Rom e Sinti da tutto il mondo

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La redazione
-

Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 01/08/2009 @ 09:15:21, in Europa, visitato 2031 volte)

Da Roma_Daily_News

Circa 150 bambini rom nella regione della Tracia (Turchia occidentale) stanno affrontando l'esclusione dalla scuola dopo che le loro dimore sono state demolite dalle autorità municipali locali, in quello che è un piano di riorganizzazione urbana rivolto contro i quartieri rom, la legge 5366. La collezione di misure di rinnovamento dei centri urbani, molte delle quali sono chiaramente in violazione degli articoli della Costituzione turca che garantiscono ai cittadini i loro diritti, misure implementate in Turchia dal 2006, sono state al cuore della demolizione di molti quartieri rom nelle città turche, tra cui il tristemente famoso quartiere di Sulukule nel centro storico di Istanbul. La distruzione dell'insediamento di Sulukule ha seguito azioni di demolizioni simili, che hanno visto negli anni recenti la distruzione dei quartieri Kucukbakkalkoy e Kagithane a Istanbul, parte del quartiere di Turgut Reis a Mersin e quello di Sur a Diyarbakir. Queste demolizioni diffuse di quartieri rom sono anche una caratteristica della vita delle comunità dei Rom turchi in buona parte del paese. Queste azioni sono spesso intraprese senza le dovute autorizzazioni, preavviso breve o inesistente (senza il tempo adeguato per i residenti di impacchettare i propri beni prima che siano distrutti assieme alle case), quasi nessun indennizzo e scarse alternative offerte ad inquilini e proprietari di questi quartieri. Le famiglie sono costrette a vivere in condizioni terribili, in container temporanei senza servizi igienici, e dove bambini, anziani e malati sono estremamente vulnerabili

La situazione in generale è catastrofica per le comunità coinvolte in questa maniera e una piccola indagine riguardo i continui sgomberi forzati e le distruzioni illegali delle case rom, assieme con il diniego basico di una serie di diritti umani, è stata prossima per i principali attivisti legali dei Rom e attivisti dei diritti umani. L'interesse verso Sulukule è stato ampiamente dibattuto riguardo gli aspetti culturali della comunità in quanto centro della musica e della danza rom negli ultimi dieci secoli, ma le principali implicazioni politiche della situazione a Sulukule ed altrove raramente è stato esaminato con alacrità e consistenza. Cin-cin Baglari, Sulukule, Kucukbakkalkoy e Kagithane sono andati persi, demoliti per far strada ai programmi di rinnovamento urbano, che prevedono la costruzione di lotti per la classe media (spesso complessi esclusivi recintati) e la rovina dei quartieri rom una volta prosperi e vitali. Il fatto che la maggioranza di questi piani di rigenerazione siano rivolti ai quartieri rom, indica chiaramente che sono volti ad espropriare le sezioni più deboli e vulnerabili della società, il popolo Rom turco. Il compenso in termini finanziari, assieme alle implicazioni politiche di queste azioni sono trascurabili per quanti conducono queste azioni, ed i profitti (per non dire dei dubbi e delle ombre che sono stati dimostrati accompagnare questi progetti di rinnovamento in Turchia) per gli investitori sono enormi.

Per terminare un lungo elenco di espropriazioni e distruzioni forzate dei quartieri rom in Turchia, la comunità rom di Dikili nella Turchia occidentale è stata obbligata a lasciare le proprie dimore e a rifugiarsi in tende e baracche nella foresta a parecchi km. di distanza. Circa 100 famiglie sono state recentemente allontanate dalle loro abitazioni, lasciando i loro figli esclusi dalla scuola che frequentavano sia per la distanza che dovrebbero percorrere che per la perdita della residenza locale, necessaria in Turchia per iscriversi a scuola. 150 bambini ora affrontano un viaggio giornaliero di due ore per raggiungere la loro scuola, ed i costi del viaggio senza alcun supporto aggiuntivo sono eccessivi per famiglie già così impoverite. La questione della sicurezza dei bambini in queste circostanze è stata crudelmente illustrata quando una ragazzina rom di 8 anni è stata rapita nella foresta e violentata mentre tornava a casa, secondo le cronache locali. Il colpevole è stato rintracciato ed imprigionato, ma la vita della ragazzina è rimasta traumatizzata da questa terribile esperienza e la sua famiglia è a pezzi per quello che ha passato, e con ogni probabilità poco o nessun supporto sarà offerto dai servizi sociali o infantili alla figlia di uno dei gruppi più disprezzati nella società turca. Secondo una recente ricerca, sovraccarichi di lavoro e a corto di personale, questi servizi sono stati manifestamente indicati per un approccio meno che positivo ai bambini rom e alle loro famiglie.

Più attenzione è stata giustamente focalizzata alla persecuzione e discriminazione che sono cresciute in maniera allarmante nella Repubblica Ceca, Ungheria, Slovacchia e altrove nell'Europa centrale e orientale. La sofferenza delle comunità rom in tutti questi paesi ed anche altri, come ad esempio il tentativo di impedire la demolizione della comunità di Dale Farm in GB, e la partenza dei Rom rumeni dall'Irlanda del Nord, sono indicative della crescita di sentimenti xenofobi ed ultra-nazionalisti e della nuova crescita dei partiti di estrema destra in Europa, come evidenziato dai recenti risultati delle elezioni UE. La continuata ed assolutamente inaccettabile situazione delle comunità Rom ed Egizia nei campi di Mitrovica nel Kosovo, atrocemente avvelenate dai depositi di metalli pesanti delle vecchie miniere di Trpca e la negligenza delle agenzie internazionali, è un'altra caratteristica di questa spensierata negligenza sui diritti, benessere ed esistenza reale del popolo rom. I sempre-troppo-frequenti richiami alle istituzioni sovranazionali ed ai governi nazionali di affrontare questi temi apparentemente cadono in orecchie sorde, come i rapporti di rispettate agenzie internazionali, OnG ed attivisti rom locali e persino del Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d'Europa sono apparentemente poco utili, nonostante i chiari, persuasivi e validi argomenti portati in ogni rapporto da questi individui ed organizzazioni coinvolti.

La domanda su quanto possa ancora continuare il diniego dei più basici diritti dei cittadini più vulnerabili negli stati europei, sembra non avere risposta, dato che l'alienazione dei cittadini rom in Italia, GB, Ungheria, Slovacchia e Turchia - la maggior parte firmatari di diversi convenzioni esistenti per proteggere i più vulnerabili, come stati membri e stati candidati ad esserlo - e sembra destinata a continuare, siamo "altri" e stiamo diventando apparentemente non-persone davanti alla legge, letteralmente alieni in patria. La strada verso l'inferno per il popolo rom in questi ed altri stati europei è pavimentata con le rovine delle loro comunità, persino le loro stesse vite che hanno ricoperto tutte le buone intenzioni. La retorica dei diritti rom da parte dei governi, degli stati e delle istituzioni sovranazionali è pura sofisticheria e semantica, un "paravento" per assicurarsi i benefici dell'appartenenza alla UE, a spese dei più poveri e dei più espropriati, i Rom. Il catastrofico fallimento della politica che è il risultato della quasi completa mancanza di volontà politica di realizzare le misure per un cambiamento reale e durevole verso le comunità rom, sembra a questo punto sempre meno mancanza di capacità e di più una scelta deliberata e cinica.

Per le comunità rom di Turchia, l'edificazione di eventi che sanciranno Istanbul come Città della Cultura Europea 2010 hanno poco significato. Sono stati rigettati da Istanbul e altrove dalle autorità municipali che intendono sradicare la loro presenza e la loro storia - Sulukule per esempio è stata rinominata Karagumruk, cancellando così il reale punto di origine per le migrazioni verso l'occidente nel resto d'Europa a partire dal XII secolo. Se, come argomenta il filosofo Avishai Margalit (The Ethics of Memory, Harvard University Press, 2004) la memoria condivisa è il ricordo che gli individui hanno in comune per assicurare la perpetuazione delle comunità e che queste comunità richiedono che la memoria sia istituzionalizzata in qualche modo nei luoghi, edifici, monumenti e storie, allora la distruzione di questi quartieri rom è un esercizio nel cancellare la reale esistenza di noi come popolo rom dalle mappe topografiche e mnemoniche di panorama urbano come è stato costituito per quasi un migliaio di anni in queste terre. L'abusata nozione dei Rom come popolo "dimenticato" in Europa deve anche vedersi nella stessa luce, meno di uno slittamento della mente e più di una cancellatura continuata e intenzionale…

Dr. Adrian R. Marsh, PhD International Romani Studies Network

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Di Fabrizio (del 31/07/2009 @ 23:34:57, in Regole, visitato 2151 volte)

Questa segnalazione arriva da Todo Cambia

Un comune campano contro la legge sulla sicurezza. Ronde vietate e tasse sui rinnovi a carico del primo cittadino

Roma – 24 luglio 2009 - La risposta alle ordinanze anti immigrati dei sindaci leghisti arriva da Sicignano degli Alburni, poco più di tremila abitanti in provincia di Salerno.

In questo paese, dove il 10% dei residenti sono immigrati, si vive secondo il sindaco Alfonso Amato "una vera integrazione". E in nome della convivenza pacifica e dell'uguaglianza dei diritti tra italiani e stranieri a Sicignano non si applicheranno tre punti chiave della nuova legge sulla sicurezza.

È scritto in altrettante ordinanze firmate dal sindaco ai primi di luglio, subito dopo il via libera alla legge in Parlamento.

"Per l'intero territorio comunale – recita la prima – è categoricamente vietato ogni e qualsivoglia ricorso alle ronde". Una scelta giustificata dal fatto che Sicignano "si è sempre distinto per l'assoluta civiltà dei suoi abitanti (cittadini italiani e cittadini-fratelli stranieri)" e quindi "non ha bisogno alcuno né di ronde né di delegare a privati l'imprescindibile funzione di tutela della convivenza civile".

Le altre due ordinanze sono invece dedicate ai nuovi contributi sulle domande per la cittadinanza (200 euro) e per il rilascio dei permessi di soggiorno (da 80 a 200). Tasse, recitano i provvedimenti, "assolutamente spropositate e smoderatamente esose", che potrebbero addirittura ostacolare la presentazione delle domande da parte dei "fratelli stranieri".

La soluzione? Gli immigrati non sborseranno un euro, perché le tasse su permessi e cittadinanze verranno versate "tramite prelievo dall'indennità di carica del sindaco". Il primo cittadino ha deciso insomma di tagliarsi lo stipendio pur di non far pagare gli immigrati contributi che ritiene ingiusti.

Al di là della sostenibilità dell'iniziativa (l'indennità del sindaco di un paesino non è certo milionaria…), la battaglia di Sicignano non finisce qui. Amato vuole coinvolgere anche altri sindaci e lanciare un referendum abrogativo contro il reato di immigrazione clandestina: "Un'offesa - dice - alla cultura giuridica del nostro Paese, incriminare una persona perché è nata in Africa anzichè in Italia è una bestialità".

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Di Fabrizio (del 31/07/2009 @ 08:56:53, in sport, visitato 2027 volte)

Forse i lettori che ci seguono da più tempo, si ricordano della Homeless World Cup, il torneo mondiale di calcio per senza fissa dimora, a cui partecipò la squadra italiana, la "Multietnica" nata nel campo rom di Triboniano. Qua la recensione del libro, che ne racconta la nascita e la prima vittoria nel 2004. Nel 2005, seconda vittoria italiana, in un torneo che fu seguito sul campo e dietro le quinte giorno per giorno da questo blog e che potete trovare riassunto qua (vi invito a rileggerlo).

Dopo tanto silenzio, torno a parlare di loro. La prossima Coppa Mondiale si svolgerà a Milano dal 6 al 13 settembre e ieri ho ricevuto una mail che vi riporto qua sotto.

Buona sera,
l'Ufficio stampa della Nuova Multietnica (ONLUS) con la presente e-mail parla a nome del nostro ct. Bogdan Kwappik allenatore della Nazionale Italiana Homeless world cup e attuale presidente della A.S.C. Nuova MultiEtnica (ONLUS) di Milano.

Vogliamo comunicare che, nonostante nella conferenza stampa di lunedì 27/07/09 con presenti il ministro alla difesa La Russa e il sindaco di Milano Letizia Moratti in veste di Ambasciatrice dei senza tetto alla presentazione del prossimo mondiale di Homeless World Cup Milano 2009, siamo stati vittime di eventi degni di nota. Con esplicita fermezza vogliamo esprimere il nostro più estremo rammarico e preoccupazione per gli eventi che stanno condizionando i nostri preparativi per il mondiale che si terrà all'arena di Milano dal 6 al 13 settembre, noi come di consuetudine ci alleniamo due volte alla settimana e ci ritroviamo tutti alla stazione di Lambrate a Milano per poi essere portarti al nostro campo di allenamento con un furgone situato nei pressi della villetta dell'idroscalo di Milano, vogliamo sottolineare l'accaduto di oggi 29/07/09 pressappoco per le 19:00 a Lambrate due tizi in moto hanno colpito con un sasso il nostro furgone attentando all'incolumità del nostro mister che fortunatamente era appena sceso dal mezzo, danneggiando lievemente il parabrezza, ma creando scompiglio e paura nel nostro gruppo, questo episodi sottolinea la pressione che piano piano stiamo subendo sempre di più avvicinandoci al mondiale,noi come giocatori che parteciperanno alla Homeless worl cup rappresentiamo il mondo povero e disagiato dell'Italia e il fenomeno dell'immigrazione e della loro integrazione, quindi noi portavoce di queste realtà ora ci sentiamo minacciati e spaventati da questi eventi sempre più eloquenti, noi ci chiediamo come sia possibile tutto questo, come possono succedere cose del genere. inoltre un altro evento sempre più sconvolgente è accaduto a dei nostri giocatori, più precisamente a dei nostri compagni rom, sono stati minacciati e maltrattati da dei carabinieri
di far sgombrare il loro accampamento con la forza dove all'interno ci sono presenti donne e bambini, tutto questo nelle vicinanze di un evento importantissimo che parla proprio di senza tetto è una cosa gravissima che speriamo si possa risolvere nel migliore dei modi. vogliamo che la nostra voce venga ascoltata e letta da tutti i giornali e ogni forma di telecomunicazione per far capire che noi ci siamo e che non ci arrendiamo davanti a tutto questo, noi abbiamo formato un buon gruppo che viene sempre più fortificato grazie all'aiuto del ct. Bogdan che si sente sempre più motivato a continuare questa scalata e a non mollare mai. Chiediamo l'aiuto a tutte le associazioni benefiche affinché ci facciano sentire parte di una grande realtà e non come adesso che ci sentiamo sempre più soli.
Distinti saluti.

Per le minacce rivolte ai giocatori della nazionale senza tetto contattare direttamente i giocatori coinvolti
Florian Matei : 3298990762
Patru Florian : 3273410206

Comunicati Stampa
Amin Othman : 3920639660 othmanit@hotmail.com
Cervantes Jonathan: 3409902751 Jonny_Jo@msn.com

Presidente Legale Rappresentante
Bogdan Kwappik: 3478638372 – 0373450523
bogdan@nuovamultietnica.com
sito internet www.nuovamultietnica.com
sito HWC www.homelessworldcup.org

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Di Fabrizio (del 30/07/2009 @ 09:46:55, in Regole, visitato 2132 volte)

Segnalazione di Demetrio Gomez

ADRA (ALMERÍA), 28 luglio

La giunta andalusa, attraverso il servizio Giochi e Spettacoli, ha decretato la chiusura provvisoria del chiringuito "Garfield" situato sulla spiaggia di levante nella località almeriense di Adra per "aver infranto la normativa vigente riguardo il diritto di ammissione", dopo che lo stabilimento è stato denunciato dall'associazione culturale gitana "El callí abderitano", la quale afferma che si negava l'ingresso a persone di etnia gitana.

Fonti della giunta andalusa hanno specificato ad Europa Press che la misura si mantiene "in forma cautelare" sin quando il locale non possa comprovare di aver sanato le deficienze della denuncia, tra le quali, secondo la segnalazione dell'associazione, il pagamento di 20 euro per le persone gitane per conseguire un'identificazione personalizzata con la firma del gerente che permetta loro di passare il recinto, quando l'entrata è gratuita.

Secondo la relazione sui fatti da parte dell'associazione, i guardiani del locale "pongono qualsiasi scusa, sia i vestiti o che sia in corso una festa privata" per impedire di passare alle persone di etnia gitana, motivo per cui si è rivolta al Consiglio comunale di Adra (PP), alla Giunta di Andalusia e alla Sottodelegazione del Governo in Almería per denunciare i fatti.

L'associazione segnala anche che è stata informata dei fatti anche l'Unità del Corpo della Polizia ascritta alla Comunità Autonoma di Andalusia che, affermano, si sono presentati lo scorso 10 luglio nel locale dove "scoprirono deficienze in materia di sicurezza", secondo la versione dell'associazione.

"El callí abderitano" aveva già formulato denunce e reclami amministrativi su questo locale prima di rilevare che il chiringuito non ammetteva il passaggio di persone di etnia gitana nel locale, da cui i suoi membri accusarono tanto il gerente che i portieri del chiringuito di reato di discriminazione.

I membri dell'associazione ricordano così che lo scorso 30 maggio si presentarono attorno all'1.00 nello stabilimento per comprovare se si verificavano i fatti in seguito segnalati. Al loro arrivo, osservarono che il locale era quasi vuota e che all'ingresso c'erano dei controllori che, secondo le loro dichiarazioni, negavano l'ingresso solamente a persone di etnia gitana, adducendo che c'era una "festa privata".

"Non era segnalata né c'era alcuna traccia di tale festa privata",  ha indicato il denunciante, il quale ha assicurato che insistendo con i guardiani perché gli spiegassero il motivo per cui non li lasciavano entrare, questi lo guardarono in modo "intimidatorio", al ché sollecitò il foglio dei reclami dello stabilimento, che pure furono negati, da cui la denuncia.

Con la presenza della polizia sul luogo dei fatti, l'associazione ha interposto nuovi reclami amministrativi, un reclamo penale ed ha ottenuto di denunciare anche la presenza di un minore di 15 anni dentro il locale. "E' inaudito che se neghi l'ingresso ad una persona di etnia gitana di 40 anni e si permetta di accedere ad un minore di 15 anni", ha detto uno dei portavoce nelle dichiarazioni a Europa Press.

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Di Fabrizio (del 30/07/2009 @ 09:00:29, in Regole, visitato 1873 volte)

Segnalazione di Paolo Buffoni

 1° VIDEO: domande e risposte con Pietro Massarotto sulle conseguenze del pacchetto sicurezza - Naga 09-07-2009

Per chi legge su Facebook, il link è QUESTO

seguono altri 13 minivideo, che potete trovare nella colonna a destra di Youtube (Video correlati) - ogni video dura circa 10'

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Di Fabrizio (del 29/07/2009 @ 22:59:03, in Italia, visitato 1892 volte)

Segnalazione di Tom Welschen

CorriereFiorentino.it
Impegnati otto mezzi dei pompieri per domare l’incendio scoppiato in via Lucchese. Mistero sulle cause, probabile l’origine dolosa

Deve essere stata una brutta bestia, questo incendio. Veloce e aggressiva, almeno a giudicare da quel che ha lasciato dietro di sé. Non che prima il paesaggio fosse memorabile — campi di sterpaglie tra via Lucchese e l’autostrada, tra una fabbrica e l’altra — ma ora si è aggiunta la desolazione nera e piatta creata dal fuoco. La bestia sembra essersi fermata all’improvviso davanti alle baracche tirate su da un gruppo di rom. C’è come un confine invisibile: forse l’intervento dei vigili del fuoco, o forse la terra dura e senza sterpaglie dove si trovano gli alloggi di fortuna, hanno impedito alle fiamme di arrivare all’accampamento, che comunque era fortunatamente vuoto. L’incendio invece ha cancellato un altro accampamento di rom che si trovava pochi metri più in là ed era anch’esso deserto al momento del rogo.

IN VIA LUCCHESE - "Interno" via Lucchese, angolo tra l’ex Longinotti e l’autostrada, al confine fra Sesto e Campi. Le due baraccopoli sono andate distrutte giovedì scorso, in piena mattinata. I pompieri sono intervenuti alle 11.43 per "incendio baracche", come spiegano dal comando di via La Farina, e si sono trovati di fronte una situazione non facile. Per domare le fiamme ci sono voluti ben otto automezzi, e anche Prato ha dovuto dare una mano. Qual è la causa del rogo? "Ci sono indagini in corso", rispondono dal comando fiorentino. È possibile che si sia trattato di un fenomeno di autocombustione? "L’autocombustione è una favola tutta italiana. E poi l’area bruciata è vasta, troppo vasta". E l’ipotesi di un incidente — una persona rimasta negli accampamenti che magari cercava di cucinare qualcosa con un fornellino — è realistica? "Ci sono indagini in corso", è ancora la risposta che arriva dai vigili del fuoco. Chi conosce i due gruppi di rom, l’associazione "Medici per i diritti umani" (Medu), spiega che è difficile che a quell’ora ci fosse ancora qualcuno nelle baraccopoli. "Nella prima, quella più vicina all’ex Longinotti e risparmiata dalle fiamme — dicono Andrea Bassetti, responsabile del progetto rom, e Marco Zanchetta — vivono una ventina di persone tra i 25 e i 65 anni, rom di nazionalità rumena, che di giorno lavorano o vanno a chiedere la carità. Non ci sono bambini piccoli".

MISTERO SULLE CAUSE - E qualcuno sembra voler continuare a viverci, visto che sulle "macerie" delle capanne abbattute sono state tirati su ripari ancor più di fortuna, delle specie di tende canadesi fatte con materassi, compensato e lamiere. "Nel campo distrutto dall’incendio — proseguono i due di "Medu" — c’era gente ancora più giovane, ragazzi e ragazze che tra l’altro vivevano nella situazione più decorosa tra quelle di questo tipo che conosciamo". Ne parlano al passato perché questi giovani rom, quelli della seconda baraccopoli, sono tutti spariti dal giorno dell’incendio. Tutti o quasi. Uno di loro, con cui Bassetti ha parlato al telefono, si è rifugiato dentro l’ex fabbrica Osmatex, sempre lungo via Lucchese: un’area che fu sgomberata all’inizio di luglio dell’anno scorso, ma adesso è di nuovo occupata, secondo quanto raccontano i due di "Medu" che fanno visite periodiche anche lì per dare una prima assistenza medica a chi ci vive. Gli altri, invece, non si sa dove siano. Mentre i "superstiti" (una trentina) ieri hanno acquistato alcune tende "igloo" (altre sono state regalate da alcuni sacerdoti) e si sono riaccampati lì dov’erano le baracche distrutte. Pare però che l’intenzione sia quella di spostarsi al più presto. L’associazione di Zanchetta e Bassetti conosceva da poco tempo le due baraccopoli che sono andate distrutte giovedì scorso. "Il 20 luglio siamo andati a fare una visita— raccontano — e abbiamo notato che intorno al secondo campo c’era un’area bruciata, come a delimitarlo. Abbiamo chiesto cos’era successo e i rom ci hanno risposto che non erano stati loro". Allora chi? "Loro non hanno visto gli autori. Ma non vorremmo che fosse stato una specie di avvertimento". Di sicuro è un altro mistero di questa storia.

Paolo Ceccarelli
28 luglio 2009 (ultima modifica: 29 luglio 2009)

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Di Fabrizio (del 29/07/2009 @ 09:39:34, in Europa, visitato 2187 volte)

Vi invito a leggere l'articolo del nostro presidente Juan de Dios Ramírez Heredia, pubblicato il 28 luglio sul giornale spagnolo "El Mundo". [...]

Questo testo contiene chiaramente la filosofia e gli obiettivi della nostra organizzazione, condivisi dalla maggioranza delle entità che lavorano per la promozione, sviluppo e progresso del nostro popolo.

But baxt, Sastipen thaj Mestipen

Manuel García Rondón - Segretario Generale di Unión Romaní

UNION ROMANI
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GIPSY POWER 

Sicuramente il presidente degli Stati Uniti, Barak Obama, occuperà un posto di rilievo nella storia del suo paese non solo per essere il primo presidente negro della nazione più grande del mondo, ma anche per aver preso ieri decisioni politiche inimmaginabili che segneranno il suo mandato come uno dei più innovatori in un paese abituato a sentirsi, forse a ragione, l'ombelico del mondo. 

Ho letto con ammirazione il suo discorso pronunciato giorni fa durante il congresso dell'Associazione Nazionale per il Progresso delle Persone di Colore, che celebrava il primo centenario della sua esistenza, e non ho potuto sfuggire alla sensazione di sentirmi direttamente rappresentato dalle sue parole. Anzi, ho fatto l'esercizio di sostituire semplicemente la parola "negro", ogni volta che appariva nel testo, con la parola "gitano" e il discorso si trasformava in un messaggio assolutamente adeguato alla nostra realtà. Per questo oggi mi sento confortato nel constatare che l'uomo più potente della terra sia un negro che ha detto alle persone della propria etnia quello che alcuni di noi gitani andiamo dicendo ai nostri simili da più di trenta anni. Da domani, quando ripeterò alla mia gente quello che vado dicendo da molto tempo, dirò loro che non sono parole mie, ma che è lo stesso presidente degli Stati Uniti a pronunciarle: " Si, se sei gitano, le possibilità di crescere tra la delinquenza e le bande sono maggiori; si, se vivi in un quartiere povero, affronterai difficoltà che coloro che vivono nei quartieri residenziali ricchi non devono fronteggiare. Ma queste non sono ragioni sufficienti per ottenere note negative, queste non sono motivazioni esaurienti per non andare a scuola o per abbandonare gli studi. Basta con le scuse! Nessuno ha scritto il tuo destino al posto tuo. Il tuo destino è nelle tue mani. Non ci sono scuse!".  

Noi gitani spagnoli, - che senza dubbio siamo un collettivo privilegiato se paragonato ai nostri fratelli nel resto d'Europa, - patiamo ancora un altissimo tasso di analfabetismo e le condizioni di vita di buona parte della nostra popolazione sono quelle proprie di coloro che formano i gruppi di esclusione e "lumen" sociale. Per questo acquistano maggior valore le parole del presidente gitano degli Stati Uniti che a due mesi dal giuramento sul suo mandato si dovette confrontare con un rapporto che sosteneva che "i negri negli Stati Uniti possiedono il doppio delle possibilità di restare disoccupati, il triplo delle possibilità di vivere in povertà, e sei volte di più quella di andare in carcere rispetto ai bianchi". 

E´vero che, come dice il saggio proverbio castigliano, "la casa di Santa Maria non è stata costruita in un giorno", ma non è meno certo che il ritmo frenetico delle trasformazioni che sta sperimentando la società maggioritaria da poco più di mezzo secolo, obbliga noi gitani europei a fare uno sforzo supremo affinché il cambiamento che auspichiamo sia efficace e che possiamo essere, una volta per tutte, artefici del nostro destino e amministratori della nostra libertà. E il presidente Obama ci ha detto che "in ultima istanza, siamo noi che dobbiamo coltivare il nostro destino giorno per giorno". Questo mi porta a formulare, in linea con il pensiero del presidente statunitense, alcune proposte per i gitani spagnoli. 

Prima: Non riponiamo troppa fiducia nei sovvenzionamenti del Governo. Le sovvenzioni devono essere un mezzo, mai un fine. Anzi, quando le sovvenzioni non sono pienamente giustificate, o si concedono con criteri presumibilmente estranei alla volontà degli stessi gitani, possono essere una remora che ci condannerà irrimediabilmente al clientelismo e alla dipendenza dalla mano che ci alimenta. "I programmi di governo – ha detto Obama - non otterranno da soli che i nostri figli giungano nella terra promessa. E il Governo deve essere una forza per fornire opportunità e una forza per munire di libertà." 

Seconda: E´necessario che siamo noi stessi gitani a essere coinvolti direttamente nella trasformazione della nostra realtà. Nessun popolo ha raggiunto la prosperità a partire dal colonialismo politico, culturale e caritatevole. Finché il Parlamento Europeo si è espresso nella Risoluzione approvata lo scorso 11 marzo intimando che noi gitani partecipiamo a tutte le decisioni previste dai governi e dirette alla nostra comunità. E chiede che si rispetti la nostra capacità e la nostra responsabilità di organizzarci autonomamente. Ma non ci inganniamo. A nulla serviranno i buoni propositi dei governanti se non siamo noi, i gitani stessi, coloro che lottano per progettare il proprio destino. Lo ha detto Obama: "Nei gitani si deve operare un cambio di mentalità, un nuovo insieme di attitudini al fine di prendere le redini della propria vita". 

Terza: Dobbiamo aspirare a ottenere un autentico potere gitano. Ormai non basta che i governi mettano nelle nostre mani le risorse destinate a realizzare la nostra emancipazione e con quella l'uscita dall'esclusione sociale a cui siamo sottomessi. Il presidente degli Stati Uniti, che è negro, figlio di padre negro e di madre bianca, ha conosciuto e sofferto le ferite dell'emarginazione, che lo hanno portato a dire "si continua ad avere ingiustizia nei confronti dei negri, che si vedono relegati all'ultima posizione in tutte le scale del benessere". Le sue parole sono perfettamente applicabili ai gitani spagnoli quando dice che:

 "Il dolore della discriminazione si sente ancora tra di noi, ma questo non giustifica che (...) vengano condannati alla disperazione o a ruoli secondari in questo paese. (...) Desidero che aspirino a diventare scienziati e ingegneri, dottori e maestri, non solo giocatori di pallacanestro o rapper". 

Sono stato un'eccezione privilegiata nella vita politica spagnola. Avendo avuto le stesse umili origini di Obama, sono stato Deputato nel Parlamento spagnolo e nel Parlamento Europeo per 23 anni consecutivi della mia vita. Ma con me si è spezzata tristemente la continuità. Nessuno ha più occupato il posto che ricoprivo a Madrid o a Strasburgo. E´vero che in Spagna attualmente ci sono due deputati autonomisti gitani: uno è il mio carissimo amico Manuel Bustamante che si trova nella Corte Valenciana come rappresentante del Partito Popolare, e l'altro è il mio compagno del Partito Socialista Francisco Saavedra, che si trova nell'Assemblea Extremadura.

Ma è  vergognoso che non ci sia rappresentanza gitana nel Parlamento dell'Andalucia, regione in cui vive la metà dei gitani spagnoli, né nel resto delle istituzioni di rappresentanza democratica del paese. 

Il vero potere gitano si attuerà il giorno in cui accumuleremo meriti affinché il presidente del Governo, consapevole della forza che rappresentano più di 700.000 gitani spagnoli, nomini un ministro o una ministra, Segretario di Stato o Direttore generale che siano gitani. E in più ci si potrebbe aspettare, perché no? che il prossimo Direttore generale della Guardia Civile sia un gitano. Questo sarebbe Gipsy Power!  

Quarta: Infine desidero rivolgermi proprio a quei gitani che bandiscono la propria gitanità. Conosco molti gitani che sono professori universitari, cattedratici, medici, ingegneri, economisti, avvocati, così come piccoli e medi imprenditori, etc. Devono rendere pubblica la loro condizione di gitani. Questo ci dà prestigio e contribuisce in modo positivo alla rivendicazione del nostro buon nome. Sono convinto che quando qualcuno viene nel mio ufficio di avvocato per essere difeso, collega alla mia condizione di gitano la fiducia nel fatto che professionalmente io sia chi di meglio gli possa far vincere una causa. 

Nessuno lo ha detto meglio di Barak Obama, delle cui parole ci appropriamo e andiamo a scolpire sul frontespizio di tutte le nostre organizzazioni: "È ora che i bimbi gitani aspirino a diventare scienziati, ingegneri, giudici del Tribunale Supremo e presidenti del Governo della nazione".

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Di Fabrizio (del 28/07/2009 @ 09:52:08, in musica e parole, visitato 2167 volte)

Da inToscana.it

Fanfare Ciocarlia, la brass band che è ormai una bandiera. Dei Rom
Giovedì 30 luglio in Piazza Varchi a Montevarchi, Arezzo. Ritmi indiavolati e malinconiche melodie, sulla scia di Bregovic e Kocani Orkestar. Festival Orientoccidente, ingresso gratuito.

Viene da un piccolo villaggio della Moldavia la brass band più veloce del mondo. Sembrano usciti da un film di Emir Kusturica gli undici musicisti di questa banda tzigana, un tempo in servizio permanente per matrimoni, battesimi e altre cerimonie, e ora assurti al rango di concertisti, sulla scia di Goran Bregovic e della Kocani Orkestar. Con un repertorio sospeso tra Medio Oriente, Turchia, Serbia, Macedonia e Romania, la "fanfara dell'usignolo" è da almeno tre lustri la bandiera dei popoli rom e sinti, per un'Europa senza confini.

Ha esportato il canto delle diverse lingue zingare e i suoni della tradizione balcanica collegandoli ai ritmi mediterranei. Feste di paese e virtuosismi. Hanno fatto danzare indistintamente il pubblico giapponese, europeo ed americano, come documenta il film "Iag Bari - Brass on fire".

Giovedì 30 luglio - ore 21,30
Piazza Varchi - Montevarchi - Arezzo
Info tel 055.9120363 www.orientoccidente.net
Ingresso libero

26.07.2009

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Di Fabrizio (del 28/07/2009 @ 09:36:04, in Italia, visitato 2459 volte)

Rom Sinti & Politica presenta un video dello scultore-artista-poeta Bruno Morelli, intervenuto a Geo e Geo

al solito, per i lettori su Facebook, il link è questo

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Di Sucar Drom (del 27/07/2009 @ 12:25:37, in blog, visitato 1903 volte)

Milano, durissima sentenza contro Alessandro Braidic
«Sul cofano della sua auto c’era una persona viva, anziana, con una gamba spezzata, ma disperatamente attaccata alla vita e lui lo ha trascinato per 120 metri e l'ha gettato a terra come un pupazzo». Con queste parole il pm di...

Roma, continua il toto “campo”
Un “campo nomadi” da raddoppiare e trasferire a Vermicino o Tor Vergata, le inevitabili polemiche dei residenti e poi il malcontento del presunto vicino di casa, il comune di Frascati. È scontro aperto sull'insediamento rom che potrebbe essere trasferito nel X Municipio. La ciliegin...

Rom e Sinti, convocata a Bologna l'assemblea della federAzione
Il Presidente Radames Gabrielli e il Segretario Yuri Del Bar hanno convocato l’assemblea della federAzione “Rom Sinti Insieme” a Bologna, martedì 21 luglio 2009, dalle ore 10.00. L’assemblea è stata convocata in via Colombara n. 42 (zona Corticella, uscita Tangenziale numero 6)...

Cristina e Violeta, un anno dopo
Cristina e Violeta erano due “zingare”. Cristina e Violeta erano due romnì bellissime. Cristina e Violeta erano due indesiderate. Cristina e Violeta erano due ragazzine e solo qualche giorno prima avevano preso loro le impronte, per schedarle. Si racconta che Cristina si e...

Napolitano: chi mi critica non conosce la Costituzione
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano assicura di ''prestare attenzione a tutte le osservazioni e le riserve'' che gli vengono rivolte, dalle quali ''trarrò beneficio per l'ulteriore svolgimento del mio mandato'' e cioè ''rispettare la Costituzione''. Certo, dice il C...

Milano, il bimbo che scippava in Centrale: «vorrei essere adottato»
Il Corriere della Sera è tornato a parlare di bambini rom, dopo essere stato tra i Quotidiani che nel 2007 hanno orchestrato una campagna stampa diffamatoria contro le popolazioni sinte e rom. E natural...

Brescia, “sposa bambina”: condannati marito e suoceri
Si è concluso, in Tribunale a Brescia, con tre condanne, il processo per la vicenda della 'sposa bambina', la ragazzina rom kossovara di 13 anni che nel luglio scorso ha partorito una figlia, dopo essere unita, dodicenn...

Lettera aperta al Presidente della Repubblica
Egregio Signor Presidente, sono un esponente delle minoranze sinte italiane. Sono anche un Ministro di Culto della Missione Evangelica Zigana (MEZ), riconosciuta dallo Stato italiano attraverso le Assemblee di Dio in Italia (ADI). In questi mesi tantissime sono state le persone...

Roma, crediti formativi per gli studenti impegnati nel sociale
Il comune di Roma e l'Ufficio scolastico regionale per il Lazio hanno siglato un protocollo di intesa che consentirà agli studenti delle scuole superiori di Roma che si impegneranno nel volontaria...

Roma, tolleranza zero in appalto
Immaginate un sindaco abbastanza giovane, eletto in una grande città, con un ferreo programma di legge e ordine, una città molto sporca ma non criminale (18 omicidi all’anno, il dato più basso in Occidente per una città con più di un milione di abitanti) che fa sapere al suoi elettori: “Non ce la faccio più...

Lamezia Terme (CZ), Pamela Bevilacqua si è diplomata
Pamela Bevilacqua è la prima ragazza rom di Scordovillo a conseguire la maturità. La ragazza, che ha sostenuto gli esami all'Istituto professionale per l'industria e l'artigianato "Leonardo Da Vinci", indirizzo moda e costume...

Piano casa: come fare ad ampliare abitazione. Regole e sgravi fiscali
E’ stato approvato definitivamente dal Governo dopo il parere favorevole espresso dalla Conferenza unificata Stato-Regioni e dal Cipe il nuovo Piano Casa del governo Berlusconi, con l’obiettivo ...

Lecce, a un bambino montenegrino
Sgambetta intrecciando i piedini senza calzini. Gioca con api e zanzare,...

Emilia Romagna, contro le discriminazioni firmato accordo Unar-Regione
E' stato firmato il 25 giugno scorso a Bologna il primo accordo operativo tra l'UNAR, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, e il Centro creato dalla Regione Emilia-Romagna per prevenire e contrastare le discriminazioni. L'iniziativa - promossa dal Dipartimento per le Pari Opportunità e...

Massa, scontri tra ronde
Scontri alla periferia di Massa, la notte fra sabato e domenica, tra la prima ronda proletaria antifascista, organizzata dai Carc (Comitati di appoggio alla Resistenza per il comunismo) e Asp (Associazione solidarietà proletaria) e simpatizzanti di destra. Il bilancio di una notte di te...

Roma, sgomberato un "campo nomadi"
E' stato sgomberato all'alba l’insediamento rom, presente da circa 20 anni, con circa 40 manufatti in muratura costruiti abusivamente in via Dameta e via Neide, in zona Rustica a ridosso del Grande raccordo anulare della Capitale, nei quali vivevano circa 140 persone...

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