guidi (FI), inaugurazione mostra "Porrajmos, altre tracce sul sentiero
per Auschwitz", ore 16.00, Mumeloc.
27 gennaio 2013
- Inaugurazione di: Porrajmos, il primo museo virtuale delle persecuzioni subite
da sinti e rom durante il fascismo in Italia.
- Roma, campagna dosta, inaugurazione della mostra "Porrajmos, altre tracce sul
sentiero per Auschwitz"
- Mantova, Porrajmos, commemorazione al Binario 1 della Stazione ferroviaria di
Mantova, ore 9.30.
- Mantova, Consiglio provinciale e comunale di Mantova aperti, prolusione
ufficiale del prof. Ian Hancock, ore 11.30, Teatro Bibiena.
- Solarolo (RA), Porrajmos, con Stefano Liuzzo, ore 16.30, Oratorio
dell'Annunziata.
- Milano, Shoah e Porrajmos, un nuovo patto sulla memoria, convegno storico con
il prof. Ian Hancock, ore 18.00, progetto Memors, Sala Ricci, Fondazione
culturale San Fedele, piazza San Fedele n. 4.
2 febbraio 2013
- Castiglione delle Stiviere (MN), il Porrajmos in Germania e in Italia: la
persecuzione
razziale dei Rom e dei Sinti, ore 17.00, Biblioteca comunale
9 febbraio 2013
- Rivergaro (PC), il Porrajmos in Italia e Germania, ore 17.00, Biblioteca
comunale.
Per rimanere informati sugli aggiornamenti e su tutti gli altri eventi in Italia
vai alla pagina https://twitter.com/Porrajmos
Ve li ricordate? Ne avevo scritto
un po' di tempo fa.
Domenica scorsa se n'è tornato a discutere in
un gruppo su Facebook. Tutti vogliono (o vorrebbero? Non l'ho capito
bene...) denunciare per razzismo gli autori di quella immagine e il gruppo che
li ospita.
Rileggendo quella mia noticina di due mesi fa, vorrei sottolineare due cose
distinte che notavo allora:
- quell'immagine è fatta da gente stupida o ignorante, perché
da la colpa ai Rom (che notoriamente hanno e hanno sempre avuto
un altissimo tenore di vita) della perdita del loro potere
d'acquisto. Ma, insegna l'economia di strada, gli stupidi
saranno sempre ottimi clienti (anche se poi fideizzarli è un
casino!)
- dai Rom ho imparato a prendere in giro la gente (ma non ho
mai imparato a denunciarla). Quale occasione migliore di questa?
Soprattutto, partendo dalla loro stupidità iniziale, perché
perdere un'occasione simile per dimostrare che si è in grado di
insegnare loro qualcosa? Gli affari possono essere persino uno
scambio di natura intellettuale, se si riesce a centrare il
punto: "la perdita del loro potere d'acquisto".
E adesso... parliamo del business.
Chi sono questi stupidi (e pure anonimi) per insegnare a diventare Rom?
Che titolo hanno? Come si svolgono le loro lezioni? Se prendessimo sul
serio la loro "provocazione", sarebbero passibili di truffa.
E, sempre prendendo sul serio la provocazione, l'unico che ha qualche
speranza di insegnare come SI DIVENTA UN ROM, visto la lontananza tra i due
mondi, è solo chi è Rom. I quali Rom, ma anche i Sinti possono metterci del
loro, di fronte a questa RICHIESTA DEL MERCATO IN TEMPO DI CRISI, dovrebbero
proporre agli stessi clienti che cercano quella tessera, la propria consulenza (ovviamente:
a pagamento) e, se si fosse capaci
di ragionare in grande, al termine di un corso di formazione la possibilità di
aprire un FRANCHISING.
FRANCHISING, magari anche solo fornendo intermediazione su come acquistare
una roulotte scassata, come vestirsi alla meno peggio, o fornendo secchielli e
panni agli angoli degli incroci più trafficati. Insomma, lezioni pratiche su
come sopravvivono questi benedetti Rom.
Se questo è il primo livello di studi (dove qualsiasi Rom appena arrivato in
Italia potrebbe proporsi come docente), esiste anche un corso avanzato, che dev'essere
gestito da Rom di più lungo insediamento e che abbiano già ottenuto un minimo
di stabilità: come arrangiare la spesa per una famiglia numerosa, come costruire
e riparare di tutto, corsi di cucito (per le romnià che si cuciono ancora le
gonne da sole), piuttosto che di baysitteraggio (già da giovanissime si
impara a badare a fratelli e cugini più piccoli, altro che rapimenti infantili!
La prima baby sitter dei miei figli è stata una romnì). Roba
pratica, insomma, non cerco i soliti intellettuali da sbarco.
Il tutto, inframmezzato magari da cene comuni (a pagamento per il corsista),
balli, partite a pallone. Perché, e qua torno al cuore del mio articolo di
allora, c'è una dimensione sociale che resiste tra Rom e Sinti (ma non è una
loro esclusiva) che permette, anzi è necessaria, di affrontare le durezze della
vita. E questo, secondo me è il CORE BUSINESS (da una parte) e la domanda
profonda e irrisolta del mondo stupido esterno: non sapere più sorridere e non
sapersi rialzare.
L'altra domanda, più superficiale ma altrettanto reale, è: stiamo
diventando più poveri, a chi diamo la colpa? L'unica risposta che può
dare chi è ancora più povero di loro (e quindi, con la sua sola presenza, è una
minaccia visiva e forse reale) è: io sono povero da generazioni - posso
darti delle dritte per sfangarla. Oppure, quando sarai povero come me, dovrai
purtroppo misurarti con chi sarà molto più allenato di te.
Mi immagino la faccia di chi sta leggendo... si starà domandando se sono serio
o dilo. Rispondo solo che al momento sono piuttosto squattrinato, e chi
per caso pensa che sia serio, sappia che sto cercando capitali e soci.
Visto i Rom sono dappertutto (quasi come i napoletani), potremmo proporre un serio
franchising multinazionale.
Fotografie del 20/01/2013
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