Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

siamo amici da quasi 50 anni, una vita! Per gli amici, questo e altro! Se passate di li', fategli un saluto da parte mia...

ASSETTO VARIABILE

E' sospeso sino a data da destinarsi.

Le puntate precedenti sono disponibili QUI


Volete collaborare ad ASSETTO VARIABILE?
Inviate una
mail
Sostieni il progetto MAHALLA
 
  
L'associazione
Home WikiMAHALLA Gli autori Il network Gli inizi Pirori La newsletter Calendario
La Tienda Il gruppo di discussione Rassegna internazionale La libreria Mediateca Documenti Mahalla EU Assetto Variabile
Inoltre: Scuola Fumetti Racconti Ristorante Ricette   Cont@tti
Siamo su:  
Non un altro blog - giornale o chissacosa ma: 1. raccogliere notizie direttamente dalle fonti; 2. far conoscere come la pensano i diretti interessati.

La redazione
-

Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 19/02/2010 @ 12:34:35, in Italia, visitato 2081 volte)


Campo Rom Tor Dè Cenci, Via Pontina 601, Roma - l'appuntamento su Facebook

Come molti di voi sanno, le famiglie del Campo di Tor De Cenci stanno rischiando di abbandonare, senza alcun motivo plausibile, il campo dove risiedono da almeno 15 anni, che fu voluto dall'Amministrazione Comunale romana (la quale assegnò i container alle famiglie) e che ora, per motivi sconosciuti ai più, dovrebbe essere trasferito a Castel Romano.

I Rom stanno lottando per conservare quello che è un loro diritto, il rimanere "a casa propria" (se di casa si può parlare nei campi rom... ma meglio che niente).

Ma non è facile, non è mai facile, e le famiglie hanno bisogno di noi ora.

Hanno bisogno del nostro apporto tutti i giorni, per stare loro vicino, parlare della situazione, fargli sentire che siamo sempre li con loro.

Hanno bisogno di noi, di noi che percorriamo il campo, di noi che giochiamo e studiamo con i loro figli, di noi che ci interessiamo di questa vicenda inammissibile.

Hanno bisogno anche solo di un saluto al giorno, di offrirci il caffè, di due chiacchiere.

Non lasciamoli soli: siamo tutti invitati, almeno fino a lunedì 22 febbraio (giorno in cui dovrebbero andare nuovamente a colloquio con assessorato e prefettura), a frequentare il campo, ad andarci a sedere a casa loro e chiacchierare, non importa che siano chiacchiere costruttive, in questo momento è importante stargli vicino.

Vi aspettiamo insieme alle famiglie Rom per un kafava o un sok: solidarietà e amicizia per i Rom!

Gaia Moretti
Paolo Perrini
Renato Patanè
Davide Zaccheo

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 20/02/2010 @ 09:02:38, in casa, visitato 1711 volte)

A giugno scade l'accordo per l'area di via Lazzaretto, che sarà destinata ad altro uso. Le famiglie si dividono: alcuni pronti a fare domanda per una casa, altri a rimanere fedeli alla loro tradizione

Case popolari sì, case popolari no. È il dilemma delle famiglie del campo sinti di via Lazzaretto, che a giugno dovranno lasciare l'area attrezzata dopo che l'amministrazione ha deciso di non rinnovare la convenzione annuale di affitto, per liberare l'area per altro uso. Le famiglie del campo, una ventina, sono state convocate dall'assessore ai servizi sociali Roberto Bongini per un confronto. «Ho invitato le famiglie – spiega Bongini - a fare domanda per le case popolari, anche se ho chiarito che non hanno nessuna precedenza nelle graduatorie». Già in passato un paio di famiglie avevano accettato, ora un'altra mezza dozzina è pronta a fare domanda per il prossimo bando di marzo. Ma gli altri nuclei non hanno intenzione di abbandonare la vita legata alla tradizione nomade. Da tempo i sinti si sono stabiliti a Gallarate (sono cittadini gallaratesi a tutti gli effetti) e non esercitano più forme di lavoro itinerante, come ad esempio quello di giostrai. La vita nel campo, però, consente però di mantenere unite le famiglie allargate: i figli continuano a vivere accanto ai genitori, con i nipoti. E questo è l'aspetto a cui i sinti non intendono rinunciare.

Nell'incontro si è parlato anche delle bollette dell'elettricità e dell'acqua. «Hanno detto anche sui giornali che non paghiamo le bollette e che il Comune deve pagarle. Non è vero, per questo ci ha dato fastidio» dice Ivano, uno dei giovani capifamiglia sinti. «Molti di noi hanno pagato, altri hanno difficoltà a causa del lavoro che manca: noi abbiamo chiesto di rateizzare le bollette, che a volte sono pesanti». Sulla questione Bongini ha promesso che verificherà se ci sono stati errori e chiarirà la posizione delle famiglie.

La grande preoccupazione dei sinti, però, riguarda giugno: quando l'accordo scadrà dove andrà chi non vuole fare richiesta di case popolari? La posizione dell'amministrazione non cambia: a giugno il campo sarà sgomberato e destinato ad altro uso, in attesa di decidere, nel pgt, a quale uso destinare l'area. Nella zona non urbanizzata accanto all'autostrada dovrebbe sorgere un complesso logistico. Case popolari o meno, i sinti secondo l'amministrazione dovranno dividersi, mettendo fine a quella che il sindaco Nicola Mucci ha definito «autoghettizzazione». Soluzioni alternative, come quelle già sperimentate recentemente altrove anche nel nord Italia, non sono all'ordine del giorno.

18/02/2010 Roberto Morandi roberto.morandi@varesenews.it 

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 20/02/2010 @ 09:09:10, in scuola, visitato 1778 volte)

I continui spostamenti che hanno costretto i nomadi a girare per tutta la città hanno impedito alla comunità di poter proseguire in maniera efficace il proprio percorso di integrazione: lo denunciano non solo loro, ma anche le maestre che si sono occupate dei piccoli alunni rom

Il piccolo Marius, un rom di 10 anni, ha cambiato sette campi nomadi in un anno. Marius vive da alcuni anni nelle baraccopoli di Milano, insieme a una decina di altri bambini con le loro famiglie. Sono stati sgomberati sette volte, ma alla fine sono rimasti sempre nella stessa città.

Il primo campo di Marius nel capoluogo lombardo è stato quello situato presso il Cavalcavia Bacula: lui è arrivato insieme ai genitori e alle tre sorelline nel febbraio del 2009, ma il campo è stato sgomberato un mese più tardi.

Poi si sono trasferiti nell’insediamento di via Rubattino: vi hanno vissuto da aprile a novembre del 2009. Il 20 novembre sono passati nel campo di via Caduti di Marcinelle: un breve soggiorno, visto che le ruspe dello sgombero sono arrivate il 22 novembre.

Il giorno successivo c’è stato l’approdo al campo di Viale Forlanini: è stato un altro soggiorno-lampo, visto che i nomadi sono stati cacciati dopo sole 24 ore. Il “balletto” degli spostamenti ha spinto allora i rom fino al campo della Bovisaca, nella zona popolare della Bovisa. Qua hanno resistito un po’ più a lungo, fino allo sgombero del 30 dicembre.

Il pellegrinaggio è andato avanti, la “tappa” del Capodanno 2010 è stata il campo situato tra via Umbria e via Redecesio. Dopo un mese e mezzo, il 16 febbraio i nomadi hanno fatto le valigie anche da qua per spostarsi al capannone delle “Lavanderie di Segrate”. Ma lo sgombero è avvenuto nella stessa giornata.

Tutta questa “via crucis” ha creato a Marius e agli altri bambini notevoli problemi di integrazione, specie per quanto riguarda l’inserimento a scuola. A denunciarlo sono le maestre delle scuole elementari di via Pini e via Feltre: come ha spiegato un’insegnante dell’istituto di via Feltre, i continui spostamenti hanno provocato ostacoli nei percorsi di integrazione cominciati da docenti e genitori di alunni italiani.

I piccoli alunni rom sono stati dipinti come studenti desiderosi di imparare: ad esempio, sono stati quasi sempre in regola con i compiti. E proprio questa reputazione aveva aiutato i genitori italiani a superare le iniziali diffidenze nei confronti della comunità rom.

Partendo dai bambini, le famiglie italiane avevano cominciato a prendersi cura anche dei loro genitori: molte mamme nomadi hanno infatti ricevuto aiuti per poter andare dal dentista e dal ginecologo.

Le continue peregrinazioni della comunità rom milanese ha però interrotto questo processo di integrazione. I reiterati sgomberi hanno avuto anche ripercussioni economiche sugli enti locali: un volontario della comunità di Sant’Egidio ha spiegato che ogni sgombero costa al Comune fino a 30 mila euro.

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 20/02/2010 @ 09:30:58, in Europa, visitato 1611 volte)

Da Romanian_Roma

17/02/2010 "Naturalmente, abbiamo dei problemi fisiologici di criminalità entro alcune comunità rumene, specialmente tra i cittadini rumeni di etnia rom" - Teodor Baconschi, Ministro Rumeno agli Affari Esteri

La dichiarazione si può trovare nella rassegna stampa sul sito del Ministero degli Esteri [1 in inglese ndr] dell'11 febbraio 2010. Qualcuno potrebbe pensare che Baconschi creda nel razzismo biologico e la sua dichiarazione sembra collegare biologia, criminalità ed etnia. Ci si potrebbe anche aspettare la sua prossima sentenza circa la spazio vitale dei puri Rumeni - la Romania generò uno dei più radicali movimenti nazisti in Europa durante gli anni '30. Diverse OnG rumene, tra cui la nostra, ha chiesto una rettifica a Baconschi.

Teodor Baconschi è un diplomatico di carriera, ed ha un Rom - Gheorghe Raducanu, come consigliere. Dato che Raducanu occupa anche una posizione di alto livello - Segretario Generale - entro il Forum Europeo dei Rom e Viaggianti, un'organizzazione che è giustamente molto attiva contro l'anti-ziganismo; la nostra organizzazione richiede che il Forum renda chiara la sua posizione riguardo la dichiarazione razzista del ministro Baconschi, chiede anche che Raducanu si dimetta dalla sua posizione nel Forum o viceversa da consigliere del Ministero degli Esteri.

Policy Center for Roma & Minorities
Bucharest, 010152, Intrarea Rigas 29A, Ap. 31, Sect. 1, Romania.
Tel. 0040-742379657
Fax: 0040-318177092
www.policycenter.eu

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 21/02/2010 @ 09:26:03, in Europa, visitato 1777 volte)

Da Slovak_Roma

La maggioranza degli abitanti sono Rom, ma i fondi pubblici sono stati usati per dividerli dai quartieri più benestanti
TimesOnLine Adam LeBor, Ostrovany, Slovakia

18/02/2010 - La struttura più solida costruita nel ghetto rom ad Ostrovany è il muro che lo divide dal resto del villaggio, costato €13.000 ai fondi pubblici, per separare quanti vivono in condizioni di medioevale squallore dai loro vicini non-Rom.

La struttura lunga 150 m., costruita con lastre di cemento alte 2,2 m., ha oltraggiato i Rom e gli attivisti dei diritti umani. "Nessuno ci ha detto che stava succedendo questo - sono solo venuti un giorno ed hanno iniziato a costruire," dice Peter Kaleja. "Il sindaco non avrebbe dovuto spendere tutto quel denaro per il muro, ma avrebbe dovuto costruire case per noi."

Kaleja, 21 anni, vive con sua moglie e la figlia di 19mesi in una catapecchia di fango e legno. Il gelido vento invernale soffia forte attraverso le fragili pareti e non c'è acqua corrente, gas o collegamento alle fognature, ma hanno la corrente elettrica ed una stufa a legna. Sopravvivono con un assegno sociale di  €170 al mese.

In Slovacchia, come nei vicini paesi dell'Est Europa, i Rom vivono ai margini. Hanno una minore aspettativa di vita, sono di più i disoccupati ed hanno un tasso più alto di mortalità infantile. I bambini rom sono più spesso diagnosticati con disabilità mentale - anche quando non ne hanno - e come risultato sono messi in scuole speciali.

Ci sono circa 350.000 Rom in Slovacchia, circa il 7% della popolazione, ma ad Ostrovany sono circa i due terzi dei 1.786 residenti. Ma le risorse municipali non sono condivise proporzionalmente.

Gli incaricati comunali di Ostrovany dicono che il muro era necessario per proteggere i proprietari di case i cui giardini confinano con l'insediamento rom e che lamentano frequenti furti di frutta.

Le baracche dei Rom sono costruite illegalmente su terreno privato, senza autorizzazioni, dice Cyril Revak, il sindaco. "Anche i Rom sono cittadini di questo paese. Meritano tutto l'aiuto che possono ottenere ma devono obbedire alla legge. L'unica critica che posso accettare è sull'uso delle finanze pubbliche per proteggere la proprietà privata - ma non è stato un errore, perché un giorno aiutiamo qualcuno e quello dopo qualcun altro." Aggiunge che il comune sta cercando di acquistare terreno per costruire case ai Rom, e di voler lanciare un programma per aiutare i bambini rom alla scuola superiore.

Il muro, d'altronde, manda un potente messaggio di esclusione, dice Stanislav Daniel, dell'ERRC. "E' un valore altamente simbolico. Non obbietteremmo se i proprietari costruissero e pagassero il loro muro. Ma è la prima volta che un comune in Slovacchia usa denaro pubblico per proteggere la proprietà privata di pochi."

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 21/02/2010 @ 09:27:53, in scuola, visitato 2050 volte)

Da Romano Lil


L'assessore all’Istruzione Piron fornisce i dati: "Gli studenti che attualmente frequentano gli istituti padovani sono 129, mentre lo scorso anno erano 114. I progetti di integrazione sono stabiliti per legge"

PADOVA – L’integrazione e il successo scolastico degli alunni sinti e rom sono possibili: lo dimostrano i dati diffusi oggi dal comune di Padova, in risposta alle recenti polemiche sollevate dall’opposizione – soprattutto leghista – sul costo dei progetti per questa parte di popolazione studente. Secondo i dati, infatti, oltre l’85% degli iscritti sinti e rom ha concluso l’anno scolastico 2008/2009 con l’ammissione alla classe successiva. Se si guarda all’anno precedente, la percentuale di successo era ferma a 74,26%. “L’opposizione deve capire che non si può fare campagna elettorale ogni giorno dell’anno – è il commento dell’assessore comunale all’Istruzione Claudio Piron – e deve chiedersi quanto costerebbe tenere questi bambini in strada, da un punto di vista non solo economico, ma anche sociale e della convivenza”.

Ricordando che i progetti di integrazione di questo tipo sono stabiliti per legge e la loro attuazione non è dunque a discrezione del comune, Piron fornisce alcuni dati sull’entità e il costo dei servizi: le associazioni Opera nomadi e Aizo (associazione italiana zingari oggi) lo scorso anno hanno garantito 3.750 ore di assistenza agli studenti all’interno delle scuole, cui vanno aggiunte altre ore di difficile quantificazione destinate al contatto con le famiglie e con i servizi sociali. La spesa prevista per queste attività è di 85 mila euro, cui ne vanno aggiunti altri 26 mila per i servizi di trasporto dal campo San Lazzaro e € 400 di contributo annuale economico alle famiglie.

Complessivamente, gli studenti che attualmente stanno frequentando gli istituti padovani sono 129, mentre lo scorso anno erano 114 e l’anno ancora precedente 101. Secondo quanto sostenuto dal comune, non ci sarebbero sul territorio bambini che non ottemperano all’obbligo scolastico: l’aumento delle presenze sarebbe quindi spiegato con l’aumento di famiglie rom e sinti a Padova. Nel dettaglio, sono 11 i bambini inseriti nella scuola dell’infanzia, 73 in quella primaria, 37 alle medie e 8 in scuole superiori o in centri per la formazione professionale. “L’obiettivo – spiega Lucia Fantini, responsabile del settore Servizi scolastici – è di incrementare le presenze nelle scuole dell’infanzia e soprattutto alle superiori, per poter offrire agli studenti una prospettiva lavorativa migliore”.
E l’assessore Piron conclude: “E’ importante ricordare, in questo quadro, che la maggior parte di questi studenti sono italiani a tutti gli effetti, spesso da generazioni, e che sono stanziali. Ed è fondamentale chiedersi quali alternative ci possono essere a quanto fatto finora secondo l’opposizione: le deportazioni? Le liste? Le impronte digitali? Io non ci sto”. (gig)

Articolo Permalink Commenti Oppure (1)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 22/02/2010 @ 09:12:03, in Europa, visitato 1832 volte)

Da Roma_ex_Yugoslavia

Antony Mahony, visitatore da Londra

La Voivodina, provincia settentrionale della Serbia attuale, è sempre stata considerata l'area più culturalmente mista dell'ex Jugoslavia, lo stato durato dal Trattato di Versailles del 1919 allo scoppio della guerra civile nel 1991. Ma le origini del popolo della Voivodina è posta più indietro nella storia. Al tempo dell'imperatrice Maria Teresa quella ricca e fertile pianura tra due grandi fiumi, il Danubio e la Tisa, accolse coloni agricoli dai paesi confinanti: Ungheresi, Rumeni e Tedeschi come pure Serbi. Stabilirono insediamenti che tuttora si possono riconoscere dallo stile architettonico dei loro villaggi, in particolare nelle chiese. Nel tardo XIX secolo, che fu un periodo di egemonia ungherese, gran parte del terreno venne drenato per sfruttare ulteriormente il suo potenziale agricolo. Molte delle comunità tedesche disintegratesi nel 1945 furono espulse per ordine del nuovo regime del maresciallo Tito. Ci sono anche piccole ma significative presenze di Slovacchi, Ucraini, Ruteni, Croati e Montenegrini. Sino al 1944 c'era anche una comunità ebraica a Novi Sad, dove resiste tuttora la straordinaria sinagoga di mattoni rossi. La Voivodina è sempre stata citata come esempio di area dove la coesistenza pacifica era una realtà nella vita quotidiana piuttosto che un'aspirazione.

La Voivodina è anche patria di un'altra importante minoranza: i Rom. Durante il loro lungo viaggio dalle regioni del Punjab e del Rajasthan nell'India, che iniziò nell'XI secolo, i Rom si spostarono nel Caucaso e nell'Asia Minore prima di arrivare nei Balcani. Per questo, la popolazione Rom nei paesi moderni dell'Europa del sud est è sempre stata considerevolmente più alta che nell'Europa occidentale.

Però, c'è una differenza significativa tra i Rom e le altre minoranze in Voivodina, cioè la sistematica discriminazione ai cui i primi sono stati sottoposti e rifiutati come stranieri, in particolare durante la II guerra mondiale. Non c'è dubbio che i Rom continuano ad essere tra i popoli più poveri e svantaggiati in Europa. Le loro generali povere condizioni di vita e la mancanza di accesso al sistema sanitario significa che raramente pochi raggiungono la tarda età, ed in termini di istruzione pochi proseguono dopo la scuola dell'obbligo. Nel linguaggio delle analisi sociali, gli indicatori sono molto bassi. Questi fattori pesano anche pesantemente contro i Rom nel mercato del lavoro dove la loro mancanza di istruzione e formazione professionale, assieme alla severa situazione economica di questo periodo della Serbia, sono severi ostacoli a progredire. A Novi Sad, uomini e ragazzi rom si vedono spesso sui loro carri a cavallo nella raccolta di cartoni e materiale da discarica per essere riciclati.

Il tradizionale stile di vita dei Rom è saldamente ancorato alla cultura rom e le famiglie hanno vagato per vasti territori con i loro carri trainati da cavalli, per tutta la loro storia. Ma, durante gli anni '70, il governo di Belgrado introdusse una nuova politica di insediamento forzato verso i Rom. Ma dato che i Rom non avevano mai posseduto alloggi, furono incoraggiati - per così dire - ad installarsi in edifici in disuso come unità industriali abbandonate o ex quartieri di lavoratori ai margini delle città, dove iniziarono ad apparire i cosiddetti quartieri rom. Un insediamento simile vicino a Novi Sad si è formato nei ripari provvisori di un'azienda agricola. E' il posto che ora localmente è conosciuto come "Bangladesh".

Per riconoscere le esigenze speciali dei Rom, la UE introdusse il "Decennio dell'inclusione Rom" dal 2005 al 2015, allo scopo di influenzare politiche ed azioni a livello strategico. Ma a livello base c'è un'organizzazione che ha lavorato per diversi anni a fianco della locale comunità Rom: l'Organizzazione Umanitaria Ecumenica (EHO), che è il braccio sociale delle cinque chiese della minoranza locale (protestante, riformata e greca cattolica). EHO ha lavorato con i Rom per oltre 15 anni, e l'approccio dell'organizzazione al rinnovamento sostenibile degli insediamenti rom è stato prima testato nel quartiere "Bangladesh" e mostra essere un gran successo. Questo modello è stato anche adoperato nel villaggio di Đurđevo, nel comune di Žabalj, dove c'è un altro insediamento rom conosciuto come "Ciganski Kraj" (quartiere zingaro), dove EHO sta lavorando in attiva cooperazione con la comunità rom. Qui le case sono piccole, le hanno costruite i Rom stessi usando mattoni riciclati ed altro materiale dai siti in demolizione nelle aree circostanti. Quasi senza eccezione, le case non hanno bagno o acqua corrente. La comunità ha identificato in ciò l'urgenza sociale più immediata ed è stata richiesta l'assistenza di EHO. La loro risposta è arrivata in tre tappe: prima, un processo di consultazione con la comunità ed una valutazione dei bisogni - incluso la capacità dei Rom ad intraprendere loro stessi i lavori necessari; seconda, i fondi sono stati raccolti da EHO tramite donatori in Svizzera; terza, il progetto si sviluppato nel 2009 prima di novembre e dell'arrivo dei freddi venti invernali. Con un prezzo base di €1.500 per edificio, ogni famiglia ha ricevuto il materiale per costruire un piccolo bagno interno, compresi le mattonelle e l'impianto idraulico, senza bisogno di adoperare manodopera extra. Un vero esempio di progetto di auto-aiuto che risponde ai bisogni espressi dalla comunità.

Robert Bu è il manager del programma Rom per EHO. "Attualmente siamo l'unica organizzazione di base in Voivodina con la capacità di guidare un progetto alloggiativo e di inclusione sociale. E'una sfida ed una grande responsabilità, ma qui stiamo ottenendo qualcosa di molto importante".Robert vede nella partecipazione dei Rom in tutte le fasi del progetto la differenza tra questo ed altri programmi regionali. La gente costruisce sulle proprie capacità e risorse e ciò contribuisce allo sviluppo della comunità locale. "Questo modello non impone soluzioni prefabbricate. La progettazione individuale accresce il sentimento di appartenenza del processo e permette al gruppo individuato di prendere le proprie decisioni".

Zlatko Marjanov e sua moglie stanno partecipando al progetto alloggiativo nel quartiere Ciganski Kraj. "Sono molto contento dell'approccio tenuto perché ho appreso nuove tecniche di costruzione che posso anche applicare altrove" dice Zlatko. Sua moglie annuisce, aggiungendo che senza il supporto finanziario, non avrebbero mai potuto investire soldi per un bagno loro.

Ristrutturare case e fornirle di acqua e servizi igienici è solo una parte del programma EHO per i Rom. Il programma include istruzione, educazione sanitaria di base, formazione vocazionale, consulenza legale ed aiuto nel trovare lavoro. Attraverso un impegno a lungo termine con la comunità rom in Voivodina, EHO sta creando una reale differenza nella vita di una delle più povere comunità in Europa. Come scrisse Anna Frank. "Come sarebbe meraviglioso se nessuno dovesse aspettare un solo momento per iniziare a migliorare il mondo".

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 

RadioCittAperta.it 

Con un grave provvedimento di chiaro stampo xenofobo,da parte dell’assessore Franzinelli e della Digos è stata vietata la conferenza “A forza di essere vento” indetta e regolarmente autorizzata per venerdi 19 febbraio 2010 alle ore 20,30 presso la sala Albertina. > Porrajmos > La persecuzione e lo sterminio nazifascista dei Rom e dei Sinti presenta Paolo Finzi, redattore della rivista anarchica “A” e produttore del DVD a forza di essere vento lo sterminio nazista degli Zingari - Alla Barriera Albertina Novara

Quindi senza una causa e senza un atto motivato si vuole impedire un diritto di manifestare da parte di chi si oppone alla xenofobia e al razzismo delle forze politiche che occupano le poltrone di sindaco e di assessore alla sicurezza.

Ci ricordiamo quello che avvenne nel maggio 2008 quando le bande xenofobe e razziste sdoganate dal Governo e sentendosi protetti dall’Amministrazione Giordano hanno assaltato nella notte di sabato (durante la cosiddetta notte bianca) il campo Rom di via Fermi, che per un puro caso non ha provocato una strage.

Condanniamo fermamente queste azioni criminali che da un po’ di tempo si stanno verificando in diverse parti d’italia in nome di una strumentale “voglia di sicurezza” dove vengono aggrediti cittadini e persone considerate diverse, che diventano le prime vittime dell’intolleranza.

Gli Antifascisti Novaresi non lasceranno passare sotto silenzio simili gravi atti squadristi e chiamano tutti i democratici alla vigilanza e a promuovere iniziative di contrasto contro il dilagare dell’intolleranza e del razzismo comunque mascherato.

Per questo respingiamo questo divieto e ribadiamo la nostra presenza alla barriera Albertina per venerdì 19 febbraio 2010 alle ore 20,30 partecipate numerosi in difesa dei diritti di manifestare il proprio pensiero.

Antifascisti Novaresi

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 23/02/2010 @ 09:47:16, in Italia, visitato 1860 volte)

BresciaOggi.it CRONACA IL CASO. La «ribellione silenziosa» dei nomadi di via Orzinuovi
Gordon Quirini: «Pochi mesi fa ho perso un figlio per colpa di un virus. Non voglio che accada ancora»
22/02/2010

I sinti ieri sera durante il trasloco in via Orzinuovi FOTOLIVE/Morgano

«Non possiamo andare avanti così. I nostri figli stanno male, è tutto inverno che li portiamo in ospedale, lo scorso anno mia moglie, incinta di sette mesi, perse un bambino perchè si ammalò: io non voglio che questa situazione si ripeta». Parole di Gordon Quirini, una delle centocinquanta persone che abitano il campo nomadi di via Orzinuovi 108 e che da tempo si trova a vivere in condizioni igieniche proibitive. Una realtà che cozza con quella delle «casette» fatte costruire con fondi regionali dalla giunta Corsini qualche anno fa: tredici abitazioni che possono ospitare altrettante famiglie. Strutture vuote che l'attuale amministrazione comunale ha provveduto a far chiudere tenendole sorvegliate per evitare qualsiasi tipo di inconveniente.

MA DA IERI SERA, con il calare della luce, nell'area davanti a quelle abitazioni (civico 100 di via Orzinuovi) hanno iniziato a fare capolino alcuni sinti in fase di trasloco dal campo nomadi situato a una ventina di metri. «Non possiamo occupare le abitazioni perchè sarebbe un reato e non è giusto - assicura Gordon Quirini - : però vogliamo far sentire la nostra voce a chi amministra Brescia, siamo dei residenti che vorremmo poter usare quelle case che, in fondo, sono state fatte anche per noi. Siamo pronti a usarle, le nostre famiglie ormai vivono in condizioni sanitarie impossibili. Basti pensare che non siamo nemmeno in possesso delle fognature, è chiaro che in una stagione del genere non possiamo andare avanti. Non abbiamo nessuna intenzione violenta, vorremmo solo trovare una soluzione che sia ideale per entrambe le parti».

Stamattina, quando l'occupazione dell'area antistante le «casette» sarà completate ci sarà l'inevitabile presa di posizione dell'amministrazione comunale: la zona è videosorvegliata, è improbabile che l'operazione dei sinti sia passata sottotraccia. Probabilmente ci saranno dei colloqui, degli scambi di vedute e chissà che, quelle casette costruite dalla giunta Corsini non possano essere date in uso ai sinti. A giovarne sarebbe soprattutto la salute dei quaranta bambini che abiterebbero nel campo di via Orzinuovi.

Daniele Bonetti

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 23/02/2010 @ 15:15:25, in Italia, visitato 1740 volte)

17 febbraio 2010 - Segnalazione (file .doc) di Agostino Rota Martir

Che vergogna essere livornesi stamani, che vergogna essere o quantomeno dirsi cristiani di fronte alla distruzione di un campo rom.

Stamani ero in via del Levante dove dei poveretti si erano costruiti delle baracchine dove dormire, per ripararsi dal freddo, visto che non hanno soldi per pagarsi un qualsiasi alloggio nella nostra città. Sono gli stessi che troviamo ai semafori o fuori dai supermercati o fuori dalle nostre chiese, con la mano tesa a elemosinare qualche spicciolo per mangiare o da portare a casa, in Romania, dove, spesso, hanno lasciato i loro bambini con qualche parente più anziano.

Vorrei riportare in queste poche righe il loro dolore, la rabbia, l'impotenza insieme alla mia indignazione per un azione come quella dello sgombero che, se non è seguita da un'alternativa abitativa per queste persone, è soltanto un intervento non solo profondamente inutile (in fin dei conti si sposteranno da un'altra parte) ma fondamentalmente dannoso e sicuramente distante anni luce - come ama dire il nostro Sindaco della sua politica rispetto a quella del sindaco di Roma - distante anni luce, dicevo, da quella politica di accoglienza necessaria ed urgente per la nostra città.

Eccole le domande dei rom: "Ma perché il Comune non ci aiuta?" "Perché ci mandano via anche dai semafori? Lavoro non lo troviamo, ai semafori non possiamo stare? Dobbiamo rubare?" "Vedete? Noi non rubiamo... non prendiamo i vostri bambini... già è difficile mantenere i nostri... Perché dovremmo prendere i vostri?!", ride la ragazza rom mentre lo afferma. Il ragionamento non fa una piega, purtroppo spesso i pregiudizi ci sono proprio perché non ragioniamo. "Perché stamani non è venuto nessuno del Comune? Per parlare con noi, per dirci dove possiamo andare?" "Noi siamo gente come voi... Anche dalle Chiese ci mandano via... Dove andiamo a dormire stanotte? "Domande rimaste senza una risposta. E' l'ora che la nostra amministrazione, la diocesi livornese e chiunque abbia a cuore la costruzione di una società migliore si adoperino per trovare, insieme, delle soluzioni.

Isabella Bianchi - Livorno

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 224 225 226 227 228 229 230 231 232 233 234 235 236 237 238 239 240 241 242 243 244 245 246 247 248 249 250 251 252 253 254 255 256 257 258 259 260 261 262 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 274 275 276 277 278 279 280 281 282 283 284 285 286 287 288 289 290 291 292 293 294 295 296 297 298 299 300 301 302 303 304 305 306 307 308 309 310 311 312 313 314 315 316 317 318 319 320 321 322 323 324 325 326 327 328 329 330 331 332 333 334 335 336 337 338 339 340 341 342 343 344 345 346 347 348 349 350 351 352 353 354 355 356 357 358 359 360 361 362 363 364 365 366 367 368 369 370 371 372 373 374 375 376 377 378 379 380 381 382 383 384 385 386 387 388 389 390 391 392 393 394 395 396 397 398 399 400 401 402 403 404 405 406 407 408 409 410 411 412 413 414 415 416 417 418 419 420 421 422 423 424 425 426 427 428 429 430 431 432 433 434 435 436 437 438 439 440 441 442 443 444 445 446 447 448 449 450 451 452 453 454 455 456 457 458 459 460 461 462 463 464 465 466 467 468 469 470 471 472 473 474 475 476 477 478 479 480 481 482 483 484 485 486 487 488 489 490 491 492 493 494 495 496 497 498 499 500 501 502 503 504 505 506 507 508 509 510 511 512 513 514 515 516 517 518 519 520 521 522 523 524 525 526 527 528 529 530 531 532 533 534 535 536 537 538 539 540 541 542 543 544 545 546 547 548 549 550 551 552 553 554 555 556 557 558 559 560 561 562 563 564 565 566 567 568 569 570 571 572 573 574 575 576 577 578 579 580 581 582 583 584 585 586 587

Titolo
Quest'anno ci saranno le elezioni europee. Ti senti coinvolto:

 Per niente
 Poco
 Normalmente
 Abbastanza
 Molto

 

Titolo
La Newsletter della Mahalla
Indica per favore nome ed email:
Nome:
Email:
Subscribe Unsubscribe

 

********************

WIKI

Le produzioni di Mahalla:

Dicono di noi:

Bollettino dei naviganti:

********************


Disclaimer - agg. 17/8/04
Potete riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo il link:
www.sivola.net/dblog.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. In caso di utilizzo commerciale, contattare l'autore e richiedere l'autorizzazione.
Ulteriori informazioni sono disponibili QUI

La redazione e gli autori non sono responsabili per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ai post.
Molte foto riportate sono state prese da Internet, quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non hanno che da segnalarlo, scrivendo a info@sivola.net

Filo diretto
sivola59
per Messenger Yahoo, Hotmail e Skype


Outsourcing
Questo e' un blog sgarruppato e provvisorio, di chi non ha troppo tempo da dedicarci e molte cose da comunicare.
Alcune risorse sono disponibili per i lettori piu' esigenti:

Il gruppo di discussione

Area approfondimenti e documenti da scaricare.

Appuntamenti segnalati da voi (e anche da me)

La Tienda con i vostri annunci

Il baule con i libri Support independent publishing: Buy this e-book on Lulu.


Informazioni e agenzie:

MAHALLA international

Romea.cz

European Roma Information Office

Union Romani'

European Roma Rights Center

Naga Rom

Osservazione


Titolo
blog (2)
Europa (7)
Italia (6)
Kumpanija (2)
media (2)
musica e parole (4)

Le fotografie più cliccate


09/12/2024 @ 14:34:45
script eseguito in 118 ms

 

Immagine
 3 febbraio 2011: benvenuti a Milano... di Fabrizio



Cerca per parola chiave
 

 
 

Circa 7256 persone collegate


InChat: per non essere solo un numero scrivete /n  e poi il vostro nome/nick

< dicembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
      
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
         
Titolo
blog (506)
casa (438)
conflitti (226)
Europa (986)
Italia (1410)
Kumpanija (377)
lavoro (204)
media (491)
musica e parole (445)
Regole (348)
scuola (335)
sport (97)

Catalogati per mese:
Maggio 2005
Giugno 2005
Luglio 2005
Agosto 2005
Settembre 2005
Ottobre 2005
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024
Dicembre 2024

Gli interventi più cliccati

Ultimi commenti:
BuongiornoE-mail: giovannidinatale1954@gmail.comOf...
28/12/2021 @ 11:20:35
Di giovannidinatale
Hi we are all time best when it come to Binary Opt...
27/11/2021 @ 12:21:23
Di Clear Hinton
 

Locations of visitors to this page

Contatore precedente 160.457 visite eliminato il 16/08/08 per i dialer di Specialstat

 Home page © Copyright 2003 - 2024 Tutti i diritti riservati.

powered by dBlog CMS ® Open Source