Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
di Dusan Ristic
Amalipen - Amicizia Carissimi, per 5 anni ho ricevuto tonnellate di lettere che mi chiedevano come entrare in contatto con Rom, Sinti, Viaggianti di tutto il mondo. E' per questo che ho deciso di creare una comunità che possa riunirci. Potete mettere le vostre foto, indicare un vostro profilo e cercare persone che condividano i vostri interessi. Scambiare esperienze, storie ed informazioni. Potete creare forum di discussione e blog. Ascoltare musica in streaming. Naturalmente, l'iscrizione è gratuita!
Romalen. Ka' si tumaro than. Kate shaj te pindzaren tumare phralen thaj phenjan pe sasti Luma. Shaj te putaren tumaro muj thaj muken tumaro glaso savorenge, Vi Romenge vi Gadzenge. Phenen neso katar tumende, tumari organizacija, festivali vaj so godi mangen. Shuven tumaro gindo pe Romengi situacija Roden thaj arakhen buci, arakhen tumare amalen thaj amaljinan, sikaven tumare personalne vaj fotografie kathar tumare aktivitetura, bijava, manifestacije thaj konferencije.
Articolo originale[Djurdjevdan - Herdelezi] è una delle più importanti per i Rom dell'aerea dei Balcani meridionali. E' una delle poche feste celebrate tanto dai Rom musulmani che da quelli cristiani ortodossi.
Retroscena religioso San Giorgio è sovente ritratto come "valoroso cavaliere" che combatte un drago, è - tra l'altro - patrono dei soldati, dei fabbri, dei viaggianti e degli artisti, e anche un "Grande Martire" della chiesa orientale. E' considerato dai Rom serbo-ortodossi il loro santo patrono. Secondo il calendario ortodosso, Djurdjevdan (il giorno di San Giorgio) cade il 6 di maggio, ma le celebrazioni iniziano il giorno prima. Il corrispettivo musulmano (Herdelezi) deriva dal turco: hdrelez, che mischia i nomi hzr ed Elias. Secondo la leggenda, questa festa turca molto popolare ha origine dall'incontro nel IX secolo tra il sant'hizir (in arabo: el khadr) e il profeta Elijah.
Come per djurdjevdan, si inizia a celebrarlo il 5 maggio. I musulmani che non sono Rom, hanno smesso da tempo di festeggiarlo. Se lo fanno, non partecipano alle celebrazioni dei Rom. Attualmente, in Turchia "Herdelezi" è la festa ufficiale dei Rom.
Probabilmente, la commemorazione del profeta Elia del Vecchio Testamento e di San Giorgio, furono unificate molto presto e in seguito si aggiunse quella di El Kahdr. Le due feste sono, alla fine, espressione di un nazionalismo religioso, che si mischia alle precedenti feste per celebrare la primavera. Da festa di tutta la comunità orientale, è poi diventata celebrazione unificante tra i Rom.
Significato e cerimonia Djurdjevdan ed herdelezi sono celebrati in maniere diverse a seconda della religione di appartenenza, anche se con uguali significati. Segna l'inizio del passaggio dalla primavera all'estate e per auspicare salute e fortuna. Vengono quindi adoperate candele, ramoscelli verdi, e "acqua benedetta", simboli della vita e della primavera.
Nei primi tempi, la preparazione alla festa iniziava una settimana prima. Tanto musulmani che ortodossi non potevano mangiare carne di pecora, formaggio o bere latte. Oggigiorno, tutto inizia il 5 maggio. Le case vengono pulite e decorate con candele e ramoscelli. A Prilep (Macedonia), ogni anno i Rom vanno in processione sul monte Dabnica, dove trascorrono la notte dopo avere cenato assieme. L'indomani portano alle famiglie l'acqua raccolta sulla montagna. Ai piedi del tragitto (o pindo) sono accolti con la musica. Si ritiene che l'acqua abbia proprietà curative. Tanto l'acqua che i "riti purificatori" devono avere giocato un ruolo importante nei tempi passati, come spiega l'etnologo Tihmor Gjorgjevic nella sua dissertazione "Die Zigeuner in Serbien" del 1903.
Il 6 di maggio, tutti si vestono a festa. Ogni famiglia avrà provveduto a comprare una pecora. Il gruppo dei Rom Gurbet (musulmani) di Kumanovo (Macedonia) col sangue di un animale macellato segnano la fronte dei loro bambini. Alcuni gruppi decorano le tavole da pranzo con rami di pero, uova pasquali e candele. Talvolta, candele, rami e monete adornano le corna delle pecore macellate.
Oltre al significato religioso e rituale, djurdjevdan and herdelezi sono celebrazioni che aiutano a mantenere i contatti sociali. Non importano le condizioni finanziarie. Ogni famiglia condivide parte della pecora arrosto con amici e parenti. Tihomir Gjorgjecic spiegava che anche i morti (mulo) influenzavano il rituale. I Rom musulmani di Aleksinac distribuivano la carne alla griglia ai vicini, in onore dei loro morti.
Le feste di djurdjevdan ed herdelezi possono durare una settimana. In molte città, i Rom si riuniscono nelle piazze dando una gran festa con musica e danze.
Nella foto: ostentazione del pane benedetto tra gli ortodossi e balli in piazza tra i musulmani
da Saimir Mile
Ciao a tutti! A Parigi, Herdelezi è stata anche un'opportunità per fare amicizia con i Gajè. A Bagnolet, alla periferia di Parigi, abbiamo organizzato una festa, a cui sono intervenute molte persone, per condividere la celebrazione, parlare con i Rrom e ballare, assieme ai nostri gruppi e ai rappers francesi. Tra gli intervenuti, il sindaco e diversi consiglieri. Di seguito, alcune foto
Te oven saste baxtale savorre! And-o Paris, o Herdelèzi sas vi jekh okàzia e Rromenqe te phanden amalipen e Gajençar. And-o Bagnolet, pase k-o Paris, kerdili avdives jekh fèsta ande savi avile but 3ene te sunen muzika rromani thaj francikani (rap) aj te vakeren e Rromençar. Maskar lende sas vi o Serutno e forosqo vi aver manusa kotar e forosqo sombesipen. Bichalas Tumenqe foto kotar i fèsta
da: Sergio Franzese Cari amici, mi duole comunicarvi che il nostro caro amico Spatzo (Vittorio Mayer Pasquale) ci ha lasciati per sempre. In vita egli scrisse queste parole: ...Viviamo ogni giorno come se fosse l'ultimo. Quando si muore si lascia tutto: un miserabile carrozzone come un grande impero. E noi crediamo che in quel momento sia molto meglio essere stati Zingari che re. Non pensiamo alla morte. Non la temiamo, ecco tutto...ed in questa ora triste per chi lo ha conosciuto condividendo con lui sentimenti ed ideali o per chi lo ha incontrato solo attraverso le sue poesie ci piace immaginare che egli ci guardi da un altrove, dimensione o luogo in cui ciascuno è libero da ogni sofferenza, in cui ai Sinti sia restituita quella libertà troppo spesso negata su questa terra. Latcho drom, kamlo pral... tu tches imar dschido an mengre herz!Vurdon.it
Marian Badeanu è un "milanese" singolare: non è nato in città (e questo a Milano è la norma) e i suoi occhi ridono anche quando è arrabbiato o sommerso dai problemi. Arrivato in queste terre qualche anno fa, si è conquistato il titolo di "mio" concittadino nella bolgia dei campi sosta sgomberati nella periferia e giocando a guardie e ladri coi controllori ATM quando suonava nella metropolitana. Non è soltanto un musicista di talento (tutti lo conoscono col soprannome di "Director"), ma una persona colta, attenta e partecipe. All'inizio del decennio è tra i fondatori del gruppo musicale "Unza" di cui è il primo direttore musicale. UNZA poi cresce, diventa una scuola cittadina di musica ed anche un'associazione di consulenza per immigrati. Questo, negli anni in cui il comune non riesce a risolvere la questione Scala e la storica banda dei Martinitt va chiudendo - sugli immigrati, meglio stendere un pietoso velo... Come nella storia di quasi ogni gruppo musicale, ad un certo punto le strade di UNZA e di Badeanu si dividono. Può capitare di incontarlo per bere un caffè al bar della metropolitana, o di sentirlo su Radio Popolare, in diretta dalla sua Craiova per un servizio sull'emigrazione dalla Romania. Crescono anch gli UNZA: hannno già girato tutta la provincia per feste e concerti, e due estati fa hanno suonato in Grecia ad un festival internazionale, quando incidono un disco con Roberto Durkovic, artista già affermato e amante come loro di metropolitane e musica sincera. Come suggerisce il cognome, anche lui dell'estrema periferia est della mia città. Grazie a Tommaso Vitale leggo di un nuovo film di Claudio Bernieri, dal bel titolo "Zingari in carrozza" (domanda ai redattori: cosa c'entra la foto degli Acquaragia Drom???) Una storia che vede tra i protagonisti, Director, Loredana e Ciprian (i suoi figli) e tutti quei complessini che ancora incontriamo ogni santo giorno. Cito: "Un gruppo di nomadi risolleva le sorti economiche dell'Atm, suonando gratis nei metrò. Il sindaco Gabriele Albertini li premia e destina parte dei profitti per la costruzione di case popolari destinate ai rom. Questa la surreale trama [...] cortometraggio, girato a Milano da Claudio Bernieri. 40 minuti per raccontare una storia metropolitana che sarà presentata sabato prossimo al Festival Massimo Troisi di Pieve Emanuele (Milano)" L'articolo azzarda persino un paragone con "Miracolo a Milano"... Lo spero, sul serio. Ma spero anche che Bernieri sia stato intelligente da non lasciare a Director & groups il semplice ruolo di attori, ma che siano stati anche co-sceneggiatori.
Si parla tanto di crisi del cinema italiano. Secondo me, non è un problema di scarsità di mezzi o di professionalità. La crisi è l'attuale incapacità di scrivere (o di promuovere) storie simili, che possono benissimo fare a meno dei soliti volti noti, per tenere lo spettatore attaccato allo schermo e portando le telecamere tra i veri cittadini di oggi, senza facili "piacionerie". Una Milano come potrebbe raccontarla il cantastorie Franco Trincale (milanesissimo anche lui...vero?) o forse i Godard e i Nanni Moretti ai loro esordi, quando armati di superotto riprendevano le piazze.
Il vostro bravo blogger
oggi ha passato una giornata riposante e rilassata. Ma non si è dimenticato i
due impegni importanti:
- andare a votare
- la chat con Yvonne Slee
In entrambe i casi, avrei
preferito un po' più di compagnia. Sul referendum, il quorum sembra lontano, lo
vedo come se fossi un giocatore del Liverpool dopo il primo tempo contro il
Milan. Ma per queste cose, citofonate a Stefano.
Nell'indifferenza di giornali e
televisioni si è svolta oggi anche la prima intervista della Mahalla. Chi
la volesse rileggere (in italiano o in inglese), si accomodi. Chiamarla
intervista forse è eccessivo, una chiacchierata con una
scrittrice Rom, che è nata in Europa ed è finita dall'altra parte del pianeta.
Mi sono divertito. Ne farò altre. Qualcuno vuol proporsi??
Cosa
ci siamo raccontati: |
- Fabrizio 14.00 -
Ok: C'è
qualcuno online?
- Yvonne 14.01 - Sì.
Sono Yvonne.
- Fabrizio 14.01 - Hi.
Come stai?
- Yvonne 14.01 - Bene
grazie.
- Fabrizio 14.02 - Cominciamo?
- Yvonne 14.02 - Certo.
- Fabrizio 14.02 - Parlaci
delle tue radici europee.
- Yvonne 14.03 - Sono
Sinti Romani e sono nata in Germania.
- Fabrizio 14.03 - So
che sei stata anche in Gran Bretagna. Ricordo bene?
- Yvonne 14.04 - Ho
vissuto in Gran Bretagna per 12 anni. Precisamente, nella zona a Nord
di Londra.
- Fabrizio 14.05 - Perché
hai lasciato la Germania? In quali paesi sei stata?
- Yvonne 14.07 - Perché
non andavo d'accordo coi miei genitori e perché non mi piaceva
l'atteggiamento della Germania verso le altre razze.
- Fabrizio 14.08 - Capisco.
In Gran Bretagna era meglio?
- Yvonne 14.09 - Sono
andata a Londra per viverci e lavorare, dopo aver imparato l'inglese.
Gli inglesi mostravano un po' più di comprensione.
- Fabrizio 14.10 - Sei
stata anche in altri paesi europei?
- Yvonne 14.12 - Andai
in Francia, ma il mio francese non era sufficiente per rimanere lì e
lavorare. In altri paesi ci sono andata in vacanza.
- Fabrizio 14.13 - Cosa
pensi della situazione dei Rom in Europa?
- Fabrizio 14.15 - (Capisco
che la risposta potrebbe essere lunga. Rispondi con calma)
- Yvonne 14.15 - Per
quel che ho visto tra i Rom, la gente dovrebbe essere messa a
conoscenza dei bisogni e dei diritti dei Rom.
- Fabrizio 14.16 - Puoi
spiegarlo meglio?
- Yvonne 14.19- L'atteggiamento
verso i Rom non è cambiato dai tempi di mia nonna. I Rom dovrebbero
avere le stesse opportunità delle altre etnie e non subire
discriminazioni.
- Fabrizio 14.21 - Prima
di domandarti come sarebbe possibile, vedi differenze tra la
situazione dei Rom in Europa con quella dell'Australia?
- Yvonne 14.26 - In
Australia vivono circa 20.000 Rom, la maggior parte vive fianco a
fianco con gli australiani. C'è una certa curiosità qui verso i Rom,
ma nel complesso ci lasciano vivere, senza pregiudizi.
- Fabrizio 14.27 - A
proposito, c'è qualcun altro online?
- Fabrizio 14.28 - Scusa
Yvonne...
- Yvonne 14.28 - A
posto.
- Fabrizio 14.29 - ...
e pensi che la situazione in Australia sia migliore, perché ci sono
meno Rom che in Europa?
- Yvonne 14.32 - Forse,
ma l'Australia è in paese giovane rispetto all'Europa e non ci sono
gli stessi vecchi pregiudizi.
- Fabrizio 14.33 - Altra
interruzione per dirvi che dalla radio annunciano che Florence Aubenas
(la giornalista francese rapita in Iraq) è libera.
- Fabrizio 14.34 - Lo
sapevi?
- Yvonne 14.34 - Lo
sento adesso. E' una bella notizia.
- Fabrizio 14.35 - Davvero
un villaggio globale!
- Fabrizio 14.36 - Bene:
il problema è il pregiudizio. Cosa si può fare?
- Yvonne 14.41 - Dobbiamo
educare la gioventù odierna a non giudicare dal colore della pelle, o
da credi e tradizioni differenti, ed insegnare loro che tutti abbiamo
le medesime esigenze e siamo tutti meritevoli di rispetto.
- Fabrizio 14.42 - Quando
dici "gioventù" intendi che si deve partire dalla scuola?
- Yvonne 14.44 - Assolutamente.
D'altra parte i pregiudizi si insinuano nelle persone ignoranti.
- Fabrizio 14.46 - Due
grandi problemi sono la casa e il lavoro. Qual'è la tua opinione?
- Yvonne 14.50 - [Il
problema] è che il governo non vuole spendere denaro nella
scolarizzazione e per alloggiare i Rom. Penso lo faccia per compiacere
chi vota.
- Fabrizio 14.51 - Sì.
Ma che tipo di difficoltà hai trovato cercando lavoro in Gran
Bretagna?
- Yvonne 14.53 -Non
trovai lavoro, finché qualcuno che viveva in Gran Bretagna non diede
referenze. Altrimenti, niente da fare.
- Fabrizio 14.55 - Leggendo
il tuo libro: ricordi quando August dice a Elsa: "Siamo noi a
dover vivere fianco a fianco coi tedeschi..."? Cosa ne pensi sul
conformarsi alle regole?
- Yvonne 14.59 - Quando
si vive ai margini della società, ci sono determinate leggi da
rispettare, ma a volte l'ipocrisia è frustrante e mi fa arrabbiare.
- Fabrizio 15.01 - E'
molto interessante leggere una storia di più di 50 anni fa, con gli
occhi al presente...
- Fabrizio 15.01 - Sempre
leggendo il libro, sembra che gli Zingari non si rendessero conto del
reale pericolo del nazismo, a causa delle persecuzioni passate. Che ne
pensi?
- Yvonne 15.05 - Mia
nonna non sapeva o non capiva il vero pericolo in cui si trovavano
tutti, a causa delle menzogne dei nazisti.
- Fabrizio 15.07 - Mi
spiace, ma non capisco "the cover ups by the sly, underhanded
nazis". Per favore, puoi dirlo con altre parole?
- Yvonne 15.10 - Intendo
una propaganda infida ed accorta, rivolta alle minoranze etniche. Ad
esempio: raccontando alle famiglie che sarebbero state rialloggiate
altrove per far posto ad una nuova fabbrica. Mentre invece venivano
portate in campo di concentramento.
- Fabrizio 15.12 - OK.
Penso che dall'altra parte della terra siano circa le 23.00. Sbaglio?
- Yvonne 15.13 - E'
così. Vorresti chiedermi qualcos'altro?
- Fabrizio 15.14 - Solo
due cose: Quando hai scoperto di essere una scrittrice? E se vuoi dire
qualcosa sul tuo sito web.
- Yvonne 15.17 - Da
quando andavo a scuola. Scrivere era la cosa che preferivo. Il sito
l'ho fatto in ricordo di mia nonna e per promuovere il mio libro
basato sulle sue storie.
- Fabrizio 15.18 - Bene.
Capisco quanto sia tardi. Ti ringrazio infinitamente per averci
dedicato il tuo tempo. Vuoi aggiungere qualcosa?
- Yvonne 15.21 - La
chiacchierata mi è piaciuta e vi faccio tutti i miei auguri per la
vostra intenzione di aiutare i Rom. Grazie.
|
- Fabrizio 14.00 -
Ok: is anyone
online?
- Yvonne 14.01 - Yes.
Yvonne is here.
- Fabrizio 14.01 - Hi.
How are you?
- Yvonne 14.01 - Fine
thanks.
- Fabrizio 14.02 - Let's
start?
- Yvonne 14.02 - Sure
- Fabrizio 14.02 - Tell
us about your European roots.
- Yvonne 14.03 - I
am Sinti Romani and was born in Germany
- Fabrizio 14.03 - I
know you were also in UK. weren't you?
- Yvonne 14.04 - I
lived in the UK for 12 years. North London to be precise
- Fabrizio 14.05 - Why
did you let Germany? Which countries did you visited?
- Yvonne 14.07 - Because
i didn't get on with my parents and didn't like the attitude in the
country shown towardsother races
- Fabrizio 14.08 - I
see. Was this attitude better in UK?
- Yvonne 14.09 - I
mover to London to work and live after teaching myself english. The
english showed a little bit more compassion
- Fabrizio 14.10 - Did
you visited any other European country?
- Yvonne 14.12 - I
went to France but my French wasn't good enough to stay there and
work. I only visited other countries on holidays.
- Fabrizio 14.13 - What
do you think about Roma's situation in Europe?
- Fabrizio 14.15 - (I
know it could be a long answer. Take the time you want)
- Yvonne 14.15 - I
think from what I've seen in the Roma network, people need to be
educated more to the Romas needs & rights.
- Fabrizio 14.16 - Can
you explain it better?
- Yvonne 14.19 - Attitudes
towards Roma haven't changed much since my grandmother's times. Roma
should have the same opportunities as all other ethnic races and not
be discriminated against.
- Fabrizio 14.21 - Before
asking you how this can be possible, do you see differences between
Roma's situation in EU and AU?
- Yvonne 14.26 - There
are about 20,000 Roma living in Aus. and most of them side by side
with the Aus. people. There is a certain curiosity about Romanies here,
but on the whole Australians let us live our lives without prejudice.
- Fabrizio 14.27 - By
the way, is anyone else on line?
- Fabrizio 14.28 - Sorry
Yvonne...
- Yvonne 14.28 - That's
ok
- Fabrizio 14.29 - ...
and do you think Astralian situation is better, cause
Roma are less than in Europe?
- Yvonne 14.32 - Perhaps,
but Australia is a young country by European standards and doesn't
have the old prejudices that Europe has.
- Fabrizio 14.33 - One
more stop to say that I'm hearing from radio that Florence Aubenas
(the French journalist kidnapped in Iraq) is free
- Fabrizio 14.34 - Have
you hear the news?
- Yvonne 14.34 - I
have now. That's good news.
- Fabrizio 14.35 -
A real global village!
- Fabrizio 14.36 - Well:
the problem is prejudice. What can we do?
- Yvonne 14.41 - We
have to educate todays youth not to judge people because of skin
colour, different traditions and beliefs. and teach them that all
people have the same needs and deserve respect.
- Fabrizio 14.42 - When
you say "youth", do you mean that we have to start from the
school and education?
- Yvonne 14.44 - Definitely.
otherwise prejudices creep in from uneducated people round them.
- Fabrizio 14.46 - Two
big problems are also housing and job. What is your opinion?
- Yvonne 14.50 - That's
because the government will not spend money on eduation and housing
for Romanies. I think it's to please the voters.
- Fabrizio 14.51 - Yes.
but what kind of difficulties did you find looking for job in UK?
- Yvonne 14.53 - I
couldn't get a job until I had references from someone living in the
UK, Otherwise no job.ù
- Fabrizio 14.55 - Reading
your book: do you remember when August says to Elsa: "It's us who
live side by side with the Germans..."? What do you think over
conforming to certain rules?
- Yvonne 14.59 - If
you live within societies boundaries, There are certain laws that must
be abided by, but hypocrisy is rife and sometimes it is very
frutrating and makes me angry.
- Fabrizio 15.01 - It's
very interesting reading a story of more than 50 years ago, looking at
today situation...
- Fabrizio 15.01 - Reading
your book, it's seems that Gypsies didn't understand they were in real
danger under the nazism, because their previous persecutions. Which is
your opinion?
- Yvonne 15.05 - My
grandmother didn't know or understand the real danger they were all in
because of the cover ups by the sly, underhanded nazis.
- Fabrizio 15.07 - I'm
sorry, I don't understand "the cover ups by the sly, underhanded
nazis". Tell it with other words, please.
- Yvonne 15.10 - Sneaky,
cunning proaganda fed to the ethnic populations by the nazis. example:
telling the families they were being rehoused elsewhere to make way
for a new factory. They were taken to concentration camps instead.
- Fabrizio 15.12 - OK.
I think it's about 11pm on the other side of earth, isn't it?
- Yvonne 15.13 - Yes
it is. Is there any thing else you'd like to ask?
- Fabrizio 15.14 - Just
two: When have you find that you were a writer? And if you want say
something about your website.
- Yvonne 15.17 - Ever
Since I was a student at school. Writing was my favourite subject. I
started my website in memory of my grandmother and to promote my book
based on her stories.
- Fabrizio 15.18 - Well.
I know it's late. I thank you very much for spending your time with an
Italian. Do you want to tell us something more?
- Yvonne 15.21 - I
enjoyed the chat and wish you all best in your mission to help the
Roma. Thankyou.
|
Dall'archivio, una segnalazione dell'14 novembre 2004. Una comunità virtuale, Rom e Nativi Americani, sparsi tra la Florida e il Canada, dibattono su cambiamenti e tradizione, e sulle urgenze della loro situazione sanitaria. Mi sembra un tema attuale... Riporto quelli che per me sono i contributi + interessanti. La depressione tra i Rom - Tradizione, cause e rimedi
Stevie - frankiedallas56@yahoo.com - Fri, 12 Nov 2004 21:38:17 ... Secondo la mia esperienza i Rom (almeno da noi negli USA) tendono a nascondere i caratteri della propria depressione, perché la paragonano a qualcosa di simile a un "corto circuito mentale". L'unica cosa che è permessa per la loro testa possono essere le erbe mediche.
Il tradizionale augurio ""Baxt hai Sastimos!" rivela un'intima relazione tra Salute e Fortuna. La depressione viene spesso interpretata dagli altri come il risultato dell'essere anti-sociali, di cattivi comportamenti o pensieri... Una sorta di intruso alieno, impuro e distruttivo che porterebbe la rovina nella mente pura e in pace del Rom sofferente.
L'apparire della depressione in una comunità Rom è temuta come un'infezione contagiosa che minaccia la fortuna di tutta il gruppo. La depressione di un proprio componente rende tutta la comunità estremamente timorosa e disagiata. Questo specialmente prima dell'era dei "Born-Again" e del ritorno alla Madre Terra, quando la superstizione era diffusa e accettata come normale. Una situazione di "allarme" continuo verso la depressione, può tramutarsi in pulsioni suicide che lacerano tanto la famiglia nucleare, che quella estesa o l'intera kumpania. I Rom che soffrono di depressione sono considerati dilo (pazzi - in romanés nel testo) e d evitati dagli altri.
La depressione è anche considerata un disagio tipico dei gaje. I gaje depressi sono visti come facili prede di chi campa leggendo la mano, che ritiene che quello sia uno stato impuro proprio degli stanziali e da cui dipende il proprio reddito... Un Rom tradizionale (o tradizionalista?) negerà con tutte le sue forze di poter essere preda della depressione, sottintendendo così che se ciò dovesse capitare a un Rom, questi non sarebbe altro che un gajo travestito o potenziale.
I Rom che cadono in depressione, per prima cosa cercheranno aiuto di nascosto dai componenti tradizionalisti. Il limite è che proprio questi componenti sono quelli che meglio conoscono come curarsi con le erbe, ma per il loro pregiudizio tenderebbero a sbagliare la diagnosi: io potrei raccomandare il mosto di malto di St. John, ma è più che altro un placebo. Incidentalmente, quel mosto di malto è usato dai tradizionalisti come rimedio alla caduta dei capelli...
Spesso i tradizionalisti suggeriscono al Rom in preda alla depressione di cambiare aria. La cura in questo caso porta i maggiori benefici mentali non al malato ma al nucleo che rimane (i gaje esperti di risoluzione dei conflitti sarebbero d'accordo con l'interpretazione dei tradizionalisti: il problema è stato "dissolto" cambiandone lo sviluppo, cioè le circostanze in cui era emerso all'origine). Così molti Rom "depressi", senza chiedere ulteriori consigli, si spostano a Las Vegas o Atlantic City per cambiare Salute e Fortuna.
La depressione è legata al suicidio. Il tasso di suicidi tra le giovani non ancora sposate è più alto di quello tra le anziane e coniugate. Il suicidio tra i Rom risveglia i fantasmi e chiede vendetta, può fare effettivamnete GRANDI danni in una comunità. I Rom morti suicidi possono essere sepolti lontani dalle tombe di famiglia. D'altra parte, le pillole anti-depressive - prozac ecc. - sono presenti in quasi tutte le famiglie, perché lo stato di depressione o il suo possibile sviluppo è una paura più forte del ricorrere al sistema sanitario.Ma proprio per il suo carattere di "bisogno indotto", questo mi fa diffidare di tutte le statistiche governative sul problema della salute tra i Rom, basate sull'archivio delle richieste di medicine.
Sutherland (1975) a proposito, riporta che la "cura" più efficace tra i Rom contro la depressione giovanile è il matrimonio. Questo può essere un buon argomento a favore dei matrimoni tra giovani, combinato dalle famiglie Rom. Stevie
------- kajashey (Ileigha) - kajashey@yahoo.com - Sat, 13 Nov 2004 17:07:59 Baxt hai sastimos!
Ho seguito la discussione con molto interesse. Anche perché di lavoro faccio l'infermiera. Le statistiche della sanità sui Rom non sono buone. Muoiamo prima, l'80% di noi fuma ed è obeso, i tassi di depressione sono altissimi, come pure di disturbi bi-polari e di cataratta. Yahoo! Ora non mi sembra così bello essere "zingara". I problemi di salute delle donne sono talmente visti come lashav (impuri) che ogni giorno qualcuna muore di mali perfettamente curabili a causa dei tabù persistenti.
Quanti di noi sono dottori o infermiere sono guardati quantomeno con sospetto, non solo nella società dei bianchi ma tra noi stessi, quando non sono ritenuti degli imbroglioni. Nel frattempo muore il nostro popolo... senza cure e sppesso di morte immatura. Provo a spiegare cosa c'è di sbagliato, secondo me. I nosatri antenati, proteggendo e mantenendo vive le tradizioni, si sono esclusi anche da quegli aspetti che la vita contemporanea ha di positivo. Possiamo continuare anche noi su questa strada. D'altra parte, anche tra i nostri antenati ci sarà stato uno zingaro che per la prima volta ha caricato le sue cose su un carro, altrimenti vivremmo ancora nelle tende e seguendo gli asini.
Quanti nel nostro popolo intendano rimanere legati "all'ortodossia" hanno tutti i diritti di scegliere di non far parte del sistema sanitario o di qualsiasi altro moderno "trucco" che ritengono inappropriato per loro. Ma noto che quando ci rimproverano di voler "diventare gaje", lo fanno comodamente dietro a una macchina. Secondo me, con un po' di ipocrisia. Se le macchine, i furgoni e i motorhomes hanno preso il posto dei nostri vecchi mezzi tradizionali, perché lo stesso non è ammissibile per scuola e sanità?
Non credo che siamo così deboli ed indifesi, da abbandonare la nostra cultura perché attingiamo a quanto c'è di buono nella vita moderna. L'abbiamo già fatto tante volte nel passato, perché le cose stavano cambiando, siamo sicuri che farlo ancora sarebbe la rovina della nostra cultura? Lele
------- "M&M" - celtrom@uniserve.com - Sat, 13 Nov 2004 10:43:46 Non ho mai creduto che la depressione abbia a che fare con l'appartenenza etnica. Ma lo stile di vita può avere un ruolo importante, stress e fatiche non sono mai buone per il corpo. Oggi è provato che la depressione cronica è qualcosa di chimico, cioè bassi livelli di seratonina ecc., per cui niente di cui vergognarsi, niente a che fare con la storia della propria famiglia, non si tratta di debolezza, solo di un problema da trattare e capire correttamente. Margaret
------- Gourdnbead - gourdnbead@yahoo.com - Sat, 13 Nov 2004 18:56:03 Questa discussione è simile alle tante che si fanno nella comunità dei Nativi Americani, di cui sono parte. Abbiamo molto in comune.
Costantemente tra i Nativi Americani si dibatte su cosa sarebbe "tradizionale". Ma di che tradizione si tratta, cosa è "tradizionale" oggi, cos'era "tradizionale" 100 anni fa? 1000 anni fa? Penso che le culture vive, abbiano l'obbligo di cambiare, per mantenere un ruolo rilevante tra quanti vivano secondo le proprie tradizioni. Le culture che non ammettono il cambiamento, sono destinate a morire dimenticate dai loro stessi popoli.
Non fraintendetemi: amo le tradizioni, durante le cerimonie sono la più osservante che posso, e durante la vita quotidiana cerco di mantenere il mio stile secondo la tradizione, ma il concetto di tradizione è ingannevole. Non è facile, ma qualcosa dobbiamo cambiare se vogliamo sopravvivere. Altre cose invece dobbiamo preservarle ferocemente. Quali sono quei piccoli cambiamneti che dobbiamo affrontare senza che abbiano un effetto negativo sulla cultura? E quali non dobbiamo permetterci?
Io credo che le differenze "tribali" siano importanti. Guardatevi attorno: l'intera popolazione mondiale è sottoposta a una singolare cultura Wal-mart-e-McDonalds, soprattutto i giovani. Possiamo/dobbiamo differenziarci, e lo possiamo fare a partire dalla nostra cultura tribale, che sia una cultura tradizionale o un moderno "tribalismo". Vorrei che osservaste quanti, giovgani o vecchi, si muovono nel mondo come esseri persi e vuoti, perché hanno perso qualcosa di importante. Per me invece è naturale che nel cervello di ognuno ci sia spazio per l'appartenenza a una più piccola comunità tribale. anche se questo si manifestasse solo idossando vestiti tradizionali, è un modo perché il nostro corpo possa dire "Sono parte di una particolare tribù. Ho un'appartenenza."
Ognuno di noi deve sapere quale eredità culturale propria sia già andata persa, prima di creare una nuova identità funzionale al presente. Il folklore non c'entra niente con tutto questo. E' invece una tematica molto importante per il benessere futuro di tutto il genere umano. Suzanne
Anche quest'anno si terrà il concorso "Miss Roma", sponsorizzato da BTR TV. Per chi si occupa di informazione sui Rom, è una di quelle notizie che esulano dal circolo vizioso della cronaca nera e del folclore scontato. E i diretti interessati (pardon: le dirette interessate), come vedono queste iniziative? La lettera che segue (che trovate nella mailing list Macedonian_Roma offre spunti interessanti:
Da Enisa Eminova
Spettabile Zoran Dimov (direttore di BTR TV ndr.)
Sono in totale disaccordo conl'idea che si possa eleggere la Romni più bella. Comprendo che un media come BTR debba seguire l'andamento dominante e adeguarvisi, ma dovete anche comprendere che non sempre questo andamento può essere il più adatto ai nostri scopi.
Se da un lato abbiamo da imparare dall'esperienza altrui, non dobbiamo smettere di valorizzare e analizzare la nostra storia, specialmente quella della condizione femminile.
Questa la ragione del mio forte disaccordo.
Mi aspetto da lei, come responsabile di un importante mezzo di informazione dei Rom, un approccio diverso alla condizione femminile delle Romni. Abbiamo molte e altre maniere di esprimerci. Non siamo bambole in attesa di essere giudicate più belle delle altre.
Quando all'inizio di giugno sono stata in Bulgaria, un giovane Rom mi disse:
"Noi uomini abbiamo paura delle donne forti! Ma questo non è IL problema. Il problema vero è che anche tra di noi ci sono gli stessi pregiudizi che tra tutti gli altri uomini. Così le donne sono viste come nella maggior parte degli altri contesti"
Mi scrisse anche una donna: "Noi che siamo scolarizzate, siamo viste come un virus. Un virus contagioso!"
Occorre finirla! Mentre gli uomini Rom combattono per i diritti dei rom, dimenticano che la parola DIRITTI non significa solo quelli dei maschi!
La mia domanda ai tanti maschi attivisti è: Cosa potrebbe succedere se vi rendeste conto che siamo anche noi -Romani-? Non soltanto donne, ma donne Rom e voi non potete decidere se per noi sia più vitale essere donne o essere Rom. Lo sono entrambe!
Enisa Eminova
Rif. Il concorso 2004, promosso da DZENO.
La redazione di Mahala è venuta in possesso di una lettera quanto meno SOSPETTA. Stiamo ancora valutando se è autentica quindi, prendetela con la dovuta cautela.
Caro nipote,
Vorrei poterti scrivere che sono orgoglioso di te, che sei il primo della famiglia che ha studiato. Pensavo che dentista fosse qualcosa di buono, non solo dal punto di vista delle tasse. Speravo che avresti aiutato la gente, ma anche la tua famiglia.
Certo, non potevo immaginare che tra i gagé i dentisti possono diventare ministri, altrimenti ti avrei fatto studiare l'italiano. Mi piange il cuore quando leggo sui giornali che fai il ministro e non trovi mai le parole per far capire che grande cuore tu hai.
Vedi, sono stato giovane anch'io, e so che è facile farsi traviare dalle cattive compagnie, e magari dimenticarsi della tua famiglia. Tipo: offendere apposta chi non ti ha fatto niente, per il solo gusto di dimostrarti grande. Allora: qualsiasi cosa tu faccia, non dimenticarti da dove vieni.
Ad esempio, so che hanno assegnato un premio col tuo nome: qualche volta non potresti invitarci? Non dirmi che ti vergogni del tuo sangue! In tutto questo tempo, non hai mai portato non dico una bottiglia di vino, ma almeno qualche manciata di patatine.
Riposati, nipote mio, sono davvero preoccupato. Ti saluta anche Ahmid, che sta scrivendo la lettera al posto mio, perché ormai la vista è quella che è. Per fortuna, almeno i denti sono buoni!
Il tuo affezionato zio Kalderosh
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