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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 22/08/2009 @ 09:40:40, in scuola, visitato 1811 volte)

Da Roma_Daily_News (...mentre in Italia si discute del dialetto obbligatorio nella scuola)

The Slovak Spectator
I Rom sono un esempio classico dell'abuso di un intero continente verso una minoranza - by Michaela Stanková

Un gran numero di Rom slovacchi vive in condizioni terribili Source: TASR

17/08/2009 - ARTHUR Ivatts, consulente anziano del Dipartimento Britannico per l'Infanzia, le Scuole e le Famiglie e già Ispettore HM per l'Istruzione di Rom/Zingari e Viaggianti in GB, ha partecipato ai primi sforzi di assicurare un'adeguata istruzione per i bambini rom in GB ed è modestamente orgoglioso dei progressi che ha aiutato a fare nel suo paese. Nel 2004 è stato insignito dell'Ordine dell'Impero Britannico per il suo contributo in quest'area. The Slovak Spectator ha parlato con Ivatts durante una sua visita di metà luglio a Bratislava, dove è stato invitato dalla Fondazione Open Society e dall'Ambasciata Britannica per tenere un seminario sulle pari opportunità nell'istruzione.

In GB usate i termini Rom, Zingari e Viaggianti. Qual è la differenza?

La differenza è solo nel nome. Gli Zingari Inglesi son Rom, arrivarono dall'India nel X secolo nello stesso modo dei Rom Slovacchi e migrarono verso occidente verso la Scozia e i Paesi Bassi, e girarono come gruppi nomadi in Inghilterra, Irlanda e Scozia fino al XVI secolo. Quindi sono Rom ma erano chiamati Egizi perché dicevano di venire dall'Egitto.

Ma la parola "Zingaro" è vista come un peggiorativo in GB, come qui. Così negli anni '50 e '60 gli Zingari dissero che non volevano essere chiamati così, dissero di essere "Viaggianti". Ma poi negli anni '70 arrivarono in GB i Viaggianti Irlandesi in numero significativo e molti Zingari non volevano avere lo stesso nome, e alcuni di loro si fecero chiamare Rom, come nel resto d'Europa. In seguito arrivarono in GB i Rom dall'Europa Centrale ed Orientale, così gli Zingari Inglesi vollero distinguersi da loro ed ora forse la maggioranza di ce di preferire essere conosciuta nuovamente come Zingari. Così usiamo i termini Rom, Zingari e Viaggianti nel tentativo di soddisfare ognuno nei termini di sensibilità giustificata attorno all'auto-attribuzione etnica.

Qual è la differenza tra i paesi dell'Europa Centrale ed Orientale e la Bretagna nel campo dell'istruzione dei Rom?

Ci sono molte marcate differenze, e qui devo dire di correre il rischio di essere piuttosto nazionalista nell'essere abbastanza orgoglioso di cosa abbiamo raggiunto in GB.

Prima di tutto, la GB ha una lunga esperienza - almeno dalla II guerra mondiale - quando i lavoratori Afro-Caraibici venivano in GB ed il governo era chiaramente riluttante ad assumere lavoratori nei, perché, come il resto della popolazione, avevano un grado di pregiudizio razziale dalla storia imperiale. In retrospettiva quella storia, realmente, ha avuto un enorme beneficio perché ci ha portato ad una società che in tempi relativamente brevi si è incamminata verso la comprensione e la gestione creativa delle questioni di diversità di razza, etnia e cultura.

Nell'Europa Centrale ed Orientale c'è ancora molto da fare per l'istruzione delle comunità rom qui [in Slovacchia], nella Repubblica Ceca, in Bulgaria ed in altri posti. E per me, la grande differenza sarebbe di non essere contento del grado di segregazione, perché attraverso quello noi misuriamo se un paese adempie ai suoi doveri legali internazionali e segue le proprie regole nazionali sulle relazioni di razza e la legislazione antidiscriminazione. Così, non dico che noi [in GB] non abbiamo discriminazione nell'istruzione, e particolarmente in relazione a Rom, Zingari e Viaggianti, c'è un potenziale per la discriminazione, ma le aspettative professionali fanno sì che i bambini abbiano pari accesso nella scuola come qualsiasi altro. Negli anni '70 e '80 abbandonammo la nozione che i bambini con esigenze speciali dovessero essere segregati ed esclusi dalla scuola normale. A quel tempo, avevamo una legislazione che ci permetteva di chiudere quasi tutte le scuole di bambini con speciali esigenze educative o difficoltà nell'apprendimento. Lo scopo era che sarebbero stati integrati come tutti gli altri nelle scuole "normali".

Secondariamente, il nostro sistema educativo era inizialmente sommerso da insegnanti che dicevano: "Guardate, ho una classe di bambini e l'85% di loro viene dal Bangladesh e nessuno di loro parla inglese". Così andammo attraverso il processo di apprendimento. Ed ora che non è visto come una ragione di discriminazione, non è visto come una ragione per non accettare i bambini a scuola o per un rendimento inferiore di quei bambini. Così ora in GB ci sono insegnanti, a Londra per esempio, che possono avere sino a 50 lingue differenti nella loro scuola dai bambini, ma la maggior parte degli insegnanti ha ora la capacità di insegnare l'inglese come lingua aggiuntiva. Abbiamo iniziato dicendo che insegnavamo l'inglese come seconda lingua, e pian piano abbiamo compreso che ci sono dei bambini che a volte parlano tre o quattro lingue ma non l'inglese, così abbiamo aggiustato la terminologia insegnando l'inglese come lingua aggiuntiva. Così ora non abbiamo insegnanti che voltano la schiena ai bambini che non parlano inglese, hanno imparato a insegnare il linguaggio d'istruzione ed anche a conoscere e celebrare la diversità dei retroterra linguistici dei bambini.

Quindi dovrei dire che ci sono grandi differenze e che abbiamo beneficiato di essere passati per quel processo 40-50 anni fa. E' stato un lungo, lento processo di apprendimento, ma ora abbiamo qualcosa da offrire e questo in parte rivela le ragioni dietro questi seminari, così che possiamo condividere la nostra esperienza con gli incaricati slovacchi, il governo ed altre figure chiave sui benefici per i bambini e gli interessi della coesione comunitaria, i diritti umani e la non-discriminazione.

Il problema della segregazione esiste ancora in Slovacchia, ma lei vede qualche progresso in quest'area negli ultimi 20 anni? Oppure un trend positivo?

Penso che la situazione dei Rom si sia deteriorata negli ultimi 20 anni, quando alle forze del mercato è stato permesso di operare ed i controlli sul pregiudizio razziale non sembrano operare con efficacia. Così - può darsi che la documentazione internazionale - e dobbiamo ricordare che la maggior parte delle informazioni sicure e di qualità arrivano da agenzie internazionali che hanno svolto studi in profondità, inclusa la Banca Mondiale, l'OCSE, l'UNPD e il Consiglio d'Europa - sta dicendo che la situazione non è buona. Dalla fine del comunismo c'è stata una progressiva crescita di pregiudizio e discriminazione che opera nel mercato del lavoro, in quello dell'alloggio e nel sistema scolastico e sanitario.

La legislazione nazionale ed internazionale è stata migliorata per gestire la questione di società sempre più complesse riguardo la diversità e le relazioni inter-etniche. Ma per molte comunità rom svantaggiate il pericolo è che nonostante il contesto di una legislazione attraente e quasi rassicurante, quando le politiche sono sviluppate in quel contesto, si è capaci di identificare le distorsioni delle politiche che non sono legate accuratamente allo spirito della legge.

Così, per esempio, in Slovacchia il governo potrebbe dire di essere tra l'incudine e il martello. L'incudine è il contesto legislativo internazionale - l'Alta Commissione ONU per i Diritti Umani, l'OSCE, il Consiglio d'Europa, la Banca Mondiale - con le aspettative per l'uguaglianza ed i diritti umani da portare avanti realmente. E l'evidenza internazionale per cui sembra che la società non avanzi, soprattutto sui Rom.

Quindi penso ci sia un senso in cui la situazione sia migliore se la gente è più libera, ma in questa situazione i pregiudizi si possono esercitare senza permesso; e le leggi nazionali ed internazionali contro le discriminazioni e contro gli abusi sui diritti umani si possono applicare, ma col potenziale per distorsioni delle politiche di cui ho riferito prima. Sta portando alla frustrazione tra i rappresentanti dei Rom in molti stati europei, che dicono "Vivo in questa società con tutte queste magnifiche leggi contro la discriminazione, ma ne soffro ogni giorno, la gente mi sputa per strada, ai miei figli non è permesso di andare nella scuola che scelgono, o sono messi nelle scuole speciali".

Penso che la sfida odierna sia di aiutare realmente i governi a gestire queste due forze: una, le aspettative internazionali sulle leggi dei diritti umani e l'anti-discriminazione e l'altra, il martello, la corsa pubblica endemica di odio verso i Rom, che è di difficile gestione politica.

Ritengo che i Rom mettano i non-Rom europei di fronte al loro stesso razzismo, nello stesso modo in cui i neri Afro-Caraibici portarono i bianchi Britannici di fronte al loro razzismo imperiale. Questo per il bene di tutti gli Europei. L'Europa avrà un debito eterno verso di loro mentre i processi della globalizzazione mettono radici sempre più profonde.

La popolazione maggioritaria ha pregiudizi, ma d'altra parte si percepisce la rassegnazione di molti nella comunità rom che si ritengono ai margini della società e non fanno nulla per cambiare. Vedi un modo per far crescere la motivazione tra di loro?

Sì, deve cambiare. Capisco quel che vuoi dire, ma penso che il problema riguardi tutta l'Europa. La debolezza è che c'è una mancanza di comprensione della storia. Le cose andarono male nel XVI secolo e non sono più migliorate. I Rom sono stati abusati per oltre 500 anni. Sono il classico esempio dell'abuso razziale di un intero continente verso una minoranza. Ed ora, tutti si alzano a dire: "Basta guardarli, sono felici nelle loro comunità ghetto, non vogliono lavorare, non hanno interesse ad istruirsi, ma solo ai sussidi".

Il mondo non-Rom non accetta le proprie responsabilità per ciò che hanno fatto a questa minoranza per oltre cinque secoli. E quando arriviamo ad prendere le parti di questo abuso, cosa facciamo? Diamo la colpa alle vittime? Non a noi stessi. Questa è la tragedia dell'Europa oggi.

Quello di cui abbiamo bisogno sono le scuse ai Rom. Abbiamo bisogno di scusa storiche dai governi che dicano "Siamo spiaciuti per quello che vi è successo in questa società". Perché ciò che ha fatto la società europea per i Rom include la schiavizzazione, l'esclusione, la discriminazione, la persecuzione ed il tentato genocidio, più volte. Qualcuno si è forse scusato o l'ha fatto pubblicamente? Fa parte del curriculum scolastico degli studenti slovacchi. No, si gira la testa.

Abbiamo bisogno di riconoscere che spetta alle società e ai governi non-Rom fare il primo passo. Un ben noto politico britannico ha detto che se loro [Rom] inizieranno a comportarsi adeguatamente, adeguatamente li tratteremo - un simile commento mostra una completa mancanza di comprensione della storia, rimprovera le vittime di abusi razziali e suggerisce che i diritti umani siano una comodità condizionale legata agli stereotipi di particolari gruppi di persone...

Quindi la tua osservazione è giusta, ma la questione non è facilmente risolvibile, perché c'è bisogno di decisioni politiche e di politici che dicano chiaramente: "aspettate un momento, dobbiamo fare molto per queste comunità, abbiamo un debito enorme per quello che hanno sofferto". E' il momento dimettere in campo grandi somme di denaro e decisioni politiche. E questo costa soldi dei contribuenti. D'altra parte, sappiamo che i politici commetterebbero un suicidio politico se fossero visti assumere quei pronunciamenti e decisioni politiche a beneficio delle comunità rom. Ecco perché è così difficile. I politici hanno le mani legate, questa è il martello che dicevo. Ma nel contempo devono essere convinti sulla solida natura dell'incudine - le aspettative mondiali, incluse le comunità rom, riguardo i diritti umani e la loro applicazione per tutti i membri della società.

E' una lunga strada e non sono sicuro di come prosegua. Ma l'altro aspetto di come queste cose possano essere risolte, è di tentare e pompare denaro nelle comunità rom, cosicché possano trovare i termini di cosa è accaduto loro e cercare e trovare il perdono al mondo non-Rom. E conosco Rom in tutta Europa che rispondono positivamente alla loro situazione e sono cooperativi, ben informati e ben istruiti. L'intelligentsia rom dev'essere supportata ed il loro numero deve crescere, perché l'autodifesa delle comunità diventerà cruciale nel reclamare i diritti umani e nel combattere le discriminazioni contro la legge.

Il pericolo nell'abusare delle minoranze per un periodo molto lungo è che la gente può interiorizzare gli stereotipi che si ammucchiano giorno dopo giorno, anno dopo anno, secolo dopo secolo. Ed il pericolo è che la gente può avere sotto aspettative di se stessa nei termini di quali dovrebbero essere i loro diritti e cosa possono raggiungere. E c'è una sorta di accettazione passiva da parte di molti Rom riguardo la loro situazione. E c'è un pericolo terribile nell'accettazione di abusi nelle comunità, che può manifestarsi in apatia, disperazione ed accettazione oppressiva dell'abuso dei loro diritti umani.

Quindi, secondo te quali sono le ragioni per cui la società è incapace di riconoscere il maltrattamento dei Rom nel passato e come si può fermare l'imposizione degli stereotipi negativi?

Penso che molte cose siano collegate - non con i punti di vista pregiudiziali verso differenti gruppi razziali - ma nelle credenze ignoranti ed inutili sugli esseri umani, particolarmente sull'intelligenza. Ascolti interviste che dicono "questi bambini non sono molto brillanti e così è meglio se vanno in un'altra scuola o in una classe speciale". Questo realmente denuncia un'ignoranza enorme, ed ancora un'ignoranza della storia in cui gli esseri umani sempre trasmettono ciò che l'ecologia della società richiede. Nell'Europa medioevale l'ecologia richiedeva una popolazione contadina con un sistema abbastanza duro, crudele, gerarchico, di signori, sceriffi e poi i servi. Ma quando la tecnologia cambiò ed avemmo un'era industriale, ci fu bisogno di esseri umani con abilità diverse. Quando andavo all'università in GB, solo il 3% della popolazione la frequentava e si diceva "sì, sono le persone più brillanti" ed il 70% dei giovani andava in quelle che chiamiamo le moderne scuole secondarie - "sai, non sono molto intelligenti, ma sono bambini con abilità pratiche che saranno felici di lavorare in fabbrica".

Ma ora le tecnologie sono cambiate ed abbiamo bisogno del 50% della popolazione laureata, dato che non possiamo lavorare effettivamente ed efficacemente come società economica senza quel livello di capacità e conoscenza. E scopriamo che con investimenti sufficienti nell'istruzione, la popolazione segue. Così gli esseri umani sviluppano sempre quanto loro è offerto, tutti i bambini hanno un enorme potenziale, tutti i giovani hanno il potenziale di essere piccoli geni.

Ma spesso la gente pensa che se il 3% va all'università, il 20% ha una formazione tecnica ed oltre il 70% ha una formazione di basso livello, è perché Dio ha distribuito l'intelligenza in questo modo. Ma questo non ha assolutamente senso. Se solo le persone potessero capire che, comprendessero che tutti i bambini possono essere educati insieme nelle stesse scuole e saranno capaci di tutto. E' un messaggio duro rivolto ai genitori non-Rom, ma è difficile da inviare anche ai genitori rom, dire loro che i loro bambini possono essere fantastici, possono fare ed ottenere tutto. Abbiamo un presidente nero negli USA, quanto c'è voluto? Forse un giorno avremo un presidente o un primo ministro rom da qualche parte in Europa e tutto potrebbe cambiare. Vedremo.

Ora abbiamo parlamentari europei rom, che è fantastico, e sta crescendo l'aspettativa delle famiglie rom su quel che potranno are i loro bambini, ma anche le aspettative del mondo non-Rom nel realizzare il loro potenziale umano.

Cosa pensi del suggerimento di mandare i bambini delle comunità rom in collegi speciali?

Suggerimenti simili tradiscono una seria mancanza di comprensione. Prima di tutto, tradisce un'attitudine negativa verso le comunità rom. Dice in realtà che i processi di socializzazione nelle loro famiglie non sono buoni e sono in contraddizione con la sorte che la società degli esseri umani produrrebbe. La mia conoscenza personale dei Rom è che sono esseri umani fantastici che vorrei come vicini o da far sposare ai miei figli. Ed in effetti mio figlio ora esce con una giovane romnì, che è deliziosa, molto intelligente, sensibile ed in ogni senso, proprio incantevole.

L'altro serio aspetto di un commento simile è che questi collegi possono diventare segregate e questo sarebbe in diretta contraddizione con le leggi nazionali ed internazionali di tutti i paesi europei.

Ma più preoccupante, se fosse adottata questa costrizione, si andrebbe ad una tensione con la convenzione ONU sul genocidio. Uno dei criteri della convenzione riguarda quando i bambini sono sottratti ai loro genitori. Andremmo a finire su un piano inclinato... Potrebbe essere visto dagli avvocati internazionali come l'equivalente di una sottrazione forzata dei bambini dai loro genitori e famiglie. In queste circostanze i genitori possono abbandonare uno stato particolare per sfuggire da queste politiche o leggi, perché uno dei pilastri della comunità rom è l'amore e la forza della famiglia e la solidarietà che è nata dal fare fronte alle società in cui dovevano vivere. E sarebbe una società che si muoverebbe in maniera pericolosamente vicina alle infrazioni della convenzione ONU sul genocidio come è stato nel caso di Austria, Svizzera e Scozia, che nei tempi passati sottrassero i bambini rom dai loro genitori. Questo sviluppo sarebbe molto improbabile negli Stati Membri UE, ma se fosse davvero proposto da qualche parte, penso che sarebbe un abuso dei diritti umani in primo luogo, e sono sicuro che le famiglie rom sarebbero molto preoccupate su indicazioni di questa natura.

Vorresti dire che uno dei problemi è anche che la popolazione maggioritaria non sta tentando di imparare sui Rom e di capirli? E' una delle questioni?

Il problema è che nel mondo non-Rom non c'è un'accurata informazione su queste comunità. Ho studiato libri sui Rom e sugli Zingari e la conoscenza di base è enorme, ma la maggior parte degli Europei non ne ha idea. In GB la maggior parte dei cittadini non-Rom, non ha idea che gli Zingari abbiano, per esempio, la propria lingua. Così c'è un processo d'apprendimento da ambo le parti. Ma ricordate: i Rom hanno imparato abbastanza sul mondo non-Rom. L'hanno imparato tra molte difficoltà, hanno preso colpi sui denti per tutto il tempo, hanno sputato su di loro per le strade e gli hanno chiesto di uscire dai ristoranti e non gli hanno permesso di istruirsi nelle scuole. Quindi, come stanno imparando del "mondo non-Rom", anche se non sono strutturalmente integrati in tutte le istituzioni che ha la società? Ma penso che dipenda dal motto non-Rom che recita "siamo spiacenti e vogliamo lavorare con voi". E così i Rom sarebbero in grado di imparare che ci sono attitudini positive, senza pregiudizi e compassionevoli nel mondo non-Rom.

In GB c'è un'ignoranza di massa nella comunità non-Rom ed abbiamo bisogno di una leadership politica per cambiare la situazione. Ma se la Regina facesse le sue scuse al popolo Zingaro/Rom, cambierebbe tutto. Sarebbe un innesco verso un cambio vitale di cui c'è bisogno. La gente direbbe "Andiamo, cosa sta succedendo qui, chiediamo scusa agli Zingari? Guardate cos'hanno fatto a mia zia!!!" Ma così si aprirebbe anche la discussione sulla storia e su ciò che è andato storto, e su come potremmo proseguire accettando la nostra parte in questa storia di abuso razziale.

Perché, secondo il mio punto di vista, condiviso da altri, l'Europa sta vivendo pericolosamente. Se guardi ad una convenzione ONU sul genocidio e a tutti i suoi criteri, uno di questi è che non si può lasciare la gente vivere in condizioni che danneggino le loro possibilità di vita, ed i governi ceco, slovacco, bulgaro, per esempio, non possono dire di non conoscere l'evidenza. E l'evidenza è che i Rom in Europa vivono 10-12 anni meno della media europea, e le donne rom sono 20 volte più della media europea a rischio di perdere un figlio. E stanno crescendo le uccisioni di Rom da parte dell'estrema destra, assieme agli abusi polizieschi dei diritti umani, mentre in alcuni paesi le donne rom hanno sofferto la sterilizzazione forzata. Ci sono ancora partiti di estrema destra che sembrano avere un'autorizzazione incontestata a parlare pubblicamente di "soluzione finale" per i Rom. Il governo lo sa, ma cosa fa in proposito? L'Europa sta vivendo una situazione pericolosa in cui un paese potrebbe realmente essere giudicato responsabile di "genocidio per difetto".

Mi ricordo di aver visitato una madre rom che aveva quattro o cinque bambini, vivevano in un baracca col pavimento di terra battuta, circondati da un mare di fango; le circostanze più terribili, e quando andai mi disse "Non dimenticarci", e questo ebbe su di me un effetto duraturo, perché conosco troppi Rom che vivono nelle condizioni più terribili e si fa troppo poco. Forse è questo il vero messaggio per tutti i non-Rom  europei, "Non dimenticate i Rom". Nell'interesse dell'Europa e dell'umanità.

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Di Fabrizio (del 22/08/2009 @ 09:05:11, in conflitti, visitato 1408 volte)

19 agosto 2009 – In un rapporto (pdf in inglese ndr) su di una serie di recenti assalti a Gnjilane, Kosovo orientale, che potrebbero avere una motivazione etnica, l'organizzazione dei diritti umani Chachipe ha espresso la sua preoccupazione sulla qualità e l'obiettività dei rapporti sui crimini etnicamente motivati contro i Rom in Kosovo. Durante le ultime settimane di luglio, diversi Rom hanno riportato di aver subito assalti ed abusi da parte dei vicini Albanesi nel tradizionale quartiere rom di Gnjilane, senza che la cosa venisse adeguatamente seguita e riportata dalle organizzazioni internazionali.

A seguito dei rapporti su un violento incidente, nel quale diversi Rom sarebbero stati feriti, Chachipe ha svolto un'inchiesta tra le organizzazioni internazionali allo scopo di identificare il retroterra e le dimensioni dell'incidente. Anche se l'incidente segnalato data di parecchi giorni, nessuna delle organizzazioni contattate, incluse UNMIK, EULEX, OCSE, e UNHCR, ha detto di averne conoscenza. Ma anche dopo averne presa visione dai loro uffici locali, le organizzazioni non sono state capaci o hanno voluto informare Chachipe sull'evento.

"Le informazioni che abbiamo ricevuto erano assolutamente rudimentali. Andavano da una lista di rapporti della polizia, riferiti a incidenti apparentemente minori come "litigi" e furti, a rimarcare che la situazione della sicurezza per i Rom si è recentemente deteriorata, ed una lamentela sul fatto che la polizia non avesse correttamente riportato sull'assalto ai Rom, dice Chachipe.

L'immagine cambiava drasticamente seguendo un reportage TV trasmesso, giovedì scorso, da Yekhipe, il programma romanì della TV pubblica del Kosovo. I giornalisti di Yekhipe hanno visitato il quartiere rom ed intervistato diverse vittime e testimoni. Dai loro rapporti appare che sono successi a Gnjilane una serie di gravi incidenti, durante i quali diversi Rom sono stati assaliti ed hanno subito abusi, per nessun altro apparente motivo se non l'odio.

Parlando coi giornalisti, i Rom si lamentavano che la situazione a Gnjilane si è recentemente deteriorata, in concomitanza con l'arrivo dell'etnia albanese nel quartiere rom. Uno dei testimoni ha aggiunto che gli attacchi erano organizzati e coordinati. Tutti i Rom affermano che i membri della comunità vengono regolarmente attaccati o subiscono abusi verbali, ed hanno espresso serie paure sulla loro sicurezza.

Emerge anche dalle loro dichiarazioni, che la loro confidenza nella polizia è molto limitata. Di sei casi, accaduti a luglio, solo tre sono stati segnalati alla polizia. I giornalisti di Yekhipe hanno intervistato un ufficiale di polizia locale che ha qualificato due dei casi riportati come semplici conflitti di vicinato ed insinuato che l'altro sarebbe collegato a "conti aperti"  nel mondo del mercato nero, squalificando così le vittime.

Chachipe ha dichiarato che con questo retroterra, è difficile comprendere la passività e la mancanza di preoccupazioni che emergono dalle reazioni delle organizzazioni internazionali alla sua inchiesta. L'organizzazione ha ricordato che uno dei compiti delle forze internazionali di sicurezza era di proteggere e promuovere i diritti umani, e che le organizzazioni hanno un mandato esplicito per controllare la situazione. Chachipe si è detta preoccupata del fatto che la polizia UE sembra avere pochissime informazioni sulla situazione del quartiere Rom di Gnjilane.

Chachipe ha evidenziato le conseguenze di violenze non riportate ed etnicamente motivate contro i Rom, sia per i Rom in Kosovo che per i rifugiati ed i richiedenti asilo all'estero. "Come appare dai recenti incidenti di Gnjilane, che confermano le preoccupazioni che avevamo ricevuto in precedenza, i Rom in Kosovo non hanno dove fare ritorno, se si sentono minacciati. Quanti hanno lasciato il Kosovo hanno grossi problemi a dimostrare i rischi ai quali sono esposti in caso di ritorno".

Chachipe ha criticato la decisione di diversi paesi dell'Europa occidentale, compresi Germania, Svizzera, Svezia ed Austria, di rimpatriare forzatamente i Rom, sulla base di una valutazione della situazione sulla sicurezza univoca ed incompleta. "Appare che il recente rapporto UNMIK al Consiglio di Sicurezza ONU sia essenzialmente basato sui rapporti della polizia, mentre l'UNMIK stesso riconosce che le minoranze etniche non hanno alcuna fiducia nel rivolgersi alla polizia," dice Chachipe.

Chachipe ha richiamato le organizzazioni internazionali a cercare immediatamente di diluire le tensioni nel quartiere rom di Gnjilane e di risolvere i problemi che apparentemente sono collegati al processo di ritorno. Inoltre richiede un'inchiesta approfondita sui retroscena dei recenti attacchi contro i Rom, come pure una sorveglianza ed un resoconto obiettivi ed imparziali sulla situazione della sicurezza nel Kosovo. Chachipe infine chiede ai governi ed ai paesi ospiti di ripensare al rimpatrio forzato dei Rom verso il Kosovo, fintanto che la situazione della sicurezza rimane fragile, e di garantire ai rifugiati che sono nei paesi d'esteri da lungo tempo, uno status di residenza permanente.

Chachipe a.s.b.l.
B.p. 97
L - 7201 Béreldange
e-mail: chachipe.info@gmail.com
www.romarights.wordpress.com

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Di Fabrizio (del 21/08/2009 @ 09:46:16, in conflitti, visitato 1626 volte)

Da Hungarian_Roma

MTI 19-8-2009 L'Autorità Rom Nazionale (OCO) ha chiesto alle piccole comunità rom di non prendere la legge nelle proprie mani, ma di sforzarsi nell'organizzare la loro protezione assieme con la polizia locale e le guardie municipali, ha detto martedì in una dichiarazione a MTI Janos Bogdan Jr, portavoce di OCO.

OCO ha fatto questa dichiarazione dopo un numero di incidenti in cui membri delle comunità rom nei piccoli villaggi hanno fermato auto che ritenevano sospette ed identificato i viaggiatori, come reazione ai recenti attacchi anti-Rom.

Domenica  mattina, una dozzina di Rom armati di asce e rastrelli a Nyirlugos (NE) ha fermato una jeep e obbligato i suoi terrificati passeggeri a scendere. I membri del gruppo più tardi hanno detto alla polizia che erano in "servizio volontario di pattuglia".

Da luglio dell'anno scorso, sei persone sono morte e 49 sono state ferite durante assalti alle case rom, soprattutto ai margini di piccoli villaggi rurali. La polizia ritiene trattarti di assassini seriali.

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Di Fabrizio (del 21/08/2009 @ 09:40:04, in Italia, visitato 1887 volte)

Vi segnalo questo articolo a firma di Ilaria Urbani, pubblicato su "Il Manifesto" del 17 agosto perché, a mio avviso, ha l'indubbio merito di porre in evidenza alcuni fatti fin qui trascurati: la completa mancanza di "sicurezza" della strada, cosa questa già segnalata in passato e colpevolmente ignorata, una attenta ricostruzione dell' "incidente", le incredibili condizioni di vita degli abitanti del campo, la questione degli spari uditi all'interno del campo, diversamente riportati dalla stampa, il dolore della Famiglia. Giancarlo Ranaldi

Il luogo dove sono stati ritrovati Slavica e Luca.

Una tazzina di caffè, sigarette, dolci, tre bicchieri e tanti fiori colorati. La famiglia di Slavica Djordjevic, la ragazza rom di 20 anni uccisa da un pirata della strada sabato mattina davanti al campo comunale di Secondigliano, ha allestito la baracca come una camera mortuaria. Ma Slavica non c'è. E' in una camera di un obitorio. L'autopsia ieri ha confermato che ad ucciderla è stato un pirata della strada. L'uomo alla guida non si è fermato a soccorrerla. Il figlio di 6 giorni, Luka, ricoverato in terapia intensiva all'ospedale Santobono, migliora di ora in ora. Il neonato che al momento dello schianto si trovava nel passeggino ha fatto un salto di alcuni metri riportando due fratture al cranio e un'emorragia. Non è stato ancora identificato l'automobilista che ha travolto la donna mentre è stato recuperato uno degli specchietti retrovisori esterni della vettura, una Volskwagen Polo, di colore celeste. Dalle impronte riportate sullo specchietto gli investigatori cercano di risalire al pirata della strada. L'uomo potrebbe essersi fermato alcuni minuti sul luogo dell'incidente per riporre il corpo della ragazza tra il ciglio della strada e guard rail. Slavica è stata colpita all'altezza del gluteo sinistro. Lo schianto ha provocato lo spappolamento della milza. Non sono state trovate tracce di sangue perché si era riversato tutto nei polmoni. Le ferite al braccio sono dovute ad una caduta successiva all'impatto. «E' impensabile che un corpo finisca da solo in uno spazio così piccolo dopo uno schianto del genere», dicono gli abitanti del campo.

Il Comune di Napoli si farà carico delle spese dei funerali o del rimpatrio della salma. Il corpo della ragazza, di origine serba che prima del matrimonio abitava del campo di Via Cupa Perillo a Scampìa, dovrebbe tornare nel paese d'origine anche se l'autorizzazione per il rimpatrio non è ancora arrivata. Il marito Denis, la famiglia e gli amici di Slavica hanno organizzato una veglia funebre di tre giorni nel campo di via Cupa Perillo dove la ragazza abitava prima del matrimonio. I figli del vento del campo comunale di Secondigliano chiedono dall'aprile del 2001 l'istituzione della fermata di un autobus all'esterno della baraccopoli. Le automobili sfrecciano a cento all'ora mettendo, un pericolo costante per i rom. Le novanta famiglie del campo sono costrette ad attraversare la Circumvallazione esterna per uscire dal campo. «Le istituzioni non hanno ancora fornito di mezzi trasporto la zona perché ci sarebbe una disputa sulle competenze. Non si capisce - spiega Marta di Opera Nomadi - se il tratto è gestito dalla Provincia o dal Comune. Una questione che riguarda anche la raccolta dei rifiuti che infestano l'area». Il campo rom è fornito di acqua e energia elettrica che però salta spesso. D'inverno per l'utilizzo delle stufe e d'estate dei ventilatori. La baraccopoli ha il sistema fognario in comune con il vicino carcere di Secondigliano. Quando le fogne vanno in tilt una puzza nauseabonda ricopre il campo.

Nella baraccopoli a ridosso della Circumvallazione esterna ieri si sono registrati alcuni momenti di tensione. Gli operatori sociali presenti nel campo ieri mattina spiegano che i colpi di pistola uditi all'esterno non sarebbero stati esplositi per sedare una rissa scoppiata tra due fratelli, come riportato da alcune agenzie di stampa, ma perché un ragazzo che usciva dal campo non si sarebbe fermato all'alt della polizia municipale. Gli agenti avrebbero dovuto sparare alcuni colpi in aria per intimare lo stop al ragazzo. Gli unici rumori che hanno interrotto il silenzio di una giornata di lutto.

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Di Fabrizio (del 20/08/2009 @ 09:29:26, in Italia, visitato 1350 volte)

Da Rom Sinti @ Politica

In Italia, come è tristemente noto, i Rom e Sinti non sono riconosciuti minoranza etnico-linguistica nonostante continue raccomandazioni della Commissione Europea la quale afferma i presupposti umani e culturali innegabili di un popolo perseguitato nonché il diritto ad essere inserito nella storia territoriale.

L'atteggiamento del nostro paese coincide con il disinteresse altresì di custodire memoria storica attraverso un simbolo commemorativo.

Obiettivo della Federazione romanì è il riconoscimento di minoranza linguistica e per realizzarlo è necessario attivare una strategia che possa condurre al riconoscimento dello status di minoranza linguistica a Rom e Sinti.

La Federazione romani ha attivato una propria strategia che nelle prossime settimane presenterà dettagliatamente a diverse Istituzioni nazionali e successivamente a tutti i cittadini per un sostegno forte.

In breve sintesi si tratta:
- della realizzazione di una ricerca storica che definisca la situazione dei Rom e dei Sinti in Italia durante gli anni del regime nazi-fascista
- della realizzazione di un simbolo artistico a riconoscimento e a memoria dei caduti rom e sinti nei campi di sterminio

Documento storico

Tra i punti salienti dell'indagine occorre appurare le cause della mancata deportazione di massa di Rom e Sinti in Italia, (circola tra i rom una storia legata alla Regina Elena originaria del Montenegro imparentata, forse?, con i rom, o per altra ragione da ricercare, la quale avrebbe impedito la deportazione tramite l'intervento del re Vittorio Emanuele II).

Una “leggenda” che deve essere verificata per spiegare il “punto vuoto” del folle progetto di sterminio.

Appurare comunque quanti rom e sinti dall'Italia sono stati realmente deportati nei campi di sterminio in Germania nel contesto socio-politico del tempo.

Inoltre riscontrare e documentare gli episodi di partecipazione alla Resistenza anti-fascista da parte di persone rom e sinte e la loro partecipazione alla II guerra mondiale. Ecc...

Il documento sarà presentato in sede ufficiale il 17 Dicembre 2009, per non dimenticare l’emanazione delle leggi razziali.

Simbolo artistico commemorativo

Come per tutti gli eventi storici, l'arte è e rimane il mezzo più incisivo capace di evocazione e di emozione di un fatto realmente accaduto. L'immagine comunica nell'immediata memoria collettiva il dolore e il senso di un dramma; e il tutto in una volta sola, più di mille parole.

Per cui si propone la realizzazione di un simbolo artistico, un monumento commemorativo, studiato ed elaborato.

L’iniziativa è a vantaggio del riconoscimento dell'arte romanì come primo passo verso l'acquisizione della cultura tutta nell'inclusione di essa fra le minoranze etnico-linguistiche riconosciute in Italia.

Federazione Romani

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Di Fabrizio (del 20/08/2009 @ 09:09:30, in lavoro, visitato 1955 volte)

Da BaobAbArci di Milano. Questa nota viene pubblicata perché venga fatta girare. Chi desidera ricevere il file può mandare una email a baobab@arci.it A breve avremo le traduzioni.

LE DOMANDE SI POSSONO PRESENTARE DAL 1 AL 30 SETTEMBRE 2009, SENZA LIMITE DI QUOTE – QUINDI NON è NECESSARIO CONCENTRARE LE PRATICHE NEI PRIMI GIORNI DEL MESE

1.DATORI DI LAVORO: italiani, europei o extraeuropei con carta di soggiorno, solo privati (single oppure famiglie), no cooperative né società; è possibile l'assunzione anche da parte di coniugi o altri parenti
2.TIPOLOGIA LAVORATORI: collaboratori famigliari (colf, uomini o donne) oppure badanti (uomini o donne), italiani, europei ed extraeuropei, sia con permesso di soggiorno che senza
3.DATA DI IMPIEGO: almeno dal 1 aprile 2009 e fino al momento della presentazione della domanda ; non sarà richiesta alcuna prova effettiva della data di ingresso in Italia, ma non sono da escludere controlli precisi in merito sia alle frontiere che al momento del rilascio del permesso di soggiorno
4.REQUISITI DI REDDITO_per assumere una COLF: single o famiglia con un solo reddito CUD di 20.000,00 €, famiglia con più persone che lavorano, CUD complessivo di 25.000,00 €
5.REQUISITI DI REDDITO_per assumere una BADANTE: nessun requisito di reddito
6.NUMERO DEI LAVORATORI: ogni famiglia potrà assumere una colf e due badanti, il requisito di reddito non cambia
7.DOVE SI FA LA DOMANDA: per i lavoratori italiani, europei ed extraeuropei in possesso di permesso di soggiorno per motivi di lavoro, agli sportelli INPS attraverso apposito modulo; per i lavoratori extraeuropei senza permesso di soggiorno allo Sportello Unico della Prefettura, on-line attraverso il sito del Ministero degli Interni
8.DOCUMENTAZIONE DA PRESENTARE_per assumere una COLF: documento di identità del datore di lavoro (carta di identità se italiano, passaporto e carta di soggiorno se non italiano); passaporto del lavoratore; indicazioni sulla tipologia di contratto e sul compenso, sul luogo di impiego e sulle ore di lavoro; ricevuta del versamento del contributo forfettario e marca da bollo da 14,62€
9.DOCUMENTAZIONE DA PRESENTARE_per assumere una BADANTE: oltre a quanto richiesto per le colf, anche certificazione a firma del Servizio sanitario Nazionale (struttura pubblica oppure medico di base) che attesti la limitazione dell'autosufficienza della persona e la necessità di assistenza, riportando il tipo di patologia e il tipo di assistenza e specificando il numero di persone (una o due) necessarie all'assistenza – se la persona ha già attestazione di invalidità civile non è necessaria ulteriore documentazione
10.CONTRIBUTO FORFETTARIO: 500,00 € per ogni lavoratore, da pagare con modulo F24 apposito, presso gli sportelli dell'Agenzia delle Entrate, Banche e Uffici Postali (sportelli on-line e agenzie) – tale contributo coprirà il periodo previdenziale 1 aprile-30giugno 2009, i contributi successivi verranno versati dopo la stipula del contratto
11.chi fa la domanda di sanatoria rinuncia alla domanda di una quota all'interno del decreto flussi 2007 o 2008
12.CHI NON PUO' PARTECIPARE: chi è stato espulso con decreto del Ministero degli Interni (pericolosità sociale), chi è stato segnalato in altri paesi (ma non in Italia) dell'area Schengen, chi ha una condanna anche non definitiva (può partecipare invece chi è solo stato denunciato)
13.SANZIONI: le false dichiarazioni sono punite ai sensi del codice penale, se si utilizzano documenti falsi la sanzione principale passa da uno a sei anni di reclusione
14.l'avvenuta presentazione della domanda comporta la sospensione del reato (sia quello di irregolarità sul territorio per il lavoratore, sia quello di irregolarità dell'impiego per il datore di lavoro) per il periodo compreso tra la data della presentazione della domanda e la notifica della valutazione della pratica da parte dello Sportello Unico della Prefettura – E' QUINDI IMPORTANTE CHE IL LAVORATORE SENZA PERMESSO DI SOGGIORNO SIA IMMEDIATAMENTE IN POSSESSO DELLA RICEVUTA ATTESTANTE L'AVVENUTA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA
15.l'accoglimento della domanda comporta l'estinzione di tutti i reati connessi, sia per il datore di lavoro che per il lavoratore
16.Al termine della valutazione della pratica, la Prefettura convocherà il datore di lavoro e il lavoratore per la stipula del contratto di soggiorno – contestualmente verrà effettuata la comunicazione INPS dell'avvenuta assunzione e la compilazione del Modello 209 per la richiesta del Permesso di Soggiorno

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Di Fabrizio (del 19/08/2009 @ 09:11:38, in Italia, visitato 1477 volte)

Ieri pomeriggio, in una Milano (come norma) deserta ed assolata, i Rom sgomberati dalla cascina Bareggiate hanno tenuto il loro presidio di fronte alla prefettura.

La delegazione presente in corso Monforte era composta da una trentina di persone. Cinque dei manifestanti sono stati ricevuti dal Viceprefetto vicario, il dottor Saccone.

I Rom hanno provato a spiegare la situazione in cui si trovano: da oltre una settimana si son trovati senza un riparo, vengono sgomberati - spesso alle 6 di mattina - una/due volte al giorno, ovviamente non hanno acqua o i servizi indispensabili, le loro tende ed i ripari improvvisati vengono costantemente distrutti dalle forze dell'ordine. In questa situazione devono sopravvivere donne incinte e una cinquantina di bambini, compresi dei neonati.

Inoltre, i criteri usati per dividere gli sgomberati dalla cascina e fornire una sistemazione a 10 loro famiglie (su 50), prevedevano la frequenza scolare, quando esistono situazioni di persone con bambini solo in età pre-scolare. Giova ricordare, che queste persone sono in Italia da una decina d'anni, alcuni possono portare a prova le loro buste paga.

Il Viceprefetto, che comunque conosceva già la situazione, ha ribadito la legittimità della politica seguita, a partire dall'abbattimento della struttura occupata, proponendo come unica soluzione l'allontanamento delle famiglie che tuttora vagano tra i comuni di Pioltello, Vimodrone e Segrate.

Si è tentato di riportare la discussione nel pratico, ricordando che il rispetto della legislazione, comporta anche il rispetto dei richiami internazionali all'Italia, che ricordo riguardano "la Convenzione sui diritti dell’infanzia delle Nazioni unite del 20 novembre 1989, ratificata dalla Repubblica italiana con legge n. 176 del 27 maggio 1991, segnatamente agli articoli 19, 24 (diritto all’assistenza), 26 (diritto alla sicurezza sociale), 27 (diritto allo sviluppo sociale), 28 e 29 (diritto all’educazione)"

Di fronte alla chiusura assoluta del Viceprefetto, la delegazione tornava in strada per riferire agli altri su quanto si era detto e con una intervista ad una troupe televisiva, dove esprimevano anche la loro esasperazione e (nonostante tutto) l'intenzione di resistere, si chiudeva la giornata.

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Di Fabrizio (del 19/08/2009 @ 09:06:03, in Italia, visitato 1368 volte)

Da Mauro Biani

(se non si vede bene, cliccare sull'immagine per vederla a grandezza naturale)

Rom uccisa, risolto il mistero. E' stata travolta da un'auto pirata.

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Di Sucar Drom (del 18/08/2009 @ 10:37:03, in blog, visitato 1847 volte)

Milano, dichiarazione razzista di Stefano Maullu
Il Giornale pubblica una dichiarazione shock dell’Assessore Regionale Stefano Maullu. Secondo Maullu la cultura dei rom è: rubare, sfruttare le donne, educare i bambini all’accattonaggio e non volersi integrar...

In memoria di Eva, Danchiu, Mengji e Tutsa
Navigammo su fragili vascelli per affrontar del mondo la burrasca ed avevamo gli occhi troppo belli: che la pietà non vi rimanga in tasca...

Bolzano, l'Associazione per i popoli minacciati (APM) prende posizione contro l'ennesimo episodio di razzismo
L'Associazione per i popoli minacciati (APM) prende posizione contro l'ennesimo episodio di razzismo di cui l'associazione bolzanina Nevo Drom è stata vittima la settimana scorsa. Nevo Drom in una mail ricordava lo sterminio di 3000 Sinti e Rom avvenuto la notte del 2 agosto 1944...

Milano, Maullu ci ha inviato a proporgli delle soluzioni
Questa mattina ho parlato al telefono con l’assessore regionale Maullu perché l’intervista rilasciata a Il Giornale, domenica scorsa, aveva lasciato frastornate, allibite e scioccate le persone che gestiscono questo spazio web...

Torino, nel dramma un ragazzo rom sceglie la legalità
Violentata dal padre del suo fidanzato. Stuprata in mezzo alla strada, alla periferia di Torino, al termine di una notte trascorsa tutti insieme. Qualche ora di allegria che si è poi trasformata in incubo per una rom di 17 anni e per il suo fidanzato ve...

Venezia, il nuovo Prefetto si presenta
Ha incontrato Questore, comandanti di carabinieri e Guardia di Finanza, ha preso appuntamento con le autorità cittadine e, attraverso la stampa, ha salutato la città e la provincia di cui sarà ora prefetto. Michele Lepri Gallerano, 64 anni, da ieri è il principale inquilino di Ca' Corner...

Perché Bossi deve dimettersi
Nell’anniversario della tragedia del 1956 a Marcinelle, dove 136 minatori italiani persero la vita, perfino esponenti dell’attuale maggioranza di destra hanno riconosciuto che quei lavoratori erano trattati non diversamente da come oggi si trattano da noi gli “extracomunitari”, hanno domandato “rispetto” per gli stranieri...

Mantova/Brescia, l'altro festival: la carta d'intenti
Nel nostro Paese assistiamo, con grande preoccupazione, alla diffusione di atteggiamenti e comportamenti che sono all’opposto dei valori di solidarietà, accoglienza e rispetto della persona nei quali ...

Villa Rosa di Martinsicuro (TE), una tragedia per una bicicletta
Tre minorenni hanno aggredito Antonio De Meo, un cameriere 23enne di Castel di Lama, nella notte fra domenica e lunedì scorsi. I tre ragazzi, appartenenti alla minoranza rom, hanno avvicinato il giovane e dopo aver litigato per una bicicletta sparita ...

Roma, l’inferno di Ponte Galeria
E’ sempre tutto esaurito, stracolmo. Non è una sala del cinema dove si vedono sorrisi ed allegria, non è neanche una galera. E’ molto peggio. Un lager al centro d’Italia, nella capitale, “un posto farabutto, una discarica umana, dove ogni diritto è sospeso” disse Peppe Mariani, consigliere Regionale e presidente della Commissione Lavoro e...

Venezia, scoppia la polemica dopo le parole del nuovo Prefetto
Le parole del nuovo prefetto di Venezia, Michele Lepri Gallerano, riaccendono la polemica sul nuovo villaggio in costruzione in via Vallenari a Favaro. Lega Nord e Forza Italia litigano tra alleati. E il capogruppo della Lega Nord in Comune, Alberto Mazzonetto (in foto), dic...

Milano, il dramma di intere famiglie dopo lo sgombero dalla Cascina Bareggiate
Sgomberata da quattro giorni la cascina Bareggiate su ordine del Prefetto Lombardi. Risultato: 150 persone (uomini, donne e bambini) vagano nella periferia milanese senza una meta. Queste sono le politiche dell’odio etnico/razziale prodott...

CIE, in rivolta a Milano e Torino
Da alcuni mesi riceviamo le cronache di quanto succede nei Centri d’Identificazione ed Espulsione che sono sparsi per l’Italia. Quanto succede in questi centri poche volte arriva sui giornali e molti italiani non sanno neppure che esistono questi luoghi di seg...

Napoli, giallo sulla morte della donna rom mentre il figlio è ancora gravissimo
Se non fosse per i tubicini e la vistosa garza, sembrerebbe che riposi. Invece Luka Miajlovic, sei giorni appena, lineamenti perfetti, il corpicino di pelle chiara adagiato in Terapia intensiva, combatte una battaglia molto più g...

Le affermazioni di Benedetto XVI sul nazismo mettono in grande imbarazzo proprio i tedeschi
In un’intervista rilasciata il 9 agosto a La Stampa, e ripresa dal Portale dell'ebraismo italiano moked.it, Rav Riccardo Di Segni ha giustamente sottolineato che, per quanto Benedetto XVI torni a parlare della Shoah, e a condannare il nazismo, lo fa tenendo separata la responsabilità dei tedeschi da q...

Milano, avanti tutta con sgomberi e "alleggerimenti"
Il Sindaco di Milano è soddisfatta di aver messo in strada uomini, donne, bambini di cascina Bareggiate e non solo. A margine del pranzo per i millecinquecento anziani organizzato a Ferragosto il Sindaco ha ricordato che sono stati effettuati già 137 sgomberi nell’ultimo anno e mezzo. «Solo nei campi rom, senza contare gli allogg...

Paolo Berizzi: "Così la Bande Nere conquistano l'Italia"
La storia del ruolo dell’estrema destra nella società italiana degli anni Settanta è stata rivoltata come un guanto da storici e giornalisti. Paolo Berizzi, giornalista bergamasco di Repubblica, invece con il suo libro inchiesta Bande Nere (Bompiani editore, 2009) ha preferito avventurarsi tra sigle, movim...

Auschwitz Birkenau, la poltica degli "alleggerimenti"
In questi giorni d’agosto sto leggendo il libro “la rivolta degli zingari, Auschwitz 1944” di Alessandro Cecchi Pavone e Flavio Pagno, pubblicato quest’anno a ridosso del Giorno della Memoria. Il libro è dedicato ai martiri del Porrajmos e al gesto dell’ex Prefetto di Roma Carl...

Napoli, risolto il mistero: Slavica Djordjevic è stata travolta e uccisa da un auto
E' stata investita da un'auto pirata la giovane rom Slavica Djordjevic, la ventenne serba ritrovata morta con il suo bambino di 6 giorni lungo la circumvallazione esterna di Napoli sabato scorso. L'autopsia ha confermato la prima ipotes...

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Di Fabrizio (del 18/08/2009 @ 09:15:00, in blog, visitato 1500 volte)

Ieri rileggendo il post su Pioltello, ecco la pubblicità che mi è apparsa:

Devi sgomberare?
Sgomberi gratuiti in Milano e provincia : - (

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