Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

siamo amici da quasi 50 anni, una vita! Per gli amici, questo e altro! Se passate di li', fategli un saluto da parte mia...

ASSETTO VARIABILE

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Federico Fellini
-

Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 08/11/2009 @ 09:13:38, in blog, visitato 1920 volte)

Segnalazione di Eugenio Viceconte

Klara è una ragazza italo/ungherese di madre tzigana. Dall'Ungheria tiene un blog in italiano che qualche volta parla anche di storie tzigane.
Nei prossimi giorni a partire da questo pubblicherà delle favole

Lo zingaro e l'orco

C'era una volta in un luogo lontano lontano, nascosto fra le montagne che si trovano ad est, un villaggio di contadini con tantissime case ma disabitato. Anzi, non proprio disabitato, uno degli abitanti era rimasto, ma tutti gli altri se li era mangiati un terribile Orco che bazzicava da quelle parti. E siccome era un Orco che aveva sempre un grande appetito, per primi si era mangiato i bambini grassottelli, poi quelli più magrolini, poi le ragazze ne’ troppo grasse ne’ troppo magre e poi, via via, anche gli uomini e le donne più giovani. Degli altri, che avevano la carne meno tenera, ne aveva fatto salse, intingoli, conserve, salamini, oppure li aveva messi in salamoia.

CONTINUA

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Di Sucar Drom (del 07/11/2009 @ 09:27:34, in blog, visitato 1756 volte)

Lastra a Signa (FI), EveryOne: le paure e i pregiudizi portano due rom in galera
Ieri mattina (28 ottobre), intorno alle 12, due Rom di 33 e 16 anni sono stati arrestati dai Carabinieri presso il parcheggio dell’Ipercoop di Lastra a Signa (Firenze), su denuncia di una donna che li ha accusati di volerle rapire il figlio...

Bari, Vox Rei-Publice 2° Edizione della Festa “Io sto con i Rom”
Dopo il successo dell’estate 2008 “io sto con i rom” - la festa al campo rom di Bari-Japigia (Strada Santa Teresa, 1 nei pressi del centro sportivo “Olimpic Center”) torna in veste autunnale...

Cusago (MI), la parola ai Camminanti prima che Milano spenda 400mila euro per cacciarli
«Al signor... Come si chiama? De Corato? Pecoraro? Ecco, scriva, al signor De Corato diciamo che noi non siamo prepotenti. Che noi non vogliamo niente, che massimo tra dieci giorni ce ne torni...

Milano, il Naga presenta il rapporto “Cittadini senza diritti”
Il Naga invita alla presentazione del rapporto “Cittadini senza diritti. Rapporto Naga 2009. Ingombranti inesistenze”. La conferenza stampa di presentazione si terrà a Milano, lunedì 2 nove...

Brusegana (PD), bersagliati dal lancio di pietre nella notte ma la Polizia Municipale li multa
Una famiglia di Sinti italiani - padre, madre e tre bambini piccoli - bersagliata da un lancio di pietre mentre dorme nel suo caravan, in piena notte. L’episodio di intolleranza è accaduto a B...

Venezia, settimana decisiva per l'abitare delle famiglie sinte
Quella di oggi sarà una giornata di attesa per la giunta comunale. La speranza è che il prefetto, che deve sciogliere il nodo gordiano del villaggio per le famiglie sinte e decidere il da farsi, abbia compiuto la scelta. In una direzione o nell'altra. La preoc...

Immigrati, l'integrazione è sicurezza
I dati che emergono dal dossier statistico sull'immigrazione della Caritas sono assai significativi. In Italia gli immigrati regolari sono oltre quattro milioni e mezzo, tenendo conto delle recentissime regolarizzazioni; quelli con il permesso di soggiorno il 7,2%. Il Veneto è la seconda regione per presenza (11,7%) dopo la L...

Mantova, carta bianca: il diritto di sapere, il dovere di informare
Anche quest’anno la Provincia di Mantova, per tramite dell’Assessorato alle Politiche Sociali e Sanitarie, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Mantova e della fondazione Umberto Artioli, promuove RintracciArti, una manifestazione...

Cosenza, firma anche tu la petizione contro gli allontanamenti di Rom rumeni
Domani mattina sarà presentata la petizione, che potete leggere di seguito, per il ritiro dei decreti di allontanamento di cittadini rom rumeni che vivono a Cosenza e per la tutela della comunità rom di Cosenza. Per aderire scrivere a enzapapa@libero.it o telefonare al numero 347 0920375...

Venezia, il Comune e Sinti al contrattacco
Da una parte la diffida della Provincia all'Enel di allacciare alla rete elettrica il nuovo campo sinti verrà impugnata avanti al Tar, dall'altra per far entrare i 31 nuclei familiari nelle casette verrà impiegato, provvisoriamente, un generatore elettrico. Il Comun...

Milano, le politiche attuate a "favore" dei Rom e Sinti sono repressive
Si è tenuto ieri a Milano il convegno “Rom e Sinti: dalla strategia europea alle politiche sociali”, promosso dal Tavolo Rom e dalla Rappresentanza a Milano della Commissione Europea. Numerosa la partecipazione, non solo da Milano, ma anch...

Pesaro, appello per la situazione drammatica vissuta dalle famiglie rom
“Vivono senza luce, senza riscaldamento, senza assistenza sociale, oggetto di grave discriminazione, sempre a rischio di sgombero o di violenze razziali e adesso sono stati colpiti dall'influe...

Venezia, il giudice voleva il carcere per Gentilini
Gentilini, per la “grave pericolosità della condotta” sarebbe stato meglio in carcere che a piede libero. Lo ha scritto il giudice veneziano Luca Marini, nelle sei cartelle di motivazioni della condanna per istigazione all’odio razziale n...

Roma, l'isola che c'è
Esiste un mondo meno visibile, meno chiacchierato, probabilmente anche meno esteso, nel grande calderone della scolarizzazione dei minori rom che risiedono nel Comune di Roma. Questo mondo è fatto di madri e padri che colgono nel senso più pieno...

Casarano (LE), l’amichevole dell’interazione
Il 27, 28 e 29 Marzo si è conclusa a Roma, presso il Centro Olimpico di Acqua Acetosa, la Campagna per l’Interazione promossa dal “Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali” e ...

16° Alexian and International Friends, il Premio Phralipè 2009 a Miriam Meghnagi
L’Alexian and Internazional Friends ovvero un “trasguardo” musicale internazionale è giunta alla sua 16° edizione. L’evento di grande portata artistica e culturale si terrà presso il teatro Fedele Fenaroli di Lanciano sabato 7 Novembre e sabato 14 Novembre a partire dalle ore 21. La kermesse è ...

MantovaJazz 2009, Django’s Jungle
E’ stato presentato questa mattina il programma del MantovaJazz 2009. Quest’anno il festival è dedicato a Django Reinhardt, sinto manouche che ha reinventato il jazz. Django è forse la cosa più sorprendente accaduta al jazz...

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Di Fabrizio (del 07/11/2009 @ 09:22:18, in Italia, visitato 1806 volte)

Il giorno 3 novembre, un bimbo Rom di 4 anni , di nome Mirko, viene travolto a Messina, in pieno centro cittadino, da una macchina in transito. Il piccolo trasportato all'ospedale più vicino non viene ricoverato per mancanza di posti. Così sballottato fra un nosocomio e l'altro (che rifiutano il ricovero per lo stesso motivo), viene trasferito in elicottero a Catania: muore durante il trasferimento aereo, per il trauma cranico subito nell'investimento (già appurato da una tac durante le visite agli ospedali).

Vi mando questo mio articolo sull'argomento; se vorrete pubblicarlo nel vostro sito Mahalla sarà un piacere per me ed anche per Mirko
.

Iryna Chumakova (titolare del giornale scritto in 9 lingue per gli immigrati ( Siciliano) e del sito plurilingue
www.mondiemersi.it 

Il piccolo Mirko non ce l’ha fatta, un’altra anima innocente è ritornata nella mente di Dio, in attesa del giudizio finale. Un giudizio non certo come quello espresso da parecchie persone quando si è saputo la provenienza della vittima: un bimbo di 4 anni, Rumeno, ed inoltre appartenete alla comunità Rom di San Ranieri, un mix micidiale!!!

Il fatto ci scuote molto meno di tanti altri fatti di cronaca, non tanto perché si tratta di una ennesima vittima della strada, ma perché si tratta di un “Extracomunitario”, uno di quelli che “chiedeva soldi” (anche se la famiglia nega questo utilizzo del figlio), uno di quei bambini fastidiosi, arroganti, che viveva male, anzi in modo sbagliato, alla periferia sporca ed estrema di una città che ha poco di che vantarsi.

Il piccolo è stato sballottato da un nosocomio all’altro. Non c’è posto... è stato risposto ai genitori, forse qualcuno avrà aggiunto... non per uno come voi! Bastava un piccolo e tempestivo intervento chirurgico per poterlo vedere ridere ancora, ma un elicottero ed uno spostamento di troppo in cerca di un “posto non si sa dove” o meglio di qualcuno che lo accettasse, lo ha fatto volare via.

Mi sono anche meravigliata della quasi inesistenza dei vari commenti che abitualmente accompagnano gli articoli di cronaca , quelli che si leggono in fondo alla pagina, nei vari giornali in web. Tempo fa per un articolo che trattava un argomento così estremamente futile, su di un intervento del Sindaco della nostra città, ho letto e contato divertita ben 18 commenti. Per gli articoli su Mirko, che sono stati pochi ma giusti, a commentare questa sua dipartita anomala... niente!!!

Con questo mio commento non voglio demonizzare la nostra non - sanità ( sarebbe come rivoltare la lama in una ferita già aperta... troppo facile) voglio solo porre un accento in più su un azione che potrebbe odorare di discriminazione razziale e voglio chiedermi e chiedervi ... perché?

Molto probabilmente i riflettori si abbasseranno presto sull’argomento, come si sono abbassati sulla disgrazia annunciata di Giampilieri, non fa tanto notizia il figlio di un raccattatore di ferri vecchi e di una madre che chiedeva l’elemosina, non interessa a nessuno. Si potrà solo udire il battito di ali di un nuovo angelo che vola via da questa fredda società , un angelo Rom.

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Di Fabrizio (del 07/11/2009 @ 01:10:03, in lavoro, visitato 1717 volte)

RadioPopolareRoma

Insieme a due ospiti affrontiamo due temi comunicanti: con Monica Rossi, antropologa sociale, discutiamo della possibilità di inserimento lavorativo per un Rom. Con Ermelinda Coccia, giovane regista, parliamo del documentario Me Sem Rom e dell'idea di voler raccontare come lavoro una realtà ai limiti della società.

Durata: 51:18 minutes (23.49 MB)
Formato: MP3 Mono 44kHz 64Kbps (CBR)

Clicca sul lettore per ascoltare la registrazione

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Di Fabrizio (del 06/11/2009 @ 09:39:50, in Italia, visitato 2166 volte)

di Alberto Melis

«Una ricerca dell'Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione del gennaio di quest'anno dice che alla domanda “Quanti sono i rom e i sinti in Italia?” il 35 per cento degli italiani pensa che sono più di mezzo milione, mentre solo il 6 per cento pensa correttamente che sono intorno ai 130 mila, l'altro 59 per cento risponde che non lo sa. Il 24 per cento sa che più della metà dei rom sono cittadini italiani, il 16 per cento che i rom non sono più prevalentemente nomadi, il 37 per cento sa che non sono un popolo omogeneo per cultura e paese di provenienza e solo lo 0,1 per cento, uno su ogni mille abitanti, ha tutte quattro le informazioni». Così Dijana Pavlovic - attrice, giornalista e attivista rom di origine serba - restituisce la profondità del solco che divide l'etnia rom e sinta dal resto della popolazione italiana, in un volume che verrà presentato oggi alle 17 a Cagliari, nell'Aula magna della facoltà di Scienze politiche in viale Fra Ignazio 78, da Gianfranco Bottazzi, docente di Sociologia economica, e Silvia Niccolai, docente di Diritto pubblico.

“Rom e Sinti in Italia” (Ediesse, pp. 268, euro 15, vedi QUI ndr), curato da Roberto Cherchi e Gianni Loy, è una raccolta di saggi promossa dall'Associazione Sucania e dalla Fondazione Anna Ruggiu, che sulle problematiche della non conoscenza e degli stereotipi negativi che gravano sull'etnia minoritaria, e insieme sui diritti che ancora oggi le vengono negati, avevano già organizzato un seminario a Cagliari lo scorso anno.

Davanti al gravissimo pregiudizio che negli ultimi anni è andata via via inasprendosi nel nostro paese (l'unico in Europa e forse nel mondo che dal 1998 si è dotato di una legislazione speciale che in luogo del diritto comune ha imposto per i rom una serie di norme tanto vessatorie quanto discriminatorie, come quella sulle impronte digitali per i bambini), il volume propone numerosi interventi volti da una parte a ricostruire il percorso millenario che ha portato l'etnia romané in Europa, proveniente dall'India nord-occidentale, e dall'altra a fornire un approfondito quadro analitico dei meccanismi attraverso i quali si sostanziano tanto la sua oggettiva emarginazione, quanto i comuni sentimenti di rifiuto che la circondano. Di particolare interesse - oltre all'intervento della studiosa e ricercatrice di etnia sinta Eva Rizzin, dell'European Roma Rights Center, che ricostruisce lo sconfortante panorama de “L'antiziganismo in Italia e in Europa” - sono il saggio in apertura di Gianni Loy (“Violino tzigano. La condizione dei rom in Italia”), quello di Tommaso Vitale (“I nomadi come problema pubblico nelle città italiane”) e quelli di Luca Bravi e di Paolo Finzi, storico editore di “A - rivista anarchica” e già amico e complice di Fabrizio De André nelle sue incursioni musicali nella cultura “zingara”, che propongono un'accurata ricostruzione del Porrjamos, lo sterminio nazista dei popoli nomadi.

Ugualmente meritevoli di attenzione gli aspetti indagati dagli altri autori della raccolta, Massimo Aresu (una lettura inedita dell'antica presenza rom in Sardegna), Ilenia Ruggiu (sul tema della diversità come “bene pubblico”), Roberto Cherchi (“I diritti dello straniero”) ed Ester Mura, l'ex direttrice di un istituto di Monserrato che racconta la straordinaria esperienza di integrazione che qualche anno fa portò tutti i bambini della locale comunità rom a frequentare con successo la scuola.

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Di Fabrizio (del 06/11/2009 @ 09:29:08, in Europa, visitato 2015 volte)

Ho seguito la storia della piccola Natálka e della sua famiglia da questa primavera. Ora che hanno di nuovo una casa, ci sono altre buone notizie. Da Czech_Roma

E' terminata l'operazione conclusiva di Natálka, ora si siede e gioca

Lo scorso aprile nella città di Vítkov, alcuni razzisti causarono bruciature sull'80% del corpo della piccola Natálka, durante un attacco incendiario. Ieri ha finalmente passato l'ultima operazione di inserimento della pelle. Michal Kadlčík, a nome dell'equipe dell'ospedale, ha detto alla Televisione Ceca che l'operazione rimpiazzava il finale 7% della pelle della bambina. Durante gli scorsi sei mesi, i chirurghi hanno sostituito la pelle ustionata di Natálka, prima con pelle artificiale e poi gradualmente con innesti di pelle vera presi dalle parti del corpo che erano state risparmiate dalle ferite.

Per il momento, Natálka rimarrà nell'unità di cura intensiva. Sua madre, Anna Siváková, gioisce per il miglioramento del suo stato di salute. "Sta già seduta e gioca. Sta anche iniziando a mangiare normalmente, ha appena pranzato," ha detto Siváková a Romea.cz. Natálka probabilmente subirà in futuro altre operazioni a membra e giunture.

Dopo lo shock iniziale e la paura seguiti all'attacco, Anna Siváková ha iniziato a credere che Natálka sarebbe sopravvissuta. "Ho creduto che avrebbe recuperato - l'ho cresciuta e so com'è, è veramente forte," ha detto Siváková a Romea.cz in una recente intervista.

Siváková spera anche che grazie al successo delle operazioni, la famiglia gradualmente possa cambiare il modo in cui sono stati obbligati a vivere da quell'attacco con le molotov. "Ora per me tutto è completamente sottosopra. Non ho tempo per me e per le altre bambine. Mi sveglio la mattina, preparo la colazione, mi vesto, prendo il treno, visito Natálka,e torno a sera tardi. Questo è ciò che faccio, giorno dopo giorno, quasi ogni giorno," dice Siváková. "So che con Natálka questa situazione sarà differente, perché lei era eccezionale prima dell'attacco... E' sempre stata avanti agli altri bambini della sua età...ad un anno già camminava. Prima dell'attacco, parlava splendidamente, pulito, senza imperfezioni, sapeva nominare tutto correttamente e pronunciare tutto, andava sul vasino da sola, mangiava da sola, beveva il te ed il succo - era molto indipendente."

Ieri, le altre tre figlie di Siváková guardavano una trasmissione della TV Ceca sulla loro sorella. "Era la prima volta che la vedevano da quell'attacco, sullo schermo, e le ha coinvolte profondamente. Ora va un po' meglio," dice Siváková.

I genitori di Natálka stanno cercando di portarla nella nuova casa che attualmente stanno sistemando. Siváková  ha detto a Romea.cz che i lavori stanno facendo rapidi progressi. Resta da terminare l'intonaco esterno, il bagno, i vani portaoggetti e le scaffalature, prima dell'imbiancatura. "Abbiamo dovuto re-intonacare tutti i muri interni e cambiare i sistemi elettrico e di scarico. Cavi e tubature ora sono a posto, Pavel oggi passerà il cemento," dice Siváková.

František Kostlán, translated by Gwendolyn Albert


Sempre da Czech_Roma, un'intervista ai genitori di qualche giorno prima. E' lunghetta, leggetela a puntate o nel fine settimana

Anna Siváková: Sperare non basta, devi credere

Questa è un'intervista con Anna Siváková e Pavel Kudrik, i genitori di Natálka, la piccola quasi bruciata viva in un attacco incendiario all'inizio di quest'anno. Abbiamo discusso con loro su cosa hanno provato dopo l'attacco, come tutta la storia li ha cambiati ed ha cambiato la vita della loro famiglia, e su tutte le conseguenze che si sono sviluppate dal caso. L'intervista è stata dolorosa, non solo per loro, ma anche per noi. Però, abbiamo concordato che fa bene condividere queste esperienze col resto del mondo, così da rivelare la piena estensione dell'orrore e della mancanza di senso della violenza commessa dai fanatici razzisti. Abbiamo discusso di sentimenti e relazioni con la signora Siváková e di questioni pratiche col signor Kudrik.

Intervista con Anna Siváková

Come ti ha coinvolto questo tentativo di uccidere la tua famiglia? Che tipo di cambiamenti ha causato nella vita ordinaria di ogni giorno?

Ci resterà addosso per il resto della vita. E' passato ora metà anno, e da quel giorno continuiamo a riviverlo. Prima dell'attacco vivevamo una vita tranquilla, tutta la famiglia assieme. Non sospettavamo neanche che cose simili fossero possibili in questo mondo. Questo starà con noi sempre, sempre. Ogni volta che vediamo Natálka, avremo questo attacco di fronte a noi.

Ora per me tutto è completamente sottosopra. Non ho tempo per me e per le altre bambine. Mi sveglio la mattina, preparo la colazione, mi vesto, prendo il treno, visito Natálka,e torno a sera tardi. Questo è ciò che faccio, giorno dopo giorno, quasi ogni giorno.

Quali furono i tuoi primi pensieri dopo l'attacco, quando eravate feriti nell'ospedale e Natálka non era con voi?

Erano sensazioni terribili, non potevo dormire, non potevo mangiare, pensavo a lei tutto il tempo, a cosa le stava succedendo, dov'era, alla sua figura... Chiedevo alle infermiere e a dottori, ma nessuno mi diceva cosa le succedeva e com'era la sua situazione. Aggiravano sempre l'argomento, perché io pure ero in cattive condizioni per le mie ustioni. Così chiesi il numero di telefono dell'ospedale dove era curata Natálka, per parlare con i dottori che la assistevano. Il suo dottore mi disse che la inducevano al sonno artificiale, a causa delle sue terribili bruciature, e mi prepararono al peggio. Mi dissero che sarebbe stato difficile per una bambina che non aveva ancora due anni di sopravvivere a bruciature così estese.

In quel momento, avevo orribilmente paura. Paura di perdere Natálka – a ciò non sarei sopravvissuta.

Dopo le paure iniziali, quando hai iniziato a sperare che si sarebbe salvata?

Non speravo: io credevo. Sperare non è abbastanza, io ho creduto che avrebbe recuperato - l'ho cresciuta e so com'è, è veramente forte. Quello che voleva "doveva essere".

Com'era Natálka prima dell'assalto?

So che con Natálka questa situazione sarà differente, perché lei era eccezionale prima dell'attacco. Ho quattro figlie, e Natálka per la sua età è la più sveglia. E' completamente speciale. E' sempre stata avanti agli altri bambini della sua età. Mi prendevano in giro e mi chiedevano dove l'avessi trovata, perché era completamente differente dagli altri bambini. Natálka ad un anno già camminava. Prima dell'attacco, parlava splendidamente, pulito, senza imperfezioni, sapeva nominare tutto correttamente e pronunciare tutto, andava sul vasino da sola, mangiava da sola, beveva il te ed il succo - era molto indipendente.

Pensi che questa eccezionalità l'abbia aiutata a sopravvivere?

Sì.

In qualche maniera a ricominciato ad essere se stessa?

Ancora non parla, perché ha un tubo nella gola, ma è già intelligente. Persino testarda. E' ancora "il generale", sa cosa vuole e l'ottiene, le infermiere ed io dobbiamo darle ciò che vuole.

Come fa a farvi capire cosa vuole?

Con gli occhi, o indicando. Se non capisco, glielo chiedo e le mostro tutto finché lei non annuisce.

Le altre tue figlie hanno sei, nove e dieci anni. Come stanno reagendo?

Male. Vogliono andare a trovare la sorellina, perché non l'hanno vista per metà di un anno, dall'assalto, ma il capo dei medici dice che al momento non è possibile.

Hanno avuto esperienze negative a scuola o nell'ambiente attorno, a causa di ciò che è accaduto?

Non gli piace quando qualcuno da fuori le chiama, o quando lo fa un estraneo. Sono sempre arrabbiate, sempre. Chiunque sia, imprecano contro di me, dicendo che non possono parlare di lei e che ladevono lasciare sola, restarsene fuori - ma le compagne di scuola delle mie figlie le trattano bene.

Tutto ciò come ha influenzato la loro psiche?

 Hanno degli incubi e non dormono bene. Il fatto che non sopportino che degli estranei dicano il loro nome, mostra quanto sono state profondamente colpite. La più grande, che già capisce cosa sta succedendo, è quella che patisce di più. Non solo non dorme più, ma incolpa se se stessa, dice che avrebbe dovuto succedere a lei e non a Natálka. Abbiamo provato a discutere con lei, a dirle che non può pensare così, che non è per niente colpa sua. Ha iniziato ad andare dallo psicoterapeuta.

Le vostre figlie sanno chi ha fatto questo e perché?

Beh... col tempo ne hanno sentito alla televisione o letto sui giornali, così sanno chi è stato e perché l'hanno fatto. All'inizio hanno cercato di ottenere più informazioni possibili da noi, non capivano. Chiedevano: Perché l'hanno fatto a noi, che non abbiamo fatto male a nessuno?

Cosa le dicevate?

Non sapevo cosa dire. Pavel neanche. Ho detto loro che avrei voluto sapere anch'io la risposta.

Come vi ha cambiati tutto ciò?

Sono più sensibile agli altri di quanto lo fossi prima, come quelli che hanno bambini seriamente malati, o che vivono le conseguenze di un alluvione. Mi commuove terribilmente ascoltare storie simili - mi interrompo e piango, mi chiedo perché debbano accadere queste cose. Per me è stato un grande cambiamento. Una persona che è stata ferita ha compassione per tutti e si coinvolge nell'altrui sfortuna.

Pensi che almeno qualcuno di quelli che vi sono attorno sia cambiato in modo simile?

Lo penso, qui in questo posto dove abbiamo la nostra nuova residenza. ma non a Vítkov. Oggi quello è il posto peggiore per miglia e miglia, in termini di relazioni con i Rom.

Com'era Vítkov prima di quell'attacco?

Prima dell'assalto in generale i locali non parlavano bene dei Rom, ma non l'hanno mai fatto verso di noi direttamente.

Hai passato un'esperienza molto seria. Quando ne parli apertamente, pensi che potrebbe aiutare perché cose simili non succedano più, o che violenze di questo tipo possano almeno diventare meno accettate dalla società rispetto ad adesso?

Non lo so, ognuno è differente, giusto? Difficile da dire. Prima noi non avevamo il minimo sospetto che potesse succedere una cosa simile. Non sapevamo del razzismo, del neo-nazismo, o di questo tipo di attacchi. La responsabilità non dovrebbe essere dei soli governo e polizia, la gente in generale dovrebbe fare ogni cosa possibile per essere sicura che cose simili non accadano più, perché è orribile. Devono capire, una volta per tutte, che anche noi siamo persone, di carne e ossa, proprio come loro. E' lo stesso se siamo bianchi o neri, il punto non è il colore. Questi razzisti vivono tra noi, mi chiedo se non si può fare nulla, ma la gente non dovrebbe giudicare sulla base del colore della pelle.

Cosa pensi degli assalitori?

Penso che non possono essere normali. Una persona normale non farebbe mai una cosa simile. Non è stata spontanea, hanno dovuto prepararla, e sapevano in anticipo che stavano per nuocere a qualcuno. Non so come chiamarli.

Cosa vi sarebbe successo se così tante persone non avessero contribuito alla raccolta dei fondi? Ci pensi talvolta, o è per te un argomento difficile?

E' molto difficile chiedere aiuto agli altri. E' un segno della loro buona volontà che potessero aiutarci. E' un grande avvenimento il loro aiuto. Non mi aspettavo che fosse raccolto così tanto denaro, che avremmo trovato un posto dove stabilirci in una nuova casa.

Sapere che ci fosse così tanta gente solidale con voi ti ha cambiato?

Sì, certamente. Mi ha cambiato. Senza il loro aiuto non avremmo potuto vivere. La nostra vita si sarebbe fermata. Non saremmo stati capaci di ricominciare nell'ambiente dove viviamo ora... Mi fa sentire meglio che ci sia gente simile tutto attorno a noi, che ci sia così tanta brava gente.

Stai gestendo ogni cosa in maniera ammirevole. Dove trovi la forza? Da dove la ricavi?

Natálka mi da la forza. Non so cosa avrei fatto se non fosse per lei. All'inizio, non potevo alzarmi, non potevo stare in piedi. Mi ha aiutato vedere come Natálka cambiava nel tempo, come migliorava giorno per giorno. D'improvviso mi dissi che non potevo buttare via la mia vita, che dovevo fare qualcosa e prendermi cura di lei. Se non io, chi l'avrebbe fatto? Mi sono rialzata, proprio letteralmente. So che nessuno può prendersi cura delle mie figlie meglio di me. Mi ha rimesso in piedi.

Gente crudele

Intervista con Pavel Kudrik

Il sindaco di Vítkov nella rivista Respekt ha detto che la vostra vecchia casa andò in fiamme così rapidamente perché colpevolmente lì era immagazzinata della benzina.

Questo davvero mi ha fatto arrabbiare. Non avevamo nessuna benzina nella casa. Mio suocero non me l'avrebbe permesso, perché lì stipava la legna perla stufa. Non mi era neanche permesso di parcheggiare la macchina di fronte all'ingresso o nel granaio - dovevo parcheggiare distante. La polizia di Vítkov lo sa molto bene, perché una volta mi diedero una multa perché avevo parcheggiato in una zona dove era vietato, visto che non c'era un altro posto dove lasciare la macchina.

Stai lavorando per restaurare la nuova casa. Hai potuto conoscere meglio i tuoi nuovi vicini?

Sì, sono molto gentili e servizievoli.

Stai avendo problemi con le riparazioni?

Non posso dedicarmi ad un lavoro regolare fino a ce non ho finito le riparazioni, perché mi prendono tanto tempo e vogliamo finire il prima possibile, così Natálka potrà tornare a casa. Dal primo novembre dovremo anche iniziare a pagare l'ostello dove temporaneamente stiamo vivendo, perché da quel giorno saremo registrati all'ufficio catastale come proprietari della casa che stiamo sistemando.

Come pensi che l'attacco abbia cambiato i vostri bambini?

Penso che il cambiamento più grande è che hanno smesso di aver fiducia nella gente. Non sono sicuri se chi si avvicina abbia buone intenzioni o meno.

Qual è il tuo sentimento più forte in tutta questa vicenda?

Preoccupazione e paura per la mia famiglia. Probabilmente non mi libererò mai di questa paura. E' nella mia testa tutto il tempo, in maniera inconscia, anche se vorrei dimenticare non posso.

Cosa dici del fatto che la polizia ha arrestato i quattro uomini, li ha accusati di tentato omicidio e li tiene in custodia?

Una liberazione. Anche la mozione per bandire il Partito dei Lavoratori mi da buone sensazioni. Sembra che recentemente la polizia e l'attuale governo stiano facendo del loro meglio per agire su tutto ciò.

Cosa ne pensi di chi vi ha assalito?

Sono completamente senza cuore.

Markus Pape, František Kostlán, translated by Gwendolyn Albert

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Di Fabrizio (del 05/11/2009 @ 09:50:43, in Italia, visitato 1675 volte)

registrazioni di Eugenio Viceconte

 Intervento di Stojanovic Vojislav, coordinamento migranti di Torino (http://www.youtube.com/watch?v=u9Nvu4c47Y4)

 Monica Rossi (http://www.youtube.com/watch?v=0Nqtwol-dz0)

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Di Fabrizio (del 05/11/2009 @ 09:37:24, in lavoro, visitato 1803 volte)

Care amiche, cari amici,

in questo clima di ostilità e razzismo crescente, anche all’interno delle istituzioni, non possiamo certo restare fermi e attoniti a veder peggiorare le cose.

Ci sono iniziative concrete che vogliono lottare contro le discriminazioni e permettere alle donne romnì di offrire le proprie competenze senza essere a priori respinte.

Fra queste, vorrei segnalarvi il corso di sartoria romanì, o di romanì fashion, come le ragazze hanno proposto, che da circa due anni si sta tenendo a Milano.

E' difficile riuscire a trasmettere con poche parole la vivacità e la bellezza interiore di queste persone che si impegnano con generosità e fiducia, molta ma molta di più di quanto si possa immaginare...

Tutto questo per chiedere a chi ha possibilità di:

- offrire commesse di lavoro (perché, ad esempio, non commissionare loro una borsa, un copriletto o una tovaglia ecc. in patchwork ecc.) o anche solo di
- offrire stoffe e tessuti in buone condizioni da riutilizzare

Potete
- scrivere alla mail dell'Opera Nomadi di Milano (operanomadimilano@tiscali.it) o
- telefonare al Presidente (Maurizio Pagani: 3393684212) e/o
- andare a trovare queste giovani donne il martedì e il giovedì mattina nel laboratorio (in via De Roberto a Milano, zona Quarto Oggiaro) o al campo in cui vivono (principalmente a Baranzate)

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Di Fabrizio (del 04/11/2009 @ 09:53:38, in musica e parole, visitato 2043 volte)

giovedì 5 novembre 2009 alle ore 21.00 - Le Trottoir, Piazza XXIV Maggio, 1 - Milano

L'Atelier Mystic Meditative Dance di Milano propone un concept di serata ideato dalle danzatrici Melissa Mattiussi e Maya Devi.

Alla scoperta delle �Vie� percorse dai Gitani che dal deserto dei Thar in Rajasthan (India) si spostarono verso l'Occidente, passando dal Nord Africa, dai Balcani e dall'Andalusia. Un viaggio unico di danze gitane e fusion per approfondire la conoscenza delle popolazioni nomadi, che da secoli sono andate errando a piedi scalzi per i deserti e le terre desolate, diffondendo la loro cultura ricca di storia e dando vita a danze che esprimessero tutta la forza, la passione e la magia delle loro tradizioni. �Gipsy Dance Routes� inizia proprio dall'India con i ritmi magici dei Dufli (flauti del Rajasthan), i giri vorticosi e i movimenti sensuali della danza Kalbelia. Proprio da qui parte il viaggio di Estrella, una giovane gitana che vuole diventare una grande donna e danzatrice e, invocando la Luna, inizia il suo cammino danzante e di vita. Estrella incontra ogni danza assorbendone l'essenza e rendendo unico ogni passo: dalla danza orientale al klezmer balcanico, dai ritmi mediorientali al Flamenco. Alla fine l'unione di tutte queste tradizioni danno vita ad una sola ed unica danza, quella che viene dal cuore e che da vita al �Duende� interiore.

Per saperne di piĂą www.mysticmeditativedance.com

DANZE PROPOSTE - Gipsy Fusion Dance ďż˝ Mix di Flamenco Fusion e Balkan Oriental Fusion con Melissa Mattiussi. - Un viaggio che parte dalle musiche, le danze, le storie, le culture nomadi per arrivare all'Anima Danzante Universale, in ogni creatura. Dall'India alle danze mediorientali, dal klezmer balcanico al flamenco e alle atmosfere dei balli dell'Est europeo. Nuove possibilitĂ  per conoscersi attraverso la ripresa del contatto con la parte piĂą selvaggia e animale, quella dell'istinto e del gioco... quella piĂą pura.
Kalbelia Dance-Danza gipsy del Rajasthan con Maya Devi - La kalbelia dance è originaria della comunità zingara degli "incantatori di serpenti� che vivono nel deserto del Thar in Rajasthan, al nord dell'India, e che perseguono nei secoli l'antico mestiere di catturare i serpenti e di vendere il veleno.
Fusion di Danze indiane, Flamenco Fusion, Mystic Hindi Flamenco, Gispy, Natural, Duende con Melissa Mattiussi e Maya Devi Set conclusivo di fusione di danze indiane, Gipsy e Meditative Dance, nel segno dell'Anima Universale Danzante.

CONTATTI -Melissa Mattiussi www.melissamattiussi.it - gipsydancelady@gmail.com - www.myspace.com/melissamattiussi - www.mysticmeditativedance.com

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Di Fabrizio (del 04/11/2009 @ 08:43:29, in musica e parole, visitato 1752 volte)

mercoledì 11 novembre 2009 alle ore 22.00 presso "Le Scimmie" Via Cardinale Ascanio Sforza, 49 MILANO

Roberto Durkovic e la sua band di musicisti Rom "I fantasisti del metrò" ritornano a "Le Scimmie", locale attento che, tra i primi, ha spalancato le sue porte per dare voce e visibilità a questa formazione che è la testimonianza vivente di coesione e fluida interazione tra raffinato cantautorato italiano ed appassionata musica balcanica.

Dopo 4 CD di successo, la band celebra ora il sodalizio umano ed artistico iniziato nel ’98 tra i vagoni della metropolitana milanese, con un nuovo disco antologico "Benvenuti santi musicisti" che racchiude e sublima i talenti di ciascun componente a testimonianza di un percorso coraggioso con una realtà ultimamente spesso osteggiata ed intrisa di pregiudizi. L’ascolto della loro musica avvincente , che affonda le radici nella tradizione unita ad un palese talento, saprà sorprendere e far ricredere anche i più scettici.

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