Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 25/06/2008 @ 10:13:45, in media, visitato 2173 volte)
Da
Roma_Italia
di
Dinorah Cervini e Paul Nicol Adriana ha diciotto anni e tre figli. Dopo cinque anni trascorsi in italia,
vivendo in condizioni indescrivibili, torna con il marito in romania. Lorel,
cinque figli, campa recuperando tra i rifiuti napoletani rame e alluminio.
Florin, in italia da otto anni, fa il muratore e vive in una bella casa. Sono
alcune delle storie raccontate nel servizio che falò ha realizzato nei campi
nomadi di Napoli e Reggio Emilia, in una comunità che in italia viene
accusata delle peggiori nefandezze e soprattutto di rubare i bambini. Nelle
scorse settimane due casi di presunti tentati rapimenti hanno fatto la prima
pagina dei giornali, proprio nel momento in cui il governo varava le nuove
misure su clandestini e sicurezza. Facile l’associazione di idee fra i rom
brutti, sporchi e cattivi e l’insicurezza percepita da chi vive nelle periferie
e nei quartieri popolari. Ma è davvero tutta colpa dei rom? E quanti sono
davvero quelli irregolari? Come si difendono dalle accuse di essere tutti ladri
e malfattori? I tentativi di risposta nel servizio di Dinorah Cervini e Paul
Nicol.
Guarda il video (modem)
Guarda il video (adsl)
Di Fabrizio (del 25/06/2008 @ 15:48:04, in Europa, visitato 1448 volte)
Da
La
voix des Rroms
Aspettiamo.
Dopo la campagna politico-mediatica apertamente antizigana in Italia, che ha
dato luogo a veri pogroms, la peste sembra avere toccato anche la Francia. A
Marsiglia circolano SMS, che accusano i Rroms di rapimento di bambini magrebini
per fare traffico d'organi. È bastata questa voce perché tre Rroms siano stati
vittima di un tentativo di linciaggio da una folla isterica d'un centinaio di
persone. Perché "gli zingari rubano i bambini".
Fortunatamente, a differenza dell'Italia, il direttore dipartimentale della
sicurezza pubblica di Marsiglia s'è espresso nei mass media ed ha detto che i
Rroms sono vittime di una voce. Una voce che può essere disastrosa, se non si fa
attenzione. Consultate il servizio
premendo qui (in francese ndr).
Di Fabrizio (del 26/06/2008 @ 09:25:59, in scuola, visitato 1830 volte)
Da
British_Roma
By Deborah Lewis - 24/06/2008 - I TRAVELLERS hanno visitato scuole
allo scopo di dissipare miti e pregiudizi, come pure per incoraggiare i loro
bambini a frequentare la scuola.
Come parte del primo nazionale Mese di Storia dei Rom e dei Traveller (GPTHM),
i travellers di Hyndburn - che ha una delle più grandi comunità nomadi nell'East
Lancashire con 15 siti - sono andati a scuola per presentare agli studenti il
loro modo di vita.
Le scuole coinvolte sono la St Paul's Primary di Oswaldtwistle, Sacred Heart
Primary di Accrington, Huncoat Primary School e Rhyddings Business and
Enterprise School di Oswaldtwistle.
Le visite, che sono partite lo scorso mese [...], sono state organizzate
dalla squadra di sviluppo comunitario del Lancashire County Council.
Un numero di travellers di Hyndburn e Burnley ha messa a punto un comitato
che ha organizzato le visite con le scuole.
Gill Cookson, coordinatrice allo sviluppo per l'area di Hyndburn, ha detto che
lo schema ha segnato un "vero punto di svolta".
Gill, che ha lavorato con le comunità traveller per 10 anni, ha detto "C'è
ancora tanta stampa negativa sui travellers, e una gran parte di questa
iniziativa è stata dare alla comunità una possibilità di dire che non siamo
tutti gli stessi, ed educare la gente sulla cultura di cui sono fieri."
"Abbiamo voluto aprire un canale di comunicazione e deciso di coinvolgere le
scuole locali, perché avrebbe migliorato l'accesso degli insegnanti, e questo
può aiutare ad affrontare i pregiudizi dei giovani."
"Tutte le scuole avvicinate sono state contente di avervi preso parte."
"Storicamente, i travellers sono preoccupati che i loro bambini si
allontanino dalla loro cultura passando troppo tempo a scuola, questo significa
che la frequenza alla scuola primaria è irregolare, e quasi inesistente a
livello secondario. Molti lasciano a 11 anni."
"Si ritiene che qualsiasi qualificazione formale sia superflua, perché non
ricercheranno impiego nei principali settori."
"Costruendo legami con Rhyddings, speriamo che i travellers vedano i benefici
dell'educazione secondaria, cioè permettere ai giovani di operare scelte
informate ed essere informati sulle occasioni disponibili."
"Questo riguardo a dissipare miti da ambo le parti."
I travellers hanno passato il loro tempo nelle classi rispondendo alle
domande degli alunni sul loro stile di vita e raccontando la loro storia.
Giovedì si è tenuta una giornata aperta all'Hyndburn Youth and Community
Centre con circa 30 travellers a parlare ai visitatori circa la loro cultura,
offrendo brodo e torta preparato secondo la loro tradizione.
Dice Gill: "E' stato veramente un pieno successo. I bambini sono stati
affascinati dalla cultura differente, ed alcuni dei bambini traveller hanno
potuto parlare del loro patrimonio culturale con orgoglio, cosa che non era mai
accaduta prima."
Ha detto di sperare che le visite continuino dopo la fine di questo mese.
Il Dipartimento per l'Infanzia, le Scuole e le Famiglie ha fondato il primo
GRTHM, che ha visto la comunità dei 300.000 travellers in GB lavorare a fianco
di autorità locali, scuole ed organizzazioni culturali per combattere il
pregiudizio. Ha aggiunto Gill: "Dieci anni fa i travellers erano riluttanti a
raggiungere la comunità più estesa, ma ora stanno muovendosi in avanti."
"E' un vero punto di svolta perché ci si sono buttati a corpo morto ed il
successo ha dato loro fiducia, da tutto ciò sono nate un sacco di idee."
"E' il prodotto di anni di lavoro ed abbiamo passato gli ultimi 12 mesi
preparandoci per questo, ma ne è valsa la pena."
Da
crj-mailinglist
È morto
Saban Bajramovi´c, il più grande cantante e compositore rom
È morto domenica (8 giugno), a 72 anni, nella sua casa di Nis, dopo una lunga e
sofferta malattia. Incise il primo disco nel 1964, e poi una ventina di album e
una cinquantina di singoli. Scrisse e compose circa 700 canzoni d'autore. Era
entrato nella leggenda della musica come il Nat King Cole di Nis, è considerato
tra i migliori dieci cantanti jazz del mondo.
Per più venti anni fu a capo di una band "Crna mamba" con cui fece il giro del
mondo. Fu nella delegazione di Tito in India, e tenne concerti spettacolari in
tutto il mondo. Ovunque fu invitato più volte... "Penso che il successo non mi
abbia cambiato affatto, ma non ho realizzato i miei sogni. Nessuno, nella mia
natale Nis, si è mai ricordato, dopo che mi sono occupato per 40 anni di musica,
di dire: `Saban, ti sei meritato la pensione´. Come posso essere soddisfatto",
diceva il cantante da tempo malato. "Vivo tristemente dopo 40 anni di mie
canzoni, nessuno che apra il mio cancello o che telefoni per chiedere come vivo
e se riesco a vivere in queste condizioni. Patisco...", aveva detto Bajramovi´c
alcune giorni prima di chiudere per sempre gli occhi. Era stato d´ispirazione
per innumerevoli artisti di tutto il mondo. Gli ultimi giorni li ha trascorsi
con la moglie Milica. Ha lasciato quattro figlie e 12 nipotini, sparpagliati per
il mondo, cosa che, come diceva lui stesso, gli provocava una triste
ispirazione...
È morto nella povertà, senza un soldo, solo come un cane, come un gitano del
Romancero di Garcia Lorca, avendogli l'attuale regime negato il diritto alla
pensione! Senza copertura medica! Un ladro gli aveva rubato quei miseri 700EUR
di risparmi messi da parte! Quale miserabile Europa è questa. Saban Bajramovi´c
è metafora del destino tragico dell' uomo di oggi.
(a cura di OJ e AM)
Da
Czech_Roma
By CTK - 25 giugno 2008
I Rom locali hanno paura tanto delle bande Romani che della Guardia
Nazionale
Praga - I Rom di Karlovy Vary, Boemia occidentale, formeranno proprie
pattuglie fuori dalla scuola locale in risposta alle pattuglie create dai
movimenti estremisti Guardia Nazionale (GN), ha scritto martedì Lidove noviny
(LN). Le ronde GN stanno iniziando a controllare la scuola contro quelli che
chiamano gli attacchi dei locali bambini Romani contro gli altri studenti,
martedì scorso. I bambini Romani vengono da un ostello abitato principalmente da
Rom.
Settimana scorsa, i membri della GN sono andati all'ostello "per spiegare la
loro posizione" ai Rom.
"Non abbiamo bisogno di nessuna pattuglia qui" ha detto al giornale un Rom
del posto.
Stanislav Sivak, attivista della locale Associazione Civica Romani, ha detto
che qualche settimana fa c'è stato un diverbio su cui la polizia sta
investigando.
"Di certo non c'è nessuna banda romani che minaccerebbe l'area," ha detto
Sivak.
"Le autorità hanno abbastanza misure con cui punire i genitori che non badano
ai loro figli. Forse potrebbero tagliare alcuni benefici sociali," ha detto
Sivak.
Sivak ha detto che anche i Rom hanno paura per i loro figli e vorrebbero
proteggerli fuori da scuola.
Attualmente, la scuola è controllata dalla polizia.
Rappresentanti del Partito Nazionale (NS), che hanno formato la para-militare
GN, sono dell'opinione che il problema è stato causato dai bambini Romani
dell'ostello per chi non paga l'affitto.
"Denunceremo i ripetuti attacchi agli scolari," ha detto a CTK Pavel Sedlacek,
dell'ufficio stampa del NS.
I membri della GN vogliono anche organizzare corsi gratuiti di autodifesa per
i bambini locali.
C'è tensione tra i genitori degli alunni, scrive LN.
LN riporta la testimonianza di un padre: "Se qualcuno toccasse i miei figli.
sarei molto duro. Ho una pistola e non esiterei ad usarla."
Tre bambini del quarto grado hanno raccontato al giornale che sono stati
recentemente vittime di attacco da parte di bambini Romani.
"E' successo circa tre settimane fa. Improvvisamente siamo stati attaccati
dagli Zingari," ha detto un bambino, di 10 anni.
"Uno di loro aveva un coltello e ci ha chiesto se volevamo che ci tagliassero
le mani. Un altro ha colpito alla testa un mio amico. Siamo scappati," ha
aggiunto.
Gli assalitori avevano dai sei ai sette anni.
Ha detto un altro bambino: "Erano più giovani, ma non è stato piacevole. Ora
tutti e due ci stiamo allenando per la lotta col bastone."
Czech News Agency (CTK)
Di Fabrizio (del 26/06/2008 @ 19:41:02, in Italia, visitato 1657 volte)
Ricevo da Veniero Granacci
Oggetto: Comunicato in merito al disegno di legge sulla schedatura dei Rom
e Sinti
Roma, 26.06.2008 - L'A.n.e.d. (Associazione nazionale ex deportati) di Roma esprime la più sentita
riprovazione per il disegno di legge, che prevede la schedatura dei Rom e Sinti
presenti sul territorio italiano, tramite la rilevazione delle impronte digitali
come in uso per i criminali. Il provvedimento è particolarmente odioso e
inaccettabile, perché rivolto anche ai bambini e a tutti i minori che, finora,
anche se privi di documenti, hanno potuto frequentare la scuola pubblica del
nostro paese. Il progetto di schedatura è, oltretutto, in totale contrasto
con la Convenzione Internazionale per i Diritti del Fanciullo promulgata nel
1989 dall'O.N.U. e ratificata dallo Stato italiano.
Tale provvedimento richiama procedure di schedatura razzista utilizzate dai
regimi nazifascisti durante il secolo scorso, per costruire archivi che miravano
alla individuazione, emarginazione, concentrazione e conseguente deportazione di
ogni minoranza e diversità.
Nel caso che questo provvedimento venisse approvato, l'intero Consiglio
direttivo dell'Aned di Roma , chiede di essere schedato insieme ai Rom.
Aldo Pavia (Presidente)
Vera Michelin- Salomon (Vicepresidente)
Maurizio Ascoli
Stefano Batori
Sara Contardi
Grazia Di Veroli
Pupa Garribba
Eugenio Iafrate
Erminia Licitri
Rosa Melodia Scicchitano
Mirella Stanzione
Piero Terracina
Antonella Tiburzi
Claudia Zaccai
Di Fabrizio (del 27/06/2008 @ 09:20:09, in Europa, visitato 2163 volte)
Da
Roma_ex_Yugoslavia
2008-06-20 - BBC Monitoring European - Text of report in English by
Croatian state news agency HINA
BLACKENTERPRISE.com
BRIJUNI, June 19 (Hina) - La cooperazione interconfini tra le minoranze
etniche è stato il soggetto di una conferenza internazionale di tre giorni che
si è aperta giovedì nell'isola di Brijuni nell'Adriatico settentrionale.
La conferenza, organizzata dall'Ufficio Governativo Croato per le Minoranze
Nazionali e dal Consiglio per le Minoranze Nazionali, ha visto la partecipazione
delle minoranze etniche di Austria, Bosnia-Herzegovina, Croazia, Repubblica
Ceca, Ungheria, Italia, Kosovo, Macedonia, Montenegro, Romania, Serbia,
Slovacchia, e Slovenia.
Scopo dell'incontro è di riunire rappresentanti dei governi e delle
minoranze etniche nella regione e in altri paesi europei per ascendere la
cooperazione interconfini tra le minoranze, perché è importante per esercitare i
propri diritti, ha detto nella sua introduzione Milena Klajner, capo
dell'Ufficio Governativo Croato per le Minoranze Nazionali.
Klajner ha detto che sono stati fatti sforzi per migliorare la cooperazione
tra le comunità etniche nelle aree della cultura, dell'istruzione e dei media,
citando esempi della minoranza croata in Ungheria e Romania, e delle minoranze
ungheresi e rumene in Croazia.
Il Presidente del Comitato Parlamentare Croato sui Diritti Umani delle
Minoranze, Furio Radin, ha detto che la protezione delle minoranze nazionali in
Croazia è stata relativamente soddisfacente, aggiungendo che "non c'è mai
abbastanza discriminazione positiva."
Radin ha detto che le minoranze etniche sono state ponti tra i paesi ed un
fattore connettivo che potrebbe migliorare le relazioni tra paesi differenti. Ha
detto che i confini esistenti diventerebbero irrilevanti una volta che tutti i
paesi raggiungessero l'Unione Europea.
Il Presidente del Consiglio per le Minoranze Nazionali, Aleksandar Tolnauer,
ha detto che le minoranze etniche potrebbero giocare un ruolo decisivo nel
promuovere la cooperazione ed il dialogo tra i paesi, sottolineando che la
legislazione croata ha assicurato i più alti standard nel proteggere i loro
diritti.
Mabera Kamberi del Comitato del Consiglio d'Europa su Rom e Viaggianti, ha
detto che la Croazia ha fatto evidenti progressi nel proteggere i diritti delle
minoranze nazionali, anche se alcuni governi UE stanno trattando le minoranze in
maniera discriminatoria, come si può vedere nel caso dei Rom.
Originally published by HINA news agency, Zagreb, in English 19 Jun 08.
(c) 2008 BBC Monitoring European.
Di Fabrizio (del 27/06/2008 @ 09:26:02, in Italia, visitato 2176 volte)
Ricevo da Marco Brazzoduro
Proposta del Ministro Maroni su impronte digitali per i bambini rom,
Dichiarazione del Presidente UNICEF Italia Vincenzo Spadafora
Roma 26 giugno 2008 - "L'UNICEF Italia esprime stupore e grave preoccupazione
per la proposta del Ministro degli Interni Roberto Maroni di avviare un
censimento dei bambini presenti nei campi rom, mediante impronte digitali.
Verrebbe da proporgli, per rispettare il diritto all'uguaglianza di tutti i
bambini, di schedare allo stesso modo tutti i bambini italiani…
Ci auguriamo che si tratti di una proposta provocatoria destinata a non avere
seguito.
I bambini rom non sono diversi dagli altri bambini (tra l'altro molti di loro
sono cittadini italiani a tutti gli effetti), ma soprattutto i bambini non
possono e non devono essere trattati come gli adulti. Sono mesi ormai che
l'attenzione delle istituzioni, nonché dell'opinione pubblica e dei mass media
italiani si concentra sulle comunità rom presenti nel nostro territorio.
Un'attenzione che, come UNICEF Italia, chiediamo non si trasformi in principi di
discriminazione verso popolazioni e soprattutto bambini in condizioni di
evidente vulnerabilità.
Auspichiamo che il Governo italiano affronti le tematiche relative alla
sicurezza senza trascurare i diritti dei bambini, tra cui quelli di essere
tutelati e non essere discriminati, come ricorda la Convenzione Onu sui diritti
dell'infanzia, ratificata dall'Italia con legge n° 176 del 27 maggio 1991".
Per maggiori informazioni contattare: Ufficio stampa UNICEF Italia, tel.
06-47809233-234 e 335/333077; e-mail:
press@unicef.it ; sito-web www.unicef.it
Di Fabrizio (del 27/06/2008 @ 10:54:34, in media, visitato 1683 volte)
Da
Roma_Daily_News
Migliorare via internet le opportunità per le minoranze svantaggiate. Il
ruolo delle pagine web di idebate.org nell'affermare la causa Rom
Presentazione di Valery Novoselsky per il BarCamp 2008 ad Istanbul, 21-22
giugno 2008.
L'affermarsi di Internet e la sua crescita di popolarità come strumento di
ricerca, istruzione e comunicazione ha grandemente migliorato le possibilità per
le comunità svantaggiate, come i Rom, di partecipare nelle attività politiche e
contribuire al rafforzamento del movimento Romani a livello pan-Europeo.
Col decrescere del divario digitale sempre più individui ed organizzazioni
Romani usano portali internet, forum e chat come fonte di informazione o come
mezzo di pressione. Internet è anche uno strumento essenziale nel costruire ed
aumentare le relazioni con altre comunità e per l'integrazione della tematica
Rom.
La diplomazia pubblica Rom si focalizza oggi nello stabilire o costruire
relazioni con altre comunità, maneggiando le informazioni, conducendo ricerche e
facendo presentazioni ed internet sta diventando un mezzo attuale ed essenziale
per questo. In seguito, analizzerò come idebate.org è diventato parte essenziale
del processo attuale nel processo di costruzione nazionale nella comunità Rom.
Contesto storico
Sin dagli inizi negli anni '70 la parola Rom, scelta tra le tante
denominazioni di quanti erano chiamati "Zingari" dagli altri, ha iniziato a
dominare il dibattito politico. La parola "Zingaro" ha origine nella parola
"Egitto", come l'inesatta presunta regione di origine dei Rom. D'altra parte,
questa parola "Zingaro" non è mai stata usata dalla maggioranza dei Rom
stessi, molti dei quali considerano la parola Zingaro e i termini corrispondenti
in altre lingue, come Tsigan o Gitano, peggiorative. Nonostante il fatto che non
tutti i popoli percepiti come Zingari dalla maggioranza si riferiscano a loro
come Rom, la parola "Rom" è diventata il termine più politico.
I Rom non costituiscono un gruppo etnico omogeneo, ma incorporano una varietà
di gruppi e sottogruppi etnici correlati, ognuno con una propria identità.
D'altra parte, sin dagli inizi degli anni '70, stiamo assistendo alla crescita
di un movimento politico pan-Europeo ed all'unificazione di gruppi e sottogruppi
differenti sotto la bandiera di una comune identità Romani. Questa è la ragione
per cui il nome "Rom" è diventato l'autodenominazione preferita di
organizzazioni che trattano i diversi aspetti delle "tematiche Rom" a livello
locale, regionale e, specialmente, internazionale.
Ci sono molti Rom che parlano varianti isolate o localizzate del Romanes,
mentre altri parlano varianti che sono transnazionali come i dialetti Kalderash
o Lovara, tra gli altri. Il Romanes è una lingua che appartiene al gruppo
Indo-Iraniano della famiglia contemporanea delle lingue Indo-Europee, e relato a
lingue che sono diffuse in Pakistan e nell'India del nord-ovest. Di solito, i
Rom parlano anche la lingua principale della regione o paese dove vivono. I
moderni linguisti collegano il Romanes al dialetto Pothohari della lingua del
Punjab, che è parlata in Pakistan e nell'India del nord-ovest. Ma parlare il
Romanes non è un elemento obbligatorio dell'identità Rom, dato che molte
comunità, come la maggioranza dei Rom in Spagna o Ungheria, hanno perso questo
linguaggio o sono stati forzati ad abbandonarlo in seguito a politiche
assimilazionistiche
La possibilità e la sfida di internet
Sin dagli inizi degli anni '90, Internet è diventato un mezzo di
comunicazione di massa, ricerca e diplomazia pubblica. Ha un impatto vitale
nello sviluppo della coscienza politica dei gruppi minoritari come i Rom.
Internet fornisce nuove opportunità e funzioni come piattaforma per iniziative
culturali, politiche e diplomatiche e rende le preoccupazioni pubblicamente
evidenti.
Internet è già usato per rafforzare la comunità Romani permettendo
comunicazioni rapide tra i confini che è particolarmente importante per una
comunità, che vive sparsa attraverso l'Europa e il mondo. Questa interazione
permette di condividere esperienze, risolvere problemi simili condivisi dalla
comunità ed unirsi per trovare una soluzione alle numerose sfide. E' anche
importante per l'integrazione della tematica Rom come mezzo di ottenere una
soluzione.
Gli obiettivi per lo sviluppo della propria comunità richiedono ai
professionisti Rom di utilizzare attivamente gli strumenti on-line per informare
il pubblico delle preoccupazioni della comunità. La strategia della diplomazia
pubblica Rom si focalizza nel costruire relazioni con altre comunità, nel
maneggiare informazioni, condurre ricerche e facendo presentazioni efficaci. In
vista di tali mansioni l'integrazione di Internet nel comportamento della
diplomazia pubblica è essenziale, attuale e supportiva.
Gli effetti di Internet nello stabilire un'unità Romani virtuale
Le moderne tecnologie di comunicazione trasformano i modi di interazione
sociale e networking. Il diffondersi di Internet sta generando comunità virtuali
in cui individui simili interagiscono tra loro attraverso lo spazio e il tempo.
La creazione di relazioni, costruzione di alleanze, condivisione di testi e
grafica, si sviluppa in progressione geometrica. Questo processo fornisce la
possibilità di far crescere comunità virtuali, dove i partecipanti, oltre ad
usare internet come fonte di informazione, possono diventare attivamente
coinvolti ed esprimere/sviluppare il loro interesse e senso di comune
appartenenza alla comunità (sociale, culturale, etnica/nazionale, politica,
ecc.).
Queste tendenze interessano inevitabilmente la comunicazione interna ed
esterna delle comunità Rom, del movimento politico Rom e le relative politiche a
livello pan-Europeo ed internazionale.
Il senso di consapevolezza, solidarietà ed identità delle comunità virtuali
esistenti è stimolato e rafforzato nel processo della comunicazione online.
Questo è persino il caso dei Rom, una comunità che è presente in tutto il mondo.
Il Web permette a queste comunità, da una parte, di superare la loro separazione
geografica e, dall'altra parte, di mobilitarsi culturalmente, socialmente e
politicamente. Questa unificazione è facilitata attraverso la comunicazione e lo
scambio giorno per giorno delle tematiche politiche e nella ricostruzione di
esperienze condivise.
Così, le comunità Rom beneficiano in maniere differenti di Internet:
- il Web serve come fonte di informazione su diversi argomenti;
- funziona come mezzo di comunicazione e coordinamento dal livello locale
sino alla disposizione di diplomazia e di politica reali;
- funziona anche come "vetrina" per l'auto-proclamazione e per l'immagine
della comunità, lobbying e lo sviluppo e promozione della cultura Romani.
Il World Wide Web offre anche una varietà di servizi, come format per
presentazioni, software per l'elaborazione della comunicazione, collezione e
disseminazione di informazione, forme di sottoscrizione a comunità e di
sottoscrizione, e programmi creati allo scopo di facilitare le discussioni ed
applicare le funzioni per gli attivisti comunitari. A tal riguardo, il ruolo dei
già esistenti siti web di organizzazioni Rom pubbliche e di associazioni
culturali è vitale.
Il ruolo della pagina web idebate.org (http://www.idebate.org/roma/)
è diventato significativo in questo senso dalla primavera 2006. L'aspetto di
queste pagine è amichevole. Aiuta ad accedere alle informazioni secondo il paese
e l'argomento, inoltre c'è un archivio
http://euyouthspeak.org/roma/?cat=4 L'opportunità di iniziare o raggiungere
le discussioni sui vari argomenti è fornita dai forum online su
http://www.idebate.org/discussion/view_forum.php?id=54 che è un utile
supplemento alle pagine di articoli.
A lato del ruolo enorme delle pagine web IDEA ci sono agenzie Rom di
informazione, come Dzeno e Romea, non possiamo dimenticare il ruolo dell'European Roma Information
Office (ERIO). ERIO ha adoperato Internet come mezzo per informare, istruire ed
organizzare il popolo Romani, con lo scopo di combattere la discriminazione
anti-Rom, far crescere la coscienza sui problemi affrontati dalle comunità Rom e
patrocinare i loro diritti. Il panorama di notizie settimanali offerto da ERIO è
composto in collaborazione con
http://www.idebate.org/roma/
I siti web dei Rom nella mobilitazione etnica e nella comunicazione
cross-culturale
Molti siti web di organizzazioni internazionali, come quelli di Romano
Centro, European Roma Rights Centre (ERRC), ed European Roma Information
Office (ERIO), che si rivolgono primariamente ad attivisti Rom che vivono nelle
rispettive località, promuovono un senso di appartenenza alla comunità. Fornendo
informazioni aggiornate ed analisi di eventi locali ed internazionali, questi
siti simbolizzano, nel contempo, nozioni molto specifiche di comunità che
includono la condivisione del medesimo spazio e tempo. Questi siti incoraggiano
il senso di comunità, come fanno le loro organizzazioni, e cercano la difesa
degli interessi della comunità quando confrontati (rilevanti specialmente nel
sito di ERRC). Le pagine Rom di IDEA rispecchiano le le pubblicazioni e le
campagne più sensibili descritte su questi siti, giocano cioè il ruolo di
supporto nel consolidare internamente la minoranza Rom in Europa.
Un altro aspetto positivo nell'uso del web nella comunicazione
cross-culturale è di aiutare a superare la ghettizzazione etnica. Questo
tipo di attività è mostrato da annunci via web, richieste, appelli e
comunicazione virtuale. Informazioni sulle attività delle comunità e movimenti
Rom vengono facilmente trasportati ad un pubblico che è pronto ad adottare
queste informazioni, contribuire ad uno scambio di idee e partecipare alla vita
comunitaria.
Quindi, al giorno d'oggi le pagine web di IDEA sono tra le fonti affidabili
per l'apprendimento della storia contemporanea dei Rom e di attrezzo on-line per
la partecipazione. Il design correttamente organizzato di
http://www.idebate.org/roma/ contribuisce a trasferire informazioni su
argomenti importanti come salute, lavoro, casa, istruzione e politica ai lettori
interessati in una maniera più accessibile.
A causa del relativamente facile accesso e dei bassi costi, la gente ha
preso Internet come un mezzo emancipatorio per aprire canali di scambio
d'informazioni e creare un innovativo spazio politico. Rappresentanti di una
minoranza etnica sono oggi capaci di rendere pubblico il proprio punto di vista
e reclamare attraverso Internet la loro identità. Le comunità web hanno permesso
al popolo Romani di sviluppare relazioni che spesso sono inter-culturali e
cross-culturali.
D'altra parte, causa il significativo tasso di povertà, le barriere
linguistiche e l'analfabetismo tra i Rom, il divario digitale è ancora molto
presente. Le comunità Rom hanno perciò un bisogno urgente di propri centri
Internet, punti di raccolta ed istituzioni per formare gli esperti tecnici
locali che possano fornire il supporto ICT per le organizzazioni senza scopo di
lucro e di supporto legale.
Il ruolo del Internet nella prestazione della diplomazia pubblica Rom,
particolarmente per le giovani generazioni
I moderni significati di comunicazione elettronica costituiscono il più
ovvio cambio strutturale dello sviluppo in cui hanno operato gli attivisti delle
pubbliche relazioni durante le ultime due decadi. Le diplomazie pubblica e dei
media devono essere viste come complementari. Di conseguenza, l'interazione con
i media dovrebbe essere il punto focale del lavoro quotidiano di un
professionista della diplomazia pubblica.
E' diventata una pratica standard per i moderni attivisti Rom, di consultare
regolarmente i siti web di differenti agenzie informative nazionali ed
internazionali. Ogni attivista politico ha anche familiarità con le homepage di
organizzazioni ed istituzioni rilevanti per il proprio lavoro. Gli attivisti Rom
oggi si mettono in rete con colleghi attraverso il mondo, contando sull'accesso
facile ad importanti, aggiornate, informazioni web. L'accesso a Internet aumenta
la somma di informazioni che una persona deve processare, selezionare e disporre
in un sistema conoscitivo.
Le pagine web di IDEA già servono come canale per l'espressione delle
preoccupazioni e della fonte di informazioni per gli strati intellettuali entro
le comunità Rom. Mentre la condivisione delle informazioni è diventata più
facile, la gestione delle informazioni è diventata più appropriata. Nuove
procedure elettroniche devono essere stabilite ed elaborate. I gestori delle
informazioni e conoscenze Rom devono essere istruiti ed adeguatamente
posizionati nelle strutture direttive delle OnG Romani. I siti web hanno bisogno
di sviluppo e manutenzione professionali e dovrebbero assumere un importante
funzione nella rappresentazione di una nazione non-territoriale Rom.
Queste mete sono state parzialmente raggiunte nella funzione della nostra pagina
web e molto lavoro dev'essere ancora fatto!
Conclusioni
Il ruolo di Internet è importante nel mantenere la comunicazione e
coordinamento delle comunità Rom sparse attraverso il mondo. Aiuta la diffusione
e la discussione di informazioni sensibili su temi rilevanti. Gli attivisti Rom
hanno bisogno di usare una strategia per la diplomazia pubblica che costruisca
relazioni, il comprendere le culture ed i bisogni di altre culture ed
identificare aree comuni di interesse.
La diplomazia pubblica Rom può realizzare un insieme di obiettivi: aiutare
gli altri a pensare alle tematiche Rom; creare un'opinione positiva sulla
comunità Rom; promuovere per esempio il profilo di individui Romani di successo;
incoraggiare gli altri a vedere al comunità Rom come destinataria di relazioni e
ricerche; e permettere appoggio pubblico e politico alle preoccupazioni delle
comunità Rom. Tutti questi obiettivi sono più facilmente raggiungibili per
l'attività delle pagine web di IDEA, che rispecchia le preoccupazioni e speranze
del popolo Romani e, nel contempo, chiede una risposta d'aiuto ai lettori.
Attraverso la pratica di condividere informazione e conoscenza online, le
comunità Rom disperse diventano coscienti della loro comune eredità e sono
disposte ad integrarsi con la nozione di unità etnica. Questo processo è
proseguito da quando le reti Rom già esistenti sono diventati attori
internazionali influenti nel campo della diplomazia pubblica. Il punto positivo
è che tutte queste reti sono presentate pubblicamente su
http://www.idebate.org/roma/ tramite la pubblicazione del loro materiale sui
temi più importanti.
Di Fabrizio (del 27/06/2008 @ 11:59:20, in casa, visitato 2451 volte)
Da
L'Espresso local
di Sergio Campofiorito - "Finalmente!" esclamano in coro i due giovani
sinti che da una settimana stanno lavorando nell’area a nord dell’ex foro Boario
per costruirsi la propria abitazione nuova. Torso nudo e cappellino da baseball
per contrastare il sole cocente, pelle abbronzata, sudore e fatica, loro sono
contenti lo stesso. Juri Pavan ha 23 anni, il suo "collega muratore" Reggy, 17,
vivono nel campo nomadi di corso Australia da 12 anni. In poco meno di una
settimana hanno già messo su i quattro muri portanti del primo condominio:
saranno tre in tutto, le palazzine dei sinti, e ospiteranno dodici alloggi.
Mauro Maurizi, 40 anni, muratore da 26, è il capocantiere alla dipendenze
della ditta Cpm: è lui che guida i due ragazzi tra calce e mattoni: "Nonostante
l’inesperienza stanno facendo un ottimo lavoro - commenta il capo - non si può
chiedere più di tanto ma tra circa sei mesi contiamo di arrivare al tetto".
Da lunedì a venerdì, ogni giorno sveglia all’alba e otto ore di duro lavoro. Ma
guai lamentarsene, anzi. Virgilio Pavan, 49 anni, giostraio originario di Este e
consigliere nazionale dell’associazione Opera Nomadi, guarda i suoi ragazzi: "In
questo campo vivono undici famiglie per un totale di 35 persone, di cui molti
bambini. Attendiamo da vent’anni la realizzazione di queste case, finalmente i
fondi sono stati sbloccati e adesso ci mettiamo al lavoro con tanta felicità. Ci
teniamo a ribadire che non siamo rumeni o slavi o magrebini, siamo italiani in
tutto e per tutto: basta discriminarci".
I ragazzi, che hanno seguito un corso per l’autocostruzione, guadagnano 800
euro al mese, di cui 300 trattenuti come anticipo sull’affitto. Gli
appartamenti, infatti resteranno proprietà del Comune. Sulle polemiche esplose
dalla Lega nei giorni scorsi, Juri e Reggy ribattono duro: "Da vent’anni i sinti
aspettano queste case, adesso che ce le stiamo costruendo da soli, le
meritiamo".
Intanto, l’altra sera la giunta ha dato via libera al secondo stralcio del
progetto, autorizzando la spesa di 418 mila euro per le altre due casette,
mentre 400 mila erano stati già stanziati dal ministero della Solidarietà
sociale presieduto dell’allora ministro di Rifondazione, Paolo Ferrero.
Il gelo invernale o la canicola estiva patita dagli occupanti del campo
nomadi in tutti questi anni saranno presto soltanto un lontano ricordo.
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