Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 16/03/2009 @ 09:51:54, in Italia, visitato 1662 volte)

18 marzo 2009, ore 9.30 Università Roma Tre, Facoltà di Scienze della formazione, Aula Conferenze (ex Aula "I. Ambrogio"), IV piano, via del Castro Pretorio 20

Intervengono:

  • Francesco Susi, Preside della Facoltà di Scienze della Formazione;
  • Francesco Pompeo, Coordinatore Osservatorio "M. G. Favara", I territori della trasformazione tra accoglienza e rifiuto;
  • Nunzia Marciano, Dirigente scolastico Istituto Carlo Pisacane, Un'esperienza scolastica di frontiera;

Presentazione rapporti di ricerca:

  • Ginevra De Maio, Capo redattore Osservatorio romano sulle migrazioni, V Rapporto dell'Osservatorio romano sulle migrazioni;
  • Ulderico Daniele, Osservatorio "M. G. Favara", Dossier Emergenza "zingari" e censimenti dei "nomadi";
  • Nazzareno Guarnieri, Presidente Federazione Rom e Sinti Insieme;
  • Andrea Priori, Osservatorio "M. G. Favara", Monitoraggio delle aggressioni ai danni di cittadini del Bangladesh nella città di Roma;
  • Mukul Liaquat Ali Khan, Presidente Associazione "Mymensingh" - Bangladesh;
  • Vittorio Cotesta, Direttore del Centro Interdipartimentale di Ricerca Educativa e Sociale, Riflessioni conclusive.

Nel corso della mattinata sarà inoltre presentato e distribuito il report della ricerca realizzata dall'Osservatorio sul razzismo e le diversità "M. G. Favara" nel Municipio VI del Comune di Roma: "Territorio, diritti, partecipazione".
Info: oss.razzismo@uniroma3.it

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Di Fabrizio (del 16/03/2009 @ 09:45:42, in Italia, visitato 2145 volte)

Da NO[b]LOGO (ne approfitto per ricordare l'appuntamento di oggi a Napoli)

Teverola è un piccolo centro al margine dell'interland Napoletano.
E' il primo comune della provincia di Caserta ma gravità su Aversa(NA), quasi un quartiere di questa città antica e nobile, ed oggi disastrata.
Teverola era un centro agricolo diventato negli anni 60/70 un polo industriale, la Texas, l'Indesit.
Ora resta ben poco dell'industria e della stessa agricoltura.
A Teverola sono arrivati alla fine degli anni 70, in case popolari, i napoletani dopo il terremoto e i puteolani dopo il bradisismo.
Teverola è la frontiera di quell'interland divorato fatto di case, villette, centri commerciali, residui di frutteti, discariche, un tessuto ormai urbano degradato e difficile.
Non lontana dai poli camorristici di San Cipriano e Casal di Principe. A Teverola passa l'alta velocità deviata da Caserta sul percorso Mondragone/Aversa.

Bene tra le tante cose a Teverola c'è un campo Rom, che la mia amica Nadia Marino, presidente dell'Opera Nomadi di Caserta descrive così:

L’Opera Nomadi dopo un recente censimento ha potuto constatare che .. ... sono 200 rom circa (il doppio di quelli censiti ad ottobre) a permanere nella zona e non 500-600 come paventato.
Una metà in fitto (non abusivi) su terreno privato, molti con permesso di soggiorno e in Italia da una ventina di anni
.

Per queste persone, con molti bambini si profila uno sgombero senza una prospettiva di una nuova localizzazione, l'Opera Nomadi cerca di salvaguardare quanto meno le esigenze dei bambini.
Al link trovate la lettera aperta indirizzata al prefetto ed al vicario ... mi associo ... ben sapendo che non sono certo le 200 persone in emergenza .... l'emergenza per Teverola e per l'Aversano, e che al contrario iniziare senza un progetto il solito gioco degli sgomberi può essere solo un fattore di ulteriore disaggio oltre che una crudeltà per i bambini e gli adulti della piccola comunità.

Tarantolati Sud Magazine » Blog Archive » Opera Nomadi Caserta: “No allo sgombero della comunità rom di Teverola”

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Di Fabrizio (del 16/03/2009 @ 09:26:37, in Italia, visitato 2698 volte)

Ricevo da Tommaso Vitale

INAUGURAZIONE UFFICIALE PROGETTO DADO auto-recupero e inclusione sociale

Lunedì 23 marzo
Settimo Torinese - Sala consigliare in Piazza Vittorio Veneto n.4

Affrontare il problema abitativo con la popolazione rom, soprattutto in questo momento politico-sociale è di estrema delicatezza. Lo status medio delle famiglie italiane si sta abbassando e spinge sempre più nuclei a scegliere di vivere in periferia, quindi ai margini delle città, laddove si incontrano quelle storie di storica emarginazione e dove si collocano gli insediamenti rom, in particolare quelli spontanei/abusivi.

La straordinarietà del progetto Dado è racchiusa in una considerazione fondamentale che potremmo chiamare “welfare alternativo”, nel senso che oggi, in un momento in cui la disoccupazione è una delle maggiori preoccupazioni per milioni di famiglie e la casa popolare un miraggio per tantissime altre, non è pensabile innescare meccanismi di conflitto tra gli ultimi e i penultimi della nostra società, scatenando sempre più odio.

In questo senso l’auto-recupero permette di non intaccare le già scarse risorse esistenti per le persone in difficoltà, ma apre canali nuovi per ottimizzare risorse che altrimenti verrebbero sprecate, come, in questo caso, uno stabile da ristrutturare, in cui vivevano precedentemente alcuni soggetti fuori dal controllo delle forze giudiziarie. Il progetto, che riceve un finanziamento relativamente basso, rimette così a nuovo degli spazi che ritorneranno anche alla cittadinanza, ma soprattutto permette un bassissimo impatto nei confronti delle fasce deboli, evitando l’acuirsi dei conflitti.

PROGRAMMA DEL SEMINARIO

ore 8.45 registrazione partecipanti
ore 9.00 inizio lavori
ore 11.15- 11.30 coffee break
ore 13.00 termine dei lavori
ore 13.30 visita della struttura il Dado e pranzo a buffet

“SOCIAL HOUSING, INCLUSIONE SOCIALE, LOTTA AL PREGIUDIZIO”
“il DADO: una soluzione possibile” in differita su canale satellitare RAI News 24

Conduce il dibattito: Corradino Minneo giornalista Rai Tre

Interverranno:

Michele Curto Presidente Terra del Fuoco
Fredo Olivero Ufficio Pastorale Migranti
Aldo Corgiat Sindaco di Settimo T.se
Don Luigi Ciotti Presidente di Libera e Gruppo Abele
Salvatore Rao Assessore alle politiche sociali della Provincia di Torino
Matteo Manzonetto Rappresentante ERIO (European Roma Information Office)
Ostalinda Maya Ovalle Rappresentante ERRC, European Roma Rights Centre di Budapest.

È gradita la conferma della partecipazione all’evento con una mail a priscilla.guidolin@terradelfuoco.org oppure mari.rizzo@terradelfuoco.org entro il 17/03/2009.

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Di Fabrizio (del 15/03/2009 @ 17:11:27, in musica e parole, visitato 1841 volte)

Milano 14 marzo 2009: una gradita segnalazione di Ivana K Roman

Dijana Pavlovic - Rom Cabaret, frammenti serata "Rom e Sinti: suoni e parole in movimento" - per cambiare musica! - Auditorio San Fedele, via Hoepli 3, Milano alla fisarmonica il maestro Jovica Jovic

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Di Fabrizio (del 15/03/2009 @ 09:38:29, in Regole, visitato 1848 volte)

Da Roma_ex_Yugoslavia

10/03/2009 By Bojana Milovanovic per il Southeast European Times a Belgrado [...]

immagine di Nikola Barbutov

Secondo quanto ha detto l'8 marzo Ivica Dacic, Ministro degli Interni, il governo serbo intende passare entro la fine di aprile una legge anti-discriminazione a lungo discussa. Il decreto della legge è una delle condizione per l'ingresso della Serbia nella cosiddetta lista bianca di Schengen, che permetterà ai cittadini serbi di viaggiare senza visto nei paesi membri UE.

Il giornale Blic ha riportato il 10 marzo che, escludendo qualsiasi "cambio sostanziale" al testo, il comitato Per una Serbia Europea era pronto ad appoggiare la legge. Tuttavia, ha anche riportato che il governo non la manderà al Parlamento prima che la Chiesa Ortodossa abbia dibattuto le parti controverse della legge nel suo Sinodo del 10 marzo.

Il governo ha adottato la bozza di legge alla fine del mese scorso, ma i rappresentanti delle "tradizionali" Ortodossa, Romana Cattolica, Islamica, Evangelica e altre fedi hanno obiettato sull'articolo 18, che garantisce libertà di conversione religiosa, e sull'articolo 21, che proibisce la discriminazione basata sull'orientamento sessuale. Il governo ha quindi portato la legge all'esame del Parlamento.

Le OnG hanno definito antidemocratico l'intervento religioso nella legislazione.

"Mi chiedo se dovrò chiedere ad ogni differente chiesa la loro opinione, ogni volta che una legge sta per essere adottata," ha protestato Rasim Ljajic, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. Ha anche notato che nessuno gli ha notificato di una teleconferenza governativa in cui si è deciso di porre la legge alla considerazione del parlamento.

Secondo il suo ministero, il gruppo che soffre maggiormente la discriminazione in Serbia sono i Rom, con l'ineguaglianza che riguarda anche donne e disabili.

La discriminazione contro i Rom è la più frequente dato che una gran porzione di quella popolazione manca di documenti d'identità. I Rom non possono esercitare il loro diritto all'istruzione e non hanno accesso all'assicurazione sanitaria o agli assegni previdenziali.

La bozza di legge definisce i casi generali e speciali di discriminazione ed immagina la creazione di una rappresentanza per la protezione dell'uguaglianza, i cui membri potranno essere contattati nel caso si sperimentassero discriminazioni. La rappresentanza potrebbe anche inviare un ammonimento o lanciare procedimenti giudiziari contro i presunti colpevoli.

A causa del momento critico economico, la rappresentanza non inizierà i lavori prima dell'inizio del 2010. Sino ad allora, se la legge entrerà in vigore, i membri pubblici potranno lanciare da sé i procedimenti giudiziari.

La legge dovrebbe diffidare dalla discriminazione sulle basi della nazionalità, religione ed età, come pure sulle basi delle differenze sessuali.

Le multe per gli atti di discriminazione, a seconda che il colpevole sia recidivo, varieranno dai 53 ai 1.056 euro. La Serbia è l'unico paese in Europa ancora senza una legge sull'eguaglianza di genere.

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Di Fabrizio (del 15/03/2009 @ 09:19:13, in musica e parole, visitato 1454 volte)

Da Roma_ex_Yugoslavia

In Catalogna ci sono rinomati spettacoli di danza conosciuti come "i Gitani", danze Zingare. Dovevano avere il compito di celebrare l'arrivo della primavera danzando con vestiti molto colorati. A causa dell'obbligo cattolico di tenere 40 giorni di penitenza dopo il Carnevale, gli spettacoli possono essersi spostati indietro nel periodo di Carnevale. Si sa che i Rom arrivarono in Spagna nel 1425. Chi rappresenta oggi questo tipo di danze sono gruppo folcloristici chiamati "Esbart" in catalano. A quanto ne so, i Rom non sono soliti a far parte di questi gruppi.

(il resto del messaggio è in catalano, spero di averlo tradotto giusto... o quasi, ndr)

Proprio come indica il proprio nome, qualche tribù di vagabondi gitani dovrebbe aver introdotto questa danza nella nostra terra, nella regione del Vallès. Nel ballo antico, quello tradizionale, tutto dimostra la sua origine: il vestiario, le forme d'interpretazione, la celebrazione delle ballate ed il carattere allegro e fantasioso che li circonda, ben differente dalla seriosa solennità che presiede la maggior parte delle danze catalane. Anche se è palpabile al discendenza gitana, la nostra gente accettò di ballarlo, convertendolo in folklore e, come sempre, è il popolo che decide cosa incorporare nel proprio repertorio perché segua ad essere popolare. Nel corso del tempo, sarà lo stesso popolo a dargli forme ben differenti fino a riformarlo notevolmente, sino ad arrivare a "i Gitani" che conosciamo attualmente.

"I Gitani" non è considerato propriamente come un ballo, ma come uno spettacolo tradizionale che si celebra annualmente nel periodo di Carnevale, in differenti posti del Vallès.

di Martin Voortman

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Di Fabrizio (del 15/03/2009 @ 09:03:55, in Europa, visitato 1557 volte)

Mi scrive Silvana Calvo dal Canton Ticino

[...] Non ho sentito né letto la notizia riguardante l'aggressione ai rom nel canton Ginevra (QUI ndr).
Vedrò se riesco a sapere qualcosa in più. Sarà difficile per via istituzionale perché qui in Svizzera i Cantoni sono compartimenti stagni: ognuno è un'unità a sé ed è poco permeabile verso gli altri cantoni. Ma in un modo o in un altro cercherò di indagare un po'.

Invece c'è un fatto incresciosissimo capitato qui nel canton Ticino. La notte tra il 5 e 6 di marzo qualcuno ha sparato dall'autostrada verso un accampamento rom che sostava (con regolari permessi) sul posteggio della piscina pubblica di Mendrisio. Ti metto alcuni link per informazione:

Si tratta di un fatto molto grave. Un colpo è penetrato in una roulotte e si è conficcato molto vicino (taluni dicono nel materazzo, ma non ho conferma) al letto dove dormivano dei bambini.
Da parte delle istituzioni vi è stata l'espressione di viva preoccupazione e di condanna da parte del Presidente della Commissione Cantonale Nomadi, Ermete Gauro.
Purtroppo più che indignazione qui si cerca di buttare la colpa sui rom stessi. Prendendo lo spunto di un episodio nel quale due donne rom hanno spillato 40'000 franchi (ca. 28'000 euro) a una casalinga per farsi togliere il malocchio, molti cercano di giustificare l'accaduto. Più che chiedere che i responsabili vengano puniti si auspica che il cantone non conceda più ai nomadi sostare sul territorio se non addirittura di non farli transitare. Ti metto qui una pagina del Mattino della Domenica (della Lega dei Ticinesi) con rispettivo blog. C'è da rabbrividire.

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Di Fabrizio (del 15/03/2009 @ 08:53:23, in Europa, visitato 1304 volte)

Da Roma_Italia una segnalazione di Tommaso Vitale

Approvata la relazione dell’ungherese Kovacs (Pse) che chiede di evitare lo sgombero dei campi, puntare invece sull’edilizia sociale, favorire il microcredito, assumere i rom nel ''mercato sociale''

ROMA – No alla "pratica discriminatoria" dello sgombero degli occupanti dei campi rom e sì invece a progetti concreti di "edilizia sociale", per fare in modo che la "già drammatica situazione" della minoranza rom non peggiori ulteriormente. E’ la posizione espressa dal Parlamento europeo che invita anche gli Stati membri a considerare il rischio che "l’adozione di eccessive misure nei confronti delle comunità rom finisca per comprometterne le opportunità di integrazione". L’assemblea di Strasburgo ha approvato oggi la relazione presentata dalla deputata ungherese Magda Kosane Kovacs (Pse) nella quale si chiede una "strategia coordinata per l'inclusione dei rom nell'Ue", in modo particolare per ciò che riguarda alloggi, istruzione, assistenza sanitaria e lavoro. Il testo votato invita i governi a eliminare nei media l'odio razziale e l'istigazione alla violenza e a promuovere la creazione di posti di lavoro, la formazione e l'imprenditorialità, con vantaggi fiscali per chi assume lavoratori rom e una speciale attenzione riservata all'istruzione dei bambini e all'emancipazione delle donne. E i nuovi posti di lavoro adatti ai disoccupati rom potrebbero essere proprio quelli del cosiddetto "mercato sociale", cioè la sanità, l’assistenza domiciliare, la ristorazione pubblica e i servizi di custodia dei bambini. Una vera rivoluzione, insomma, con il passaggio dal rom percepito come ruba-bambini al rom baby-sitter.

Nello specifico, secondo l’Europarlamento per risolvere i problemi sociali ed economici della più grande minoranza dell'Unione europea serve un "approccio organico" e una "soluzione coordinata e a lungo termine" su casa, scuola, sanità e lavoro. Gli Stati membri sono invitati a "migliorare la partecipazione dei rom alle elezioni, sia come votanti che come candidati" e a riconoscere agli stessi "pari diritti sociali e politici". Sul versante del lavoro viene messa in risalto "la stigmatizzazione dei rom", ulteriormente aggravatasi col tempo e si indica la reintegrazione dei rom come un obiettivo di politica sociale per il quale è necessario "creare anche posizioni di mercato sovvenzionate": in altri termini secondo gli eurodeputati "i sussidi volti ad aiutare i disoccupati di lunga durata ad inserirsi nel mondo del lavoro non violano il principio della neutralità concorrenziale", anche se in ogni caso "sovvenzionare la creazione di posti sul mercato del lavoro per reintegrare i rom è preferibile all'erogazione di sussidi ai disoccupati strutturali". Dal Parlamento anche l’auspicio che gli Stati membri si adoperino per un rafforzamento della formazione professionale, per l’aumento dei lavoratori rom nelle pubbliche amministrazioni, per facilitare il ricorso al microcredito e per sostenere le arti e mestieri tradizionali dei rom, che potrebbero "contribuire a preservare le specificità di questa comunità e migliorarne le condizioni materiali e il livello di integrazione sociale". Quanto poi ai posti di lavoro nel mercato sociale (assistenti domiciliari, personale sanitario, badanti e baby-sitter) i deputati sottolineano che l’occupazione dei rom in questi settori "è auspicabile soltanto in un contesto di accettazione sociale".

Attenzione anche al mondo della comunicazione: il parlamento invita gli stati a prendere opportuni provvedimenti "per eliminare l'odio razziale e l'istigazione alla discriminazione e alla violenza contro i rom nei mass media e in ogni forma di tecnologia della comunicazione" e chiede di ideare e attuare progetti volti a combattere gli stereotipi negativi contro i rom a tutti i livelli. La conservazione della lingua, della cultura e delle attività tradizionale è indicata come un "valore europeo", anche se viene rifiutata la definizione di "nazione europea senza Stato".

Quanto all’istruzione, il parlamento rileva la tendenza dei bambini rom ad abbandonare precocemente la scuola, ma critica anche i sistemi d’istruzione, definiti "selettivi" e incapaci di fatto di attenuare le disparità fra gruppi sociali. Una particolare attenzione è riservata poi alle donne, al loro livello di istruzione e di accesso al mondo della formazione professionale e del lavoro autonomo: in tal senso i programmi della Ue dovranno puntare – secondo il parlamento – "all'emancipazione individuale dalle gerarchie tradizionali e all'indipendenza socio-economica dei membri delle comunità rom". Dall’Europarlamento arriva infine agli Stati la raccomandazione di tener conto dei movimenti sociali, sindacati e associazioni non governative che rappresentano i rom e i loro interessi e la proposta della creazione di un Forum a livello Ue in cui tali realtà possano consultarsi per l'elaborazione degli orientamenti e lo scambio di buone prassi. (ska)
© Copyright Redattore Sociale

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Di Fabrizio (del 14/03/2009 @ 12:45:23, in Italia, visitato 1498 volte)

Un comunicato dell’Associazione Razzismo Stop

Noi dell’Associazione Razzismo Stop di Venezia parteciperemo all’happening antirazzista proposto per il 16 marzo davanti al Municipio di Mestre, condividendone appieno i principi e gli obiettivi.

Al di là della specifica questione del villaggio per la comunità dei sinti di Venezia, infatti, il Partito della Lega Nord strumentalizza quotidianamente le legittime ansie e l’insicurezza dei cittadini di questo paese per promuovere campagne razziste ed esacerbare il clima già pesante che si respira nelle nostre città. Il fatto di proporre un referendum sui diritti di una minoranza etnica rientra perfettamente nella linea politica di chi sta erodendo, giorno dopo giorno, le libertà di tutti gli individui smantellando dapprima i diritti fondamentali, su cui si basa anche la Costituzione italiana, di chi viene costantemente criminalizzato solo in ragione della sua provenienza e della sua nazionalità. Delegittimare e sottrarre spazi a chi ha fondato il proprio potere politico sull’incitazione al razzismo e all’odio, arrivando anche a proporre che i figli dei migranti irregolari non possano essere riconosciuti dai propri genitori, o che i medici si facciano delatori nei confronti di esseri umani cui invece hanno il diritto e il dovere di fornire cure, è un atto di democrazia e di difesa della civiltà in un paese che si dimostra ogni giorno più spaventato e ripiegato su se stesso.

Per questa ragione invitiamo anche tutti i cittadini e tutte le cittadine di Venezia che hanno a cuore la difesa della democrazia e del principio di uguaglianza, a partecipare il 16 marzo ad un’importante giornata di contestazione di queste logiche allarmiste e securitarie che delocalizzano le ansie di tutti per coprire la mancanza di reali alternative politiche a questo momento di crisi generalizzata. Invitiamo la cittadinanza a non lasciarsi spaventare dalle campagne della Lega, a riprendere parola e a riaffermare, ciascuno con i propri modi, la nostra dignità di uomini e di donne che sognano di poter vivere in un paese più giusto, in cui solo la convivenza civile e la tutela dei diritti di tutti possono veramente restituire sicurezza e felicità.

Associazione Razzismo Stop Venezia

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Di Fabrizio (del 14/03/2009 @ 09:45:44, in Europa, visitato 1570 volte)

Ricevo da Roberto Malini

Rebecca Covaciu a Latcho Divano, il Festival Internazionale della Cultura Rom

Rebecca Covaciu (vedi ndr), la giovanissima artista Rom la cui storia ha commosso il mondo (a parte l'Italia, che continua a negarle i diritti di bambina e di essere umano), sarà al centro di un importante Festival internazionale di cultura Rom: Latcho Divano, a Marsiglia dal 1° all'11 aprile 2009. "Caro Roberto Malini," scrive Laurène Blanc di Latcho Divano a Roberto Malini, fondatore del Gruppo Watching The Sky di cui Rebecca fa parte, "stiamo lavorando alla mostra I TOPI E LE STELLE di Rebecca, che abbiamo fortemente voluto per il nostro Festival. La vernice avrà luogo lunedì 6 aprile alle 16.30 presso il Badaboum Théâtre. La compagnia del Badaboum Théâtre, che conta su un pubblico giovane è ben conosciuta nella regione di Marsiglia ed è all'origine del progetto Latcho Divano. Avremo un pubblico di ragazzi, famiglie e amanti della cultura Rom". Il Festival rappresenta, come il Giorno Internazionale del Popolo Rom, l'8 aprile, un momento di orgoglio e di celebrazione di un'origine comune, contro ogni forma di discriminazione e razzismo. L'arte di Rebecca è il simbolo indimenticabile di una gente che manifesta ogni giorno coraggio e fiducia nel futuro, nonostante i tempi bui in cui vive, tempi in cui persino l'infanzia - se appartiene all'etnia Rom - è violata ogni giorno dal razzismo e dalla barbarie di autorità che hanno abbandonato il diritto e i valori civili. I disegni della geniale ragazzina nascono dalla povertà della baracche e prendono ispirazione dalla persecuzione sistematica che le Istituzioni e i media italiani conducono contro i Rom, ma anche dalla straordinaria capacità del suo popolo di sopportare il martirio e restare unito, senza perdere la fede in un mondo senza più intolleranza. Fra i partner del Festival, anche il Gruppo EveryOne e il Gruppo Watching The Sky.

Latcho Divano
http://latchodivano.free.fr/
contact@latcho-divano.com

Gruppo EveryOne
info@everyonegroup.com
tel. 331 3585406

Gruppo Watching The Sky (anche per contatti riguardo a Rebecca)
info@watchingtheky.org
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