Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 02/03/2009 @ 09:03:40, in lavoro, visitato 1979 volte)
Da
Roma_Francais
Le Parisien Boris De La Cruz | 24.02.2009, 07h00
"A Saint-Tropez, c'è Brigitte Bardot e, a Saintes-Maries- de-la-Mer, ci sono i
Gitani. Qui, è un'istituzione", nota Nicole, 68 anni, di cui 45 a leggere
l'avvenire nelle linee della mano. Da qualche giorno, la più anziana predittrice
di buona fortuna della città nella Camargue, ha preso la testa di una fronda
contro un'ordinanza municipale che proibisce le pratiche divinatorie ed occulte
sulla strada pubblica.
Votato un anno fa, questo testo sul quale la Halde dovrà
pronunciarsi (leggi: inquadrare) sinora non è mai stato applicato. Ma
la stagione turistica si avvicina, la polizia s'è messa a moltiplicare i
controlli. "Abbiamo ampliamente partecipato alla leggenda di questo villaggio e
ora non ci vogliono più. Che facciamo di male? Non rubiamo, non aggrediamo
nessuno", s'indigna Nicole.
"Non siamo affatto contro i Gitani"
All'origine di questa decisione, il sindaco Rolland Chassain giustifica la
sua decisione con le lamentele dei commercianti e dei turisti. Non siamo affatto
contro i Gitani. Quando ce ne sono sei o sette che predicono nel centro città,
d'accordo, ma non le dozzine come accade in estate. Alcune aggrediscono
verbalmente quelli che rifiutano di sottomettersi alle loro pratiche", argomenta
Rolland Chassain, che si dice "inflessibile". "E' diventato un furto organizzato
sui turisti", lamenta un ristoratore. "Si gettano addosso e non li lasciano. Se
fanno così davanti a me, sono sicuro di perdere un cliente". Ma non tutti i
commercianti sono così ostili: "Leggere il futuro, è una tradizione locale. I
turisti, soprattutto quelli stranieri, quando non li trovano ci chiedono se
possono vedere i Gitani", ammette uno di loro. Cécile Berger, un'abitante, si
dice accorata.
"E' disonorevole, fanno parte del nostro patrimonio, vengono dai quattro
angoli del mondo per vederli e li si caccia".
A qualche passo da lì, una Gitana si avvicina ad una coppia di olandesi e
impugna loro la mano. "Sarete felici e santa Sara vi protegge", dice prima di
lasciar loro una medaglia e intascare qualche moneta. "Senza di noi,
Saintes-Maries non è Saintes-Maries. Possono mandarci via, ritorneremo!" fulmina
Sarah, una predittrice. "La polizia ha cominciato a sorvegliarci, giochiamo al
gatto e al topo", rincara Cynthia. Nicole, sua nonna, spera che il sindaco
ritornerà sulla sua decisione. Per questo, è pronta a leggergli l'avvenire
gratuitamente.
Le Parisien C.D.S. | 24.02.2009, 07h00
Oggi o domani, l'Alta Autorità di Lotta contro le
Discriminazioni e per l'Uguaglianza (Halde) dovrebbe pronunciarsi
sull'iniziativa dell'Associazione nazionale cattolica della gens du voyage
sull'affare di chi predice il futuro a Saintes-Maries- de-la-Mer. Probabilmente,
la Halde dovrebbe dichiararsi competente a trattare il dossier.
Rimarrà in seguito da sapere se l'ordinanza municipale rileva o no una
discriminazione. Questa non riguarderà l'attività delle veggenti ma la loro
origine, che rappresenterebbe il primo motivo di deferimento (29% dei 788
dossier trattati nel 2008) da parte della Halde.
Ma quest'ultima ha già avuto, varie volte, l' occasione di allertare il
governo sulle discriminazioni di cui sono vittime i membri della Comunità della
gens du voyage. Il parere della Halde non dovrebbe cadere prima di sei
mesi.
Rapporté par Denis Toulmé
denis.toulme@worldonline.fr
http://filsduvent.kazeo.com
Di Fabrizio (del 02/03/2009 @ 09:20:10, in Italia, visitato 1724 volte)
- di Dijana Pavlovic
Ho ricevuto una telefonata da un Sinto. Mi dice che devo smettere di dire che
Rom e Sinti sono lo stesso popolo, che loro non c'entrano nulla con i rom
stupratori e che per colpa nostra i gage se la prendono anche con i Sinti. Non
capisco. Poi mi arrivano notizie di alcuni amici preoccupati : in diverse città
italiane prossime alle elezioni amministrative esponenti del Popolo delle
Libertà hanno offerto ai Sinti - cittadini italiani- 50€ per voto in cambio di
protezione dopo una eventuale vincita.
Č già successo - mi dicono - anche con altre formazioni di destra. Gli "zingari"
allora non sono proprio tutti da buttare via e da prendere a "calci nel
culo"? Ce ne sono che servono per una manciata di voti e così si esporta un po'
del proprio razzismo nelle comunità che ne sono anche l'oggetto e scatenare
un'altra guerra: Sinti, cittadini italiani, votanti, contro i Rom stranieri,
"tutti stupratori e ladri" e non votanti.
Mi chiedo che protezione possono offrire a queste persone terrorizzate? Forse le
ronde selezioneranno in che campo andare? E come potranno spiegare questo ai
loro elettori che in ogni campo senza distinzione vedono solo zingari e basta?
Come la prenderanno quegli elettori che sul Facebook hanno creato un gruppo che
si chiama ACCENDI ANCHE TU UN FIAMMIFERO ... PER DARE FUOCO A UN CAMPO ROM!!! e
che ha 14400 iscritti che ripetono nella loro chat, le parole i concetti dei
vari Borghezio e che non vedono l'ora di iscriversi alle associazioni "civili e
innocue" che faranno le ronde "armati solo di telefonini"?
Tanto per non lasciare dubbi uno di questi aspiranti rondisti si firma con un
nome tragicamente famigerato: Himmler. Questi sono gli allievi di Gentilini che
con la stessa camicia verde e dallo stesso palco di Bossi e Maroni invoca
l'eliminazione dei bambini zingari. La Lega, come l'apprendista stregone di Paul
Dukas (per chi avesse visto Fantasia di Disney) ha innestato con la sua campagna
di terrore contro immigrati e rom una deriva razzista che trova nelle norme del
pacchetto sicurezza legittimità e giustificazione e soprattutto scava nella
coscienza delle persone il solco incolmabile dell'odio. Io vengo da un paese
distrutto dall'odio e Ivo Andric, grande scrittore serbo, ci aveva ammonito: "Io
so che l'odio e la collera hanno una loro funzione nello sviluppo della società.
Ci sono ingiustizie e soprusi che solo i vortici dell'odio e della collera
possono annientare. Ma non si tratta dell'odio che rappresenta un momento nel
processo di sviluppo della società, la tappa inevitabile di un'evoluzione
storica, ma di un odio che si manifesta come una forza autonoma, che trova in se
stesso la propria ragione di essere. Č l'odio che fa scontrare l'uomo con un suo
simile e poi li rigetta entrambi nella miseria e nella disgrazia, o li
sotterra."
dijana.pavlovic@fastwebnet.it
28 febbraio 2009
Di Fabrizio (del 03/03/2009 @ 09:15:56, in Europa, visitato 1835 volte)
Da
Bulgarian_Roma
25/02/2009 [...]
Minoranze Nazionali/Razziali/Etniche
La discriminazione societaria contro i Rom ed altri gruppi minoritari rimane
un problema, che a volte sfocia in violenti incidenti tra i membri di differenti
gruppi etnici.
Anche se le stime ufficiali indicano i Rom al 4,6% della popolazione, la loro
reale percentuale è stimata tra il 6 e il 7%, Secondo un rapporto del 2002 del
2002, c'erano nel paese tra i 600.000 e gli 800.000 Rom. Secondo il censimento
del 2001, l'etnia turca contava il 9% della popolazione. I musulmani di etnia
bulgara, spesso chiamati Pomaks, sono un altro gruppo di discendenza slava, i
cui antenati si convertirono dal cristianesimo ortodosso all'islam, costituivano
dal 2 al 3% della popolazione.
La discriminazione sul posto di lavoro contro le minoranze, particolarmente i
Rom, continua ad essere un problema. Il tasso di disoccupazione tra i Rom era
vicino al 65%, raggiungendo l'80% in alcune regioni. In un caso del 2006, il
tribunale cittadino di Sofia trovò responsabile una compagnia quando uno dei
suoi impiegati raccomandò ad Angel Assenov di non fare domanda d'assunzione, in
quanto era Rom e non sarebbe stato assunto.
L'attitudine generalmente sfavorevole ai Rom, sposata col loro basso livello
d'istruzione, rende i Rom meno capaci di accedere al mercato del lavoro. Molti
osservatori hanno notato che la qualità dell'istruzione offerta ai bambini rom
era inferiore di quella permessa alla maggioranza degli altri studenti.
I pregiudizi contro i Rom hanno continuato a giocare un ruolo significativo
nella società e spesso è stata condivisa da chi deve far rispettare la legge. Ci
sono stati continui rapporti sulla polizia che minaccia, arresta arbitrariamente
ed usa violenza contro i Rom; comunque, le OnG hanno riportato che l'anno scorso
la polizia è stata generalmente più cauta nell'uso della forza. I gruppi dei
diritti umani asseriscono che talvolta i magistrati non perseguono i crimini
commessi contro le minoranze.
Nell'agosto 2007, circa 200 Rom si sono rivoltati nel quartiere Krasna
Poliana di Sofia, dopo che erano circolate voci che sarebbero stati attaccati da
un gruppo di skinhead. Secondo alcuni testimoni i disordini erano una
rappresaglia agli avvenimenti della sera prima, quando un gruppo di giovani
descritti come skinhead attaccarono tre coetanei rom, uno dei quali fu malmenato
severamente. Dopo l'incidente quattro bulgari vennero accusati di hooliganismo
dopo l'incidente, la polizia ne arrestò tre e ne rilasciò uno su cauzione. La
polizia detenne anche quattro Rom accusandoli di hooliganismo.
Nell'agosto2007 un gruppo di quattro giovani percosse a morte Asparuh
Atanasov, Rom diciassettenne, perché erano arrabbiati che lui fosse nel centro
della città. La polizia detenne quattro sospetti ed il processo contro di loro è
continuato alla fine dell'anno.
Molti Rom vivono in case sotto gli standard e mancano di registrazione legale
per i loro posti di residenza. Le autorità locali hanno incontrato difficoltà
nell'allocare risorse e trovare siti dove costruire nuove case.
Le OnG hanno riportato che i Rom incontrano difficoltà nel richiedere i
benefici sociali e soffrono di accesso inadeguato all'assistenza sanitaria. Il 2
giugno, il tribunale cittadino di Sofia ha trovato che la clinica di maternità
Sveta Sofia aveva rifiutato il trattamento medico ad una donna rom a causa della
sua etnia. La corte aveva riconosciuto alla querelante 50 leva (circa $ 38) per
danni.
Durante l'anno le organizzazioni dei diritti umani hanno continuato a
compilare reclami riguardo le legge anti-discriminazioni. Ad aprile il tribunale
distrettuale di Blagoevgrad ha confermato il giudizio per danni di un tribunale
minore contro un ristorante che nel 2004 rifiutò di servire clienti Rom,
facendolo invece per i non-Rom.
Incitare all'inimicizia, odio o discriminazione razziale è un crimine
punibile con sino a tre anni di galera, ed i querelanti possono appellarsi
direttamente al tribunale per i danni inflitti da dichiarazioni discriminatorie.
A maggio la corte d'appello di Sofia ha confermato il giudizio contro Volen
Siderov, leader del partito Ataka, per dichiarazioni discriminatorie contro le
etnie turche, rom, ebrea ed altri gruppi. Sei degli otto casi di querela contro
Siderov sono rimasti al vaglio del tribunale regionale di Sofia. La denuncia è
partita da una coalizione di 60 OnG, che hanno accusato Siderov di minacce e
discriminazioni contro persone a causa della loro appartenenza etnica, religiosa
o sessuale. Nei due casi in cui s'è pronunciata, entrambe nel 2006, la corte ha
deciso una volta che Siderov aveva incitato alla discriminazione etnica, ma
nell'altro che non aveva discriminato in base all'orientamento sessuale. A
seguito di un appello, il tribunale di Sofia ha mantenuto a maggio il giudizio
sulla discriminazione etnica.
Nel 2007, BHC e l'UNHCR hanno espresso la propria preoccupazione sui rapporti
di incidenti violenti e motivati razzialmente contro minoranze visibili. Nel
gennaio e nel maggio 2007, quattro persone, due dalla Nigeria e due dal Sudan,
sono stati attaccati con coltelli. Il 31 ottobre, il tribunale cittadino di
Sofia ha inflitto ad Alexander Ginchev cinque anni di carcere per aver assalito
nel gennaio 2007 un calciatore nigeriano.
Da
Hungarian_Roma
Budapest, 27 febbraio (MTI) - Il direttore dell'Ufficio Nazionale
Investigazioni ha detto venerdì alla stampa che la polizia ungherese ha
stabilito connessioni tra i recenti attacchi contro i Rom, alcuni dei quali
finiti in omicidi.
Gli investigatori affronteranno procedure disciplinari per gli errori che
hanno compiuto durante la più recente uccisione di un Rom e di suo figlio, dice
il risultato di un rapporto pubblicato venerdì.
"Le prove sin qui scoperte suggeriscono che abbiamo a che fare con una
serie di crimini, i cui autori [provengono] dal medesimo circolo di
criminali", ha detto Attila Petofi dell'Ufficio Nazionale Investigazioni.
Ha detto che nell'insieme sono stati esaminati sette attacchi, in cui sono
stati uccisi quattro Rom.
Nello sviluppo dei collegamenti, la polizia ha fermato e presto interrogherà
un sospetto per un attacco con granate ad una famiglia Rom di cinque persone a
Pecs (Sud Ungheria) nel novembre dell'anno scorso, in cui furono uccisi i
genitori, ha detto Istvan Hazi, alto funzionario presso l'unità omicidi al
Quartiere Generale della Polizia.
Nel recente omicidio di un uomo e di suo figlio di cinque anni, i poliziotti
sono stati trovati colpevoli nelle loro azioni quando sono apparsi inizialmente
sulla scena del crimine, ha detto Sandor Armos, capo della polizia della contea
di Pecs. Il Rom e sue figlio sono stati colpiti a morte mentre fuggivano dalla
loro casa data alle fiamme all'inizio di settimana scorsa.
Armos ha detto che un rapporto completato venerdì, ha trovato che i
poliziotti non hanno condotto indagini sulla scena del delitto a crimine appena
avvenuto. Hanno ignorato le pallottole sparate dall'arma dell'uccisione che
successivamente sono state scoperte ad appena alcuni metri dalla casa. Ha
aggiunto che, d'altra parte, la polizia non è colpevole per non aver
inizialmente trattato il caso come omicidio, perché sia i medici che gli esperti
presenti sul luogo diedero loro rapporti che non indicavano evidenza di
omicidio.
Le organizzazioni rom hanno accusato la polizia di essere inadatta nel
risolvere il caso,dato che inizialmente non l'hanno trattato come omicidio.
Il primo ministro Ferenc Gyurcsany ha chiesto un'inchiesta per stabilire se
l'azione della polizia è stata inadeguata riguardo gli attacchi contro la
popolazione rom e sollevato le forze di polizia nelle aree dove i disaccordi tra
gruppi rom e no hanno causato problemi.
Le associazioni
Sucar Drom e Nevo
Drom invieranno nei prossimi giorni il seguente appello ai Segretari di
tutte le formazioni politiche in Italia per chiedere che Sinti e Rom siano
inseriti nelle liste elettorali alle prossime elezioni. Le associazioni che
vogliono aderire all’appello inviino una comunicazione scritta a
sucardrom@sucardrom.191.it o
nevodrom@nevodrom.it entro
lunedì 9 marzo.
Gentilissimo Segretario, si stanno avvicinando le elezioni per rinnovare
l’Europarlamento e molti Consigli comunali, provinciali e regionali. Ad oggi, in
Italia, nessun formazione politica ha candidato un Sinto o un Rom.
I Cittadini italiani, appartenenti alle minoranze sinte e rom (denominate
“zingari” e “nomadi” in maniera dispregiativa ed etnocentrica), sono ancora
oggetto di discriminazione, emarginazione e segregazione. Spesso quando si parla
di Rom e Sinti si tende a considerarli come un gruppo uniforme ed omogeneo che
condivide un’identità comune e le stesse caratteristiche, che sono, spesso
eccessivamente romantiche o estremamente negative. In realtà quando si parla
delle popolazioni rom e sinte si parla di un mondo molto eterogeneo che
comprende Cittadini italiani, comunitari, extra comunitari (profughi,
richiedenti l’asilo…).
Pochi però sanno che in Italia la maggioranza dei Sinti e dei Rom sono
Cittadini italiani e quindi ad oggi decine di migliaia di persone necessitano di
essere consigliate e naturalmente ci interpellano. Inoltre, oggi in Italia
esiste un vero problema di rappresentanza dei Sinti e dei Rom nella politica ,
una questione che invece molti Paesi europei hanno superato.
Rare sono Italia le realtà dove le comunità sinte e rom sono considerate
protagoniste sociali e dove sono attuate politiche di interazione, di
partecipazione diretta e di mediazione culturale, riconoscendo le loro culture,
la lingua sinta e la lingua romanés.
Oggi Lei è di fronte a un bivio: rendere protagonisti i Sinti e i Rom,
scegliendo di candidarli nelle liste elettorali della sua formazione politica o
negare la partecipazione politica dei Sinti e dei Rom, continuando a
considerarli Cittadini di serie b.
Candidare nelle proprie liste elettorali Sinti e Rom sarebbe un segnale di
cambiamento che darà fiducia alle migliaia di Rom e di Sinti e che offrirà a
tutta la società italiana la possibilità di confrontarsi direttamente con gli
stessi Sinti e con gli stessi Rom.
Di Fabrizio (del 04/03/2009 @ 08:55:21, in casa, visitato 1421 volte)
Da
Roma_Francais
La Gazzette.fr - 28-2-09
Con un aumento, per l'anno 2008, del 110% dei suoi interventi in favore di
famiglie che vivono in carovane private di elettricità, l’Association
nationale des gens du voyage catholiques (ANGVC) suona il campanello
d'allarme. "L'abitare in carovana non è riconosciuto come alloggio e non è
protetto da alcuna tregua invernale, così dobbiamo evocare -motivi umanitari-
per evitare tagli o riattivare gli allacciamenti a -5 o -10 gradi, per persone
che vivono su terreni famigliari da molti anni", sottolinea Marc Beziat,
delegato generale dell'associazione.
L’Association nationale internationale tsigane (Asnit) e l’Union
française des associations tsiganes (Ufat) confermano questa
constatazione e rimarcano che la tendenza in aumento del numero dei conflitti si
ripete nel 2009.
[...]
Spesso presi di sorpresa da iniziative dell'Electricité réseau
distribution France (ERDF) chiedono di assumersi la responsabilità se
rinnovare o meno degli allacciamenti provvisori finora a rinnovati tacitamente,
le comunità vivono male l'obbligo di prendere decisioni con una mannaia sulla
testa.
"Chiediamo un chiarimento dei rapporti tra i comuni e la ERDF, perché per il
momento le regole e le responsabilità non ci sembrano ben stabilite", ha
dichiarato lo scorso 26 febbraio il sindaco di Brie-Comte-Robert, sollecitato da
alcune famiglie residenti su quel territorio da quattro anni.
Nella Sarthe diversi comuni, tra cui Ruadin Changé, si sono impegnati dalla
fine del 2008 per le revisione dei piani locali d'urbanizzazione (PLU). Di
fronte a proprietari o locatari di terreno non edificabile che vivono in
carovane, i comuni si trovano di fronte a obblighi contraddittori.
Si trovano, da un lato, nell'obbligo di permettere l'accesso di tutti gli
abitanti ai servizi fondamentali dell'elettricità e dell'acqua, e dall'altro,
devono applicare il codice dell'urbanismo che non riconosce l'abitare in
carovane solo su terreni attrezzati. Queste ultime costrizioni necessitano di
lunghe procedure tenendo conto del diritto di proprietà, delle possibilità di
regolarizzazione dei lotti utilizzati, delle possibilità di scambio di terreno o
di rialloggio delle famiglie.
Pour en savoir
Téléchargez la
présentation de la législation des branchements par ERDF lors d'un réunion de
l'AMF dans l'Isère le 9 juin 2008 (pdf in francese ndr)
Olivier Berthelin
Di Fabrizio (del 04/03/2009 @ 09:01:34, in Europa, visitato 1384 volte)
Da
Roma_und_Sinti
Taz.de 28.02.2009
Povertà crescente ed esclusione, tradizioni patriarcali. Secondo la politica
Lívia Járóka, la difficile situazione dei Rom nell'Europa dell'Est riguarda
l'intera UE.
Lívia Járóka siede nel Parlamento Europeo eletta nel partito ungherese di
destra Fidesz. Con l'espansione ad est, i Rom sono la più vasta minoranza entro
la UE. Molti dei circa 10 milioni di Rom soffrono di povere condizioni di vita e
di discriminazione sociale. In molti paesi dell'Europa orientale ci sono classi
speciali per i bambini rom, ghetti con alta disoccupazione e povera assistenza
medica.
Signora Járóka, l'Unione Europea ha spesso avuto a che fare con la
situazione dei Rom in Europa. Ciò nonostante, la situazione della più grande
minoranza etnica in un'Europa unita continua a rimanere precaria: in alcune
parti come recentemente in Ungheria ci sono sempre più attacchi contro i Rom.
Questo non ha portato niente?
Prima che i nuovi stati membri si unissero alla UE, la Commissione
poteva, tramite i suoi rapporti a questi paesi, fare una certa pressione sui
loro governi per diventare attivi su questi temi. Ma come gli est europei si
sono trovati nella UE, molti hanno pensato che non dovevano più sforzarsi su
ciò. Ma ora la Commissione UE vede che non tutto può essere delegato agli Stati
Membri.
A Bruxelles c'è stato, l'anno scorso, un "Summit Rom" ed il Parlamento UE
ha adottato una risoluzione sulla situazione dei Rom in Europa. Cosa si è
ottenuto?
Il Parlamento UE vuole mostrare la focalizzazione sociale nella mappa
europea. Ma presto ci si rende conto che non riguarda problemi specifici dei
Rom, ma problemi sociali nei differenti paesi. In termini di condizioni di vita,
casa, lavoro, sanità ed istruzione, i Rom in Europa sono ad un livello simile
della gente nell'Africa subsahariana. Ma in questo non differiscono da altri
gruppi sociali sotto-privilegiati. Perciò, non voglio un Commissario speciale a
Bruxelles per gli affari rom. E' un tema che va affrontato a diversi livelli,
con i commissari delegati ai temi della sanità, istruzione, condizioni di lavoro
e assistenza sociale.
Cosa può fare la UE?
C'è bisogno che Bruxelles promuova più progetti regionali ed appoggi i Rom
locali. E gli Stati Membri dovrebbero concordare nell'intraprendere specifici
piani d'azione. Se non realizzano in un dato periodo, la Commissione deve
imporre sanzioni. Inoltre, l'integrazione sociale dev'essere vista come una
questione incrociata e considerata in ogni offerta UE.
Sinora ci sono stati solo progetti riservati specificamente ai Rom. Alcuni
vedono ciò come una ragione per cui così tanti soldi sono stati spesi in maniera
inefficace. Concorda?
Questa è una delle ragioni. Qual'è l'utilità, per esempio, di un progetto
sull'istruzione dei bambini rom, se affondano nel fango per andare a scuola,
dato che non c'è una strada per il loro villaggio? Ci sono fondi europei per
l'istruzione, l'assistenza sanitaria o gli alloggi - ma non per tutti assieme.
Invece si perde il proprio tempo in mini progetti caritativi, lo stato dovrebbe
coinvolgersi maggiormente.
Come la vede?
Perché lo stato non può operare nell'industrializzazione in regioni con alta
disoccupazione? Questa è una cosa che non posso capire! Un secondo fattore di
debolezza è che ci sono pochissimi studi sui Rom - e i dati esistenti non sono
presi in considerazione.
Durante il Summit Rom di settembre, si è avuta l'impressione che le
organizzazioni rom siano nemiche tra loro e non lottino per lo stesso scopo.
Ci sono molte ragioni per questo. Primo, molte organizzazioni versano in
difficili situazioni finanziarie. D'altra parte, i partiti giocano politicamente
con loro. Prima delle elezioni, sono corteggiate e sfruttate, dopo, tornano
nell'anonimato. E' tempo di un cambio generazionale al vertice -invece che
funzionari politici, dovrebbero essere formati giovani specialisti ben formati.
Occorre un cambio di valori tra le organizzazioni rom.
Lei insiste che anche nelle famiglie rom qualcosa deve cambiare. Cos'è?
Nel mio rapporto sulla situazione delle donne rom, elaborato due anni fa per
il Parlamento Europeo, ho scritto che le strutture paternalistiche nelle
famiglie rom sono ancora troppo forti . come in altri gruppi sociali in Europa.
Ma sotto c'è molto di più di quanto si percepisca dall'esterno. Un problema è lo
sfruttamento dei bambini, forzati a mendicare. Di questo ne parlo apertamente.
Per questo, qualcuno la accusa di sputare nel proprio piatto. Cosa dice di
queste critiche?
Vengono da funzionari rom che proteggono i propri interessi. Molta gente, al
contrario, vede il mio lavoro come una grande opportunità per loro. Ed, al
contrario, importante che le critiche arrivano da chi appartiene lui stesso al
gruppo dei Rom. Lo sa, che ce ne sono di veramente disperati? Recentemente ho
visto un documentario sulla BBC, dove una donna incinta chiedeva al reporter se
non volesse prendersi il suo bambino, sarebbe stato meglio così. Può
immaginarlo? Una madre che vuol dar via suo figlio perché non ha futuro?
Perché è così?
Le famiglie vivono alla giornata - e poi cadono nelle mani di usurai che si
prendono il 600% di interesse. Alcune diventano completamente dipendenti dal
denaro di questi piccoli re che prestano soldi. I paesi membri potrebbero
chiedere microcrediti al Fondo Sociale. Ma non ne fanno uso.
Il parlamento UE ha anche chiesto progetti separati per i Rom mobili e
sedentari. Ha senso questa distinzione?
Naturalmente. Ma il problema del nomadismo non andrebbe sovrastimato. C'è
soltanto il 5% dei Rom che sono ancora itineranti. Mi chiedo sempre perché ci
siano così ottime soluzioni per i figli dei diplomatici [che sono] nomadi - e
per i Rom non si muove niente. I diplomatici troveranno una scuola
internazionale in ogni angolo del mondo, possono studiare tanto a Shangai che a
Bruxelles.
Da cinque anni, anche lei appartiene ai diplomatici nomadi. Nella sua
homepage, la si vede mentre saluta marito e figli il lunedì mattina sulla strada
dell'aeroporto. Il lavoro di deputato vale lo sforzo?
Ho lavorato per dieci anni in una OnG. In tutto quel tempo, non ho ottenuto
quanto in un anno come parlamentare europea. Naturalmente, è doloroso quando hai
due bambini piccoli. Il più giovane ha solo due anni. Ma i nonni ci stanno
aiutando e mio marito vive coi bambini. Per lavorare efficacemente nella
politica alta e a livello regionale nel mio paese, devo essere estremamente
organizzata. Questo l'ho imparato.
Intende concorrere per un secondo turno a giugno?
Non posso fermarmi adesso. Dal primo giorno del mio lavoro, ho avuto un
appoggio eccezionale dal mio partito, il conservatore Fidesz. Mi hanno messo al
settimo posto in lista per le elezioni europee a giugno. Ora sono uno dei volti
del più grande partito ungherese ed appaio nei loro video elettorali.
INTERVISTA: Daniela Weingärtner
Segnalazione di Sergio Franzese
Canale di divulgazione video, musica cultura e notizie sul popolo ROMANI'
La playlist "jivaben" contiene video sul popolo Rrom e Sinto, non la musica, ma
ciò che accade nel mondo in particolare in Italia... discriminazioni,
manifestazioni, sgomberi, solidarietà e brevi lezioni sulla lingua Romanes...
OAmalGagio
Di Sucar Drom (del 04/03/2009 @ 21:24:36, in blog, visitato 1584 volte)
Pari Opportunità bando per assistenza e integrazione sociale
Si segnala un bando pubblicato il 20 febbraio u.s. dal Ministero per le Pari
Opportunità. Finalità e destinatari: integrazione sociale delle persone
straniere che intendano sottrarsi alla violenz...
Per favore basta con i numeri gonfiati
In questi giorni è in atto il seminario annuale del’Opera Nomadi Nazionale. E in
queste ore le agenzie stampa hanno battuto alcune dichiarazioni di Massimo
Converso...
Bolzano, perché si deve vivere in mezzo ai veleni?
Ci sono persone che vivono ai margini delle strade, sotto i ponti, sulle
banchine, sotto gli alberi nei giardini pubblici, ci sono famiglie intere
che vivono nelle roulotte, con i figli piccoliss...
Appello agli uomini! La violenza contro le donne ci riguarda, prendiamo la
parola e l’impegno come uomini
E’ sempre più lunga la scia di delitti commessi da uomini contro ex mogli o
fidanzate, contro compagne in procinto di lasciarli, violenze di gruppo, stupri
consumati durante una festa o aggressioni. Violenze nate ...
Rom e Sinti nella letteratura/2 - IL MEDIOEVO
I Rom-Sinti arrivano in Italia, e in Europa, in un’epoca fitta di personaggi
curiosi; sulle strade, tra i campi e attraverso le città si incontrano
“mercanti, sensali, venditori ambulanti e girovaghi, monaci questu...
Vicenza, la manifestazione dell'associazione Sinti Italiani
Il popolo dei sinti ha scelto Vicenza, come città veneta, per scendere in piazza
in difesa dei diritti di questa minoranza che in Italia conta una realtà di 150
mila persone, più di 500 nel Veneto, 150 censiti nel solo Comune di Vicenza. In
contemporanea cortei si sono ten...
Rimini, la manifestazione dell'assocazione Sucar Mero
Protesta pacifica sabato mattina, in piazza Tre Martiri a Rimini, da parte di
una cinquantina di sinti italiani dell'associazione Sucar Mero. Al centro della
manifestazione, ancora le richieste legate alla difficile situazione del campo
di via Islanda. Ma l'obiettivo dei sinti era soprattutto dire no alle
discriminazio...
Brescia, la manifestazione dell'associazione Sinti Italiani
Dopo Milano, sabato anche a Brescia e in molte altre città italiane,
l’associazione Sinti Italiani ha fatto sentire forte la sua voce contro alcune
norme contenute nel pacchetto sicurezza, votato la scorsa settimana in Senato...
Ue, la crisi economica e il razzismo
Vladimir Spidla (in foto), commissario europeo per gli affari sociali, ha
espresso «grande preoccupazione» per le notizie sui recenti attacchi contro in
Rom in Ungheria e in altri paesi dell’Ue. «Sono molto preoccupato da qu...
Roma, la Croce Rossa inizia la campagna di vaccinazione dei bambini
Una volta ci abitavano gli italiani meridionali, quelli che lasciavano la
propria casa per andare a cercare fortuna nella Capitale. Al Casilino 900 – la
baraccopoli sorta 40 anni fa a Roma, all'incrocio della via Casilina con la
Palmiro Togliatt...
Macedonia, il Governo risponde alla accuse del Dipartimento USA e lancia il
piano di investimenti
Mentre il Dipartimento dello Stato Americano, presenta nel suo rapporto forti
critiche rivolte contro l’attuale governo macedone, il Governo macedone presenta
un ambizioso programma di invest...
Roma, un seminario di riflessione e proposte
Lo scorso 30 maggio, il Governo ha emanato tre ordinanze in relazione agli
insediamenti nomadi. Oltre al contestato censimento, queste prevedevano precise
misure d’integrazione dirette a tali comunità e in modo particolare ai minori...
Roma, la vicenda di Rudi Salkanovic
“Sono a Ponte Galeria da 20 giorni. Sono qui, chiuso. Da 20 anni collaboro con
l'Opera Nomadi. Mi hanno buttato qui e rinchiuso come un cane”. Dal Cie (Centro
di identificazione ed espulsione) di Ponte Galeria, Rudi Salkanovic, apolide...
Verona, nella mia città nessuno è straniero
Dopo il gravissimo episodio di razzismo su un autobus veronese, la Verona
civile, la Verona antirazzista, la Verona della nonviolenza, promuove
un'iniziativa. Da lunedì 2 marzo...
Firma anche tu
Mentre sta crollando l’impianto accusatorio contro i presunti responsabili dello
stupro della Caffarella, alcune persone hanno scritto una lettera che intendono
inviare al Corsera. La lettera, che potete leggere qui sotto, è stata scritta da
Giuseppe Faso (Empoli), Udo C Enwereuz...
Roma, Alemanno prima era risoluto adesso è in piena confusione e parla il
veltroniano
Integrazione e sicurezza, ovvero: "Offrire speranza agli immigrati senza dare
l'impressione alle periferie di averle abbandonate". E', in sintesi, quanto
afferma il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, intervistato dal settimanale
Famiglia cristiana, a pochi giorni dalla visita del papa, Benedetto XVI, in C...
Catanzaro, lettera aperta delle donne rom
Una lettera aperta delle donne rom per esprimere il loro dolore dopo la morte di
Massimiliano Citriniti. Una lettera a tutti, per evidenziare la condizione in
cui vivono i rom dopo il tragico fatto...
Ungheria, una folla ai funerali delle vittime dell'odio razziale
Una folla immensa ha partecipato ieri ai funerali delle vittime dell'omicidio
che ha colpito la comunità rom in Ungheria. A Tatarszentgyoergy, un villaggio a
40 km a sud di Budapest, un padre d...
Milano, un regolamento fantasma
La Regione Lombardia ha pubblicato il mese scorso (23 febbraio 2009) nel proprio
bollettino regionale (sezione provvedimenti di altri enti) il “Regolamento delle
aree destinate ai nomadi nel terr...
Di Fabrizio (del 05/03/2009 @ 09:00:22, in Europa, visitato 1416 volte)
Da
Romanian_Roma
Divers.ro 02/03/2009
153 anni dopo l'abolizione della schiavitù Rom, questo evento non ha eco
nella mente della gente comune. Il soggetto è importante specialmente per i
leader rom che considerano che l'inclusione sociale di questa minoranza non si
attuerà se i Rom verranno per sempre lasciati nell'ignoranza del loro passato e
futuro.
Sabato 20 febbraio, per curiosità sono passata da un negozio di fiori in
Iuliu Maniu Boulevards, a Bucarest. Volevo sapere se i Rom, quelli a cui vivo
accanto, sanno dell'abolizione. Un'anziana signora, vestita con abiti spessi
ed un foulard, stava vendendo fiori. Le ho chiesto: "Lei è Rom?" e mi ha
risposto positivamente. Allora ho continuato: "Lei sai cosa significa il 20
febbraio per i Rom di Romania?"
"Non sappiamo, ragazza, non lo sappiamo! Ma se lo sapessimo, ci darebbero
qualcosa?" mi ha risposto la donna mentre fumava una sigaretta. Ho provato
un'altra volta con due bambini rom. Una andava alla scuola primaria ed il
secondo a quella secondaria. Lo stesso risultato "Non sappiamo!"
"Il 20 febbraio ha un significato speciale per la comunità rom" ha detto sua
Eminenza Varsanufie Prahoveanu, Vescovo Vicario dell'Episcopato di Bucarest,
presente all'ordinamento del primo Rom diacono, nominato per occuparsi dei Rom
di Bucarest e Ilfov. "In questo giorno, 153 anni fa, a schiavitù Rom venne
abolita dal governo, terre borghesi o monasteri," ha ricordato sua Eminenza.
Quanto può essere importante un documento diplomatico firmato nel 1856 per
cui una popolazione condannata alla schiavitù diventa libera, se i suoi
discendenti non ne sono a conoscenza? E nel caso lo fossero, quanto sarebbe
rilevante oggi per il resto della società, se i loro diritti e bisogni non
vengono rispettati?
Mihaela Dumitrascu – DIVERS
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