Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 29/09/2006 @ 10:12:32, in Europa, visitato 2276 volte)
E' uscito l'aggiornamento di settembre 2006 di PICUM.org con le notizie e l'evoluzione politica riguardanti i diritti sociali fondamentali degli immigranti non documentati in Europa. Disponibile nel formato Word nelle seguenti lingue: inglese, tedesco, olandese, spagnolo, francese, italiano e portoghese.
Di Fabrizio (del 28/09/2006 @ 10:26:50, in scuola, visitato 2447 volte)
ZALAU - Due scuole di Salaj, una delle quali è portata ad esempio di
segregazione etnica del rapporto 2005 sui diritti umani del Dipartimento di
Stato USA, fanno parte del programma di desegregazione delle classi Rom.
Il progetto chiamato "Impreuna pentru desegregare" (Insieme per la
desegregazione) è coordinato dall'associazione "Sanse Egale" (Pari
Opportunità) di Zalau, assieme alla Prefettura, l'Ispettorato Scolastico, i
comuni di Simleu Silvaniei e Jibou e le due scuole, di due città che ospitano
oltre 2.400 Rom.
Robert Vaszi, presidente di "Sanse Egale", ha inaugurato il progetto il 20
settembre, finanziato con 79.000 euro del Fondo Educativo per l'Etnia Rom. Il
progetto mira allo scardinamento delle classi etniche nelle due scuole di Salaj,
il rafforzamento delle aspettative accademiche dei Rom e il miglioramento della
qualità di studio. Quindi i 70 studenti Rom verranno "spalmati" in classi miste.
I genitori dei ragazzi Rom e quelli di altre etnie avranno una nuove
biblioteca multi-culturale a disposizione, e parteciperanno a corsi
extracurriculari organizzati per alunni, insegnanti e genitori.
Alin Lacatus, consigliere del Dipartimento Distrettuale per i Rom, ha
aggiunto che 70 bambini Rom hanno partecipato assieme ai loro coetanei non-Rom a
campi estivi denominati "Essere differenti è una buona cosa", che puntavano al
miglioramento delle comunicazioni tra gli studenti.
Secondo i risultati, il progetto pilota sviluppato nelle due scuole, sarà
implementato in altre scuole nella regione e nel resto del paese.
Fonte:
Romanian_Roma
Di Fabrizio (del 28/09/2006 @ 10:24:46, in Italia, visitato 2534 volte)
Lettera dell’Asl al Comune: i servizi non sono completi Il campo nomadi da «ritoccare» (s. ro.) VOGHERA. «Si giudica, al momento, insufficiente la dotazione dei servizi igienici e delle docce riscontrati nell’area attrezzata sita in strada Campoferro...». Le conclusioni della relazione dell’Asl non lasciano spazio ad interpretazioni: così com’è, il nuovo campo nomadi (pardon: area attrezzata) non va ancora bene. E cosa si debba fare lo spiega la stessa relazione dell’Asl, stilata dopo un sopralluogo che risale a pochi giorni fa: «Si demanda al signor sindaco, quale autorità sanitaria locale, per i relativi provvedimenti da adottare ai fini della tutela del benessere e della salute pubblica». In pratica: mancano bagni e docce in numero sufficiente, quindi tocca all’amministrazione comunale costruirne di nuovi all’interno del campo. La lettera dell’Asl è stata spedita al Comune e, per conoscenza, anche al gruppo vogherese dell’Opera nomadi: da qui nasce il primo punto di frizione tra amministrazione e volontariato a meno di un mese dal trasloco dei Sinti dal cortile dell’ex caserma alla nuova area attrezzata costruita dal comune a Campoferro con una spesa (per niente trascurabile) di quasi 300mila euro. Il problema sollevato dai tecnici dell’Asl sta in quello che la relazione definisce «rapporto utenti-servizi». In parole povere si sta parlando del numero di bagni che deve essere presente in un’area di sosta attrezzata in rapporto alle persone che ci vivono. Al momento del sopralluogo dei tecnici dell’Asl, il 16 agosto scorso, nell’area di Campoferro c’erano, scrive l’Asl, «quattro servizi igienici più uno destinato alle persone disabili», mentre erano tre «le docce a disposizione all’interno dell’area». Il tecnico del Comune presente al momento del sopralluogo, aggiunge la lettera che è stata protocollata dal Comune, ha assicurato che all’insediamento dei Sinti «verranno inseriti un servizio igienico e tre unità abitative prefabbricate dotate di servizi igienici e doccia». Al “censimento dei bagni” si aggiunge il conto degli utenti del campo: «A detta del portavoce dei sinti - precisa la lettera che l’Asl ha spedito al Comune - all’interno del campo si trovavano corca 70 persone, la maggior parte (oltre il 50 per cento) composto da bambini e minorenni». E dopo aver premesso che le condizione igieniche dei bagni presenti erano sufficienti, l’Asl chiede un intervento ulteriore al Comune. L’Opera nomadi, che ha ricevuto per conoscenza la relazione dell’Asl, si spinge più in là e a sua volta scrive al Comune. «Non nascondiamo lo stupore di fronte alla lettara dell’Asl: l’assessore ai servizi sociali affermava che il campo aveva superato il collaudo, mentre la situazione dei ervizi igienici era e resta insufficiente». Detto questo, l’intervento dell’Opera nomadi prosegue con una sorta di invito alla collaborazione: «Vorremmo conoscere la tempistica con cui (l’amministrazione) intende sanare le problematiche indicate (dall’Asl) al fine di garantire un minimo di tutela del benessere della famiglie sinte e, soprattutto, dei loro bambini. Come previsto, infatti, lo spostamento dal centro città all’area periferica e isolata di Campoferro ha già causato numerose difficoltà e grande disagio psicologico sia tra gli adulti che tra i minori». A questa segnalazione, l’Opera nomadi aggiunge quella di una serie di problemi che si sono evidenziati con le prime piogge: dal cedimento in alcuni punti della pavimentazione in asfalto dell’area, fino al parziale allagamento del sottopasso che è l’unica via di accesso all’area. Va detto che, dopo un primo intervento di poche settimane fa, ieri pomeriggio erano in corso lavori per il riassestamento del fondo del campo nomadi in modo da evitare allagamenti con le piogge autunnali. (26 settembre 2006)
Di Fabrizio (del 27/09/2006 @ 18:53:32, in Europa, visitato 2458 volte)
Da Radio Praha via Czech_Roma
Un'intervista informale offre la possibilità di incontrare una delle più interessanti figure nella Repubblica Ceca d'oggigiorno. Gabriela Hrabanova - specialista nell'informazione con un piede in due mondi [18-09-2006] By Rob Cameron Ascolta in lingua originale 16kb/s ~ 32kb/s
Radio Praha ha recentemente riportato la crescita allarmante dei ghetti Rom, dove vive un terzo dei 250.000 Rom del paese, senza lavoro e una vita stentata davanti a loro. Un gruppo che sta tentando di portare i Rom fuori dal ghetto e di integrarli nella società ceca è l'organizzazione degli studenti Rom Athinganoi. Rob Cameron ha intervistato recentemente Gabriela Hrabanova, 27 anni e direttrice del gruppo.
"Sono nata in una famiglia mista. Mia madre è di origine romani e mio padre è ceco. Alla domanda se mi considero Rom: sì definitivamente. Anche se a volte è dura, perché non sembro Rom.
Difatti. Hai occhi blu e non sei scura di pelle. Puoi essere confusa per una ceca, una bianca. "Sì. In molti mi considerano ceca. Ci vuole tempo perché capiscano chi sono realmente e vedano le mie altre caratteristiche personali. Poi cominciano a rendersi conto che non sono una tipica ceca, ma che c'è in me qualcosa di mischiato. Me ne sono accorta definitivamente quando studiavo all'università. Frequentavo il college Anglo-Americano di Praga, dove molti studenti arrivavano dall'estero. Mi consideravano Ceca, poi quando si cominciava a parlare, dicevano "ma tu sei differente dagli altri, sei più amichevole degli altri Cechi ecc." E così spiegavo loro che sono mezzo-sangue, orgogliosa di esserlo."
E' stata una decisione cosciente, di identificarti con la parte Romani del tuo carattere? O è avvenuto naturalmente con la tua crescita? "Mentre crescevo è avvenuto naturalmente, perché avevo una forte unione con la parte Romani della mia famiglia. Mia madre ha cinque fratelli e sorelle, così la nostra è una famiglia grande ed estesa, e con tutti i membri di questa famiglia mi sono trovata bene. Naturalmente, questo vale anche per la mia famiglia ceca, che però è meno estesa e i legami sono più tiepidi."
I due nuclei familiari vanno d'accordo tra loro? "Mia madre e mio padre sono divorziati, e non comunicano molto tra loro. All'inizio non è stato facile."
E credo che avere il piede in due scarpe Rom e bianca - ti abbia messo in una posizione ideale per diventare direttrice di Athinganoi. "Sì, a volte dico che è una specie di valore aggiunto, perché comprendo tutti e due i mondi. Posso comunicare facilmente con i Rom, perché non ho confini né soprattutto pregiudizi e stereotipi. A volte sono loro che li hanno verso di me."
Perché non sei Rom al 100%. "Proprio così. A volte lo noto all'inizio dei discorsi."
Non ti prendono seriamente, è così? "Sì, occorre tempo, e devo fare appello alla mie capacità. Ma ci sono abituata. L'altra cosa è che anche il mondo non-Rom è un grande valore aggiunto. Perché così posso comunicare facilmente con i politici, con i rappresentanti pubblici. In questo caso il vantaggio è che non mi identificano come Rom all'inizio, e mi dicono cose che altrimenti terrebbero per loro."
Intendi discorsi razzisti ? "Esatto."
Come rispondi? "Dico - scusatemi, io sono anche Rom e mi sento offesa. Siete sicuri di quel che dite? - Succede spesso, devono cambiare. Talvolta dicono - Sì, ma tu sei un'eccezione. Ed io rispondo - Non sono un'eccezione. Ho un'organizzazione e ci sono 100 o 200 altre persone come me, forse di più. Non sono un'eccezione. - Questo mi da la possibilità di parlare e mostrare un altro punto di vista, un'altra possibilità di vedere i Rom. Non partendo dall'anti-ziganismo o dai sentimenti anti-Rom, ma cercando veramente di parlare assieme, anche spiegando semplicemente che preferiamo essere chiamati Rom e non zingari."
Sulla differenza tra "Rom" e "zingari" -ho sentito qualcuno dire che "zingaro" è un termine più accurato perché "Rom" si riferisce ad una tribù specifica. E' così? "C'è del vero in ciò che dici. Prima di tutto, Rom è il nome di una nazione, ma possiamo anche considerarlo una tribù. E' parte della lingua. Se io dico "me som Rom" significa "Sono umano". Oppure "me vakerav Romanes", "parlo il Romani". Per questo chiediamo di chiamarci Rom, perché è una parola che deriva dalla nostra lingua. Il fatto è che ci sono differenti tribù, e che quella Rom originaria nel tempo si sia divisa in gruppi differenti, e non tutti i Rom vi si riconoscono. Ci sono Sinti, i viaggianti, abbiamo i Bajas in Ungheria, che vogliono essere chiamati "Tsigane". Dobbiamo allora considerare la diversità tra questi gruppi. Invece la parola "gypsy - zingaro" viene da "Egitto", perché quando i Rom arrivarono nei paesi di lingua inglese, dissero "Arriviamo dall'Egitto, siamo Egiziani". da cui il termine "gypsy - zingaro". Quel termine non è accurato e non riflette la storia, e secondariamente viene da fuori."
Hai impiegato anni ad aiutare la tua comunità e a migliorare le reazioni con la società maggioritaria. Hai notato progressi? "C'è una specie di contraddizione. Da un lato comunità marginalizzate, aumento della disoccupazione, gente che non può comperare il necessario. Dall'altra arte, la gente si integra nella società. Ci sono sviluppi tanto nel bene che nel male."
Quindi qualcosa migliora o qualcosa peggiora. "Esattamente. E' difficile stabilire un punto fermo. Anche per la mia organizzazione, Athinganoi, cerchiamo di portare esempi positivi. Mostriamo studenti Rom alle superiori ed all'università, così da far capire che ci sono persone in grado di diventare insegnanti, dottori, avvocati..."
Come gestisci questa situazione? Non ti trovi mai a pensare - Ne ho abbastanza. Ho speso tutte le energie per questo. Dovrei trovarmi un lavoro ben remunerato e dimenticare la mia comunità e i suoi problemi. Ho un vantaggio, perché ho lavorato tre anni in un'agenzia di pubblicità per tre anni dopo aver terminato gli studi superiori. Ho conosciuto da vicino il mondo degli affari e dopo tre anni non ne potevo più di questo mondo commerciale. Naturalmente, a volte mi sento stanca, penso di dare tanto e di non ricevere indietro altrettanto. Ma ho imparato ad essere felice per le cose semplici che accadono, come un altro studente che decide di proseguire gli studi, quelli che ce la fanno e ottengono un diploma, chi vuole studiare da dottore. Questo è ciò che mi da energia, perché anche se non vedo cambiamenti nel sistema, li vedo nelle persone. E passo passo questo mi da l'energia per continuare.
www.athinganoi. cz
Di Fabrizio (del 27/09/2006 @ 10:52:43, in Europa, visitato 2481 volte)
Fundación Secretariato Gitano - La rivista
in pdf
Di Fabrizio (del 26/09/2006 @ 10:32:59, in Italia, visitato 2443 volte)
Da: osservAzione
COMUNICATO STAMPA (25.09.2006)
«Molti pregiudizi e poca partecipazione»: i risultati di una ricerca empirica
condotta da OsservAzione per OSCE/ODHIR sulla partecipazione politica di rom e
sinti in Italia
La ricerca, condotta da un gruppo di ricerca di osservAzione coordinato da Nando
Sigona, è stata commissionata e finanziata da OSCE/ODIHR e CPRSI (Contact Point
for Roma and Sinti Issues). Il rapporto finale, intitolato “Political
participation and media representation of Roma and Sinti in Italy. The case
studies of Bolzano-Bozen, Mantua, Milan and Rome”, presenta nel dettaglio i
risultati della ricerca che ha guardato a partecipazione politica e
rappresentazione mediatica di rom e sinti. Segue una sintesi delle conclusioni
della ricerca.
La partecipazione di rom e sinti alle ultime elezioni amministrative, sia come
elettori che come candidati, è stata estremamente limitata, sebbene, tenuto
conto delle passate elezioni, ci sono stati alcuni segnali positivi. Ciò è
accaduto nonostante l’assenza di iniziative istituzionali dirette a favorire e
promuovere la partecipazione politica di queste comunità alla vita politica. Al
contrario, spesso le amministrazioni locali (si veda per esempio il
trasferimento voluto dal comune di Roma di molte famiglie rom in aree rurali al
di fuori del grande accordo anulare) attuano politiche che, direttamente o
indirettamente, scoraggiano e ostacolano la partecipazione di rom e sinti.
Nelle quattro città dove abbiamo svolto la nostra ricerca (Roma, Mantova, Milano
e Bolzano), tre membri di queste comunità si sono presentati come candidati al
consiglio comunale, anche se uno solo, il
candidato di Mantova Yuri Del Bar, è riuscito a farsi eleggere.
Nonostante gli insuccessi, queste candidature hanno svolto un ruolo molto
importante nella direzione di rendere la questione rom e sinti una questione di
cittadinanza e partecipazione e non solo di pubblica
sicurezza. Esse rappresentano un precedente ed un riferimento importante per rom
e sinti in altre città d’Italia.
Il dibattito politico su questioni concernenti rom e sinti, durante il periodo
elettorale, si è sviluppato principalmente sul tema della sicurezza, del degrado
urbano e dell’accesso/sfruttamento delle risorse sociali da parte di queste
comunità. Nel dibattito, la voce dei rom e dei sinti si ascolta raramente,
contribuendo alla disumanizzazione della figura rom e sinta che viene presentata
come un “problema” e che richiede, secondo l’appartenenza politica di chi
interviene, l’intervento di assistenti sociali o della polizia. È indicativo il
fatto che spesso, negli interventi delle varie piattaforme politiche, temi che
riguardano rom e sinti italiani siano trattati nelle sessioni dedicate agli
immigrati.
La copertura mediatica di temi riguardanti rom e sinti appare di frequente
distorta, incompleta e carente di una qualsivoglia forma di approfondimento.
Gran parte degli articoli sono dedicati a furti, comportamenti asociali,
elemosina e folklore. Insieme a questi, i campi nomadi sono largamente uno dei
soggetti principali degli articoli pubblicati.
Un aspetto cruciale della copertura mediatica della stampa è l’assenza della
voce di rom e sinti. Nonostante il numero significativo di notizie riportate,
raramente hanno la possibilità di esprimere il loro punto di
vista e rispondere sui media.
osservAzione - centro di ricerca azione contro la discriminazione di
rom e sinti, è un’associazione di promozione sociale impegnata in attività
dirette alla lotta all’anti-ziganismo e alla promozione dei diritti di rom e
sinti in Italia.
Il testo integrale del rapporto (in inglese) è disponibile a questo
indirizzo:
http://www.osservazione.org/documenti/OSCE_ITALYv1.pdf
La scheda di sintesi della ricerca (in italiano) è disponibile a questo
indirizzo:
http://www.osservazione.org/comunicatistampa/partecipazione_sintesi.pdf
Per ulteriori informazioni: Nando Sigona
postmaster@osservazione.org /
+441865483071 o Lorenzo Monasta 3394993639
Di Fabrizio (del 25/09/2006 @ 10:25:43, in Europa, visitato 2451 volte)
BUCAREST - Una ricerca sociologica condotta da ORICUM, col supporto del
British Council, presentata il 13 settembre, mostra la discriminazione verso
i Rom e i pregiudizi verso le minoranze. La ricerca riporta una giovane
generazione non molto democratica o sensibile alla diversità, alla
proattività o all'altruismo.
Gli abitanti di Cluj, nella Romania nord-occidentale, sono i più
virulenti verso la minoranza ungherese: "Potrei morire a sentirli parlare in
ungherese sull'autobus. Dovrebbero tutti parlare in rumeno, anche in
famiglia", "Hanno ottenuto troppi privilegi. Vogliono un'università
etnicamente ungherese, finanziata dal governo rumeno."
I più giovani di Iasi, Romania orientale, non sono meno tolleranti: "La
loro mira è la Transilvania. Mi indigno quando in giro per le regioni della
Romania, l'etnia ungherese rifiuta di parlare rumeno. Mi chiedo cosa
direbbero se dovessi offenderli in rumeno", i più giovani a Barlad, Romania
del sud est, rifiutano fermamente di avere dei vicini di etnia ungherese.
"Stanno creando una piccola Ungheria nel centro della Romania.
Semplicemente, stanno invadendoci. Circa il 95% delle persone qui attorno
sono Ungheresi. Dovrebbero aderite al volere della popolazione maggioritaria
e smettere di lamentarsi e di chiedere."
La maggior parte dei giovani che hanno preso parte alla ricerca, mostrano
la loro intolleranza: A Bucarest: "Spesso prendo la metropolitana e incontro
Rom appiccicosi. So che non dovrei discriminarli, ma loro non dovrebbero
puzzare"; un altro dice categorico: "Ho avuto esperienze spiacevoli con loro
e non li voglio nella mia città o paese o nel continente dove vivo.
Dovrebbero finire in fondo al mare".
Come soluzione per eliminare il fenomeno della discriminazione, il gruppo
ORICUM propone un processo di rimarcazione: "Tutte le minoranze affrontano
problemi connessi alla loro denominazione. Immaginate le prime 20 parole che
si presentano nella vostra mente sentendo la parola Rom... Le varie
organizzazioni devono coinvolgersi nel cambiare l'immagine della minoranza,
portandone avanti i valori positivi, di cui i singoli individui siano
orgogliosi," dice Razvan
Crisan, direttore esecutivo di ORICUM.
Se alcune delle figure prese a modello dai più giovani appaiono logici,
come Bill Gates,
Martin Luther King, Gandhi, la regina Elisabetta I, Emil Cioran, altri
modelli sono più confusi, come Angelina
Jolie, Irinel Columbeanu, DJ Tanenberg, Adolf Hitler, 50 Cent, o Rex Hunt.
Fonte:
Romanian_Roma
Di Sucar Drom (del 24/09/2006 @ 11:54:01, in blog, visitato 2329 volte)
Caserta, bottiglia incendiaria contro i rom?
La notte del 17 settembre a Caserta, nell'insediamento dei Rom Khorakhanè,
si è sviluppato un violento incendio che ha distrutto la roulotte di una
famiglia. Da una prima ricostruzione dei fatti, a cura dell'Opera Nomadi
Sezione di Caserta, le modalità di sviluppo delle fiamme e il racconto della
famiglia fanno pensare ad un attentato incendiario. Si è chiesto agli
Inquirenti di svolgere un'approf...
Violenze
Alcuni giorni fa due notizie ci hanno molto colpito. Si tratta di due storie
di violenza sessuale che colpiscono in maniera diversa. La prima vede
protagonista un Sinto Italiano che è accusato di violenza sessuale su una
donna di trentaquattro anni. La seconda vede protagonista un prete che è
stato sorpreso in auto con un ragazzino rom mentre lo molestava
sessualmente. Episodi diversi, il p ...
Il
Ministro al suo primo giorno di scuola
Mentre da molte zone dell'Italia riceviamo segnalazioni sulle difficoltà nei
processi di scolarizzazione dei minori Rom e Sinti, la stampa nazionale ha
evidenziato la visita di Fioroni, Ministro della Pubblica Istruzione, in una
scuola media romana, dove sono iscritti molti minori immigrati e rom
europei. Di seguito uno dei tant...
Notizie dall'Europa
Siamo in contatto da alcuni anni con organizzazioni in tutto il mondo che
ogni settimana ci inviano notizie dai rispettivi paesi. Le notizie arrivano
in inglese ma la nostra struttura è in difficoltà a tradurre le tante e-mail
che giungono ogni settimana. Per questa ragione pubblichiamo queste notizie
in inglese. Se qualche nostro lettore, con tanta pazienza, fosse interessato
a tradurre ne saremm...
Bellinzona, Chiasso (CH), continua la polemica sui Sinti e i Rom
I deputati leghisti, anche in Svizzera hanno la Lega Nord, Lorenzo Quadri e
Rodolfo Pantani ha inviato un'interrogazione al Consiglio di Stato dal
titolo "Area nomadi di Chiasso: a che gioco giochiamo?". "Lo scorso venerdì
1° settembre - si legge nel testo - la polizia comunale di Chiasso, con la
collaborazione della polizia cantonale, ha ottenuto la partenza di una
carovana
Napolitano, le minoranze sono ricchezza per la societa' e ponte fra culture
"Le minoranze costituiscono un elemento di arricchimento per la società ed
un ponte di inestimabile valore fra le culture". Lo ha detto il presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione del 60° anniversario
dell'Accordo sull'Alto Adige, firmato a Parigi il 5 settembre 1946. Nel suo
messaggio al Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Lorenzo Dellai,
e al Presid ...
Svizzera, 150'000 franchi alla Fondazione "Un futuro per i nomadi svizzeri"
La Fondazione "Un futuro per i nomadi svizzeri" conserverà il suo contributo
annuale di 150'000 franchi. Dopo il Consiglio degli Stati, anche il
Nazionale ha rinnovato in serata a Flims (GR) il credito-quadro per gli anni
2007-2011, ossia 750'000 franchi in tutto. Attiva dal 1997 sotto l'egida
della Confederazione, la Fondazione si sforza di migliorare la vita
quotidiana dei sinti...
Gipsy Kings, "Pasajeros" è il nuovo album del gruppo francese
Esce venerdì "Pasajero", nuovo album dei Gipsy Kings. Il gruppo ritorna con
questa prova a quel sound acustico che accompagna i raduni sinti nel sud
della Francia. Prodotto da Phillipe Eidel, è condotto attraverso ritmi
gitani che si alternano al fascino della rumba e a momenti stile dance. Il
singolo "La Vida de Gipsy" è una riflessione su cosa significhi essere un
git...
Roma, il Servizio Civile alla Missione diocesana Rom e Sinti
La Caritas Diocesana di Roma partecipa al bando di concorso per la selezione
di 39 ragazzi e ragazze da impiegare in progetti di servizio civile in
Italia ed all’estero (Gazzetta Ufficiale del 15 settembre 2006 – Serie
Concorsi ed Esami). Possono partecipare al bando giovani di cittadinanza
italiana che abbiano compito 18 anni e che non abbiamo ancora compito 28
anni alla data di scadenza d....
Trieste, Corso di Laurea di Scienze e Tecniche dell'Interculturalità
Ieri, giovedì 21 settembre 2006, a Trieste è stato presentato agli studenti
il Corso di Laurea di Scienze e Tecniche dell'Interculturalità, Facoltà di
Lettere e Filosofia, Università degli Studi di Trieste, dove insegna il
Professore
Santino Spinelli. Il Corso è nato a Trieste, nell'anno 1997, quale
risposta all’invito della...
Trento, corso di
formazione per insegnanti ed operatori
La Provincia Autonoma di Trento, in collaborazione con l'Istituto di Cultura
Sinta, organizza un corso di formazione, denominato pringiarasmi
(conosciamoci, in lingua sinta), rivolto rivolto ad insegnanti ed educatori
allo scopo di fornire loro strumenti atti a sperimentare nel sistema
scolastico alcune metodologie della didattica interculturale, così da poter
consentire ai minori sinti e a ...
BELGRADE, Il Tribunale Serbo sui Crimini di Guerra ha condannato Anton
Lekaj, ex combattente dell'Armata di Liberazione del Kosovo, a 13 anni di
detenzione.
Nel 1999 Anton Lekaj fu coinvolto in crimini di guerra contro civili
kosovari, per torture, rapimenti ed uccisioni
E' la prima sentenza del Tribunale speciale serbo contro un'appartenente
all'etnia albanese in Kosovo, riguardo i fatti successi nel 1998-99.
Iltribunale ha rifiutato la richiesta di Lekaj che il caso fosse
trasferito in Kosovo, amministrato dalle Nazioni Unite dalla fine dei
conflitti.
Non si registrano reazioni da parte del Kosovo sulla condanna.
Di Fabrizio (del 23/09/2006 @ 11:03:21, in casa, visitato 1749 volte)
Tutti in Francia e in molte altre nazioni europee,
ricordano l'ondata di calore dell'estate 2003. Nonostante la Francia abbia
un sistema sanitario onnicomprensivo ed efficiente, l'ondata di calore si
concluse con la morte di diverse migliaia di persone in poche settimane,
soprattutto anziani soli che avevano perso i contatti con i loro familiari.
Questa tragedia ha mostrato il pericolo e la
fragilità della odierna società eccessivamente individualistica,
contrapposta al modo di vita delle comunità Rom, che si basano su valori
totalmente differenti.
Proprio per i forti legami nella comunità, non si sono
registrati morti tra di loro per il caldo. Su larga scala, i Rom europei
hanno preservato la loro forte relazioni di legame. Bambini, adolescenti,
genitori e nonni vivono assieme o comunque a stretto contatto. Il
significato della parola "famiglia" torna indietro a tutto il nucleo
familiare, estendendolo a livello comunitario (vitsa).
L'appartenenza a un gruppo, porta ad essere solidali, al
mutuo aiuto e alla condivisione delle responsabilità, un concetto riassunto
nella parola "phralipe" (fratellanza). Il loro modo di vita comunitario
porta protezione, sicurezza, controllo e direzione. Rende anche più facile
il passaggio delle tradizioni e dei valori culturali da una generazione
all'altra.
Al giorno d'oggi, la nostra società moderna ed
individualistica fornisce stanze piccole per la vita comunitaria. Ma è un
modo di vita che spesso porta a tensioni con la società maggioritaria. Molti
pregiudizi contro i Rom nascono da una visione negativa di questo tipo di
vita comunitario. Si dicono centinaia le carovane "zingare" in circolazione,
mentre invece sono molte di meno. I media europei scrivono di una migrazione
massiva di orde di Rom dall'Europa centrale ed orientale, ma nella pratica
il loro numero è insignificante. Il modo comunitario di vita Rom comporta
conseguenze per l'intera comunità: ad esempio, è inconcepibile che la
polizia svegli tutti i vicini per arrestare un individuo accusati di
crimine, Quando l'arresto riguarda i Rom, la polizia non ha alcuna
esitazione nel coinvolgere tutta la comunità, compresi vecchi e bambini, a
volte distruggendo le proprietà (caravans, case, ecc.) di chi non è
coinvolto in questa storia. Sembra che i Rom - a causa del loro stile di
vita - siano percepiti come un tutt'uno.
Il Consiglio d'Europa ed altri attori giocano una specie
di partita doppia: da un lato lavorano per desegregare i Rom a scuola e
toglierli dai loro insediamenti-ghetto, ma nel contempo devono farlo
rispettando la tradizione Rom, che li tiene assieme. Ci sono Rom che
preferiscono vivere in condizioni disagevoli, piuttosto che dividere il
gruppo parentale. Capita che rifiutino l'appartamento in case popolari, se
questo significasse vivere in blocchi differenti. Qualche anno fa a Skopje,
l'UNHCR ebbe grosse difficoltà nel convincere le famiglie Rom, che da cinque
anni vivevano in un campo, a trasferirsi in confortevoli case private,
perché questo avrebbe significato separarsi. E' importante comprendere le
ragioni di decisioni apparentemente senza senso, senza finire negli
stereotipi. Come tutti, i Rom non amano vivere nello sporco o nella povertà,
solo che difendono il loro tradizionale stile di vita comunitario.
Ignorare questi modelli di cultura Rom, porterebbe a
concludere che i Rom sono disperati e vogliono vivere nello squallore.
[...]
Michael Guet
Head of the Council of Europe Roma and Travellers
Division
Da: Roma_Francais
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