Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 03/12/2007 @ 09:06:36, in blog, visitato 1594 volte)
Da
Nazione Indiana
di
www.autistici.org/ojak
Questa è la prima versione di una contro-inchiesta su quanto è successo a
Torino. Un campo rom viene attaccato: alle 3 del mattino di domenica 14 ottobre,
alcune molotov vengono lanciate sopra il muro di cinta che delimita il campo.
Scoppia l’incendio e gli abitanti del campo riescono a fuggire prima che
qualcuno possa essere vittima dell’incendio.
Le premesse
6 Aprile 2007: “Emergenza Freddo” è il nome di un progetto assistenziale di
aiuto ai senzatetto torinesi nel periodo invernale. In particolare nella zona di
Basse di Stura da tre anni si ricoverano in roulottes della protezione civile
circa 30/40 famiglie rom che stanno affrontando un momento difficile,
parenti malati, bimbi molto piccoli, a rischio obiettivo con il sopraggiungere
dell’inverno [1]. Solitamente all’arrivo della primavera, e dell’esaurimento dei
fondi (centinaia di migliaia gli euro stanziati - circa 150 mila nel 2006), il
campo viene chiuso, le roulottes portate via ed i rom rispediti in Romania via
aerea, perché extracomunitari.
Questa primavera succede un fatto nuovo: diventati cittadini europei i
rom rumeni accolti in via Besse di Stura si opporranno a più riprese alla
chiusura del campo di “Emergenza Freddo” che li costringerebbe a trovarsi di
nuovo un’altra sistemazione in attesa dell’autunno. Di tornare in Romania non se
ne parla più: in quel paese un forte clima di discriminazione e di razzismo
diffuso sin ai livelli più alti delle istituzioni (il 19 maggio 2006 il
presidente romeno Basescu apostrofa una giornalista troppo curiosa con l’epiteto
“sporca zingara”) convincono i più a restare in Italia alla ricerca di migliori
condizioni di vita. Solo alcune famiglie accettano un contributo del Comune per
prendere il pullman e tornare in Romania: alcuni accettano e molti di loro si
rivedono a Torino dopo solo due settimane (raccontano di essere stati fatti
scendere dal bus appena passata la frontiera rumena, alcuni senza un soldo ed a
centinaia di chilometri da casa). Due giorni di presidio sotto il Comune di
Torino, (mercoledì e giovedì 28-29 marzo), un presidio nella notte l’11 aprile
non smuovono di un unghia la decisione del Comune di chiudere.
Appena dopo Pasqua inizia lo smantellamento. Alcune famiglie torneranno ad
insediarsi sulle rive dello Stura, altre tentano la strada dell’insediamento in
un campo in via Druento, al confine di Torino, zona Stadio delle Alpi. Tentativo
sfortunato perché saranno ripetutamente vittime di sgomberi fino a sparpagliarsi
negli altri campi abusivi cittadini. Nel mentre che i vigili terrorizzano le
famiglie di via Druento, scoppia un altro bubbone: è la volta di Lungo Stura
Lazio, dove un campo assurge agli onori della cronaca per via di un incendio
particolarmente sostanzioso di cavi di rame che provoca un nuvolone nero che
investe l’Iveco, i cui stabilimenti sono dall’altro lato della strada rispetto
all’insediamento. È l’occasione d’oro, anche sotto la spinta di un abortito
presidio leghista sotto al Comune (Carossa presenta interrogazione al Consiglio
Comunale il 23 aprile 2007), per tentare lo sgombero di tutta la zona, altamente
popolata (300/400 persone). Sgombero che si svolge nervosamente ed in maniera
confusa per tutta l’estate. Le roulottes vengono fatte spostare altrove, ogni
tanto di buon mattino qualche ruspa mandata dal Comune si presenta e distrugge
un paio di baracchine, puro stile Palestina. Lo stesso accade in Strada dell’Arrivore,
dalla sponda opposta del fiume [2].
Nascita di un campo
Il campo di via Vistrorio nasce così, nei primi giorni di maggio del 2007, da
questo turbine di ripetuti sgomberi e girovagare di baracche e roulottes per la
città. Ci abitano circa una ventina di famiglie, meno di dieci roulottes ed il
resto baracche di fortuna. Il campo è in una posizione particolare, quasi sulle
rive dello Stura, al fondo di un parco di periferia con poca frequentazione, sia
diurna che notturna, al fondo di un quartiere popolare, tra Corso Giulio Cesare
e Corso Vercelli. Le palazzine più vicine al campo distano centinaia di metri.
E’ completamente cinto da mura, vi si entra solo da un cancello arrugginito che
viene chiuso dagli abitanti del campo all’imbrunire. Dentro non c’è luce né
acqua, la fontanella da cui tutti si approvvigionano è poco distante, nell’area
mercatale che incrocia via Vistrorio. E’ una ex officina di riparazioni,
completamente invasa dalla vegetazione. All’interno c’è una costruzione abusiva
che anni prima aveva ospitato altri stranieri e, forse, al momento dell’ingresso
delle famiglie questo spazio è abitato [3].Il quartiere si accorge della
presenza delle famiglie rom dall’andirivieni di persone che riempiono le taniche
d’acqua alla fontanella, dall’uscita al mattino presto e rientro di quelli che
sono usciti a lavorare, dalle immancabili biciclette con le cassette di plastica
legate con cui molti fanno il giro della città a recuperare metallo. In quasi
tutte le famiglie c’è una persona che lavora, alcuni in progetti di inserimento
lavorativo, gli altri in nero. Qualche donna esce per lavori di pulizia. Nella
zona non si registrano casi eclatanti di insofferenza, ed anche i media lasciano
in pace questo piccolo campo. Si dimenticano di citarlo sulle mappe realizzate
per i lettori impauriti, e pochi articoli su questo insediamento escono sui
giornali, anche quelli più accesi nell’indicare i rom come causa di tutto il
disagio sociale.
Le ronde a Tossic Park
Rispetto al campo, Parco Stura si trova dalla parte opposta di Corso Giulio
Cesare. Un altro luogo salito agli onori della cronaca perché ribattezzato
Tossic Park, e indicato dai media tutti come luogo di spaccio massiccio di
sostante stupefacenti e forte presenza di stranieri, naturalmente tutti
spacciatori secondi i giornali. L’intensità mediatica della vicenda illumina i
riflettori sui neo-costituiti Comitati Spontanei che iniziano campagne di
protesta e raccolte firme per “restituire il parco ai cittadini”. Anche Azione
Giovani ed Alleanza Nazionale scendono in strada [4].La prima conseguenza di
questa mobilitazione è l’episodio incredibile di una retata che si conclude con
l’annegamento di due ragazzi dentro il fiume (ottobre 2006), dove si erano
gettati per sfuggire ai controlli incrociati delle pattuglie di polizia e
carabinieri che avevano completamente circondato il parco. Queste due morti
scateneranno una protesta proseguita per più giorni da parte di un folto gruppo
di stranieri, che chiedono che vengano fatte le ricerche per il recupero dei
corpi altrimenti dimenticati nel fiume.
Parallelamente alle retate delle forze dell’ordine i Comitati non esitano
pubblicamente a proclamare l’utilizzo di “ronde” che dovrebbero colpire i
clienti degli spacciatori, i “tossici” che raggiungono il parco sulla linea del
4, metropolitana leggera. La dinamica con cui le ronde agiscono è semplice: ci
si prepara alla fermata del 4 più vicina al parco, si aspetta che esca uno che
si individua come “un tossico” e lo si prende a bastonate. Di episodi simili se
ne registrano parecchi, alcuni tossicodipendenti decidono non certo di diradare
le escursioni nel parco ma cominciano a muoversi in orari più favorevoli, anche
tardi nella notte. (Il giornale di strada Polvere, uscito nell’Ottobre 2007,
ospita una lunga intervista ad alcuni tossicodipendenti su quanto succede nel
parco, una cinquantina le aggressioni denunciate nell’articolo). Alcune di
queste azioni delle ronde vengono persino riportate, con tanto di fotografie del
“tossico” pestato e sanguinante sui giornali cittadini, segno evidente che le
ronde agiscono alla presenza di fotografi e giornalisti, in pieno sole.
Dopo un periodo di alta esposizione mediatica si spengono le luci su Tossic
Park, le notizie diventano stantie, il pubblico vuole emozioni nuove. Si fanno
alcuni lavori di pulizia del parco davanti al Novotel, un albergo di lusso,
viene approvato il progetto di costruzione di un campo da golf (i cittadini del
quartiere sono tutti appassionati di questo popolare sport…), nel parco viene
installato un “punto verde” (uno dei pochi nell’estate 2007: il Comune ha pochi
soldi da spendere per via dei debiti post olimpiadi) e ci sarà la festa
dell’Unità in settembre. Le ronde sembrano ritornate a posare i bastoni, o
semplicemente nessuno ne parla più.
Tossic Park resta comunque un pozzo senza fondo da cui attingere ogni tanto
articoli sensazionali ed emozionanti quando i giornali stentano a riempire le
cronache: il terribile luogo tornerà in auge per tutta l’estate ed oltre [5].
Le premesse dell’incendio
In autunno la situazione dei rom al campo sembra farsi più difficile. Il
proprietario ha deciso di rifare la denuncia per occupazione abusiva che aveva
giàsporto tre anni prima, ma che non era mai stata eseguita ed era decaduta. Ci
sono anche alcuni contatti tra proprietario e rom, alla presenza di mediatori,
tentativi di rinviare la denuncia e quindi lo sgombero in attesa di un deciso
miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie: alcuni aspettano che
un’assunzione possa fornire loro l’occasione per trovare una casa in affitto,
altri sperano di passare lì l’inverno, magari riuscendo a trovare il sistema di
collegarsi alle utenze, anche pagando. Nessuno è pronto per essere nuovamente
sgomberato, nessuno ha un altro luogo verso cui dirigersi. Gli altri campi
cittadini scoppiano di gente, ed è molto difficile che altre due decine di
famiglie possano ancora trovare spazio. Sebbene il proprietario rifiuti
qualunque possibilità di accordo, non risulta neppure che si attivi per portare
avanti la denuncia. Gli episodiMartedì 18 settembre, verso le 23, mentre i rom
sono già chiusi all’interno del campo, con il cancello chiuso, due uomini
entrano all’improvviso, bussano a tutte le roulottes e le baracche svegliando
tutti ed urlando. Sono molto agitati e nervosi, raccontano le testimonianze,
riescono ad impressionare ed a zittire con il loro tono, gli urli e le minacce,
anche gli uomini più robusti del campo, che si limitano spaventati a chiedere a
questi di uscire. Potevano essere armati, potevano non essere soli ma attesi da
qualcuno all’esterno, nessuno del campo reagisce. Dopo un po’ i due se ne vanno
con una minaccia chiara: o se ne andranno o lì brucerà tutto. Alcuni solidali
con i rom fanno avere al campo un paio di estintori per un pronto intervento.Nei
giorni seguenti un ragazzo del campo si reca in caserma per denunciare
l’accaduto alle forze dell’ordine, gli viene risposto che se venisse accolta la
denuncia automaticamente il campo verrebbe sgomberato, trovandosi in situazione
di evidente illegalità. Il ragazzo desiste e decide di non sporgere più
denuncia. Di questo episodio, naturalmente, i giornalisti che provano a chiedere
ai commissariati di zona non ricevono che risposte negative.
Nello stesso periodo avviene un altro fatto: i rom vanno con taniche e fusti
a prendere l’acqua alla fontanella: si è però sparsa la voce nel campo che
qualcuno aspetti là a bella posta per aggredire chi si avvicina dei rom. Alcuni
uomini robusti vanno a verificare, riempiono le taniche e ritornano senza
problemi. Invece un ragazzo che non è di quel campo ma in visita, una volta
giunto alla fontanella viene aggredito a pugni. Le testimonianze dicono che il
picchiatore fosse un ragazzo con alcuni vistosi tatuaggi, già visto in zona.
Verso la fine di settembre c’è un altro raid, questa volta il gruppo è più
numeroso, ma si limita ad urlare fuori dal campo e da distante, non
avvicinandosi. Gente giovane, una decina.
Nella notte tra sabato 13 e domenica 14 ottobre, alle 3.30 del mattino
iniziano a partire le telefonate di allarme. Alle 5 finalmente la voce che c’è
stato un incendio al campo si sparge. Chi arriva sul posto trova i vigili urbani
e qualche auto dei carabinieri, i vigili del fuoco se ne sono già andati. Sono
arrivati dopo 30 minuti dalla chiamata, un tempo troppo lungo per salvare
qualcosa in un campo di baracche e roulottes.
Le testimonianze raccolte
I primi racconti sono confusi di mille sfaccettature che però nella sostanza
concordano: una donna ha sentito un rumore ed è quindi stata pronta a verificare
di cosa si trattasse e lanciare l’allarme. Non si sa il numero delle bottiglie
lanciate, sembra 3, ma tutti al campo concordano che si trattasse di benzina dal
forte odore, anche gli estintori messi in funzione non hanno potuto salvare il
campo dalle fiamme. Nella fretta di uscire, di mettere in salvo i bambini molte
famiglie hanno perso nell’incendio tutto ciò che possedevano, non solo quindi i
documenti, ma anche le cartelle mediche, i soldi, i vestiti e le scarpe, i
telefonini, i quaderni ed i libri dei bambini, ottenuti da pochi giorni grazie
allo sforzo di maestre delle scuole di zona e altri solidali, i generatori, le
cucine ed il pentolame etc. Qualcuno ha provato ad uscire ed inseguire il/i
responsabili, che sono stati visti scappare e montare su un auto che si è
allontanata veloce. Chi è uscito ha raccontato di aver seguito chi fuggiva ma di
essersi fermato dopo poco per paura.Nei giorni seguenti le versioni più
gettonate su giornali e TV spaziavano dalla vendetta tra gruppi rivali, per
esempio con i sinti del campo poco distante di via Lega (in realtà una certa
insofferenza verso i nuovi arrivati i sinti l’hanno espressa, ma non
apertamente, e i rom pur poco distanti non hanno di fatto mai dichiarato di
conoscere i vicini né di aver avuto a che fare con loro), all’autocombustione,
ovvero che fossero stati loro stessi a darsi fuoco per profittare della prossima
apertura invernale del campo di “Emergenza Freddo” che li avrebbe di certo
accolti. Quest’ultima ipotesi sfiora il grottesco: appare su La Stampa di lunedì
16 settembre a firma Angelo Conti (che la mattina dell’incendio si presenta
verso le 9 e chiacchiera per circa 20 minuti con donne e uomini del campo), a
riprova della veridicità dell’ipotesi il giornalista afferma che gli pare strano
che nessuno si sia fatto male, e che la perdita dei documenti sia stata più una
fortuna che un guaio per molti dei rom. Queste versioni totalmente campate in
aria vengono avallate dalle dichiarazioni dei carabinieri che sostengono che i
rom avessero sentore di uno sgombero imminente e che quindi avessero astutamente
deciso di giocare d’anticipo.
Vengono spontanee alcune domande: Che ragioni avrebbe un cittadino
neo-comunitario di bruciarsi i documenti che invece gli danno accesso al lavoro,
ad affittare una casa, ad usufruire dei servizi? Per giunta rifare i documenti,
per un rumeno significa dover ritornare in Romania ed aspettare almeno un mese
per le pratiche, non si possono fare dall’Italia. Un grande sbattimento insomma.
Perché alcuni non avrebbero salvato il telefonino, strumento che permette loro
di prendere eventuali chiamate di lavoro? E bruciarsi i soldi che idea balzana
sarebbe (H. F. ha perso bruciati 600 euro guadagnati in un mese di lavoro in
fabbrica)? Chi ha mai garantito a questi rom la sicurezza che in caso di
incendio sarebbero finiti ricoverati nel campo di Emergenza Freddo? Come
potevano immaginarsi un trattamento “di riguardo” persone che si erano subite
nei 6 mesi precedenti almeno altri due sgomberi? Perché vittime di un incendio?
Anche la tesi dei Carabinieri che i rom avessero sentito di uno sgombero
imminente è fasulla e non sta in piedi. Per tutto il 2007, e in tutti gli
sgomberi eseguiti nell’area, carabinieri e vigili sono passati ad avvisare molto
prima dell’imminenza dello sgombero, operatori e volontari hanno sempre saputo
prima quali fossero le intenzioni di Comune e Questura, che di fatto hanno
delegato in molti casi proprio agli operatori l’aiuto ed il sostegno a chi
veniva mandato via (nel caso dello sgombero di via Druento per tutta la giornata
un camion prestato ad alcuni operatori da un privato ed un carro attrezzi pagato
con soldi della Caritas sono stati gli unici mezzi a consentire ai rom di
recuperare baracche e roulottes e a spostarsi in un altro campo).
Quello che tutti i giornali non hanno data come ipotesi, se non riportando
con forti dubbi le parole dei rom, è quella che l’incendio del campo di via
Vistrorio sia da attribuire ad un attentato, lucidamente compiuto per risolvere
drasticamente una questione che tardava a venir affrontata dalle istituzioni. Un
gruppo di fascisti, o giustizieri di zona o venuti da fuori, che hanno agito in
un clima mediatico e politico arroventato, dove la sola parola rom già manda in
fibrillazione i cantori della sicurezza e legalità. Clima mediatico che arma la
mano di chi poi decide di passare a vie di fatto contando sull’approvazione
sussurrata da parte degli abitanti del quartiere (La domenica dell’incendio un
gruppo di abitanti della zona ha dichiarato apertamente che, pur disapprovando
l’incendio, questo aveva sortito l’effetto voluto: che se ne andassero).
Chi ha colpito ha scelto un bersaglio a caso, un campo piccolo, in cui ci
abitano poche persone, una sessantina in tutto, di cui solo una ha precedenti
penali, in cui la maggior parte delle persone ha un impiego, ed in cui la
totalità delle famiglie ha iscritto e manda i figli a scuola, ciò a riprova che
dietro questo gesto non si può nemmeno cercare la reazione di qualche vicino
danneggiato in qualche modo dalla presenza di questi rom, ma piuttosto lo sfogo
di un desiderio di annichilimento dello straniero, del diverso, del rom, cieco
ed ingiustificato. Chi ha colpito ha vigliaccamente trovato un campo comodo da
attaccare perché ben nascosto ed isolato, lontano da possibili testimoni, con
rischio inesistente di subire qualche reazione.
Che giornali e TV abbiano spudoratamente tentato di offuscare quanto è
successo dietro cortine di falsità si può spiegare col fatto che in città,
politici, istituzioni, informazione cittadina stanno giocando un gioco
pericoloso attivando campagne mediatiche continue ed incessanti di odio contro i
rom, assurti a male del secolo, e promuovendo campagne securitarie che
presentano ai cittadini i rom come nemico pubblico numero uno, primi
responsabili della difficoltà di tirare avanti, del disagio sociale,
“dell’insicurezza”. Un gioco pericoloso che provoca lo scatenarsi di ronde e
campi bruciati, pericoloso ma desiderato, provocato e perseguito fino in fondo
per basse esigenze di consenso e per vendere qualche notizia forte. Gioco
pericoloso di cui non si ha il coraggio di sostenere la paternità quando si
intuisce possa esplodere tra le mani.
Meglio venirci a raccontare che si sono bruciati il campo da soli, piuttosto
che ammettere che, a furia di invocare l’odio, finalmente in città circolano
impunite bande di giustizieri pronti ad aggredire i più deboli, i più poveri, i
più indifesi in nome della legalità e sicurezza.
Chi sarà la prossima vittima? Il prossimo ad essere bastonato o bruciato
vivo? Un barbone? Un tossico, un clandestino, uno straniero?
Dedichiamo questo scritto a Bogdan Mihalcea, “clandestino”, morto a 24
anni, risucchiato nel tombino di una fogna da un’onda di piena mentre lavorava,
in nero, senza protezioni, neanche una corda di sicurezza, per conto della SMAT,
le acque potabili torinesi. Era il 6 luglio 2006, la città era ancora pavesata
dei festoni delle Olimpiadi Invernali appena trascorse.NOTE[1] Vedi la delibera
comunale del 2006:
www.comune.torino.it/giunta_comune/intracom/htdocs/2006/2006_10277.html[2]
Vedi piccolo video girato col telefonino:
www.autistici.org/ojak//wordpress/?p=25
[3] Potete vedere il campo, dopo l’incendio, in due video su youtube al link:
it.youtube.com/watch?v=dQ4Lwqrw30g
[4] “Per il funerale soldi dai pusher”, La Stampa, 13/10/2006
[5] “Travestiti da agricoltori a Tossic Park – Nuovo stratagemma dei
carabinieri per prendere in flagrante gli spacciatori“, La Stampa,
11/10/2007
Di Sucar Drom (del 04/12/2007 @ 09:26:25, in blog, visitato 1484 volte)
Libertà di stampa, esprimi la tua opinione
La libertà di stampa è un diritto prezioso, ottenuto attraverso secoli di
sacrifici, battaglie, lotte. Perché abusarne? Spiego. Oggi su un quotidiano a
tiratura nazionale (chiamiamolo X) è apparso un articolo su un fatto di cronaca
violenta (chiamiamolo ALFA). Fin qui, tutto normale. Notizia triste è che X,
oltre a descrivere ALFA...
Un Alto Commissariato per i Rom e i Sinti?
Il 22 novembre le ruspe hanno abbattuto le povere capanne dei rom di Tor di
Quinto a Roma con tutto il loro contenuto nel massimo disprezzo dei diritto
degli abitanti che dovevano quanto meno essere avvertiti per salvare le loro
cose, i loro ricordi, oggetti necessari alla loro vita raminga. Rai tre mostrava
una bambina che al ritorno della scuola non trova più la sua casa. Non sa
neppure dove and...
Decreto “sicurezza”, la votazione martedì in Senato
Martedì al Senato è in programma la votazione del decreto sulla sicurezza. È
soltanto un'altra tappa della corsa ad handicap alla quale il Governo è
costretto: dai numeri, come si sa, rimasti sempre precari, ma anche dal quadro
politico, che proprio dal Senato Lamberto Dini ha definit...
Verona, Tosi prima balla e poi li caccia
A Verona, mentre il Sindaco Tosi si appresta a cacciare le famiglie sinte
italiane, questa sera alle ore 21.00 presso il Teatro Nuovo di Verona (P.zza
Viviani 10) avrà luogo il secondo appuntamento del Festival Atlantide.
Protagonista della serata sarà il Flam...
Sicurezza, una percezione sbagliata
«Percezione»: secondo il vocabolario italiano dovrebbe essere l’atto della
coscienza con cui si acquista consapevolezza di un oggetto esterno. Da qualche
tempo nel nostro Paese non la sicurezza, ma una «percezione dell’insicurezza»
che non corrisponde alla realtà è diventata il parametro al quale fare
riferimento per adottare determina...
Reggio Calabria, i Rom gestiranno l'isola ecologica confiscata alla ‘ndrangheta
La raccolta differenziata a Reggio Calabria fa un ulteriore passo avanti.
L’isola ecologica, ubicata all’interno di uno stabile confiscato alla
‘ndrangheta, e’ da oggi operativa. Alla conferenza stampa di presentazione della
nuova struttura comunale hanno preso parte il sindaco...
I webmaster rom e sinti
Alcuni giorni fa su il Riformista è stato pubblicato un articolo di Piero
Babudro che ha visitato i webmaster sinti e rom in Europa e in Italia. Scrive il
giornalista Internet è di tutti, sostengono gli irriducibili. Forse non è vero,
qualche padrone la Rete ce l'ha....
Storia di Lili e Sasa, giovani rom morti bruciati
Domenica due dicembre 2007 sarà passato un anno dalla morte di Lili e Sasa. Due
ragazzi come tanti altri, bruciati in un container situato a ridosso del centro
di Roma, nel "campo attrezzato" di via dei Gordiani. Fino al 2002, via dei
Gordiani era un "campo abusivo" su un terreno comunale dove circa
duecentocinquanta donne, uomini e ba...
Di Sucar Drom (del 10/12/2007 @ 08:41:25, in blog, visitato 1728 volte)
Romania, vittoria di Basescu alle elezioni per Strasburgo
I risultati ufficiali diffusi in Romania e relativi alle elezioni valide per
l’elezione dei rappresentanti di Bucarest al Parlamento europeo, sono ormai
pressoché definitivi e non hanno riservato grandi sorprese.
Vincitore è risultato il Presidente della Repubblica Traian Basescu il c...
Brescia, in Consiglio Comunale si prepara la cacciata dei Sinti Italiani
Torna a riunirsi il consiglio comunale di Brescia: la presidente Laura
Castelletti ha convocato la seduta a Palazzo Loggia nella giornata di oggi,
martedì 4 dicembre, alle ore venti. L'assemblea affronterà, in base a una
specifica richiesta dei gruppi di minoranza del centrodestr...
Treviso, usiamo con gli immigrati i metodi delle SS
«Usare con gli immigrati lo stesso metodo delle SS: punirne dieci per ogni torto
fatto a un nostro cittadino». Ha usato queste parole, a quanto scrive «La
Tribuna», il consigliere leghista di Treviso Giorgio Bettio, intervenuto durante
il consiglio comunale per dare il suo appoggio all'ordinanza anti-sbandati e
chiedere metod...
La paura e il razzismo
Il 4 novembre Alessio Bacchi per sucardrom ha scritto: l’Italia si è persa, la
bestia è scatenata. Molti hanno criticato il nostro intervento soprattutto per
il parallelismo dell’oggi con la Germania nazista e l’Italia fascista. Il
Ministro Amato continua ad arrabbiarsi con la stampa estera che sta martellando
il nostro Paese per la svolta xenofoba che ha investito la politica e la società
civile. Ancora ieri Amato è intervenuto al Senato affermando: «h...
Sindaci nordisti e immigrati paria
Dall’ordinanza contro i lavavetri del sindaco di Firenze, all’ordinanza
antisbandati del sindaco di Cittadella, il passo era purtroppo fatale e
prevedibile. Non poteva bastare a impedirlo, nei due mesi che le separano, il
decreto governativo che autorizza i prefetti a espe...
Monsignor Montenegro, "anche l'indifferenza è violenza"
Monsignor Montenegro, o “Padre Franco” come più semplicemente ama chiamarlo chi
gli è più vicino, sa sempre trovare le parole giuste. Il Vescovo ausiliare di
Messina la Parola l'ha portata in giro per il mondo, l'ha fatta ascoltare a
coloro che hanno sempre vissuto nella sofferenza, e alle parole ha sempre fatto
seguire le azioni. Per questo oggi è presidente della Caritas Ita...
Veltroni non caccia in massa i Rom, li vessa...
''Le espulsioni di massa non sono previste dalla normativa europea. Se ne può
parlare solo quando si è all'opposizione. Questa è una materia in cui la
politica esercita uno dei suoi vizi peggiori, che si chiama demagogia''. Così il
sindaco di Roma Walter Veltroni risponde all...
Alexian Group, il ritmo della musica rom e…
Volete organizzare una serata /concerto per il vostro festival, manifestazione,
festa della birra, di piazza, comunale, religiosa, sagre, feste di paese, feste
di quartiere, raduni, in locali… L’Alexian Group vi propone un viaggio ideale
attraverso l'intimità di un’arte ass...
Di Fabrizio (del 12/12/2007 @ 09:30:37, in blog, visitato 2034 volte)
Articolo di Luciano Muhlbauer, pubblicato su il Manifesto dell’11 dic.
2007 (pag. Milano)
L’iniziativa congiunta di associazioni e sindacati sulla questione rom a
Milano, presentata ieri alla Camera del Lavoro, è una preziosa boccata
d’ossigeno, specie in questo momento, in cui stanno per sbarcare anche a
Milano le ordinanze xenofobe provenienti dai comuni di Cittadella e
Caravaggio.
Finalmente una parte importante della società civile milanese ha deciso di
rompere quell’assordante silenzio, che ha consegnato la città alla
peggior demagogia e alimentato pericolosamente la “percezione di
insicurezza” dei cittadini.
Pensiamo che sia giunto il momento che qualcuno chieda conto agli
amministratori milanesi del loro operato nei confronti dei rom presenti sul
nostro territorio. Il bilancio di oltre un anno di interventi repressivi e
demolizioni è, infatti, pesantemente negativo e l’unico risultato concreto
sta nell’aver introdotto a Milano il nomadismo coatto degli sgomberi.
Ma forse tutto questo fa comodo al centrodestra, più interessato a coccolare
e coltivare le percezioni di insicurezza, piuttosto che a occuparsi dei
problemi e delle macerie di 15 anni di abbandono delle periferie popolari.
Dall’altra parte, ora che anche buona parte del Piddì veltroniano ha
sposato la linea del “dagli addosso allo sfigato”, perché dovrebbero
cambiare strada?
Ieri a Milano sono successe due cose: da una parte, un cartello di
associazioni ha formulato delle proposte concrete e alternative alla psicosi
securitaria e, dall’altra, la giunta Moratti sta pensando di riprodurre
le misure anti-stranieri di Cittadella e Caravaggio. Due strade diverse e
opposte, che rappresentano bene le scelte possibili da fare nella nostra
città per il futuro.
Invitiamo pertanto tutte le forze di sinistra e democratiche della nostra
città a sostenere l’iniziativa delle associazioni e a contrastare, senza
ambiguità, la deriva xenofoba che le destre tentano di imporci.
Di Sucar Drom (del 18/12/2007 @ 09:20:22, in blog, visitato 1636 volte)
Abbattere il muro. La «buona notizia» dell’accoglienza di un popolo che
c’interpella: i Rom
Intervento forte della Delegazione regionale della Caritas alle parrocchie
toscane: l’accoglienza dei Rom. Il documento (che ha per titolo Abbattere il
muro. La «buona notizia» dell’accoglienza di un popolo che c’interpella: i Rom)
«vuole essere l’invito – spiega il de...
Milano, le associazioni fanno cartello per i Rom
Nasce a Milano un Cartello permanente che riunisce una quindicina (per il
momento) di associazioni laiche e cattoliche che operano da anni sul
territorio del capoluogo lombardo per mettere in campo una strategia ...
Gratta, gratta... Fini resta il fascista di sempre
Decreto legge sulle espulsioni dei cittadini comunitari, spazio europeo,
cittadinanza europea. Melting Pot Europa ha intervistato Marco Revelli, storico
e sociologo, docente all’Università Orientale del Piem...
L’Italia si impegna all’Onu per la tutela dell’infanzia rom e sinta
Il ministro Rosy Bindi, intervenendo ieri alla plenaria di New York, ha
illustrato il piano per “proteggere i bambini rispettando il principio della
unità familiare”. Un impegno concreto per la tutela dell’...
Una sconfitta!
Annullata la condanna a due mesi di reclusione per istigazione all'odio e alla
discriminazione razziale nei confronti del sindaco di Verona, Flavio Tosi. Lo ha
deciso il 13 dicembre 2007 la Terza sezione penale della Cassazione che ha
disposto un nuo...
Milano, la segregazione per tutti i Sinti e i Rom
Il cosiddetto "patto di socialità e legalità" fatto sottoscrivere dal comune di
Milano ai Rom romeni, residenti in via Triboniano, sarà esteso ad altri sette
insediamenti meneghini, nei quali risiedono oggi 875 cittadini rom e sinti
italiani, europei e non com...
Luoghi comuni contro Rom e Sinti. Parte prima: i ladri di bambini
Lo scopo di questo articolo è quello di rimettere in discussione e confutare
alcuni luoghi comuni su Rom e Sinti. In particolare verranno esaminati alcuni
asserti che il senso comune dà per assodati e ch...
Discriminazioni, il "pasticcio" di Palazzo Madama
Il 6 dicembre il Senato della Repubblica ha votato con non poche sofferenze il
cosiddetto “decreto sicurezza”. Oggi il provvedimento è alla Camera dei
Deputati. Il provvedimento, nato sull’onda emotiva del delitto Reggiani, rischia
di compromettere tutta la le...
Di Sucar Drom (del 24/12/2007 @ 09:15:16, in blog, visitato 2250 volte)
Chiari (BS), un invito anche per te
Natale 2007, un invito anche per te: AIUTIAMO I SINTI A SUPERARE L’INVERNO!
TANTI VISI, TANTI SORRISI TANTE MANI, PER IL DOMANI TANTO CUORE PER FAR ...
Natale 2007
Grida di bambini, silenzi di anziani, un tavolo imbandito, una ciotola vuota,
allegria al luna park, tristezza ...
Mantova, superiamo la logica del "campo nomadi"
In questi giorni molti discutono a Mantova per l’intervento
dell’Amministrazione Comunale a sanare un pregresso di consumo di energia
elettrica, relativo al cosiddetto “campo nomadi”. Devo anche dire che sono
rimasto stupito dalla modalità con cui la Gazzetta di Manto...
Viareggio (LU), rom e viareggini insieme per il Carnevale
Il Carnevale è davvero internazionale e soprattutto il luogo della pace e della
concordia. Ed è quanto succederà a bordo di un carro, piccolo per la verità, e
non d...
L'Italia in declino
E così, dopo anni di piagnistei nostrani, anche quei cattivoni d’americani hanno
osato criticare lo Stivalone con un articolo su uno dei loro più importanti
quotidiani. Subito si sono alzate alte grida contro questa indelicatezza: ma
come si permettono que...
Milano, il Comune viola la Convenzione ONU del 1989
"La circolare del Comune di Milano è in netta violazione dei diritti
dell'infanzia sanciti dalla Convenzione ONU del 1989, ratificata dall'Italia,
che ribadisce l'u...
Diano Marina (IM), il jazz sinto manouche
Il comune di Diano Marina offre uno spettacolo imperdibile, domenica 26
dicembre, nel pomeriggio di Santo Stefano. Nella centrale via Canepa si esibira...
Auguri dalla Spagna
Auguri a Tutti
Sucar Drom Augura Buone Feste a Tutti con questa bellissima foto di Mauro
Lattuada che ritrae la giostra di una famiglia sinta
Di Sucar Drom (del 01/01/2008 @ 16:47:13, in blog, visitato 1929 volte)
Il Presidente Prodi incontra la famiglia Draghici
Nella sera della vigilia di Natale, il presidente del Consiglio Prodi ha voluto
incontrare la famiglia Draghici, coppia di rom con due figli, che...
La giustizia non è uguale per tutti...
E' risultato positivo al test dell'alcool e non è stato arrestato, al contrario
di quanto successo per Marco Ahmetovic. E'...
Benazir Bhutto è stata ammazzata
Benazir Bhutto è morta nell’attentato kamikaze compiuto al termine di un suo
comizio a Rawalpindi. Lo ha annunciato un collaboratore del Partito del popolo
pachistano. La notizia è stata confermata da un alto respons...
Modena, il nuovo "campo nomadi" è peggiore del vecchio
A quattro giorni di distanza dal trasloco del “campo”, i Sinti modenesi
trasferiti a Lesignana fanno l’elenco delle carenze. A chi li va trovare
raccontano del ‘prima’...
Mantova, sei pezzi semiseri...
Partinverse cooperativa sociale di Mantova presenta 6 PEZZI SEMISERI, brevi
azioni di teatro sociale in vetrina con la collaborazione di CPS (Cen...
Castelsangiovanni (PC), i Sinti al freddo!
«Siamo senza riscaldamento. Per scaldareci ci arrangiamo con mezzi di fortuna e
stufe a legna con le quali scaldiamo l'acqua, che usiamo anche per lavare i
bambin...
Latina, arrestati con l'accusa di riduzione in schiavitù di una donna e di una
minorenne
La magistratura di Roma, il pm antimafia Carlo La Speranza e il gip Andrea
Vardaro, hanno emesso quattro ordinanze di custodia cautelare eseguite oggi
dagli agenti della polizia municipale dell'VIII ...
Roma, SOLIDeALI
L’Associazione culturale “Amici nel Pineto” in collaborazione con Biblioteche di
Roma – Casa del Parco e ARCI Solidarietà Lazio con il Patrocinio d...
Moira Orfei si racconta...
L'arte del circo e quella del cinema sono particolarmente presenti nelle parole
di Moira (nome d'arte, quello originario è Miranda) Orfei, che in questa
intervista...
Di Sucar Drom (del 09/01/2008 @ 09:53:02, in blog, visitato 1592 volte)
Roma, seminari di aggiornamento e confronto
A un anno di distanza dagli avvenimenti di Opera (MI) nel dicembre 2006, che
hanno inaugurato un anno di forti tensioni sociali sul tema dei R...
Ravenna, Rom nessun luogo dove vivere
Il prossimo 27 gennaio, giorno in cui nel 1945 vennero abbattuti i cancelli di
Auschwitz, si celebrerà il “Giorno della memoria”, in ricordo dello ster...
Reggio Emilia, i Sinti contro il Comune
Minacciano di non mandare i bimbi a scuola e di occupare piazza Prampolini
con le loro roulotte i Sinti del campo di via Ancini, a Roncocesi, se il comu...
Nessuno sponsor per gli attori neri
«Nessuna marca di vestiti ha voluto sponsorizzare le scene in cui recitavano gli
attori neri». Un'accusa pesante, che sottolinea quanto razzismo e pregiudi...
Di Sucar Drom (del 14/01/2008 @ 10:07:51, in blog, visitato 1655 volte)
Firenze, convegno sulle discriminazioni etnico-razziali
COSPE il 18 gennaio 2007 a Firenze (ore 14.30 - 18.30, Sala delle miniature,
Palazzo Vecchio) presenta il rapporto 2007 RAXEN dell’Agenzia per i Diritti ...
Brescia, uno spettacolo contro il razzismo
Domani, sabato 12 gennaio 2008 dalle ore 20.30, siete invitati tutti a Brescia,
presso il ristorante Guillaume (Galleria Teatro Sociale, piazza Boni - C.da del
Cavalletto) per part...
Roma, conferenza europea su Rom e Sinti
Oggi il Ministero dell’Interno e il Ministero della Solidarietà Sociale
hanno ufficialmente spe...
Ferrara, corso di formazione sui processi di interazione tra le culture
E’ iniziato il 10 febbraio a Ferrara il corso di formazione “i Rom, i Sinti, i
Gage. Un'interazione possibile?”, promosso dall’Opera Nomadi ferrarese, la Coop...
Prato, le famiglie sinte italiane saranno cacciate se i bambini non vanno a
scuola
La proposta messa a punto dall'Amministrazione di destinare alcune aree, contigu...
Di Sucar Drom (del 19/01/2008 @ 17:13:18, in blog, visitato 1965 volte)
L'Aquila, un concerto per il Porrajmos
Il 26 Gennaio 2008, all’interno delle manifestazioni per la giornata della
memoria (27 gennaio), l'Alexian Group e l'Orchestra Sinfo...
Un'Agenzia Nazionale per i Rom e i Sinti
Un'Agenzia Nazionale per i Rom. L'ha nuovamente proposta l’otto gennaio scorso,
attraverso Redat...
"Rom e Sinti Insieme" partecipa alla Conferenza Europea sulle Popolazioni Sinte
e Rom
Oggi a Mantova si è svolto l’incontro straordinario del comitato “Rom e
Sinti Insieme”, in preparazione alla Conferenza Europea sulle Popolazioni Rom e
Sinte. All’incontro hanno partecip...
Educazione o diseducazione, la scolarizzazione dei Rom e dei Sinti in Italia
Riproponiamo un'interessante riflessione del prof. Bruno Morelli, intellettuale
e poliedrico artista rom, sulle motivazioni, le strate...
Rom e Sinti, una buona occasione per riconoscere e coinvolgere
E’ stato ufficialmente pubblicato dal Ministero dell’Interno il programma della
Conferenza sulla Popolazione Rom. La settimana scors...
Biella, una settimana sul Porrajmos
Il Consiglio regionale del Piemonte, il Comitato per l’affermazione dei valori
della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana e l’Istituto per
la storia della R...
Bolzano, popoli nel genocidio: Ebrei, Sinti e Rom
Non comprendo, non sopporto che si giudichi un uomo non per quello che è ma per
il gruppo cui gli accade di appartenere (…). Primo...
Capannori (LU), a forza di essere vento...
Nell'ambito dell'iniziativa “A Forza di Essere Vento” che si terrà nel Comune di
Capannori (LU), dal 18 al 27 Gennaio, si terrà l'evento di video e dialogo dal
tit...
Genova, "Capelli d'oro e di cenere. Donne nell'Olocausto"
Saranno due gli eventi-pilota in Italia che il Gruppo EveryOne, con il sostegno
e la collaborazione del Gruppo Watching The Sky – un laboratorio di artisti e
inte...
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