Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

siamo amici da quasi 50 anni, una vita! Per gli amici, questo e altro! Se passate di li', fategli un saluto da parte mia...

ASSETTO VARIABILE

E' sospeso sino a data da destinarsi.

Le puntate precedenti sono disponibili QUI


Volete collaborare ad ASSETTO VARIABILE?
Inviate una
mail
Sostieni il progetto MAHALLA
 
  
L'associazione
Home WikiMAHALLA Gli autori Il network Gli inizi Pirori La newsletter Calendario
La Tienda Il gruppo di discussione Rassegna internazionale La libreria Mediateca Documenti Mahalla EU Assetto Variabile
Inoltre: Scuola Fumetti Racconti Ristorante Ricette   Cont@tti
Siamo su:  
Desideri, disperazioni e voglia di normalità dalla periferia più periferica.

-

\\ Mahalla : Storico per mese (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 27/09/2008 @ 08:50:20, in scuola, visitato 1745 volte)

Da Bulgarian_Roma

17 settembre 2008 COMUNICATO STAMPA

Sofia, Bulgaria. Il 15 settembre segna l'inizio di un nuovo anno scolastico in Bulgaria e la fine della segregazione scolastica per circa 200 studenti Rom a Blagoevgrad. Gli studenti, che frequentavano la scuola elementare speciale N° 1 a Blagoevgrad, saranno spostati in diverse scuole cittadine dove avranno una migliore istruzione e per i primi tempi impareranno in un ambiente integrato con i loro pari di altri gruppi etnici.

Gli sforzi di desegregazione scolastica furono lanciati un anno fa a Blagoevgrad attraverso un progetto, appoggiato dal Fondo Educazione Rom che pilotò l'integrazione di cinquanta studenti Rom in scuole miste cittadine e sollevarono il fine della segregazione. L'iniziativa portò alla decisione municipale di chiudere la scuola elementare segregata N° 1 nel marzo 2008, che fu approvata a maggio dal Ministro dell'Istruzione. Secondo il vice sindaco di Blagoevgrad, Dr. Valentin Vasilev, "la bassa qualità dell'istruzione nella scuola e l'alto livello di assenteismo sono state tra le principali ragioni della decisione".

Il comune ha già presentato con successo un progetto per l'integrazione istruttiva dei bambini Rom, tramite i Fondi Strutturali UE. Secondo il vice sindaco, il progetto creerà opportunità d'impiego per alcuni degli insegnanti della scuola segregata che sarà chiusa.

Tobian Linden, il nuovo direttore del Fondo Educazione Rom ha accolto con favore questa iniziativa del comune e si è impegnato a continuare a fornire supporto agli sforzi desegrazionisti a Blagoevgrad e nel resto della Bulgaria. "Educazione integrata significa migliore istruzione per tutti i bambini", ha detto.

For additional information about this press release, please contact Toni Tashev, Country Facilitator for the Roma Education Fund, at tel. +359886797272 or via email at tashev@romaeducationfund.org.

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 26/09/2008 @ 14:51:24, in Kumpanija, visitato 3749 volte)

Sono passati circa dieci anni (giorno più, giorno meno) dalla dipartita di Carlo Cuomo, figura chiave nella vita politica e associativa milanese e anche nazionale. Ho ritrovato questo articolo sul vecchio sito dell'Opera Nomadi Milano (da lui presieduta per anni), incredibile come dieci anni dopo sia ancora attuale. Da rileggere con attenzione.

Zingari, cioè Rom di Carlo Cuomo

Per l'italiano medio, "normale", anche se democratico e di sinistra, la parola "zingaro", la vista nel proprio quartiere di una famiglia di zingari (la roulotte, i moltissimi bambini, le donne con le gonne lunghe) provocano inquietudine, diffidenza, qualche ribrezzo.

Nessun'altra minoranza etnica suscita un così forte e totale sentimento di "sgradevolezza", nessuna è altrettanto misconosciuta, ignorata. Noi, i "gagé" - i non zingari - non sappiamo niente di queste comunità, di questo piccolo popolo che vive tra di noi da più di cinque secoli. Ma crediamo di sapere. Al posto della conoscenza mettiamo un mito e crediamo che il mito sia conoscenza.

"Sono molti, moltissimi - pensano i "gagé" -, dilagano, ci invadono; sono vagabondi senza arte né parte, nomadi disordinati; sono pigri e ladri; maltrattano e sfruttano i loro bambini; non sono una realtà etnica, sono una realtà malavitosa; sono infidi, violenti, pericolosi; sono - come recitava il titolo di un vecchio film sui borgatari romani - "sporchi, brutti e cattivi". Nel nostro immaginario collettivo questo mito negativo convive, a sprazzi - complice un po' di mediocre cinema e mediocrissima letteratura e tanti ambigui nostri desideri -, con un mito diverso, opposto, che esprime fascinazione: "Sono liberi, "figli del vento"; sono musicisti straordinari; le loro donne sono voluttuose e i loro uomini fieramente virili; non si piegano alle false lusinghe della civiltà e del progresso; loro sì, che sono felici!" La diversità basta non vederla com'è, basta esorcizzarla nei sogni delle nostre nevrosi, delle nostre paure, dei nostri ambigui desideri.

Prevale, comunque, fortemente, il primo mito, quello negativo. Ogni fatto di cronaca viene accolto se conferma il mito, rimosso se lo contraddice. Se Brambilla ruba, conferma semplicemente che ci sono i ladri; se uno zingaro ruba, conferma che gli zingari sono tutti ladri; se un bambino viene stuprato in una famiglia borghese di Milano o venduto a Napoli o prostituito ad Amsterdam c'è allarme per la sorte e il destino dell'infanzia; se un bambino zingaro viene "ceduto" per svaligiare appartamenti, si rafforza la nostra certezza che gli zingari maltrattano e sfruttano i loro bambini. Eccetera. Non bisogna stupirsi. Già nell'Ottocento (e ancora oggi...) quanta parte dell'opinione pubblica rimuoveva il funzionamento strutturale della finanza e dell'industria capitalistica per vedere solo il finanziere ebreo o, nella Francia cattolica, la "banque protestante"? E Lenin definiva l'antisemitismo "il socialismo degli imbecilli"... Non si tratta, badate bene, di un mito negativo passivo. Esso viene agito. Questo nostro "sguardo" sulla realtà zingara ha drammatiche conseguenze pratiche su di loro.

Sulla localizzazione delle loro comunità, per esempio. I campi attrezzati dai Comuni (pochi, bruttissimi) bisogna cercarli lungo le ferrovie, le tangenziali, i canali, le periferie più abbandonate, lontani dalle linee di trasporto, dai servizi, dai negozi, dalle scuole. Lontani dai luoghi della "gente per bene". Gli stessi zingari, per i loro insediamenti spontanei, scelgono di sfuggire al nostro "sguardo" e di stare lontani e nascosti. "Popoli delle discariche", scrive Leonardo Piascre. Popoli che le nostre sinistre paure collocano nelle nostre discariche. Di fatto, per gli zingari vige l'apartheid.

Non solo per gli insediamenti. Certo, nessuna legge vieta loro di prendere i mezzi di trasporto, di entrare nei negozi e nei bar, di andare a scuola, di frequentare i servizi sanitari. Ma entrare in un negozio o in un bar è entrare nel territorio del sospetto, della fretta di servirti per vederti uscire; a volte, non ti servono. Se prendi un tram, la gente si scansa. Ci sono medici di base che rifiutano l'iscrizione di zingari o che, come ripiego, chiedono loro di frequentare l'ambulatorio solo determinati giorni, per "non disturbare la gente normale". Ci sono stati scioperi di genitori perché gli zingarelli non frequentassero la scuola e scuole che ne scoraggiano l'iscrizione; nelle scuole, quando va bene, c'è assistenzialismo paternalistico e solo in pochi casi c'è accoglienza vera, intelligente e rispettosa. Se uno zingaro cerca lavoro deve nascondere la propria appartenenza etnica, camuffarsi, mentire; se no, il lavoro offerto scompare d'incanto. Un bambino zingaro cresce così, sotto questo sguardo, in queste condizioni, in questo clima di fastidio, diffidenza, disprezzo. Nell'apartheid. Ed è questo che partorisce, fra gli zingari presenti in Italia, tassi di morbilità, di mortalità, di analfabetismo, di disoccupazione che sono a livello boliviano o honduregno. Ed è questo che partorisce anomia.

Le cose cambiano? Sì, un po', lentamente, faticosamente. Ma la realtà, guardata dal punto di vista degli zingari, è essenzialmente quella: il fastidio, la diffidenza, il disprezzo, l'apartheid. Immobili, permanenti, pesantissimi.

Minoranza misconosciuta, dicevamo, ignorata. Ormai sappiamo nominare gli esseri del sud e del nord, i ceceni, i turchi gagauzi, gli armeni e gli azeri, gli abkhazi, i musulmani della Bosnia, gli albanesi del Kosovo e della Macedonia, gli ungheresi della Voivodina e della Transilvania, le comunità etniche di Los Angeles una per una - ma non sappiamo riconoscere e nominare quell'arcipelago di comunità che formano, fra di noi, il popolo zingaro. Gli si nega l'identità socio-economica, etnica, linguistica, storica. Sappiamo tante cose sulla natalità e mortalità nel mondo, sulla fame, le malattie; ma ignoriamo quei pochi drammatici dati socioeconomici che riguardano donne, uomini, pochissimi anziani e moltissimi bambini che da cinque secoli vivono fra di noi. Pensiamo alla Spagna del 1492 e per noi significa scoperta dell'America, cacciata degli Ebrei e dei Mori; e rimuoviamo il bando antizingaro del 1499. Parliamo di Maria Teresa d'Austria ma non sappiamo niente del suo tentativo di etnocidio culturale degli zingari. Parliamo dell'Olocausto ma cancelliamo il loro Olocausto: 500.000 morti nei lager. Celebriamo la Resistenza ma rimuoviamo la loro partecipazione alla lotta armata. Da anni, inchiodati davanti alle nostre TV, ci indigniamo per gli eccidi nell'ex Jugoslavia; ma non ci interroghiamo mai sulla sorte degli zingari jugoslavi, su cosa significhi, nell'orrore generalizzato, l'essere zingaro musulmano, oggi, nella Bosnia o nell'Erzegovina (e quando, per sfuggire all'orrore, arrivano tra di noi, devono - per scansare la nostra ostilità nascondersi nelle discariche delle nostre periferie più degradate dove i loro bambini muoiono di freddo o nei roghi di fuochi improvvisati e da dove ordinanze sindacali e prefettizie li sgomberano brutalmente). L'apartheid, quindi, non è solo territoriale, comportamentale; è anche apartheid cognitivo: segreghiamo gli zingari nelle periferie oscure della nostra ignoranza per farli riaffiorare nei luoghi mitologici delle nostre paure.

Con questo numero del Calendario del Popolo vorremmo dare un contributo al passaggio dal mito alla conoscenza della realtà zingara e, quindi, dalle ricadute pesanti e discriminatorie del mito negativo all'azione consapevole e rispettosa che può nascere da una conoscenza razionale. Precisiamo, quindi, in apertura, alcune semplici verità.

  • Gli zingari non sono "molti, moltissimi", non dilagano, non ci invadono. Sono, in un Paese di circa 56 milioni di abitanti, 100/110.000 (circa il due per mille della popolazione italiana...) di cui 70/80.000 cittadini italiani e 20/30.000 cittadini stranieri provenienti, per l'essenziale, da varie parti dell'ex Jugoslavia. Sono pochi, pochissimi quindi e non tendono a concentrarsi in specifiche parti del territorio. Le loro scelte insediative si basano piuttosto su strategie di dispersione territoriale. Quasi metà di questo piccolo popolo ha meno di 15 anni, meno del 3% supera i 60 anni. Isolati nelle nostre periferie più degradate, gli zingari muoiono giovani. I tassi di morbilità e di mortalità sono alti fra gli adulti, altissimi fra i bambini. La scolarizzazione è bassa e irregolare, l'analfabetismo diretto o di ritorno diffusissimo; la disoccupazione, generalizzata. Nessun paragone è possibile con la struttura demografica, le condizioni di salute, la scolarizzazione, l'inserimento al lavoro del resto della popolazione.
  • Sono arrivati nel nostro Paese in momenti diversi: i sinti dal Nord, via terra, nei primi anni del Quattrocento; i rom nell'Italia meridionale, via mare, provenienti dalle zone grecofone del morente Impero bizantino, nella seconda metà del Quattrocento; gli harvati, dall'est, con le modifiche territoriali della prima guerra mondiale e (già allora!) con le tragedie che la seconda guerra mondiale aveva creato in Slovenia, Croazia, Istria, Dalmazia. Più recentemente, a partire dagli anni '60, la crisi economica jugoslava ha prodotto una ripresa di movimenti dall'est verso l'Italia e, infine, il precipitare della guerra, delle pulizie etniche e dei massacri un arrivo massiccio a partire dal 1991.
  • Definirli "nomadi" è sbagliato e fuorviante. Il nomadismo, con certe forme e certe sue regole, è uno dei modi di essere delle comunità zingare; sono numerosissimi invece - nel tempo storico e nello spazio geografico - i gruppi semi sedentari o compiutamente sedentarizzati, per esempio nell'Italia centrale e meridionale, in Spagna, in Ungheria, in molte parti dell'ex Jugoslavia, nell'impero bizantino e in quello ottomano, a Bassora sin dal VII secolo. Meglio definirli ("nominarli", come dicevamo sopra) zingari, come vuole una tradizione "gagé" consolidata, o, meglio, con i sostantivi Rom e Sinti, come si autodefiniscono, seguiti, volta per volta, da un aggettivo specificativo (harvati, kalderaš, xoraxané, abruzzesi, eccetera). Sono - in Italia come nel resto del mondo - un popolo, composto di tante comunità distinte. Ed è come tali che vanno riconosciuti, nominati, individuandone le diversità specifiche, comunità per comunità, e i tratti comuni.
  • Parlando di zingari, occorre tenere distinti gli aspetti giuridici da quelli antropologici. Giuridicamente, con tutte le conseguenze pratiche che ciò comporta sul piano dei diritti formali, si possono distinguere gli zingari presenti in Italia sulla base della cittadinanza: cittadini italiani (la maggioranza), cittadini della Comunità europea (francesi, spagnoli, ecc.), cittadini extracomunitari (soprattutto ex jugoslavi). Antropologicamente, però, è molto più significativo sul piano scientifico e più rispettoso della soggettività delle comunità zingare distinguere per aggregazioni e comunità etnico-linguistiche: vedi la tradizionale distinzione rom/sinti, indipendente dalla cittadinanza; i lovara, di origine ungherese-rumena ma spesso, nelle stesse comunità presenti in Italia, con cittadinanza o italiana o francese o spagnola; l'intensità di rapporti tra rom harvati, cittadini italiani, e rom sloveni, croati, istriani, dalmati, cittadini ex jugoslavi, confrontata con la freddezza di rapporti tra rom harvati e rom abruzzesi, cittadini italiani gli uni e gli altri.
  • Gli zingari sono quindi un popolo articolato in comunità, plasmato dalla sua storia - storia della difesa orgogliosa della propria identità e storia delle proprie strategie di adattamento al mutare delle situazioni, interagendo con le culture ospiti - e dalla nostra secolare ostilità, dal suo modo di rispondere, per secoli, alla storia delle nostre persecuzioni. Un popolo portatore di tradizioni e di culture: modi specifici di rapportarsi al cibo, al sesso, agli anziani e ai bambini, di definire e vivere le regole della comunità. Un popolo che parla una lingua neo-indiana, divisa in dialetti frutto dei modi diversi in cui questa lingua ha interagito, nel tempo storico e nello spazio geografico, con le parlate dei popoli incontrati e dei paesi attraversati - ma con un robusto fondo comune lessicale, morfologico, sintattico. Sono - qui e oggi - un certo modo, contraddittorio e lacerante, di tenere insieme, in un equilibrio instabile, valori e modelli di vita tradizionali con i valori e modelli che la TV, in ogni sgangherata roulotte, propone loro quotidianamente. Sono il prodotto del nostro disprezzo di oggi, che li accompagna dalla culla alla tomba; della segregazione nei nostri meschini e mediocri campi comunali; dei brutali e continui sgomberi notturni che sbattono gli "abusivi" da una discarica all'altra. E della loro resistenza-adattamento a tutto questo.

di Carlo Cuomo - tratto da "Il calendario del Popolo"

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 26/09/2008 @ 08:47:14, in musica e parole, visitato 1923 volte)

Da Roma_ex_Yugoslavia

The Boston Globe Facendo rivivere una cultura, un accordo alla volta By Andrew Gilbert, Globe Correspondent - (Photo Mike Bowring)

19 settembre 2008 - La banda zingara serba Kal è in missione per salvare la cultura romanì dal kitsch, dalla discriminazione e dall'assimilazione. Oltre alla maestria stupefacente, le armi primarie del combo di sette componenti nella lotta  alla marginalizzazione sono l'attitudine al rock 'n' roll e la resistenza accanita alla ghettizzazione stilistica.

"Sento fortemente la mia identità nazionale, quella è la mia origine," dice il fondatore di Kal, il chitarrista e voce solista Dragan Ristic, parlando dalla sua casa di Belgrado. "Ma vivo anche nel XXI secolo. Rigetto fortemente lo stereotipo della musica Rom, che dev'essere per forza tradizionale. C'è un'altra strada su cui la musica Rom si può sviluppare, un posto per la nuova cultura Rom nell'Europa contemporanea."

Ristic lanciò la banda nel 2004 assieme al fratello Dushan, che si è trasferito in California ma continua a condurre la Scuola Estiva Amala, un'organizzazione culturale nel loro villaggio natale di Valjevo, in Serbia. Almeno la quarta generazione musicale nella famiglia Ristic, i fratelli sono stati svezzati all'orgoglio zingaro dal padre, un pioniere dell'istruzione dei Rom. Ma hanno anche assorbito molta musica contemporanea, da Leonard Cohen a Iggy Pop da Manu Chao a B.B. King.

Nel fondare Kal, i Ristic hanno cercato un cast disparato di musicisti, incluso il fisarmonicista Dragan Mitrovic, il violinista Djordje Belkic, il bassista Branko Isakovic, i percussionisti Neat Junuzi e Vladimir Stojkovic, e Vladan Mitrovic alla fisarmonica e alla voce. Al posto di radicarsi nelle cadenze rom balcaniche, la band disegna uno spettro internazionale di stili, incorporando arpeggi chitarristici flamenchi, ritmi mediorientali, passi di rock ed acuti clarinetti turchi.

"Siamo in parte musicisti Rom dei sobborghi  di Belgrado, e in parte suonatori professionisti di diverse bande di rock 'n' roll a Belgrado," dice Ristic. "Sono due mondi differenti che non si sarebbero incontrati se non ci fosse stata Kal."

La banda ebbe la prima notorietà nel 2006, quando il suo album omonimo prodotto dall'etichetta tedesca Asphalt Tango raggiunse la cima delle classifiche europee della world-music, un avvenimento senza precedenti per un ensemble Rom balcanico. Molto del fascino di Kal proviene dalle su e performance ad alta energia e dal loro atteggiamento sul palco. [...]

In diverse maniere, Kal è un'estensione dell'amore di Ristic per il teatro. Produttore rispettato, lasciò Belgrado per Budapest nel 1999 e fondò la premiata compagnia teatrale indipendente Vareso Aver (Qualcos'Altro).

Nel 2004 si attenuava l'isolamento politico della Serbia, e Ristic ritornò a Belgrado per trovare un rinascimento culturale sotterraneo della città, con la caduta di Slobodan Milosevic. Invece di continuare la carriera teatrale, Ristic decise che la musica forniva un megafono molto più potente al suo messaggio. E l'enorme popolarità di Kal manda un potente segnale al pubblico più desiderato da Ristic, giovani Rom che si stanno allontanando dalla loro cultura.

"Nei nostri concerti per l'Europa vedo tanta gente Rom, e questa è una delle mete più importanti," dice Ristic. "Siamo capaci di mostrare a questa nuova generazione una nuova maniera per esprimersi com Rom."

La situazione per i Rom nei Balcani continua ad essere precaria. Affrontano una discriminazione diffusa nell'alloggio, impiego ed istruzione, sono oggetto di stereotipi e miti senza fine. Dalle loro origini nell'India settentrionale, i Rom iniziarono a disperdersi attraverso l'Europa e il Mediterraneo nell'XI secolo [...]

Come nota Isabel Fonseca nel suo inestimabile libro del 1995, "Seppellitemi in Piedi: gli Zingari e il Loro Viaggio", l'immagine romanticizzata dello Zingaro nomade è in forte contrasto con la realtà di secoli di schiavitù in Romania, schiavitù che durò sino alla fine del XIX secolo.

L'organizzazione che cura il tour nordamericano di Kal, Voice of Roma, è una delle OnG che lavora far affrontare la difficile situazione dei Rom, colpiti dalla caduta del comunismo e dalle guerre seguite alla disgregazione della Yugoslavia.

Fondata da Sani Rifati, un Rom di Pristina - la capitale del Kosovo, e dalla sua moglie americana, Carol Bloom, Voice of Roma ha lasciato il segno nei circoli musicali producendo nel 2004 il tour americano della leggendaria cantante Rom macedone Esma Redzepova. Rifati vede Kal come un benvenuto sviluppo nella cultura Rom.

"Quello che stupisce è un giovane gruppo dalla Serbia che suona musica tradizionale romanì assieme al beat urbano," dice Rifati dal suo ufficio a Petaluma, in California. "Sono rockabilly, rock, jazz, blues e latini, ma mantengono le loro radici. Nei paesi balcanici, c'è questo turbo-folk con donne mezze nude, spazzatura senza niente musicalmente. Ma Kal ha attirato una vasta gamma di pubblico, specialmente tra i giovani, con un nuovo suono che è romanì senza ombra di dubbio."

© Copyright 2008 Globe Newspaper Company.

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 25/09/2008 @ 09:24:55, in Europa, visitato 1633 volte)

Da Roma_ex_Yugoslavia

18 settembre (STA) - A Begunje na Gorenjskem, Slovenia settentrionale, giovedì è stato inaugurato un monumento che commemora i membri della comunità Sinti in Slovenia, che furono giustiziati durante la II guerra mondiale, per iniziativa dell'Associazione Sinti di Slovenia.

Altre informazioni su STA.SI (solo per gli abbonati)

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Sucar Drom (del 24/09/2008 @ 11:21:08, in blog, visitato 2612 volte)

Nonantola (MO), a Villa Emma le voci inascoltate di Sinti e di Rom
Da secoli Rom e Sinti sono popolazioni europee. Vivono a contatto della cultura maggioritaria. A noi vicine, troppe volte temute, quasi mai conosciute. I loro contorni annegano in stereotipi difficili da scalfire, rimandando a immaginari resistenti e devastanti: nomadi inaffidabili e sporchi...

Mantova, la MEZ invita tutti a partecipare
A Mantova, in viale Learco Guerra, è iniziato il convegno religioso della Missione Evangelica Zigana. Il convegno si chiuderà il 30 di ottobre. I Pastori evangelici sinti invitano tutti. I culti si terranno ogni sera dalle ore 20.30 e la domenica mattina dalle ore 10.00...

Bussolengo (VR), rissa in Senato
Rissa in Senato sulla questione Rom: nel corso di un'audizione, la deputata olandese della Commissione per le libertà civili, giustizia e interni, Elly de Groen Kouwenhoven, del gruppo Verde ha accusato i carabinier...

Schifani, Barrot e la tolleranza
In materia di immigrazione “le politiche del governo italiano non sono né discriminatorie né reazionarie”. Lo ha affermato il presidente del Senato, Renato Schifani rispondendo, in visita ufficial...

I 10.000 Rom e Sinti svaniti sono un'invenzione
Il Giornale da alcuni giorni e ora anche TgCom affermano che almeno 10.000 Rom e Sinti sono svaniti in pochi giorni dopo i controlli nei campi delle grandi città, voluti dal ministro dell'Interno, Roberto...

Sucar Drom, si al dialogo ma senza inchinarsi
Le dichiarazioni del Presidente del Senato, Renato Schifani, sul caso di Bussolengo (VR) sono gravissime. Di fatto un colpo di spugna a qualsiasi azione della Procura della Repubblica e delle altre istituzioni preposte ad accertare la verità...

Maroni amico dei Rom?
Arrivano i parlamentari europei e Roberto Maroni diventa amico dei rom. Niente aggravante di clandestinità per i cittadini comunitari, nessuno sgombero dei “campi nomadi” senza una soluzione alternativa e niente schedatura su base etnica o religiosa come è successo qualche tempo fa nei “campi nomadi” napoletani. Questi...

Deprez: "non ci sono parole per descrivere quello che ho visto: una situazione che insulta la dignità umana"
Se le finalità del censimento dei Sinti e dei Rom sono state di tipo sociale, “a due mesi dalla decretata situazione di emergenza non sono state prese decisioni per migliorare le condizioni di vita della popolazione Rom”...

Chi specula davvero sui Rom
La visita a Roma di una commissione d’inchiesta del Parlamento europeo per verificare la situazione nei campi nomadi italiani ha suscitato polemiche. Eppure, secondo i dati resi noti dalla Croce Rossa Italiana e dallo stesso governo nella lettera inviata alla C...

Caritas, un povero vale più del decoro di un marciapiede
Mentre negli Usa, Barack Obama, candidato presidente, è ormai il “simbolo meticcio della contemporaneità”, noi italiani “siamo impegnati a erigere il patetico muro di Lampedusa”: è la sconfortante constatazione che apre l’editoriale del direttore della Caritas itali...

Storia alla rovescia semiseria nella nuova Roma
Dopo che il ministro della Difesa, l’8 settembre ha ricordato l’eroismo dei repubblichini di Salò, che soli hanno cercato di fermare l’avanzata angloamerica; dopo che il 20 settembre a Porta Pia si sono commemorati i caduti papalini, la serie di ricorre...

Lamezia Terme (CZ), nessun rom in classe
Nessun bambino rom quest’anno a scuola. Alle mamme e ai papà di Scordovillo non importa se i loro figli imparano a leggere, scrivere, il teorema di Pitagora o dove si trovano Romania e Slovenia...

Cuneo, alla Carovana della Pace sono stati applauditi i Sinti
Erano circa un migliaio i partecipanti alla 10ª Carovana della Pace che si è svolta nel pomeriggio di ieri da Cuneo a Boves dedicata ai due preti, don Giuseppe Bernardi e don Mario Ghibaudo, uccisi dai tedeschi il 19 settembre 1943...

Rom, il governo dimentica i soldi per l'integrazione
«Una situazione che insulta la dignità umana». Così il Presidente della Commissione Libertà civili, giustizia e affari interni del Parlamento europeo Gerard Deprez, ha commentato lo stato di degrado in cui versava il “campo nomadi” del Casilin...

Lega Nord, i Rom sono degli ospiti in Europa
La Lega Nord, presente all’assemblea parlamentare dell’Osce (organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) riunitasi a Toronto per il dibattito su immigrazione e sicurezza, esprime la sua opinione per bocca di Claudio D’Amico. “I rom – ha detto l’esponente leghista - per essere...

Bussolengo (VR), Sonia Campos esce dal carcere
Ancora un rinvio. Ancora una settimana di carcere per Angelo Campos e Denis Rossetto. Sonia Campos, invece, è stata scarcerata. L’udienza di martedì 23 nel tribunale di Verona si è conclusa con l’ordinanza di scarcerazione, emessa dal giudice perché, a suo parere, non sussiste più, per Sonia Campos il risch...

Roma, vengono fotografati e schedati anche i neonati
Non più impronte digitali ma foto segnaletiche. E’ così che a Roma sta procedendo il “censimento”, attuato dalla Croce rossa Italiana in collaborazione con la Prefettura della Capitale. Certo il “censimento” non è obbligatorio ma se non vieni censito il rischio di essere sbatt...

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 24/09/2008 @ 09:27:33, in Europa, visitato 1685 volte)

Da Roma_Francais

La tribune du Blogueur de la semaine - Questa settimana la parola a Jean-Pierre Dacheux : "Sapere infine chi sono i Rrom*"

Jean-Pierre Dacheux - Photo : D.R Per ulteriori informazioni, consultate il sito dell'associazione Romeurope.

Il summit di Bruxelles sui Rrom avrà avuto questo vantaggio: far parlare di un popolo sconosciuto: Quanto ai risultati positivi, si dovrà attendere. La creazione di una "piattaforma sull'inclusione dei Rrom, annunciata da José Manuel Barroso, non apporta niente di nuovo, quando si vuole sotterrare una domanda imbarazzante, si crea una commissione.

Diversi testi sui Rrom, molto positivi, sono stati votati dal Parlamento Europeo, sin dal 2005. Restano senza effetti sulle politiche degli Stati! La più numerosa tra tutte le minoranze culturali (oltre dieci milioni di persone) non vede riconosciuta la sua dimensione europea. Le idee ricevute continuano a propagarsi, soprattutto questa: i Rrom sarebbero nomadi! Tuttavia, in Europa sono sedentarizzati oltre il 90%. Anche in Francia dove l'abitazione mobile è utilizzata più che altrove, meno della metà dei circa 400.000 zigani francesi si muovono in carovane (e non tutto l'anno)!

La confusione tra gli Zigani di Francia e gli Zigani in Francia è costante. Gli Zigani francesi vogliono essere interamente dei francesi (con carta d'identità nazionale, poter votare dopo sei mesi dall'installazione e non dopo tre anni, avendo, se viaggiano, il diritto di fermarsi come quello di risiedere, potendo usufruire dell' indennità d'alloggio se pagano una tassa d' abitazione, ecc.).

Gli Zigani stranieri, soprattutto i rumeni, poco numerosi in Francia (meno di 10.000 persone) vogliono, loro, essere completamente europei. Presenti in Europa dal XIV secolo, i Rrom non possono essere considerati come degli immigrati! La presa delle loro impronte, in Francia come in Italia, costituirebbe un atto di antropometria razzista. Vaclav Havel diceva che si riconosce il livello di democrazia di un popolo da come tratta i Rom, uomini tra gli uomini. La loro sorte e la nostra sono ben legate.

* "Rrom" è una parola della lingua rromanì; vuol dire "uomo". "Rom è il termine politicamente corretto in uso nelle istanze europee.
"Zigano" è un termine d'uso corrente preso gli etnologi (è peggiorativo nell'Europa dell'Est). "Gens du voyage" è un'espressione amministrativa che esiste solo in Francia.

Jean-Pierre Dacheux, è membro dell'associazione Romeurope ed autore di una tesi di dottorato in filosofia su "Les interpellations tsiganes de la philosophie des Lumières".

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 23/09/2008 @ 09:47:25, in Italia, visitato 1532 volte)

Da FEDERAZIONE "ROM SINTI INSIEME"

Il 16 Settembre 2008 i delegati della Federazione
Demir Mustafà, Davide Casadio e Nazzareno Guarnieri

hanno incontrato a Roma il Sottosegretario di stato del ministero dell'interno, Michelino Davico,
per porre all'attenzione la questione Rom e Sinta. Le politiche per Rom e Sinti in Italia hanno posto in evidenza una persistente assenza di conoscenza delle nostre minoranze, percepibile nella definizione degli strumenti utilizzati per tradurre in azioni concrete le scelte politiche e nella totale assenza di partecipazione attiva di Rom/Sinti, conducendo al fallimento gran parte delle politiche. Le scelte politiche "differenziate", "dall'assistenzialismo culturale" alla "segregazione culturale", con la ignobile politica abitativa dei campi nomadi, sostenute con l'intento di promuovere e valorizzare la cultura Rom e Sinta e realizzate sulla base di una interpretazione culturale del mondo Rom e Sinto, hanno portato le persone di queste minoranze verso:

1. l'esclusione dal contesto sociale, culturale e politico del paese,
2. lo sviluppo di una "mentalità assistenziale",
3. l'utilizzo strumentale della partecipazione attiva,
4. una violenta discriminazione razziale,

Viene da chiedersi: a chi non conviene la normalità per Rom e Sinti?

Un'analisi della realtà e dei bisogni delle nostre minoranze, esclusivamente interpretative per l'assenza di un ruolo attivo a Rom e Sinti, l'assenza di dati certi sulla presenza di Rom e Sinti, non hanno permesso di programmare adeguate politiche di interazione culturale con Rom e Sinti, le quali sono erroneamente concepite lontane dalla società nel tempo e nel luogo, trattati dalla politica e dai media come rifiuti umani, da relegare nell'estrema periferia delle città, là dove la comunità urbana colloca idealmente e materialmente i rifiuti.

Sono i monumenti moderni della segregazione, che da diversi decenni la politica Italiana, senza distinzione di colore, ha realizzato senza cercare una diversa soluzione.

Eppure le minoranze Rom e Sinte sono un esempio di "interazione culturale" che non riesce ad assumere il carattere "interculturale", per uno "scambio culturale" soffocato dal "compromesso sociale" per la sopravvivenza, e dalla presenza di "filtri" culturali. Come mai non ha fine l'opera di "filtri" culturali? Non si capisce come mai non si promuova la partecipazione attiva di Rom e Sinti.

E' necessario un radicale cambiamento di metodo per uscire dalle politiche "differenziate" e programmare politiche "normali" di interazione culturale, di riconoscimento culturale, di responsabilizzazione delle professionalità Rom e Sinte, per coinvolgere attivamente le nostre minoranze nella programmazione e condivisione delle scelte politiche.

Radicale cambiamento di metodo che porti tutto il Paese ad una maggiore e migliore conoscenza della cultura rom e sinta, per eliminare ogni forma di discriminazione, per costruire un dialogo diretto. La costituzione della federazione Rom e Sinti Insieme, che attualmente rappresenta ventidue associazioni rom e sinte presenti in dodici regioni italiane, rende visibile il radicalmente cambiamento di metodo in atto nelle nostre minoranze proponendo una l'idea di reagire in modo unitario e propositivo per costruire un dialogo diretto e strutturale con il Governo e con le Istituzioni, per affermare la cultura della legalità ed il contrasto agli abusi di potere, per promuovere una società aperta e multiculturale.

Cambiamento di metodo utile a tutti o cittadini presenti in Italia e che porti tutto il Paese ad una maggiore e migliore conoscenza della cultura rom e sinta, per eliminare ogni forma di discriminazione.

La federazione Rom e Sinti Insieme chiede al Governo Italiano il riconoscimento dello status di minoranza linguistica a Rom e Sinti e di avviare un radicale cambiamento di metodo nelle politiche per le minoranze rom e sinte avviando un dialogo diretto e strutturale con Rom e Sinti per costruire un adeguato programma di politiche di interazione culturale e per utilizzare con successo, chiarezza e trasparenza le risorse destinate a Rom e Sinti.

La federazione Rom e Sinti Insieme chiede al Ministro dell'Interno un dialogo diretto con Rom e Sinti e propone la costituzione di Uffici Regionali ed un ufficio nazionale per le minoranze rom e sinte con la presenza strutturale, attiva e propositiva delle organizzazioni rom e sinte e di esperti delle nostre minoranze.

Uffici Regionali per monitorare a livello locale la realtà ed i bisogni di Rom e Sinti e rilevare dati certi sulla presenza numerica, un ufficio nazionale per sistematizzare i dati, ad oggi inesistenti.

I delegati della Federazione sottopongono all'attenzione del Ministro dell'Interno la grave questione dei "terreni agricoli" dove diverse famiglie rom e sinte hanno costruito una propria abitazione, e sollecitano il Ministero a ricercare soluzioni che evitino a queste famiglie di tornare in mezzo alla strada.

I delegati della Federazione hanno consegnato al Sottosegretario di stato, Michelino Davico, una copia del programma politico della federazione.

L'incontro della federazione con il Sottosegretario di stato termina con la manifestazione di volontà reciproca a rivedersi ed approfondire le proposte.

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 23/09/2008 @ 09:25:40, in Italia, visitato 1672 volte)

Da Roma_Italia

L'Alleanza Civica Rom chiede al ministro degli affari esteri di far pressione sulle autorità italiane perché forniscano informazioni sulle indagini condotte riguardo gli eventi dell'agosto 2007 quando in un campo a Livorno morirono quattro bambini Rom in un incendio.

"Il 14 settembre abbiamo commemorato un anno dalla sepoltura dei quattro bambini Rom che morirono la notte tra il 10 e l'11 agosto, in un incendio nel campo alla periferia di Livorno [...]. Diversi giorno dopo, l'incendio fu rivendicato da un gruppo estremista italiano chiamato "Gruppo Armato per la Pulizia Etnica" (GAPE), dichiara Iulian Stoina, direttore esecutivo dell'Alleanza Civica Rom di Romania (ACCR), all'inizio di una lettera spedita a Lazar Comanescu, ministro degli affari esteri e riportata da Mediafax.

La lettera indica che, anche se le indagini condotte dalla polizia italiana sono durate circa un mese, [...] dopo un anno dal "tragico evento" non ci sono risposte ufficiali riguardo i risultati di queste indagini.

"Inoltre, le attività e l'atteggiamento delle autorità italiane sinora indicano un maggior interesse nel cacciare i Rom dal paese, piuttosto che nell'assicurare alla giustizia i colpevoli dell'uccisione. Adesso, un anno dopo i funerali dei quattro bambini Rom, richiediamo all'istituzione che lei conduce di far pressione perché siano rese pubbliche le informazioni sui risultati dell'indagine nell'indicare i responsabili dell'incidente," dice la lettera.

L'Alleanza Civica Rom di Romania chiede al ministro degli affari esteri "di coinvolgersi attivamente nel risolvere questo tragico caso".

La notte tra il 10 e l'11 agosto 2007, quattro bambini Rom perirono in un incendio in un campo improvvisato situato sotto il ponte di un'autostrada nell'area industriale di Livorno. I loro genitori furono arrestati per aver abbandonato i minori e non aver fornito assistenza, ma si sono proclamati innocenti. Le autorità hanno tentato di capire se il fuoco è stato causato da un incidente o da un atto criminale.

Il gruppo estremista GAPE mandò una lettera ai giornali Il Tirreno e La Nazione, rivendicando la responsabilità dell'incidente dell'11 agosto e minacciando altri eventi simili nel caso i Rom non avessero lasciato il territorio italiano. (DIVERS – www.divers.ro)

Articolo Permalink Commenti Oppure (1)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 22/09/2008 @ 18:05:00, in Kumpanija, visitato 2155 volte)

Da British_Roma

Sono estremamente dispiaciuto nell'informarvi che la nostra cara amica Sylvia Dunn è passata a miglior vita, dopo una lunga malattia. Voce grande e forte del movimento Zigano e Traveller. Fondatrice dell'Associazione delle Donne Zingare in GB, ha portato la situazione di Dale Farm nel cuore delle cronache mondiali, combattendo per i diritti dei nostri bambini e delle nostre donne. Onestamente, assieme a Len Smith, fu guida saggia e materna, una delle più forti nostre sostenitrici in Europa. Si candidò contro Michael Howard alle elezioni nazionali. Per questo e molto altro, Grazie Sylvia, per la tua guida e il tuo spirito.

Joe Jones

Gypsy Council
International Gypsy & Traveller Affairs
Traveller Law Research Unit
(Cardiff University)
European Romany and Traveller Forum
National Federation of Romany Gypsies & Irish Travellers

Moate farm, Stodmarsh Road, Canterbury, Kent, CT3 4AP
01227 789652/07765 174141

[...]

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 22/09/2008 @ 11:37:22, in media, visitato 1724 volte)

Da BULGARIA - ITALIA

21.09.2008 - RAZZISMO: REVOCATO A KALIN RUMENOV IL PREMIO GIORNALISTICO "CHERNORIZETS HRABAR"

Gli organizzatori del premio giornalistico “Chernoritzets Hrabar 2008” hanno deciso il 15 settembre scorso, su raccomandazione dell'Unione degli Editori Bulgari, di revocare il premio assegnato a Kalin Rumenov, quale miglior giovane giornalista dell’anno.

Il premio era stato consegnato a Kalin Rumenov, che pubblica sul quotidiano “Novinar”, durante una cerimonia ufficiale a Sofia, il 25 maggio 2008 alla presenza di politici, membri del Parlamento e giornalisti. Il premio “Chernorizets Hrabar” è stato istituito nel 2002 e contempla 11 diverse categorie.

La giuria era formata da 19 persone, 12 direttori di giornali, sorteggiati da un pool di 28, e da 7 dei 10 membri del consiglio generale dell’Unione degli Editori Bulgari. La motivazione, non facendo riferimento ad articoli specifici, faceva presumere che il premio fosse stato assegnato ad Rumenov per la sua attività giornalistica in generale.

L’attribuzione del premio aveva provocato la protesta di altri giornalisti e gruppi della società civile bulgari perché l’autore si era distinto per articoli nei quali aveva attaccato la minoranza Rom bulgara con termini offensivi e razzisti.

Negli articoli di Kalin Rumenov pubblicati su “Novinar” si potevano leggere frasi come: "Gli Zingari sono furbi come lupi, si riproducono come pecore. I primi a lasciare saranno le compagnie internazionali. Non ci sarà più nessuno a cui vendere la loro nuova merda, e andranno in qualche altro posto con meno Zingari e più soldi. Chi comprerà sapone per una pelle bianca soffice e tenera? Sporchi Gyppos?"

Ed ancora: "La differenza tra gli Zingari e il bestiame è che il bestiame è soggetto a controlli veterinari. Il bestiame non può comportarsi da Zingari, ma è possibile il contrario. I diritti e le libertà dei bovini sono stati sotto una seria pressione per anni, e durante quel tempo la donna Zingara ha partorito ancora e tuttora ha il cervello di una mucca".

Un appello era stato firmato da 109 personalità bulgare e nelle ultime settimane alla protesta si erano uniti, tra gli altri, anche la Federazione Internazionale dei Giornalisti, il Centro Simon Wiesenthal e il gruppo editoriale tedesco WAZ, che possiede i quotidiani “24 Chasa” e “Trud” in Bulgaria. Ed è probabile che che quest'ultima mossa sia stata proprio quella decisiva far cambiare opinione, dopo mesi, all'Unione degli Editori Bulgari.

E Kalin Rumenov, tanto per non smentirsi, ha intitolato la sezione del suo blog dedicata alla vicenda "Ihr Kampf - цигани & евреи vs. Калин Руменов" ("La sua battaglia: zingari ed ebrei vs Kalin Rumenov").

Autore: P.M.

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9

Titolo
Quest'anno ci saranno le elezioni europee. Ti senti coinvolto:

 Per niente
 Poco
 Normalmente
 Abbastanza
 Molto

 

Titolo
La Newsletter della Mahalla
Indica per favore nome ed email:
Nome:
Email:
Subscribe Unsubscribe

 

********************

WIKI

Le produzioni di Mahalla:

Dicono di noi:

Bollettino dei naviganti:

********************


Disclaimer - agg. 17/8/04
Potete riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo il link:
www.sivola.net/dblog.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. In caso di utilizzo commerciale, contattare l'autore e richiedere l'autorizzazione.
Ulteriori informazioni sono disponibili QUI

La redazione e gli autori non sono responsabili per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ai post.
Molte foto riportate sono state prese da Internet, quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non hanno che da segnalarlo, scrivendo a info@sivola.net

Filo diretto
sivola59
per Messenger Yahoo, Hotmail e Skype


Outsourcing
Questo e' un blog sgarruppato e provvisorio, di chi non ha troppo tempo da dedicarci e molte cose da comunicare.
Alcune risorse sono disponibili per i lettori piu' esigenti:

Il gruppo di discussione

Area approfondimenti e documenti da scaricare.

Appuntamenti segnalati da voi (e anche da me)

La Tienda con i vostri annunci

Il baule con i libri Support independent publishing: Buy this e-book on Lulu.


Informazioni e agenzie:

MAHALLA international

Romea.cz

European Roma Information Office

Union Romani'

European Roma Rights Center

Naga Rom

Osservazione


Titolo
blog (2)
Europa (7)
Italia (6)
Kumpanija (2)
media (2)
musica e parole (4)

Le fotografie più cliccate


03/12/2024 @ 03:10:40
script eseguito in 64 ms

 

Immagine
 Il gruppo Dhoad Gipsy del Rajasthan... di Fabrizio



Cerca per parola chiave
 

 
 

Circa 5626 persone collegate


InChat: per non essere solo un numero scrivete /n  e poi il vostro nome/nick

< dicembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
      
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
         
Titolo
blog (506)
casa (438)
conflitti (226)
Europa (986)
Italia (1410)
Kumpanija (377)
lavoro (204)
media (491)
musica e parole (445)
Regole (348)
scuola (335)
sport (97)

Catalogati per mese:
Maggio 2005
Giugno 2005
Luglio 2005
Agosto 2005
Settembre 2005
Ottobre 2005
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024
Dicembre 2024

Gli interventi più cliccati

Ultimi commenti:
BuongiornoE-mail: giovannidinatale1954@gmail.comOf...
28/12/2021 @ 11:20:35
Di giovannidinatale
Hi we are all time best when it come to Binary Opt...
27/11/2021 @ 12:21:23
Di Clear Hinton
 

Locations of visitors to this page

Contatore precedente 160.457 visite eliminato il 16/08/08 per i dialer di Specialstat

 Home page © Copyright 2003 - 2024 Tutti i diritti riservati.

powered by dBlog CMS ® Open Source