Richiediamo chiarezza. Di Rom si parla poco e male, anche quando il tema delle notizie non è "apertamente" razzista o pietista, le notizie sono piene di errori sui nomi e sulle località
Me Sem Rom: il documentario di tre giovani registi arriva in studio. Ne
parliamo con Davide Falcioni che ci spiegherà perché questo lavoro è stato
realizzato all'interno del Casilino 900. Ci occupiamo anche della mostra "Campus
Rom, c'era una volta Savorengo Ker" il lavoro organizzato all'interno della
festa dell'architettura.
Di Fabrizio (del 14/06/2010 @ 09:46:09, in casa, visitato 1644 volte)
Dopo tante parole al vento, sotterfugi e promesse non mantenute ora, il
Sindaco di Rho vorrebbe dare il ben servito alle persone che con pieno diritto e
contratto alla mano abitano nella struttura di via Sesia, per far posto ad una
discarica o a qualcosa di simile.
In questi giorni ci siamo imbattuti nel Sindaco di Trezzo che, come il Nostro,
non ha trovato di meglio che annunciare alle famiglie sinte che abitano in quel
comune, come residenti, da oltre vent'anni, che al loro posto sarà previsto
l'allargamento della ricicleria limitrofa. Sloggiandoli.
Un caso o un cattivo esempio di come si amministrano le città di questi tempi?
I bambini di via Sesia li ho visti nascere e crescere a Rho, non altrove,
insieme ai tanti loro coetanei che frequentano le scuole.
Qualcuno nel frattempo è diventato più grandicello e ora frequenta un istituto
superiore, una specie di "miracolo" tra gli zingari..
Ho anche assistito a molti degli accordi sottoscritti con le famiglie rom dagli
ultimi 3 sindaci che hanno governato la città. Patti sempre osservati con
rispetto e solennità dagli zingari ma spesso travisati dai funzionari pubblici
con la menzogna, l'arroganza, il menefreghismo.
Il Comune di Rho ha incassato una bella somma, oltre un milione di euro, dal
Ministro degli Interni, Maroni, Lega Nord, per promuovere l'integrazione sociale
di persone che hanno un nome e cognome, una storia di lunga permanenza a Rho,
non degli ultimi arrivati che nessuno conosce, attraverso interventi precisi di
sostegno abitativo, lavorativo, scolastico e sociale.
Che cosa è stato fatto? Nulla di quanto scritto e dichiarato e nulla o poco
verrà fatto in futuro, al di là delle chiacchiere di circostanza, perché senza
un ruolo di mediazione sociale delle istituzioni (ma capiscono cos'è?), ogni
altro intervento è destinato al fallimento.
Come (e in che misura) verranno spesi i soldi pubblici assegnati? Un progetto è
un po' come un "contratto", definisce cosa devi fare, come, in quanto tempo
ecc., per evitare che i soldi di tutti noi vengano inutilmente dispersi, o siano
trattati come merce di scambio clientelare.
Ma se invece del televisore che hai acquistato in occasione dei prossimi
mondiali di calcio, ti consegnassero a casa solo un disco dvd "vergine"
dicendoti: "adesso puoi registrartele se vuoi… le partite, s'intende", voi cosa
rispondereste al negoziante che vi sta "raggirando" mettendovi tra le mani una
"scatola vuota"?
06/06/2010 - Il Primo Ministro finlandese Matti Vanhanen ha chiesto alla
gente di partecipare ad uno sciopero bianco nel dare soldi per strada ai
mendicanti rom.
Vanhanen ha detto che questo sarebbe la maniera più semplice ed efficace per
affrontare la questione della recente ondata di mendicanti arrivati in
Finlandia, soprattutto da Bulgaria e Romania.
"Non ci vorrebbero molte settimane, e questo fenomeno finirebbe.
Richiederebbe una decisione da parte di tutti nel non dare denaro," ha detto il
Primo Ministro, che parlava con i giornalisti politici durante un pranzo
dedicato a quel tema. L'accattonaggio molesto iniziò ad apparire in Finlandia
circa due anni fa, riporta l'Helsingin Sanomat.
Juha Hakola del Partito Coalizione Nazionale ha già proposto una legge
parlamentare per vietare le elemosine. Sinora il documento è stato firmato da 51
dei 200 membri del parlamento. Vanhanen, d'altra parte, non fa promesse di
cambiare la legge, dicendo che la definizione stessa di accattonaggio è
difficile.
"In Finlandia, migliaia e migliaia di associazioni chiedono denaro; comitati
di genitori chiedono denaro, e partiti politici chiedono denaro. L'intera
società civile è basata sul chiedere denaro," ha affermato Vanhanen. "Dove passa
la linea di demarcazione? Quando qualcuno che indossa un abito gessato chiede
donazioni per una squadra di hockey, o quando qualcuno vestito da mendicante
chiede denaro alla gente ordinaria?"
Vanhanen, che ha dichiarato che l'accattonaggio per strada potrebbe essere
influenzato dal crimine, cosa che rende il reato ancora più ripugnante, ha detto
che la soluzione migliore sarebbe migliorare le condizioni abitative dei Rom.
Di Fabrizio (del 16/06/2010 @ 09:23:19, in casa, visitato 1919 volte)
Segnalazione di Monica Rossi
INURA sta per International Network for Urban Research and Action. Quest'anno
a Zurigo si terrà un'importante conferenza sull'urbanesimo contemporaneo alla
quale parteciperanno ricercatori di tutto il mondo.
Titolo della conferenza è: "The New Metropolitan Mainstream", Zurich, June 27 to 30, 2010
The last 20 years of urban development were marked by enormous urbanisation.
Asia, Africa and Latinamerica experienced a tremendous growth of their cities.
Besides urban sprawl a huge range of cities and metropolitan regions experienced
a reurbanisation and urban renaissance. Globalisation brought about similar
developments in inner cities, similar strategies of regeneration and urban
transformation, among them culturalisation, privatisation of public goods and
liberalisation of housing. Many regions also experienced an ongoing polarisation
of urban rich and urban poor. The New Metropolitan Mainstream is found in
variations in cities around the globe. The thesis is that there are the same
rules that lead to similar results. INURA's New Metropolitan Mainstream project
compares the developments of the last 20 years in more than 20 cities. This will
be the framework of debates and the discussions of the 20th INURA conference.
Con il mio gruppo di ricerca SMU Research net (http://smu-research.net/smu/italian)
abbiamo partecipato producendo un poster su Roma ed una mappa che si aggiungerà
alle altre prodotte da altri gruppi di ricerca provenienti da tutto il mondo.
Accanto al New Metropolitan Mainstream, che sarebbe la città "pianificata", in
Italia ed in Grecia troviamo invece la "città informale", che a Roma in
particolare ha una storia molto lunga che parte dalle baraccopoli costruite dai
migranti italiani ed arriva sino ai campi rom e agli insediamenti informali
abitati da immigrati.
With my Research group SMU Research net, we have participated producing a
poster on Rome and a map that will be added to the others produced by other
research groups from all over the world.
Close to the New Metropolitan Mainstream, which means the "planned" city, in
Italy and Greece we find also the "informal city", which in Rome in particular
has a very old tradition which begun with the shanty towns inhabited by Italian
internal migrants and arrives to the Roma encampments and migrant informal
dwellings
06/06/2010 - Circa 400 miglia a est di Praga, nella confinante Slovacchia,
che
si separò pacificamente dalla Repubblica Ceca non molto tempo fa, si trovano
le due comunità profilate nel documentario "In a Cage" della Roma Press Agency.
Secondo l'agenzia stampa ceca Mlada Fronta, la Slovacchia ha oltre
800 insediamenti romanì, isolati dalla comunità maggioritaria. Secondo il
giornale slovacco Sme.sk, il conto sarebbe di
circa 700.
Questi insediamenti di solito hanno tassi molto alti di disoccupazione (in
alcuni casi vicino al 100%) e mancano di servizi basici come acqua corrente,
fognature, elettricità, gas o raccolta dei rifiuti.
Gli insediamenti presentati nel documentario del 2006 "In a Cage", sono il
villaggio di Rankovce, vicino alla città di Kosice, e la comunità di Podskalka.
Ci che mi ha impressionato è che nonostante l'isolamento, la mancanza di
opportunità e la povertà profonda dei residenti, hanno trovato modi per
preservare la loro dignità, di stabilire l'auto-governo e la routine quotidiana,
e focalizzarsi nella speranza per il futuro, specialmente riguardo l'istruzione
per le giovani generazioni.
Direttrice-produttrice del documentario è Kristína Magdolenová, giornalista
per i diritti umani ed editrice capo di Roma Press Agency. Il suo scopo è di
aprire porte ed abbattere le barriere di pregiudizio tra la popolazione
maggioritaria ed i Rom, ma anche suonare un allarme sulla grave situazione dei
Rom che vivono segregati.
Ha detto Magdolenová:
"Il nostro scopo era di aprire la porta al mondo dei Rom. Per mostrare
loro che la maggioranza non li conosce, attraverso i loro problemi
giornalieri, gioie e preoccupazioni. Per mostrare la loro faccia reale senza
pregiudizi, senza paura della loro alterità, senza fraintesi. Per mostrare
che la società slovacca gioca con la comunità rom, li spinge sempre più al
margine di questo gioco troppo pericoloso. Un gioco con potenziale umano,
che può anche essere rivolto contro di loro. Il film vuole puntualizzare che
siamo vicini alla mezzanotte e che dobbiamo smetterla di giocare questo
gioco pericoloso."
Anche la Repubblica Ceca, dove andrò per la mia borsa di studio, ha seri
problemi riguardo la segregazione abitativa. I Rom sono discriminati nel mercato
del lavoro ed in quello della casa. Ma di questo parlerò in un altro post.
L'eccellente documentario "In a Cage" sulle comunità rom isolate isolate, si
può vedere
QUI.
Di Fabrizio (del 17/06/2010 @ 09:06:32, in Italia, visitato 1830 volte)
Venerdì 18 giugno alle 11.30 presso il negozio civico Chiamamilano in
Largo Corsia dei Servi conferenza stampa della Federazione Rom&Sinti insieme con
la partecipazione di Andrej Mirga, rappresentante dell’OSCE e Nicolae Gheorghe
esponente del Roma Center for Social Intervention and Studies e gli abitanti dei
campi di Milano
Venerdì 18 giugno alle ore 11.30 presso la sede di Chiamamilano in largo
Corsia dei Servi la Federazione Rom&Sinti insieme convoca una conferenza stampa
per porre due questioni.
La prima. Dopo i 271 sgomberi dei campi irregolari che hanno coinvolto un
migliaio di rom rumeni che sono tuttora presenti sul territorio comunale,
l’amministrazione ha annunciato la chiusura di quattro campi regolari:
Triboniano, Novara, Idro e Bonfadini. Questa chiusura riguarda circa 1000
persone di nazionalità italiana, macedone, kosovara, bosniaca e rumena del cui
destino non si sa nulla.
La seconda. Altrettanto rilevante e assolutamente non trasparente è la questione
che riguarda la gestione dei 13 milioni di euro che il ministero degli interni
ha stanziato per la “soluzione” del problema rom a Milano.
Dopo i violenti fatti di maggio con gli scontri in via Triboniano e il sequestro
dei rom nel campo su questi argomenti è calato un silenzio che preoccupa la
Federazione Rom&Sinti insieme che rappresenta 19 associazioni delle comunità rom
e sinte.
Alla conferenza stampa parteciperanno gli abitanti dei campi coinvolti nella
chiusura, Andrej Mirga, rappresentante dell’OSCE e Nicolae Gheorghe esponente
del Roma Center for Social Intervention and Studies
Grazie per l’attenzione
Per informazioni: Dijana Pavlovic, vicepresidente della Federazione Rom&Sinti insieme tel.
3397608728
Di Fabrizio (del 17/06/2010 @ 09:34:26, in lavoro, visitato 1793 volte)
Venerdì 18 giugno, alle ore 18 presso la Città dell’Altra Economia in Largo
Frisullo (portico della Pelanda) nell’ambito di Geografie Extravaganti –
Passaggi ad Ovest : luoghi di incontro con e tra donne
migranti,
il Laboratorio Manufatti Donne Rom presenterà
una relazione su Formazione, lavoro e integrazione tra donne
Rom e italiane (relatrice Cristina Rosselli Del Turco)
Gli interventi saranno accompagnati dalla lettura di poesie e testi tratti da:
"Passaggi a Ovest" a cura di Paola Splendore, "Il colore della solitudine" di
Sujata Bhatt, "Quelle voci dal vuoto" di Guido Tassinari e da cantiin lingua
madre
...parlare di se stessi, ma siate gentili se faccio
un'eccezione. Un invito ai lettori milanesi ad una serata per conoscersi meglio
e sentire buona ed autentica musica
Lunedì 21 giugno 2010, alle ore 21,00, al Circolo ARCI Martiri di Turro
(ingresso gratuito con tessera ARCI), Via Rovetta, 14 a Milano
Incontro dedicato a "MAHALLA - ROM E SINTI DA TUTTO IL MONDO"- il sito web di
informazione sul "popolo del vento", organizzato dall'Associazione La Conta
in collaborazione con Mahalla - Rom e Sinti da tutto il mondo
Il particolare Fabrizio Casavola farà conoscere le storie, i
racconti, le cronache, le testimonianze, i progetti e le iniziative culturali
più significative raccolte nell'ambito del lavoro pluriennale della redazione
del sito. Parteciperanno altresì alla serata Ernesto Rossi, dell'Associazione
Aven Amentza – Unione di Rom e Sinti e Associazione ApertaMente di
Buccinasco, Erica Rodari, dell'Associazione Punto Rosso ed
altri studiosi e mediatori linguistico-culturali che ci parleranno di alcune
loro esperienze realizzate nel corso del tempo. Concluderà la serata il
bravissimo violinista Rom George Moldoveanu, che eseguirà alcuni dei
brani più belli e significativi tratti dal repertorio violinistico zigano,
capaci di dare emozioni uniche.
GEORGE
MOLDOVEANU E' un bravissimo violinista solista e direttore d’orchestra. Figlio d’arte,
a 15 anni si esibisce nel suo primo concerto pubblico. A 33 anni è già direttore
di un complesso di musica popolare e fino all’ ’89 dirige l’Ansamblul Doina
Doljului di Craiova (Romania), per poi diventare primo violino di uno dei più
importanti complessi romeni, l’Ansamblul Maria Tanase, pluripremiato in numerose
tournées all’estero (Parigi, Atene, Sofia, Il Cairo, ecc.). A Milano dal ’99
George Moldoveanu ha suonato all’ Auditorium del Centro Bonola, a Radio
Popolare, al Palalido (presentato da Gaetano Liguori e complimentato da Dario Fo
e Franca Rame), alle Vie dei Canti, manifestazione promossa da Comune di Milano
e Arci, all’ Università Cattolica, alla Provincia di Cremona, all' Università
Statale di Milano e in varie altre occasioni. George ha al suo attivo uno
spledido cd "Iubire de femeie" 2003, Romania. George suona anche nelle strade e
piazze della nostra città nonché ai matrimoni, nelle feste di compleanno e
popolari, facendo conoscere ed apprezzare lo splendido repertorio violinistico
zigano.
Vi saremo altresì grati se vorrete dare diffusione elettronica all'iniziativa
di cui sopra e/o diffondere la stessa tra le persone che ne possono esservi
interessate. Vi ringraziamo in anticipo.
Di Fabrizio (del 18/06/2010 @ 09:21:10, in blog, visitato 2407 volte)
Questo post (non è farina del mio sacco), è dedicato a
Giancarlo Ranaldi, che ringrazio per le informazioni e gli spunti che ogni
tanto mi da. Una piccola precisazione, conosco Miguel Martinez, l'autore
del post originale, da qualche anno, ed in passato ci scambiavamo spesso
opinioni. Mi aveva già raccontato brevemente questa storia ambientata ad Imola,
e recentemente l'ha descritta per esteso sul suo blog. Buona lettura.
Una decina di anni fa, abitavo a Imola e avevo in casa dieci amici Rom.
La faccenda era meno problematica di quanto potrebbe sembrare: io me ne stavo a
tradurre al mio computer, loro a guardare la televisione, allattare la bambina
piccola e raccontarsi i loro sogni o a esaurire le loro poche schede telefoniche
con chiamate interminabili a cugini sparsi per mezzo mondo. La cosa più
preoccupante era che avevano riempito il frigorifero di sacchi di carne,
comprati a poco prezzo su chissà quale mercato alternativo, ma le romnijà sono
attente casalinghe, e il sangue che colava sul pavimento, lo pulivano subito e
non dovevo mai pensare a fare da mangiare.
Così, tra una traduzione e l'altro, avevo un buon argomento per rispondere a chi
mi urlava sui forum virtuali, "parli bene tu, se ti piacciono tanto gli
zingari, perché non te ne prendi uno in casa?"
In quel periodo, avevo conosciuto a un tavolino in piazza l'allora segretaria
della Lega Nord, una giovane signora molto energica che alternava i volantinaggi
contro gli extracomunitari al suo lavoro di donna delle pulizie in case private.
Giovanna - la chiamerò così - aveva ovviamente le idee tutte sbagliate, ma era
onesta, coraggiosa e dotata di un notevole senso dell'umorismo.
Un giorno, nell'ambito delle solite cose inter-multi-culturali in cui eccellono
le giunte di sinistra, avrebbe dovuto esibirsi al Teatro Comunale di Imola la Kocani
Orkestar, un vivace gruppo di musicisti Rom della Macedonia,
sassofoni, trombe e clarinetti, con tutta l'ebbra allegria scaramantica con cui
si caccia l'orrore imminente.
Molto prima, avevo conosciuto un musicista Rom su un treno, che ascoltava nastri
con le strane melodie islamo-slavoniche dei sufi bosniaci, e mi raccontava dei
pericoli del suo mestiere: a un suo collega, avevano sparato durante un
matrimonio, perché la sua musica non era piaciuta a qualcuno. La follia,
l'inatteso, la morte, sono sempre in agguato, e per questo occorre battere forti
i piatti e ridere molto.
Ho telefonato al sindaco - impresa non facile, visto che lo avevano appena
cacciato di casa, ma questa è un'altra storia - dicendogli che avevo dodici
profughi Rom squattrinati che avrebbero voluto assistere allo spettacolo. E
così, va detto a suo onore, mi ha fatto avere subito i biglietti.
Come potete facilmente calcolare, i profughi erano solo dieci, insomma ci ho
marciato un po' anch'io.
Un biglietto era per me e uno era ancora da piazzare. Così telefonai a Giovanna,
dicendole che avevo un biglietto in più per il teatro, senza accennarle che
sarei arrivato anche con qualche
amico.
Al teatro, ci hanno dato il palco d'onore, da cui dominavamo dall'alto la folla
di abituali frequentatori di teatro, curati e composti come avviene solo in
provincia, più quella particolare umanità che non manca mai quando c'è qualcosa
di esotico.
Giovanna e la mia banda di clandestini, zoppi, profughi, extracomunitari,
musulmani, zingari e mamme allattanti (tutto in uno e pure moltiplicato) si sono
guardati in faccia, e si sono capiti subito.
Io avevo fatto conoscere molti italiani ai miei amici, ma con poche eccezioni -
tra cui Riccardo
Venturi - erano persone
in qualche maniera mediate, come sono coloro che tollerano
gli zingari nonostante tutto. I Rom, pur comportandosi con grande cortesia,
mi confidavano sempre qualche riserva, notavano qualcosa che non quadrava,
qualche sottile elemento di ipocrisia, che non era altro che la somatizzazione
della buona coscienza borghese.
Che Giovanna fosse a capo della Lega non significava nulla per i miei amici: a
parte la mitica figura di Tito, la politica era un concetto del tutto
incomprensibile per loro, una bizzarra astrazione.
In tanti secoli di difficile convivenza con i gagè avevano affinato invece
un'istintiva percezione che andava all'essenza delle persone: e con Giovanna,
capirono con uno sguardo che si trattava di una persona che non aveva nulla di
falso. Mentre la stessa semplicità non intellettuale che portava Giovanna a
militare nella Lega, la stessa concretezza manuale del suo lavoro, le permisero
di mettersi immediatamente alla pari del gruppo di Rom.
Quella sera, sul palco d'onore, tra il clamore degli strumenti della Kocani
Orkestar, la segretaria della Lega Nord, solo all'inizio un po' imbarazzata,
ballò con Bechir, gioioso e bruttissimo e affettuoso zingaro affetto dalla
sindrome di Down, arrivato in Italia su di un motoscafo, che faceva sempre la
cortesia con i non Rom, di parlare, non in Romanè, ma in un fitto serbo tutto
suo.
Qualche giorno dopo, Giovanna mi telefonò per darmi qualche dritta per trovare
lavoro per uno dei miei amici. Non alla maniera di chi aiuta
gli extracomunitari, ma come si fa tra esseri umani che si danno una mano.
Siccome i Rom mi hanno chiesto spesso di Giovanna, qualche mese fa le ho
telefonato. E' stata espulsa dalla Lega, per chissà quali feroci beghe interne,
fatta fuori da qualche potentato locale; ma dice di credere sempre nell'Ideale.
Forse capite perché mi fa orrore demonizzare o santificare qualcuno come
persona, solo in base al raggruppamento astratto - etnico, politico, religioso,
umano - in cui le incredibili complessità del destino lo hanno fatto capitare.
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