Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

siamo amici da quasi 50 anni, una vita! Per gli amici, questo e altro! Se passate di li', fategli un saluto da parte mia...

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Di Fabrizio (del 06/09/2005 @ 18:34:52, in Europa, visitato 3361 volte)

Tirol.com 4. Settembre 2005


Campingverbot für Roma und Sinti in Strassen

Il cartello "Non c'è posto per gli Zingari" è stato rimosso. Rimane il rifiuto di accogliere Sinti e Rom nel campeggio. 

Rom e Sinti non sono benvenuti nel campeggio Johann Wiesers sulle Dolomiti, Dopo le proteste, è stato eliminato il cartello all'ingresso che recitava "Non c'è posto per gli Zingari". "Non era più necessario" dice il proprietario Wieser.

La portavoce sull'Integrazione della SPÖ (socialisti) Elisabeth Hlavac, spiega in una nota: "Sono orripilata per una forma così aperta di razzismo e discriminazione". Il cartello è stato rimosso a seguito delle vivaci proteste di un operatore del campeggio, membro dell'associazione antirazzista ZARA.

L'episodio è esemplare della discriminazione "reale" che tuttora riguarda Rom e Sinti. La richiesta di di norme antidiscriminatorie si lega alla necessità di iniziative politiche "La lotta contro il razzismo comincia nella testa della gente" conclude Hlavac.

Rilancia la deputata regionale Elisabeth Blanik (sempre del SPÖ) "Occorre ridefinire alla base le norme a tutela delle minoranze... Quel cartello rappresenta un segno pubblico di discriminazione. La legge tirolese contro le discriminazioni e il regolamento dell'industria e dell'artigianato, proibiscono di vietare l'ingresso sulla base dell'appartenenza etnica." Lodando l'iniziativa di protesta dell'operatore e dell'associazione ZARA, chiede che le autorità distrettuali multino il proprietario del campeggio.

"Non ho niente contro gli zingari e i rapporti con loro sono sempre stati buoni" si spiega Wieser col Tiroler Tageszeitung. Si giustifica con le ragioni economiche: "Nel 2002, 28 altri campeggiatori hanno minacciato di andarsene se fossero rimasti gli zingari".

L'anno seguente, col permanere dei Rom e dei Sinti, le presenze dei turisti calarono visibilmente. Furono commessi dei furti nella zona. Nonostante le indagini della polizia, nessuna prova risultò contro Rom e Sinti.

"Molti campeggiatori non gradiscono gli Zingari come vicini" spiega Wieser. "Direi, il 99% di loro". 

Autor: Von Josef Oblasser
Quelle: TT

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Di Fabrizio (del 06/09/2005 @ 14:15:37, in Kumpanija, visitato 2068 volte)
Nonno Radu oggi è agitato anzi, lo sono anch'io. Dopo una vita che mi chiede soldi, finalmente potrà ridarmi i 5 euro che gli avevo prestato. Tutto merito di Internet: tramite una gentile mail ha scoperto di avere persino un conto corrente di cui ignorava l'esistenza. Certo, la lettera era scritta un po' con i piedi, ma Radu a queste cose non ci ha mai fatto caso.

Il problema è che per avere i suoi soldi deve digitare i suoi dati (combinazione Codice Utente, Password e PIN) personali, e lui non li ha mai avuti! E per giunta, nella lettera gli fanno anche fretta.

Ora, dopo che per tutta mattina digitiamo su questo http://www.finecobanca.net non siamo riusciti a capirci niente. Kalderosh, che è il nostro esperto in politica e finanza, dice che dev'essere una banca bella grossa, se la società che ha registrato il sito è australiana (vedi register.it) e addirittura il dominio è della Corea.

Phishing, ha concluso, facendo la sua faccia da profeta di Mahalla. E visto che Radu era corso a prendere la sua fida canna da pèsca, ha aggiunto anche che in quei paesi la pesca va fatta con la canna rinforzata per i Marlin blu.

Mica sono attesi tifoni anche li?

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Di Fabrizio (del 06/09/2005 @ 00:23:28, in casa, visitato 1855 volte)

Dalla mailing list Roma_Francais

Le Monde

Mis à jour le 27.08.05 | 13h27

Venerdì 19 agosto. Si leva l'alba sulle cinquanta carovane che da diverse settimane sono sistemate ai bordi della A5, a Réau, nella città satellite di Sénart (Seine-et-Marne). Si tratta di una bidonville di famiglie rom in corso di sedentarizzazione. Molti di loro hanno ottenuto alloggio e lavoro.

Una squadra della CRS, richiamata dalla prefettura su decisione del tribunale amministrativo, circonda le roulottes e comincia a battere sugli oblò: "In piedi! Tutti fuori!" Circa un centinaio di persone, per la maggior parte donne e anziani, malati di tubercolosi e un centinaio di bambini, sono raggruppati sotto la pioggia battente. Alcuni rifiutano di uscire. 

All'ordine di un commissario, nel fango fa l'apparizione un convoglio di camion coperti. Nel contempo, arriva anche il comitato a sostegno delle famiglie rom, guidato da Yves Douchin, consigliere municipale a Cesson, un comune vicino. Inizia la discussione col commissario. Un poliziotto confida: "Fare questo, non è il mio mestiere."

Si cominciano a caricare le carovane, due per ogni camion. Il convoglio si mette in moto. La destinazione non viene fornita alle famiglie, che vedono allontanarsi il loro unico bene. Non si conoscono gli ordini precisi della prefettura, escluso il "liberare il terreno".

La teoria di camion si ferma sull'Essone, nel villaggio di Tigery, ai margini di un campo falciato di fresco., dove sono già state depositate una ventina di carovane dal primo viaggio. Messo già in allarme, il comune di Tigery reclama il sostegno della Gendarmerie perché si interponga. Una vivace discussione costringe il commissario a richiamare i camion.

Stavolta si ritorna nella Seine-et-Marne, a Sénart, per la precisione nel comune di Moissy-Cramayel dove, senza ulteriori discussioni, si ricomincia a scaricare le carovane. Qui i legittimi proprietarie delle stesse, accorsi con le macchine del comitato di sostegno, scoprono il loro futuro: "un sito di grande passaggio" destinato al soggiorno breve.

Qui non vogliono rimanerci a lungo e nuovamente riprende la parola il comitato di sostegno, tramite un mediatore; obbligando la prefettura ad improvvisare nuovamente. La decisione è presa: si ritorna al punto di partenza. E ormai notte inoltrata quando i camion, tutti scortati, lasciano il loro carico a Réau, su un nuovo appezzamento.

Le famiglie, che bene o male, hanno seguito tutto il percorso, sono spossate e spaesate per la giornata. Mancano sei carovane all'appello, "disperse" nel corso dell'operazione. I loro occupanti devono trovare accoglienza presso quel che resta dell'accampamento.

Yves Douchin, che sta meditando di restituire la sua Legion d'Onore, parla di un atto di "pirateria amministrativa". "La prefettura non ha mai capito niente" si agita "E' sempre pronta nel ripetere i tragici errori del passato. Sempre nel nome della legge e senza la minima nozione di umanità".

La prefettura ritiene che l'obiettivo dell'operazione sia stato raggiunto: il terreno occupato dalle famiglie è stato liberato.

Jean-François Caltot

© 2004 - 20 Minutes France

Grand Lyon 
I Rom condannati a vagabondare

Mardi 30 août 2005 

Cambiano i luoghi, ma non la scena. Da diverse settimane, un centinaio di Rom vivono in una nuova bidonville, questa volta a Vénissieux, su un terreno agricolo di Puisoz, a due passi dal centro commerciale e dalla periferica.

Originari della Moldavia e della Bosnia, questi richiedenti asilo abitano in carovane o in rifugi costruiti con materiali di recupero. Una trentina sono qui da primavera, dopo lo sgombero di Chassieu. Il proprietario del terreno sinora ha acconsentito. Il tribunale ha dato loro il termine del 30 novembre per partire.

Altri richiedenti asilo, provenienti da altri accampamenti provvisori sgomberati, si sono stabiliti qui durante l'estate. Di fronte alle condizioni sanitarie del luogo, il sindaco di Vénissieux, André Gerin (PCF), ha scritto al prefetto e al presidente della Grand Lyon perché non si crei una "nuova Surville". Nel 2004, due ragazze erano morte per un incendio accidentale delle loro roulottes nella bidonville di Surville a Gerland (7e), il campo fu evacuato qualche mese più tardi per l'insorgere di emergenze sanitarie (rif. http://www.20minutes.fr/journal/lyon/article.php?ida=19996 ndr). L'accampamento di Vénissieux dispone già di un attacco per l'acqua."E sarà raccolta l'immondizia", assicura Emmanuel Mejias, incaricato della prevenzione e sicurezza, che spera "una riflessione a livello intermetropolitano e statale, per evitare che i Rom vaghino da un comune all'altro nell'est lionese"."Ci sono aree apposite per i richiedenti asilo, ma non nella regione del Rodano, che è già satura. Ma non intendono lasciare Lione", risponde la prefettura.

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Di Fabrizio (del 05/09/2005 @ 20:17:43, in media, visitato 2222 volte)

Kotar / From / De: Saimir Mile

Rromani Baxt
Centre AVER de recherche et d'action sur toutes les formes de racisme
La Voix des Rroms
Ternikano Berno
Association des Femmes Rroms, Sinté et Kalé

Cari Amici,
Il Consiglio Superiore Audiovisuale ha pubblicato sul proprio sito la decisione riguardo al programma razzista "Délinquance: la route des Roms - Delinquency: the route of the Rroms" http://www.csa.fr/actualite/decisions/decisions_detail.php?id=29702
Vogliamo ringraziare tutti quanti per l'appoggio che ci avete mostrato, in particolare a quanti hanno firmato la petizione contro quel programma.

Phrala!len, Pheja!len
O Uprutno Sombes vas o Audiovizualo and-i Frànca dias avri p-o pesqo kùjbo internet i décizia lini pe racistikani emisia "Délinquance: la route des Roms - Kriminalitèta: o drom e Rromenqo". http://www.csa.fr/actualite/decisions/decisions_detail.php?id=29702
Naisaras Tumenqe savorrenqe vas Tumaro sumnakuno azutipen, kaj dinen tumari semnatùra pe amari peticia mamuj akaja emisia.

Dear Friends,
The Superior Audiovisual Board in France published on its website the decision concerning the racist programme "Délinquance: la route des Roms - Delinquency: the route of the Rroms" http://www.csa.fr/actualite/decisions/decisions_detail.php?id=29702
We would like to thank all of you for your support, especially those who signed our petition against this programme.

Chers amis,
Le Conseil Supérieur de l'Audiovisuel vient de publier sur son site la décision concernant l'émission raciste "Délinquance: la route des Roms" http://www.csa.fr/actualite/decisions/decisions_detail.php?id=29702
Nous tenons à vous remercier tous de votre soutien, spécialement les signataires de notre pétition contre cette émission

Il caso

CSA

Émission C dans l'air : France 5 mise en garde


Date de publication sur le site : 1 septembre 2005
Assemblée plénière du 11 juillet 2005 



Il Consiglio ha ammonito il canale [televisivo] France 5 a seguito della trasmissione "C dans l'air" dell'11 febbraio 2005 intitolata "Délinquance : la route des Roms". Diverse associazioni parte della Union Rromani International si sono rivolte a noi su questo tema, ritenendo che il programma costituisse un'incitazione all'odio razziale.

Dopo esami, il Consiglio ha ritenuto che questa trasmissione pone in effetti diversi problemi. Il primo risiede nell'amalgama, operato nel titolo e nell'introduzione, tra una data comunità e una forma di crimine organizzato. Questa presentazione dell'argomento è suscettibile, agli occhi del Consiglio, di rinforzare i pregiudizi razzisti e, di conseguenza, di essere contraria all'articolo 15 della legge 30 settembre 1986 e successive modifiche: "i programmi dei servizi radio-televisivi non devono contenere alcun incitamento all'odio o alla violenza per motivi di razza, sesso, costumi, religione o nazionalità."

Inoltre, il Consiglio biasima che la trasmissione non abbia permesso un contraddittorio per un'espressione più equilibrata delle opinioni in merito.

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Di Fabrizio (del 05/09/2005 @ 12:56:33, in media, visitato 2041 volte)

C'è qualcuno che fa concorrenza a noi lettori della mano o delle sfere di vetro. S - (

Ha cominciato Vittorio Feltri sulle pagine del suo Libero, aprendo una rubrica di consigli sentimentali. 

Oggi scopro Future Feeds, un blog che fornisce anticipazioni su quali saranno gli sviluppi futuri legati al progresso tecnologico. ...Con qualche virata verso la cronaca - indeciso se ridere o piangere, ricopio integralmente:

1 Luglio 2029
Pronto il 5° governo Berlusconi

Montecitorio, Roma
Il Presidente della Repubblica Silvio Berlusconi ha annunciato oggi la formazione del suo quinto governo .
La rosa dei “consiglieri del presidente ” si è ridotta da sette a cinque e ora il governo conta due division in meno ( new-welfare , e credit-balancing ) accorpate rispettivamente nella divisione “future” e “money” .
“Il governo è ora più snello ed efficiente” , ha dichiarato alla platea dei giornalisti, “continua l’opera di riforma del nostro paese iniziata nelle precedenti legislature, iniziata con il Presidenzialismo dei primi anni 2000 e continuata con l’abolizione di tutti i ministeri e ministri a favore di piu efficienti ‘divisions’ e perpretata oggi con il rafforzamento delle divisioni principali e l’accorpamento delle risorse”.

I nomi del nuovo governo ricalcano in parte i precedenti, Marina e Piersilvio sono sempre presenti nell’esecutivo e sono ora affiancati da Giuseppe Schifani e Sandro Bondi , che occupano le poltrone di “Master Judge” e “Information team-leader” oltre a Gianni Letta , capo della divisione “money”.
Si annuncia un quinquennio relativamente tranquillo dal punto di vista politico. Le opposizioni , difatti non sono riuscite neanche questa volta a superare lo sbarramento del 12% , introdotto dalle precenti elezioni ( prima era il 9% ) e sono state quindi estromesse dalla paetecipazione ad ogni forma di attività politica ( come da riforma del nuovo codice penale ).
A chi gli chiedeva quale sarà le prima mossa Berlusconi ha risposto: “E’ stata una lunga e difficile campagna elettorale , è necessario ora riprendere fiato per terminare le riforme e portare avanti il nostro programma di governo. ne riparliamo tra 100 giorni.” 
Momenti di panico e qualche tafferuglio ci sono stati quando un giornalista , con pass della “Libera Repubblica di Bananas” , ovviamente falso , si è alzato per chiedere ” presidente, riuscirà a finire il ponte per questa legislatura?”, creando il gelo in sala e un lieve imbarazzo che ha solcato il viso del presidente.
Subito allontanato dalle forze dell’ordine è stato portato al commissariato di CentoCelle, sede della ” Info-police” , per accertamenti, ma ancora non è stata resa nota la sua identità.

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Di Fabrizio (del 05/09/2005 @ 08:02:42, in blog, visitato 2061 volte)

Venerdì o sabato prossimi, la data è ancora da decidere, riprendono le interviste online. Toccherà sottoporsi alle mie e alle vostre domande a Yuri Del Bar, consigliere comunale Sinto a Mantova. Sono molto contento : - ( che anche i lettori abbiano contribuito a scegliere l'intervistato (l'unica indicazione arrivata era per lui). Continua il sondaggio per suggerire le prossime interviste sperando in un po' più di partecipazione.


Signore e signori che state a Milano e dintorni: non fate i vergognosi! Fatevi vivi, vi do appuntamento

alla Festa Nazionale dell'Unità

Martedì 6 settembre - ore 21.00 Caffé incontro

Milano e i rom: un progetto di integrazione tra speranza e solidarietà. Con don Virginio Colmegna, Francesca Corso, Mario De Gaspari, Maria Grazia Fabrizio, Pierfrancesco Maiorino, Carlo Montalbetti.

alle ore 22 dopo il dibattito, proiezione della versione breve di ZINGARI IN CARROZZA


Infine: ho cambiato la pagina destinata agli annunci. E' a vostra disposizione per vendere - acquistare, promuovere un libro, segnalare un sito... e ancora annunci, inserzioni, far conoscere il proprio lavoro e tutto quel materiale (relazioni, testimonianze, dischi, spettacoli ecc.) che ne consegue.. Ecco la Piazza Affari, che rimane col vecchio nome di TIENDA, una parola spagnola che significa negozio, ma da l'idea della bacheca Rom virtuale.

Cercate quello che vi interessa, contattate chi lo propone, proponete voi stessi le vostre capacità e risorse

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Di Fabrizio (del 04/09/2005 @ 01:03:28, in casa, visitato 2086 volte)

Dalla mailing list Bulgarian_Roma

Il comune di Sofia ha annunciato l'intenzione di demolire 25 case nel quartiere periferico di Hristo Botev, e di volere procedere con iniziative simili in altri quartieri della cintura urbana.

Sono i quartieri più poveri, con una forte presenza Rom. Il comune ha motivato la decisione con l'intenzione di combattere l'abusivismo edilizio. La decisione non è certamente improvvisa, ma sinora era stata rimandata per diverse ragioni, che tutt'ora non sono risolte. 

  • La prima riguarda il destino degli abitanti, che non hanno altra possibilità se non di finire in mezzo alla strada.
  • In secondo luogo l'illegalità edilizia in Bulgaria è un fenomeno largamente diffuso da anni, che riguarda tanto gli slums delle periferie che i grandi e piccoli complessi alberghieri sulla costa

Il governo già dal 1999 aveva preso l'impegno di risanare i quartieri ghetto, e aveva coinvolto diverse associazioni in progetti che riguardavano a fornitura di corrente elettrica, acqua potabile, scuole e servizi. Progetti che verranno forzatamente interrotti da questa nuova svolta.

Le motivazioni degli sgomberi sono dettate dagli appetiti finanziari ed immobiliari, ma anche dal nuovo quadro politico che sta determinandosi in Bulgaria, dopo il recente successo elettorale della coalizione ultranazionalista Ataka e i difficili tentativi di formare una compagine governativa.

La situazione casa è grave in tutto il paese. Dopo gli alluvioni che hanno colpito tutto l'Europa dell'Est, sono migliaia i Rom che nei piccoli paesi isolati si sono trovati senza casa. Interi villaggi sono stati cancellati dalle piogge. E già nel tormentato quadro politico della Bulgaria fioccano le polemiche sugli aiuti destinati alla ricostruzione, con il partito Ataka che tuona contro i fondi che sarebbero destinati alla ricostruzione dei villaggi Rom.

FONTI VARIE

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Di Sucar Drom (del 03/09/2005 @ 13:30:06, in Italia, visitato 2008 volte)

Sabato 3 Settembre 2005 ore 13:10:13

Da un anno stiamo intervenendo nell'Alto Vicentino dove vivono un centinaio di famiglie Sinte Italiane.
La situazione è drammatica. Famiglie intere si vedono negata la residenza e ricevono quotidianamente Ordinanze di Sgombero perchè appartengono alle Minoranze Etniche Linguistiche dei Sinti Italiani.
Particolarmente grave la situazione a Piovene Rocchette dove il Sindaco, Maurizio Colman, ha intrapreso "una crociata" contro una famiglia di Sinti Italiani che ha acquistato un terreno nel 2000. La famiglia Levacovigh si è vista notificare anche due ordinanze di sgombero al giorno.
Nelle prossime settimane abbiamo intenzione di lanciare una campagna nazionale per contrastare questi fenomeni di rifiuto contro uomini, donne e bambini italiani.
L'atteggiamento del Sindaco di Piovene Rocchette ha trascinato tutto l'Alto Vicentino (Vicenza compresa) e una riunione dal Prefetto il 3 agosto 2005 non ha aiutato a contenere i fenomeni di discriminazione.

Di seguito una rassegna stampa degli ultimi giorni da Il Giornale di Vicenza

23 agosto 2005, di Jenny Bassa
Incredibile iniziativa del sindaco Maurizio Colman contro due famiglie “rom”
Un fosso di 200 metri anti-nomadi
E ieri un incontro con le forze dell’ordine: «Serve pugno di ferro»

24 agosto 2005, di Jenny Bassa
Avvocati contro il fossato
La famiglia sinti s’è rivolta ai legali, contro il gesto “medioevale”
Piovene
S’inasprisce la battaglia per l’ottenimento della residenza delle due nomadi che ad oggi sono senza documenti

24 agosto 2005, di Mauro Sartori
Altri episodi. Varie “iniziative” della campagna per rendere più difficoltosa la permanenza delle carovane
La “rivolta” dei sindaci: «Prima i cittadini poi i rom»
Sbarre, ponticelli, fossati e massi: anche a San Vito, Thiene e Malo non stanno mani in mano

mercoledì 31 agosto 2005, di Bruno Cogo
Il Comune aumenta la sorveglianza
I NOMADI nel mirino
Raffica d’interrogazioni

mercoledì 31 agosto 2005, di g. m. m.
«NOMADI, in via Nicolosi
si passi alle demolizioni»
Dopo la roulotte, ora c’è un camper: continua il disagio

giovedì 01 settembre 2005, di Jenny Bassa
Piovene Rocchette. Azione contro il Comune che ha scavato un solco per impedire ai gitani di sostare in un terreno
NOMADI, dal fosso al tribunale
L’Opera che difende i rom ingaggia gli avvocati contro il sindaco

Su Sucar Drom la rassegna completa

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Di Fabrizio (del 02/09/2005 @ 22:33:28, in Italia, visitato 2121 volte)

Come se il tempo stesse girando in tondo. Dopo un po', è normale che venga il mal di testa.

Una tesi, che ritrovo sempre più spesso: gli islamici oggi sono visti come 70 anni fa erano descritti gli ebrei (sottotitolo ovvio: il fascismo e il razzismo di allora stanno tornando con altre vesti)

Nel frattempo sta aumentando il mal di testa. Di questi islamici non mi fido... Li capisco, sono d'accordo, ma non mi fido. Quando scrivono di democrazia, di civiltà. di tolleranza... in realtà sono preoccupati di difendere loro stessi e magari quel poco e quel tanto che sono riusciti a portare con sé.

Quei paragoni che li disgustano, quelle immagini che li offendono, il sentirsi etichettare a priori come ladri o asociali... insomma, il repertorio di 70 anni fa, per chi è nato Rom è stato il pane quotidiano, fino a non farci più caso. Ora si [ri]scopre il razzismo e il fascismo di questi comportamenti. Ma manca ancora coscienza che gli islamici di oggi, sono gli Zingari di oggi (e di ieri). E se non si capisce questo, le vittime possono trasformarsi nei nuovi carnefici, più evoluti e civili.

Il principio è lo stesso: non riconoscere l'altro come un proprio simile. Senza voler far niente per capire da dove abbiano avuto inizio le differenze, ma soltanto per cintare idealmente il proprio cortile. Così è facile parlare di un popolo (che è la più grande minoranza europea) rinchiudendolo nella gabbia fisica e morale della devianza e della depravazione. Senza guardare oltre. Osservo che i tassi di natalità, mortalità, reddito, scolarizzazione che si trovano tra i Rom e i Sinti europei, sono grossomodo gli stessi dei campi profughi in Palestina o delle township sudafricane. Però, sarei giudicato razzista se parlassi di loro come qualsiasi persona civile (occidentale e no) si riferisce a chi non ha ne patria, ne bombe, ne IADL. O meglio, ci sarebbe chi si occupa di difesa legale, ma per ragioni sociopolitiche preferisce operare in paesi più facili da destabilizzare.

Mal di testa acuto: faccio quel che posso per calmarlo e scrivere della pulizia etnica che in questo clima europeo potrebbe essere il futuro degli islamici. Ma l'argomento è ancora un tabù mediatico: sappiamo di cosa succede fuori dai nostri confini, quello che succede in Italia (che si tratti di rimpatri forzati, attentati razzisti, discriminazioni) rimane forzatamente ristretto nella corrispondenza tra intimi.

 

PS: Ho soltanto riscritto una lettera che mandai 16 anni fa ai giornali. Allora, avevo visto un campo Rom soltanto due volte e già si stava cercando di fare in modo che le cose potessero cambiare. Ho dovuto cambiare pochissimo per rendere i 16 anni che sono passati.

PPS del giorno dopo: Ma davvero tenere un blog serve a sfogarsi? Quando tutti sfogano i loro mal di testa, senza sapersi ascoltare, si finisce a scrivere per se stessi. Anche a sfogarmi, vedo che le cose sono addirittura peggiorate da 16 anni fa.

Una volta c'era l'ebreo che da persona diventava categoria, tirato in mezzo anche quando non aveva niente a che fare col discorso. La personificazione di ciò che è negativo.

  • Su il Giornale.it di ieri: si parla di Kusturica, ma visto che il tema del film sono i Rom, il titolo diventa: «C’è chi si fa arrestare solo per avere un tetto»
  • Su La Padania online: titolo "AL QAEDA RIVENDICA LA STRAGE DI LONDRA" e testo "... Insomma - detto con la massima delicatezza per ...quelle vittime - gli sciiti sono l'equivalente, per mentalità, costumi e arretratezza, degli zingari. ..."  di Blondet (dove ho già sentito questo nome?)
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Di Fabrizio (del 02/09/2005 @ 10:27:07, in Italia, visitato 1954 volte)

Una delle cose assurde di questo blog, è che è più facile sapere cosa avviene in Romania o in Germania (ad esempio), di ciò che succede in Italia.

In questi giorni, avrei bisogno di qualcuno che mi raccontasse cosa sta succedendo a Verona, e che riuscisse a seguirne gli sviluppi. La città potrebbe divenire un vero e proprio laboratorio dei rapporti tra autorità e comunità nomadi, che nomadi hanno smesso di esserlo da anni.

Nel 2001 la locale Lega Nord diede vita ad una campagna dal titolo "Fuori gli zingari dalla città". Bersaglio la comunità dei Sinti italiani - un centinaio - subivano uno sgombero dall'area in cui si trovavano da tempo, costretti ad una situazione di vagabondaggio da un posto all'altro per trovare una soluzione. Soluzione che dall'amministrazione comunale tardava ad arrivare. unità, che troverà ospitalità nella circoscrizione n. 6, l’unica di centro sinistra. La Lega si mobilita contro questa permanenza, e si mobiliterà affinché i Sinti vengano rimessi allo stadio e da lì continuerà a dire che devono andarsene. La campagna di raccolta firme, con cui la Lega intendeva sollevare la questione, non era una “normale” campagna antirazzista, ma il manifesto diceva: via gli zingari..." Il tribunale condanna alcuna assessori comunali per violazione alla legge Mancino. (*)

Le tensioni in comune continuano, anche perché nel frattempo la giunta è passata al centro-sinistra. Che in qualche modo tenta di mettere una pezza all'altra emergenza Zingari: gli arrivi dall'Europa dell'Est, in condizioni simili a quelle di molte città italiane. Il campo di Boscomantico, che accolse nel 2003 i rom sgomberati dal primo insediamento voluto dalla nuova amministrazione. La giunta Zanotto sanò allora – era il 2002 e solo da alcuni mesi amministrava la città – una situazione di estremo degrado ereditata dalla precedente giunta di centro-destra, più di duecento persone che vivevano alle porte della città in condizioni spaventose. A dicembre un altro centinaio di rom rumeni, che erano scappati durante lo sgombero ma erano poi tornati a Verona e dormivano sotto un cavalcavia, fu accolto nel campo. I bambini andavano a scuola o all’asilo-nido interno, ne nascevano di nuovi.
La svolta avviene quest’anno, quando il prefetto, su invito del ministero, comunica al comune che il 31 agosto scade la concessione dell’area. Il comune non demorde e stanzia quasi 700 mila euro per la realizzazione di un nuovo campo, adiacente al vecchio. Qui, però, fa sapere andranno solo coloro che sono in regola con le norme della legge, la famigerata Bossi-Fini.
(*)

Il resto è cronaca di questi giorni, e riporta ad esperienze simili in atto da altre parti d'Europa, ma anche a Roma, Milano, Napoli... Gli ultimi arrivati, quelli che non hanno niente da perdere e a cui resta solo l'espulsione, occupano una chiesa in pieno centro; come fecero a suo tempo i sans papier a Notre Dame. Il parroco, inizialmente reagisce con irritazione, poi cede al dovere della prima assistenza. La chiesa e il sagrato, complice anche i centri sociali veronesi che sostengono l'occupazione, si riempiono di cartelli e striscioni. Il comune non sa che pesci pigliare, nel frattempo davanti alla chiesa riappaiono i consiglieri inquisiti della maggioranza precedente, ma le provocazioni non vengono raccolte. Rimane la questura a gestire "l'unità di crisi". Nessuno degli occupanti ha ricevuto il decreto di espulsione. Anzi, a parere del dirigente della questura, Ferdinando Malfatti, è possibile che alcuni di loro siano sanabili, una volta esaminate le singole posizioni: Stiamo aspettando – dice – di avere una lista dei nomi degli adulti presenti in chiesa, per confrontarle con quelle forniteci dal comune. Per ora non pensiamo di intervenire, anche perché non è stato commesso alcun reato. La chiesa è aperta ai fedeli e il parroco ha dichiarato la sua disponibilità a dare rifugio a questa gente”. Passa Ania, che ha il pancione e una figlia piccola per mano, lei potrebbe avere il permesso per gravidanza, ma le assistenti sociali e gli operatori della comunità dei giovani le hanno proposto di andare in un istituto, lasciando il marito al suo destino. Ania non vuole, e come lei tutte le altre nella sua situazione: “Il comune ci ha tradito – dice – ci ha fatto promesse, i nostri bambini sono andati a scuola, hanno preso anche il diploma e adesso ci cacciano. Non vogliamo sparire nel nulla”. (*)

Notizie di ieri sera: la mediazione ha funzionato e le espulsioni per il momento sono state scongiurate. Il nodo adesso rimane quello di passare dall'emergenza alla progettualità.

(*) da Melting Pot

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