Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

siamo amici da quasi 50 anni, una vita! Per gli amici, questo e altro! Se passate di li', fategli un saluto da parte mia...

ASSETTO VARIABILE

E' sospeso sino a data da destinarsi.

Le puntate precedenti sono disponibili QUI


Volete collaborare ad ASSETTO VARIABILE?
Inviate una
mail
Sostieni il progetto MAHALLA
 
  
L'associazione
Home WikiMAHALLA Gli autori Il network Gli inizi Pirori La newsletter Calendario
La Tienda Il gruppo di discussione Rassegna internazionale La libreria Mediateca Documenti Mahalla EU Assetto Variabile
Inoltre: Scuola Fumetti Racconti Ristorante Ricette   Cont@tti
Siamo su:  
Da maggio 2005 circa 6.000 post

La redazione
-

Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 23/07/2012 @ 09:03:54, in Italia, visitato 1290 volte)

...Ma è silenzio su sgomberi e campi abusivi - Di Luisa Santangelo | 19 luglio 2012

La nuova generazione di news made in Catania

Il capoluogo etneo è la città pilota, in Italia, della campagna Dosta! che punta a sensibilizzare la popolazione sull'integrazione dei cosiddetti zingari. Nel Paese sono circa 140mila, ma parecchi di loro vivono per strada o in case improvvisate. Magari edifici comunali abbandonati e occupati, come quello di viale Bernini, sgomberato un paio di giorni fa. Che fine faranno le 150 persone che ci vivevano? L'assessore non vuole parlarne

"Delle politiche sugli insediamenti abusivi parleremo in altre occasioni, non è certo questo il momento". Carlo Pennisi, assessore alle Politiche sociali del Comune di Catania, dello sgombero dei circa 150 occupanti dell'edificio comunale di viale Bernini non vuole parlare. Ci sono luoghi e contesti adeguati, sostiene, e la conferenza stampa di presentazione del progetto Dosta!, campagna di sensibilizzazione contro i pregiudizi verso i Rom, non è uno di quelli. Tanti bei discorsi sull'integrazione e sul fatto che "Catania in fatto di ospitalità non ha termini di paragone" (parole del prefetto Francesca Cannizzo), ma quando la domanda verte sulle soluzioni che le istituzioni hanno pensato - se ne hanno pensate - per evitare che 150 persone rimangano in mezzo alla strada la risposta non arriva. "Stiamo parlando di Rom, e a palazzo Bernini ce n'erano solo due famiglie - precisa l'assessore - tutte le altre erano bulgare e rumene, quindi siamo fuori tema". Il campo Rom di Zia Lisa, seguendo il ragionamento, è perfettamente in tema: "Garantire almeno l'acqua corrente? È escluso - aveva dichiarato ad aprile Pennisi - queste persone, al netto di problemi di tipo sanitario non devono stare comode. Anzi, devono stare scomode così è più facile che decidano di andarsene. L'assistenzialismo di molte associazioni caritatevoli non serve ed è pernicioso". Oggi, nonostante il progetto del quale è promotore, conferma tutto: "Non ho cambiato idea", dice.

Oltre alle domande, erano fuori tema anche Fabrizio Cappuccio e Maria Chiara Aruta, del collettivo Aleph, quello a cui appartengono alcuni dei volontari che hanno aiutato per giorni gli occupanti del palazzone comunale abbandonato. Quando sono entrati a palazzo Platamone - in cui si teneva l'incontro - con uno striscione inneggiante al diritto alla casa per tutti, due uomini in borghese della Digos sono intervenuti immediatamente per buttarli fuori. "Non è previsto un dibattito, non credo che voi qui abbiate qualcosa da fare", dice a Cappuccio uno dei due agenti. "Abbiamo chiesto più volte di incontrare il prefetto - spiega Francesco Cappuccio - Ed era stato l'assessore Pennisi, tempo fa, a invitarci a questo evento". Ma che esponessero un lenzuolo con un messaggio non era previsto. Per questo, prima che potessero entrare, sono stati chiesti loro i documenti. "Vogliamo solo che non vengano più dette menzogne - dicono i due militanti - Il Comune fa una bella iniziativa d'integrazione, dietro la quale nasconde il fatto che ci sono delle persone che sono state buttate in mezzo alla strada, che nei fatti saranno costrette a dormire sotto i portici".

Temi interessanti, certo, ridotti a sbavature in una conferenza stampa di presentazione. Dopo le parole sul fatto che "per essere buoni cristiani bisogna non avere pregiudizi" dell'arcivescovo di Catania Salvatore Gristina; dopo le precisazioni del prefetto sul fatto che "gli aspetti negativi non sono connaturati nelle etnie, nessuno è perfetto e tutti siamo perfettibili"; dopo il forfait del sindaco Raffaele Stancanelli; e dopo le spiegazioni di Massimiliano Monanni, direttore dell'Unar, ufficio nazionale anti-discriminazioni razziali sul fatto che il capoluogo etneo è la prima delle cinque città scelte per diffondere la conoscenza delle comunità Rom, Sinti e Camminanti; dopo tutto questo i saluti. Ma prima è intervenuta Olga Balan, la cantante romena di origine gitana che venerdì sera si esibirà al cortile Platamone, assieme al gruppo - per metà napoletano e per metà Rom - O'Rom. Olga presenta se stessa e il suo spettacolo, poi aggiunge: "Quella dei campi Rom è una delle realtà più terribili che ci sono in Italia, è bene parlarne". Per Carmine D'Aniello, leader della band: "L'integrazione passa attraverso il diritto all'alloggio per tutti".

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Sucar Drom (del 22/07/2012 @ 09:25:04, in Italia, visitato 1514 volte)

La provincia pavese Il portavoce della comunità sinti chiede la realizzazione di piazzole attrezzate

17 luglio 2012 - GAMBOLO'. Dopo l'incidente in cui sono stati investiti tre bambini, a farla da padrone a Gambolò è la tristezza per quanto accaduto domenica sera.

Nei bar e sulle panchine ieri non si parlava d'altro, se non di quei tre bambini investiti davanti alla loro madre incinta di nove mesi.

«Ringraziamo i santi in Paradiso - diceva la cliente di un bar del centro - se è finita così. I bambini e la madre stanno meglio, ma poteva accadere una tragedia. Fortunatamente l'auto andava pianissimo e le conseguenze dell'urto sono state limitate. Se la macchina fosse transitata a velocità sostenuta sarebbe stata una strage». Placate le tensioni nate immediatamente dopo il fatto, nel campo dei sinti dove vive la famiglia dei bambini non c'era più alcun sentimento di rabbia. «Non portiamo rancore per quanto accaduto - sottolineava il portavoce della comunità, Franco Ovara Bianchi - però se fosse successo che uno di noi avesse investito dei bambini italiani, forse sarebbe partita la caccia all'uomo. E poi qui la nostra condizione non è accettabile. Il campo è a lato della strada, senza alcuna protezione. Siamo cittadini italiani e vorremmo, che come si era pensato in passato, vengano realizzate delle piazzole attrezzate per le roulotte qui a Gambolò».

L'incidente di domenica lascia l'amaro in bocca alla comunità sinti di Gambolò. Ma c'è anche il conforto per le condizioni dei bambini feriti, che sono in miglioramento.

La più piccola, di tre anni, è stata dimessa dall'ospedale Niguarda di Milano dove era stata portata in elisoccorso, visto che le sue condizioni, tra quelle di tutti i feriti, sembravano le più preoccupanti.

Una volta tornata nel campo è stata subito coccolata dai nonni. «Abbiamo pregato per questi bambini - aggiunge Franco Ovara Bianchi - resta però il fatto che eventi del genere non dovrebbero succedere: non è possibile che tre bambini vengano investiti mentre vanno tranquillamente al bar».

Ieri nel campo a lato della strada per Remondò c'era anche Sondra Morandi, la mamma dei tre fratellini coinvolti nell’incidente. Ha scelto di uscire temporaneamente dall'ospedale di Vigevano, dove è stata comunque ricoverata dopo il fatto, visto lo stato di gravidanza quasi al termine, per stare qualche ora vicino ai figli e alla famiglia.

Così come il marito, che avrebbe dovuto subire un'operazione di routine alla schiena al policlinico San Matteo di Pavia, ma ha chiesto di rinviarla per stare vicino alla famiglia in questo momento di difficoltà. «Ho visto la macchina quando ormai era tardi - racconta Sondra Morandi - non c'era più niente da fare».
La donna sostiene che con i bambini stava attraversando sulle strisce pedonali, fatto che la polizia stradale sta cercando di verificare sentendo anche dei testimoni dell’incidente. Sul volto di Sondra Morandi ieri si leggeva la sofferenza per quanto è accaduto.

Bocche cucite invece dai familiari della donna alla guida della Fiat 500 che ha investito i bambini domenica sera in via Carrobbio: «Non abbiamo nulla da dire» sottolineavano ieri.

Sandro Barberis

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 21/07/2012 @ 09:14:02, in Europa, visitato 2180 volte)

Premessa: mercoledì scorso ho pubblicato questo appello di Amnesty International. Avevo chiesto altre informazioni a Paul Polansky, che vive proprio a Niš. Di seguito troverete la traduzione della sua risposta. Nota: nel frattempo ho sentito anche altre conoscenze che ho in zona; mi hanno risposto di non averne mai sentito parlare. Curioso: succede lo stesso anche in Italia. E' più facile venire a conoscenza di ciò che accade, per esempio, in Romania o in Francia, rispetto a ciò che succede alla porta di casa nostra.

    Fabrizio, ecco cosa ho scoperto. Tuttavia, dopo averlo scritto, ho saputo che ora il sindaco sta mandando da mangiare ai Rom, ed ha incaricato uno dei suoi assistenti di tenerlo informato giorno per giorno sulla situazione. Vuole aiutarli veramente.

    Paul

NISH REPORT 19 luglio 2012: Ieri alle 14.46 ho ricevuto una telefonata dall'ufficio del sindaco, che mi informava che la acqua era stata collegata alle 11.00 all'edificio abbandonato. La portavoce diceva che il sindaco era intervenuto personalmente per ordinare l'aggancio, e che lui assieme ad un altro funzionario avevano visitato il sito per confermare che le famiglie romanì avessero l'acqua. La portavoce mi ha anche detto che il municipio di Nish aveva inviato una mail a tutti i soggetti interessati e la conferma del collegamento veniva riportata sulla pagina web del comune. (vedi QUI ndr.)

Le ho risposto di porgere le mie congratulazioni al sindaco. Vorrei incoraggiare chiunque legga questo rapporto ad inviare una mail al sindaco (zoran.perisic@gu.ni.rs - mayor@ni.rs) per ringraziarlo dell'azione, anche se era in carica da soli tre giorni lavorativi. L'ex sindaco aveva resistito oltre 80 giorni senza collegare l'acqua.

Più tardi, il pomeriggio stesso, ho incontrato presso l'ufficio abbandonato Marija Manic, rappresentante ERRC per la Serbia. E' Romnì, all'ultimo anno degli studi di legge. Ha operato con queste famiglie romanì prima che fossero espulse da Belgrado, e conosce la loro storia probabilmente meglio di chiunque altro.

Era sorpresa che il nuovo sindaco avesse ordinato il ripristino dell'acqua, essendo in carica solo da pochi giorni. In quanto esponente del vecchio partito di Milosevic, lei temeva che fosse più difficile collaborare con lui che col sindaco precedente.

L'acqua viene immessa tramite un tubo rotto. L'acquedotto cittadino ha collegato l'acqua, ma rifiuta di riparare il tubo.

Sfortunatamente, dopo essere arrivati in loco, ci è stato detto e mostrato rapidamente che la conduttura era difettosa. L'acquedotto cittadino aveva sì collegato l'acqua, ma in un pozzetto sotto terra c'era un tubo che perdeva acqua. L'acqua che raggiunge il solo rubinetto (nei bagni turchi) ha pochissima pressione. L'acquedotto ha rifiutato di riparare il tubo rotto, dicendo ai Rom che dovevano provvedervi loro. Ovviamente, i Rom non hanno né soldi né capacità per farlo.

L'unico rubinetto dell'edificio, nel vecchio bagno turco. Settimana scorsa funzionari dell'acquedotto avevano visitato l'edificio, dicendo che non c'erano tubature per portare l'acqua al palazzo.

Dopo aver fotografato la perdita d'acqua, ho chiesto ai Rom se conoscessero un idraulico che potesse riparare il tubo. Ho promesso loro che avrei pagato il lavoro se l'avessero tr4ovato immediatamente. In quindici minuti è arrivato, assieme al suo assistente, e ci siamo accordati per una riparazione immediata. Sono balzati sul loro scooter, precipitandosi a comperare i materiali.

Dato che il tubo era di plastica, c'era bisogno di elettricità per poterla fondere ed unirlo con il nuovo. Ma l'edificio non ha corrente, e l'idraulico ha dovuto usare una prolunga, collegandola ad una casa serba lì vicino. Così dopo un'ora il tubo era stato riparato e la pressione dell'acqua era tornata alla normalità.

Durante la riparazione, nel pozzetto è stato scoperto un ratto, che è stato ucciso perché il lavoro potesse continuare. I ratti sono comuni negli edifici abbandonati e la matriarca del clan che vive lì mi ha mostrato la punta del suo piede, che era stata morsicata. Ma rivendicava con orgoglio che dopo averla morsa il topo era morto.

Al centro della foto, il ratto ucciso dall'idraulico.

Marija ha promesso di mandarmi una memoria scritta su tutta questa storia. Una volte ottenute tutte le informazioni, spero di lavorare assieme a lei per trovare qualche soluzione. Credo che il nuovo sindaco, medico universitario ed ex primario del centro cardiologico di Nish, abbia mostrato buona volontà nel rispondere così velocemente al mio appello per fornire l'acqua a queste famiglie. Era subentrato nell'incarico da pochi giorni, e probabilmente ha bisogno di tempo per informarsi sul pregresso di questa situazione. Lo conosco da oltre sei anni e ritengo che farà la cosa giusta per questi Rom.

Il nuovo impianto che l'acquedotto ha rifiutato di realizzare.

Probabilmente l'ex sindaco non voleva aiutare questi Rom senzatetto, per paura che gli elettori locali sarebbero stati contro questo appoggio. 


Le condizioni di vita nel vecchio magazzino abbandonato, dove queste quattro famiglie romanì stanno provando a sopravvivere. Il municipio di Belgrado aveva promesso loro dei container una volta che fossero arrivati a Nish. (per vedere le ultime due immagini a grandezza naturale, cliccarvi sopra, ndr)

(le foto sono di Paul Polansky)

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 20/07/2012 @ 09:18:47, in Italia, visitato 2064 volte)

Con l'occasione della presentazione del "Progetto rom sinti caminanti - Comune Milano" lo scorso 6 luglio, e la successiva richiesta da parte del comune di aprire il dialogo con le associazioni coinvolte, penso possa interessare questo mio contributo di un paio di anni fa, al convegno "La condizione giuridica di Rom e Sinti in Italia" (cfr. ATTI - pagg. 843-847, Giuffrè editore)

  1. Introduzione
  2. Presenze Rom e Sinte
  3. Un'agenzia: strumento per il lavoro e la casa
  4. Il lavoro
  5. L'abitare

L'Italia è conosciuta come il paese dei campi e degli sgomberi, sgomberi che a Milano in due anni sono stati oltre 2701. Presenterò alcuni dati su questa città, non solo perché è la realtà che conosco meglio, ma anche perché le politiche che si applicano qui sono sempre state un laboratorio di quanto accade poi in Italia.
Sgomberi che riguardano tanto i campi autorizzati che quelli informali, limitandosi a spostare i problemi, senza risolverli. Come attivisti per i diritti dei rom e dei sinti veniamo, però, rimproverati di essere solamente capaci di protestare. Tenterò di presentare alcune proposte concrete per affrontare questi problemi. Tra l'altro anche il messaggio del presidente Napolitano, letto all'inizio della Conferenza internazione sulla condizione giuridica di rom e sinti in Italia chiedeva un impegno alla ricerca di soluzioni praticabili. E' proprio in questa direzione che vanno le nostre riflessioni, nella speranza che si possa aprire finalmente aprire un tavolo di confronto col comune di Milano. (Si veda il documento: Tavolo Rom, Rom e Sinti: politiche possibili nell'area metropolitana di Milano. Modelli e proposte, Milano, 2010. ndr.)

Presenze Rom e Sinte
Nel corso della Conferenza, in molti interventi si è sottolineato come manchino a diversi livelli dati certi sulla presenza numerica di Rom e Sinti. Nel nostro caso possiamo contare nella città di Milano circa 1.300 presenze nei campi comunali, tra di loro cittadini italiani (Rom harvati, abruzzesi e Sinti piemontesi) e stranieri (comunitari: Rom rumeni ed extracomunitari: Rom bosniaci, kosovari e macedoni) ed altri 1.300 negli insediamenti informali. In Lombardia contiamo circa 13.000 presenze.

Il dato da cui partire (tra poco spiegherò il perché) è quello provinciale: secondo la Prefettura le presenze sarebbero 3.500 unità, mentre l'Osservatorio Regionale per l'integrazione e la multietnicità ne conta circa 3.300.

Quindi: le cifre stesse indicano che il "problema nomadi" è tranquillamente affrontabile, se esistesse la volontà politica. Nei prossimi paragrafi, perciò, cercherò di sintetizzare alcune proposte concrete e realizzabili elaborate dal Tavolo Rom di Milano.

Un'agenzia: strumento per il lavoro e la casa
Oltre agli sgomberi, nel territorio milanese dobbiamo affrontare la questione della chiusura della maggior parte dei campi comunali. Il Tavolo Rom ha proposto l'istituzione di un'Agenzia apposita, organizzata sulla forma di società consortile, che possa gestire questa fase tanto nel breve che nel medio termine. Siamo coscienti che lo "strumento Agenzia" non è replicabile automaticamente in altre realtà (anche regionali), ma ci sembra utile invece sottolineare alcuni dei suoi compiti chiave.

  1. Affrontare congiuntamente i nodi del lavoro e quello dell'abitare: l'uno non può sussistere senza l'altro se si vogliono ottenere risultati duraturi.
  2. Agire in ambito sovracomunale: coinvolgere tutto il territorio metropolitana (circa 5 milioni di abitanti), fornendo aiuto e consulenza ai comuni coinvolti e coordinando strategicamente le loro politiche.
  3. Mediare, trovando soluzioni ai conflitti che via via possono crearsi, tramite l'impiego di personale esperto nell'ambito del lavoro e dell'abitare e di operatori che abbiano già stabilito rapporti di fiducia con i Rom ed i Sinti coinvolti, ed allocando risorse adeguate.

Scopo dell'Agenzia è di sostenere le capacità e l'autonomia di Rom e Sinti, tenendo conto di una situazione che, lungi dall'essere uniforme, vede grandi differenze tra un gruppo e l'altro, per provenienza, durata della presenza in Italia, composizione familiare ed esperienze pregresse.

Il lavoro
Per molti disporre di una residenza è condizione indispensabile per poter lavorare in maniera autonoma ed iscrivere i figli a scuola.

In particolare i Rom provenienti dall'Europa dell'Est lavorano in maniera abituale, o frammentaria, nell'edilizia ed il problema più grande per molti è di regolarizzare la loro posizione.

Invece molti Rom e Sinti italiani hanno sviluppato piccole attività artigianali in proprio o imprese di servizi a carattere familiare. Attività autoimprenditoriali già in corso comprendono: una cooperativa di servizi e manutenzioni, una lavanderia, un'attività di recupero, riparazione e produzione di bancali, una sartoria. In questi casi occorrerebbe un supporto, anche di marketing e di programmazione, a queste attività.

Occorre poi sostenere il commercio ambulante praticato dai Caminanti presenti a Milano nel periodo estivo. Infine, predisporre percorsi di accompagnamento mirato ai giovani Rom (14 - 18 anni) che si affacciano al mercato del lavoro dopo la scuola dell'obbligo, tenendo conto che sinora le esperienze delle borse-lavoro non si sono tramutate in sbocchi occupazionali.

Una rapido esame della situazione lavorativa mostra, quindi, che, pur di fronte ad un'altissima percentuale di disoccupazione, non esiste il deserto, ma possiamo già contare su varie capacità professionali che necessitano di percorsi diversi.

Intendiamo quindi operare, sempre tramite l'Agenzia, svolgendo un ruolo di mediazione con diversi enti locali e organizzazioni di rappresentanza degli interessi, quali: Confcooperative, Camere di Commercio, Lega delle Cooperative, Associazione Provinciale Albergatori Milano, Scuola di Formazione Edile.

L'abitare
Come nel lavoro, anche per l'abitare le soluzioni non sono univoche.

Mi limito a ricordare che siamo passati da un'esaltazione dei campi sosta come politica valida per tutti (non entro nel merito di un argomento discusso ampiamente in altri capitoli in questo volume) alla loro negazione, senza affrontare il tema chiave della mediazione, necessaria per affrontare il passaggio dai campi all'alloggio stabile. Il risultato è che le esperienze precedenti si sono tramutate in "campi verticali", cioè l'ingresso dei Rom dai campi in quartieri "gagé", parimenti abbandonati e privi di servizi, spesso con una forte presenza di malavita organizzata. Per assurdo, uno dei pochi casi di "integrazione" riuscita, con i Rom che, in mancanza di politiche generali della casa, sono risultati funzionali alle economie sommerse, se non criminali, che permettono il sopravvivere di questi quartieri.

Nel merito, un aspetto minoritario è dato da quelle comunità che tuttora svolgono una vita nomade, come ad esempio i Caminanti. Occorre stabilire aree soste attrezzate per piccoli gruppi, munite di servizi igienici, lavanderia, docce e opere di urbanizzazione primaria per ogni piazzola, senza ripetere errori del passato, quando i campi spacciati come attrezzati mancavano di questi servizi di base. Un altro rischio è che aree simili da provvisorie diventino definitive ed attraggano altri Rom e Sinti che non trovino una sistemazione.

Un caso a parte è poi costituito dai Sinti della missione evangelica zigana (una minoranza nella minoranza!), che da anni si vede negare senza ragione dal comune di Milano uno spazio per tenere i propri raduni religiosi.

Una richiesta che arriva soprattutto dai Sinti e dai Rom harvati è quella di attrezzare micro aree dove potersi installare con la propria famiglia allargata, in piccole comunità di 10/massimo 50 persone. E' possibile anche prevedere progetti di autocostruzione e mantenimento, oltretutto riducendo notevolmente i costi di gestione rispetto ai mega campi di sosta. Esperienze simili sono già in funzione a Guastalla (RE) e Casalmaggiore (CR), con i progetti curati dall'associazione Sucar Drom di Mantova.

Rom harvati e ultimamente anche rumeni si stanno indirizzando verso il recupero e la manutenzione di cascine dismesse o abbandonate, dove potersi installare, dopo averle restaurate (e recuperato così un nostro patrimonio in abbandono) con logiche simile a quelle delle micro aree.

Nei due casi presentati, l'Agenzia, assieme alla Regione, potrebbe attingere ai fondi strutturali europei per finanziare i lavori necessari o per mediare se dovessero verificarsi dei contratti di affitto. Inoltre le persone acquisirebbero i diritti su quanto costruito, ma non sul suolo (dunque non potrebbero rivendere la proprietà senza autorizzazione del Comune); questo per evitare possibili speculazioni.

Molti Sinti e Rom harvati, per uscire dalle logiche ghettizzanti del campo sosta, hanno scelto in autonomia di acquistare privatamente dei terreni agricoli dove sistemarsi con la propria famiglia. Il T.U. 380 del 2001 ha reso illegale installare su questi terreni anche solo una roulotte, paragonandola ad un edificio. Queste famiglie si trovano, spesso dopo essersi indebitate per l'acquisto del terreno, nella condizione di essere cacciate dalla loro stessa proprietà. E' una situazione presente purtroppo su tutto il territorio nazionale, e nessun caso sinora è stato sanato. Anche questo appare come un caso di discriminazione razziale indiretta.

I Rom dell'Est Europa di solito abitavano in case nei paesi di origine e, anche di fronte ad un mercato della casa obiettivamente difficile, potrebbero essere interessati a rientrare nell'edilizia pubblica o privata. Di fronte alla ventilata chiusura dei campi sosta, occorrerebbe stabilire che chi vi abita e si trovasse in una situazione di effettivo sfratto, potesse acquisire un punteggio supplementare per l'assegnazione di casa popolare. Nel caso di accesso all'edilizia privata, di fronte ai probabili timori del proprietario, sarebbe l'Agenzia a sottoscrivere il contratto, garantendo i pagamenti dell'affitto e delle utenze e seguendo le famiglie a cui subaffitterebbe i locali.

Infine, nei casi di fasce particolarmente deboli o problematiche, si potrebbe ricorrere all'housing sociale, prevedendone comunque la temporaneità e approntando percorsi di accompagnamento verso le soluzioni precedenti.

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 20/07/2012 @ 09:02:32, in Italia, visitato 1210 volte)

Segnalazione di Doriana Chierici Casadidio

Considerazioni di una donna

Lei ha mal di denti è andata in una struttura pubblica e il dentista invece di curarle un dente cariato ha deciso di estrarlo senza curarsi dell'ascesso e l'ha mandata via, gli altri denti sono ancora lì cariati e doloranti.
Per un caso fortuito ho saputo del suo bisogno di un dentista, l'ho chiamata ci siamo incontrate e l'ho accompagnata da un dentista che conosco da quando ero bambina e che ho ritrovato dopo 30 anni quando ero in partenza per l'Uganda scoprendo che anche lui stava andando lì ad insegnare gratuitamente il lavo a 16 ragazzi.
Lo chiamo e gli chiedo se può visitare la mia giovane amica e se lo fa gratuitamente. Le ha tolto delle piccole radici, le ha insegnato il modo corretto di curare la bocca, l'ha sgridata perché i denti vanno lavati sempre e se non lo si fa questi si cariano e che diamine a 16 anni non si può avere una bocca conciata così male.
Lei si sente mortificata gli chiede scusa ma lui è burbero ma buono, e le regala spazzolino e molti dentifrici.
Lei per ringraziarlo le regala uno dei suoi disegni, lo scelgo io, è disegnato con fili d'erba, un volto di donna, lui si commuove quando sa che questo è il suo modo per aiutare la famiglia.

Andiamo a mangiare, parliamo un po' e scopro che lei e la sua famiglia, 10 persone in tutto, non vivono in una baracca come gli altri rom, lei è fortunata abita in una casa, casa??? La casa è composta da due stanze dove manca il pavimento, non ci sono le finestre, niente termosifoni per l'inverno e niente frigorifero per l'estate, niente bagno. Ma sono felici perché avendo una casa non devono avere paura della polizia. Questa bellissima casa costa € 380 al mese.

Lei ha 16 anni, studia al liceo artistico e aiuta al mantenimento della famiglia vendendo per le strade i suoi dipinti. Suo padre aiuta nei mercati a scaricare le verdure, quando lo chiamano e riesce a guadagnare in quel giorno €30. Suo fratello è un aiuto cuoco ma non riesce a trovare lavoro perché non sa leggere.
Una famiglia povera ma unita, una famiglia che si aiuta ma che ha bisogno di aiuto. Mi spiega che il problema maggiore non è quello del cibo, ma quello di trovare i soldi per pagare l'affitto e la luce, una lampadina spartana ma che serve in inverno per accendere quelle belle stufette magia soldi. In inverno spendono anche € 1.000 per potersi scaldare. Questo è il loro grande problema, senza un lavoro fanno fatica a pagare e la padrona di casa vuole aumentare ancora l'affitto. Sono inorridita, come può una padrona di casa chiedere così tanti soldi per una casa priva di agibilità chi è questa carogna? Sorpresa la proprietaria è un africana e qui mi prende lo sconforto la rabbia sale. Davvero non capisco, ma come diavolo fa una donna africana sfruttare una famiglia povera, dal suo vissuto non ha davvero preso niente, oppure già nel suo paese era un infame o lo ha imparato da noi che ci sono i poveri dei poveri, gli ultimi degli ultimi?

Come si fa a pretendere un affitto quando questa famiglia non ha diritti per il solo fatto che è rom?
Perché continua ad esistere lo sfruttamento nello sfruttamento, davvero non lo capisco.
Scrivo il mio sconcerto su Twitter e una persona mi risponde con questa frase

"D'accordissimo, ma adesso la casa non ce l'abbiamo manco noi italiani! Lavoro neppure. Quindi?" La mia risposta è il dubbio che ad un italiano si affitti una casa così, lui dubita e insinua il dubbio in me, allora gli rispondo che se anche lui ha questo problema, cercherò di aiutarlo come vorrei fare per questa ragazza e la sua famiglia. Non ricevo più nessuna risposta. Vorrei davvero insultare questa persona, chiedergli se non si vergogna di fare distinzioni fra italiani e rom, come se i rom non fossero persone con dei diritti . Come si permette a scrivere una frase che mi ricorda tanto quelle che ricevevano i meridionali quando venivano al nord in cerca di lavoro. Se non capisce che è grazie a persone come lui che esisteranno sempre poveri, razzismo, differenze e che diamine, cosa gli ha insegnato la vita, a stare nel proprio mondo piccolo ottuso e dal guai a toccarmi la mia erba il mio Ipad e sparisci dalla mia vista che sei solo un inutile insetto.
Che sia chiaro non sono sconcertata, sono arrabbiata, avvelenata, davvero non tollero tanta ignoranza menefreghismo cattiveria ottusità egoismo e stupidità umana.

Perdonatemi ma ho usato dei soldi che mi avete dato per andare in Uganda, li ho usati per dare una mano a questa piccola grande ragazzina che lotta nella società e nella scuola per far sapere che i Rom non sono bestie, che sanno studiare lavorare e che non rubano non indossano oro e argento, che credono in Dio e nella sua bontà. La mia missione è di aiutare chi ha bisogno e in quel momento questa ragazza aveva bisogno, non ho tolto ai bambini ugandesi, a loro arriverà il 99% del vostro aiuto, ma non potevo, non posso non aiutare chi soffre, sia che si trovi in Africa che in Italia

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 19/07/2012 @ 09:06:15, in casa, visitato 1529 volte)

Segnalazione di Stefano Nutini. Anche su

Repubblica Cucine pulite, bambini che giocano, un palazzo rinato così una zona piccolo borghese ha accolto 700 nomadi - dal nostro inviato GIAMPAOLO CADALANU

BERLINO - La prova che sulla convivenza si può investire è a Neukölln, un quartiere di palazzine basse e giardinetti curatissimi. È un rione considerato dai berlinesi fin troppo "spiessburgerlich", cioè piccolo borghese, chiuso al nuovo e al diverso, culturalmente lontano dal confinante Kreuzberg, da sempre roccaforte della sperimentazione e della mescolanza culturale. Eppure proprio qui è nato un esperimento particolare, quando un'immobiliare cattolica ha deciso di restaurare un complesso edilizio per lasciarlo ai nomadi che l'avevano occupato quando era semi diroccato.

Dalla finestra aperta su Harzer strasse numero 65, all'angolo con la Treptower strasse, si vede una cucina pulitissima. Nel cortile interno, bambini con occhi scuri giocano sereni fra due tigli, salutando gli ospiti in tedesco. Sull'intonaco restaurato di fresco spiccano brillanti murales. Questo è il palazzo che i vicini chiamavano "Casa dei topi". Questo è il palazzo che Benjamin Marx, responsabile del complesso per la immobiliare cattolica Aachener, vuole lasciare alle famiglie di origine rom che l'avevano occupato un anno fa: "L'idea è offrire ospitalità a chi viene sempre discriminato", sottolinea il funzionario.

Siamo a due passi dalle locali "colonie", giardinetti dati in concessione a privati, con alberi da frutto, casette in legno di pino, steccati dipinti di bianco e innaffiatori automatici, ma a solo pochi chilometri c'è il quartiere di Marzahn, oggi sfilata di palazzoni del socialismo reale, ma dove un tempo sorgeva il campo di raccolta degli "Zigeuner", gli "zingari", come i nazisti chiamavano le persone di etnia sinti e rom con un termine oggi considerato offensivo. La loro deportazione nel campo di Marzahn era cominciata proprio 76 anni fa, il 16 luglio del 1936, perché bisognava ripulire la capitale del Reich in vista delle Olimpiadi.

La storia proseguì con le deportazioni a Sachsenhausen e poi ad Auschwitz. Il bilancio di quello che in lingua rom si chiama Porajmos, cioè "la devastazione ", fu di almeno 250 mila o 500 mila vittime, ma c'è anche chi parla di un milione e mezzo di persone sterminate, fra "zingari" e persone di sangue misto.

Gli inquilini del complesso di Harzer strasse 65 sono già settecento. La prima ondata viene dal villaggio bulgaro di Fantanele, secondo il quotidiano popolare berlinese BZ tutto è cominciato quando un muratore disoccupato, diventato venditore di döner kebab, ha fatto amicizia con una ragazza romena.

È nato l'amore, poi il giovane è andato a trovare le famiglia di lei. E in pochissimo tempo l'intero villaggio si era trasferito a Neukölln. All'inizio era un panorama di materassi abbandonati, rifiuti ovunque, topi. Poi è arrivata un'immobiliare di ispirazione cristiana, la Aachener. E l'esperimento è cominciato.

Per adesso molti inquilini vivono di assistenza sociale, fanno riferimento cioè alla Hartz VI, il sistema di sostegno per disoccupati. Ma chi può cerca lavoro, chi non può si impegna nel risanamento della casa, sempre sotto gli occhi di Benjamin Marx. E il programma è trasformare le palazzine in un centro moderno, c'è persino l'idea di costruire un piccolo teatro all'interno del complesso.

"Abbiamo buttato via 150 metri cubi di immondizia, abbiamo eliminato i topi. Adesso vogliamo nel complesso di Harzer strasse anche altre persone, non solo rom, abbiamo già altri aspiranti inquilini", dice Marx, amministratore dell'edificio e vero ispiratore dell'operazione. Secondo l'uomo della Aachener, i nomadi che si sono trasferiti in Germania in realtà avevano in Romania un villaggio con case in buone condizioni.

Ma anche a casa loro erano una minoranza, e come tale venivano trattati. "Adesso voglio vivere qui, voglio un futuro tedesco per i miei bambini. Sono contenta perché qui ho anche i parenti, e voglio restare in questa casa", dice una madre con i capelli nerissimi raccolti all'indietro in una crocchia.

In tutta l'Europa, dicono gli attivisti delle organizzazioni pro nomadi, i pregiudizi sono duri a morire, solo nei mesi scorsi un settimanale della civilissima Svizzera ha pubblicato in copertina la foto di un giovane rom con una pistola giocattolo sotto il titolo: "Vengono i nomadi, ondata di furti in Svizzera".

Pure fra i piccoli borghesi di Neukölln è arrivato l'appello della destra xenofoba, ma è caduto nel vuoto. Quando i nostalgici dell'organizzazione "Pro Deutschland" hanno distribuito volantini contro la presenza delle famiglie dei nomadi, nessuno gli ha dato retta. Per ora l'esperimento della Aachener va avanti. I vicini preferiscono ascoltare la fisarmonica di una famiglia di Bucarest, alla festa di quartiere, nel cortile dell'ex "casa dei topi", che i richiami all'odio.

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 19/07/2012 @ 09:05:28, in lavoro, visitato 1401 volte)

E' stata una protesta itinerante quella approdata questa mattina ad Asti e che ha coinvolto i sinti piemontesi specializzati nella raccolta porta a porta di materiale ferroso. Dopo Cuneo e Torino la manifestazione ha toccato anche la nostra città, partendo con un corteo di camion da corso Alessandria, per poi arrivare in piazza Alfieri e piazza San Secondo dove una delegazione di smaltitori di ferro ha incontrato l'Amministrazione. Scopo del corte avere la licenza per lo snaltimento del ferro, senza incappare, come succede ora, in salate sanzioni e sequestro dei mezzi. "Noi chiediamo di venire messi in regola - spiegano i manifestanti - anche dietro il pagamento forfettario della licenza. In questo momento, secondo le leggi in vigore, non possiamo lavorare senza incappare in multe che arrivano fino ai 3.000 euro". I sinti chiedono quindi di avere a disposizione un regolare permesso per raccogliere porta a porta ferro e altro materiale da smaltire in giornata dagli appositi rottamatori. "Il nostro è un impiego che si tramanda da generazioni - continuano - ed è un lavoro che se regolarizzato potrebbe rappresentare il futuro dei nostri figli". Questo tipo di lavoro non prevede inoltre un accumulo del materiale raccolto, particolare che richiederebbe permesse speciali e camion appositi. I raccoglitori infatti recuperano il ferro da cantine o garage e nella stessa giornata lo smaltiscono negli appositi impianti di stoccaggio. Michele Piramide, rappresentante dei sinti, assieme ad alcuni colleghi, è stato ricevuto da una delegazione dell'Amministrazione a cui ha preso parte anche l'assessore all'Ambiente Alberto Pasta. "E' stato un incontro proficuo - spiega il rappresentante -. Gli assessori ci hanno assicurato che prenderanno contatti con altri sindaci piemontesi per capire come agire. Proprio domani a Torino si svolgerà una riunione tecnica".

"Si tratterà di un colloquio strettamente tecnico - ha commentato l'avvocato Gabriella Turco, che tutela gli interessi dei sinti -. Per risolvere questo complicato problema è necessario un intervento a livello regionale".

"Noi non abbiamo appalti - sottolinea la delegazione - e non facciamo depositi, ma dal 1° settembre entrerà in vigore una normativa che non permetterà più ai rottamatori di prendere il nostro ferro e questo rappresenta un problema per entrambe le categorie".

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 18/07/2012 @ 09:31:29, in Europa, visitato 1869 volte)

A cinque famiglie rom, bambini compresi, sgomberate a forza da Belgrado a Niš, città nella Serbia meridionale, viene negata acqua, servizi igienici ed elettricità.

Cinque famiglie rom, 18 persone tra cui una donna incinta che poi ha partorito, sono stati reinsediati in un magazzino abbandonato in via Daniciceva a Niš, senza accesso all'acqua, a servizi igienici o all'elettricità. Sono rimasti senza accesso all'acqua per oltre 10 settimane, da quando sono stati sfrattati da Belgrado il 26 aprile. Attualmente [...] in Serbia le temperature superano regolarmente i 35° centigradi. Anche se le infrastrutture lo permetterebbero, nel magazzino non c'è acqua corrente. Le autorità hanno dichiarato il 20 giugno che l'acqua potrà essere riattivata senza troppe difficoltà, e che sarebbe stata disponibile entro fine settimana scorsa. L'acqua non è ancora stata ripristinata, violando i diritti delle famiglie ad un alloggio, acqua e servizi igienici adeguati. Le famiglie devono prendere l'acqua con contenitori di plastica dalla fontanella più vicina, che si trova in un mercato, a circa 115 metri dal magazzino. Questa fonte non è sempre disponibile, perché il mercato è aperto solo dalle 7.00 alle 15.00, ed anche quando il mercato è aperto viene spesso negato loro da un funzionario locale di potersi rifornire. L'unica fonte alternativa si trova nel centro città a 30' di cammino. Secondo l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) il diritto all'acqua richiede che l'acqua sia disponibile, o nelle immediate vicinanze dove la gente vive,se in uno spazio compreso tra i 100 e e 1.000 metri dall'insediamento, o se ad una distanza tra i 5 ed i 30 minuti (compreso il tempo impiegato in coda), diventa difficile raccogliere più di 20 litri d'acqua a persona, quindi si è a rischio salute. Inoltre, il magazzino non ha servizi igienici adeguati, essendo quelli esistenti insalubri a causa della mancanza d'acqua.

Inviate l'appello prima del 20 agosto a:

Sindaco
Milos Simonovic
Ulica 7 Juli broj 2
18 000 Nis
Serbia
Fax: +381 18 504545
Email: mayor@ni.rs
Salutation: Dear Mayor

Consigliere della città
Dusica Davidovic
Ulica 7 Juli broj 2
18 000 Nis
Serbia
Fax: +381 18 504545
Email: Dusica.Davidovic@gu.ni.rs
Salutation: Dear City Councillor

Delegazione dell'Unione Europea nella Repubblica Serba
Martin Kern
Vladimira Popovica 40/V
Avenija 19a Building
11070 New Belgrade
Serbia
Fax: +381 11 3083201
Email: delegation-serbia@eeas.europa.eu

Inviate inoltre copia alle rappresentanze diplomatiche accreditate nella vostra città.

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 18/07/2012 @ 09:04:38, in Italia, visitato 1923 volte)

Continua la rassegna (totalmente autoprodotta ed autofinanziata) HAI MAI PROVATO IN VIA IDRO?

Mercoledì 25 luglio  ore 19.30 Cena - ore 21.00 presentazione del libro "Milano, fin qui tutto bene" di Gabriella Kuruvilla (l'autrice potrà firmarvi le copie del libro) editore LATERZA - maestro di cerimonie: Mihai Butcovan; Valeria Ferrario leggerà alcuni brani.
Comunità Rom Harvati - via Idro 62, Milano

In un angolo verde di Milano, miracolosamente scampato alle ruspe, esploreremo la città meno visibile e più attiva, con i suoi luoghi e soprattutto i suoi personaggi.

    Fruttivendoli e internet point cingalesi, ristoranti e alimentari sudamericani, macellerie e kebab arabi, centri-massaggi e incasinatissimi bazar di cinesi multitasking dove tra cellulari e computer trovi anche delle parrucche, se il taglio a 8 euro del negozio accanto non è proprio un capolavoro: siamo in via Padova, in viale Monza, in via Sarpi, in piazzale Corvetto, all'Isola e in Porta Venezia.
    Siamo a Milano, città del nuovo millennio, che non è «Parigi, dove paghi di più ma puoi fermarti al tavolino quanto vuoi. Siamo a Milano, dove tutto se fa de pressa: velocemente».
    Siamo in giro con Anita, Samir, Stefania, Tony, Gioia, Pietro, Laura e Lejla, fra panchine e bar dove anche gli incontri e gli amori vanno di corsa.
    Leggi anche la recensione di Igiaba Scego

Ingresso gratuito. Si cena in anticipo al Marina Social Rom, piatti primi e piatti freddi estivi e piatti vegetariani. Cena SOLO SU PRENOTAZIONE (confermare QUI le presenze entro martedì 24 luglio). Grazie e buona serata a tutti!

PS: in caso di maltempo, l'evento si svolgerà al coperto.

Evento realizzato con la collaborazione di Paolo Melissi - Pluriversi

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 17/07/2012 @ 09:19:24, in media, visitato 1520 volte)

Leggere la cronaca con attenzione, perché il titolo potrebbe essere fuorviante. C'è la parola ZINGARI, ma non è dato sapere se i ladri lo siano oppure no. La signora si è fatta truffare da due falsi incaricati, ANCHE perché per entrarle in casa hanno fatto leva sulla diffusa paura degli zingari. Risultato: cassaforte ripulita. (Qualcosa di simile accade quando sui giornali leggiamo un titolo con la parola ZINGARI; in realtà dei non-zingari ci stanno distraendo per fregarci in qualche modo) NdR


BolognaToday Oltre il danno la beffa per un 83enne derubata nel suo appartamento in zona Emilia Levante da due truffatori: spacciandosi per tecnici del gas e allertandola contro presunte ruberie in zona ad opera dei nomadi i due hanno conquistato la sua fiducia... di Redazione[]// 13/07/2012

Oltre il danno la beffa per un 83enne bolognese ieri derubata nel suo appartamento in via Cassino, zona Emilia Levante, da due truffatori. 15 mila euro in gioielli il bottino racimolato dai malviventi, che sono riusciti a mettere a segno il colpo.

LA TRUFFA. La malcapitata è stata avvicinata da due soggetti che l'hanno messa in guardia su presunti furti nelle case ad opera degli zingari. Uno dei due l'ha infatti avvicinata davanti al portone, dicendo di essere un tecnico del gas e offrendosi di aiutarla a portare in casa la spesa. Con alcune chiacchiere e qualche consiglio per difendersi dai ladri, l'uomo ha conquistato la sua fiducia e, una volta nell'appartamento, ha fatto entrare il complice. Questi, mentre il primo teneva impegnata la vittima, ha trovato le chiavi della cassaforte e l'ha ripulita di tutto, rimettendo poi a posto la chiave.

Prima di andarsene, un'altra beffa: uno dei malviventi ha riconsegnato alla pensionata un portafogli e un portagioie vuoti, oggetti che lei ricordava di avere messo in cassaforte. Sorpresa, la donna è andata subito a controllare e ha scoperto di essere stata derubata, ma i due si erano già allontanati.

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 224 225 226 227 228 229 230 231 232 233 234 235 236 237 238 239 240 241 242 243 244 245 246 247 248 249 250 251 252 253 254 255 256 257 258 259 260 261 262 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 274 275 276 277 278 279 280 281 282 283 284 285 286 287 288 289 290 291 292 293 294 295 296 297 298 299 300 301 302 303 304 305 306 307 308 309 310 311 312 313 314 315 316 317 318 319 320 321 322 323 324 325 326 327 328 329 330 331 332 333 334 335 336 337 338 339 340 341 342 343 344 345 346 347 348 349 350 351 352 353 354 355 356 357 358 359 360 361 362 363 364 365 366 367 368 369 370 371 372 373 374 375 376 377 378 379 380 381 382 383 384 385 386 387 388 389 390 391 392 393 394 395 396 397 398 399 400 401 402 403 404 405 406 407 408 409 410 411 412 413 414 415 416 417 418 419 420 421 422 423 424 425 426 427 428 429 430 431 432 433 434 435 436 437 438 439 440 441 442 443 444 445 446 447 448 449 450 451 452 453 454 455 456 457 458 459 460 461 462 463 464 465 466 467 468 469 470 471 472 473 474 475 476 477 478 479 480 481 482 483 484 485 486 487 488 489 490 491 492 493 494 495 496 497 498 499 500 501 502 503 504 505 506 507 508 509 510 511 512 513 514 515 516 517 518 519 520 521 522 523 524 525 526 527 528 529 530 531 532 533 534 535 536 537 538 539 540 541 542 543 544 545 546 547 548 549 550 551 552 553 554 555 556 557 558 559 560 561 562 563 564 565 566 567 568 569 570 571 572 573 574 575 576 577 578 579 580 581 582 583 584 585 586 587

Titolo
Quest'anno ci saranno le elezioni europee. Ti senti coinvolto:

 Per niente
 Poco
 Normalmente
 Abbastanza
 Molto

 

Titolo
La Newsletter della Mahalla
Indica per favore nome ed email:
Nome:
Email:
Subscribe Unsubscribe

 

********************

WIKI

Le produzioni di Mahalla:

Dicono di noi:

Bollettino dei naviganti:

********************


Disclaimer - agg. 17/8/04
Potete riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo il link:
www.sivola.net/dblog.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. In caso di utilizzo commerciale, contattare l'autore e richiedere l'autorizzazione.
Ulteriori informazioni sono disponibili QUI

La redazione e gli autori non sono responsabili per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ai post.
Molte foto riportate sono state prese da Internet, quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non hanno che da segnalarlo, scrivendo a info@sivola.net

Filo diretto
sivola59
per Messenger Yahoo, Hotmail e Skype


Outsourcing
Questo e' un blog sgarruppato e provvisorio, di chi non ha troppo tempo da dedicarci e molte cose da comunicare.
Alcune risorse sono disponibili per i lettori piu' esigenti:

Il gruppo di discussione

Area approfondimenti e documenti da scaricare.

Appuntamenti segnalati da voi (e anche da me)

La Tienda con i vostri annunci

Il baule con i libri Support independent publishing: Buy this e-book on Lulu.


Informazioni e agenzie:

MAHALLA international

Romea.cz

European Roma Information Office

Union Romani'

European Roma Rights Center

Naga Rom

Osservazione


Titolo
blog (2)
Europa (7)
Italia (6)
Kumpanija (2)
media (2)
musica e parole (4)

Le fotografie più cliccate


10/12/2024 @ 06:06:16
script eseguito in 125 ms

 

Immagine
 6 maggio: Djurdjevdan - Herdelezi - la festa di san Giorgio... di Fabrizio



Cerca per parola chiave
 

 
 

Circa 1365 persone collegate


InChat: per non essere solo un numero scrivete /n  e poi il vostro nome/nick

< dicembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
      
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
         
Titolo
blog (506)
casa (438)
conflitti (226)
Europa (986)
Italia (1410)
Kumpanija (377)
lavoro (204)
media (491)
musica e parole (445)
Regole (348)
scuola (335)
sport (97)

Catalogati per mese:
Maggio 2005
Giugno 2005
Luglio 2005
Agosto 2005
Settembre 2005
Ottobre 2005
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024
Dicembre 2024

Gli interventi più cliccati

Ultimi commenti:
BuongiornoE-mail: giovannidinatale1954@gmail.comOf...
28/12/2021 @ 11:20:35
Di giovannidinatale
Hi we are all time best when it come to Binary Opt...
27/11/2021 @ 12:21:23
Di Clear Hinton
 

Locations of visitors to this page

Contatore precedente 160.457 visite eliminato il 16/08/08 per i dialer di Specialstat

 Home page © Copyright 2003 - 2024 Tutti i diritti riservati.

powered by dBlog CMS ® Open Source