Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 05/10/2005 @ 05:36:08, in Europa, visitato 2207 volte)
Da: Pellumb Furtuna (GIMI)
- Rromani Baxt – Tirana
29 Settembre. 2005
Si è tenuto mercoledì di settimana scorsa a Tirana, un incontro tra il
Consiglio d'Europa, il Governo albanese e le OnG dei Rom, per valutare gli
sviluppi della Convenzione Quadro Europea sulla Protezione delle Minoranze e il
corrispettivo piano nazionale, dopo due anni di attività.
Il governo, a dispetto della cronica mancanza di fondi, ha reclamato una
serie di risultati positivi, come la ricostruzione di dozzine di scuole in aree
abitate da Rom. La maggior parte però si trovano effettivamente lontane dagli
insediamenti e meno dell'1% della popolazione scolastica è Rom. Così il
paradosso è che le scuole, pubbliche o private, con l'offerta didattica più
ricca sono di fatto riservate agli studenti non-Rom e non prevedono nei
programmi alcuna attenzione alla lingua e all'identità delle minoranze, mentre
i Rom continuano a frequentare scuole più povere e meno attrezzate. La
richiesta di provvedere anche a finanziare un servizio di minibus per le
famiglie che abitano lontano da scuola, è stata rigettata dai rappresentanti
del governo, in quanto da discutere a livello locale, e non in un simile
incontro. Giunto il mio turno di intervenire, ho iniziato il discorso in
romanès (che ho ricordato essere riconosciuta lingua ufficiale della Comunità
Europea, inoltre c'era un servizio di traduzione simultanea), ma ho dovuto lo
stesso continuare in albanese, per le rimostranze di quanti non volevano
mettersi le cuffie.
Un rappresentante di un OnG non Rom, ha iniziato a illustrare le difficoltà
che la sua associazione incontra nel servizio di scolarizzazione che rivolgono
ai profughi dal Kossovo e dal Montenegro. I soldi per la scolarizzazione di base
sono previsti nel capitolo di spesa europeo, ma non vengono erogati. In compenso
il Ministero con quei fondi ha finanziato corsi di inglese e informatica per
bambini Rom di Scutari, raccogliendo pochissime adesioni dato che l'urgenza
è data dall'imparare a leggere e scrivere. Anche questo rappresentante è stato
interrotto, rimproverandogli che le sue erano critiche personali.
Il seguito della discussione ha evidenziato come le stesse OnG dei Rom vedano
a seconda dei casi, la cooperazione con le autorità in maniera positiva o
negativa, ma limitatamente all'ambito locale, non riuscendo a coordinarsi per
richieste a livello nazionale.
A tale proposito, un rappresentante del gruppo etnico degli Egizi, ha
sottolineato come per la sua minoranza non esista alcuna strategia specifica,
per quanto il loro sia un gruppo ben distinto dai Rom come cultura, lingua e
tradizioni.
I governo ha infine riconosciuto in parte la propria mancanza di iniziative,
lamentando però di non avere il dovuto riscontro da parte delle organizzazioni
o di quanti, tra gli stessi Rom, svolgano compito simili a quelli dei mediatori
sociali.
Da parte delle organizzazioni è stato risposto che l'abbandono dello stato,
nei fatti, ha tratti simili, sia che si affrontino le tematiche scolastiche, che
quelle del lavoro o della casa. Più che di investimenti, la realtà indica un
drastico taglio delle risorse. E a proposito della presunta "mancanza di
volontà nel collaborare", ho dovuto ricordare come le stesse critiche
fatte durante questo convegno, sono presenti in diverse richieste di incontri
col governo, che da anni chiediamo. Ma che queste domande sono sempre rimaste
lettera morta.
[...]
Pellumb Furtuna
RROMANI BAXT ALBANIA
Rruga Halil Bega 30
1000 TIRANA
ALBANIA
Telephone/fax: + 355 436 83 24
Di Fabrizio (del 04/10/2005 @ 05:40:16, in lavoro, visitato 1874 volte)
Da Alexandra Bojadzieva
Program Manager
Romano humanitarno khetanipe ki Republika Makedonija
- K H A M -, Tetovo
Sintesi dell'intervento effettuato all'incontro OCSE "Human Dimension Implementation Meeting"
a Varsavia, settembre 2005:
Ringraziamo per l'opportunità che ci è stata offerta di illustrare un
argomento come quello della disocuupazione tra i Rom, su cui la mia associazione
si batte da 8 anni.
Il nostro impegno è dovuto al considerare la questione
"occupazione" strategica per l'effettiva partecipazione dei Rom al
processo democratico in Macedonia. La disoccupazione nel nostro paese è estesa
alle diverse comunità, sia maggioritarie che minoritarie; questo non toglie che
i Rom siano il gruppo più colpito dal fenomeno. Se gli indici sociali riportano
un preoccupante 40% di disoccupazione generale, ciò ha effetti deleteri nella
stabilità di tutto il paese. Ma tra i Rom il tasso ufficiale è del 70%.
Studi di settore (USAID Labour Market Review of Macedonia - Feb. 2005)
indicano chiaramente che alla base il numero dei Rom in cerca di impiego è
uguale a quello delle altre comunità, ma il tasso di occupazione è
drammaticamente distante.
Nella società macedone dove l'economia è fragile e instabile, i Rom pagano
il basso livello di scolarizzazione, e la discriminazione dei lavori non
specializzati, ma anche la scarsa conoscenza dei loro diritti, l'estesa povertà
e l'esclusione sociale. E' per questo che difficilmente hanno accesso ai
programmi statali di sviluppo economico.
In questo senso, ci sono sforzi per ridurre i divari esistenti, tanto da
parte statale che degli attori internazionali. Ma tutti questi tentativi sono
gestiti senza il coinvolgimento degli interessati (sia Rom che altre minoranze).
Di conseguenza, anche in questi casi si replicano situazioni di esclusione ed
emarginazione dei soggetti più deboli.
Noi chiediamo al Governo:
- Implementazione del Piano d'Azione sottoscritto in occasione del Decennio
dei Rom - in particolare l'introduzione di programmi specifici e urgenti
per la minoranza Rom.
- Aumentare l'accesso e la partecipazione nei programmi nazionali di
impiego.
Ai soggetti internazionali, con particolare riguardo verso l'Unione Europea:
- Monitorare la partecipazione dei soggetti interessati ai programmi di
sviluppo, perché non si replichino i gap esistenti.
- Che venga data priorità ai programmi indirizzati alla scolarizzazione e
all'occupazione dei Rom in Macedonia.
Carissimi,Chi mi legge dai tempi di Pirori, si ricorderà (forse) il periodo dei QUIZ, che in qualche modo sono serviti a fare informazione sui Rom, divertendoci ed arrabbiandoci, ma anche a conoscerci con i nostri lati buoni e no.Superato nella Mahalla il periodo di assestamento...Passo la parola a Tikla:
Sì, credo che i QUIZ siano stato un tentativo riuscito, ma si può fare di meglio. Sto preparando una sorpresa, per rinfrescare i nostri venerdì. Ci saranno ancora domande, ma finalizzate a costruire una storia di cui voi lettori (se volete) sarete i protagonisti. Lo schema di questo gioco, che durerà sino all'estate prossima, lo potrete capire rileggendo questo post. La storia, sarà ospitata in una pagina (in preparazione) esterna al blog, che simulerà un gioco di ruolo. I giocatori dipenderanno dall'umore del Master, ma potranno anche aiutarsi od ostacolarsi a vicenda. Non è un gioco ad eliminazione, ma vi avviso: non sarà facile cavarsela, perché sono proprio le difficoltà a cementare l'unione. Potrà partecipare soltanto chi si iscrive (è gratis, naturalmente!). Per farlo, dichiaratelo qua di seguito, o se avete bisogno, fate tutte le domande che vi vengono. Può darsi persino che qualcuno risponda
Di Fabrizio (del 02/10/2005 @ 13:13:06, in Europa, visitato 2406 volte)
28. 9. 2005 La Televisione Ceca (CT) ha trasmesso un servizio sul crescente
numero di Rom che richiedono asilo dalla Slovacchia. Secondo la trasmissione,
sono stati 500 negli ultimi tre mesi, a causa delle condizioni economiche.
Notizie simili sono apparse anche all'inizio dell'estate, quando il giornale Hospodarske Noviny
(HN) pubblicò la notizia che la maggioranza dei richiedenti asilo nella
Repubblica Ceca arrivavano dalla Slovacchia, aggiungendo che dall'inizio
dell'anno erano stati 150 a chiedere accoglienza nel campo di Vysne Lhoty, 64
nel solo mese di giugno. La repubblica Ceca è diventata di colpo popolare tra i
Rom slovacchi, soprattutto da quando all'inizio dello scorso anno le riforme
sociali del governo slovacco avevano drasticamente tagliato i sussidi sociali.
Con la disoccupazione che tra i Rom in Slovacchia supera l'80%, i tagli alle
spese sociali avevano innestato una serie di disordini in molte città. Durante
l'anno la situazione sociale non è migliorata e così i Rom sempre più
rivolgono l'attenzione a un paese confinante, di lingua e costumi simili.
I primi richiedenti asilo dalla Slovacchia apparvero circa cinque anni fa.
L'anno col maggior numero di richieste (990 casi) fu il 2003. Nel 2004 il numero
crollò a 129 casi. Sembra, che la maggior parte dei Rom slovacchi non sia a
conoscenza del fatto che come cittadini europei, possono raggiungere la
Repubblica Ceca senza passare attraverso la procedura d'asilo. Il governo Ceco,
da parte sua, stima in un migliaio all'anno, il numero dei Rom slovacchi che
arrivano nella repubblica Ceca senza richiesta d'asilo.
Dzeno Association
Di Fabrizio (del 02/10/2005 @ 12:35:26, in Europa, visitato 1918 volte)
Da: Bashkim Ibishi
Source: Koha Ditore 2, Epoka e Re 4
La Commissione Europea ha espresso preoccupazione per il ritorno dei
richiedenti asilo appartenenti a gruppi minoritari. A proposito della situazione
dei Rom, così si è espresso Olli Rehn, Commissario Europeo per l'Allargamento:
"Si può dire che il processo di rimpatrio è fallito, dato che solo in
13.000 hanno fatto ritorno" Ha poi aggiunto che la posizione dei Rom
kossovari sarà presentata nel rapporto annuale, che dovrebbe essere pubblicato
entro ottobre.
mailing list: Kosovo_Roma_News
Di Fabrizio (del 02/10/2005 @ 11:54:36, in scuola, visitato 1863 volte)
Da: associazione ROZM Daja
Nel quadro della campagna "IL FUTURO E' LA TUA SCELTA" per una sempre maggior inclusione delle donne nella politica, SI è tenuto il primo modulo di studio comprendente:
- Capacità comunicative e di argomentazione;
- Leadership;
- Amministrazione pubblica e politica;
- Principi dell'Unione Europea;
- Democrazia.
[...]
Vi hanno preso parte donne e ragazze Rom di tutto il paese, che avevano precedentemente dimostrato imteresse per l'argomento e l'intenzione di svolgere attività pubblica
Master del corso è stata Anifa Demirovska, giurista e attivista Romni.
Di Fabrizio (del 01/10/2005 @ 17:59:16, in Italia, visitato 1882 volte)
Bovisio Masciago (Mi): contestato l'incarico comunale ad un funzionario ecuadoriano
La lega: "Assumere extracomunitari negli enti locali viola la Costituzione"
Cesarino Monti, leghista e senatore, attacca il sindaco di Bovisio Masciago (comune del Milanese retto da una Giunta di centrosinistra) "reo" di aver affidato un incarico a un architetto originario dell'Ecuador, laureato al Politecnico, sposato con un'italiana, e iscritto all'Ordine degli architetti in Italia.
La prefettura di Milano dà ragione a Monti e comunica al sindaco "la necessità di provvedere alla revoca" del contratto a causa delle "vigenti disposizioni" che non consentono "in alcun modo il conferimento di incarichi dirigenziali a cittadini stranieri".
Ma a Bovisio Masciago non si danno per vinti. "Riteniamo che (la legge, ndr) si riferisca all'accesso al pubblico impiego in via definitiva". L'ecuadoriano ha invece un contratto a tempo determinato, come spiega il sindaco, "un incarico fiduciario fino a dicembre 2006".
"E' la prima volta che in Italia si assume un funzionario comunale pur non essendo cittadino italiano". Commenta Monti. "In generale sono contrario a dare il posto agli extracomunitari. Figuriamoci poi quando la legge lo vieta...".
La vicenda sarà chiarita la settimana prossima quando il prefetto di Milano, Bruno Ferrante, incontrerà il sindaco di Bovisio Masciago.
(29 settembre 2005)
r.m.
Di Fabrizio (del 30/09/2005 @ 20:32:03, in Regole, visitato 3170 volte)
Da: Dale Farm
Ustiben report
Riferimento
Margaret McCann, 33 anni, ha raccontato in tribunale come è stata
distrutta la sua casa, perché gli abitanti di un villaggio non la vogliono come
vicina.
Lei e i suoi tre figli alloggiavano in un pezzo di terra, dopo che suo
fratello l'aveva pagato 33.000 $, lì potevano condurre una vita sicura nel
villaggio di Little Waltham, Essex. Per tre volte ha presentato la richiesta di
residenza al comune di Chelmsford e ogni volta la richiesta è stata rifiutata.L'approvazione
è avvenuta sei mesi dopo che la sua e altre venti famiglie erano state
sgomberate.
"Abbiamo seguito le indicazioni del governo quando abbiamo acquistato
il terreno. Così tutte le mie proprietà sono finite sotto i bulldozer e i miei
bambini sono stati terrorizzati dai dipendenti della Constant & Co. e dalla
polizia". Quanto si era salvato dai bulldozer è stato dato alle fiamme
dagli incaricati dello sgombero, le biciclette, il frigorifero e il generatore
alla fine dell'operazione erano invece scomparsi.
Il tribunale ha anche appurato che l'area in questione non era destinata a
riserva ambientale, ma si trattava di terreno agricolo di proprietà della
famiglia.
Sono innumerevoli i casi simili che vedono sul banco di accusa i consigli
comunali e la compagnia Constant & Co. per violenze private e
danneggiamenti. Grattan Puxon, figura storica di attivista per i diritti dei
Rom, ha aggiornato sugli ultimi sviluppi attorno all'area di Dale Farm:
"I circa mille residenti hanno occupato l'area minacciata di
sgombero. Da parte sua, Constant & Co. ha usato delle autopompe per inondare
i terreni attorno con liquami, allo scopo di di rendere la zona inabitabile e ha
costruito un vallo di quattro metri di altezza atorno a tutta l'area.
Naturalmente, anche questo vallo è una costruzione abusiva, ma questo non
sembra riguardare i comuni coinvolti."
Dopo l'udienza, la famiglia della signora McCann si è posta alla testa di
una manifestazione fuori dal Centro Civico, i manifestanti inalberavano cartelli
di protesta e uno striscione dell'European Roma and Travellers Forum. Alla
protesta si sono aggiunti anche dei locali e degli studenti
[...]
Di Fabrizio (del 30/09/2005 @ 19:42:02, in lavoro, visitato 2797 volte)
Da Unione Tarna Rom
Presentato il 23 settembre il piano dell'associazione giovanile Tarna Rom, per
mediatori socio-sanitari. Durante la conferenza di presentazione sono
intervenuti rappresentanti del Consiglio d'Europa e del ministero della Sanità
e Protezione Sociale e dell'Ufficio per le Relazioni Interetniche della
Repubblica di Moldavia. Erano presenti anche i mediatori socio-sanitari e i
coordinatori medici distrettuali
Contact persons:
Mr. Marin ALLA, project director, president of Tarna Rom
Mrs. Ludmila Bogdan, project coordinator, chief of the Department of Health - Tarna Rom
Tarna Rom: Vasile Alecsandri str. 1, off. 706, Chisinau, Republic of Moldova
tel./fax + 373 22 208 966/208 965
Da Sucar Drom
PROGETTO PER IL CONTRASTO DELLE DINAMICHE DI DISPERSIONE E MORTALITà SCOLASTICA A FAVORE DI MINORI ROM, DELLE LORO FAMIGLIE E DELLA SCUOLA
Ente Morale OPERA NOMADI Sezione di Mantova
ANNO SCOLASTICO 2005 - 2006
Tale progettualità si inserisce nel lavoro di mediazione culturale svolto dall’Associazione Sucar Drom (in convenzione con l’Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Mantova) e integrata nei progetti più ampi “a maro kher” e “intercultura”, condivisi con il Piano di Zona di Suzzara.
Nel Comune di Moglia sono presenti da circa quindici anni quattro famiglie di Rom Gadjikanè (cristiano ortodossi), arrivate in Italia per sfuggire alla guerra in Yugoslavia, loro paese d’origine
Negli anni scorsi il Comune è intervenuto a favore del diritto allo studio, fornendo il minimo indispensabile per la frequenza scolastica (libri, trasporto scolastico, aiuti economici) ed è riuscito ad assicurare una condizione abitativa soddisfacente ad una sola famiglia.
[...]
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