Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 15/10/2005 @ 06:05:47, in media, visitato 1801 volte)
da Millecanali Speciale / SPECIALE Un Festival tutto da scoprire A Skopje in novembre avrà luogo una manifestazione singolare e molto interessante che mira a sensibilizzare le Tv e le Radio sulla questione dei Rom, premiando i migliori prodotti sul tema. “Golden Wheel” è il nome della Festival che si tiene nel prossimo novembre a Skopje, Macedonia, giunto quest'anno alla terza edizione. E non è un nome scelto casualmente. Tradotto significa “Ruota d'Oro” e la ruota è il simbolo che campeggia nella bandiera che i Rom hanno scelto a rappresentare la propria identità. La manifestazione, infatti, vuole premiare le migliori produzioni radiofoniche e televisive dedicate ai Rom, alla loro società, alla loro lingua e cultura. Il festival è aperto alle produzioni (documentari, film e altri tipi di trasmissioni) delle Tv di tutto il mondo ma anche a programmi radiofonici che trattino comunque argomenti che riguardano le popolazioni Rom sparse per il mondo e che siano prodotte sia dai Rom stessi (che hanno una serie di Tv e Radio locali sparse per l'Europa) che da non Rom. Ma il “Golden Wheel” sarà anche un'occasione di incontro e di scambio d'esperienze per i broadcaster europei. Consapevoli del diverso livello di sviluppo di produttori e broadcaster Rom e non Rom, gli organizzatori della manifestazione vogliono creare un'occasione per confrontare le diverse realtà e cercare di stabilire varie forme di cooperazione tra i broadcaster. Le produzioni televisive e radiofoniche partecipanti al Festival possono essere inviate, entro il 20 ottobre, nei seguenti formati: Dv-cam, Mini Dv-cam, Betacam SP, S-Vhs, Vhs e DVD, mentre i programmi radiofonici possono essere inviati su DVD o audiocassetta. Non c'è limite alle produzioni che possono essere presentate da una stessa Radio o Tv. Le produzioni devono però avere i sottotitoli o la traduzione in inglese. Per le produzioni televisive verranno premiati: il miglior documentario, la miglior regia, la migliore sceneggiatura, le migliori riprese, la mgliore produzione, la migliore colonna sonora, il miglior video commerciale, il miglior video musicale. Per le produzioni radio verranno assegnati i premi a: miglior programma d'informazione, miglior documentario radiofonico, migliore realizzazione tecnica, miglior radio clip e migliore pubblicità radiofonica. Per maggiori informazioni: TV BTR Nacional, Str. Lazar Licenovski 31-b 1000 Skopja – Macedonia, tel. 00389/2311-0356, fax 00389/2321-6000, e-mail tvbtr@mt.net.mk.
Di Fabrizio (del 15/10/2005 @ 12:38:07, in Regole, visitato 1693 volte)
14-10-2005 Disposto il pagamento di 100.000 SK (circa 3.100 $) a Herman Olah, Rom di 55 anni. Tre anni fa, mentre era con sua nipote, era stato aggredito da due ragazzi, e pesantemente malmenato al grido di "Morirai sporco zingaro!". Otto settimane dopo, mentre era ancora ricoverato, aveva riconosciuto i suoi assalitori.
La Corte Costituzionale è intervenuta sul caso, verificato che le autorità inquirenti non avevano proseguito le indagini, anche se gli assalitori erano stati individuati. [...] Ha negato però le motivazioni razziali dell'azione.
(Written for Dzeno Association by Kim Kasey and Jakub Krcik)
Di Fabrizio (del 15/10/2005 @ 13:41:24, in scuola, visitato 1934 volte)
A proposito di "Tra i Rom aumento l'uso di droghe",
scrive Adam Szoppe su Nordic
Roma
Mi chiamo Adam Parno Szoppe e lavoro presso il Roma Culture Centre di
Stoccolma. Mi sono occupato attivamente del problema tra il 1997 e il 2002.
Vedo che molti assumono stupefacenti, e nessuno sa come smettere...
E' necessario iniziare a collaborare. Nelle comunità ci sono morti per overdose
ogni settimana, ma molti si limitano a stare a guardare:ci sono quanti hanno
perso la e speranze e quelli che viceversa dicono che i tossicodipendenti con il
loro comportamento hanno smesso di essere dei Rom.
La droga è diventata un problema europeo e bisogna agire. In Svezia abbiamo
dato il via a diversi progetti, con informatori, operatori di strada, terapeuti.
[...] che operano negli ospedali, nei centri antidroga, che vanno di casa in
casa.
Dopo 10 anni di duro lavoro, siamo riusciti ad aiutare molti Rom che ne sono
usciti e mostrato a molti genitori come individuare i segnali che loro figlio
assume droghe.
Un lavoro davvero duro, ma tutti devono impegnarsi. [...]
Ame sam Roma ame musaj/muszinas te zutisaras/pomoginas amare manushen.
BAXT ZOR SASTIPE TUMENGE AJ TUMARE MANUSHENGE
Tumaro Pral
Parno
Interviene: Keith Palmroth
Si potrebbe fare molto, ma per la società svedese, il problema semplicemente
non esiste. Mi sono informata se esistessero progetti in merito. Ma non è
neanche possibile capire quanto sia esteso il problema.
Secondo me, è necessario che i gruppi rom si adeguino, formando operatori
sociali e pedagogici. Il problema base è che i Rom vivono le difficoltà di
campare giorno per giorno e che il livello scolastico è insufficiente.
NdR: Sono ignorante, lo ammetto. Sarebbe utile riuscire a raccogliere
commenti e risposte da persone che operano sul problema. Riguardo
all'Italia, ho l'impressione che il problema sia latente da anni, ma non abbia
ancora raggiunto il livello di allarme. Mancano totalmente dati in
proposito, e qui l'Italia sconta la confusione data dalla sua stessa
legislazione.
Ma, a parte le condizioni socio economiche e sanitarie, che sono
mediamente spaventose, credo che il maggior problema sia la reciproca
indifferenza:
- da parte dello stato, che semplicemente non se ne occupa e disconosce
il problema;
- da parte dei Rom stessi, che tendono a rimuovere o negare gli aspetti
positivi e negativi della loro evoluzione storica, con la scusa che la droga
non li riguarda e che quanti di loro siano consumatori o spacciatori, si
siano semplicemente messi fuori dal gruppo. Insomma, la soluzione sarebbe
semplicemente di poter tornare al passato, o di isolare quanti non si
identificano più col passato.
Dinamiche che si sono già viste con altri gruppi sociali e fasce di
popolazione
Rif: Salute
e identità etnica
da Gjulner Abdula e Marc Constandse - "Rromani
Emancipacija" tari Holandija
Il progetto culturale "Bizoagor" si è concretizzato in un CD,
unico sinora nel suo genere per la combinazione di musica e poesia Romani.
I testi sono di Gjunler Abdula e le musiche di Marc Constandse accompagnato
dall'orchestra "Parne Gadje". Il titolo è "Bizoagor/Infinitamente"
e all'interno del CD si trovano i testi bilingue delle poesie.
Sul progetto potete trovare informazioni sul nostro sito www.roma-emancipatie.org
e invece potete ordinarlo via web da www.smokedrecordings.com
. Il CD sarà anche messo in vendita dal 26 ottobre a Skopje (Macedonia); i
fondi raccolti serviranno a finanziare gli studi dei giovani Rrom di Sutka (Skopje)
Pakjivale rajalen thaj rajnalen,
Isiamen tumengje jek loshajmo nevipe, a-adavaj tano so ko barabar keripe buti ko projekti e lileske
"Bizoagor" e orkestareja "Parne gadje",
Iklilo amaro CD. Akava CD si jek bari unikatno buti mashkaro o Rroma, adaleske so avgune fareste si kerdo
asavko projekti koja so sila kombinacija Rromane muzikaja thaj Rromane poezijaja.
I Poezija si hramimi katar o rajo Gjulner Abdula, a e muzikakere kompozicije si kerde taro rajo o Marc Constandse
kojek e orkestareja Parne gadje. Ko jek akava CD akharelapes "Bizoagor". Andre ko CD isi jek tiknoro lil kova so
si i poezija hramimi ki Rromani chib, thaj irimi ki anglikani chib, te shaj haljovena vi e javera manusha so najsi Rroma.
Ako kamena butere te djanen basho akava projekti ka shaj te diken ki amari websaid rig: www.roma-emancipatie.org
ki rubrika nevipe, a te maglen te kinen jek asavko unikatno CD musaj te kinen ki websaid rig: www.smokedrecordings.com.
I promocija akale CD -ske kerasala ki them Makedonija ko foro Skopie ko 26 oktobri akava bersh.
O love so ka bikinelpes akava CD ka djal ki edukacija e Rromane terne chavengje kotar i Sutka.
Ko agor kamas tumengje bah,
Devlesa,
Gjulner Abdula-Abdulaskoro thaj o Marc Constandse
Di Fabrizio (del 16/10/2005 @ 15:51:35, in Italia, visitato 3626 volte)
In Italia, sta montando la febbre elettorale, e contemporaneamente diminuisce l'attenzione alla situazione e alle richieste di Rom e Sinti.
Attenzione, che nella maggior parte ha connotazioni negative o scandalistiche. Eppure, anche dalle notizie che arrivano dall'estero, la mia impressione e' che le rivendicazioni, che spaziano dalla situazione abitativa, alla
sanità. al lavoro, alla scuola - da una parte necessitano di un approccio personalizzato, ma dall'altra sono un indice di una crisi generale che riguarda tanto la
"società maggioritaria", che le minoranze etniche o le popolazioni di arrivo
più recente.
Sfogliando l'archivio di Pirori,
ho ritrovato un post dell'anno scorso (che volete farci: ormai non ci sono più
le mezze stagioni e neanche gli anni senza elezioni)
Martedi 27 Aprile 2004 ore 17:37:35
Uno degli sport nazionali in Italia sono le campagne elettorali.
Durante questa specie di campionati interregionali, i giocatori delle varie squadre cercano argomenti per far presa sui loro elettori. Purtroppo x noi, un argomento che ha sempre molta presa sulla folla è la polemica contro gli zingari brutti, sporchi e ladri. Visto che l'Italia non è ancora il Kossovo (dove il problema zingari viene risolto bombardandoli), non potendo parlare in campagna elettorale di "soluzione finale o altre amenità", la polemica si sposta spesso sul rendere impossibili gli insediamenti nomadi nel territorio.
Quindi, Rom e Sinti hanno il diritto di vivere, ma il + lontano possibile.
Questa polemica anti-zingara è manifesta in ogni periodo dell'anno, così le elezioni svolgono la funzione di cassa di risonanza per questo e per tutta una serie di malcontenti presenti nel corpo elettorale; ciò è dovuto anche al fatto che gli stessi mezzi di informazione danno scarsissimo risalto alle comunicazioni che arrivano dai Rom e dalle loro organizzazioni. Per ovviare a questa mancanza di comunicazione, bisogna quindi utilizzare le varie occasioni di incontri politici per "saltare fuori dai nostri buchi".
COSA FARE:
Occorre preparare un calendario delle iniziative pubbliche in programma nella propria città, quartiere, provincia (privilegiare quelle con rinfresco - dopo vediamo il perché). Preparare e coinvolgere una squadra di intervento nei campi sosta (dalle 5 alle 10 persone), se possibile anche con minori. Studiare gli interventi possibili e documentarsi - individuare chi può fare gli interventi (consiglio di restringere il campo a 3/4 persone massimo).
OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE:
Per la comunità Rom e Sinta:
- capire che la partecipazione alla vita sociale può essere utile e divertente
- familiarizzare con le regole civili e i componenti attivi della società
Per la società gagé:
- è molto facile essere offensivi e razzisti verso chi è assente. Viceversa, se tra il pubblico (che di solito può anche porre domande) ci sono Rom, e sappiamo che è facile identificarli, allora i toni si ammorbidiscono,talvolta l'oratore pur guardandoci come bestie da circo, alla fine aggiunge qualche parola di circostanza sulle tristi condizioni degli zingari. L'importante è che lo faccia in un'occasione pubblica.
- il razzismo è sempre la maschera di altri problemi. Dietro un campo sosta che i cittadini non vogliono, c'è quasi sempre l'ennesimo centro commerciale, un grattacielo, un parcheggio da costruire, quasi mai quell'area sarà a disposizione della cittadinanza... informatevi sugli interessi immobiliari!
- i candidati si fanno belli coi soldi stanziati dagli altri (e pagati dai cittadini). Possono dire che sono stati spesi miliardi per i Rom (che quindi dovrebbero essere dei signori), o lamentarsi perché quei soldi sono stati spesi. Informatevi su quanti soldi effettivamente hanno visto i Rom, su quanto costa una fontanella o l'allaccio dell'acqua. Insomma, mostrarsi attenti e partecipi, come è necessario in ogni democrazia. Se queste spese apparissero gonfiate, proporre, nel quadro democratico, una regolare gara d'appalto, a cui poter partecipare anche come comunità destinataria dell'intervento, nel piano di una razionalizazione degli investimenti. Dimostrare che in un campo vivono manovali, camionisti, muratori, senza lavoro, che potrebbero essere in grado di badare a se stessi.
- comprendere che se quei Rom, che sono lì a discutere, dovessero essere cacciati, dovrebbero ricominciare con gli stessi problemi da un'altra parte, mentre probabilmente nella stessa area o poco distante, arriveranno altre persone, anche di un'altra etnia, ugualmente disperate. Quindi, i problemi non cambierebbero, mentre c'è la possibilità di iniziare a risolverli. Se tra il pubblico c'è un aspirante Bruno Vespa, coinvolgerlo nel siglare un patto con gli elettori... non sarebbe il primo. In caso mancasse questo personaggio, servirà qualcuno che faccia la cronaca dell'incontro (e magari spedisca
QUI il riassunto)
La base di questi ragionamenti è che anche a livello locale, non esistono problemi isolati, e ogni appiglio è buono tanto per presentare il "problema zingari" in chiave positiva o viceversa negativa. Solo che "gli zingari" (e anche il resto della popolazione) esistono indipendentemente dal fatto di essere un problema.
NOTE AGGIUNTIVE:
Scrivevo prima di privilegiare le riunioni con rinfresco. Ecco alcune ragioni:
- chiudere la giornata in attivo e mettere qualcosa nello stomaco.
- a tavola, con calma, siamo tutti meno aggressivi e più facili a socializzare. Quello che non si ottiene nel dibattito politico, può essere raggiunto buttandosi sulle patatine, e ci sarà sempre qualche gagio che alla fine vi avvicinerà e comincerà a parlarvi.
- attenzione al vino... se qualcuno non lo regge, può rovinare tutto il lavoro fatto. Viceversa, un bicchiere offerto all'oratore (se non è astemio) può renderlo loquace il sufficiente.
- nel caso l'iniziativa politica si svolga presso un'associazione "amica", è possibile accordarsi per portare qualcosa di tipico al rinfresco
Di Fabrizio (del 18/10/2005 @ 21:20:12, in media, visitato 2073 volte)
la prima webradio di immigrati
di Paula Baudet Vivanco BOLOGNA – Da alcuni mesi Faustin Akafack non sa più dove parcheggiare la macchina perché non vuole che qualcuno si diverta a graffiarne la carrozzeria. In realtà possiede un ampio garage di venti metri quadri proprio sotto la sua casa, alla periferia di Bologna, nel quartiere Mazzini. Ma ha deciso di mettere le comodità a disposizione di un sogno: al posto della sua automobile c’è ora lo studio di registrazione della prima webradio di immigrati in Italia. Asteriscoradio.com trasmette dal primo di ottobre di quest’anno, 24 ore su 24, e si presenta come “la voce dei nuovi cittadini, per tutti i cittadini”. Per ascoltarla bisogna collegarsi con un computer al sito internet www.asteriscoradio.com e seguire alcune semplici istruzioni.
L’iniziativa si rivolge innazitutto agli immigrati presenti sul territorio di Bologna e provincia. “Ma grazie a internet contiamo di raggiungere persone che vivono in tutta Italia: sia chi usa il computer per lavoro che chi frequenta gli internet point, i phone center e i ristoranti etnici dove la nostra radio potrebbe andare in onda grazie all’accesso gratuito via internet” spiega Faustin Akafack. L’80 per cento delle trasmissioni sono in italiano, la lingua che permette agli immigrati di diverse nazionalità di comunicare tra loro, il resto sarà costituito da programmi in inglese e francese. Grande protagonista delle trasmissioni: la realtà dell’immigrazione in tutti i suoi aspetti. Con l’obiettivo di aiutare i cittadini stranieri nella lora vita in Italia, “come ad esempio si propone di fare ‘Slow News’, il giornale radio in italiano facile” spiega Akafack. “La trasmissione andrà in onda ogni tre giorni e si concentrerà su tre notizie date all’interno dei giornali radio o telegiornali della Rai, spiegando il significato delle parole in modo che siano comprensibili a tutti”.
La paternità di Asteriscoradio.com, a cominciare dall’idea, spetta al già citato Faustin Akafack e al suo collega Raymon Dassi, noti anche come “il genio della foresta” e “il principe delle montagne”. Entrambi nati nel 1971 in Camerun, hanno studiato in Canada e si sono stabiliti a Bologna da anni, sposando due donne italiane e diventando padri di famiglia. “Dalle nostre biografie sembreremmo due gemelli perfetti” sorride Dassi ma in realtà si sono conosciuti solo a Bologna, “uniti dalla passione per la comunicazione radiofonica”. In Camerun Akafack ha lavorato per “FM 94”, la prima radio nazionale, mentre in Italia Dassi è stato il primo laureato immigrato in scienze della comunicazione.
La loro collaborazione è nata quattro anni fa con la creazione del magazine radiofonico “Asterisco, il programma delle culture altre” mandato in onda dal 2001 da diverse radio locali di Bologna e Firenze. Nel 2004 la trasmissione vince la prima edizione del premio “Mostafà Souhir” come miglior formato radiofonico multiculturale: oltre al riconoscimento i due ottengono un assegno di cinquemila euro. Il “genio” e il “pricipe” investono l’intera somma nella creazione di uno studio di registrazione dotato di un mixer digitale nuovo e microfoni di ultima generazione, “gli stessi usati negli studi di Radio Rai” assicura Dassi.
“Con Asteriscoradio.com gli immigrati compiono la definitiva trasformazione da oggetti di informazione a soggetti” spiega ancora Dassi “ora siamo in grado di gestire un’intera radio”. Negli anni precedenti gli operatori della comunicazione stranieri si erano limitati a partecipare a singole trasmissioni: 70 erano stati i programmi radiofonici, censiti da un’indagine del 2003, realizzati da immigrati o prevalentemente rivolti a immigrati all’interno di 35 radio, tutte gestite da italiani.
Accompagnerà i due camerunensi nell’impresa una rete di collaboratori, stranieri e italiani di Bologna, Torino, Forlì, Modena, Roma e Bari. Alcuni con precedenti esperienze nel campo della comunicazione come la bosniaca Senada Tanovic e il palestinese Taysir Hasan o la famosa giornalista capoverdiana Maria de Lourdes Jesus. Altri che esercitano la professione di mediatori culturali e rappresentano utili antenne sulla vita dei nuovi cittadini come, ad esempio, il cinese Hugui ping, anche insegnante di Sociologia all'università di Modena. Ogni giorno arrivano in redazione nuove proposte di collaborazione. Il tutto funziona per ora a livello di volontariato ma i due ideatori di Asteriscoradio.com sono fiduciosi. “Dopotutto anche il computer Macintosh e il sistema operativo Windows sono nati in un garage” ricorda sorridendo Raymon Dassi.
Di Fabrizio (del 19/10/2005 @ 11:27:15, in Regole, visitato 1961 volte)
Rimpatri: Quando i Rom tornano in Ungheria, subiscono un trattamento peggiore a quando sono partiti. Spesso vengono considerati dei traditori e non hanno più diritto all'assistenza sociale
by Noreen Farooqui 17 ottobre, 2005
(Riassunto) Per tante generazioni, il Canada è stato il simbolo di un nuovo inizio per gli immigranti. Per i Rom non è più così, dopo che l'Immigration and Refugee Board ha cambiato i parametri di giudizio sui loro casi.
I Rom stanno vivendo un momento di acute discriminazioni in tutta Europa, particolarmente nell'Europa dell'Est [...] Anche se i Rom vivono in Canada da oltre un secolo, soltanto negli anni '90 hanno iniziato ad autoidentificarsi sulla base della loro appartenenza etnica, e questo ha creato loro nuovi problemi, particolarmente per quanti arrivavano dall'Ungheria.
Dal 1997, sono circa 5.000 i Rom ungheresi arrivati in Canada come richiedenti asilo. Soltanto il 15% (circa 750) dei casi sono stati accolti, il resto sono stati rimpatriati o sono in procinto di esserlo.
Il caso di due Rom ungheresi richiedenti asilo, servì da "laboratorio" per quelli sussessivi. La loro richiesta fu esaminata da un giuria composta da sei membri, quattro di loro, secondo Martin Mark, coordinatore dei rifugiati a Toronto, erano a libro paga del governo ungherese. testimoniarono che bi Rom in Ungheria non erano perseguitati e che il governo si era impegnato a creare programmi per la loro integrazione nella società.
A seguito di quel pronunciamento, il Canada iniziò a rifiutare le richieste d'asilo dei Rom. Il tasso di accoglienza delle domande, che era del 95%, scese ai livelli attuali. Inoltre, molti di quanti sono qui come richiedenti asilo, e con figli nati in Canada, sono sulla via del rimpatrio [...]
Serge Arsenault, portavoce dell'Immigration and Refugee Board (IRB), afferma che il suo uifficio stya facendo di tutto per accelerare le udienze. "La ragione è che abbiamo un gran numero di Rom ungheresi che richiedono asilo." dice "Stiamo adeguando le nostre risposte ai casi valutati precedentemente, per fornire risposte comuni ai casi simili". Anche se a termine di legge, i casi devono essere giudicati singolarmente, la prassi è di stabilire delle regole che valgano in futuro per rimpatri collettivi. Ciò desta preoccupazione tra i Rom, che sono arrivati in Canada per fuggire alla medesima situazione e vedono messi in dubbio i presupposti delle loro richieste.
Dato che il Canada vanta una lunga storia di accoglienza, un'altra ingiustizia percepita, è che questi criteri sono adottati esclusivamente per i Rom ungheresi, e per nessun altro gruppo etnico.
Rocco Galati, avvocato impegnato nei ricorsi sui casi d'asilo, afferma che "La ragione di ciò, è che i Rom sono un gruppo minoritario e vulnerabile, senza nessuno che alzi la voce in loro favore. Il governo ha scelto loro, perché sono il gruppopiù marginalizzato e quello meno rappresentato".
Dato che il loro destino in Canada appare incerto, molti si stanno preparando a tornare in Ungheria.
Ronald Lee, attivista Rom, professore e storico, lavora con i Rom dagli anni '90. "Tentano di fare più denaro possibile in Canada, nel tempo più breve possibile, prima di dovere essere rimpatriati, perché sanno che difficilmente capiterà loro una simile 'gallina dalle uova d'oro' quando saranno in Ungheria".
Lo Human Rights Watch Report del 2001 recitava: "Molti degli obiettivi a medio termine del governo ungherese verso i Rom, a fine 200 sono ancora lontani dall'essere raggiunti. Continuano le discriminazioni nel lavoro, nella casa e nella scolarizzazione, come pure gli abusi della polizia."
I Rom ungheresi in Canada che non godono di status legale, vivono nella continua paura dei rimpatri: "Hanno paura di mandare i figli a scuola. Si nascondono in casa, perché hanno i documenti scaduti o in scadenza" dice Mark.
Altri, come Hamori, rifiutano di accettare questo stato di cose col silenzio e lottano per poter restare in Canada. "[Immigration and Refugee Board] non mi crede e dice che in Ungheria siamo protetti a sufficienza, ma non è vero. Mi devo appellare ai diritti umanitari"
Noreen Farooqui is a Toronto journalist.
Di Fabrizio (del 19/10/2005 @ 14:30:13, in Europa, visitato 1965 volte)
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ROMANI INFORMATIONAL SERVICE - www.romea.cz - Romano Vodi - ROMEA |
clicca sull'immagine per leggere la notizia completa (in inglese)
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In Slovacchia parte della legge contro le discriminazioni è anticostituzionale Bratislava, 18. 10. 2005, 14:18 (CTK) - Lo ha stabilito la Corte Costituzionale a Kosice. La legge, in vigore da luglio 2004, proibisce le discriminazioni di genere, religione, razza, nazionalità, orientamento sessuale e condizioni di salute...
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I giocatori di calcio contro il razzismo Bratislava, 17. 10. 2005, 12:54 (CTK) - La Slovacchia parteciperà alla Settimana Europea contro il razzismo nel calcio, indetta per protestare contro le dimostrazioni di razzismo e intolleranza negli stadi. "Naturalmente il calcio è solo un riflesso della società e non ci aspettiamo che che così possa finire il razzismo" dice Daniel Milo, head di People Against Racism. ...
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Razzismo nei reality show Bratislava, 14. 10. 2005, 18:08 (CTK) - Il sesso non è il solo punto controverso del programma VyVoleny (I Prescelti), trasmesso dalla stazione televisiva Joj, e le contestazioni riguardano anche i termini razzisti come "negretto" o "yid" (ebreo ndr). La commissione sulle concessioni televisive vaglierà a giorni il caso. ...
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Nella Slovacchia Orientale aperto un Centro di Studi Rom Kosice, 1. 10. 2005, 19:13 (CTK) - E' stato inaugurata oggi una scuola secondaria, che intende fornire metodi di insegnamento per la lingua, la letteratura e la storia dei Rom. Il Centro si avvale del finanziamento della Comunità Europea. Ne parla Jan Cangar, dell'Istituto Statale di Pedagogia (SPU) ...
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Di Fabrizio (del 20/10/2005 @ 00:24:32, in Europa, visitato 1969 volte)
COMUNICATO STAMPA CS121-2005AMNESTY INTERNATIONAL CHIEDE ALL'UNIONE EUROPEA DI AFFRONTARE ALCUNE PERDURANTI QUESTIONI RIGUARDANTI I DIRITTI UMANI IN BULGARIA E ROMANIABrussels, 19 ottobre 2005 - In vista della pubblicazione, il 25 ottobre, dei rapporti della Commissione europea su Bulgaria e Romania, Amnesty International ha chiesto oggi all'Unione europea (Ue) di continuare a esercitare pressione nei confronti di questi due paesi su alcune cruciali e perduranti questioni riguardanti i diritti umani. Amnesty International esprime apprezzamento per i positivi sviluppi registrati negli ultimi anni in Bulgaria e Romania per quanto concerne la protezione e la promozione dei diritti umani. Tuttavia, in entrambi i paesi rimangono aree di preoccupazione, su cui l'organizzazione ha regolarmente tenuto informata la Commissione europea. In un briefing reso noto oggi, Amnesty International segnala i problemi, presenti sia in Bulgaria che in Romania, relativi ai diritti delle persone con disabilita' mentale, ai maltrattamenti da parte delle forze dell'ordine e alla discriminazione nei confronti delle comunita' Rom. Amnesty International invita l'Ue a sollecitare i governi di Bulgaria e Romania a: - garantire i diritti delle persone con disabilita' mentale, istituendo un efficace sistema di controllo sulle istituzioni psichiatriche, che registri anche i decessi dei pazienti e delle persone ospitate in tali centri; - contrastare l'uso eccessivo della forza da parte della polizia, assicurando indagini complete e imparziali su tutti i casi in cui le forze dell'ordine hanno fatto uso delle armi da fuoco e garantendo che i risultati siano resi pubblici e che i responsabili siano sottoposti alla giustizia; - prevenire il razzismo e la discriminazione contro la popolazione Rom garantendo concretamente che i comportamenti razzisti e discriminatori non resteranno impuniti. FINE DEL COMUNICATO Roma, 19 ottobre 2005 Il briefing "Bulgaria e Romania: preoccupazioni di Amnesty International nei paesi che accedono all'Unione europea" e' disponibile all'indirizzo www.amnesty-eu.orgPer ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6976920, e-mail: press@amnesty.itAmnesty International EU Office - Ufficio stampa Tel. 0032-2-5021499, e-mail: AmnestyIntl@aieu.be DISPONIBILI L'AGENDA E I CALENDARI AMNESTY 2006Sono disponibili l'agenda e il calendario 2006 di Amnesty International, pubblicati da Edizioni Gruppo Abele. Il tema comune è quello del viaggio, inteso come atto di coraggio di chi lascia il proprio paese alla ricerca di un luogo dove i diritti umani vengano rispettati. L'agenda quotidiana, dal classico formato 10x15, è impreziosita da una prefazione originale del noto attore e scrittore Ascanio Celestini. Per quanto riguarda i calendari, è disponibile un doppio formato, da parete e da tavolo: il primo (formato 33 x 24 cm chiuso e 33 x 48 cm aperto), è composto da 13 pagine, con una qualità complessiva molto elevata, determinata dalla cura della grafica e dalle foto scelte. Il calendario da tavolo è a spirale e ha il formato 17 x 15 cm. Sia l'agenda che i calendari sono in vendita presso le principali librerie e gli uffici di AI, al prezzo rispettivamente di Eu. 9,50 (agenda), Eu. 10,00 (calendario da parete) e Eu. 6,00 (calendario da tavolo). Per ulteriori informazioni e per ordinare i prodotti presso la Sede Nazionale (in questo caso, verrà applicato un minimo contributo aggiuntivo per le spese di spedizione): info@amnesty.it
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