Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Da
uni-service.it
Prefazione di Moni Ovadia
* Antun Blazevic (Tonizingaro)
"Caro fratello mio,
Ti scrivo questa lettera con le mie mani e tu sicuramente sarai sorpreso perché
quando sono andato via da casa, non sapevo quasi né leggere né scrivere, ma,
ringraziando la scolarizzazione che qui funziona a meraviglia, sono riuscito a
frequentare corsi serali di lingua italiana e adesso eccomi qui che scrivo e
leggo pure in italiano, è bellissimo...
Adesso i miei figli Alessandra e Gianfranco vanno a quella grande “Università”
che è gratis e di tutto questo devo ringraziare gli insegnanti che si sono
occupati di loro anno per anno...
Gli altri miei cinque figli vanno in diverse scuole: Daniela, Umberto e Mario
vanno alle superiori, Silvio invece sta alle medie.
L'ultimo, Roberto, luce dei miei occhi, va alle elementari e tutti gli
insegnanti sono molto contenti di lui. Sicuramente sarai sorpreso perché ho dato
tutti nomi italiani ai miei figli. C'è una spiegazione molto facile. Qui in
Italia tutti gli italiani danno ai loro figli i nomi dei santi protettori.
Siccome io sono qui da tanti anni ho deciso di dare ai miei figli i nomi delle
persone che proteggono i nostri diritti qui in Italia."
Tristezza ironica, gioia di vivere, speranza: sono i fili conduttori che
accompagneranno il lettore in questo viaggio.
Racconti e poesie si alternano con vivace ritmicità e sono lì a testimoniare la
quotidianità di questo popolo, i Rom ("per gli italiani zingari"), con la
speranza di sconfiggere l’ignoranza e l’intolleranza.
aprile 2009 - pagine 72, 10.50 EUR
Di Fabrizio (del 04/04/2009 @ 09:09:56, in Regole, visitato 1551 volte)
Da
Slovak_Roma
COMUNICATO STAMPA -
Centro per i Diritti Umani e Civili
Il proprietario di un pub si scusa per discriminazione
Košice, Slovacchia - Il 24 marzo 2009 si è concluso con un accordo amichevole
il caso di una discriminazione di origine etnica portata davanti al Tribunale
Distrettuale di Košice.
L'incidente capitò nel dicembre 2005 quando Jan Polak visitò il pub "Gasthof
Zuka" a Medzev (piccola città nella Slovacchia orientale) con i suoi amici. Una
volta entrati il cameriere rifiutò di servirli. Disse che per un ordine del
proprietario non si servivano i Rom. In seguito alla discriminazione, [Jan Polak]
decise, in cooperazione con l'OnG di Kosice Centro per i Diritti Umani e Civili,
di rivolgersi alla corte civile appellandosi alla Legge Antidiscriminazione
[...].
"Le scuse del proprietario del pub per trattamento discriminatorio è per me
una grande soddisfazione. Credo che questa situazione discriminatoria non
succederà più. Ho accolto questo accordo come una buona volontà di compiere il
mio sogno di una coesistenza tollerante di Rom e non-Rom nella mia città. Credo
sinceramente che chiunque nella nostra città, indipendentemente dal colore della
pelle, dovrebbe sforzarsi per questo ed io ho iniziato..." ha dichiarato Jan
Polak.
L'accordo amichevole con scuse esclude il risarcimento pecuniario. Jan Polak
[...] per mostrare che lo scopo della sua richiesta non era di ottenere una
compensazione finanziaria, aveva [già] deciso di donare in beneficenza il denaro
che avesse ottenuto.
For more information on the case please contact:
Stefan Ivanco
Equal Opportunities Program
Porada pre občianske a ľudské práva
(Center for Civil and Human Rights)
Krivá 23, Slovakia.
Tel./fax: +421 55 68 06 180
E-mail: poradna@poradna-prava.sk
Da Roma_ex_Yugoslavia
Il primo musical Rom Sloveno! Spettacolo musicale-teatrale per segnare l'occasione del Giorno Mondiale dei Rom
Mercoledì 8 aprile 2009, alle 20.30, presso la Sala Linhart di Cankarjev dom, Lubiana
"Mela di Vetro" è un musical in lingua romanì e slovena sul destino del popolo rom, le loro incertezze e libertà, gioie ed aspirazioni ad una vita migliore. Al centro della storia c'è l'amore nato all'unione di due mondi - romanì e sloveno. La ragazza arriva da una rispettabile famiglia slovena ed il ragazzo è figlio di rom immigrati. Nonostante le attitudini liberali, i genitori della ragazza non approvano questo amore; ed anche i genitori del ragazzo rimangono rigidamente fedeli alla loro tradizione.
La tragica storia, riflettendo pregiudizi comuni e spostando stereotipi, è accompagnata da un ricca musica vocale e strumentale sotto la guida di Imer Traja Brizani. Il cast degli attori e cantanti è incoronato dal soprano Nataša Tasić e da una della più grandi cantanti croata, Zdenka Kovačiček.
Idea e musica: Imer Traja Brizani Ospiti speciali: Zdenka Kovačiček (Croazia), Nataša Tasić (Serbia), Jackie Marshall (Australia), Amal (Slovenia), Lasanthi Manaranjanie Kalinga Dona (Sri Lanka) Musica: Imer Traja Brizani & Amal Cantanti: Imer Traja Brizani, Jackie Marshall, Edita Garčević Koželj, Miha Vanič, Jovica Vučković, Alberto Haliti, Roberto Haliti, Igor Trajković, Severdžan Nuhi Cast: Violeta Tomič, Jernej Kuntner, Nina Ivanič, Sebastjan Starič, Ana Hribar, Mojca Rakipov Nursel, Jan Bučar Diretto da: Violeta Tomič Scenario: Ljatif Demir Traduzione: Miha Vanič Fotografia digitale: Ivan Kmoh
www.cd-cc.si www.brizani.si
Di Fabrizio (del 04/04/2009 @ 09:36:42, in media, visitato 1354 volte)
Da
casalemonferrato.bloglandia.it
Una rassegna cinematografica con i film di Tony Gatlif
In Via del Carmine 8, al Centro dell'Associazionismo, CASALE MONFERRATO
A concludere il lavoro svolto dalla Consulta per la Pace, che ha coinvolto gli
studenti in un percorso di sensibilizzazione su tematiche interculturali legate
ai Rom, e che ha portato, nelle scuole e in un incontro pubblico Suor Carla
Osella dell'AIZO (Associazione Italiana Zingari Oggi) e le sue testimonianze,
viene ora proposta una rassegna cinematografica, dal titolo "Zingari, la
bellezza di un popolo", organizzata dalla stessa Consulta e dall'Associazione di
Promozione Interculturale Serydarth, che metterà in scena tre film del regista
gitano Tony Gatlif, capaci in maniera profonda di mettere in mostra qualcosa
di sublime e radicato nella cultura Rom, diverso dai luoghi comuni generati
dalla rappresentazione mediatica ordinaria.
I film saranno proiettati il lunedì, ogni quindici giorni, a partire dal 6
aprile, alle ore 21.15 presso il Centro dell'Associazionismo di via del Carmine.
Si comincia il 6 aprile con "Latcho Drom", un vero e proprio viaggio musicale
tra i gitani, partendo dal Rajasthan e arrivando all'Andalusia, passando per l'
Egitto, la Romania, l'Ungheria e la Francia
Il 20 aprile sarà la volta di "Gadjo Dilo – Straniero Pazzo", il cui
protagonista, un giovane parigino, si ritrova ospite in un villaggio Rom nei
pressi di Bucarest, una realtà profondamente diversa da quella cui è abituato.
A concludere la rassegna, "Vengo - Demone flamenco", in cui gli zingari
rappresentati sono i gitani in Andalusia. Una storia di vendetta familiari, un
dramma accompagnato dalla magia e il pathos del flamenco.
In tutti e tre i film, la musica e la cultura zingara sono gli attori
principali. La partecipazione alle rassegne è riservata ai soci, il costo della
tessera 2009 è di 5€. Consulta per la Pace, Associazione Serydarth
Casale Monferrato (AL)
Di Fabrizio (del 05/04/2009 @ 08:55:31, in media, visitato 6885 volte)
Aggiornamenti sociali
di Giacomo Costa S.I. di «Aggiornamenti Sociali» Tommaso Vitale Docente di Sociologia nell'Università di Milano-Bicocca L'8 aprile si celebra la Giornata internazionale dei rom e sinti, in ricordo del primo Congresso internazionale del popolo rom tenutosi a Londra l'8 aprile 1971 e della costituzione della prima associazione mondiale dei rom riconosciuta dall'ONU. L'Europa è da sempre popolata da una pluralità di gruppi zigani; sono parte della storia locale delle tante società urbane e rurali che compongono il mosaico europeo.
Si tratta di gruppi assai differenti per tradizione e cultura: gitani, yemish, manoush, camminanti, travellers, gypsy, sinti, romungro, olah, rom, boyas e altri ancora. È una vera e propria «galassia» di minoranze che, se considerata nel suo insieme, costituisce la più grande minoranza europea: circa dieci milioni di persone, dicono le stime di Bruxelles, molti di più se consideriamo anche i Paesi che non aderiscono all'UE e le persone che nelle guerre balcaniche degli anni '90 hanno perso ogni appartenenza nazionale. Il numero aumenta ancora se usciamo dall'Europa e guardiamo ai lom del Libano, ai dom del Medio Oriente, ai gruppi presenti in Mongolia, negli Stati Uniti, in Russia, in Brasile. Una complessità assai rilevante di cui spesso si conosce pochissimo.
Solo un italiano su mille, stando alle statistiche, ha almeno un'informazione minima su questa «galassia». Sappiamo anche che nel nostro Paese il grado di ostilità verso questi gruppi è altissimo, più alto persino dei livelli di odio razziale raggiunti nei Paesi ad apartheid istituzionalizzato. Avere una buona informazione sembra il fattore maggiormente correlato alla riduzione dell'avversione verso queste persone, insieme all'età: le persone più anziane, infatti, in Italia sono quelle che hanno meno paura degli zingari, poiché conservano la memoria di rapporti positivi di scambio e complementarità che hanno caratterizzato per molti anni le relazioni fra questi gruppi e la società maggioritaria. Più si è giovani, invece, più la rappresentazione di questi gruppi diviene omogenea, stereotipica, tutta interna a un immaginario della miseria e della devianza.
Così pochissimi, anche fra coloro che hanno gli intenti più solidali, tengono conto della stratificazione interna a questa galassia, in cui a fianco di comunità di recente immigrazione vi sono gruppi assai radicati che gestiscono attività economiche rilevanti (l'industria circense, lo spettacolo viaggiante, il mercato dei cavalli e degli animali da sella, e molto altro, a seconda dei Paesi considerati). Pochissimi sanno che esiste un'élite romani, colta e dinamica, che si coordina a livello transnazionale, trova forme di rappresentanza e di lobbying, agisce nelle e con le istituzioni internazionali. Le maggiori istituzioni hanno degli uffici appositi (Banca mondiale, ONU, Commissione europea, Consiglio d'Europa, Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico). Esistono centri di ricerca che pubblicano riviste scientifiche e coordinamenti di ricercatori zigani di diverse appartenenze.
Internet permette di avvicinarsi a questo mondo complesso e di cambiare il nostro sguardo. Dedicare un po' di tempo a guardare questi siti consente di cogliere le molteplici sfaccettature di queste minoranze. A fianco delle pagine dedicate alla difesa dei diritti umani e alla promozione sociale, si scoprono le tante tradizioni, il fascino delle produzioni musicali, la memoria orale e scritta, i diversi modi di relazionarsi al viaggio e alla stanzialità, i percorsi di spiritualità e le modalità di interrogare le grandi religioni monoteiste. http://erionet.org L'Ufficio di informazione europeo sulle popolazioni rom (ERIO, European Roma Information Office) è un'organizzazione internazionale fondata nel 2003 per promuovere e tutelare i diritti delle popolazioni rom con uffici a Bruxelles, dove svolge attività di lobbying nei settori dell'istruzione, dell'occupazione, dell'assistenza sanitaria e dell'alloggio. Rete di varie associazioni di rom e di persone che si occupano degli stessi, ERIO si distingue per la particolarità di promuovere la partecipazione di comunità rom nei processi decisionali a livello europeo, nazionale e locale.
Il sito dell'organizzazione, principalmente in inglese, ma con pagine anche in italiano, romani, bulgaro, ungherese, russo, rumeno e spagnolo, offre, attraverso un ricco bollettino settimanale (e-news), approfondite informazioni di attualità politica con notizie di quanto accade a livello europeo e nei vari Stati membri dell'Unione. Interessanti anche le parti che riferiscono delle attività dell'organizzazione (progetti, pubblicazioni, inchieste). Ricca è anche la lista di link alle maggiori istituzioni governative nazionali che si occupano di questioni legate ai rom. Un sito analogo, ma più centrato sulla lotta al razzismo nei confronti dei rom e sulla difesa dei diritti umani è quello del Centro europeo per i diritti dei rom (ERRC, European Roma Rights Centre): <www.errc.org>. www.dosta.org Si tratta del portale di una campagna di sensibilizzazione promossa dalla Commissione europea. «Dosta» è una parola romani che significa «basta»: la campagna si propone di sensibilizzare i «non rom», aiutandoli a superare i pregiudizi e gli stereotipi e a conoscere meglio i cittadini rom presenti in tutti gli Stati dell'Unione. Particolarmente interessanti i materiali di sensibilizzazione forniti dal sito, che vanno da foto, volantini e poster a spot radiofonici e televisivi. Nella sezione «Is this a stereotype?» (Questo è uno stereotipo?) si affrontano in maniera sintetica e agevole 15 dei principali luoghi comuni sui rom.
Per avvicinare le molteplici attività a favore dei rom promosse dalle istituzioni a livello europeo si può consultare il sito del Consiglio d'Europa (<www.coe.int>), o quello dell'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (<www.osce.org/odihr/18148.html>). www.romadecade.org Attraverso il sito Decade of Roma Inclusion 2005-2015 (Decennio per l'inclusione dei rom 2005-2015) si può conoscere nei dettagli l'interessante iniziativa politica dei Governi di Paesi dell'Europa centrale e sudorientale per migliorare la situazione socioeconomica delle popolazioni rom di quelle regioni. Undici Paesi che annoverano significative minoranze hanno aderito al progetto: Albania, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Macedonia, Montenegro, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovacchia e Ungheria. Recentemente, nel febbraio 2009, anche la Spagna ha aderito all'iniziativa, primo tra i Paesi della «vecchia Europa». Ogni Paese ha sviluppato un Piano decennale con obiettivi specifici per le aree prioritarie (educazione, impiego, salute e alloggio), cercando di coinvolgere organizzazioni governative, intergovernative e non governative con le popolazioni rom. www.idebate.org/roma/ Più ampio è lo sguardo del Roma Buzz Aggregator, sito sostenuto dall'Open Society Institute, un'associazione filantropica con base a New York, ma con filiali in tutto il mondo. Il sito raccoglie automaticamente i link a tutte le notizie, nuovi post di blog, immagini, filmati, musiche e qualsiasi altro materiale concernente i rom che appare sulla rete.
Oltre a un archivio che presenta i materiali organizzati in ordine cronologico, ne offre uno organizzato per Paese. Tra i Paesi più rappresentati troviamo Francia (400 articoli), Regno Unito (311), Italia (253), ex Iugoslavia (218) e gli altri Paesi dell'Est. Presenta inoltre una cartina che mostra la provenienza delle ultime notizie su rom e sinti, e un diagramma in cui si può vedere quanto vengono menzionati ogni giorno dell'ultimo mese i termini legati ai rom nella «blogosfera». www.sivola.net/dblog Venendo all'Italia, un blog tanto disorientante quanto insostituibile è Mahalla, nome con cui venivano chiamati i quartieri ghetto in cui hanno vissuto per secoli i rom nell'Europa dell'Est. Si tratta di uno spazio virtuale, ideato dal milanese Fabrizio Casavola per creare una rete di contatti fra rom e sinti in tutta Italia e in diversi Paesi del mondo. Se si prende il tempo per esplorarlo con cura e ci si arma di pazienza, il sito si rivela una miniera di informazioni, progetti, denunce, storie, commenti, link ecc.: un archivio di quasi 3mila articoli raccolti in poco più di tre anni di vita. Il tutto per rovesciare i luoghi comuni sulle popolazioni rom. http://sucardrom.blogspot.com/ Con base a Mantova, Sucar Drom (letteralmente in romani, «bella strada») è la sezione italiana di un'organizzazione formata «da appartenenti alla società maggioritaria (in senso numerico) e da appartenenti alle società sinte e rom», che si batte per il riconoscimento dei pieni diritti di cittadinanza delle minoranze nazionali ed europee sinte e rom e contro tutte le forme di discriminazione che attualmente colpiscono queste popolazioni. Sul blog dell'associazione, è possibile trovare una raccolta particolarmente completa della normativa (internazionale, comunitaria, statale e regionale) che direttamente o indirettamente interessa le comunità rom e sinte. Molto interessante è il quotidiano commento alle notizie riguardanti fatti di cronaca, posizioni politiche e avvenimenti sui rom. © FCSF - Aggiornamenti Sociali
Di Fabrizio (del 05/04/2009 @ 09:21:45, in Italia, visitato 2036 volte)
Giovedì 9 aprile 2009, ore 18.00
Salone della caccia, Prefettura di Pavia, Piazza Guicciardi
Zingari: storia di un’emergenza annunciata
Presentazione del volume di Anna Rita Calabrò
Ne discutono con l’autrice:
- Ferdinando Buffoni, Prefetto di Pavia
- Franco Rositi, Università di Pavia
- Alessandro Cavalli, Università di Pavia
Partecipano:
- Andrea Membretti, Laboratorio di Sviluppo Locale Partecipativo -
Università di Pavia;
- Giorgio Bezzecchi, V.Pres.Naz. Opera Nomadi;
- Don Dario Crotti, Caritas;
- Paola Bonvecchio, Uff. Scolastico Provinciale;
- Erasmo S. Formica, Ass. Sinti Italiani di Pavia;
- Franco Vanzati,CGIL;
- Mariangela Landro, ARCI;
- Carla Galessi, Comune di Pavia;
- Antonio Floriano, CISL/ANOLF;
- Francesca Vaccina, Comitato Fuori Luogo;
- Claudia Lucrezio, Ass. Per Fare un Albero;
- Marcella Barbieri, Ass. Insieme.
Comune di Pavia Settore Servizi Sociali; Università di Pavia Facoltà di Ingegneria
e
Facoltà di Scienze Politiche, Prefettura di Pavia Ufficio Territoriale
del Governo
Da
Roma_und_Sinti
derStandard.at
Campi rom a Mitrovica: numerose famiglie vivono qui dalla fine della
guerra del Kosovo, dopo che le loro abitazioni sono state date alle fiamme.
Insediamenti rom nel Kosovo settentrionale: Europarat vede una "catastrofe".
Il delegato per i diritti umani Hammarberg: il rimpatrio dei rifugiati
equivarrebbe ad una violazione dei Diritti Umani.
Pristina – La situazione presente in due insediamenti rom nel Kosovo
settentrionale è definita da Europarat come una "catastrofe umanitaria
molto grave". Il delegato per i Diritti Umani di Europarat Thomas
Hammarberg, ha dichiarato venerdì a Pristina che è scandaloso che ben
cinque anni dopo l’allarme lanciato dall’Organizzazione Mondiale della
Sanità (OMS), a proposito del pericolo che tali persone corrono a
causa dell’elevata concentrazione di piombo nel terreno, non sia stata
ancora intrapresa nessuna azione.
I due insediamenti rom di Zvecan e Leposavic sono stati costruiti
sopra aree ricoperte di cumuli di detriti, che contengono resti
contaminati di mine. Gli abitanti degli insediamenti non devono
divenire vittime del conflitto di autorità in atto fra Pristina, UNMIK
e Belgrado, ha sottolineato il delegato per i Diritti Umani al termine
della sua visita di quattro giorni in Kosovo.
Allo stesso tempo Hammarberg ha esortato le istituzioni kosovare e le
organizzazioni internazionali, affinché si impegnino maggiormente per
chiarire il destino di circa 2.000 persone scomparse. Nell’obitorio
della città di Pristina si trovano al momento più di 100 cadaveri non
identificati di vittime di guerra.
Hammarberg ha inoltre indicato quale particolare problema gli sforzi,
esercitati da parte di alcuni stati occidentali, di far ritornare in
patria i rifugiati kosovari. In un momento in cui il Kosovo deve
affrontare una disoccupazione al 50%, una simile azione equivarrebbe
ad una violazione dei Diritti Umani, ha detto il delegato per i
Diritti Umani di Europarat, il quale ha fatto appello ai paesi
occidentali l fine di non fare pressione sui rifugiati affinché
rientrino nel Kosovo. (APA)
Di Fabrizio (del 06/04/2009 @ 09:12:43, in Italia, visitato 1792 volte)
L'8 aprile si celebra in tutto il mondo il "Romano Dives"
la Giornata internazionale della nazione Rom, in ricordo di quell' 8 aprile del
1971 quando a Londra si riunì il primo Congresso internazionale del popolo Rom e
si costituì la Romani Union, la prima organizzazione mondiale dei Rom
riconosciuta dal’ ONU nel 1979.
Vogliamo ricordare quest'anniversario con un'iniziativa di pace aperta a
tutti.
RITROVO: MERCOLEDI' 18 APRILE ORE 16,30 IN PIAZZA PALAZZO DI CITTA' (DAVANTI
AL MUNICIPIO) LA MANIFESTAZIONE SI CONCLUDERA' IN PIAZZA CASTELLO
Le culture rom e sinti sono patrimonio dell'umanità; le premesse indispensabili
per superare pregiudizi e stereotipi sono la conoscenza/le iniziative
interculturali, una comunicazione che non alimenti sentimenti xenofobi, così
come richiesto anche dal Parlamento europeo e dalle istituzioni internazionali.
Il popolo Rom non ha mai dichiarato guerra a nessuno. Desideriamo perciò che
l'occasione dell'8 aprile si trasformi in una dimostrazione di pace e
nonviolenza per tutti, perché tutti ne hanno diritto.
Facciamo un appello affinché le persone, associazioni, sindacati, chiese, realtà
politiche intervengano in prima persona all'iniziativa.
Ad oggi hanno aderito:
Opera Nomadi, Romano ilo, Cantieri di Pace, Comitato Promotore della Marcia
Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, Pastorale Migranti, Coordinamento
antidiscriminazione Sa Phrafa, AlZO, Terra del Fuoco, Ass. I Rom per il futuro (Romanò
pala tetehara); La Federazione dei Sinti e Rom;
Il comitato promotore 8 aprile Per informazioni:
Tel. 339.1360447 - 338.6152297
sportellodellapace@virgilio.it
Di Fabrizio (del 06/04/2009 @ 13:56:38, in Italia, visitato 1583 volte)
Sempre da
Tom Welschen,
un'altra segnalazione sulla situazione a
Palermo
se il video non si vedesse bene,
http://c6.tv/archivio?task=view&id=3649
Palermo. Secoli interi di integrazione, di fusione tra etnie e culture
diverse e poi... una mattina Palermo si sveglia razzista e xenofaba. A farlo
credere quei volantini stampati da un gruppo di estrema destra che aveva
tappezzato la parte della città, prospiciente l'insediamento Rom che da 20 anni
esiste a Palermo, alle porte della Favorita. Su alcuni dei muri, nel tratto tra
piazza Alcide de Gasperi e viale del Fante, fogli a 4 riportanti il segnale
stradale di pericolo inneggiavano all'odio razziale contro i Nomadi. Poco
dopo la segnalazione alla Questura di Palermo i manifesti faidaté sono
stati rimossi, sul selciato rimanevano solo tracce di quella violenza verbale
(soltanto?) La città anti-razzista, due giorni dopo, è scesa in piazza a
manifestare contro questo episodio e ogni atteggiamento inneggiante l'odio e la
non integrazione.
Una regione in ginocchio. Morti e feriti. Il terremoto che stanotte ha
squassato l'Abruzzo lascia dietro di sé terrore e devastazione. Così a L'Aquila,
così nei centri più piccoli. "Un disastro, un disastro". Ripete la frase con
tono concitato il senatore abruzzese Filippo Piccone mentre sta raggiungendo i
piccoli centri in provincia dell'Aquila per "rendermi conto della situazione.
Sto vedendo case ridotte ad un cumulo di macerie, persone per strada. E' proprio
nella zona intorno al capoluogo abruzzese che stiamo cercando di capire l'entità
della tragedia".
"Ci sono problemi grossissimi nei piccoli centri della provincia- continua il
Senatore -, ci sono edifici sventrati, gente che ha perso tutto, un vero
disastro. Stiamo cercando di capire nel dettaglio l'entità dei danni ma da
quello che possiamo vedere la situazione è gravissima. A L'Aquila le vittime
sono tante e ci sono oltre centomila persone che non possono rientrare nelle
proprie abitazioni. Dappertutto c'è devastazione, una scena agghiacciante. In
questo momento stiamo compiendo una perlustrazione nelle zone intorno al
capoluogo abruzzese per conoscere la situazione e collaborare con la macchina
della Protezione civile e dei soccorsi, ma ripeto, la situazione è veramente
drammatica".
In queste ore molti si chiedono come poter aiutare le popolazioni
dell'Abruzzo colpite da questa drammatica tragedia.
Sucar Drom rilancia
l'appello fatto dalla Protezione civile che in queste ore sta coordinando tutte
le operazioni.
Invitiamo tutti i lettori ad andare nell'Ospedale più vicino o presso l'AVIS
locale per donare il sangue.
In queste ore stanno arrivando negli Ospedali dell'Abruzzo, Lazio, Molise
tanti feriti e manca il sangue. Particolarmente drammatica la situazione
nell'Ospedale a L'Aquila.
La Protezione civile ha chiesto a tutti i cittadini di rapportarsi alle sedi
locali della Protezione civile per qualsiasi altra iniziativa di aiuto.
Comprensibilmente in queste ore c'è molta confusione e si vuole evitare che la
situazione sfugga di mano.
In ultimo invitiamo gli artisti sinti e rom ad organizzare per le prossime
settimane concerti, serate e iniziative benefiche per raccogliere fondi da
inviare alle popolazioni terremotate. L'Istituto di Cultura Sinta mette a
disposizione la propria struttura logistica. (in foto un'immagine del
terremoto in Irpinia del 1980)
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