Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 08/02/2009 @ 08:54:16, in Italia, visitato 1626 volte)
Comunicato stampa di Emergency
A oggi, in Italia, una legge vieta al personale sanitario di denunciare gli immigrati conosciuti per ragioni di cura, anche se la loro presenza in Italia non fosse regolare. Un emendamento approvato al Senato intende sopprimere questa norma. Si metterebbero così gli individui nella condizione di scegliere fra l'accesso alle cure e il rischio di una denuncia; si spingerebbe parte della popolazione presente in Italia nella clandestinità sanitaria, con grandi rischi per sè e per la collettività. Si vuole affidare ai singoli medici la scelta se garantire lo stesso diritto alla cura a tutti gli individui, nel miglior interesse del paziente e nel rispetto del segreto professionale, oppure se esercitare la facoltà di denunciare i loro pazienti "irregolari". Secondo tutti i medici che ho conosciuto e apprezzato, l'unico modo giusto e civile per fare medicina è garantire a tutti la miglior assistenza possibile, senza distinzione alcuna riguardo a colore della pelle, sesso, convinzioni politiche, religiose o culturali, nazionalità o status giuridico. Questo è il modo in cui Emergency ha lavorato, per quindici anni in tredici diversi paesi, curando tre milioni di persone senza distinzioni. Questo è il modo con cui continuiamo a lavorare, anche in Italia, nel Poliambulatorio per migranti e persone indigenti di Palermo. Anche di fronte all'inciviltà sollecitata da una norma stolta prima ancora che perversa, sono certo che i medici italiani agiranno nel rispetto del giuramento di Ippocrate, nel rispetto della Costituzione e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Nel rispetto, soprattutto, di chiunque si rivolga a loro avendo bisogno di un medico.
Di Fabrizio (del 07/02/2009 @ 09:40:52, in Europa, visitato 1939 volte)
Da
Bulgarian_Roma
Il Gruppo Socialista del Parlamento Europeo ha espresso oggi le sue profonde
preoccupazioni sul linguaggio usato dal leader del principale partito di
opposizione in Bulgaria, il GERB, membro del Partito Popolare Europeo (EPP).
Ha detto Jan Marinus Wiersma, vice-presidente del Gruppo: "Le ultime
dichiarazioni di Boyko Borisov si riferiscono a Turchi, Rom e pensionati come
"cattivo materiale umano". Queste arrivano dopo una serie di dichiarazioni
discriminatorie e minacce contro i Turchi e gli omosessuali. Ciò descrive una
piattaforma politica che assomiglia alla piattaforma nazista sulla purezza della
nazione.
"Fin quando ogni dichiarazione di sorta non sarà seguita da scuse e da
dichiarazione riparatorie, chiediamo all'EPP di prendere le misure appropriate o
di distanziarsi da un partito che ha già attraversato la linea invisibile tra il
populismo di estrema destra e l'estremismo."
6 February 2009: Contact Tony Robinson +32-475-257410 or David Poyser on
+32-476-540886
www.socialistgroup.eu
Di Fabrizio (del 07/02/2009 @ 09:30:09, in casa, visitato 1823 volte)
Questo lungo articolo mi è stato segnalato da Betty un po' di tempo fa.
Per cause non dipendenti dalla mia volontà posso ripubblicarlo solo adesso,
mi scuso con l'interessata.Tratta dal blog del
circolo
pasolini di pavia che a sua volta lo mutua da internazionale
L'intelligenza che si sporca le mani
Francesco Careri e una casa vera per i Rom di Michael Braun
[Architetti pavesi che scrivete lettere firmate in massa per sostenere
colleghi progettisti di brutture senza appello, vi invito a leggere
quest'articolo e valutare un po' quale sia il miglior e più adeguato
contributo che potreste dare a questa città. Anche in termini di civiltà,
dello spazio si intende. E quale occasione sarebbe stata se qualcuno di voi
si fosse fatto vedere alla ex Snia durante quel lunghissimo 2007 (irene
campari)]
Campi nomadi, vecchie fabbriche, casali diroccati. Un architetto romano
studia le aree degradate della città per riqualificarle. Rispettando le
persone che ci abitano.
"Non aspettarti niente di che!”, dice Francesco Careri al telefono spiegando
la scelta del locale. E infatti il ristorante Al biondo Tevere, sulla via
Ostiense a Roma, è uno di quei posti popolari e senza pretese dove si mangia
con pochi soldi. Una scelta adatta – penso tra me e me – a un architetto
che, invece di partecipare ai grandi concorsi, lavora nei campi rom della
capitale. Careri m’incuriosisce proprio per questo. Non avevo mai sentito
parlare di un architetto che andasse nei campi rom, tra misere baracche e
squallidi container, con il progetto di costruire delle case vere, belle,
spaziose e funzionali, spendendo poche migliaia di euro. “Vengo spesso a
mangiare qui”, spiega Careri mentre cerca inutilmente di dare un ordine ai
suoi capelli arruffati, “perché è a due passi dalla sede dell’associazione
Stalker”.
E poi non è un posto qualunque: qui Elsa Morante ha scritto La storia, qui
hanno girato alcune scene di Bellissima con Anna Magnani, qui Pasolini si è
fermato a cena con Pino Pelosi il giorno prima di essere ucciso a Ostia.
Nomi che raccontano un’epoca in cui i grandi intellettuali si interessavano
alle vicende di chi viveva ai margini della società, di chi abitava nelle
baracche, nelle borgate. Oggi gli intellettuali, gli artisti, gli studiosi
guardano altrove. A parte qualche rara eccezione, tra cui Francesco Careri.
Si mette a ridere quando gli chiedo se è vero che come architetto non punta
a costruire niente. Certo, mi spiega, non progetta palazzine per ricchi, non
ha voglia di finire sulle riviste di architettura e non è neanche
interessato a costruire delle “sculture senza significato”, come definisce i
lavori dei grandi architetti. “Ma non m’interessa neanche battermi contro
tutto questo”, precisa.
Un nucleo indipendente
Quando racconta la sua vita da studente cambia soggetto, usando il “noi”.
Per “noi” intende chi ha partecipato al movimento della Pantera nel 1990,
che ha portato alle occupazioni di molte università in tutto il paese: “Il
nostro movimento è stato sottovalutato, ma ha segnato tutta una
generazione”. Pochissimi sono entrati nei circuiti della politica
istituzionale, alcuni sono finiti nei centri sociali, altri – come lui – non
hanno preso tessere di partito, ma hanno continuato a essere critici e a
parlare in modo indipendente. Da questo nucleo di studenti di architettura
nasce Stalker. Careri indica l’altra sponda del Tevere, che vediamo dalla
finestra del ristorante. “Lì, nel 1993, Stalker ha fatto la sua prima
azione”. A quei tempi la riva del fiume era coperta da cespugli, rovi e
spine. I ragazzi di Stalker occuparono il terreno per creare un parco
abusivo, “un parco wild”, dice Careri con gli occhi che gli brillano. Poi,
invitarono degli artisti e
organizzarono delle feste. Una prima esperienza che si ripeterà nel tempo.
Dopo aver capito che c’erano delle parti di Roma ancora da sfruttare, altri
hanno
copiato l’idea. In seguito quel tratto di riva del fiume è stato disboscato
e ci hanno costruito la pista ciclabile: il paesaggio wild amato da Careri
non c’è più. Da allora il collettivo Stalker non si è più fermato, nel vero
senso della parola. Scoprire la città camminando è il motto
dell’associazione. Scoprire quella parte di Roma sconosciuta a molti romani,
ma dove abitano molti emarginati, e fatta di aree abbandonate, di casali
diroccati, di fabbriche dismesse. Il campo Boario, un grande spazio di
fronte all’ex mattatoio di Roma, è vicinissimo al centro, ma nel 1999 era
completamente abbandonato, come “un buco nero nella città”. Questa volta
Careri e gli amici di Stalker non si accontentano di “andare, vedere,
capire”. Decidono di intervenire sul tessuto sociale di quel luogo, dove c’è
già un centro sociale, una baraccopoli di senegalesi e marocchini, e un
grande campo dove i rom kalderash tengono le roulotte. Insieme a un gruppo
di curdi creano il centro culturale Ararat. I romani, così, scoprono il
mattatoio. E il comune ci mette le mani. L’ex sindaco di Roma, Walter
Veltroni, trasforma l’area in una Città delle arti e inaugura, ironia della
sorte, una Città dell’altra economia. Ma prima manda via i rom. “Come se
loro non fossero l’altra economia per eccellenza”, fa notare con rabbia
Careri, perché la comunità di rom istriani era perfettamente integrata nel
quartiere. Veltroni avrebbe fatto meglio a valorizzare quest’esempio
positivo di insediamento rom nella città, invece di cacciare i nomadi in
periferia. Ancora una volta, Stalker e quelli che gravitavano intorno al
campo Boario sono espropriati delle loro idee per trovarle realizzate da
qualcun altro e, allo stesso tempo, snaturate. Il bilancio per Stalker è
negativo: “Siamo stati l’elemento attraverso cui la città è entrata in una
realtà per mandare via tutti quelli che ne facevano parte”. Ma Careri non si
arrende: “Noi siamo già altrove”. Altrove è dalle parti di Corviale, un
palazzone mostruoso lungo un chilometro, dove vivono diecimila persone.
Completato nel 1983, fu presentato come un esempio di “architettura moderna,
sociale, rivoluzionaria”.
Ma fu subito dimenticato da politici e architetti, e lasciato senza servizi.
In poco tempo è diventato sinonimo di degrado urbano. “La gente si
vergognava di
dire che abitava al Corviale perché tutti pensavano che lì vivessero solo
ladri e drogati”, racconta Careri. Con l’aiuto degli abitanti, Stalker mette
su una tv di quartiere per raccontare l’altro Corviale, quello di chi ci
vive, “gente normalissima” ma percepita come lontana dal modello sociale
dominante.
Passeggiata istruttiva
Oggi gli esclusi per eccellenza sono i rom. Careri li incontra di nuovo nel
2005. Nel frattempo è diventato ricercatore del Dipartimento di studi urbani
dell’università Roma Tre. Organizza un seminario itinerante e porta i suoi
studenti sulle sponde del Tevere. Fa camminare i ragazzi per più di
cinquanta chilometri da Ostia a Prima Porta, scoprendo 54 insediamenti
piccoli e grandi. Più di duemila persone vivono in tende o in baracche
poverissime. Tre anni fa “l’emergenza rom” era ancora lontana e il sindaco
Veltroni negava l’esistenza dei campi lungo il fiume. Non sono lontani
invece i piani per risolvere definitivamente il problema della sistemazione
dei rom in città. Careri fa una smorfia quando parla di “campi della
solidarietà”, lasciando intendere l’ipocrisia linguistica che si nasconde
dietro i progetti dell’amministrazione Veltroni. Un esempio è il megacampo
di Castel Romano, fuori Roma: “Milleduecento persone chiuse in container,
intorno a loro neanche un albero, solo ghiaia e polvere”. Da qui nasce
l’idea del Savorengo Ker (“casa di tutti”, in lingua romanes), come
alternativa radicale alla politica che vuole rinchiudere i nomadi in
insediamenti spostati sempre più nelle estreme periferie. Per il suo
progetto Careri sceglie il campo Casilino 900, dove da decenni centinaia di
rom vivono nelle baracche in mezzo al fango. Careri fa i calcoli in un
minuto: un container di 32 metri quadri, che secondo le norme vigenti è
sufficiente per sei persone, costa 22mila euro. La “casa di tutti” può
costare molto meno e offrire molto di più. Una decina di rom e altrettanti
studenti si mettono al lavoro. “Non abbiamo progettato niente”, ride Careri,
“la casa è venuta fuori così”. Stalker si è limitata ad ascoltare. “I rom
sanno costruire le case”, dice Careri, sottolineando la loro capacità di
riciclare i materiali per farne lavandini, finestre, pavimenti. Le foto
mostrano una costruzione in legno a due piani, un ampio terrazzo, una scala
esterna, “un po’ stile Dallas, come una telenovela”, scherza l’architetto.
Comunque è (o meglio “era”) molto più bella del container: è una vera casa
in legno di 70 metri quadri, che è costata solo ottomila euro. Savorengo Ker
potrebbe diventare un modello, se solo qualcuno fosse interessato a
considerare i rom come qualcosa di diverso da un “problema da risolvere”. La
casa ha provocato subito reazioni negative. Nessun rappresentante delle
istituzioni ha partecipato all’inaugurazione e il municipio (il cui
presidente è dei Comunisti italiani) ha fatto fermare i lavori a causa delle
proteste degli abitanti del quartiere.
Alla fine la casa è stata misteriosamente incendiata. “Destra, sinistra…
quando si parla di rom l’odio è trasversale”, afferma Careri. Di Savorengo
Ker è rimasto solo un mucchio di legno annerito. Ma Careri è sicuro che il
progetto ha dimostrato molte cose: “La maggior parte dei rom non è nomade ma
vuole una casa vera. L’integrazione si raggiunge con la cooperazione tra rom
e gagé (i “non zingari”) e non con i progetti che ghettizzano i nomadi. I
campi devono
essere chiusi. E sostituiti da programmi che aiutino i rom a costruirsi le
case da soli”. Il sindaco Gianni Alemanno è deciso ad andare avanti sulla
strada “spianata da Veltroni”, che prevede la creazione di nuovi grandi
campi. “Magari li faranno con le case in legno, costruite dai rom. Ma non
sarebbe la nostra
soluzione”. Careri teme solo una cosa: che, ancora una volta, le sue idee
vengano prese e snaturate.
Michael Braun è il corrispondente dall’Italia della Tageszeitung di
Berlino.
"Internazionale", n. 778
venerdì, 16 gennaio 2009 -
alle ore 15:07 *** link al post *** commenti
Di Sucar Drom (del 06/02/2009 @ 11:06:10, in blog, visitato 1882 volte)
Settanta anni fa le leggi razziali
In Italia vennero emanate le leggi razziali nel 1938. Settanta anni dopo, il 16
dicembre 2008, la Camera dei Deputati dedica una giornata per non dimenticare i
danni prodotti da quella vergognosa pagina della storia italiana ed invita
alcuni Ebrei ed alcuni Rom e Sinti. Sono sei i Sinti e ...
Non aver paura, stai dalla parte dei diritti
Manifesto per una campagna nazionale contro il razzismo, l’indifferenza e la
paura dell’Altro Più di quattro milioni di persone di origine straniera vivono
oggi in Italia. Si tratta in gran parte di lavoratrici e lavoratori che
contribuiscono al benessere di qu...
Milano, la disfatta politica della Moratti
La Lista Moratti che a Milano in Consiglio comunale ha due assessori (Croci e
Moioli) e tre consiglieri, domenica sera, ha invitato amici e simpatizzanti
all'Opera San Francesco per il consueto scambio di auguri. Nel 2006 la Moratti
presen...
Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni delle donne e dei minori
rom in Italia
La Commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati ha iniziato il 9
dicembre l’esame di una proposta di legge presentata dalla sola deputata Jole
Santelli, PdL (AC 1052), che propone di istituire una Commission...
Fini: le leggi razziali un'infamia
"L'ideologia fascista non spiega da sola l'infamia delle leggi razziali. C'é da
chiedersi perché la società italiana si sia adeguata nel suo insieme alla
legislazione antiebraica e perché, salvo talune luminose eccezioni, non siano
state registrate manifestazioni particolari di resistenza. Nemmeno, mi duole
dirlo, da parte della Chiesa cattolic...
Nettuno (Roma), non è razzismo...
Non è razzismo, date retta a Maroni. Per il ministro dell'Interno, che si è
fatto intervistare da Il Giornale, la violenza di Nettuno è «inaudita, gratuita,
provocata dall'abuso di alcol e droga» ma non ha nessuna «matrice razzista». Non
importa che ab...
Lettera a Napolitano: nessuno ricorda lo sterminio dei Rom e dei Sinti
«Dalle baracche vedevamo gli ebrei / colonne incamminate diventare colonne
verticali, di fumo. / Erano lievi, andavano a gonfiare gli occhi del loro dio
affacciato. / Noi non fummo leggeri, la cenere degli zingari non riusciva ad
alzarsi in cielo. / Ci tratteneva in basso la musica suonata e straca...
Non un atto xenofobo ma di bullismo...
Quando la realtà non viene espressa con le giuste parole c'è chi resta sgomento
e chi si accontenta. A me non appartengono questi atteggiamenti; io mostro il
mio disappunto e mi incazzo alquanto...
Le nuove perle razziste del Ministro Maroni
Il Ministro Maroni negli ultimi giorni ha esternato. L’occasione è data
dall’assemblea nazionale dell'Unicef a Roma che per inciso ha visto l’esclusione
di rappresentanti rom e sinti. Maroni non si è lasciato sfuggire l’occasione per
offrire all’Italia alcune perle di razzismo italiota...
Associazioni cattoliche: con ddl sicurezza rischio capro espiatorio
Alla vigilia dell'inizio della discussione al Senato per la conversione del
pacchetto sicurezza, le associazioni cattoliche hanno preso carta e penna per
esprimere ai senatori il proprio dissenso dalla “lettera e dallo 'spirito” del
provvedim...
Napolitano, stop alla xenofobia e al razzismo
“Stop alla xenofobia e al razzismo”. E' il monito di Giorgio Napolitano,
Presidente della Repubblica, che interviene così riguardo agli ultimi episodi di
intolleranza avvenuti in diverse città d'Italia. “Siamo dinanzi a episodi
raccapriccianti - ha detto il Presidente - che purtroppo ormai non...
Ddl sicurezza, una schedatura etnica
Domani, 3 febbraio 2009, arriva al Senato il discusso “ddl sicurezza” tra
contestazioni e scontri di piazza. Il ddl contiene diversi provvedimenti che non
condividiamo ma c’è ne uno che nessuno ha criticato e messo in evidenza:
l’articolo 36 (ex articolo 16)...
La cultura della violenza
Ancora una violenza razzista, ma non soltanto. Si cerca di uccidere per
divertimento, un tragico réfrain. "Nel 2009 ce sarà da divertisse...", dice
Davide Franceschini, un normale ragazzo romano, in un'intervista alla
televisione ...
Diritti, non schedature
La Fio.PSD lancia una campagna per il diritto alla residenza anagrafica delle
persone senza dimora (leggi l'approfondimento). Tra poche settimane la vita
delle persone senza dimora in Italia potrebbe essere ancora più difficile. Con
la più che probabile approvazione del disegno di legge n. 733, in discussione
domani al Senato (ed entro 15 giorni alla Camera), verrebbe di fatto modificata
la legge anagrafica del ...
Maroni, bisogna essere cattivi
«Per contrastare l'immigrazione clandestina non bisogna essere buonisti ma
cattivi, determinati, per affermare il rigore della legge». Lo ha detto il
ministro degli Interni Roberto Maroni intervenendo ad Avellino alla
manifestazione «Governincontra». Maroni ha inteso così rispondere «a chi in
questi giorni - h...
Appello, no alla schedatura
Scrivi anche tu al Presidente della Repubblica contro una legge che porterà ad
una schedatura su base etnica per i Sinti italiani. Vai in questa pagina e
compila il modulo con i dati richiesti. Nello spazio oggetto inserisci “no alla
schedatura”. Nello spazio testo inserisci l’appello che trovi qui sotto...
Anche tu puoi diventare un senza fissa dimora
Le nuove norme, contenute negli articoli 36 e 44 del ddl n. 733, non colpiranno
solo le famiglie che vivono in abitazioni mobili (esempio roulotte) ma anche
tutte le famiglie che vivono in abitazioni immobili (esempio appartamento)
che...
Rimini, il "campo nomadi" di via Islanda è da smantellare
Sopralluogo della Polizia Municipale ieri pomeriggio, nel “campo nomadi” di via
Islanda e un ultimatum ai romeni che si sono accampati sul greto del fiume
Marecchia. Dopo il vertice convocato d’urgenza in prefettura, le forze
dell’or...
Milano, il Prefetto firma il nuovo regolamento per i "campi nomadi"
Punti fondamentali: la partecipazione alle spese del campo, il turnover delle
presenze, con una permanenza massima di tre anni, l’allontanamento dal campo,
dopo inviti formali ad adeguarsi, per chi trasgredirà, l´obbligo di far
frequentare la scuola ai minori e di...
Verona, il Procuratore Guido Papalia nella città violata
Siamo cittadine e cittadini veronesi e vogliamo sentirci liberi di vivere, con
civiltà e rispetto dei bisogni e desideri di tutti, gli spazi della nostra
città, senza incorrere in continui divieti che impediscono anche le più semplici
azioni del vivere quotidiano. Non ci piace una Verona che mette...
Il Residente della Repubblica
Il Residente della Repubblica? È l’ultimo: un uomo come noi. La vita lo ha
relegato ai margini. Ma i suoi diritti rimangono quelli di ogni cittadino. E la
politica, pur in nome di legittime esigenze di sicurezza collettiva, non può
assumersi la responsabilità di indebolirli e comprometterli...
Il Senato approva la schedatura
Il governo viene battuto tre volte sull’immigrazione ma l’articolo 36 del ddl
733 è stato approvato dal Senato alle ore 18.50 di ieri, mercoledì 4 febbraio
2008, dopo due verifiche del numero legale, la sospensione della seduta per
mancanza del numero legale...
Terrorismo di stato, colpirne uno per educarne cento
«Prima l'hanno minacciato con un frustino, poi un poliziotto l'ha colpito al
volto con un pugno, infine l'hanno costretto a “sedersi” dentro una pozzanghera
e a cantare una canzone». Vittima delle violenze sarebbe Giuliano Adzovic, un
operatore dell'Arci di origine montenegrina che lavora all'interno del campo di
Tor de' Cenci...
Di Fabrizio (del 19/12/2008 @ 08:57:21, in Italia, visitato 2288 volte)
QUESTO NATALE UN REGALO ORIGINALE E SOLIDALE
Vieni trovarci il 21 DICEMBRE DALLE ORE 10 alle 17 nel laboratorio di MANUFATTI
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Per contatti ed appuntamenti: cristina 3471580818
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info@insiemezajedno.org
Di Fabrizio (del 18/12/2008 @ 08:56:23, in Europa, visitato 2105 volte)
Da
Roma_Benelux
by DAVID MARK 09/12/2008 - EUOBSERVER / COMMENT
Con i mercati mondiali fratturati ed i gruppi dell'estrema destra che
guadagnano forza in tutto il continente, l'anti-ziganismo è drammaticamente
cresciuto negli ultimi anni. Vivendo spesso ai margini della società, i Rom sono
diventati il bersaglio di violenza razzista attraverso l'Europa, con attacchi
questo autunno in Italia, Repubblica Ceca e Ungheria.
[...] Come avvocato Rom a Bruxelles, mi chiedo cosa significherà la
recessione economica per la mia gente?
Le economie sviluppate si stanno indebolendo e nell'Europa dell'est la crisi
sta iniziando a rallentare la crescita in maniera drammatica. La recessione
economica ci riguarderà tutti, ma colpirà per primi e più forte i Rom. Se non ci
saranno al più presto azioni dalla UE, andiamo incontro al disastro.
I leader dei 27 stati membri UE si sono riuniti l'11 dicembre per il summit
europeo. I leader UE dovrebbero usare questa opportunità per potenziare la
Commissione Europea a sviluppare una Strategia Quadro per l'Inclusione dei Rom,
incluse quindi le politiche di sviluppo, coordinamento, controllo e valutazione.
I Rom immigrati dall'est Europa hanno contribuito al boom edilizio, fornendo
mano d'opera a buon mercato in Spagna, Italia e altrove. Quando questo boom
improvvisamente finirà e le industrie lasceranno migliaia di lavoratori a casa,
i Rom saranno i primi a perdere il lavoro, a causa specialmente delle
preesistenti discriminazioni e stereotipi negativi.
Per i Rom disoccupati, il quadro è ancora più scuro.
I governi stanno spendendo milioni di euro per stimolare gli affari ed il
settore finanziario attraverso incentivi fiscali o prestiti governativi, mentre
si restringono i bilanci per le aree come quelle dell'istruzione. Per colmare la
lacuna di quanti hanno perso recentemente il lavoro, gli stati intendono
approntare programmi che aiutino le famiglie numerose ed i disoccupati a lungo
termine.
Una volta che i programmi di assistenza vengono tagliati, non vengono più
restaurati. Questi programmi erano già stati criticati intensamente prima della
crisi; molti politici li intendevano eccessivamente pesanti anche per un periodo
economico migliore. Alcuni critici ritengono che senza questa rete di
salvataggio, i disoccupati a lungo termine saranno più motivati nel
cercare lavoro. Ma quando questo è stato tentato, è fallito.
Per risolvere problemi come la disoccupazione a lungo termine e la povertà,
dobbiamo rivolgerci alle loro cause sistematiche. Per i Rom questo significa
sfidare le discriminazioni e ampliare le opportunità per lo sviluppo
dell'istruzione e delle capacità.
Anti-ziganismo
La crisi finanziaria obbligherà l'inclusione Rom ad abbassare i propri
obiettivi? Con un'estrema destra in crescita e l'economia sotto sforzo, se non
sarà sotto controllo l'anti-ziganismo diventerà sempre più rampante. Cresceranno
le tensioni tra i Rom e la popolazione maggioritaria.
Il mese scorso, atti di violenza squadrista sono stati rivolti contro la
comunità Rom di Litvinov, nella Repubblica Ceca, mentre in Ungheria estremisti
di destra hanno ucciso quattro Rom durante alcuni incendi dolosi. Abbiamo paura
che altri governi europei seguiranno la voce dell'Italia, patrocinando il
profilo razziale e misure anti-Rom per rispondere ad una popolazione arrabbiata.
I programmi di integrazione si arresteranno col taglio dei servizi sociali, ed i
Rom saranno più marginalizzati di prima.
In un'Unione Europea, le economie sono interdipendenti, e temi come quelli
delle migrazioni incrociano con le opportunità istruttive e le condizioni
sociali nel continente. Nel 2008, abbiamo visto che l'esclusione sociale in
Romania può essere un problema italiano, spagnolo o francese. Sono sfide
condivise e dobbiamo progettare assieme le nostre strategie. Mentre i
finanziamenti possono essere limitati in questi tempi difficili, azioni
coordinate e standard chiari assicureranno il massimo da ogni sforzo.
L'Europa non può permettersi di avere circa 10 milioni di cittadini incapaci
di affrontare un'economia moderna perché sono stati obbligati nelle scuole
speciali. Non può permettersi crisi sanitarie che nascono in quelle comunità
dove sono stati tagliati i servizi sociali. Nemmeno può permettersi la violenza
e l'insicurezza incoraggiate da attitudini razziste.
Se i Rom vogliono rompere il circolo vizioso della povertà, i programmi di
istruzione effettiva, salute e anti-discriminatori sono critici. La crisi
finanziaria rende le tematiche Rom più urgenti che mai, e soltanto un'azione UE
concertata ed a lungo termine creerà il cambio di cui abbiamo bisogno.
David Mark is co-ordinator of the European Roma Policy Coalition and a
Soros Fellow
© 2008 EUobserver.com. All rights reserved. Printed on 09.12.2008.
Di Fabrizio (del 17/12/2008 @ 09:54:32, in Europa, visitato 2400 volte)
Da
Bitish_Roma
Ustiben report
La polizia del terrore picchia ad un matrimonio a Dale Farm
By Grattan Puxon
Per i giovani Danny e Nora doveva essere il più giorno della vita. Il servizio
presso la Chiesa di Nostra Signora, a Wickford, è stato un evento vissuto
pienamente da tutta la comunità di Dale Farm. Una limousine li aveva appena
portati al ricevimento nuziale presso il Canary Wharf di Londra.
Era stata prenotata una sala a venticinque miglia da Basildon nella speranza
di evitare problemi con i razzisti. Ma è stata la Polizia Metropolitana ad
intervenire. Come fotografa freelance di matrimoni la giornalista Jess Hurd si
era posta all'esterno quando le sono piombati addosso i ragazzi in blu.
Non si sa chi abbia chiamato al Ramada Hotel. Ma appena Hurd iniziò a
filmare, le si disse di bloccarsi sotto la minaccia della Sezione 44 della Legge
sul Terrorismo.
La sua videocamera è stata requisita per dei controlli. Poi è stata
interrogata sul fatto che potesse avere dei contatti con terroristi, dato che si
trovava in un'area delicata vicino all'aeroporto della città. Tuttavia, anche un
cieco poteva giudicare che faceva parte della celebrazione di una cerimonia
nuziale, alla presenza di ospiti gioiosi.
E' obbligatorio dire, che la Hurd furibonda per la condotta della polizia,
metterà in campo i suoi avvocati. Inoltre sta segnalando quanto accaduto, come
componente dell'Unione Nazionale dei Giornalisti presso una conferenza domani a
Parigi.
Il suo argomento in agenda è il trattamento dei Rom in Europa. Intende
evidenziare il lungo assedio di Dale Farm e laminaccia di radere al suolo questo
villaggio stabile dei Viaggianti. Richard Sheridan, presidente del Gypsy Council,
il cui nipote Danny Sheridan stava per sposare la residente Nora Quilligan, ha
celebrato anche il suo 40° compleanno il 10 dicembre.
"Questo incidente non avrebbe potuto essere gestito in maniera più inetta ed
offensiva," dice Sheridan. "Durante la festa di matrimonio di una giovane coppia
e nel Giorno dei Diritti Umani."
E' stato il terzo di quattro matrimoni tenutisi in rapida successione dalle
famiglie di Dale Farm, ansiose di celebrare il matrimonio prima del Nuovo Anno,
quando il tribunale d'appello giudicherà se il consiglio di Basildon può mettere
in opera lo sgombero totale sinora rimandato. Quarantadue anni fa, il 10
dicembre 1966, venne fondato il Gypsy Council in un pub del Kent, sulla cui
porta era posto il segnale "No Zingari".
Jess Hurd
Photographer
www.jesshurd. com
www.reportdigital.
co.uk
www.thebppa.
com/Jess- Hurd
Di Fabrizio (del 17/12/2008 @ 09:32:57, in Europa, visitato 2156 volte)
Da
La voix des Rroms
Lo scorso mercoledì 10 dicembre, circa 300 Rrom venuti da tutta la regione
parigina, originari della Romania, della Bulgaria, della Slovacchia e ancora da
altre parti, hanno manifestato davanti alla rappresentanza della Commissione
Europea a Parigi, per chiedere la cessazione delle espulsioni, un
trattamento umano e il libero accesso al lavoro in Francia.
La foto racconta qualcosa di più. Il cartello ripreso dalla foto si rivolge a
quelli che Georges Brassens citava nella canzone "L'auvergnat", troppo occupati
"ad integrare" gli altri per rendersi conto che si tratta di essere umani
"dotati di ragioni e dignità", come dice la Dichiarazione Universale dei Diritti
Umani. In effetti, nel dipartimento 93 un certo numero di MOUS (Controllo
d'opera urbana e sociale) hanno iniziato ad operare. Consistono nel parcheggiare
i Rrom come bestiame in luoghi chiusi e protetti, dove non possono ricevere
nessuno, e neanche i mezzi d'informazione hanno diritto ad entrare, e
naturalmente senza alcuna possibilità di lavoro. Lo stato partner di questi
progetti, non accorda loro questo diritto, ma nel contempo richiede loro un
contributo di 30 euro al mese. Come possono guadagnare questi soldi, se
legalmente non possono lavorare?
Di Fabrizio (del 16/12/2008 @ 09:35:40, in Italia, visitato 3147 volte)
Ricevo da Marco Brazzoduro
Con il pretesto di contrastare l’immigrazione clandestina i recenti provvedimenti del Governo e del Parlamento, colpiscono tutti gli immigrati, soprattutto coloro che vivono e lavorano regolarmente nel nostro paese rispettando le leggi. L’integrazione diventa un percorso ad ostacoli che esclude e inibisce i percorsi positivi di inserimento dei migranti nella società italiana. Il fondo Nazionale per l’integrazione è passato da 100 milioni di euro a 5 milioni e tra le proposte contenute in finanziaria vi è l’introduzione del requisito di dieci anni di residenza per l’accesso al piano casa ed all’assegno sociale. Il disegno di leggge sulla sicurezza, in discussione al Senato, in nome di un malinteso concetto di sicurezza, stravolge le norme sull’immigrazione, riducendo fortemente i diritti dei migranti, uomini e donne da tenere in condizioni di precarietà, ricatto e sfruttamento, con gravi ripercussioni sulla pacifica convivenza nella società. L'insieme dei provvedimenti proposti, se approvati, contraddicono le norme internazionali sui diritti umani fondamentali e la stessa Costituzione italiana che afferma la pari dignità sociale delle persone, senza distinzione di sesso, razza, lingua o religione. In particolare: - si introduce il reato di clandestinità - si ostacola il ricongiungimento familiare, che da sempre costituisce un elemento forte di stabilità e di integrazione - si riducono le tutele dei rifugiati e dei minori - si tagliano le risorse per i corsi d’italiano e si istituiscono le classi differenziate - si restringe l’assistenza sanitaria, prevedendo un obbligo, per i medici e il personale sanitario, di denunciare gli immigrati irregolari che chiedono di curarsi - si rendono più difficili i matrimoni misti - si esaspera il criterio della idoneità alloggiativa - si istituisce il permesso a punti e una tassa per ogni pratica di rilascio e di rinnovo di 200 euro (attualmente è di 72 euro), un balzello ingiusto e oneroso per i migranti che attendono anche più di un anno una risposta sul permesso di soggiorno che - quando arriva – molte volte già è scaduto - si propone il blocco dei flussi d’ingresso dei lavoratori stranieri, misura propagandistica ed inutile, che chiude la strada all’immigrazione regolare e non fa nulla per dare risposta all’estesissima presenza di irregolarità, lavoro nero, e violazione dei diritti fondamentali. Noi contestiamo questi provvedimenti e chiediamo al Parlamento di riformare le norme sull’immigrazione garantendo: 1. una seria ed efficace programmazione degli ingressi nel 2009, in misura funzionale al mercato del lavoro 2. una risposta coraggiosa al problema dei lavoratori immigrati senza permesso, dando loro una chance per emergere da una vita di lavoro nero e assenza di diritti. 3. parità di diritti e superamento delle discriminazioni sul lavoro e nell’accesso a scuola, sanità e stato sociale; 4. riforma della cittadinanza e diritto di voto. Per queste ragioni promuoviamo per il giorno giovedì 18 dicembre, giornata dedicata dalle Nazioni Unite ai diritti dei lavoratori e lavoratrici migranti e delle loro famiglie, un presidio a Roma dalle ore 10.00 alle ore 14.00 (Largo Chigi – Colonna). Nello stesso giorno, nelle stesse ore si effettueranno presidi davanti alle Prefetture delle più importanti città d’Italia. Seguono Sigle 1. Antigone 2. ARCI 3. ASGI 4. Cantieri Sociali 5. Centro Astalli/JRS 6. CGIL 7. CIR 8. CIPSI 9. CNCA 10. DVF – Per il diritto degli stranieri a vivere in famiglia 11. Emmaus Italia 12. Servizio Rifugiati e Migranti - Federazione Chiese Evangeliche in Italia 13. Federazione Rom e Sinti Insieme 14. Fondazione Di Liegro 15. Gruppo Abele 16. La casa dei diritti sociali – FOCUS 17. Libera 18. Lunaria 19. OsservAzione 20. Senza Confine 21. Sbilanciamoci 22. SOS Razzismo 23. Terra del Fuoco 24. UIL 25. Unione Inquilini Roma e Lazio
Di Fabrizio (del 16/12/2008 @ 09:19:02, in Italia, visitato 3325 volte)
Ricevo da Maria Grazia Dicati
Con il pretesto di contrastare l’immigrazione clandestina i recenti
provvedimenti del Governo e del Parlamento, colpiscono tutti gli immigrati,
soprattutto coloro che vivono e lavorano regolarmente nel nostro paese
rispettando le leggi.
L’integrazione diventa un percorso ad ostacoli che esclude e inibisce i percorsi
positivi di inserimento dei migranti nella società italiana.
Il fondo Nazionale per l’integrazione è passato da 100 milioni di euro a 5
milioni e tra le proposte contenute in finanziaria vi è l’introduzione del
requisito di dieci anni di residenza per l’accesso al piano casa ed all’assegno
sociale.
Il disegno di legge sulla sicurezza, in discussione al Senato, in nome di un
malinteso concetto di sicurezza, stravolge le norme sull’immigrazione, riducendo
fortemente i diritti dei migranti, uomini e donne da tenere in condizioni di
precarietà, ricatto e sfruttamento, con gravi ripercussioni sulla pacifica
convivenza nella società.
L'insieme dei provvedimenti proposti, se approvati, contraddicono le norme
internazionali sui diritti umani fondamentali e la stessa Costituzione italiana
che afferma la pari dignità sociale delle persone, senza distinzione di sesso,
razza, lingua o religione. In particolare:
- si introduce il reato di clandestinità;
- si ostacola il ricongiungimento familiare, che da sempre costituisce un
elemento forte di stabilità e di integrazione;
- si riducono le tutele dei rifugiati e dei minori;
- si tagliano le risorse per i corsi d’italiano e si istituiscono le classi
differenziate;
- si restringe l’assistenza sanitaria, prevedendo un obbligo, per i medici e il
personale sanitario, di denunciare gli immigrati irregolari che chiedono di
curarsi;
- si rendono più difficili i matrimoni misti;
- si esaspera il criterio della idoneità alloggiativa;
- si istituisce il permesso a punti e una tassa per ogni pratica di rilascio e
di rinnovo di 200 euro (attualmente è di 72 euro), un balzello ingiusto e
oneroso per i migranti che attendono anche più di un anno una risposta sul
permesso di soggiorno che - quando arriva – molte volte già è scaduto;
- si propone il blocco dei flussi d’ingresso dei lavoratori stranieri, misura
propagandistica ed inutile, che chiude la strada all’immigrazione regolare e non
fa nulla per dare risposta all’estesissima presenza di irregolarità, lavoro
nero, e violazione dei diritti fondamentali.
Noi contestiamo questi provvedimenti e chiediamo al Parlamento di riformare le
norme sull’immigrazione garantendo:
1. una seria ed effiace programmazione degli ingressi nel 2009, in misura
funzionale al mercato del lavoro;
2. una risposta coraggiosa al problema dei lavoratori immigrati senza permesso,
dando loro una chance per emergere da una vita di lavoro nero e assenza di
diritti;
3. parità di diritti e superamento delle discriminazioni sul lavoro e
nell’accesso a scuola, sanità e stato sociale;
4. riforma della cittadinanza e diritto di voto.
Per queste ragioni promuoviamo per il giorno giovedì 18 dicembre, giornata
dedicata dalle Nazioni Unite ai diritti dei lavoratori e lavoratrici migranti e
delle loro famiglie, un presidio a Roma dalle ore 10.00 alle ore 14.00 (Largo
Chigi – Colonna).
Nello stesso giorno, nelle stesse ore si effettueranno presidi davanti alle
Prefetture delle più importanti città d’Italia.
Aderiscono all’appello:
Antigone, ARCI, ASGI
Cantieri Sociali
Centro Astalli/JRS
CGIL
CIR
CIPSI
CNCA
Emmaus Italia
Federazione Chiese Evangeliche in Italia
Federazione Rom e Sinti Insieme
Gruppo Abele
Libera
Lunaria
Sbilanciamoci
SOS Razzismo, Terra del Fuoco, UIL
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