Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 10/04/2010 @ 09:58:47, in Regole, visitato 2053 volte)
Per una volta affermato il principio di non discriminazione.
Il cittadini Sinti possono restare, l’estrema soddisfazione del Naga
I cittadini Sinti italiani di Gambolò possono rimanere. Il TAR di Milano ha
annullato, questo pomeriggio, con sentenza, l’ordinanza di sgombero del Comune
della Lomellina.
Il TAR di Milano accoglie il ricorso presentato per conto dei cittadini Sinti
con il patrocinio del Naga riconoscendo che:
"Non sussiste la situazione contingente di emergenza sanitaria prevista […] in
quanto la comunità Sinti risiede nell’area in oggetto dal molti decenni.
[…]
Inoltre, la situazione esistente sarebbe stata causata dallo stesso Comune di
Gambolò che avrebbe omesso di realizzare il campo nomadi avvalendosi del
disposto della legge regionale 77 del 1989.
Il reale scopo dell’ordinanza impugnata sarebbe quello di allontanare i
cittadini di etnia Sinti dal Comune di Gambolò per motivazioni politiche e
razziali in violazione del disposto della legge regionale n. 77 del 1989 laddove
prevede la tutela del patrimonio culturale delle etnie tradizionali nomadi e
semi nomadi, nonché la partecipazione delle popolazioni nomadi alla
predisposizione degli interventi che li riguardano."
"Siamo molti soddisfatti" dichiara l’avvocato Pietro Massarotto, presidente del
Naga e, estensore del ricorso, "perché in controtendenza rispetto al clima
dominante è stata, per una volta, riaffermata la prevalenza della tutela delle
minoranze a scapito di presunti motivi di ordine pubblico, dichiarati, di fatto,
dal TAR del tutto strumentali".
Di Fabrizio (del 11/04/2010 @ 09:07:16, in Italia, visitato 1649 volte)
Quasi 500 mila euro per 20 telecamere a circuito chiuso??!!! (negli stessi campi che si vuole chiudere )
Ditemi ancora che i ladri sono gli zingari.
Per ricordare:
Da
Roma_ex_Yugoslavia
Macedonian Information Agency
Skopje,
6 aprile (MIA) - Vorrei che ognuno vedesse la Macedonia attraverso i miei
occhi, perché la mia visione è cosmopolitana. Lasciate vivere per sempre questo
piccolo, ma bellissimo paese, ha detto la cantante
Esma Redzepova-Teodosievska,
decorata martedì dal presidente
Gjorge Ivanov con
l'Ordine di Merito della Macedonia.
"Attraverso la sua autenticità e la perfetta performance vocale, Esma ha
promosso in tutto il mondo la musica rom e macedo[]//ne, diventando un
impressionante nome internazionale nella musica", ha detto il presidente Ivanov.
Secondo lui, l'ordine è stato concesso a Redzepova-Teodosievska per
l'affermazione della Macedonia, la sua grandezza musicale e il lavoro di
beneficienza.
"La cerimonia di oggi si tiene solo due giorni prima dell'8 aprile, Giornata
Mondiale dei Rom. La comunità rom è una parte integrale della società macedone.
Esma ne è una figura di spicco per i suoi sforzi per il miglioramento della
situazione sociale ed economica dei Rom. Esma è un esempio del rovesciamento
delle barriere che arriva dal talento, dalla volontà e dalla perseveranza", ha
sottolineato Ivanov.
Definita da molti come la "Regina Rom", Esma Redzepova-Teodosievska ha detto
che quell'ordine appartiene alla sua gente, perché non avrebbe ottenuto il
successo se non fosse stato per loro.
"Questo è un riconoscimento per tutti i cittadini, di tutte le nazionalità
che vivono nella Repubblica di Macedonia", ha aggiunto.
Esma Redzepova-Teodosievska è nata a Skopje nel 1943. Ha ottenuto i primi
successi ad un concorso canoro di Radio Skopje quando aveva 11 anni. In seguito,
iniziò a cantare con l'orchestra di Stevo Teodosievski, collaborazione durata
per circa 30 anni.
A seguito del loro matrimonio, Ema e Stevo adottarono 47 bambini e tennero
oltre 2.000 concerti umanitari. Esma e l'ensemble Teodosievski incisero 108
singoli, 20 album, 15 CD ecc. Nel 1976, all'edizione inaugurale del "Festival
della Musica e delle Canzoni Rom" a Chandigarh, India, venne ufficialmente
proclamata regina della musica rom. Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti.
ik/fd/13:33
Ultimamente sono fissato con le poesie di Paul Polansky
ESMA
Nessun altra sessantenne
vestita con informi pantaloni rossi
ed una informe camicetta rossa
che sembra una danzatrice del ventre in pensione
di duecento libbre
avrebbe potuto farcela -
lamentando nella sua canzone
di essere stata
una vergine di quattordici anni
venduta
ad un vecchio
che già aveva una moglie.
Ma Esma, scialle nero
a coprirle testa e viso,
non solo gridava la sua canzone,
ma faceva anche piangere
tutti gli uomini del pubblico.
Come un vecchio pugile.
Esma ha perso le gambe,
ma non il pugno.
Di Fabrizio (del 12/04/2010 @ 09:27:10, in Italia, visitato 3595 volte)
Questo articolo del Financial Times mi è stato segnalato per
primo da Eugenio Viceconte. In molti lo hanno linkato e citato, ma credo che
sinora nessuno lo abbia ancora tradotto integralmente. Ci provo, anche perché
l'articolo originale è ora disponibile solo ai lettori registrati
By Gabriella Bianchi in Rome
"Moriremmo piuttosto che andare via," dice Hasco Rustic, dando
orgogliosamente ospitalità nel container di metallo dove vive.
Rustic è un portavoce dei 350 zingari bosniaci nel campo di Tor De Cenci che
dividono con un piccolo gruppo di Macedoni ai margini meridionali di Roma. Tor
De Cenci si trova dove dovrebbe sorgere la pista del progettato gran premio
automobilistico di Roma, programmato per il 2013. E' anche uno dei molti
insediamenti che il sindaco Gianni Alemanno intende chiudere, per raggruppare
circa 6.000 zingari stranieri in una dozzina di "villaggi della solidarietà"
fuori dalla città.
"Siamo stati qui per 15 anni e siamo ben integrati nella comunità. I nostri
bambini vanno qui a scuola e abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno - cucina,
TV, doccia," dice Rustic.
A febbraio, tra le fanfare dei media, Alemanno ha fatto il primo passo nel
suo Piano Nomadi di 28 milioni di euro, sigillando i cancelli di Casilino 900,
il più grande campo illegale d'Europa. "Oggi si fa la storia," dichiarò.
"Abbiamo cancellato questa vergogna con la cooperazione degli zingari e dei
comitati cittadini."
Il piano discende dalla riprovazione pubblica quando uno zingaro rumeno
assassinò una donna locale. L'evento venne strumentalizzato nella vittoria alle
elezioni del 2008 di Alemanno e la chiusura di Casilino era un elemento chiave
nella campagna del centrodestra nei sondaggi regionali dell'ultimo mese.
Anche se il governo centrale di Silvio Berlusconi [...] dichiarò nel 2008
"un'emergenza nomadi" nazionale, delegò le soluzioni alle autorità locali. A
differenza di altre città, come Milano, che stanno sgomberando gli zingari senza
proporre alternative, Roma sta cercando di mediare dei patti nei grandi campi,
mentre chiude quelli più piccoli con la forza.
Ma, sotto gli occhi della comunità internazionale, Tor De Cenci sta
resistendo a trasferirsi in una landa desolata a 10 km. di distanza.
I suoi residenti sono preoccupati di essere ulteriormente tagliati fuori
dall'integrazione nel quartiere, specialmente i bambini affronteranno problemi
nel frequentare la scuola. Un'altra paura comune è di essere obbligati a
mischiarsi con comunità con inimicizie di vecchia data. Began, 27 anni e nipote
di Rustic, ricorda come uno dei suoi parenti fu ucciso in una disputa in un
altro campo. "Ora vogliono metterci assieme. Non se ne parla", dice.
Gli zingari che verranno trasferiti sono stati identificati, tra l'altro, per
casellari giudiziari. La polizia ha preso le impronte di chi aveva più di 14
anni e preso foto segnaletiche. "Questo ci permetterà di distinguere le mele
buone da quelle cattive," dice Sveva Belviso, assessora alle politiche sociali,
che vuole restaurare a Roma "il decoro e la legalità". Ha detto "Non vogliamo
accogliere chi infrange la legge nei campi pagati coi soldi pubblici."
Amnesty International intende fermare gli sgomberi forzati e sta premendo
perché Roma riconsideri i suoi piani, dicendo che i nuovi campi sono inadeguati
ed impongono la segregazione.
Navanethem Pillay, Alto Commissario ONU per i Diritti Umani, questo mese ha
visitato un campo e ha detto che l'Italia deve fare di più per promuovere
l'integrazione. "Spostare i Rom dai campi illegali a quelli autorizzati non è
una soluzione adeguata," ha detto.
Ma Roma elimina l'edilizia popolare, dice Belviso, "volente o no", Tor De
Cenci deve spostarsi perché la città non può permetterselo. "Inoltre," aggiunge
"il sindaco Alemanno ha programmi costanti per lo sviluppo della zona con la
Formula Uno."
Ci sono 50 container vuoti tra i 200 che aspettano i nuovi arrivi a Castel
Romano, un campo costruito sei anni fa. Non c'è acqua potabile e nessun albero a
dar ombra. I Bosniaci che sono già lì si lamentano di dover andare a riempire i
contenitori dell'acqua a 8 km. di distanza.
Belviso concede che i rinnovamenti del sindaco partiranno solo dopo il
reinsediamento di tutti gli zingari. Vede Castel Romano diventare un
"laboratorio di produttività", con formazione al lavoro e collocamento. Ma per
questo non ci sono fondi, Roma sta cercando supporto europeo.
Date le precedenti promesse non mantenute, gli zingari di Tor De Cenci sono
scettici ed hanno chiamato un avvocato per contrastare lo sgombero.
Secondo un censimento della Croce Rossa, a Roma ci sono 7.200 zingari, anche
se unanimamente si ritiene che siano un migliaio di più.
Un importante sviluppo permette agli zingari dell'ex Jugoslavia di fare
richiesta di protezione umanitaria per regolarizzare il loro stato. Molti degli
stimati 3.500 a Roma non hanno status legale - di per sé è già un crimine.
Sinora, circa 500 hanno fatto richiesta.
Thomas Hammarberg, Commissario europeo per i Diritti Umani, preme
particolarmente per una risoluzione sul destino dei bambini senza status legale
in Italia. L'European Roma Rights Centre, una OnG, dice che fornire protezione
umanitaria agli zingari senza status era "un passo nella direzione giusta". Ma
ha anche espresso preoccupazione sulla mancanza di trasparenza e sulla minaccia
di espulsione che pende su quanti sono in attesa di risposta.
Gli incaricati del comune rifiutano di dichiarare quanti sinora sono stati
espulsi.
Nel frattempo, circa 800 zingari, soprattutto rumeni, sono sottoposti a
pressioni economiche e politiche per accettare biglietti d'autobus "per il
ritorno a casa" pagati dal comune.
Dopo due anni che viveva sotto il cavalcavia Palmiro Togliatti, Marinella
dice di avere raggiunto il punto di rottura vedendo suo figlio giocare a calcio
nel fango usando un topo morto. La baracca colava, mentre lei si rompeva
la schiena a trasportare acqua. Mendicare era l'unica maniera di sopravvivere.
Sono tornati alla cascina di sua madre a Craiova.
Copyright The Financial Times Limited 2010
Di Fabrizio (del 12/04/2010 @ 09:47:11, in media, visitato 2046 volte)
Segnalazione di Barbara Stazi
Inchiesta su razzismo e linguaggio dei media a partire dagli episodi di
Casilino 900, pubblicata e radiodiffusa in occasione del 21 marzo 2010, Giornata
internazionale contro il razzismo, a cura di radio Meridiano 12. Le inchieste di
Radio Meridiano 12, contro il razzismo, l'informazione che non discrimina.
Roma, 9 aprile 2010. Qual è il rapporto tra i mezzi di informazione e la
comunità Rom? L’informazione che raggiunge i cittadini è distorta? I titoli dei
quotidiani, i lanci dei notiziari televisivi, i mass media in genere. Che
reazione provocano? Raccontano fatto o suscitano emozioni?
La prima delle inchieste di Radio Meridiano 12 indagherà questi argomenti,
attraverso la voce dei rom e degli altri cittadini, le testimonianze di
operatori del settore. Fra integrazione mancata, informazione distorta e annunci
dell’amministrazione comunale.
"In media Rom" è la prima di un ciclo di inchieste di analisi del fenomeno
razzista nel nostro Paese, a partire della realtà romana attraverso
un'informazione che non discrimina, ma promuove la conoscenza, l'integrazione e
la pacifica convivenza con le minoranze etniche presenti nella nostra società.
Le inchieste di Radio Meridiano 12 saranno fruibili sul sito
radiomeridiano12.com.
L’appuntamento è mensile, ogni sui 97.5 FM ed è iniziato il 20 Marzo 2010. A
cura di Serena Benedetti, Riccardo Di Vanna, Alessandra Fantini, Fabio Ferri,
Luigi Frattolillo, Andrea Nuzzaco, Emanuela Pendola, Massimo Pittarello.
Al seguente link, l'inchiesta radiofonica andata in onda sabato 20 marzo 2010:
http://www.radiomeridiano12.com/index.php?option=com_content&view=article&id=214&Itemid=105
Nelle foto: centrodestra o centrosinistra non fanno differenza, riguardo ai
Rom. E la stampa non manca mai di fomentare il fuoco della discriminazione
razziale.
Contatti: Radio Meridiano 12 - V.le dei Salesiani, 17 - 00175 Roma - tel.
06.7480006 -
97.5@radiomeridiano12.com
Di Fabrizio (del 13/04/2010 @ 09:22:49, in Italia, visitato 1320 volte)
Ricevo da Agostino Rota Martir
Cari tutti,
la situazione dei rom a Pisa, dopo la chiusura del programma "Città Sottili",
sta drammaticamente peggiorando.
Nel dossier che allego [...] (formato PDF, 31 pagine), segnaliamo il caso di una
piccola comunità di rom romeni (cinque famiglie) che da mesi viene sgomberata
sistematicamente, e inseguita ovunque vada ad insediarsi: nel gruppo vi sono
alcune donne in stato di gravidanza, alcune persone anziane e molti bambini.
Tra le altre cose, in uno degli ultimi sgomberi si sono verificate violenze e
minacce da parte del Comandante della Polizia Municipale, dott. Massimo
Bortoluzzi: le famiglie rom hanno deciso di presentare una denuncia-querela alla
Procura della Repubblica, e sono decisi ad andare avanti nonostante le pressioni
dell'Amministrazione Comunale affinché ritirino la denuncia.
So bene che situazioni di questo genere sono ormai diffuse un po' ovunque, e che
i nostri strumenti di intervento - anche a livello internazionale - sono armi
sempre più spuntate, ma chiedo a chi può di darci una mano: inserendo questo
caso in eventuali denunce e dossier, segnalandolo alle autorità (nazionali e
non), e facendone un elemento di informazione e di denuncia pubblica.
Grazie a tutti e a presto
Sergio
Di Fabrizio (del 13/04/2010 @ 09:55:27, in Italia, visitato 1795 volte)
Segnalazione di Marco Brazzoduro
MARTEDI' 20 APRILE ORE 14.30 - 16.30
Aula Magna del Liceo Sc. M. Malpighi Via Silvestri 301, Roma
Interventi di:
● Luca Bravi, storico, Università di Firenze
"L'internamento in Italia e il Porrajmos"
con presentazione di interviste e materiali video
● Graziano Halilovic, Presidente Romà Onlus, mediatore culturale
"La memoria dimenticata e la memoria imparata"
Da
Roma_Daily_News
07/04/2010 - Leninovka è l'unico villaggio della Georgia orientale dove i Rom
vivano compattamente. Attualmente, nel villaggio ci sono 18 famiglie rom,
nessuna scuola o asilo d'infanzia. Tra i 100 Rom residenti nel villaggio nessuno
sa leggere o scrivere. Nonostante l'estrema povertà, 14 famiglie non possono
essere coinvolte nel programma statale di riduzione della povertà. La ragione è
che mancano di documenti personali. Il governo si ricorda dei Rom solo prima
delle elezioni.
Soltanto 10 dei 30 bambini rom vanno alla scuola pubblica nel distretto di
Dedoplistskaro, a 10 km. dal villaggio. Il resto dei bambini passa tutto il
tempo a casa, aiutano gli anziani nella fusione del ferro ed imparano come
preparare le zappe e gli spiedi.
L'unico negozio nel villaggio non funziona da anni. I Rom camminano sino al
distretto di Dedoplistskaro per comprare prodotti e altre cose. Una sola persona
- Vera Denisneko - hauna pensione; la donna ha 84 anni e si lamenta che il
corriere della Banca del Popolo non gliela consegna intera.
Source: Kakheti News Center
Di Fabrizio (del 14/04/2010 @ 09:38:45, in Europa, visitato 1465 volte)
Da
Hungarian_Roma
Brno, 7.4.2010, 22:10
Un nuovo memoriale commemorerà il sacrificio di 12.000 Ebrei e centinaia di Rom
a Brno che perirono nei campi di concentramento della II guerra mondiale. La
città intende erigere il memoriale delle vittime dell'Olocausto in Náměstí 28. října
(piazza 28 Ottobre). Secondo il vicesindaco Daniel Rychnovský (cristiano
democratico), la città sta formando la commissione che giudicherà i progetti. Rychnovský
ha detto ai giornalisti che la città spera di ricevere i progetti per il
memoriale entro la fine di settembre.
Un gruppo di esperti che include rappresentanti delle comunità ebrea e romanì
sta valutando la composizione della commissione. Il memoriale sarà eretto nel
parco sulla piazza, che recentemente è stata modificata. "Lì c'è una stanza per
una scultura," ha detto Rychnovský. La data dell'installazione, la dimensione
del memoriale ed il suo costo dipenderanno dai risultati del concorso. Il
risultato dovrebbe essere noto per la fine dell'anno.
Attualmente non esiste un monumento alle vittime dell'Olocausto a Brno, anche
se quegli eventi sono scritti nella storia della città e nella vita dei suoi
abitanti. Dopo la guerra, 12.000 Ebrei non sono più ritornati a Brno dai campi
di concentramento, e vi rimasero lì solo poche centinaia. "Ogni volta che ci
inorgogliamo della villa Tugendhat, che è un monumento patrimonio dell'UNESCO,
dobbiamo sempre ricordare che venne costruito da proprietari ebrei," ha detto il
vicesindaco.
Negli anni recenti sono stati eretti diversi memoriali che commemorano storie
e personalità del XX secolo. Questa settimana verrà svelata alla facoltà di
legge una statua del presidente cecoslovacco
Edvard Beneš. L'anno scorso in occasione del 17 novembre, il quartiere Bohunice
ha svelato un memoriale sulle vittime del dispotismo comunista. Il memoriale
commemora le sofferenze dei residenti che persero le loro case quando lo stato
gli rese la terra per costruire appartamenti. Tre anni fa venne eretta una
piramide di bronzo in via Roosevelt in onore tante delle vittime della II guerra
mondiale che del totalitarismo comunista.
Czech Press Agency, translated by Gwendolyn Albert
Ricevo e porto a conoscenza:
[...] Sono impegnata da molti anni in progetti di solidarietà per le scuole
delle enclavi serbe di Kosovo e Metohija. Ora sto organizzando uno
spettacolo/evento di danza di cui vi accludo il programma e le finalità. Mi
piacerebbe poter contattare un gruppo di danze rom da inserire nel programma
(gli artisti sono professionisti, semiprofessionisti, e allievi di danza
orientale, danze balcaniche, danze ebraiche, flamenco, tango, ecc. e ballano
tutti per beneficenza e a titolo gratuito) per condividere questo momento di
gioia e di arte e per promuovere la conoscenza del ricchissimo mondo delle
danze e della musica rom (a Venezia ultimamente ho seguito con Lucia Zahara
un seminario di danze turco-rom, una bella esperienza) e quindi mi rivolgo a
voi per sapere se è possibile. grazie, a presto Marilina Veca -
amiciziaitaloserba@gmail.com
RINASCEREONLUS
"TEMI, RITMI E DIGRESSIONI: DANZANDO NELLE DIASPORE"
Evento organizzato da RINASCERE ONLUS/Progetto AMICIZIA ITALO-SERBA
nell’ambito del programma ARCA DI PACE patrocinato da Comunità Montana dell’Aniene
e Provincia di Roma
In collaborazione con il Centro Culturale e di Danza “MASIR" Via Cavour 183
A
sabato 15 maggio 2010 ore 20.30
presso il Centro"MASIR" via Cavour 183 A
con ingresso per il pubblico dalle ore 20.00
ingresso per lo spettacolo Euro10,00, devoluto in beneficenza per i progetti
allegati
PROGETTO “ARCA DI PACE" 2009 IN COLLABORAZIONE CON PROVINCIA DI ROMA E
COMUNITA’ MONTANA DELL’ANIENE.
PER LE SCUOLE SERBE DI
ZUPČE “BLAGOJE RADIĆ" (MUNICIPALITA’ DI ZUBIN POTOK – KOSOVO E METOHIJA)
BRNJAK “PETAR KOČIĆ“ (MUNICIPALITA’ DI ZUBIN POTOK – KOSOVO E METOHIJA)
SCUOLA ITALIANA REFERENTE PER IL GEMELLAGGIO CON LA SCUOLA DI ZUPČE:
“CIRCOLO DIDATTICO TIVOLI 2 “IGINIO GIORDANI" (-ROMA)
SCUOLA ITALIANA REFERENTE PER IL GEMELLAGGIO CON LA SCUOLA DI BRNJAK:
“CIRCOLO DIDATTICO SUBIACO" (ROMA)
SCUOLA ITALIANA REFERENTE PER IL GEMELLAGGIO CON LA SCUOLA “BRANKO RADICEVIC’"
DI CERNICA: “CIRCOLO DIDATTICO EDUARDO DE FILIPPO - COLLEVERDE" (ROMA)
E per la scuola per bambini non vedenti “Los Pionieritos"di BEJUCAL
Provincia La Habana Cuba.
“Rinascereonlus", presidente Maria Lina Veca, si occupa da anni delle
enclavi serbe del Kosovo: fra le attività principali, in collaborazione
d’intesa con il Ministero per Kosovo e Metohija della Repubblica di Serbia,
con la Provincia di Roma - Comunità Montana dell'Aniene, con le scuola di
Roma e Provincia, con l'ambasciata di Serbia a Roma, la partecipazione al
progetto "Arca di Pace", che prevede gemellaggi e ospitalità a bambini di
scuole in situazioni di disagio, con il patrocinio del Ministero
dell'Istruzione italiano. “
Rinascere Onlus con "Arca di Pace" ha posto in essere con successo per la
prima volta nel settembre 2007 e per la seconda volta nel settembre 2008 un
progetto di ospitalità e gemellaggio fra la scuola "Branko Radičevic’"di
Cernica – 35 bambini, due insegnanti e il Direttore della scuola - (Gnjilane)
e la scuola Eduardo de Filippo in Colleverde-Roma. L'ospitalità è stata a
carico delle famiglie ospitanti, della provincia di Roma e Comunità Montana
dell'Aniene, di Rinascere Onlus.
La scuola di Zupče è ubicata nelle vicinanze di Zubin Potok, Nord Kosovo,
non lontano da Kosovska Mitrovica, mentre la scuola “Petar Kočić" si trova a
Brnjak, dove dovrebbe insediarsi la missione Eulex a controllo di un nuovo “gate"
di ingresso nel territorio: in questi villaggi vivono piccole comunità serbe
in condizioni di continuo e costante pericolo per la situazione “border line"
del territorio e per la presenza di criminalità e terroristi. La scuola
“Blagoje RADIĆ", che comprende 8 classi per complessivi 108 alunni, e la
scuola “Petar Kočić", che presenta 6 classi per un centinaio di alunni,
segnalate e proposte nel progetto “Arca di Pace" dall’Associazione Rinascere
Onlus - da molti anni attiva sul territorio a favore della minoranza serba-
hanno mostrato grande disponibilità ed accoglienza per costruire una cultura
di pace ed attuare un fattivo gemellaggio con l’Istituto “Iginio Giordani",
anche al fine di realizzare scambi fra i ragazzi e di offrire ai bambini
serbi una opportunità di uscire da quelle “prigioni a cielo aperto" che sono
le enclavi. Il problema dei diritti umani per le minoranze non-albanesi, e
in particolare per la minoranza serba, in Kosovo e Metohija è tuttora
gravissimo. La cosiddetta comunità internazionale continua a chiudere gli
occhi di fronte al fatto che una indipendenza illegittima sul piano del
diritto internazionale e proclamata unilateralmente dalla maggioranza
albanese non può affrontare in modo obiettivo e positivo i problemi di TUTTI
gli abitanti di Kosovo e Metohija. Ci sono circa 250.000 non-albanesi,
residenti in Kosovo e Metohija, che sono stati cacciati dalle loro case e
non vi hanno potuto fare ritorno.
Non si può far passare la sofferenza quotidiana, la mancanza di garanzie, di
diritti, di luce, di acqua, di cibo, la vita in prigioni a cielo aperto, per
"pacificazione": la cultura di pace che il progetto “Arca di Pace" vuol
costruire in Kosovo, come in Bosnia, Cuba, Nepal, Palestina, Israele, Iraq,
ecc., è una cultura di pace concreta e solidale, che non può prescindere dai
diritti, dalla libertà e dalla giustizia.
La guerra delle parole per ora è stata vinta da chi combatte sul versante
opposto della verità.
Non permettiamolo.
Marilina Veca, Presidente Rinascereonlus, progetto ARCA DI PACE
Programma
MILICA OSTOIJC’ giornalista, legge brani di poesie da autori serbi
FRANCESCO ALICINO, attore nel gruppo teatrale in lingua spagnola della
Sezione Culturale dell’Ambasciata di Argentina a Roma, legge i testi in
italiano.
I TEMPO
DIANA STIVALI Danze dei Dervisci
ANNA DERLIPANSKA GAS GAS
NATALIA IVANNIKOVA FARRUCA
SOMBRA QUEMADA, M.Veca, G. Lasagna EL VITO
IRENE DA MARIO GHIR ENTA danza orientale
JOHANNA NUHN AIRE. Flamenco
GRUPPO MASIR
Barbara Sandroni, Martina Lilli,
Silvia Giovinazzi e Diana Battisti TURK MUSIC
GRUPPO ROM TRADIZIONALE
II TEMPO
MARCELO GUARDIOLA
E GIORGIA MARCHIORI TANGO TEATRO
SOMBRA QUEMADA Marilina Veca VOLVER
SIMONETTA LABELLA AZIZA danza orientale
MARILINA VECA/G. LASAGNA Se villana de la libertad su musica di Paco Peña
NATALIA IVANNIKOVA
MILICA OSTOIJC’ giornalista, legge brani di poesie da autori serbi
FRANCESCO ALICINO, legge i testi in italiano.
GRUPPO DANZE EBRAICHE di Eli Sasson
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